Carpi 3 dicembre 2020 - Il 1° dicembre scorso, la Polizia di Stato di Carpi ha dato esecuzione all’ordine di carcerazione, emesso dalla Procura della Repubblica di Modena il 26 novembre 2020, nei confronti di un cittadino italiano di 50 anni.
Nei giorni scorsi, i Carabinieri della Compagnia di Parma, coordinati dalla locale Procura della Repubblica (PM Dott.ssa D. NUNNO), hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del capoluogo, nei confronti di un 50enne cittadino italiano (M.N.) per il reato di maltrattamenti in famiglia.
Dall’inizio dell’emergenza sanitaria per il Covid-19, i carabinieri di Bologna hanno notato un incremento in uno dei reati più odiosi che interessano il territorio provinciale: quello dei maltrattamenti in famiglia.
Nel pomeriggio di venerdì 24 luglio scorso, in esecuzione di ordinanza di applicazione di misura cautelare personale disposta dal GIP presso il Tribunale di Parma dr. Alessandro Conti su richiesta del Sost. Procuratore dr.ssa Silvia Zannini, la Polizia di Stato ha tratto in arresto un soggetto, classe 1981 per i reati di maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale ed atti persecutori nei confronti della sua compagna.
Jasmine (nome di fantasia) è una donna tunisina di 32 anni che qualche anno fa arriva in Italia fa per ricongiungersi al marito. Ha un bambino di due anni ed è incinta del secondo.
Il marito, però, non la vuole con sé e inizia a picchiarla. Intervengono i servizi sociali, Jasmine e il suo bambino vengono collocati in una struttura protetta, dove lei partorisce il secondo figlio (è una bambina).
E’ successo ieri pomeriggio, quando la Centrale Operativa del Numero Unico di Emergenza “112” ha ricevuto la telefonata di una ragazza residente in Provincia di Bologna che chiedeva aiuto perché sua madre era in pericolo.
Giunti sul posto, i militari hanno scoperto che la donna si era rifugiata a casa della figlia per sfuggire al marito che la stava cercando per vendicarsi, perché non sopportava l’idea di una separazione che la donna aveva chiesto per impedirgli di continuare a offenderla, umiliarla e picchiarla, come aveva fatto negli ultimi dieci anni.
I Carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia di Borgo Panigale (BO) hanno arrestato un quarantasettenne italiano per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali.
E’ successo alle ore 17:00 di ieri, quando la Centrale Operativa del Comando Provinciale Carabinieri di Bologna è stata informata dalla centrale telefonica del “Telefono Azzurro – Dalla parte dei bambini” che un ragazzino residente in Provincia di Bologna li aveva chiamati, dicendo che era stato picchiato dal padre con un mattarello.
Appresa la notizia, i Carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia di Borgo Panigale (BO) si sono diretti a casa del giovane, residente in un paesino della pianura bolognese. Alla vista dei militari, il ragazzino, che si trovava nell’appartamento assieme al padre, alla madre e alla sorellina, confermava lucidamente quello che aveva già detto alla centrale telefonica della citata Onlus.
Di fronte all’evidenza dei fatti e al coraggio del ragazzino, il padre ha ammesso le proprie responsabilità, sostenendo di essersi fatto “prendere la mano” per educare meglio il figlio che, invece, al posto di un insegnamento, ha ricevuto quindici giorni di prognosi per guarire dai traumi agli arti superiori e inferiori provocati dai colpi del mattarello di legno che la famiglia teneva in cucina.
L’attrezzo è stato sequestrato dai Carabinieri. Su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna, l’uomo è stato sottoposto agli arresti domiciliari presso un’altra abitazione.
All. Foto CC Bologna – Carabinieri Nucleo Operativo Radiomobile Borgo Panigale (BO).