che ha preso avvio dall'esame di due risoluzioni, l'una sottoscritta da diciassette consiglieri del Pd (prima firmataria Luciana Serri), approvata all'unanimità, l'altra presentata dal gruppo Lega nord (primo firmatario Mauro Manfredini), approvata a maggioranza (no di Tiziano Alessandrini del Pd).
Serri (Pd) ha segnalato che sono stati fatti "passi in avanti" rispetto al momento della presentazione del documento, è stato "riconosciuto lo stato di emergenza" e messo a punto un primo piano di intervento di 24 milioni complessivi "per dare aiuto alla popolazione" e per consentire una serie di interventi nel periodo estivo. Serri ha anche parlato della necessità di monitorare il fenomeno franoso ancora in corso, aggiungendo che ora c'è bisogno di altri impegni per affrontare i problemi urgenti che affliggono il territorio e di investire sulla prevenzione e sulla sua messa in sicurezza. L'auspicio è che intervenga il Governo nazionale con un provvedimento a favore delle aziende che hanno subito danni consistenti per un fenomeno atmosferico "senza precedenti".
"Abbiamo sempre cercato di portare in Aula il problema del dissesto della montagna – ha ribadito Manfredini (Lega nord) – perché l'unica strada è la prevenzione". Di qui le preoccupazione del consigliere leghista, che ha ricordato le difficoltà che vivono i residenti dell'area montana, a cui devono giungere risorse maggiori di quelle preannunciate, soprattutto a fronte delle conseguenze del maltempo che ha imperversato durante l'inverno e la primavera scorsi.
Gabriele Ferrari (Pd) ha ricordato l'impegno della Giunta e dei consiglieri per il territorio in questo frangente, ma ha anche promosso il sistema collaudato delle istituzioni sul territorio che sono riuscite a intervenire con tempestività, dando risposte a una situazione di emergenza molto complessa. Anche per Ferrari il dissesto e la messa in sicurezza del territorio rappresentano uno dei problemi prioritari del Paese.
Pur condividendo in linea di principio la risoluzione della Lega, Alessandrini (Pd) ha ricordato che la Giunta, avendo già messo in campo tutte le iniziative per il riconoscimento dei danni strutturali alle aziende agricole, non può impegnarsi per richieste che non hanno sostegno normativo.
Parliamo di emergenze determinate dagli eventi di quest'anno – ha evidenziato infine Andrea Leoni (Pdl) – ma sono problemi datati che portiamo avanti, irrisolti, da quindici/venti anni. Ne sono prova le ripetute interrogazioni sul dissesto e sui fenomeni franosi, che non hanno avuto ricadute e che ci testimoniano come in realtà le scelte fatte non corrispondano alle esigenze del territorio. Di qui, la richiesta alla Giunta di uno sforzo ulteriore, perché alla prossima emergenza non si debbano ripetere le medesime richieste.
LE RISOLUZIONI DEL PD E DELLA LEGA NORD
Il documento del Pd impegna, tra l'altro, la Giunta ad attivarsi per garantire il pieno riconoscimento e il completo risarcimento dei danni subiti dalla famiglie e dalle imprese colpite dal maltempo, sollecitando il Governo ad adottare ogni atto necessario. I firmatari chiedono inoltre che l'esecutivo inviti il Governo a mettere a disposizione, attraverso uno specifico provvedimento normativo, in analogia a quanto previsto dalla legge di stabilità per il 2013 in risposta agli eventi di novembre 2012, le risorse indispensabili per il ripristino dei danni sul patrimonio edilizio privato e sulle attività produttive ed agricole e la definitiva messa in sicurezza.
Il testo infine auspica che vengano perfezionate le procedure di finanziamento tutt'ora in corso con la legge di stabilità 2013, relative: alla ripartizione delle risorse per l'emergenza alluvionale del novembre 2012, che destina all'Emilia Romagna 8,8 milioni di euro per investimenti; alla ripartizione delle risorse per l'emergenza neve del febbraio 2012, che destina alla Regione 12,8 milioni di euro in tre annualità, di cui 5 milioni per il 2013; all'Accordo di Programma finalizzato alla "Programmazione e finanziamento di interventi urgenti e prioritari per la mitigazione del rischio idrogeologico" sottoscritto il 3 novembre 2010 dal ministro dell'Ambiente e della Tutela del territorio e del mare e dal presidente della Regione Emilia-Romagna, che ha previsto l'assegnazione di fondi pari a un miliardo di euro, per interventi di risanamento ambientale a piani straordinari diretti a rimuovere le situazioni a più elevato rischio.
A questo proposito, nella risoluzione si segnala che dei 90 milioni di euro attribuiti alla Regione Emilia-Romagna, ridotti poi a 81 per effetto del Decreto Milleproroghe 2011, complessivamente sono state stanziate ad oggi risorse per 57,4 milioni di euro, di cui 24 milioni sono stati recentemente assegnati e renderanno possibile la realizzazione di 46 interventi già definiti nel Piano triennale (2011-13) per la prevenzione del rischio idrogeologico.
Il documento della Lega nord chiede alla Giunta di dichiarare lo stato di crisi per l'agricoltura emiliano-romagnola a causa delle piogge "intense e persistenti del periodo inverno-primavera 2013" e di inoltrare formale richiesta al ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali per il riconoscimento dello stato di calamità naturale che ha determinato la grave crisi del comparto. (AC)
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)