Sono mantovani, ma musicalmente parlando, all'Emilia devono molto, se consideriamo che uno dei gruppi che li hanno influenzati sono i "CCCP", storica band emiliana di punk "FiloSovietico" risalente agli anni '80 fondata a Berlino dai reggiani Massimo Zamboni (chitarrista) e Giovanni Lindo Ferretti (cantante).
di Nicola Comparato Felino 9 agosto 2019 - Abbiamo ascoltato il primo cd dei Trauma Centre, disponibile su Youtube, in attesa del prossimo lavoro del gruppo. Il genere è punk rock, suonato con grande carica, originalità e stile rispetto a tanti altri progetti presenti attualmente sulla scena. Ciò che qualcuno potrebbe definire confusione ascoltandoli, in realtà si trova davanti ad una reale esecuzione di tecnica allo stato puro. La voce trasmette rabbia e ribellione, così come il resto della band, intenzionata per l'appunto a trasmettere un messaggio e non interessata solo a farsi ascoltare. Mai banali, mai scontati, sempre impegnati e a tratti divertenti. Adatti ai nostalgici del vero punk e ai giovani di oggi che vogliono conoscere questo genere. Qui la tracklist del disco "PunkeveRsivO".
01-Comunicato N°1
02-Nutella
03-Terralibera
04-Comunicato N°2
05-Terrorista
06-Stars & stripes
07-Comunicato N°3
08-Partigiani alla riscossa
09-Lei è fuori (bonus track)
Voti:
Voce 9
Basso 9
Batteria 9
Chitarra 9
Ed ora l'intervista ai Trauma Centre.
1) Nel 2019 i dj's e la musica elettronica spopolano tra i giovani, come ci si sente oggi a suonare in una band?
Chiunque faccia musica al giorno d'oggi riesce sempre a comunicare la sua arte, nella speranza che sia apprezzata e farla insieme è molto stimolante.
2) Toglimi una curiosità, per quale motivo avete scelto il nome Trauma Centre?
Il nome Trauma Centre nasce da un gruppo del bassista avuto in precedenza e quando nel 2012 siamo rinati abbiamo mantenuto il nostro stile Trauma.
3) Quando, dove e perché è nato il vostro progetto?
Il progetto è nato alla fine del 2012 e si è consacrato nel marzo 2013 con tutti gli elementi. Tutti i componenti sono della provincia di Mantova (Villa Saviola/Suzzara). Il progetto nasce dall' intuito di "AXMK", che comincia a sfornare testi in quantità industriale, dando l'input per partire con la band.
4) I Trauma Centre sono la vostra prima e unica esperienza musicale insieme?
Si è la nostra prima band insieme.
5) Puoi parlarci dei componenti del gruppo? La line up ha subito cambiamenti o è rimasta invariata?
Paves: Sono 30 anni che faccio musica. Ho avuto molte esperienze con altre band ma il mio istinto forse assassino, mi ha portato a scegliere questi pessimi elementi. Voce: AxMk, scrive testi come se piovessero dal cielo ossessivo paranoico. Basso: Paves, il basso è la mia vita e la musica è la mia mia passione e farla con altri mi porta in orbita. Chitarra: Kapi, suono molto vivace e tagliente, un vero coltello nella piaga. Batteria: Desio picchia duro, costante, molto pignolo, alla ricerca della perfezione, un vero motore da guerra. Questa sopra citata è stata la line up fino a settembre 2016, dove poi fa il suo ingresso Massi alla chitarra, pura energia trita pennini sempre al limite, una vera forza della natura. Nel giugno 2019 esce Kapi. Tutti i componenti hanno avuto esperienze con altre band. Tutti suoniamo da una vita.
6) Che ruolo ha la vostra band nel panorama PunkRock?
Se ti sei svegliato adesso sono cazzi tuoi! Questo è il nostro motto, ma non fraintendere. Parlare di problemi che ci toccano sulla pelle è davvero stimolante. E allo stesso tempo ti da quella dose giusta di cattiveria per fare PunkeveRsivO.
7) Il vostro essere Punk, essere ribelli, vi spinge ad essere indipendenti o siete alla ricerca di un contratto discografico? Oppure avete già un contratto?
Non abbiamo contratti con nessuno, però vogliamo mantenere il nostro stile Trauma come sopra citato. A volte siamo stati ingombranti ad alcuni festival e questo ci fa capire che non siamo una band per tutti. La nostra etica ci porta a non volere il Dio Denaro. Comunque non siamo dei coglioni. Che dire!
8) Quali band o artisti vi hanno influenzato maggiormente?
Noi veniamo dai CCCP in primis. Poi Massimo Volume, Giorgio Canali, CSI, Ustmamò, Skiantos, Timoria, Litfiba, Nick Cave, The Clash, Banco Mutuo Soccorso e tanti altri...
9) Registrate pezzi vostri o proponete anche delle cover? Se Si, quali?
Registriamo solo pezzi nostri.
10) Progetti per il futuro e prossimi eventi?
Stiamo arrangiando pezzi nuovi in sala. L'idea è di registrarli per il 2020. L'ultimo demo registrato non è molto sentito a causa dell' abbandono del chitarrista presente nelle registrazioni. Ora pensiamo ad andare avanti.
Il brano dei Trauma Centre "Terra libera"
https://m.youtube.com/watch?v=vOM1E0AbZps
La pagina Facebook dei Trauma Centre
https://www.facebook.com/punkeversivo/
(Foto copertina e gallery di Federico Pau)
C’è chi viaggia su di un mezzo di trasporto e chi vola con un aeroplano. Simone di Berardino fa entrambe le cose ascoltando la musica Techno/Hardstyle/Progressive.
Di Nicola Comparato 28 luglio 2019 - Simone di Berardino è nato a Correggio (RE) il 18 febbraio 1984, ma da alcuni anni vive in provincia di Parma per lavoro. La sua avventura con la musica comincia da ragazzo, con gli “AnfetaBoys”, la sua compagnia di Nonantola (MO), con la quale fonda il team “Morfos Staff”. Il gruppo è composto da appassionati di musica Techno, sempre presenti agli eventi di questo genere musicale, e ognuno di loro, come segno distintivo, ha un tatuaggio che riporta la scritta “Audere Semper AnfetaBoys” , ovvero “Osare Sempre AnfetaBoys”.
Gli anni passano e in Simone di Berardino inizia a germogliare la voglia di organizzare serate e feste incentrate sul genere musicale che ama, che lo accompagna da sempre e che lo fa letteralmente volare. Da qui in poi il passo sarà breve. L’amicizia con “Dj Ginger il Komandante”, il padre della Techno, che Simone segue e supporta sempre e ovunque e col quale ha collaborato tantissime volte, gli dà la motivazione giusta per cominciare ad essere l’organizzatore di eventi Techno/Hardstyle/Progressive che oggi tutti nell’ambiente conoscono.
Simone di Berardino ci spiega cosa lo ha spinto a diventare un organizzatore di eventi:
“La musica Techno mi fa volare, quando l’ascolto e la ballo, stacco la spina da tutto. Non ci sono più né problemi né preoccupazioni. Tutto è cominciato quando da ragazzo andavo a sentire “Dj Ginger il Komandante”, la sua musica mi ha cambiato la vita, ma sentivo che mi mancava qualcosa. Volevo scoprire cosa provavano gli organizzatori degli eventi, così un giorno ho deciso di mettermi in gioco e da allora posso dire di aver realizzato il mio sogno. Dopo il lavoro, tutto il mio tempo libero è dedicato alla musica con il mio progetto “Morfos Staff”, e di questo ringrazierò per sempre Dj Ginger il Komandante per le forti emozioni che mi ha fatto provare ai suoi live in tutti questi anni. Senza quelle emozioni la mia avventura come organizzatore di eventi non sarebbe mai cominciata. Ora tutto è pronto per un viaggio senza fine. Si volaaaaaaa!!!!”
Per saperne di più:
La pagina Facebook di Simone di Berardino
https://www.facebook.com/diboanfetaboys/
Il profilo Facebook di Simone di Berardino
https://www.facebook.com/dibo84
Il canale Instagram di Simone di Berardino
https://instagram.com/diboanfetaboys?igshid=g8orjz1vlepe
Rocco Rosignoli nel 2018 ha ricevuto il Premio della Critica al 24° Concorso Nazionale per Cantastorie "Giovanna Daffini" e nel medesimo concorso l'anno precedente, il Premio della Giuria. È stato anche vincitore del premio della critica “Musici e poeti” di Radio Città Fujiko nel 2014. Nel 2008 è stato finalista ai concorsi nazionali "MusicaControCorrente" e "Botteghe d’Autore".
Di Nicola Comparato - Rocco Rosignoli, nato a Parma il 04-09-1982, è un cantautore, polistrumentista, arrangiatore, scrittore, articolista e poeta, che da tantissimi anni porta sui palchi di tutta Italia i suoi racconti in musica, interpretando il tema sociale e politico con uno stile tutto suo che riesce ad arrivare fino alla musica d'autore. Questo "infinito" artista comincia ad avvicinarsi alla musica prendendo lezioni di chitarra classica all'età di 12 anni, innamorandosi col tempo di molti altri strumenti, principalmente a corda: il violino, il bouzouki, il mandolino e l’oud arabo. Tra le varie esperienze e collaborazioni in ambito musicale, Rocco Rosignoli é stato per tre anni il violinista della folk band "Mè, Pek e Barba", e ha lavorato come polistrumentista (violino, chitarra, plettri, armonium) per Alessio Lega, Davide Giromini e Francesco Pelosi, sia nelle produzioni in studio che negli spettacoli dal vivo, subendo negli ultimi anni anche la fascinazione degli strumenti a mantice. Ma Rocco Rosignoli non é solo un cantautore, infatti l'artista ha costruito un repertorio vasto e vario, con numerosi spettacoli e lezioni-concerto dedicate alla Storia e alla canzone d’autore. Inoltre è sempre disponibile per costruire percorsi didattici o di teatro-canzone a tema su richiesta.
Dal sito ufficiale di Rocco Rosignoli leggiamo:
"Ha al suo attivo quattro album in studio: “Uomini e bestie” (2011), concept album dedicato al genere horror; “Testuggini” (2013); “Scansadiavoli” (2015), disco per sola voce e chitarra classica; e “Tutto si dimentica” (2019). A questi si aggiungono i side-project “La bella che guarda il mare” (2014, live in free download) e “Shir” (2018), dedicato alla musica di matrice ebraica, con musiche strumentali, canti delle feste, canzoni e traduzioni a cura dell’autore stesso. Con Francesco Pelosi e Alessandro Stocchi ha fondato nel 2009 l’ensemble Il canzoniere delle stagioni, che nel 2011 ha inciso un disco omonimo con una rosa di brani tratti dal repertorio popolare e di lotta. Nel 2010 ha composto ed eseguito la colonna sonora originale del documentario A passo d’uomo, di Sara Bonomini e Maria Teresa Improta. Con il collettivo “Primula Rossa” ha realizzato la colonna sonora del documentario Nove chilometri – l’autostrada più breve d’Italia di Ilaria Ghidini (2017). Nel 2012 ha curato insieme a Lee Colbert le musiche dello spettacolo “La sedia di Rosa Luxemburg”. Dal 2014 al 2016 ha collaborato con l’Associazione Nonsoloteatro di Felino (PR), per cui ha composto ed eseguito dal vivo le musiche di scena di diversi spettacoli. Dal 2016 collabora con la Compagnia Teatrale Pietribiasi-Tedeschi di Reggio Emilia e con il Teatro del Cerchio di Parma. Collabora come chitarrista con Lee Colbert, cantante della Moni Ovadia Stage Orkestra. Collabora stabilmente sia in studio che dal vivo con Alessio Lega, Davide Giromini e Francesco Pelosi. Ha accompagnato dal vivo Max Manfredi e Marco Rovelli. Dirige OltreCoro, insieme polifonico di voci dall’Oltretorrente di Parma, che porta orgogliosamente avanti la tradizione antifascista, antirazzista, pluralista e sociale del quartiere. Rocco Rosignoli cura la preparazione artistica e gli arrangiamenti del coro. Dal settembre del 2016 al settembre del 2018 è stato direttore del Coro dei Malfattori. Ha scritto ed eseguito molte lezioni-concerto, dedicate a grandi cantautori(Cohen, Guccini, Cave, Brel, Tenco) e altre di ambito storico (Prima guerra mondiale, Resistenza, storia d’Italia). La produzione di Rocco Rosignoli non è solo musicale: dal 2014 al 2017 ha tenuto la rubrica settimanale Cromatismi sul quotidiano online Rossoparma, rubrica dedicata principalmente alla musica e alla canzone, che ha spesso e volentieri spaziato in molti altri campi della cultura. Rocco Rosignoli inoltre ha sempre scritto versi. Nel 2009 ha dato alle stampe il libro Zeppelin – prosimetro anacronistico, stampato in proprio. Nel 2018 è uscita invece la raccolta di poesie Professione confusa, Editrice Il Foglio, con una prefazione di Max Manfredi. Della sua opera Claudio Giuliani suMescalina ha scritto: “É la canzone d’autore che ha in Tenco, Endrigo o Modugno i propri avi, ma che è cresciuta e si è inerpicata sulle rocce e sedimenta l’artigianato delle proprie righe nelle antologie della letteratura erudita”. Libera Capozucca, su Rockit, ha invece scritto: “si coglie il talento compositivo di un artista dal gusto decadente in versione acustica. Ed è poesia.”
Per info e contatti:
Il sito ufficiale di Rocco Rosignoli
La pagina Facebook di Rocco Rosignoli
https://www.facebook.com/rocco.rosignoli.cantautore/
Il video su Youtube della canzone di Rocco Rosignoli "Te nel deserto"
https://m.youtube.com/watch?v=rXS26kRbcpA
Jasmine Furlotti, una ragazza giovane che cerca sempre di mettere il cuore in quello che fa, specialmente quando canta, perché cantare è parte di lei. Per approfondire la sua conoscenza il prossimo venerdì 26 luglio si esibirà a “Medesano in fiera 2019”, presso l’area parco, dove ci sarà anche una piacevole sorpresa.
Di Nicola Comparato - Jasmine Furlotti nasce a Parma il 14 settembre 2001 e attualmente frequenta la 4ª classe del Liceo Musicale Attilio Bertolucci di Parma dove studia flauto traverso e pianoforte.
La talentuosa Jasmine si avvicina alla musica all’età di 9 anni, prendendo lezioni di canto presso l’Associazione Musicale “Il Podio” di Noceto (Parma), inizialmente con la Maestra Silvia Olari, successivamente con la Maestra Sabrina Poli, poi con la Maestra Alessia Galeotti, decidendo infine di iscriversi alla scuola di canto Vocal Classes di Luca Jurman.
Nel corso degli anni tante sono state le conquiste di Jasmine in ambito musicale, sopratutto grazie alla sua strepitosa voce e al suo grande carisma sul palco. Nell’ottobre del 2016 partecipa e vince il Concorso Canoro Musicale Nazionale Sonority Festival di Ferrara e il primo premio le permette di incidere, con l’Etichetta Discografica San Luca Sound di Bologna, il suo primo inedito ‘Sabato Sera’.
L’inizio dell’anno seguente, il 2017, sarà un anno molto importante per lei. Jasmine Furlotti inciderà il suo secondo singolo ‘Un Sogno E’ Di Più’, brano che le permetterà di rientrare tra i 68 artisti selezionati a far parte di Sanremo Giovani 2018.
Tra settembre e dicembre 2017, usciranno in seguito in tutti gli store gli inediti: ‘Questo Silenzio Passerà’ e ‘Un Sogno E’ Di Più’ insieme alla versione inglese ‘I’ll Be Your Dream’, che confermeranno ulteriormente le doti di questa giovane e promettente cantante.
Ma quali sono gli artisti che l’hanno influenzata maggiormente e quali sono i progetti futuri di Jasmine? Lo abbiamo chiesto direttamente a lei:
“Molto presto ci saranno tante novità, sto lavorando molto insieme al mio team! I miei cantanti preferiti sono principalmente Whitney Houston e Giorgia, ma diciamo che mi piace anche variare con Dua Lipa, Billie Eilish, Beyoncé, Tiziano Ferro, Aretha Franklin, Ray Charles, Etta James… Si ecco, preferisco generi come il jazz, il blues e il soul. Sono giovane, ma cerco sempre di mettere il cuore in tutto quello che faccio, soprattutto quando canto. Perchè cantare è parte di me.”
Per info e contatti:
La pagina Facebook di Jasmine Furlotti
https://www.facebook.com/furlotti.jasmine/
Il video della canzone “Un sogno è di più” - https://youtu.be/JO60uLGGjF4
Aria di Sardegna ai Giardini Ducali di Modena, da lunedì 8 a giovedì 11 luglio. Un’aria pregna di colori, immagini, suoni, profumi portata da Paolo Fresu, direttore artistico del Festival internazionale “Time in Jazz”, che da 32 anni si svolge a Berchidda, il paese sardo dove è nato. Festival che per la seconda volta, in forma di anteprima, l’artista “esporta in continente” all’interno della rassegna estiva a cura di Studio’s che si svolge nel parco del centro di Modena in corso Canalgrande.
Per realizzare questo progetto è nata una collaborazione tra BPER Banca, il Comune di Modena, Studio’s e Sardinia Ferries che con Paolo Fresu hanno creato il programma: un cartellone di quattro giorni molto articolato, come è nell’animo del Festival sardo, ricreando nei Giardini Ducali una cittadella targata Time in Jazz.
Tutti gli appuntamenti sono a partecipazione libera e gratuita. Il programma è stato presentato venerdì 5 luglio ai Giardini da Andrea Bosi, assessore al Centro storico del Comune di Modena; Marcella Pelati, di Studio’s; Gibo Borghesani, di “Time in Jazz”; Tarcisio Fornaciari, direttore territoriale Emilia centro di BPER Banca.
Lunedì 8 luglio alle 21.30, protagonista della prima serata sarà proprio il re del Festival, Paolo Fresu che, con il bandoneon di Daniele Di Bonaventura, darà vita un dialogo in musica nel segno di strumenti ad aria e di un lirismo dagli aromi lontani che vive di poesia, intimismo e di piccole cose capaci di raccontare i colori dell'universo musicale contemporaneo.
Martedì 9 luglio alle 21.30, invece, palco a un altro duo d’eccezione: Monica Demuru e Natalio Mangalavite che presentano il loro album ‘Madera Balza’ nel quale spaziano tra repertorio di tradizione folk, pop, cantautorale, jazz (da De André e Conte a Victor Jara a Piazzolla, De Moraes e Jobim), all’insegna di una forma canzone fortemente narrativa e aperta all'improvvisazione, sintesi delle provenienze latine di entrambi, anche se lontane tra loro (Sardegna e Argentina).
Mercoledì 10 luglio alle 21.30 occasione unica per assistere alla proiezione del film “L’uomo che comprò la luna”, secondo lungometraggio del regista sardo Paolo Zucca (che sarà presente e dialogherà con il pubblico). Dopo l’esordio con il pluripremiato “L’arbitro”, Zucca è tornato dietro la cinepresa per dirigere un cast raffinato (dove spiccano Geppi Cucciari e Francesco Pannofino) in un’opera sulla sardità e sull'essere sardi che non ha paura di giocare con il politicamente scorretto.
Giovedì 11 luglio le giornate dell’anteprima di Time in Jazz dedicate alla Sardegna si concluderanno con un progetto ideato per l’occasione: dalle 19, infatti, i Ballade Ballade Bois invaderanno la città con la loro musica partendo da piazza San Francesco, per passare in piazza Grande e piazza Roma e arrivare ai Giardini Ducali giusto in tempo per l’aperitivo. Carlo Boeddu (organetto), Carlo Crisponi (voce), Fabio Calzia (chitarra), Giuseppe Cillara (cajon) e Gian Michele Lai (trunfa e voce) rileggono in chiave contemporanea l’entusiasmo e la gioiosità delle feste tipiche della Barbagia da cui provengono, portando a Modena la loro capacità di far emozionare con le voci e gli strumenti tipici della Sardegna.
Alle 21.30 Ballade Ballade Bois ai Giardini per un live che si annuncia irripetibile.
MONTECCHIO EMILIA -
Sabato 6 luglio torna la 15^ edizione di Montecchio Unplugged, il Festival della Musica di Strada, promosso da Comune di Montecchio Emilia, organizzato da ARCI e Kaiti expansion, in collaborazione con Circolo ARCI Bainait.
C’è grande attesa dunque per la kermesse che da oltre un decennio trasforma per una sera Montecchio in un grande palcoscenico sotto le stelle: musicisti e performer animeranno il centro storico, proponendo decine di spettacoli gratuiti, legati dallo slogan “musica da vivere”, creando quella magica atmosfera che contraddistingue da sempre l’evento.
La rassegna inizierà alle ore 21 con l'inaugurazione in piazza della Repubblica in presenza di tutti gli artisti, per poi proseguire alle ore 21.15 in vie e piazze del paese con 23 tra solisti e band pronti a colorare una serata estiva di preziose melodie, attraverso performance di altissima qualità che ogni anno richiamano migliaia di persone.
Come da tradizione, anche la 15^ edizione di Montecchio Unplugged proporrà generi musicali molto diversi tra loro - da sonorità rock classiche al folk, da suoni etnici di paesi lontani alla club music più moderna - come vero “marchio di fabbrica” della manifestazione.
“Questa manifestazione musicale straordinaria - afferma il Sindaco di Montecchio, Fausto Torelli - assume man mano che va avanti un valore sempre maggiore, grazie al fatto che riesce a far convivere tradizioni, sonorità e stili così diversi. Avremo ospiti che rappresentano incroci di linguaggi, provenienze, culture, ed esprimono pienamente il valore di dialogo e canale di comunicazione universale insito nella musica. Montecchio diventa per una serata speciale un teatro unico, un palcoscenico di grandissimo fascino grazie alla bellezza del suo centro storico, ma anche grazie all’accoglienza della sua comunità, delle associazioni e degli esercenti che collaborano all’evento, e alla voglia di giovani e famiglie di godersi la città in un clima di apertura, condivisione, ascolto”.
4^ edizione di "Faggio Musicale - Concerti d'Appennino" - Un programma di 4 concerti di musica classica che si terranno nelle faggete, in prossimità dei rifugi CAI Mariotti e Lagoni.
Dal 7 al 28 luglio tutte le domeniche. Per il programma potete consultare il sito www.faggiomusicale.it oppure la pagina FB www.facebook.com/faggiomusicale
Dj Gordon Fontana, collaboratore dello studio Rik's Recordz, grande appassionato di horror, tematiche occulte e musica, adora sperimentare e produrre cose nuove.
Di Nicola Comparato Felino, 14 giugno 2019 - Claudio Fontana, in arte "DJ Gordon Fontana", nasce a Parma il 10/11/1987. Comincia ad avvicinarsi alla musica fin da ragazzo, imparando a mixare e a comporre i primi brani di musica elettronica da autodidatta, ma già da bambino nutre un interesse particolare per l'arte e per tutte le cose che la massa reputa strane. Col tempo e con tanto impegno, Dj Gordon inizia ad esibirsi dal vivo. Tra i vari locali ed eventi a cui ha partecipato citiamo: Black Queen, Campus Industry, Sottosopra, Green, Altromondo, Wood, Piscina di Scurano, Istrice, Gambero, Fuori Orario, Streetfood Parma, Silent Party e Festival del prosciutto.
Il commento di DJ Gordon:
"La musica mi accompagna da sempre e non riuscirei a vivere senza di lei. Sono stato il fondatotore di uno staff che si è occupato di creare ed organizzare le serate alla piscina di Langhirano, ho inoltre collaborato con i Paps'n'Skar e con i Datura. Ora lo staff si è sciolto e a parte qualche serata in giro, ad esempio al Green a Vigatto, ciò che mi interessa maggiormente sono le produzioni musicali. Vorrei poter sfruttare la mia ossessione per l' horror e l'occulto per creare canzoni inquietanti, ma anche per sperimentare infrasuoni e cose di questo genere. La musica non ha confini e sono tante le strade da percorrere per raggiungere più di un obbiettivo."
Il profilo Facebook di Claudio "Dj Gordon" Fontana https://www.facebook.com/Claudio.G.Fontana
Di Lamb Glue Parma 14 giugno 2019 - Misterioso, mascherato, cupo e spettrale, così si presenta "MobyNick aka Vietcong NC", il nuovo artista prodotto dallo studio Rik's Recordz. In esclusiva per la Gazzetta dell'Emilia, il nuovo singolo di questo artista dal titolo "Odio", dalle sonorità Trap/Rap (così di moda in questo periodo), accompagnato da un videoclip originale e claustrofobico girato interamente nello studio di registrazione.
Voce e testo: "MobyNick aka Vietcong NC"
Musica prodotta, registrata e mixata da Rik's Recordz
Pagina Facebook dello studio Rik's Recordz https://www.facebook.com/riksrecordz/
Link per ascoltare il brano su Youtube: https://m.youtube.com/watch?v=3-KvDeXnHII
Festival mundus 2019: 19 concerti, 6 comuni, 70 artisti per un'estate all’insegna della grande musica. Da venerdì 14 giugno a giovedì 15 agosto la 24esima edizione della storica rassegna organizzata da ATER - Associazione Teatrale Emilia Romagna, con musicisti da tutto il mondo che si esibiranno a Carpi, Casalgrande, Correggio, Modena, Reggio Emilia e Scandiano
Diciannove concerti, settanta musicisti provenienti da diciassette diversi Paesi del mondo, dieci location in sei Comuni coinvolti tra Reggio Emilia e provincia, Modena e provincia. Questi i numeri della 24esima edizione della nota e apprezzata rassegna musicale Mundus organizzata da ATER – Associazione Teatrale Emilia Romagna in collaborazione con la Regione Emilia Romagna e tutti i Comuni partecipanti, che si svolgerà dal 14 giugno al 15 agosto a Carpi, Casalgrande, Correggio, Modena, Reggio Emilia e Scandiano. Concerti – tutti con inizio alle ore 21.30 - sia a ingresso libero che a pagamento, con biglietti da 1 a 10 euro già in vendita sul circuito Vivaticket.
Un viaggio musicale tra sonorità jazz, rock, world, folk, soul e popolari, con artisti notissimi della scena italiana (come tra gli altri Fabrizio Bosso, Cristina Donà, Ginevra Di Marco, Mauro Pagani, Joe Barbieri) e internazionale (Bombino, Omar Sosa, Luisa Sobral, Carmen Souza solo per citarne alcuni) che si esibiranno in varie location come il cortile del circolo Arci Left Vibra all’ex Macello a Modena, il Parco del Castello di Arceto di Scandiano, il Cortile della Rocca dei Boiardo a Scandiano, il Castello di Casalgrande Alto a Casalgrande, Piazza Prampolini, Piazza Fontanesi e i Chiostri di San Pietro a Reggio Emilia, il Cortile di Palazzo dei Principi a Correggio, il Chiostro di San Rocco e Piazzale Re Astolfo a Carpi. Tutti i concerti a Reggio Emilia città sono realizzati in collaborazione con la Fondazione Palazzo Magnani di Reggio Emilia.
Si parte venerdì 14 giugno a Modena presso il cortile del circolo Arci Left Vibra all’ex Macello con il concerto “Ready Fi Di Feeling” di Jah9 & The Dub Treatment, in collaborazione con Circolo Culturale Left Vibra e Rototom Sunspalsh Festival. Jah9 è diventata un’icona femminile di un movimento basato sulla coscienza universale. La sua filosofia, la sua spiritualità e il suo stile Jazz on Dub si è diffuso in Europa e nel resto del mondo dal 2013 grazie al suo primo acclamatissimo primo album New Name. Ha una voce vibrante e incantevole che ricorda quella di Ella Fitzgerald, mista a una freschezza contemporanea come quella di Erykah Badu. Istruttrice di yoga certificata, porta il suo pubblico durante i concerti a fermarsi, respirare profondamente per sentirsi rinvigoriti e pieni di potere. Ingresso 10 euro, tessera Arci obbligatoria.
A Reggio Emilia, lunedì 1 luglio nella bella cornice dei Chiostri di San Pietro, Fabrizio Bosso alla tromba, Luciano Biondini alla fisarmonica e l’Ensemble d’archi dell’Istituto musicale “A.Peri/C.Merulo” di Reggio Emilia diretti da Roberto Molinelli (anche arrangiatore dei brani eseguiti) sono i protagonisti del concerto a ingresso libero “Face to Face – With Strings”.