4 Università a confronto con portatori d'interesse chiamati dalla Bonifica Parmense confermano la necessità di un adeguamento della legge sul dmv ai mutamenti climatici e alle nuove esigenze del nostro territorio
Fidenza (PR) - Quattro Atenei: Università di Parma, Cattolica Sacro Cuore di Piacenza, Politecnico di Torino e Piemonte Orientale Alessandria - rappresentate nell'occasione dai massimi esperti delle tematiche ambientali trattate - si sono incontrate e confrontate nei giorni scorsi insieme ad ARPAE, ANBI, Coldiretti, Confagricoltura, CIA e Legambiente Emilia Romagna sul tema: "Valore e Tutela dell'Acqua: il Caso DMV". Il convegno, organizzato dal Consorzio di Bonifica Parmense e inserito nel calendario di eventi de "Maggio 2018 con la Bonifica", si è tenuto all'interno dell'Aula Magna del nuovo plesso scolastico Magnaghi-Solari di Fidenza (PR) davanti ad una sala con oltre cento persone presenti tra studenti, tecnici e imprenditori agricoli particolarmente interessati ad approfondire un argomento poco sconosciuto ai non addetti ai lavori, ma essenziale e di straordinaria attualità e rilevanza per tutti coloro che operano o si occupano di ambiente ed economia agroalimentare.
In periodi siccitosi o di vera e grave emergenza idrica (come accadde nell'estate 2017 e come accade purtroppo sempre più di frequente in conseguenza all'aumento delle temperature e all'alterazione sostanziale degli equilibri climatici globali e idrologici dei corsi d'acqua) la quantità di risorsa idrica che per legge è fissata proprio dal DMV (secondo una normativa ormai datata risalente agli anni '90) ha il compito di consentire il mantenimento e la conservazione delle caratteristiche chimico-fisiche dell'acqua presente, degli habitat e più in generale della biodiversità.
Un equilibrio delicato che proprio nell'ultimo decennio si è dimostrato non più adeguato ai nuovi mutamenti: i fiumi e torrenti della destra idrografica del Po (Piemonte ed Emilia-Romagna) stanno assumendo stabilmente un carattere intermittente, la frequenza di eventi estremi è sempre più elevata e le secche prolungate sono seguite da piene improvvise di breve durata che causano spesso ingenti danni alle colture tipiche del territorio. Per queste ragioni che, basandosi su analisi scientifiche sperimentali - tecniche e accademiche- (che avranno sviluppo ulteriore nei prossimi mesi), tutti i relatori intervenuti, anche se con diverse sfumature di approccio, hanno confermato una sostanziale e comune finalità di individuare un nuovo modello di pianificazione di area vasta di bacino per prepararsi per tempo a nuovi scenari climatici.
La necessità che si è manifestata è quella di operare in modo concertato su un territorio più esteso rispetto a quello odierno in cui sono le singole Regioni a decidere sui provvedimenti di deroga allo stesso DMV. Provvedimenti che tengano in considerazione il mantenimento essenziale dell'habitat, aggiornate politiche di riqualificazione fluviale, attenzione alla qualità della risorsa idrica e alla ricarica delle falde e azioni concrete, anche di tipo infrastrutturale, che favoriscano la presenza costante di acqua necessaria per il sostegno al comparto agroalimentare in modo da non penalizzare oltremodo i valori produttivi dal Made in Italy della pianura Padana.
In più, un dato emerso non di secondaria importanza, è quello che da un ettaro di superficie acquatica della rete di canali artificiali di bonifica si ottiene un effetto fito-depurante che sottrae al terreno circostante un quantitativo di azoto pari a 300 kg con una diminuzione e un maggior controllo sui nitrati. Negli equilibri idrologici territoriali, tra regioni sopra il fiume Po e quelle sottostanti, negli ultimi 20 anni il sistema Emilia Romagna si è guadagnato un alto livello di capacità di risparmio e impiego consapevole della risorsa. Un'attenzione riservata dalle amministrazioni che si sono succedute anche mediante gli strumenti di programmazione come il PSR, dalle tecnologie digitali avanzate come Irrinet-Irriframe di ANBI-CER dei Consorzi di Bonifica che consentono di impiegare l'acqua quando e dove serve diminuendo notevolmente gli sprechi. Il nostro territorio insomma ha investito professionalità e risorse per incrementare l'uso consapevole della risorsa, ma lo squilibrio con le aree a Nord permane e raggiungere una nuova armonizzazione a breve sarebbe fondamentale.
Oltre a questo va considerato che la cementificazione eccessiva degli ultimi decenni, con conseguente impermeabilizzazione dei terreni, non ha certo favorito la conservazione dell'acqua e la speranza è che la nuova Legge sul Consumo di Suolo Zero della Regione Emilia Romagna ne diminuisca in modo considerevole l'impatto negativo. In alcuni anni le temperature registrate hanno superato di 3,6° le medie del periodo e in alcune aree le precipitazioni sono drasticamente calate fino al 65,4 in meno: in quest'ottica sarebbe fondamentale trattenere l'acqua piovana con invasi adeguati alle esigenze, limitare le perdite della rete e incrementare la conoscenza pratica dell'utilizzo dei sistemi d'irrigazione di precisione.
Al convegno, aperto dal sindaco di Fidenza Andrea Massari e dalla Dirigente Scolastica del Magnaghi-Solari Luciana Rabaiotti moderato e curato dal giornalista Andrea Gavazzoli, sono intervenuti: Luigi Spinazzi (Consorzio di Bonifica Parmense), Pierluigi Viaroli (Università di Parma), Paolo Vezza (Politecnico di Torino), Marco Trevisan (Università Cattolica di Piacenza), Stefano Fenoglio (Università Piemonte Orientale Alessandria), Adriano Battilani (ANBI) Franco Zinoni (ARPAER), Alessandro Ghetti (Coldiretti Emilia Romagna), Marco Benati (Confagricoltura), Simone Basili (CIA) e Lorenzo Frattini (Legambiente Emilia Romagna) che ha inviato un dettagliato intervento scritto. L'incontro si è concluso con un monito condiviso dai presenti come percorso comune e indicato dal professor Viaroli : "Quello di cui abbiamo necessità ora non è di ricreare gli ecosistemi che esistevano 200 o 300 anni fa, ma piuttosto di creare nuovi sistemi che crediamo possano essere più adatti per una certa area per i prossimi 100-200 anni di cambiamento climatico"
Camille Parmesan, Science Watch® Newsletter Interview, March 2010
Piacenza, 28 maggio 2018 - Oggi con l'inizio della tracimazione delle acque dell'invaso di Mignano (comune di Vernasca, Piacenza), la procedura di collaudo della diga, gestita dal Consorzio di Bonifica di Piacenza, è entrata nella fase cruciale. Le acque infatti, dopo aver gradualmente riempito l'invaso nei giorni scorsi, sono arrivate a una quota tale da aver generato, come voluto dalla procedura, l'inizio dello sfioro controllato.
Raggiunta finalmente la quota di 337,80 metri sul livello del mare (con un volume di poco più di 11 milioni e mezzo di metri cubi) l'acqua verrà mantenuta a tale altezza per un periodo di stazionamento; in seguito il livello verrà abbassato gradualmente di 2 metri per poter tornare a 335,80 metri sul livello del mare (10 milioni circa di metri cubi), pari all'attuale quota autorizzata.
"Questo è un giorno importante per la provincia di Piacenza e per tutta la val d'Arda" -ha affermato Fausto Zermani Presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza- "Finalmente restituiamo l'invaso, alla sua massima efficienza, a un territorio che ha cambiato il suo volto, la sua storia e la propria realtà, dopo la realizzazione della diga. Con grande orgoglio possiamo affermare che è stata gestita bene per quasi un secolo. Oggi siamo nelle condizioni di mantenere un'opera strategica, nonostante la storicità dell'invaso, con un'efficienza che è moderna".
"Il procedimento" – prosegue il Presidente a proposito della fase di collaudo –"è il risultato dello sforzo di tanti soggetti che sono riusciti a mettere a frutto il lavoro di più di un decennio di opere di ristrutturazione".
Le nuove potenzialità raggiunte della diga, una volta ottenuto l'esito positivo del collaudo, segneranno un'importante tappa nella vita della val d'Arda. Da una parte maggior forza alla funzione irrigua, e dunque sviluppo dell'economia, e dall'altra consolidamento di una funzionalità di contenimento delle piene a difesa dell'intero territorio.
Il collaudo dell'opera, condotto ai sensi dell'articolo 14 del DPR 1363/59, si è reso indispensabile, per testare il comportamento della diga, al termine di una lunga e significativa fase di lavori di ristrutturazione. E' fondamentale poterlo gestire in condizioni ordinarie e non durante eventi di piena.
La procedura di collaudo della diga di Mignano è diventata realtà grazie al significativo raggiungimento di un accordo fra le parti: la Direzione generale per le dighe e le infrastrutture idriche ed elettriche del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, l'Ufficio Tecnico per le dighe di Milano del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, l'Agenzia Regionale per la Sicurezza Territoriale e la Protezione Civile della Regione Emilia Romagna, il Servizio Area Affluenti Po della nostra Regione, l'Agenzia Interregionale per il fiume Po, la Commissione di Collaudo e la Prefettura di Piacenza.
Nelle prossime ore sono attesi diversi soggetti ministeriali e regionali: dalla Commissione Collaudo, da Roma, ai funzionari degli enti preposti.
La diga di Mignano, nel comune di Vernasca, è stata inaugurata il 24 maggio del 1934.
In seguito, negli anni '69-'70, il suo utilizzo ha subìto delle limitazioni da parte dell'allora Genio Civile per l'inadeguatezza della capacità di deflusso del torrente Arda nel tratto vallivo su cui gli Enti preposti stanno intervenendo per risolvere le principali criticità. Negli anni Ottanta del secolo scorso sono subentrati ulteriori limiti di invaso dovuti alla necessità di adeguare la diga alla normativa vigente.
Si sono resi dunque necessari significativi lavori di ristrutturazione, iniziati negli anni Novanta e terminati pochi anni fa (finanziati dal Ministero dell'Agricoltura), al termine dei quali è partita, da parte del Consorzio, la richiesta di autorizzazione al collaudo.
Editoriale: - Le semplificazioni pericolose - Finalmente cade un altro Tabù! Le uova non fanno male anzi... - "Performance Forte" - Quando i "funghi" sono complici nelle prestazioni sportive - Cereali e dintorni. I Mercati riflettono le tensioni della "guerra fredda" USA - CINA - Giornalisti inglesi "stregati" dall'Emilia -
SOMMARIO Anno 17 - n° 21 27 maggio 2018
1.1 editoriale
Le semplificazioni pericolose.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Listini con il segno positivo. Stabile solo il "Parmigiano"
3.1 nutrizione Finalmente cade un altro Tabù! Le uova non fanno male anzi...
4.1 Sport e benessere "Performance Forte" - Quando i "funghi" sono complici nelle prestazioni sportive -
5.1 caccia Caccia. Via libera in commissione a Calendario venatorio regionale 2018/2019
5.2 AMBIENTE Agricoltura. Al via il piano regionale di controllo degli storni
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. I Mercati riflettono le tensioni della "guerra fredda" USA - CINA
7.1 UNESCO Città creativa Le Città Creative Unesco Parma e Alba a Parigi per la giornata sulla cultura del cibo
8.1 igiene alimenti E la chiamano igiene? Chiusi due esercizi.
8.2 turismo Giornalisti inglesi "stregati" dall'Emilia
9.1 Nutrizione salute Mangiare un uovo ogni giorno riduce il rischio di malattie cardiache
9.2 Nutrizione salute Per affrontare la Farm Run 2018: XS Sports Nutrition di NUTRILITE™
10.1 confcooperative emilia romagna Paolo Bono nuovo responsabile per l'agroalimentare e pesca
11.1promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners
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Concerto e installazioni audiovisive sul tema dell'acqua: le opere degli studenti protagoniste il 19 maggio alla Finarda
Piacenza, 17 maggio 2018 - Conto alla rovescia per l'evento artistico/didattico, promosso dal Consorzio di Bonifica di Piacenza, in programma sabato 19 maggio alle ore 17.30 all'impianto idrovoro della Finarda (via della Finarda, 30 – Piacenza).
Gli studenti piacentini saranno i protagonisti, con le loro opere, di "In equilibrio con l'acqua". L'evento inaugurerà l'annuale Settimana Nazionale della Bonifica e dell'Irrigazione in calendario in tutta Italia dal 19 al 27 maggio.
"In equilibrio con l'acqua" è un articolato percorso didattico che ha coinvolto gli studenti del Conservatorio "Giuseppe Nicolini" e del Liceo Artistico "Bruno Cassinari" e che si concluderà, per questa prima edizione 2018, in una fase espositiva aperta alla città con installazioni audiovisive (incisioni, sculture, video, musica elettronica) e un concerto dal vivo (per vibrafono, clarinetto e violoncello).
All'inizio dell'anno scolastico il Consorzio di Bonifica di Piacenza ha proposto un progetto didattico al Conservatorio e al Liceo Artistico per la creazione di racconti, costruiti con immagini, elementi plastici e suoni, sul tema dell'acqua e della sua relazione con l'uomo e il territorio. Il nostro paesaggio padano è caratterizzato anche dalle opere che l'uomo ha costruito per la gestione idrica: un equilibrio fatto di diverse quote, in un intreccio di visioni e suoni scanditi dalla presenza dell'acqua, dalle geometrie dei canali e dallo "sferragliare" degli impianti idrovori. È stato questo lo spunto di partenza nella richiesta, alle nuove generazioni, di una riflessione e di un contributo artistico sul tema dell'acqua. Il progetto è stato accolto favorevolmente e con entusiasmo, come ribadito nella recente conferenza stampa di presentazione, da Lorenzo Missaglia, direttore del Conservatorio, e da Giovanni Tiberi, dirigente scolastico dell'Istituto Superiore Tramello Cassinari, anche per la possibilità che avrebbe dato agli studenti di misurarsi con il "mestiere".
Gli studenti del Conservatorio (Scuole di Musica Elettronica, Musica Applicata e Composizione) e del Liceo Artistico (indirizzo Arti Figurative-classe terza figurativa e indirizzo Discipline Grafiche-classe quinta grafica) si sono cimentati nella creazione di diverse opere: incisioni, sculture, video e composizioni musicali. Puntuale è stata la guida dei professori: Riccardo Dapelo, Roberto Doati e Marco Alpi (professori del Conservatorio); Chiara Belloni e Lucia Di Pierro (professori del Liceo Artistico). I docenti hanno condotto e condurranno gli allievi attraverso tutte le fasi legate al processo artistico (dall'ideazione alla realizzazione, fino all'allestimento e al contatto con il pubblico) per far vivere agli studenti un'esperienza professionale completa legata al mondo artistico.
Dopo avere visitato diversi impianti, gestiti dal Consorzio, destinati alla difesa idraulica del territorio (impianti della Finarda, di Armalunga e di Zerbio), ogni studente ha elaborato un proprio progetto artistico captando direttamente, in alcuni casi, materiali sonori e visivi (registrando suoni e realizzando video in loco). Gli elaborati sono nati dopo l'attività in aula condotta dal Consorzio stesso e dall'associazione culturale "Arti e pensieri" che ha collaborato al progetto. Le lezioni hanno illustrato le attività del Consorzio di Bonifica al servizio della comunità e del territorio. Un ulteriore approfondimento in classe (a cura di Raimondo Sassi di "Arti e Pensieri") è stato fatto documentando il complesso e storico rapporto fra il paesaggio della nostra città e la lettura che gli artisti ne hanno dato, dal punto di vista della rappresentazione degli spazi e delle porzioni di territorio disegnate dai corsi d'acqua e dalle opere dell'uomo. Un'ultima lezione si è tenuta al Conservatorio con l'ascolto di brani musicali, di repertorio e contemporanei, ispirati al tema dell'acqua.
L'intero percorso si inserisce nel progetto Urban Hub del quale il Consorzio di Bonifica (con il laboratorio Water Lab) e il Conservatorio (con il laboratorio Music Lab) sono partner. Urban Hub ha l'obiettivo di creare innovazione e opportunità imprenditoriali. Con questa finalità si è strutturato il percorso degli allievi che hanno avuto la possibilità di vivere in prima persona le varie fasi di un processo professionale, in questo caso rapportato al mondo artistico: dalle sollecitazioni del committente alla realizzazione delle opere e del loro allestimento in mostra.
La mostra sarà visitabile, su appuntamento, dal 20 al 25 maggio. Ci si può prenotare scrivendo a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Editoriale: - Il Governo "populista" - Lattiero caseari. Leggero rimbalzo delle quotazioni del Grana Padano - Speciale Cibus 2018 - "In equilibrio con l'acqua" - Cereali e dintorni. USDA del 10 maggio. - Il Team Farm Run piazza due atleti sui podi all'Inferno all'Idroscalo di Milano -
SOMMARIO Anno 17 - n° 19 13 maggio 2018
1.1 editoriale
Il Governo "populista"
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Leggero rimbalzo delle quotazioni del Grana Padano
3.1 Cibus 2018 Cibus, la sfida dell'innovazione.
4.1 Sport e benessere Il Team Farm Run piazza due atleti sui podi all'Inferno all'Idroscalo di Milano
5.1 acqua e eventi "In equilibrio con l'acqua"
6.1 pomodoro bio Pomodoro Bio, la certezza è un fattore imprescindibile nel rispetto del consumatore.
7.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Cereali in fuga?
8.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati in apprensione per le stime delle scorte di Corn.
9.1 nomine e consorzio parmigiano reggiano Bertinelli nuovo presidente di Coldiretti Parma. La posizione di Confagricoltura e di Cia
9.2 Cibus 2018 Cibus 2018 - Consumi sempre più orientati al wellness
10.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. USDA del 10 maggio.
11.1 export USA nuove regole Cibus 2018 - le restrizioni USA non preoccupano
11.2 contenimento corvidi Non è reato detenere una trappola per il contenimento dei Corvidi.
12.1 slow food Cibus: il Consorzio del Parmigiano Reggiano sostiene Slow Food
12.2 cibus e giornalisti Cibus 2018 - In Tour con l'ARGA
13.1 cibus 2018 chiusura Cibus 2018 - chiusa la 19esima edizione con piena soddisfazione degli ospiti.
14.1 cibus 2018 chiusura col botto Cibus 2018 - Ottimi risultati acquisiti dal Mulino Alimentare spa
15.1 ambiente Bonifica Centrale: Approvato l'elenco dei votanti
16.1promozioni "vino" e partners
17.1 promozioni "birra" e partners
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Editoriale: - Gli italiani non esistono? - "O famo strano?". Farm Run, la corsa con ostacoli all'aperto, fuori dai centri cittadini, finalmente in campagna.- Richiamo europeo per noto formaggio francese - Alla conquista del primo maggio - Cereali e dintorni. Cosa è cambiato nel mercato delle materie prime? - La più grande via d'acqua d'Italia diventa navigabile. -
SOMMARIO Anno 17 - n° 18 06 maggio 2018
1.1 editoriale
Gli italiani non esistono?
2.1 sport e benessere "O famo strano?". Farm Run, la corsa con ostacoli all'aperto, fuori dai centri cittadini, finalmente in campagna.
3.1 allerta alimentare Richiamo europeo per noto formaggio francese
4.1 1° maggio Alla conquista del primo maggio
5.1 Po e navigabilità La più grande via d'acqua d'Italia diventa navigabile.
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Cosa è cambiato nel mercato delle materie prime? .
7.1 cibus 2018 Cibus 2018 - modifiche alla viabilità
7.2 etichettatura Etichettatura alimentare: come essere a norma
8.1 CIBUS OFF Cibus OFF - a Parma il fuorisalone del gusto dal 5 al 13 maggio
9.1 vino tendenze Nuove tendenze al Vinitaly 2018
10.1 etichettatura InnoER 2018 – L'innovazione come sistema di valore
12.1 Economia fluviale La più grande via d'acqua d'Italia diventa navigabile.
13.1 ambiente L'Acqua "Vittel" prosciuga il territorio
14.1 promozioni "vino" e partners
15.1 promozioni "birra" e partners(per seguire gli argomenti correlati clicca QUI)
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A Vittel in Francia Nestlé pompa l'acqua, la comunità all'asciutto. Il marchio di acqua minerale Vittel è imbottigliato dal gruppo Nestlé nella municipalità francese con lo stesso nome. Questo riduce l'acqua freatica di 30 centimetri all'anno.
3 maggio 2018 - Nel comune francese di Vittel, si è accesa una disputa sulle acque sotterranee. Il gruppo alimentare Nestlé attinge all'acqua della fonte locale per la sua marca di acqua minerale "Vittel". Da allora, il livello delle acque sotterranee è diminuito di 30 centimetri all'anno.
Se questo prelievo procede a questo ritmo, la comunità dovrà presto rivolgersi per procurarsi l'acqua potabile ad altre comunità. L'impianto di imbottigliamento per l'acqua minerale "Vittel" di Nestlé è uno dei più grandi datori di lavoro del comune omonimo. Ma pompare fuori la primavera ha causato un calo del livello delle acque sotterranee di 30 centimetri all'anno dal 1990.
I rappresentanti dei consumatori e ambientalisti accusano Nestlé, che può utilizzare ogni anno un milione di metri cubi di acqua dalla sorgente, di questo disastro ambientale dipingendo uno scenario desolante. Un ambientalista ha dichiarato ad un emiitente radiofonica francese: "Se continua così, allora Nestlé sarà l'unico utente della sorgente, mentre gli abitanti saranno costretti ad approvvigionarsi di acqua da 20 chilometri di distanza".
La multinazionale alimentare lo nega. Un portavoce di una delle tante aziende della Nestlé ha dichiarato di essere disposto a rinunciare a un quarto dell'importo concesso. Sarebbe una somma straordinaria, ma non sarebbe nemmeno sufficiente dal punto di vista del Gruppo per il recupero della falda freatica. La società ha riferito che attualmente sta lavorando con le autorità francesi per cercare una soluzione. In ogni caso i residenti sono preoccupati.
Perché se il gruppo vende meno acqua, i lavori sono minacciati nella comunità, che dipende da Nestlé come datore di lavoro. L'introduzione di acqua potabile da una comunità vicina richiederebbe una condotta di 20 chilometri di lunghezza. Costruirla, Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", probabilmente costerebbe circa 50 milioni di euro, che a loro volta inciderebbero sui costi dell'acqua per i residenti di Vittel.
L'ormai collaudato appuntamento annuale con la Settimana della Bonifica (ideato da ANBI, patrocinato dal Ministero dell'Ambiente e declinato in molteplici iniziative su tutti i territori italiani dai Consorzi di bonifica che contribuiscono in maniera decisiva al governo idraulico delle acque) a Parma si amplia e diventa nel 2018 "Maggio con la Bonifica Parmense": un mese di appuntamenti in diversi comuni del comprensorio dal target differente, ma dal comune obiettivo volto ad incrementare nella collettività e nei consorziati la consapevolezza del valore essenziale della risorsa idrica per la vita delle comunità, per la loro economia e per la biodiversità ambientale.
Una straordinaria anteprima è rappresentata dalle lezioni itineranti che per la prima volta coinvolgerà in via sperimentale ben 120 alunni della scuola dell'infanzia dell'istituto Arcobaleno di Soragna (PR); il progetto educativo "Acqua a Scuola" – ideato dalle animatrici Antonella Capezzera e Ilaria Zarri in collaborazione con lo staff della Comunicazione del Consorzio – si presenta del tutto innovativo soprattutto per la fascia prescolare a cui è destinato e si propone di lanciare ai piccolissimi messaggi chiari e comprensibili sull'importanza dell'acqua nella loro vita e per il loro futuro. Oltre all'animazione propedeutica in classe si terranno anche alcuni laboratori itineranti all'interno dell'impianto idrovoro consortile di Rigosa a Roccabianca (PR) insieme ai tecnici della Bonifica Parmense.
Il 16 maggio – alle ore 10 nella Casa dell'Acqua, sede del Consorzio di Bonifica Parmense in via Emilio Lepido 70/1 – si terrà il workshop "Soluzioni tecnologiche e approccio al dissesto idrogeologico", ovvero un vero e proprio seminario sulle pratiche tecniche e operative più aggiornate sulle attività di difesa idraulica, gestione e mitigazione del fenomeno del dissesto idrogeologico attraverso una pianificazione di interventi a ridotto impatto ambientale.
Infine il 24 Maggio alle ore 10 presso l'istituto Magnaghi-Solari di Fidenza (PR) il Consorzio di Bonifica in collaborazione con l'Università degli Studi di Parma, l'Università Cattolica di Piacenza e l'Università di Trento, ISPRA, Arpae-Regione Emilia Romagna, Legambiente e Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po e Associazioni agricole del territorio organizzerà un incontro dal titolo "Valore e tutela dell'acqua: il Caso DMV": un approfondimento con relatori di alto valore accademico e portatori di interesse sul Minimo Deflusso Vitale, cioè la quantità di risorsa idrica che per legge deve essere presente nei corsi d'acqua naturali a valle delle captazioni idriche al fine di mantenere vitali le condizioni di funzionalità e qualità degli ecosistemi presenti.
Alla luce di fenomeni siccitosi, ormai quasi endemici nei periodi estivi nei nostri territori e in considerazione dei mutamenti climatici repentini, il DMV ha fatto tanto parlare negli ultimi anni ed è stato oggetto di acceso dibattito. I riconosciuti stati di emergenza idrica-irrigua della scorsa estate a Parma e Piacenza in primis e poi nel resto del paese hanno obbligato le istituzioni ad attivare numerosi provvedimenti di deroga che hanno riportato al centro della discussione la possibile aggiornata revisione dei criteri di valutazione dei parametri geomorfologici e idrologici che determinano il DMV.
"Anche quest'anno – hanno commentato il presidente del Consorzio di Bonifica Parmense Luigi Spinazzi e il direttore generale Fabrizio Useri – la proposta che il Consorzio offre al comprensorio vuole essere innovativa e utile. Innovativa perché interesserà i giovanissimi in un percorso di apprendimento tutto nuovo e utile perché i due incontri che proporremo entreranno nel vivo delle tematiche che più riguardano da vicino il nostro quotidiano operare a servizio del territorio e dei consorziati".
Editoriale: -Il Totogoverno - Lattiero caseari. Gran scivolone del latte spot. - Con le fette di prosciutto sugli occhi - Nuovo scandalo sulla carne in Italia? - La "Spergola" - presentate le idee per il rilancio. - Cereali e dintorni. Segnali di rialzo. -
SOMMARIO Anno 17 - n° 17 29 aprile 2018
1.1 editoriale
Il Totogoverno
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Gran scivolone del latte spot.
3.1 DOP e controlli Con le fette di prosciutto sugli occhi
3.2 siccita' Carenza idrica in val d'Enza. Incontro con le organizzazioni agricole sul fabbisogno
4.1 sicurezza alimentare Nuovo scandalo sulla carne in Italia?
4.2 ambiente Ripuliamo la campagna. Gli Econtadini
4.3 25 aprile - Liberazione Il 25 aprile nelle parole della Presidente Saliera
5.1 eventi La "Spergola" - presentate le idee per il rilancio.
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati tranquilli.
7.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Segnali di rialzo.
8.1 imprese emilia romagna Cresce l'attività, ma si riducono le imprese
9.1 parmigiano reggiano Record di produzione e export
11.1 salute e benessere Elogio del "Mais Viola", straordinario contro l'ipertensione e per prevenire il cancro.
12.1 cibus 2018 I nuovi prodotti alimentari in esposizione a CIBUS 2018.
13.1 ambiente "QUI S'IMPARA POGRANDE" - Sabato 28 aprile a Guastalla il lancio della candidatura MAB Unesco
14.1promozioni "vino" e partners
15.1 promozioni "birra" e partners
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Raggiunto l'accordo fra le parti per il collaudo della diga di Mignano
Piacenza, 27 aprile 2018 - La procedura di collaudo della diga di Mignano è diventata realtà grazie al significativo raggiungimento di un accordo fra le parti.
Il coordinamento tra gli Enti coinvolti ha avuto infatti un incontro particolarmente rilevante alcuni giorni fa a Bologna, all'Assessorato alla Protezione Civile della Regione Emilia-Romagna, in videoconferenza con il Ministero Infrastrutture e Trasporti delle sedi di Milano e Roma. Durante l'incontro si sono definiti gli ultimi passi da compiere: a giorni è attesa la formalizzazione da parte della Regione (Assessorato alla Protezione Civile) delle procedure del P.E.D. (Piano Emergenza Diga) e, da parte dell'Agenzia Regionale di Protezione Civile, del programma di collaudo. In seguito la Prefettura di Piacenza promuoverà il necessario coordinamento dei Sindaci dei territori di valle per la migliore attuazione delle misure di sicurezza e prevenzione previste nei Piani comunali di protezione civile.
Il Consorzio di Bonifica di Piacenza, concessionario e gestore della diga di Mignano, dopo aver completato sulla diga una lunga fase di interventi di ristrutturazione, è pronto dunque per effettuarne il collaudo.
La procedura di collaudo prevede il completo riempimento dell'invaso passando dalla attuale quota idrica autorizzata di 335,80 metri sul livello del mare (pari a un volume di circa 10 milioni di metri cubi d'acqua) a 337,80 metri (pari a 11 milioni e mezzo circa di metri cubi). A seguito della buona riuscita del collaudo l'intero volume immagazzinabile nell'invaso di Mignano sarà quindi disponibile sia per la funzione principale di immagazzinamento della risorsa idrica a fini irrigui ed idropotabili per l'intero territorio della Val d'Arda sia per la protezione idraulica dei territori di valle.
Da sempre, infatti, la diga durante ogni evento di piena svolge una funzione di riduzione del flusso idrico verso l'alveo di valle immagazzinando temporaneamente nel lago una parte dell'acqua che arriva con l'onda di piena da monte.
Le operazioni di collaudo della diga previste per legge devono essere eseguite in condizioni controllate e attraverso l'incremento graduale dei livelli di invaso in modo da poterne verificare il comportamento in condizioni ordinarie e non a seguito di eventi di piena.
La diga di Mignano, nel comune di Vernasca, è stata inaugurata nel maggio del 1934; in seguito, negli anni '69-'70, il suo utilizzo ha subìto delle limitazioni da parte dell'allora Genio Civile per l'inadeguatezza della capacità di deflusso del torrente Arda nel tratto vallivo su cui gli Enti preposti stanno intervenendo per risolvere le principali criticità. Negli anni Ottanta del secolo scorso sono subentrati ulteriori limiti di invaso dovuti alla necessità di adeguare la diga alla normativa vigente. Si sono resi dunque necessari significativi lavori di ristrutturazione, iniziati negli anni Novanta e terminati pochi anni fa (finanziati dal Ministero dell'Agricoltura), al termine dei quali è partita, da parte del Consorzio, la richiesta di autorizzazione al collaudo.
Nel concreto come si effettuerà la procedura di collaudo?
Durerà circa 10 giorni nel corso dei quali progressivamente verrà superata temporaneamente la quota di invaso attualmente autorizzata, con un incremento graduale del livello idrico di circa 50 centimetri al giorno. Le acque, per un breve periodo, tracimeranno dallo scarico di superficie verso il piede della diga dove sono situati i due manufatti (vasche di dissipazione) che hanno il compito di ridurre al minimo l'impeto della corrente prima del suo ritorno nell'alveo naturale.
Il completo riempimento dell'invaso fino alla soglia di sfioro, impegnando i volumi d'acqua contenuti negli ultimi due metri (da quota 335,80 a 337,80 metri sul livello del mare), può essere raggiunto solo attraverso una procedura tecnica ed operativa assai complessa iniziata alcuni anni fa che coinvolge numerosi Enti: la Direzione generale per le dighe e le infrastrutture idriche ed elettriche del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, l'Ufficio Tecnico per le dighe di Milano del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, l'Agenzia Regionale per la Sicurezza Territoriale e la Protezione Civile della Regione Emilia Romagna, il Servizio Area Affluenti Po della nostra Regione, l'Agenzia Interregionale per il fiume Po, la Commissione di Collaudo e la Prefettura di Piacenza.
Già dal 2015 il Consorzio aveva ottenuto l'assenso per la procedura di collaudo sperimentale da parte del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti (l'Ufficio tecnico per le Dighe di Milano aveva infatti rilasciato specifica autorizzazione all'invaso).
Nell'aprile 2017 la Prefettura di Piacenza ha approvato ufficialmente l'aggiornamento del Documento di Protezione Civile della diga di Mignano secondo i più recenti indirizzi normativi.