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50 imprese reggiane affiancate da due giovani digital marketing manager già attivi in Camera di Commercio. Le domande a partire dal 23 settembre. Interessate le imprese del Parmigiano Reggiano, del Lambrusco, dell'Aceto balsamico e dell'Ars Canusina -
Reggio Emilia, 23 settembre 2014 -
Dopo l'azione che ha recentemente portato ad inserire quattro eccellenze reggiane (Parmigiano Reggiano, Aceto balsamico, Ars Canusina e Tarsia di Rolo) all'interno del portale lanciato da Google e legato al progetto "Made in Italy, eccellenze in digitale", la Camera di Commercio di Reggio Emilia rafforza l'impegno per la valorizzazione dei prodotti agroalimentari reggiani attraverso il web.
Nella sede dell'Ente, infatti, sono già a disposizione delle aziende reggiane due giovani Digital Marketing Manager che, affiancati da tutor dedicati, svolgeranno attività di supporto alle imprese del territorio per aiutarle a creare o sviluppare la propria presenza online, sfruttando così le opportunità offerte da Internet per far conoscere in tutto il mondo alcune delle eccellenze locali, con particolare riferimento a Parmigiano Reggiano, Lambrusco, Aceto balsamico e Ars Canusina.
La nuova iniziativa sarà presentata il 1° ottobre alle 9,00 nella sede di Piazza della Vittoria 3, ma già dal 23 settembre le imprese reggiane interessate (e ne saranno ammesse 50) possono presentare domanda per accedere al nuovo servizio di affiancamento lanciato dalla Camera di Commercio.
"L'obiettivo – sottolinea il presidente della Camera di Commercio, Stefano Landi – è quello accompagnare le aziende al maggior uso di nuovi canali digitali sui quali cresce fortemente la domanda di "made in Italy" (+12%, in un anno, le ricerche su Google dedicate al tema), mentre è ancora modesta la presenza online delle tante piccole e medie imprese italiane e reggiane".
"In questo passaggio – prosegue Landi – abbiamo ritenuto particolarmente importante valorizzare le competenze dei giovani, così da realizzare una proficua ed efficace collaborazione con le tante piccole e medie imprese del nostro territorio che difficilmente, senza supporti qualificati e condivisi, possono affrontare percorsi di questo genere". "Nella valorizzazione delle eccellenze agroalimentari reggiane – conclude il presidente della Camera di Commercio – puntiamo soprattutto sui mercati esteri, anche alla luce di un interesse e di una competitività dei nostri prodotti che nel primo semestre 2014 ha determinato una crescita dell'export pari al 5%, mentre continua a stagnare la domanda interna".
Ad affiancare le aziende reggiane saranno Giulia Forghieri (reggiana 22 anni, laureata in Economia e Marketing Internazionale all'Università Marco Biagi di Modena) e Michele Chietera (emiliano di adozione 27 anni, con laurea magistrale in Trade Marketing e Strategie Commerciali all'Università di Parma), che opereranno a stretto contatto con le imprese impegnate nella produzione di Parmigiano Reggiano, Lambrusco, Aceto Balsamico e nell'artigianato dell'Ars Canusina.
Alle 50 imprese selezionate sarà assicurata assistenza e formazione alla digitalizzazione, il supporto per sviluppare siti web e commercio online, un piano editoriale per la gestione dei social network, l'assistenza per lo sviluppo di campagne di web advertising, l'attività di analisi della funzionalità dei siti web, l'ottimizzazione totale della strategia di web marketing per la fruizione ed interazione da dispositivi mobile (cellulari e tablet), l'assistenza all'internazionalizzazione attraverso il web. I servizi sono del tutto gratuiti.
Info: www.re.camcom.gov.it
(Fonte: ufficio stampa Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)
La produzione manifatturiera reggiana appare in aumento: bene l'export e il fatturato, ma gli ordini interni restano in calo. Imprenditori pessimisti -
Reggio Emilia, 28 agosto 2014 -
Seppure in modo un po' meno brillante rispetto ai primi tre mesi dell'anno, anche nel secondo trimestre 2014 la produzione manifatturiera reggiana è apparsa in aumento.
Dopo il +1,4% di gennaio-marzo, infatti, la produzione industriale ha fatto segnare un +0,9% anche nel trimestre aprile-giugno e, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, tutti gli indicatori congiunturali del settore registrano variazioni positive.
L'analisi dell'Ufficio Studi della Camera di Commercio di Reggio Emilia evidenzia, al proposito, un +0,1% relativo agli ordini complessivi (sebbene resti di segno negativo il dato riguardante gli ordini sul mercato intero, che ancora flettono dello 0,1%) e, soprattutto, una buona crescita del fatturato (+3,6%) e degli ordini dall'estero, che hanno fatto segnare un +3%.
Anche il periodo di produzione assicurato dal portafoglio ordini registra una tendenziale crescita rispetto al trimestre precedente passando dalle 6,3 alle 7,1 settimane, mentre rimane stabile all'85,7% della capacità produttiva il grado di utilizzo degli impianti rispetto alla capacità produttiva.
"Sono dati – sottolinea Stefano Landi, presidente della Camera di Commercio – sicuramente positivi, che vanno comunque letti ancora all'interno di una situazione di crisi che non è superata". "Le difficoltà delle aziende, e soprattutto di quelle meno orientate all'export – spiega Landi – non sono sostanzialmente cambiate, ma certo è incoraggiante il fatto che finalmente si registri un recupero del fatturato addirittura superiore all'entità dell'incremento degli ordini dall'estero, segno di una ripresa di competitività dei nostri prodotti sui mercati internazionali". "Analogamente – prosegue il presidente della Camera di Commercio – è positiva l'accelerazione della produzione in alcuni dei settori trainanti per l'industria reggiana, cui è però fondamentale si vadano ad associare nuove misure di politica economica e fiscale che favoriscano la crescita degli ordini interni e, per quanto riguarda le imprese, nuovi processi di innovazione e di internazionalizzazione che sono essenziali per la ripresa".
L'analisi dell'andamento dei principali settori produttivi effettuata dall'Ufficio Studi della Camera di Commercio evidenzia una crescita della produzione per i comparti ceramico (rispetto al secondo trimestre 2013 si registra un +2,5%), metalmeccanico (+2,3%), delle materie plastiche (+1,9%) ed elettrico-elettronico (+0,2%). Cali di produzione,invece, per l'abbigliamento (-2,5%), l'alimentare (-0,2%) e le "altre industrie manifatturiere" (-1,4%).
La tenuta della produzione, come si è detto, è fortemente influenzata dall'andamento degli ordini dall'estero, che sono in aumento per tutti i comparti con variazioni positive che vanno da un minimo del 2,7% del metalmeccanico ad un +5,6% per le materie plastiche. Fatta eccezione per il metalmeccanico e le materie plastiche (entrambi con un +1,1%), sono ancora in controtendenza, invece, gli ordini dal mercato interno, con flessioni che vanno dal -0,1% dell'elettrico-elettronico al -1,9% dell'abbigliamento.
Le migliori performance sul piano produttivo sono venute, nel secondo trimestre 2014, dalle imprese reggiane più strutturate e di media dimensione (cioè con un numero di dipendenti compreso fra 10 e 49), che hanno fatto segnare un +2% rispetto allo stesso periodo del 2013, seguite da quelle più grandi (quelle con oltre 50 dipendenti ), che si sono attestate ad un +0,8%.
Ancora in difficoltà, invece, le imprese di dimensione più contenuta (da 1 a 9 dipendenti) che, dopo il -0,5% registrato nel primo trimestre dell'anno, hanno registrato una contrazione dell'1,1% dei volumi produttivi.
Fra gli imprenditori reggiani, infine, prevale – e ritorna - il pessimismo circa l'immediato futuro.
Se nel primo trimestre dell'anno gli imprenditori prevedevano andamenti positivi per il successivo trimestre, le previsioni, ora, hanno invertito la tendenza.
Il saldo tra la percentuale di aziende che prevedono aumenti e quelle che prevedono flessioni è infatti negativo per tutte le variabili prese in considerazione: produzione, fatturato e ordini totali. L'unico dato positivo permane quello riferito agli ordini dall'estero.
(Fonte: Dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)
508,3 milioni di euro il valore esportato nei Paesi "caldi" dalle imprese reggiane nel 2013.
Reggio Emilia 23 agosto 2014 --
Mentre non si fermano lo sdegno e l'orrore per le sofferenze della popolazione civile e le migliaia di vittime innocenti che i conflitti stanno provocando, aumentano anche le preoccupazioni degli operatori economici reggiani rispetto alle guerre che si stanno consumando, dichiarate o no, in tante parti del mondo, con in primo piano la situazione di Ucraina e Russia, Iraq, Palestina e Israele, Gaza, Siria, Libia.
Verso queste zone "calde", le imprese reggiane esportano ogni anno prodotti per diversi milioni di euro: più di 473 nel 2012, 508,3 nel 2013 e già 117 nei primi tre mesi del 2014.
Nel 2013, come evidenziano i dati elaborati dall'Ufficio Studi della Camera di Commercio, le esportazioni reggiane hanno raggiunto gli 8,6 miliardi, e il 6% dei prodotti ha avuto come destinazione questi territori, nei quali l'industria manifatturiera, con 507,8 milioni di euro, rappresenta la quasi totalità del venduto. I restanti 466,3 mila euro riguardano prodotti agricoli, dell'estrazione e delle attività dei servizi di comunicazione e informazione.
- Tabella 1 Interscambi commerciali della provincia di Reggio Emilia con territori interessati da conflitti - Anno 2013 -
Al primo posto per valore di esportato si sono collocati i prodotti della metalmeccanica: i 192,6 milioni di euro (il 37,9% del totale manifatturiero) hanno trovato sbocco principalmente in Russia (123,5 milioni) e, a seguire, in Ucraina (23,2), in Israele (19,4), in Libia (16,8) e in Iraq (9,5).
Il tessile-abbigliamento, con 177,7 milioni (il 35% dei prodotti manifatturieri in complesso), rappresenta il secondo settore per valore di esportato. La Russia è il principale acquirente di prodotti reggiani del sistema moda (169,3 milioni, il 95,3% del totale); al secondo posto si colloca l'Ucraina con 7,5 milioni.
A distanza, con 41,8 milioni - che rappresentano l'8,2% del settore manifatturiero - si pone il ceramico che vede, fra i maggiori acquirenti dopo la Russia (25,1 milioni), lo Stato d'Israele, verso il quale sono diretti prodotti "made in Reggio Emilia" per 10,8 milioni, il 25,8% del comparto. Seguono l'Ucraina (3,3 milioni) e la Libia (2,2). Una minima parte (225 mila euro) è destinata anche ai territori palestinesi e 206mila all'Iraq.
- Tabella 2 Esportazioni di prodotto manifatturieri della provincia di Reggio Emilia verso i territori interessati da conflitti - Anno 2013 (valori in euro) - Fonte: elaborazione Ufficio Studi CCIAA Reggio Emilia su dati Istat
Computer, apparecchi elettrico-elettronici ed ottici, per complessivi 39,4 milioni di euro (il 7,8% del manifatturiero), occupano il quarto posto per valore di esportato: Russia (20,1 milioni), Israele (7,4), Libia (quasi 6 milioni) e Ucraina (5,2) sono i principali acquirenti.
Dei 23,3 milioni di euro della filiera agroalimentare, 8,4 milioni (il 36,2% del settore) riguardano l'esportazione di vino destinato - per più del 90% - alla Russia (7,7 milioni). Seguono, con un valore di 6,4 milioni, gli "altri prodotti alimentari" (che comprendono anche condimenti e spezie). I prodotti delle industrie lattiero-casearie - fra i quali eccelle il Parmigiano-Reggiano - con 3,5 milioni, costituiscono circa il 15% del venduto e hanno come destinazione la Russia (3,2 milioni), l'Ucraina (251mila) e Israele (quasi 44mila euro).
Oggi gli occhi sono particolarmente puntati su Erbil, nel Kurdistan iracheno, territorio che la guerra sta devastando e nel quale, in questi ultimi anni, si sono realizzate diverse missioni della Camera di Commercio con la partecipazione di tante imprese reggiane delle costruzioni e della meccanica, che proprio qui avevano trovato un terreno decisamente favorevole alle esportazioni.
Dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia