CORONAVIRUS, ARRIVATO IL DECRETO DEL GOVERNO CON LA MAPPA DEI SERVIZI APERTI E QUELLI CHIUSI (In allegato scaricabile in pdf) - (foto di Francesca Bocchia)
E’ finalmente arrivato il Decreto della Presidenza Consiglio dei Ministri che dettaglia tutti i servizi che in Emilia-Romagna fino all’8 marzo prossimo saranno chiusi/sospesi, quelli che saranno aperti e quelli – e’ la novità di questo decreto – che potranno funzionare solo senza assembramenti, con presenze limitate e con il rispetto della distanza di sicurezza di 1 metro tra visitatori. IL PRINCIPIO DEL PROVVEDIMENTO: mantenere aperte le attività economiche ma evitare affollamenti.
Bologna 1 marzo 2020 – Il Governo ha emanato il decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri (Dpcm) sulle misure per il contrasto alla diffusione del coronavirus.
Un provvedimento che viene assunto sentito il Comitato Tecnico Scientifico (Cts) nazionale, le cui indicazioni seguono l’evolversi della situazione epidemiologica. E considerate le dimensioni sovranazionali del fenomeno e l’interessamento di più ambiti sul territorio nazionale, l’obiettivo è quello di garantire uniformità nell’attuazione dei programmi di profilassi elaborati in sede internazionale ed europea. Con l’ausilio costante della comunità scientifica: oltre all’Istituto superiore di sanità, il Cts è stato potenziato con il coinvolgimento delle Società scientifiche coinvolte per materia sul Coronavirus.
Il Decreto è adottato sentite le Regioni.
Le misure previste sono valide dall’2 all’8 marzo.
Il Decreto contiene norme che valgono per i soli Comuni delle Zone rosse, altre per tutte le tre le regioni del Nord Italia maggiormente colpite dalla diffusione del virus (Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna a cui si aggiungono le province di Pesaro-Urbino e Savona) e altre ancora per l’intero territorio nazionale. Alcune si applicano per la sola provincia di Piacenza - in analogia con la Lombardia - dove si concentra la grande maggioranza dei casi positivi in Emilia-Romagna, a causa della contiguità con l’area del Lodigiano, il focolaio più attivo nel Paese.
“Si persegue l’obiettivo di dare un’applicazione omogenea delle misure sull’intero territorio nazionale, tenendo presente il grado di diffusione del virus nelle singole aree, con il contributo decisivo di tutta la comunità scientifica- afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini-. Misure necessarie per gestire la situazione sanitaria e poterlo fare con senso di responsabilità, lucidità e sobrietà. Perché adesso servono anche misure economiche per tutelare imprese e lavoro nei diversi comparti più colpiti ed esposti, a partire da turismo, cultura e servizi. Ne parleremo mercoledì a Roma col presidente Conte insieme alle altre Regioni e con tutte le parti sociali: non possiamo permettere che i nostri imprenditori e i nostri lavoratori paghino il prezzo di questa vicenda senza adeguati ammortizzatori. E su questo l’Europa ci deve ascoltare, perché, sia chiaro, il problema è comune e servono fondi straordinari. Su questo, il Paese sia unito e la politica non si divida”.
“Mi pare- osserva l’assessore alla Salute, Raffaele Donini- che il lavoro che abbiamo fatto assieme al Governo e, soprattutto, alle Regioni Lombardia e Veneto sia stato positivo, soprattutto necessario. Un lavoro finalizzato a garantire, da un lato, la sicurezza sanitaria delle persone e, dall’altro, la possibilità per le nostre comunità di mantenere una socialità necessaria, come dimostra la riapertura, seppur parziale, dei luoghi della cultura. E lo abbiamo fatto facendo anzitutto parlare la scienza, seguendo le indicazioni che esperti e professionisti della sanità ci hanno dato, senza guardare ad altro che non fosse la tutela della salute pubblica e delle persone”.
LE MISURE VALIDE PER L’EMILIA-ROMAGNA
Rispetto alla previgente ordinanza del ministro della Salute d’intesa col presidente della Regione, il decreto contiene conferme e novità, è auto applicativo e non richiederà ulteriori provvedimenti da parte di Regione ed Enti Locali. Nel merito, si conferma la sospensione di tutte le manifestazioni organizzate, di carattere non ordinario, nonché degli eventi in luogo pubblico o privato, ivi compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico, quali, a titolo d’esempio, grandi eventi, cinema, teatri, discoteche, cerimonie religiose. In questo senso il decreto replica sostanzialmente i contenuti della precedente ordinanza Speranza-Bonaccini.
L’apertura dei luoghi di culto trova ora una disciplina più specifica rispetto alla settimana che si conclude, essendo prevista ma condizionata all’adozione di misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro
Prevista invece, come novità del decreto rispetto all’ordinanza, l’apertura al pubblico dei musei, delle biblioteche e degli archivi, delle aree e dei parchi archeologici, i complessi monumentali (e cioè i luoghi della cultura ricompresi all’articolo 101 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42). Aperture, però, a condizione che vengano assicurate modalità di fruizione contingentata o comunque tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, e tali che i visitatori possano rispettare la distanza tra loro di almeno un metro.
Confermata anche la sospensione dei servizi educativi per l’infanzia e delle attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, comprese le Università e le Istituzioni di Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica, di corsi professionali, master, corsi per le professioni sanitarie e università per anziani. Sono esclusi i corsi per i medici in formazione specialistica e dei corsi di formazione specifica in medicina generale, nonché delle attività dei tirocinanti delle professioni sanitarie, ferma in ogni caso la possibilità di svolgimento di attività formative a distanza. Da rilevare che, rispetto all’ordinanza vigente fino ad oggi, il decreto parla ora di sospensione e non più di chiusura, rendendo così possibile l’accesso alle scuole per il personale Ata.
E’ permesso lo svolgimento delle attività di ristorazione, bar e pub a condizione che il servizio sia espletato per i soli posti a sedere e che, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali, gli avventori siano messi nelle condizioni di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro. Le attività commerciali diverse da quelle appena menzionate, possono aprire adottando misure organizzative tali da consentire un accesso con modalità contingentate o comunque idonee a evitare assembramenti di persone, tenuto conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza di almeno un metro tra i visitatori. Tali precisazioni e limitazioni non erano previste nella precedente ordinanza e sono state inserite su indicazione del Comitato Tecnico Scientifico.
Sempre in Emilia-Romagna, sono sospesi eventi e competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati. Resta consentito lo svolgimento di tali eventi e competizioni, nonché delle sedute di allenamento, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse. Questa misura replica nella sostanza quella già prevista la settimana scorsa, a cui ora se ne aggiunge un’altra: ai tifosi residenti in nella nostra regione, Lombardia e Veneto e delle province di Pesaro-Urbino e Savona è vietata la trasferta, ovvero la partecipazione ad eventi e competizioni sportive che si svolgono nelle restanti regioni e province.
E’ consentito lo svolgimento delle attività nei comprensori sciistici a condizione che il gestore provveda alla limitazione dell’accesso agli impianti di trasporto chiusi assicurando la presenza di un massimo di persone pari ad un terzo della capienza (funicolari, funivie, cabinovie, ecc.). Anche questa previsione è stata inserita dal decreto rispetto al previgente testo.
Ancora: vengono sospese le procedure concorsuali pubbliche e private ad esclusione dei casi in cui venga effettuata la valutazione dei candidati esclusivamente su basi curriculari e/o in maniera telematica. Sono esclusi i concorsi per il personale sanitario, ivi compresi gli esami di Stato e di abilitazione all’esercizio della professione di medico chirurgo, e di quelli per il personale della Protezione civile. Tali deroghe sono state inserite su richiesta degli Atenei e delle Regioni.
Altre misure. Limitazione dell’accesso dei visitatori alle aree di degenza, da parte delle direzioni sanitarie ospedaliere.
Rigorosa limitazione dell’accesso dei visitatori agli ospiti nelle residenze sanitarie assistenziali per non autosufficienti.
Vengono sospesi i congedi ordinari del personale sanitario e tecnico, nonché del personale le cui attività siano necessarie a gestire le attività richieste dalle unità di crisi costituite a livello regionale.
Inoltre, nello svolgimento di incontri o riunioni vanno privilegiate le modalità di collegamento da remoto con particolare riferimento a strutture sanitarie e sociosanitarie, servizi di pubblica utilità e coordinamenti attivati nell’ambito dell’emergenza COVID-19.
MISURE VALIDE PER PIACENZA
Nella sola provincia di Piacenza, è prevista la chiusura nelle giornate di sabato e domenica delle medie e grandi strutture di vendita e degli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati, ad esclusione delle farmacie, delle parafarmacie e dei punti vendita di generi alimentari. (Questa misura è valida per le province ricomprese nell’Allegato 4: Bergamo, Lodi, Cremona e, appunto, Piacenza).
E sempre nella sola provincia di Piacenza, sono sospese le attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali - fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei Livelli essenziali di assistenza - centri culturali, centri sociali, centri ricreativi. (Misura che riguarda le aree dell’Allegato 2: Regione Lombardia e provincia di Piacenza).
MISURE VALIDE SULL’INTERO TERRITORIO NAZIONALE
Il Decreto prevede poi misure valide sull’intero territorio nazionale, quindi, ovviamente, anche in Emilia-Romagna, dove in ogni caso erano già in vigore.
Fra queste, il favorire il più possibile la modalità di lavoro agile e la sospensione dei viaggi d’istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche comunque denominate, programmate dalle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado.
Università: agli studenti non è consentita la partecipazione alle attività didattiche o curriculari. Questo anche nelle Istituzioni di Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica. Attività che possono essere svolte, ove possibile, con modalità a distanza, individuate dalle medesime Università e Istituzioni, avuto anche riguardo alle specifiche esigenze degli studenti con disabilità.
Questa la mappa aggiornata in sintesi di cosa può funzionare e cosa no (alcune specifiche sono valide per la provincia di PARMA e SISSA TRECASALI):
COSA E’ SOSPESO
⛔Scuole di ogni ordine e grado
⛔Asili nido
⛔Università
⛔Università della terza età
⛔Corsi professionali
⛔Viaggi di istruzione (in Italia e all’estero)
⛔Cinema, teatri, discoteche/sale da ballo.
⛔Tutte le GRANDI manifestazioni e tutti i GRANDI eventi organizzati in luogo pubblico e privato (compresi gli eventi culturali, sportivi e religiosi) anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico.
⛔Trasferte di tifosi in Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna e nelle province di Pesaro-Urbino e Savona
⛔Concorsi pubblici e privati
⛔Musei e luoghi culturali A MENO CHE ASSICURINO:
➡Fruizione contingentata / no assembramenti di persone
➡(numero limitato di utenti) tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico
➡il rispetto della distanza di almeno un metro tra visitatori
COSA FUNZIONA
✅Ristoranti, bar e pub A CONDIZIONE CHE:
➡il servizio sia fatto solo per i posti a sedere
➡i clienti siano nelle condizioni di stare a distanza di almeno un metro tra loro (la distanza di un braccio steso)
✅Tutte le altri attività commerciali A CONDIZIONE CHE:
➡Consentano accesso ai locali Fruizione contingentata / no assembramenti di persone (cioè numero limitato di utenti dentro agli spazi) tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico
➡Mantengano la distanza di un metro tra visitatori
✅Eventi e competizioni sportive DI ROUTINE di ogni ordine e disciplina in luoghi pubblici o privati + sedute di allenamento in impianti sportivi A PORTE CHIUSE
✅Mercati ordinari
✅Luoghi di culto A CONDIZIONE CHE:
➡Evitino assembramenti di persone tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi
➡Mantengano la distanza di un metro tra frequentatori
✅Musei e luoghi culturali SOLO A CONDIZIONE CHE assicurino
➡Pubblico contingentato / No assembramento di persone (sulla base della dimensione e delle caratteristiche di locali aperti al pubblico)
➡il mantenimento di 1 metro di distanza tra i visitatori
✅Visite alle aree di degenza MA SOLO CON ACCESSO LIMITATO DI VISITATORI (una persona al giorno per ogni paziente)
✅Visite alla Casa protetta di Sissa Don Prandocchi-Cavalli e di Trecasali Villa Gaj Corradi MA SOLO CON RIGOROSA LIMITAZIONE DELL’ACCESSO DEI VISITATORI (una persona al giorno, fascia oraria 9-11 e 14-17)
?IN EVIDENZA?
?Privilegiare per incontri e riunioni collegamenti da remoto (cioè: senza presenza fisica, usando telefono, videoconferenze, call ecc.)
?Chi è stato in Cina o nei comuni lombardi e veneti di
?Bertonico
?Casalpusterlengo
?Castiglione D’Adda
?Codogno
?Fombio
?Maleo
?San Fiorano
?Somaglia
?Terranova dei Passerini
?Vò
deve avvisare il suo medico di famiglia/pediatra E chiamare il numero Ausl Parma 3396862220
Una interminabile crisi economica, sociale e politica, aggravata dal micidiale e selettivo coronavirus, è stata presa per mano dal Tafazzi di turno, che gongola sull’esportazione nel mondo (già 20 paesi infettati da connazionali o autoctoni rientrati da Codogno, la Chernobyl italiana. Con un messaggio rassicurante, trasmesso in diretta a reti unificate dal bunker antinucleare della protezione civile, di sincero invito a mantenere la calma. Un messaggio accolto immediatamente dagli italiani che hanno saccheggiati i supermarket e dall’estero chiudendo le frontiere o invitando a non trasferirsi in Italia se non strettamente necessario.
Intanto il referendum del 29 marzo è andato nel dimenticatoio.
Di Lamberto Colla Parma 1 marzo 2020 -
La tragedia del coronavirus si tinge pericolosamente di ridicolo!
Dopo una battuta d’arresto totale dell’economia italiana colpita al cuore turistico col 90% di disdette sulle prenotazioni alberghiere, tanto per dirne una a Parma, Capitale Italiana della Cultura, sono giunte le disdette pesino per il festival Verdiano del prossimo ottobre, dopo che i militari sono a presidio di Codogno come da due mesi sta accadendo a Whuan, dopo che è stata data disposizione di chiudere i teatri, le palestre, i campi da calcio, i circoli, le manifestazioni e le sfilate dei carri allegorici, le gite scolastiche, le chiese ma di tenere aperti i mercati rionali, dopo che i cinesi sono stati oggetto di aggressioni verbali e non, dopo che mezzo mondo ha chiuso le frontiere agli italiani (a dire il vero anche il Molise nei confronti dei lombardi, veneti e emiliani!) rei di avere infettato almeno 20 paesi, stando alla ufficialità di sabato mattina, ecco arrivare il contro ordine.
“Fare appello alla scienza e alla conoscenza”, tuona il presidente Sergio Mattarella, un po’ tardivamente e, immagino, parafrasando il Dante, quello della Divina Commedia, il quale sosteneva, inascoltato ai tempi moderni, “Fatti non foste a viver come bruti ma a servir virtute e canoscenza”.
Gli fa eco il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, rigorosamente ripreso nel “bunker” della protezione civile dove sembra avere pernottato da almeno una settimana, per dire che occorre abbassare i toni.
E per dimostrare che tutto è sotto controllo viene consentito ai bar di Milano di essere nuovamente frequentati a partire dalle 18,30 (presumibilmente l’orario di sosta del coronavirus), il Domm de Milan, protetto dalla sua Madonnina, verrà riaperto lunedi prossimo ma solo su prenotazione online, al contrario le scuole e gli asili resteranno ancora off-limits nelle tre regioni più contagiose ma verrà derogato sulle giornate minime (200) di frequenza delle lezioni scolastiche per non rischiare di far perdere l’anno a troppi incolpevoli e felici studenti.
Un disastro per di più ridicolo.
Giusto per non smentirsi, dopo l’andare e venire di notizie, le più assurde e ridicole, che sembravano create a vanvera per occupare il 90% dei TG da un mese a questa parte, ecco che per attenuare i toni, dal Sole 24 Ore, giusto per raccontarne una molto recente, esce la notizia che la Grecia vuole la certificazione “Virus Free” per una partita di Grana Padano.
Immediatamente il Presidente del Consorzio di tutela del Grana Padano Cesare Baldrighi si è preoccupato di apparire sui canali nazionali sostenendo essere noto il fatto che la trasmissione del virus non avviene per mezzo di cose, mentre il Direttore Generale dello stesso Consorzio, Stefano Berni, si occupava di invitare, per mezzo di una nota stampa, alla “responsabilità dei media per ripristinare la verità a tutela del consumatore del mercato e delle filiere del Grana Padano”. Un appello subito accolto tanto é che alle 7,30 di sabato mattina, il giorno seguente, il TG5 riportava ancora la notizia del blocco greco.
Noi, piccola testata locale, probabilmente tacciata di esser una generatrice di fake news solo per il fatto di esser digitali, avevamo responsabilmente deciso di non rilanciare la notizia, per tutta una sequenza di ragioni che di seguito elenco:
- generare inutile allarmismo che avrebbe potuto ridondare su altri prodotti d’eccellenza. Ad esempio il FRANCIACORTA, confezionato nel bresciano, sarà pur stato infettato da qualche malsano lombardo, o no?
- era da verificare la legalità di una tale azione da parte della Grecia;
- era da accertare la effettiva trasmissibilità del virus tra cose e persone. Infatti, nonostante l’affermazione del Presidente Baldrighi, nei primi giorni della crisi da Coronavirus, e il tutto sostenuto da immagini di schiere di cinesi, “intutati” da capo a piedi come marziani, erano intenti a pulire i corrimani delle scale di una edificio pubblico con l’accuratezza di tanti bradipi, venne data la straordinaria informazione che il terribile coronavirus era capace di resistere sulle superfici per oltre 7 giorni a differenza delle poche ore dei più convenzionali e familiari virus influenzali che annualmente sterminano migliaia di persone e che avrebbe recentemente già stroncato 130 tedeschi (influenza dicono loro).
Quindi delle due l’una: il coronavirus resiste sulle superfici e resta perciò contagioso per oltre una settimana o è una fake news e ha ragione Baldrighi che non vi è trasmissione tra cose e persone?.
Comunque, proprio per rispetto dei nostri prodotti e in accoglimento degli inviti a stemperare i toni, che tra l’altro noi abbiamo sempre mantenuto bassissimi, e nonostante non abbiamo alcun vantaggio economico, a differenza delle grandi testate che possono godere di milioni di euro di pubblicità investiti dal Consorzio del Grana Padano, mentre a noi non vien regalato nemmeno uno snack, abbiamo responsabilmente ritenuto di perdere un po’ di like pur di non contribuire a una cattiva informazione verso una delle eccellenze nazionali, per quanto la succulenta notizia o fake news fosse stata diffusa dall’autorevole organo economico confindustriale.
Rispetto e prudenza che noi piccoli abbiamo adottato ma che invece i grandi e “autorevoli” organi di informazione non hanno voluto onorare.
Probabilmente la scelta dei media nazionali è stata dettata dall’opportunità di non lasciare spazi a altre informazioni non si sa mai che resti qualche colonna per informare del 29 marzo data di chiamata alle urne per il referendum costituzionale sulla riduzione dei parlamentari. Un referendum tanto sentito che nemmeno da parte grillina sembra ci sia tanta smania di promuoverlo. Anzi potrebbe essere che venga sospeso anch’esso in forza del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, che ha come orizzonte proprio il 29/3/2020 come limite all’interdizione alla realizzazione di manifestazioni pubbliche.
Ma un altro fatto sconcertante che val la pena di registrare in questo primo periodo di crisi virale è l’aspetto deontologico più volte calpestato.
Giustappunto per non creare allarmismi infondati, esimi giornalisti, uno dei quali il direttore di Sky Tg24 Giuseppe De Bellis mostrando chiari segni di debolezza, forse da influenza, ha chiosato che “il COVID19 (da oggi lo chiameremo CovINPS-19 ndr) non è nocivo, colpisce solo gli anziani o quelli che sono già malati”.
Il puntuale e sarcastico Vittorio Feltri ha immediatamente colto lo scivolone del collega e, attraverso un tweet, ha così commentato: "Contrordine: non è vero che non esista il razzismo. C’è e colpisce i vecchi. La prova consiste nel fatto che il virus uccide le persone su di età e ciò sembra consolare chi ha paura di Corona. Finché crepano i Matusalemme non è il caso di allarmarsi”
Purtroppo il Tafazzismo è entrato di diritto nel costume (o mutanda) italico, e non ce ne libereremo mai più!
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Neologismo: Tafazzismo. Tafazzi, definito dallo stesso trio Aldo, Giovanni e Giacomo, come privo di comicità e pieno di insulsaggine, da tanta inutilità è nato addirittura innalzato a un modo di comportarsi e di pensare il tafazzismo appunto, ovvero quello stile di vita che fa del masochismo il fulcro del suo esistere.
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In arrivo un Decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri, sulla base delle indicazioni del Comitato Scientifico Nazionale. Informazioni precise e dettagliate su tutte le misure saranno date domani una volta approvato il Decreto governativo
Bologna 29 febbraio 2020 - E’ in arrivo un Decreto del presidente del Consiglio dei ministri (Dpcm) sulle misure anti-Coronavirus, che, fra le altre misure, conferma la sospensione delle attività di asili nido, scuole di ogni ordine e grado e Università in Emilia-Romagna e nelle regioni maggiormente colpite, Lombardia e Veneto.
Il Decreto riguarda l’intero territorio nazionale. I provvedimenti sono suddivisi su tre aree: i Comuni all’interno delle Zone rosse (10 in Lombardia e uno in Veneto), le tre Regioni maggiormente interessate: Lombardia, Veneto e Emilia-Romagna; tutte le altre Regioni. Le misure previste valgono dal 2 all’8 marzo e l’atto governativo viene adottato sentite le Regioni stesse.
A differenza di una settimana fa, non ci sarà quindi una nuova Ordinanza del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, come quella firmata insieme al ministro della Salute, Roberto Speranza, e valida fino a domenica 1^ marzo.
Ma, soprattutto, Il Dpcm viene assunto sentito il Comitato Tecnico Scientifico nazionale, da cui derivano le indicazioni contenute.
In esso, dovrebbero essere sospese tutte le manifestazioni organizzate, di carattere non ordinario nonché degli eventi in luogo pubblico o privato, compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico.
Così come dovrebbero essere sospesi i servizi di apertura al pubblico dei musei, biblioteche e archivi, salva la possibilità di adottare misure organizzative tali da consentire un accesso ai predetti luoghi nel rispetto della distanza di sicurezza “droplet”.
La Regione Emilia-Romagna ha chiesto che tali misure organizzative possano essere permesse anche a cinema e teatri, con possibili ingressi limitati e contingentati, rispettando criteri di salvaguardia legati alla distanza di protezione tra le persone. Su questo, si attende una risposta del Governo, sulla base delle indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico.
In ogni caso, informazioni precise e dettagliate su tutte le misure saranno date domani una volta approvato il Decreto governativo.
Una donna ricoverata all’ospedale Maggiore di Parma . Il sindaco Fadda: “Situazione sotto controllo”
ll sindaco di Torrile Alessandro Fadda - sentite le Autorità sanitarie competenti - comunica che è confermata la presenza di un caso di Coronavirus accertato nel Comune di Torrile.
“La persona risultata positiva al Coronavirus, una donna residente a Torrile – spiega il sindaco - è attualmente ricoverata nel Reparto Malattie Infettive dell’Ospedale Maggiore di Parma ed è trattata con terapia antivirale. L’Azienda Usl e l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, in raccordo con le autorità sanitarie regionali, hanno attivato, per questo caso positivo, tutte le procedure previste di isolamento ospedaliero durante il ricovero”.
La psicosi da Coronavirus ha manifestato i suoi sintomi e come se fossimo alle porte di un fallout nucleare abbiamo iniziato a depredare i negozi dai beni primari, spalmato litri di gel disinfettanti su mani che evidentemente non abbiamo mai lavato e adoperato mascherine che come hanno spiegato migliaia di volte: “Alle persone sane non servono. Servono per proteggere le persone malate e servono per proteggere il personale sanitario”.
La manifestazioni del COVID-19 però non sono affatto finite, il virus ha iniziato ad attaccare la nostra mente che, dopo incessanti news al limite tra il ripetitivo e il catastrofico, comincia a soffrire di classismo immunitario. Questa particolare patologia sociale porta con sé vari effetti dannosi: arroganza, sufficienza emotiva e una grandissima perdita di sensibilità verso il prossimo. I ricercatori hanno riscontrato che questa forma corrotta di classismo tende a diffondersi più facilmente in ambienti ad alta concentrazione, in particolare nei social network.
Questi nuovi sintomi si manifestano in modo innocuo, solitamente attraverso commenti e post. Così quando Facebook ci pone il fatidico quesito “A cosa stai pensando?” i nostri neuroni perdono il controllo, le sinapsi si invertono e un grande desiderio sorge nella mente dell’opinionista del web. Le mani sembrano controllate da una forza superiore, cominciano a scrivere autonomamente, senza controllo alcuno la tastiera diventa un pianoforte e noi diventiamo Beethoven durante la composizione della Sinfonia n. 3 in mi bemolle maggiore. Poi lo spasmo finale, quello più doloroso: Pubblica.
Gli effetti di questa crisi epilettica sono tanti e distinti, ma son tutti ben riassunti nella frase “Tanto muoiono solo i vecchi e i malati”. Opinionisti e grandi pensatori non sembrano immuni e persino il direttore di Sky Tg24 Giuseppe De Bellis mostra chiari segni di debolezza: “il COVID19 non è nocivo, colpisce solo gli anziani o quelli che sono già malati”. Tra i pochi rimasti lucidi - qui lo dico e qui lo nego - vi è Vittorio Feltri che attraverso un tweet commenta: "Contrordine: non è vero che non esista il razzismo. C’è e colpisce i vecchi. La prova consiste nel fatto che il virus uccide le persone su di età e ciò sembra consolare chi ha paura di Corona. Finché crepano i Matusalemme non è il caso di allarmarsi” - che Feltri abbia ricevuto un vaccino prima di noi?
Fabio Manis
Chiuse le scuole cittadine di ogni ordine e grado a Piacenza, nel fine settimana sospesi eventi sportivi e manifestazioni per il Carnevale
Con l’emanazione dell’ordinanza comunale, si conferma la chiusura, in via preventiva e cautelare, delle scuole di ogni ordine e grado per la giornata di sabato 22 febbraio, nonché, per l’intero fine settimana, la sospensione di tutte le manifestazioni sportive e degli eventi pubblici per i festeggiamenti del Carnevale.
Il sindaco Patrizia Barbieri ribadisce che “non ci sono situazioni di emergenza in corso. Semplicemente, a scopo precauzionale e preventivo, abbiamo deciso di adottare alcune misure cautelari, anche in virtù dell’ordinanza ministeriale in vigore in un territorio a noi limitrofo qual è quello lodigiano. Nella tarda mattinata di domani ci sarà una nuova riunione in Prefettura, al termine della quale verificheremo la situazione”.
“Vorrei rinnovare l’invito a tutti i cittadini – sottolinea il sindaco – a fare affidamento unicamente sulle fonti ufficiali e istituzionali, per evitare il diffondersi di notizie allarmistiche e infondate che possono unicamente generare panico e confusione. Anche sul sito Internet comunale abbiamo riportato con evidenza i link alle pagine web del Ministero della Salute, dell’Azienda Usl e della Regione Emilia Romagna, nonché il numero telefonico attivato dall’Ausl per informazioni. L’evolversi della situazione è costantemente monitorata, ma è fondamentale seguire le indicazioni mediche e, in caso di dubbio, evitare di recarsi al Pronto Soccorso ma contattare il proprio medico di famiglia o, in caso di impossibilità, il 118”.
(In allegato la disposizione del Sindaco)