Parma – Nella giornata di lunedì 1 luglio, personale della Squadra Mobile della Questura di Parma ha denunciato un pregiudicato ventenne per un tentativo di truffa e per una truffa aggravata ai danni di due anziane vittime.
L’impronta genetica o traccia del DNA dell’individuo è divenuta elemento importante e sempre più spesso decisivo delle indagini scientifiche svolte sulla scena del crimine.
Una pattuglia della Sezione Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Parma, alcuni giorni fa, è intervenuta in una abitazione nei pressi di viale Europa a seguito della segnalazione al 112, da parte di alcuni cittadini allarmati dalla richiesta di aiuto da parte di un uomo che si trovava all’interno di un appartamento all’ultimo piano dello stabile.
“Ciao papà, ho rotto il telefono”: la truffa viaggia fra SMS e WhatsApp.
Con l’arrivo dell’estate, ed i figli in vacanza, riprende forza un tentativo di raggiro su cui i Carabinieri non perdono occasione per mettere in guardia i cittadini. Il modo per difendersi è sempre lo stesso: non cliccare e non richiamare.
Sono stati i Carabinieri della Stazione di Roccabianca al termine di una minuziosa attività d’indagine a individuare e denunciare alla Procura della Repubblica di Parma i presunti autori di un furto con destrezza, una coppia di rumeni, lui 39, lei 35 anni.
La truffa dello specchietto si verifica quando qualcuno (il reo) convince una persona (vittima inconsapevole) a farsi consegnare una certa quantità di denaro per riparare lo specchietto retrovisore della propria auto che, secondo quanto afferma il malfattore, la vittima inconsapevole avrebbe danneggiato con la sua guida incauta.
Aveva sfondato il vetro della porta d’accesso al negozio e ripulito la cassa. Durante le operazioni di repertamento effettuate dai Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Parma erano state repertate tracce biologiche. La successiva analisi e comparazione ha permesso di identificare il responsabile, si tratta di un 40enne italiano con precedenti specifici.
Nel mese di aprile gli era stata rubata la bici elettrica ed aveva sporto denuncia ai Carabinieri di Parma Centro, alcuni giorni fa, mentre passeggia in via Garibaldi vede un giovane in sella alla sua bici, chiama i Carabinieri che intervengono e recuperano il mezzo.
È stato un sogno coltivato per tanti anni quello di poter salire in sella ad una vespa e sfrecciare per le strade della sua città e quando il sogno è svanito per colpa di un truffatore la delusione è stata cocente.