Dal Marocco a Parma, diventata la sua seconda patria, è impegnata anche socialmente con diverse iniziative promosse dall'Associazione Al Amal.
Euro Project Lab, società di progettazione europea con sede a Milano ed Emilia-Romagna, ha coinvolto Confcooperative Emilia Romagna con la sua Commissione Dirigenti Cooperatrici, in un progetto europeo sull’inclusione socio-economica delle donne nelle aree rurali. Si è tenuto oggi a Bologna l’evento finale di presentazione del progetto.
Contributi a fondo perduto e percorsi di empowerment per l’imprenditoria femminile: a Parma un incontro di presentazione
La Camera di commercio di Parma, insieme al Comitato per la promozione dell’imprenditorialità femminile di Parma, Officine On/Off e SheTech, organizza un incontro di presentazione di due interessanti opportunità di finanziamento ed empowerment rivolte a imprenditrici emergenti e consolidate della Regione Emilia Romagna.
Ligabue, presidente CNA Impresa Donna: “Il regalo più bello per l’8 marzo? Sostenere le donne tutti i giorni e dare loro strumenti e formazione per l’autoimprenditorialità”
Creatrice di profumi, performer e artista del gusto e dell’olfatto anticonvenzionale.
di Francesca Caggiati Parma 28 gennaio 2020 - La rubrica “Imprenditoria in Rosa” prosegue con un’intervista a Hilde Soliani, 58 anni, nata a Parma, residente nel reggiano, ma cittadina del mondo, imprenditrice di sé stessa, creatrice di profumi, performer teatrale, artista del gusto e dell’olfatto e pittrice. Soprannome Miss Tranchant. Dire che è una donna poliedrica è forse riduttivo, Ilde, nome d’arte Hilde, è una sorpresa ogni volta che la si incontra. Una donna senza peli sulla lingua, che si ama o si odia senza mezze misure. A lei non importa comunque… e continua per la sua strada.
- Ci racconta la sua storia e quando ha iniziato a creare profumi?
“Avevo 4 anni a casa della nonna materna giocando con lei, a sua volta naso dell’alta borghesia Parmigiana. Poi a 40 anni durante un periodo di stacco dalla mia professione di consulente di marketing internazionale decisi di dedicarmi maggiormente al mondo della profumeria, così da convincere due grandi Maestri ad aiutarmi a diventare l’Imperatrice dei Profumi."
- Come è cambiato il settore della profumeria negli anni?
“La società d’oggi si basa sulla superficialità, dove tutti sanno tutto di tutto. Purtroppo anche la profumeria ne ha risentito e ogni giorno nascono nuovi brand basati solo sull’estetica e non sui contenuti. Ma io ed alcuni altri Marchi Internazionali lottiamo ogni giorno per divulgare il senso del Bello e del Gusto e della Cultura.”
- Quali sono le principali differenza tra l’Italia e l’estero nel mondo dei profumi?
“L’estero riconosce il Talento e ti conduce al Successo.”
- Qual è il suo target di riferimento e su cosa punta maggiormente per soddisfare la sua clientela?
“Creo profumi che creano vere emozioni, suscitano ricordi, ma soprattutto fanno sentire meglio le persone: questo grazie alla mia spiccata creatività, alla tecnica innovativa utilizzata nel mixare le materie prime di altissima qualità provenienti da qualsiasi parte del mondo. Quindi il mio target è il mondo e l’umanità.”
- Ha un sogno nel cassetto? O una pazzia che vorrebbe diventasse realtà?
“Diventare la Chanel del secolo: è cosi che mi definiscono i buyers spero abbiano ragione, perché lasciare il segno per sempre mi renderebbe felice.
Io credo che passerò alla storia per la prima profumiera Artista che ha assolutamente rivoluzionato il mondo globale della profumeria in quanto concentrandosi sulla essenza, cioè sul profumo abbia snobbato il lusso della confezione e del flacone inutile. I miei clienti comprano con il naso e non con gli occhi.“
- Come e dove si vede tra 10 anni?
“Su un tappeto volante che mi permette di raggiungere i luoghi dove saranno esposti i miei bimbi iniziando dai profumi, quadri, panettoni, drinks, foulards etc ma anche assistere ad una performance teatrale, abbracciare un amico dal altra parte del mondo decollando dalla mia casa di NYC.“
- Qual è il progetto di cui è più soddisfatta e di cui va più fiera?
“Quello che devo ancora realizzare: la fondazione dedicata a mio padre.”
- Qual è il profumo che le piace di più o la rappresenta maggiormente tra quelli che ha creato? E quale il profumo che ama di più in assoluto?
“Il tuo tulipano rosso che è il mio best seller, nato per caso in Sicilia. Infatti è un profumo concettuale in quanto è risaputo che il fiore del tulipano non profuma, ma ho inventato una nuova famiglia olfattiva fresco-dolce, una innovativa struttura che utilizza pochissimi ingredienti.”
- Che consigli si sente di dare alle giovani donne che vogliono diventare imprenditrici?
“Di ascoltare tutti, ma fare di testa propria, cioè di non guardare in faccia a nessuno, di rivolgersi ai maestri per poterli superare. Di andare sempre controcorrente perché si prendono sicuramente più porte in faccia, utili a crearsi un’impalcatura indistruttibile.“
Da oltre vent’anni al timone del Nausika, prima a Pontetaro e Fidenza, ora a Parma
di Francesca Caggiati Parma 26 novembre 2019 - La nuova rubrica “Imprenditoria in Rosa” inaugura con Francesca Ciminnisi, 46 anni, titolare del Nausika in strada Baganzola, 29 a Parma che abbiamo incontrato per conoscere la sua storia di imprenditrice e donna, in un mondo che cambia velocemente e che negli ultimi anni ha messo a dura prova il tessuto imprenditoriale. Cerchiamo di capire con lei come è cambiato il mondo della ristorazione veloce e avere qualche consiglio per le giovani donne che vogliono intraprendere un’attività in proprio.
- Ci racconti la tua storia e quando hai iniziato la tua attività?
“Ho cominciato la mia attività nel 1998 quando ho aperto il mio primo bar in proprio. Mi è sempre piaciuto molto fare la barista ed era il mio sogno nel cassetto. Finite le medie di studiare assolutamente non ne volevo sapere e quando mia nonna – che a quel tempo gestiva con mia zia il bar dell’Inps - mi chiese se volessi prendere il suo posto, le dissi subito di sì. Purtroppo a distanza di poco tempo ho ceduto il posto a mia cugina che doveva sposarsi, non aveva un lavoro e in quel momento aveva più bisogno di me. Il sogno è comunque rimasto e dopo alcuni anni in fabbrica quando sono diventata più grande ho deciso di aprire il mio primo bar insieme alla mia amica Emilia. Lei ha fatto il corso e ottenuto l’abilitazione per aprire l’attività, sembrava fatta, ma nel mentre è rimasta incinta e quindi non abbiamo potuto coronare il nostro sogno. Ho preso forza e coraggio e nonostante non mi piacesse studiare sono andata a fare il io corso ed ho conseguito il REC. Ricordo ancora che - con un responsabile di zona della Segafredo - ho girato tanti locali prima di trovare quello che mi piacesse e facesse al caso mio. Fino a quando non arrivai al Nausica di Pontetaro. Mi innamorai subito del posto, anche se era vuoto, e mi è piaciuto molto anche il nome del bar che ho mantenuto nel tempo pressoché inalterato – oggi è diventato Nausika con la K - anche nei locali successivi che ho preso in gestione."
- Come è cambiato il mondo della ristorazione veloce negli anni?
“E’ cambiato tanto negli ultimi vent’anni. Nel mio primo locale sulla via Emilia a Pontetaro si fermavano molti camionisti e clienti di passaggio e lavoravo con un menù completo a prezzo fisso. Oggi nessuno mangia più primo, secondo e contorno. La maggior parte prende un primo o un secondo, un’insalatona o un panino: vuoi per la linea, vuoi per la mancanza di tempo o di denaro. La richiesta è quindi molto cambiata e così anche l’offerta che oggi propongo ai miei clienti.”
- Da quanto tempo ti sei “trasferita” con il Nausika a Parma e cosa hai notato di diversità rispetto alla provincia?
“Mi sono trasferita con l’attività a Parma da pochi mesi ed anche se ero contenta in provincia - ripensando al suo ultimo bar che ha avuto a Fidenza si commuove - sono altrettanto contenta in città. La clientela è ovviamente molto diversa rispetto a prima: oggi il Nausika è frequentato da rappresentanti, liberi professionisti, dottori, avvocati, dipendenti della zona che vengono abitualmente per la colazione, in pausa pranzo, per un aperitivo o una serata in musica.”
- Su cosa punti maggiormente per soddisfare la tua clientela?
“Punto molto sulla qualità e quando scelgo un fornitore o un nuovo prodotto da offrire alla mia clientela penso sempre a cosa vorrei trovare io in un locale. Oltre alla qualità delle materie prime e dei prodotti, imprescindibili per me sono la pulizia e l’igiene. Negli anni poi ho diversificato l’attività cercando di andare sempre più incontro alle esigenze dei miei clienti: quindi sono partita dal bar tavola calda, fino ad arrivare oggi ad avere un bar, trattoria, tavola calda e fredda e pizzeria per accontentare tutti, anche le famiglie con bambini che vogliono la cotoletta con le patatine, piuttosto che la pizza, un primo o un secondo. Partendo dalle colazioni del mattino con dolci di pasticceria e panini, fino agli aperitivi con un ricco buffet caldo e freddo tutte le sere per i giovani. Ho sempre sfidato me stessa ogni volta che aprivo un nuovo locale cercando di innovare e migliorare rispetto al precedente. Anche la musica, iniziata un po’ per gioco con una mia amica, è diventata un appuntamento fisso settimanale con il piano bar e il karaoke, a cui vengono in tanti anche quando devono festeggiare il compleanno o altre ricorrenze.”
- Hai un nuovo sogno nel cassetto?
“Il mio sogno nel cassetto è sempre stato quello di avere un mio locale e l’ho realizzato. Nel tempo ho gestito quattro bar, in cui ho dedicato tutta me stessa ed anche se oggi, dopo oltre vent’anni, la redditività delle attività commerciali non è più la stessa e lo Stato ci tartassa di imposte e spese continue, anche se ogni giorno è una battaglia continua ed è sempre più difficile trovare dipendenti validi, anche se le ore di lavoro sono veramente tante e a casa mi vedono poco, perché sono aperta sei giorni su sette dal mattino presto fino a notte fonda nelle serate in cui c’è la musica dal vivo e il karaoke, non lo cambierei per niente al mondo!”
- Come e dove ti vedi tra 10 anni?
“Sempre a gestire un locale, questa è la mia vita, ho sposato questa mia scelta e desidero portarla avanti. Ed anche quando cambio locale e magari sto ferma un annetto per cercare un nuovo posto, sento che mi manca il bar, il contatto con la gente e non vedo l’ora di ricominciare. Addirittura in un periodo in cui non avevo in gestione un mio locale, sono stata quattro mesi in montagna sul Monte Penna ad aiutare un’amica ad avviare il suo bar. E pensa che non è mi mai piaciuta la montagna …”
- Francesca è imprenditrice e mamma come riesci a coniugare lavoro e famiglia?
“Sì, sono mamma di tre figli, di cui la prima già grande, che mi ha dato una mano con i fratelli più piccoli. Mi piace fare la mamma anche se a volte mi rimprovero un po’, perché con questo lavoro il tempo da dedicare alla famiglia è davvero poco, per cui in particolare i due più piccoli, vengono spesso a trovarmi e mangiamo qualcosa insieme. Mi è stato chiesto di tenere aperto anche la domenica, ma – anche se mi spiace tantissimo, perché amo questo lavoro - almeno un giorno di riposo per stare con la mia famiglia ci vuole!”
- Che consigli ti senti di dare alle giovani donne che vogliono diventare imprenditrici?
“Il consiglio che mi sento di dare è quello che ci devono credere veramente, non è un gioco o un passatempo, perché una volta che apri una partita iva lo Stato diventa il tuo socio di maggioranza e se vuoi arrivare a fine mese devi lavorare sodo. Mi spiace dirlo, ma è così … la maggior parte degli introiti se ne va in spese e tasse e ti assicuro che non è semplice. Visto da fuori sembra tutto bello e facile, ma non è tutto oro quello che luccica e se non si è determinati e volenterosi si chiude alla svelta.”
Magari Francesca Ciminnisi non ci ha mai pensato, ma un domani se volesse cambiare la sua attività rimanendo comunque nel settore, potrebbe diventare una consulente per l’apertura e l’avviamento di nuove attività commerciali legate al mondo della ristorazione - come tra l’altro le è capitato di fare già in passato - perché è davvero molto brava e professionale e ci mette cuore, dedizione e passione in tutto quello che fa … e si vede. Eccome se si vede!