Al termine della fase istruttoria, sono stati erogati 772 contributi per 266.100 euro. Il 90 per cento a famiglie sconosciute ai Servizi sociali.
Sono 1.045 le famiglie residenti nei cinque comuni dell’Unione Pedemontana Parmense che tra lunedì 6 e mercoledì 15 aprile hanno fatto richiesta per ottenere il buono spesa, di cui 293 a Collecchio, 189 a Felino, 246 a Montechiarugolo, 110 a Sala Baganza e 207 a Traversetolo.
Numeri che mostrano l’amaro successo della misura varata dal Governo per aiutare chi si è ritrovato a dover fare i conti con l’emergenza Coronavirus, dietro i quali ci sono le storie di persone messe economicamente in difficoltà dalla sospensione delle attività commerciali e produttive, o da stipendi non pagati. Persone che, nella stragrande maggioranza dei casi, si sono ritrovate improvvisamente ad affrontare situazioni inimmaginabili e che hanno deciso di rivolgersi agli Sportelli di Pedemontana Sociale, dove gli operatori hanno vagliato attentamente ogni domanda per dare un aiuto a chi ne avesse veramente la necessità.
Al termine dell’istruttoria sono stati erogati 772 buoni spesa (226 a Collecchio, 134 a Felino, 175 a Montechiarugolo, 86 a Sala Baganza e 151 a Traversetolo) per un totale di 266.100 euro, l’intera cifra arrivata con il Dpcm “Cura Italia” (78.080 euro a Collecchio, 47.950 a Felino, 58.940 a Montechiarugolo, 30.190 a Sala Baganza e 50.940 a Traversetolo). Ogni famiglia ha ricevuto, in media, un buono spesa da 345 euro e gli ultimi bonifici sono stati effettuati nella giornata di martedì 21 aprile. Altro aspetto da sottolineare, è che ad accedere al contributo, in linea con la filosofia del decreto condivisa pienamente dai Comuni dell’Unione, sono state per il 90 per cento famiglie sconosciute ai servizi sociali.
"È importante ad essere riusciti a garantire con tempestività un primo segnale di attenzione a questi inediti e totalmente imprevisti bisogni dei nostri cittadini – sottolinea Aldo Spina, presidente dell’Unione Pedemontana Parmense e sindaco di Sala Baganza –. La professionalità di Pedemontana Sociale e la metodologia adottata, hanno consentito di intercettare e interpretare efficacemente queste nuove necessità. Alla luce di quanto è emerso – prosegue Spina –, auspichiamo vivamente che iniziative di questo tipo possano essere nuovamente sostenute dallo Stato, affiancandosi ai numerosi e fondamentali gesti di solidarietà che registriamo nelle nostre comunità".
emiliaRestano naturalmente attive tutte le altre misure di sostegno ordinarie e straordinarie varate dall’azienda del Welfare, come il normale accesso ai contributi, i pacchi alimentari e le “spese sospese”. Misure che potranno essere potenziate grazie alla solidarietà dei cittadini e delle imprese, che potranno donare un contributo, fiscalmente detraibile, attraverso i conti correnti aperti dai cinque Comuni dell’Unione.
Le coordinate bancarie sono pubblicate sui siti dei degli enti e dell’Unione Pedemontana Parmense (www.unionepedemontana.pr.it). Per usufruire della detrazione fiscale, basterà inserire nella causale di versamento il codice fiscale di chi lo effettua e la dicitura “Emergenza Covid 19”.
Il sindaco, Federico Pizzarotti, si è recato questa mattina a Villa Parma – Asp Ad Personam, in piazzale Fiume, per ringraziare gli operatori di Asp Ad Personam che si sono prodigati a favore degli anziani ospiti, in tempi di emergenza coronavirus, e per assistere alla cerimonia di donazione di 2.000 mascherine da parte dell'Azienda ABService srl.
Si è trattato di un momento particolarmente significativo, a cui ha preso parte l'Amministratore Unico di Asp Ad Personam, Gianluca Borghi, che ha ringraziato l'ABService srl per la donazione.
Le mille forme della solidarietà: dispositivi di protezione dalla Germania e saponi naturali da Bianconese per Ospedale dei bambini e reparti Covid.
Un cuore con le mani, è il simbolo di questa emergenza che hanno adottato anche gli infermieri, le oss e i medici della Pediatria generale e d’urgenza dell’Ospedale dei bambini per dire grazie a tutti coloro che si stanno adoperando per sostenerli.
L’ultimo “cuore” è rivolto alla ditta tedesca Merck che tramite Giocamico, l’associazione presente nei reparti pediatrici anche in questo periodo per continuare le attività ludiche ricreative dei bambini ricoverati, ha fatto avere all’Ospedale Maggiore di Parma 200 mascherine protettive con visiera di cui 50 di queste sono andate al personale di tutti i reparti dell’Ospedale dei bambini e 150 alla Terapia intensiva mentre altre 100 mascherine sono state mandate all’Ospedale di Piacenza.
Sempre tramite Giocamico e il sindaco di Fontevivo Tommaso Fiazza sono arrivati all’Ospedale dei bambini prodotti naturali per l’igiene personale dalla ditta Hawai di Bianconese di Fontevivo. Saponi, bagnoschiuma e shampoo in colorate confezioni che sono state distribuiti in tutti i reparti, dalla Pediatria d’urgenza del piano terra, all’Oncoematologia, al Day hospital dipartimentale, alla Neonatologia fino alla Pediatria generale e alla Clinica pediatrica del terzo piano. Per essere consegnati ai piccoli pazienti.
Un grazie con il cuore ai donatori è arrivato da parte del presidente di Giocamico Corrado Vecchi e del personale impegnato nei reparti pediatrici della struttura.
Il Sindaco: “Tutti potranno partecipare idealmente, pur restando a casa”.
“Sarà una cerimonia raccolta, in una piazza silenziosa che, in ottemperanza alle normative anti Covid-19, dovrà restare vuota, ma sono convinta che idealmente tanti piacentini saranno accanto a me, al presidente dell’Anpi, Stefano Pronti, alla rappresentanza delle Associazioni partigiane e combattentistiche per onorare il 75° anniversario della Liberazione”.
In occasione del 25 aprile, il sindaco Patrizia Barbieri invita tutti i cittadini a esporre il Tricolore da finestre e balconi nella giornata di sabato: “La bandiera italiana potrà essere il simbolo, in ogni casa, dell’unità e del senso di appartenenza alla comunità che questa ricorrenza così carica di significato ci esorta a rafforzare ulteriormente, ancor più in un momento così difficile per il Paese e per il nostro territorio in particolare”.
“Questo stesso sentimento di coesione e responsabilità – aggiunge il sindaco – ci richiama tutti al dovere di rispettare le restrizioni in atto a tutela della sicurezza e della salute pubblica”.
Come disposto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri sarà possibile la presenza alla cerimonia di deposizione della corona alla lapide dei Caduti, dell’Autorità deponente e la partecipazione delle rappresentanze delle sole Associazioni partigiane e combattentistiche, con modalità di distanziamento interpersonale compatibili con la situazione emergenziale. Secondo le disposizioni, inoltre, è ribadita l’esigenza che alla cerimonia non siano coinvolte altre autorità, civili o militari, e che sia esclusa qualsiasi forma di assembramento.
Per volontà dell’Amministrazione comunale, a ricordo dei caduti, saranno collocati da personale incaricato i dovuti omaggi floreali presso i monumenti e le lapidi presenti sul territorio cittadino (Dolmen Stradone Farnese, Liceo Scientifico angolo via IV Novembre, Lapide sul muro Ospedale Militare, sacrario nel cortile di Palazzo Gotico, Lapide Piazzale Velleia, Statue sul Lungo Po - vicinanze Società Canottieri Vittorino da Feltre).
A partire dalle 11.00 di sabato 25 aprile, collegandosi all’indirizzo www.comune.piacenza.it, si potranno ascoltare i discorsi del sindaco e presidente della Provincia Patrizia Barbieri e del presidente Anpi Stefano Pronti, che deporranno una corona al Sacrario dei Caduti e osserveranno un minuto di raccoglimento in memoria delle donne e degli uomini che hanno dato la vita per la Resistenza. A cura della Banda Ponchielli saranno proposti interventi musicali a sottolineare la solennità della cerimonia.
A partire da oggi, sul portale Internet del Comune di Piacenza è possibile scaricare il supporto grafico da condividere, per chi volesse, sui propri profili “social”, accompagnato dall’hashtag #25aprile2020 #UnitiPerPiacenza.
“Spero – sottolinea Patrizia Barbieri – che tanti vorranno aderire a questa iniziativa simbolica, che potrà esprimere e valorizzare il coraggio della nostra città e la voglia di ricominciare, anche nel legame ideale con una data storica e importante qual è quella della Liberazione”.
Come simbolo di fiducia e speranza per il futuro, raggi di luce led illumineranno fino al 4 maggio il Palazzo di Residenza ex Carisbo di via Farini con i colori della bandiera italiana.
Le luci verdi, bianche e rosse accese come segnale di vicinanza a chi è stato colpito dall’emergenza Coronavirus.
terrRaggi di luce illumineranno con i colori della bandiera italiana la sede storica bolognese di Intesa Sanpaolo. L’iniziativa, a impatto zero, segue quanto già realizzato al Grattacielo di Torino che nei giorni scorsi ha visto riflettere per la prima volta sulle proprie facciate il tricolore, segno della vicinanza del Gruppo alle persone e della rinascita del Paese duramente colpito dall’epidemia di Coronavirus.
Le proiezioni del tricolore su alcune delle principali sedi del Gruppo in Italia sono, infatti, il segno della forte attenzione da parte della Banca nei confronti delle comunità in cui opera. I giochi di luce racchiudono un messaggio di incoraggiamento e di fiducia nel futuro.
L’emergenza Covid-19 vede il Gruppo Intesa Sanpaolo tra i principali contributori nel contrasto alla pandemia e nel sostegno a persone, imprese e territori. La Banca ha donato 100 milioni di euro per cure e ospedali attraverso un accordo con il Commissario straordinario e la Protezione civile.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo ha inoltre ha attivato una moratoria generale per il pagamento di mutui, prestiti e finanziamenti, stanziato rilevanti linee di credito e liquidità per le imprese, implementato coperture assicurative gratuite e soluzioni per favorire lo smart working.
“Siete nel cuore di una città che vuole testimoniare un sincero condivisione della vostra missione”
E’ sempre forte il legame delle associazioni del territorio con l’Ospedale dei bambini e le attenzioni continuano anche ai tempi dell’emergenza Coronavirus con un significato ulteriore: condividere l’impegno di chi si prende a cura la salute delle persone e in questo caso dei più piccoli.
Ed è con questo spirito che l’Associazione Giovani Diabetici presieduta da Elisa Calzetti ha donato un’apparecchiatura preziosa alla Pediatria generale e d’urgenza dell’Ospedale dei bambini, un’apparecchiatura ad alti flussi per intervenire nelle crisi respiratorie dei più piccoli che tuttavia sarà a disposizione dei reparti Covid che ne facessero richiesta. “Il suo utilizzo è per i bambini e per gli adulti”, spiega la coordinatrice infermieristica Giuseppina Nicosia mentre il direttore del reparto Icilio Dodi ribadisce la disponibilità del reparto e del personale a supportare ogni esigenza dei colleghi impegnati a curare i malati affetti da Coronavirus.
“Abbiamo già prestato apparecchiature e continueremo a farlo – ribadisce il dottor Dodi - nell’intento di prestare la migliore assistenza a tutti i pazienti ricoverati al Maggiore. E grazie a queste donazioni riusciamo a dare risposte immediate con le migliori tecnologie”.
Una favola e un libro di ricette è il mezzo scelto dalle ospiti della Casa della Giovane di via Conservatorio per far sentire la loro vicinanza ai reparti pediatrici dell’Ospedale die bambini. “Nel mio volontariato al servizio delle giovani in difficoltà c’è sempre una profonda ammirazione per il vostro particolare impegno - ha scritto la presidente Anna Maria Baiocchi nella lettera di accompagnamento indirizzata al direttore della Pediatria generale e d’urgenza Icilio Dodi e ha aggiunto - per voi cento favole e 10 libri di cucina per ringraziarvi fraternamente per l’amore che donate ogni giorno”.
Libricini immediatamente distribuiti dalla coordinatrice infermieristica Giuseppina Nicosia che, insieme al dottor Icilio Dodi, ha ringraziato di cuore la presidente e le ragazze che hanno realizzato la donazione.
Si è svolta questa mattina nella sede dell’ex-ospedale Spallanzani la consegna formale della donazione che l’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della nostra provincia ha disposto a favore dell’Azienda USL IRCCS di Reggio Emilia a supporto dell’impegno richiesto dall’emergenza Covid-19.
L’Ordine vuole in questo modo esprimere la sua vicinanza a tutti i medici e gli odontoiatri che si stanno impegnando nei vari settori della Sanità reggiana e vivono in prima persona le pesanti conseguenze della pandemia, sia in termini di impegno professionale che di esposizione al contagio nello svolgimento della professione.
Su indicazione dell’Ordine, il quantitativo di 2000 mascherine FFP2 con capacità altamente protettiva nell’esposizione al contagio sarà prioritariamente reso disponibile ad uso dei medici e pediatri di famiglia e degli specialisti convenzionati.
Alla donazione materiale se n’è aggiunta una in denaro dell’importo di 15.000 euro, 10.000 dei quali provengono dal fondo di riserva di bilancio dell’Ordine mentre i restanti 5.000 dal fondo gestito dall’Albo degli Odontoiatri.
La Direzione dell’Azienda USL IRCCS di Reggio Emilia è grata, insieme ai suoi professionisti, per questo aiuto concreto e rilevante e, soprattutto, per l’apprezzamento che la donazione rappresenta per tutti coloro che dedicano il proprio impegno nell’assistenza in ambito territoriale e ospedaliero.
Le dichiarazioni del presidente USA, Donald Trump, contro l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) hanno sortito un primo effetto: tre cittadini di New York hanno fatto causa all’organizzazione in orbita ONU, ritenendo che questa avrebbe coperto la pandemia. Al momento sarebbe la prima azione legale contro l'Agenzia internazionale, e la causa avviata in un tribunale federale di White Plains, nella contea di Westchester.
Secondo i tre cittadini americani, la colpa principale sarebbe la grave negligenza per la gestione e risposta al Covid-19. È possibile leggere nell’atto introduttivo che l’OMS «Ha gestito male la risposta al virus e le informazioni, impegnata in un insabbiamento della pandemia in Cina e ha contribuito o causato la successiva diffusione del virus in tutto il mondo, compresi gli Usa e lo stato di New York». I soggetti che si ritengono danneggiati si chiamano Richard Kling, di professione medico, Steve Rotker e Gennaro Purchia. In particolare, Kling e Rotker sono di New Rochelle, il primo focolaio dell'emergenza nello Stato federale più colpito dall’emergenza.
Un’iniziativa che per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, al contrario del possibile clamore, si rivelerà molto probabilmente un «buco nell’acqua», così come riferito dai giuristi statunitensi, stante «l'immunità funzionale» concessa all'Oms in tali casi, dalla stessa legge americana.
Il sindaco Federico Pizzarotti ha ricevuto questa mattina, in Municipio, assieme alla consigliera comunale Nabila Mhaidra, i rappresentanti della Comunità Islamica di Parma, che ha effettuato una donazione di 11.500 euro per sostenere l'emergenza sanitaria Coronavirus.
I rappresentanti della Comunità, Kamel El Garsi, presidente del Centro Islamico di via Campanini, e Fethi Rjaibia, presidente del Centro Islamico di via Cufra, insieme a Mounia El Fasi, rappresentante della Comunità Islamica di Parma e provincia, accompagnati dall'ex consigliere aggiunto Marion Gajda, hanno espresso il desiderio di incontrare il Sindaco anche per ringraziarlo personalmente per tutto l'impegno profuso nella gestione dell'attuale situazione così difficile per la Città e, attraverso di lui, esprimere la propria riconoscenza a tutto il personale sanitario che si sta adoperando alacremente per tutti i cittadini.
Farmaci direttamente a casa per le persone e le famiglie che sono in quarantena, isolate o impossibilitate, e per i pazienti più fragili, primi tra tutti anziani e malati cronici. Ha avuto grande riscontro il servizio di “consegna a domicilio”, promosso dall’Azienda Usl di Piacenza insieme al Centro di Servizio per il Volontariato (Svep), in collaborazione con Croce Rossa Italiana. Attivo dalla metà di marzo, ha evitato a tanti cittadini di doversi recare in ospedale per il periodico ritiro dei farmaci, minimizzando i rischi di esposizione al contagio per i pazienti.
Il servizio si attiva con una semplice telefonata, chiamando i numeri 0523.302217- 0523.302903. La Farmacia “Distribuzione diretta” svolge consulenza telefonica, garantendo consigli e avvertenze, per mantenere la continuità terapeutica; i professionisti preparano i medicinali che i volontari recapitano nei diversi Comuni del territorio.
Dalla metà di marzo all’inizio di aprile, per esempio, i volontari di Svep (che sono complessivamente una trentina) hanno percorso una media di 1100 chilometri alla settimana. Il servizio è svolto principalmente da Avo e Gaps, affiancati per alcune zone dalla Pubblica assistenza Val Vezzeno, Barbari Odv e le sezioni Avis di Carpaneto, Lugagnano e Podenzano. La Croce Rossa ha contribuito con proprie risorse per raggiungere comuni di alta vallata, coprendo così l’intero territorio provinciale.
“Nelle prime due settimane, che sono state quelle in cui abbiamo avuto più richieste – commenta la dottoressa Simonetta Radici, Direttore della Farmacia Territoriale dell’Azienda Usl di Piacenza - sono stati mille i cittadini che hanno potuto usufruire della consegna a domicilio, evitando di doversi spostare per il ritiro dei farmaci”.
Durante il trasporto, sono naturalmente garantite le norme di buona conservazione dei farmaci e la corretta temperatura, individuando opportuni sistemi di consegna.
La modalità di consegna domiciliare, unita alle indicazioni della Regione di erogare tre mesi di terapia, ha fatto registrare una consistente e continua diminuzione di accessi alla Distribuzione diretta, “ma ci sono ancora tante persone che preferiscono venire in uno degli ospedali del territorio per ritirare le proprie forniture”.
A Piacenza il servizio è aperto da lunedì a venerdì dalle 9 alle 16: sono state allestite modalità particolari di ritiro, con permanenza delle persone all’aperto, per garantire la sicurezza e il necessario distanziamento dei cittadini”.
A Fiorenzuola la Distribuzione diretta è disponibile da lunedì a venerdì dalle 9 alle 13.
A Castel San Giovanni, ospedale dedicato ai pazienti Covid19, è stato chiuso il punto storico di Distribuzione diretta a tutela della sicurezza dei pazienti e sostituito da una postazione nell’atrio. Il punto è presidiato da due operatori che, ogni giorno dalle 9 alle 12, raccolgono le richieste di farmaci dei pazienti. I cittadini possono poi tornare direttamente a ritirare la fornitura di medicinali oppure possono chiedere la consegna a domicilio.
Servizio analogo è assicurato nelle Case della Salute di Podenzano e di Monticelli e all’Osco di Bobbio.