Colorno 20 gennaio 2021 - "Nella giornata odierna l'autobus n. 7 partito da Parma e diretto a Colorno era strapieno all'inverosimile.
Persone seppur con mascherina, costrette a restare in piedi ed accalcate una sull'altra. Sedili tutti occupati senza i doverosi posti vuoti. Tanti, troppi giovani di ritorno dalle lezioni hanno annullato inevitabilmente ogni tentativo di tenere distanziamento sociale.
Si parla tanto di prevenzione, del pericolo Pandemia e di possibili ulteriori ondate. I ristoratori sono costretti a limitarsi all'asporto, e bere un caffè ormai è come diventato un atto di cui vergognarsi. Tante categorie stanno soffrendo lo stop e rischiano di non riaprire più. Categorie come quelle dello spettacolo, sono state del tutto dimenticate.
Eppure nel bere un semplice caffè sembra che si commetta un reato.
Si può andare in chiesa, si può andare a scuola, seppur limitatamente all'uso della famosa "DaD" o didattica a distanza, che dir si voglia. Alcune cose si possono fare altre no perché forse hanno un rischio di contagio ridotto?...
Il problema trasporti si vuole affrontare o si lasciano i passeggeri in queste condizioni? Oggi è stato come salire su un carro bestiame non su un bus, e se non era normale prima del Covid, oggi è ancora peggio e più pericoloso.
Eppure c'erano degli operatori Tep che controllavano e contavano gli studenti. Avranno fatto qualche errore matematico?...
Se la scuola a detta del nostro governo è sicura e sia tra i luoghi di minor contagiosità in assoluto, possiamo dire lo stesso del trasporto pubblico?... Non aggiungo altro, perché le foto allegate parlano da sole. Giudicate voi.
Nicola Scillitani
Gruppo civico Amo Colorno"