Cambiare colore già domenica vorrebbe infatti dire infliggere un ulteriore grave colpo alle imprese, e in particolare a bar, pub, ristoranti e agli altri pubblici esercizi, che nei weekend generano la maggior parte del fatturato e che hanno già acquistato le forniture necessarie a lavorare.
A chiederlo è la Fiepet, l’associazione delle imprese della somministrazione di Confesercenti.
Le imprese hanno già ricevuto prenotazioni e acquistato la merce che serve sulla base della potenziale clientela e se scattasse la chiusura già da domenica ci sarebbe un danno di migliaia di euro.
Per ridurre l’impatto negativo delle restrizioni su questo tipo di imprese, occorre posticipare l’avvio della zona arancione almeno a lunedì. Ma c’è bisogno anche di un cambio di metodo nella comunicazione: le imprese sono ormai esasperate dall’incertezza che, come al solito, accompagna e precede i procedimenti restrittivi.
È inaccettabile che le attività non sappiano ancora se e in che modi potranno svolgere il proprio lavoro. Un problema sottolineato, nel suo discorso al Senato, anche dal Presidente Draghi: cosa aspettiamo a cambiare passo?