Un Teatro Verdi gremito ha accolto, lunedì 17 dicembre, il Comandante Alfa tra i fondatori del Gruppo Interventi Speciali dei Carabinieri: il militare più decorato d’Italia ha dialogato con l’assessore Elisa Guareschi raccontando aneddoti e storie della sua lunga carriera al servizio dello Stato.
Busseto -
“Ringrazio i Rescue Dogs - ha affermato l’assessore Guareschi all’inizio dell’incontro - per questa grande opportunità di incontro con il Comandante. Una bella occasione di testimonianza positiva per i nostri ragazzi; un grande onore avere a Busseto il Comandante Alfa a cui la nostra Patria deve molto”.
Il militare ha raccontato il percorso di formazione e di addestramento per entrare a far parte del reparto dei GIS, punta di diamante dell’Arma dei Carabinieri nelle missioni ad alto rischio nazionali ed internazionali, nelle operazioni di terrorismo, nella liberazione di ostaggi e nella cattura dei criminali più pericolosi.
La sua identità è sconosciuta: il Comandante Alfa indossa il mefisto nero e - come recita uno dei titoli dei suoi libri - ha vissuto “Una vita nell’ombra” partecipando alle più delicate missioni nazionali ed internazionali degli ultimi decenni.
Intervallato dalle domande dell’assessore Elisa Guareschi, il Comandante Alfa ha ripercorso i tratti salienti della sua carriera: il racconto del salvataggio di Paola Tacchella ha commosso tutto il pubblico presente; mentre il boss arrestato che ha chiesto l’autografo al Comandante ha fatto sorridere i presenti. “Non ho mai provato odio per i criminali che ho dovuto affrontare - ha poi affermato il Comandante - per loro ho sentito solo disprezzo perché non hanno saputo controllare la loro natura animale e hanno lasciato prevalere l’istinto predatore, ritornando bestie”. Un’affermazione che ha permesso ai presenti di riflettere anche sul ruolo degli uomini del GIS che non è quello di giustizieri: “Oltre al professionista - conclude l’assessore Guareschi - oggi abbiamo conosciuto anche l’aspetto umano; Alfa è un uomo che ha sempre avuto rispetto per il suo nemico, perché il suo compito era quello di assicurarlo alla giustizia e non quello di giudicarlo, dimostrando un grandissimo lavoro frutto dell'addestramento serrato che consente anche il controllo delle proprie emozioni”.
Molto partecipata anche la presenza dei ragazzi dell’Istituto Comprensivo e della Scuola “Il Seme” che sono intervenuti con domande e curiosità. Al termine dell’incontro l’Amministrazione, rappresentata dal vice sindaco Gianarturo Leoni, dall’assessore Guareschi e dal consigliere di maggioranza Nicolas Brigati ha ringraziato il comandante per l’impegno profuso per il Paese e per il servizio allo Stato.