Riconfermato alla guida dell'Associazione – FAIB quest'anno festeggia anche 50 anni di operatività - nei giorni scorsi, Giberti, non ha mancato di focalizzare l'attenzione su quelli che sono i problemi di un'intera categoria. E l'occasione per ribadirli è stato anche il congresso regionale FAIB svoltosi il 29 settembre 2013 a Modena. "Oltre a risentire della crisi generale che ha colpito fortemente l'intero tessuto economico e produttivo del Paese, Il nostro settore ha dovuto fare i conti nell'ultimo quinquennio con Governi spesso latitanti e con scelte e strategie miopi da parte delle compagnie petrolifere che hanno in mano il 90% del mercato – ha premesso amaramente Giberti - Molti gestori di impianti di distribuzione carburanti della nostra regione, purtroppo, hanno già chiuso o sono in procinto di farlo".
"Aggiungo – ha quindi evidenziato Giberti - poi che il cosiddetto 'decreto del fare' prevede in una bozza la chiusura di 5.000 impianti sul suolo nazionale privi delle caratteristiche strutturali. A parte la mancata informazione alle Associazioni di categoria, come mai in epoca di liberalizzazione delle licenze si vogliono chiudere 5.000 impianti quando ne possono nascere altrettanti? Se lo Stato è intenzionato a voler procedere a tal senso, almeno per alcuni anni non rilasci nuove licenze, così da portare la rete italiana sui parametri di quella europea (Un esempio costruttivo è il modello tedesco dove su oltre 83 milioni di abitanti ci sono 17 mila punti di erogazione carburante), evitando però situazioni di desertificazione".
Altra cosa su cui pone l'accento Giberti è l'aumento di impianti gost, senza gestore anche sul nostro territorio, oltre allo stallo della contrattualistica con tutte le compagnie petrolifere che perdura ormai da troppo tempo. "Il tutto in una situazione in cui il calo di carburante erogato anche in provincia di Modena, è ormai una costante, rispetto agli anni precedenti e che in modo molto pesante sui bilanci annuali delle ditte, sempre più tra margini di guadagno inesistenti, difficoltà e problemi legati anche alla sicurezza", ha quindi concluso il presidente di FAIB Modena.