I fattori destabilizzanti i mercati sono sempre riconducibili al clima in Argentina, i dazi statunitensi e le possibili ripercussioni da parte cinese.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 16 marzo 2018. Il mercato è pressoché immobile sui fattori fondamentali, per rendersene conto basta confrontare le due chiusure del 13/03 e la successiva in rosso di ieri sera 15/03.
Fattori, specie l'ultimo citato, che rendono difficili le stime relativamente alle future semine anche se è logico attendersi un maggior investimento produttivo di soia.
Nel mercato interno da segnalare la continua tensione sulla farina di soya che viene messa a disposizione con il contagocce, sia per la proteica che per la normale. Questo fa sì che mantengono in forza tutti i proteici e loro sostitutivi. Cruscami ancora in aumento, ma con minor forza rispetto alle attese, fibrosi sempre ben tenuti, e questo sarà così certamente sino a maggio. Piano piano stanno prendendo forza i cereali sia sul mercato interno che estero, non tanto sul breve periodo, quanto sul medio lungo termine. Un sussulto potrebbe presto registrarlo l'orzo. mentre per il mais il periodo critico sarà il luglio agosto dove potrebbero esserci sorprese.
Alcuni prezzi di giovedi partenza porti: farina di soya 44 da 380€ ton, non caricabile ma solo nominale a 385-387€ fisicamente caricabile, mentre per la proteica i valori si attestavano sui 390 € tonnellata sia pronta che aprile, mentre in consegna aprile generico quindi 1-30/04 veniva offerta a 380€; il maggio-giugno a 364/378€ per normale e proteica e il luglio dicembre a 356/365€ sempre normale e proteica. Il 2019 331/341€. Il girasole proteico da 215 a 225 € ton in base alle qualità, colza 245€, far girasole normale da 145 a 155€ in base alle varie derivazioni.
Sussiste la possibilità di accaparrarsi del panello di lino di alta qualità di origine polacca, merce in sacconi a prezzi interessanti in confronto agli altri proteici e alla farina di soya ogm frre che ieri quotava 428 e partenza stabilimenti interni.
Si preannunciano ancora circa due mesi di sofferenza sui proteici, a meno che non subentrino ritorsioni ai dazi, sempre possano essere disponibili delle alternative.
Per le bioenergie nulla da segnalare, salvo la necessità di porre attenzione a eventuali rimbalzi di cereali e sottoprodotti derivati. Nel frattempo si è scatenata una è vera e propria caccia ai sottoprodotti sostitutivi dei cruscami. Molti operatori, per non attingere al mercato, stanno erodendo le loro scorte di trinciati e pastoni, contando sugli erbai primaverili.
Indicatori internazionali 16 marzo 2018
l'Indice dei noli è sceso sino a 1169 punti, il petrolio rimbalza a attorno 61$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,23213.
(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Nuove stime indicano ulteriori riduzioni produttive in Argentina. L'autosufficienza da granella di mais è decisamente sotto il 50%
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 14 marzo 2018 L'elemento destabilizzante dei dazi aleggia, ma le condizioni meteo in Argentina e i danni relativi si fanno sentire:
In mattinata l'andamento era misto, su tutte le merci.
Ieri, martedi 13 marzo, è stata aggiornata nuovamente una stima privata sui raccolti Argentini, 43 milioni di tonnellate per il seme di soia (la settimana scorsa era a 45) e 34 per il corn-mais (la settimana scorsa, 35).
Non più tardi di giovedì l'USDA scriveva 47 e 36. E per la precedente campagna le cifre erano 54 e 41(quindi -11 ml.t.per la soya e 8 ml.t per il mais stando alla stima privata).
Numeri dai quali si evince che i danni e le differenze ci sono e sono sensibili mentre le piogge, come sembra, arriveranno verso il 18-20 marzo, cioè praticamente 10/15 giorni prima dell'inizio della stagione di raccolta. le produzioni quindi saranno salvate, ma non certo recuperate, anzi queste piogge, dovessero prolungarsi potrebbero arrecare ulteriori inconvenienti.
Nel mercato interno nulla di nuovo da segnalare. Tensione sulle disposizioni e disponibilità di farina di soya proteica e normale. Si mantengono in forza i proteici, nonostante il calo della farina di soya registrato ieri a Milano, cruscami ancora in aumento, ma con minor forza rispetto alle attese, fibrosi sempre ben tenuti, prendono più forza i cereali sia sul mercato interno che estero ma non tanto sul breve periodo bensì sul medio lungo termine, un sussulto potrebbe prossimamente registrarlo l'orzo. mentre per il mais il periodo critico sarà, presumibilmente, luglio-agosto.
Anche per il settore delle bioenergie nulla da segnalare salvo rammentare di porre attenzione ai possibili rincari di cereali e sottoprodotti derivati.
La situazione è molto delicata. Le ripercussioni dell'imposizione dei dazi e i danni in Argentina sono un mix estremamente pericoloso, ed infatti i fondi d'investimento, dopo alcune prese di profitto, sono rimasti comunque lunghi.
La situazione del mais è ormai a livello di criticità, relativamente alle produzioni tipiche e DOP. Infatti, il tasso di autosufficienza del mais da granella è ai minimi storici. Secondo i dati esposti lo scorso 26 gennaio dall'economista Dario Frisio in occasione della Giornata del Mais a Bergamo, l'autosufficienza è decisamente inferiore al 50%. Una condizione che prima o poi verrà portata all'attenzione dei partner europei con possibili ripercussioni sulle produzioni tipiche (prosciutti e Formaggi DOP) che vantano l'autoapprovvigionamento zonale.
Indicatori internazionali 14 marzo 2018
l'Indice dei noli è sceso sino a 1179 punti, il petrolio rimbalza a attorno 61$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,23762.
(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
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Nella scorsa settimana il mercato nazionale dei cereali ha mantenuto una certa stabilità, segnando lievi rialzi per il mais e ribassi per il frumento duro. Diverso l'andamento dei mercati esteri.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 12 marzo 2018. L'elemento destabilizzante dei dazi si fa sentire sui mercati esteri:
Una combinazione di incertezze, da un lato con i probabili dazi statunitensi e di certezze circa i danni e le ridotte stime registrate alla Borsa di Buenos Aires, stanno condizionando i mercati. Un andamento misto è registrato anche in queste ore con il seme in leggero recupero e farina e cereali in calo. Una condizione che potrebbe avvantaggiare chi dovesse fare coperture di proteici.
"Indipendentemente dai dazi sì o dazi no il cibo continuerà ad essere prodotto venduto e consumato, ma potrebbero cambiare le rotte commerciali".
Tale fenomeno potrebbe avvenire in brevissimo tempo.
Nel mercato interno tensione sulle disposizioni e disponibilità di farina di soya proteica e normale stanno peggiorando e le giacenze di fisico al porto si stanno pericolosamente riducendo, così anche all'interno.
Si mantengono in forza i proteici, cruscami ancora in aumento, fibrosi sempre ben tenuti, mentre stanno prendendo più forza i cereali sia sul mercato interno che estero ma non tanto sul breve periodo bensì sul medio lungo termine, specie il luglio agosto dove potrebbero esserci sorprese.
Per le bioenergie nulla da segnalare se non di porre attenzione a non lasciarsi prendere in contro tempo da possibili rincari di cereali e sottoprodotti derivati.
In conclusione, la situazione è molto molto delicata, le ripercussioni dell'imposizione dei dazi e i danni in Argentina sono un mix particolarmente pericoloso, tanto più che i fondi d'investimento dopo alcune "succose" prese di profitto sono rimasti comunque lunghi.
Indicatori internazionali 12 marzo 2018
l'Indice dei noli è risalito sino a 1201 punti, il petrolio è attorno a 62$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,23104.
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
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I dati USDA non sorprendono i mercati che a loro volta avevano già metabolizzato i potenziali danni, per minore produzione, confermati in Argentina.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 9 marzo 2018 Ieri sera, dati USDA senza grosse sorprese, in area USA. Stock in leggero ridimensionamento per grano e mais; in aumento invece per il seme di soya. Riguardo alle produzioni si registra un calo per il grano e per il mais e un leggero aumento per il seme di soya.
Gli stock finali nel mondo:
E' ufficiale, i danni in Argentina ci sono. Per il corn/mais si prevedono 36 milioni di tonnellate di produzione contro le 41 della campagna scorsa, per il seme di soya se ne prevedono 47 contro le 57,80 della scorsa campagna. Il Brasile è invece in linea con le aspettative.
Gran parte di questa tendenza il mercato lo aveva già registrato con gli aumenti delle scorse giornate. Ora l'elemento destabilizzante è la seconda parte della guerra dei dazi all'importazione, che questa volta interessa acciaio ed alluminio, a tal riguardo il Segretario dell'Agricoltura USA, Sonny Perdue, ha infatti dichiarato che tali provvedimenti sono fonte di forte preoccupazione nel settore per il timore di ritorsioni sulle importazioni dei prodotti agricoli (e derivati) da parte dei paesi in questione.
I riflessi sono al momento di difficile quantificazione. Questa comunque è la ragione del segno meno del mercato telematico di questa mattina (9 marzo ndr), con il seme che alle 8,30 perde da 4 a 8,50 punti, e la farina da 2,10 a 4,30 dollari per tonnellata; il mais da 1 a1,50 punti, e il grano ha andamento misto.
Indipendentemente dai dazi il cibo continuerà ad essere prodotto, venduto e consumato, ma potrebbero cambiare le rotte commerciali, quindi le aree di approvvigionamento. Tant'è che l'area del mar nero e della Ucraina ne sta già risentendo, pur senza che ci siano stati acquisti da nuovi soggetti commerciali.
Nel mercato interno tensione sulle disposizioni e disponibilità di farina di soya proteica e normale, sia all'interno che sul porto di Venezia. Si mantengono in forza i proteici, cruscami ancora in aumento, fibrosi sempre ben tenuti, mentre stanno prendendo più forza i cereali sia sul mercato interno che estero ma non tanto sul breve periodo, quanto sul medio lungo termine.
Per le bioenergie nulla da segnalare se non quella di porre attenzione a potenziali e possibili rincari di cereali e sottoprodotti derivati.
Indicatori internazionali 9 marzo 2018
l'Indice dei noli è sceso sino a 1197 punti, il petrolio rimbalza a attorno 60$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,23147 appesantendo gli acquisti sui mercati delle materie prime.
(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
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La decisione di Trump di imporre i dazi sulle importazioni di acciaio e alluminio mette apprensione anche nel settore agricolo per i timori di ritorsioni sul settore primario
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 4 marzo 2018
I fondi spingono al rialzo e stanno aumentando le loro posizioni di coperture. Ma all'orizzonte si delinea anche un'altra variabile, "la guerra dei dazi" che ha tenuto banco lo scorso venerdi. La decisione di Trump di imporre i dazi sulle importazioni di acciaio e alluminio mette apprensione anche nel settore agricolo per i timori di ritorsioni sul settore primario e i comparti a esso connessi (carne, uova, polli).
Comunque dopo la Borsa di Buenos Aires, anche "Informa", ha portato la sua stima della produzione di semi di soia in Argentina a 44 milioni di tonnellate e a 33,50 quella del corn mais. L'USDA di febbraio erano rispettivamente a 54 e 39 (precedente campagna; 58 e 41). Purtroppo le previsioni meteo dei prossimi 10 giorni non indicano miglioramenti netti e definitivi.
Di merce nel mondo non ne mancherà di certo, anche se l'Argentina dovesse produrre 10 milioni di tonnellate in meno, ma l'effetto sarebbe comunque esplosivo.
Nel mercato interno nulla di nuovo da segnalare salvo ripetere che si sono già registrati casi di storni di quote e /o contratti a fronte di franchigie scadute o ritardati pagamenti, quindi il suggerimento di porre attenzione alle esecuzioni contrattuali.
Si mantengono inforza tutti i proteici, cruscami ancora in aumento, fibrosi sempre ben tenuti e questo sarà cosi sino a tutto aprile-maggio. Stanno prendendo più forza i cereali sia sul mercato interno che estero. Infatti il corn mais ucraino, del marzo venerdì quotava a dollari 193 contro 192 di giovedì 1/3. L'aprile/maggio quotavano a dollari 199 contro 194. L'ottobre/novembre/dicembre erano quotati a dollari 187 contro 183 invariati. mentre il corn mais comunitario cioè il Rumeno-Bulgaro per marzo venerdì quotava ad euro 161 contro 163 di giovedì 1/3. L'aprile quotava ad euro 161 contro 164 e il maggio euro 163. L'ottobre/novembre/dicembre erano quotati ad euro 154 contro 153.
Per le bioenergie nulla da segnalare se non quella di porre attenzione a potenziali e possibili rincari di cereali e sottoprodotti derivati.
Gravi i problemi di logistica sia per il meteo, sia per le ordinanze delle Prefetture.
Indicatori internazionali 5 marzo 2018
l'Indice dei noli è risalito sino a 1207 punti, il petrolio è attorno a 61,5$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,22820
(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
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Superfici a mais calate di oltre un terzo nel reggiano, un rischio anche per le grandi Dop. Valeria Villani coordinatrice Agia-CIA: prosciutto e Parmigiano Reggiano ne prevedono almeno un 50% di produzione nazionale nei mangimi ed ormai siamo al limite.
Reggio Emilia 26 febbraio 2018 - Prosegue ormai da anni la tendenza all'abbandono della produzione di mais, in Italia ed anche nella nostra zona, cosa che crea pericoli anche per le migliori produzioni di qualità del nostro territorio.
A lanciare un allarme è Valeria Villani, gualtierese collaboratrice nelle aziende cerealicole di famiglia, da qualche giorno nominata coordinatrice di Agia, l'associazione giovani della CIA - Agricoltori Italiani di Reggio Emilia.
"La tendenza dura da un decennio - afferma - e l'anno scorso ha fatto registrare un'annata tra le più difficile caratterizzata da un'estate particolarmente calda e siccitosa, tanto che si stima un calo produttivo del 20% rispetto all'anno precedente; ma al di là dei fattori contingenti, prosegue l'abbandono delle superfici, tanto che nel decennio siamo passati dall'autosufficienza produttiva ad un deficit del 50% del nostro fabbisogno. Questo però potrebbe diventare un problema serio, in primo luogo per i grandi prodotti dop di origine animale, in particolare salumi e formaggi".
"Anche nella nostra provincia i dati sono significativi - prosegue -: se nel 2010 i dati ufficiali dicono che a mais avevamo seminato 8.800 ettari, nel 2016 siamo scesi a 5.900, oltre un terzo in meno; tendenza che risulta proseguita anche nel 2017, anno per il quale non ci sono ancora i dati definitivi, mentre anche per le prossime semine, i fornitori del seme hanno il sentore di un ulteriore calo".
"Una criticità è il problema delle micotossine - prosegue -, contaminanti naturali prodotti dall'attività di muffe, che ha profondamente influenzato le filiere e i mercati del mais a causa dei rischi che comportano, anche se va detto che il limite di presenza previsto in Italia è molto più basso – quindi prudenziale – rispetto agli altri paesi, per quanto riguarda l'alimentazione degli animali da carne. Su questo tema in particolare si terrà venerdì 2 marzo prossimo un convegno a Guastalla, a cura del Consorzio fitosanitario provinciale ".
"Abbiamo la necessità - afferma Valeria - di cercare di trovare le soluzioni per invertire questo trend negativo, perché in caso contrario c'è il rischio di mettere in pericolo il patrimonio delle denominazioni di origine protette. Questo cereale è infatti la base per l'alimentazione di tutto il patrimonio zootecnico del Paese, imprescindibile quindi per quasi tutte le produzioni Dop simbolo del made in Italy alimentare nel mondo che, infatti, ne prevedono l'utilizzo, per almeno il 50% sotto forma di mangime nei disciplinari di produzione; ormai siamo al limite, dato che l'importazione sfiora il 50% del nostro fabbisogno".
"Un contributo importante può venire dalla ricerca - conclude Valeria - ma tutta la filiera produttiva deve essere impegnata a recuperare questa produzione, decisiva per la distintività dei nostri più grandi prodotti".
Le condizioni meteo spingono la soia argentina e il grano è sostenuto dalla siccità delle grandi pianure statunitensi.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 1 marzo 2018 Il mercato sembra essere in fuga. Da una parte la soya sospinta dalle condizioni del tempo in Argentina che non sono variate, le piogge sempre scarse, se ne parlerà forse dopo il 10/3; e il grano dall'altra sospinto in 'aumento sulla persistente siccità in parte delle Grandi Pianure USA. ll mix è pericolosissimo perché la soya agisce su tutti proteici e il grano può dare il là ai cereali, e la speculazione dei fondi sta sempre più prendendo forza.
SEMI mar 1045 (+7) mag 1055,4 (+6) lug 1064,2 (+5,6)
FARINA mar 394,2 (+7,7) mag 394,7 (+5,5) lug 392,1 (+5,7)
OLIO mar 32,96 (-0,23) mag 32,23 (-0,17) lug 32,43 (-0,15)
CORN mar 374,4 (+4) mag 382 (+2,6) lug 389,4 (+2,4)
GRANO mar 484,4 (+21,2) mag 495 (+18) lug 507,2 (+16)
Di merce nel globo non ne mancherà di certo, anche se l'Argentina dovesse produrre 10 milioni di tonnellate in meno, ma l'effetto attualmente rimane esplosivo.
Nel mercato interno tensione sulle disposizioni di farina di soya. Si sono già registrati casi di storni di quote e /o contratti a fronte di franchigie scadute o ritardati pagamenti.
Occorre perciò porre attenzione alle esecuzioni contrattuali; oltretutto le giacenze di farina di soya proteica sul porto di Ravenna sono scese sotto le 100.000 ton e con uscite di 18/20.000t a settimana è tutto dire, mentre per il mais la giacenza è da record, oltre 330.000 ton. (questo al momento è l'unico freno al rialzo del mais). Hanno ancora più forza tutti i proteici, specialmente le farine di girasole e colza, cruscami in costante aumento, fibrosi sempre ben tenuti.
Per i proteici, questa incertezza dovrebbe terminerà solo con i raccolti di marzo e aprile e i dati di maggio. Meglio fare una accurata verifica delle disponibilità poiché i profeti di sventura stimano che la farina di soya che possa tornare a valori di 450 euro tonnellata partenza ai porti!!!!
Per le bioenergie nulla da segnalare. L'unica accortezza di verificare gli andamenti per non rischiare di lasciarsi prendere in contro tempo da possibili rincari di cereali e sottoprodotti derivati.
Quando un mercato entra in una fase di aumenti forti si "auto referenzia" specie dopo un lungo periodo di piatto come da grafici allegati.
Gravi i problemi di logistica sia per il meteo sia per le ordinanze delle Prefetture, da lunedì si susseguono ordinanze contraddittorie sulla circolazione dei mezzi pesanti con conseguenti forti ritardi e code ai porti e silos interni, nonché problemi di produzione e approvvigionamento.
Indicatori internazionali 1 marzo 2018
l'Indice dei noli è salito sino a 1192 punti, il petrolio rimbalza a attorno 62$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,222070 appesantendo gli acquisti sui mercati delle materie prime.
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Continuano i rincari sui principali mercati seppure in maniera meno marcata dei giorni scorsi. Le incertezze derivano principalmente dalle previsioni meteorologiche di Argentina e in parte del Brasile.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 27 febbraio 2018
Il mercato, pur senza la spinta forte dei giorni scorsi, continua a rincarare, il principale motivo sono le previsioni meteo:
"ARGENTINA Durante il recente fine settimana le piogge hanno interessato la parte occidentale dell'Argentina (che non produce quantitativi significativi di corn e soia) ma hanno solo lambito in parte lo stato del Cordoba (29% soia e 38% corn) e una parte di quello del Santiago del Estero (4% soia e 2% di corn). Nel resto del Paese non ci sono state piogge e le massime sono state tra 26° e 32°. Il tempo per ricevere delle piogge risolutive per migliorare o stabilizzare i raccolti sta scemando. A dar credito ai modelli americani (emessi dal NOAA) e a quelli europei, non sono previste piogge nelle zone produttive fino al 10 marzo. Il Vegetative Health Index continua a mostrare che lo stato di salute delle colture in Argentina è decisamente peggiore dell'anno scorso. Continua lo sfavore del tempo in Argentina anche per i prossimi 15 giorni e la situazione continua ad essere critica."
"BRASILE Le attuali previsioni del tempo per il Brasile sono definite accettabili ma non ideali. Continuerà a piovere a varie tornate nella fascia centrale degli stati del Brasile che vanno da ovest nel Mato Grosso a est nel Minas Gerais e poi nel Sao Paulo e nel sud del Bahia. Gli stati che riceveranno meno piogge se non nulle sono a sud. Le condizioni della soia, a parte il lento raccolto, non destano particolari preoccupazioni (si è letto di "produzione mastodontica prevista"), infatti il Vegetative Health Index mostra un diffuso "benessere" dei terreni financo migliore dell'anno scorso. Comunque, i modelli previsionali USA e EU indicano per i prossimi 15 giorni instabilità meteorologica ma non impossibilità di procedere con semine del mais e raccolti in Brasile." (estratto da Pellati informa)
In sintesi le previsioni sono per l'Argentina netto calo del raccolto, lenito da maggior raccolto del Brasile ma non sufficiente a spegnere l'incendio in atto.
Hanno così ancora più forza tutti i proteici, specialmente le farine di girasole e colza, cruscami in costante aumento, fibrosi sempre ben tenuti.
Nel mercato interno tensione sulle disposizioni di farina di soya, e si sono già registrati casi di storni di quote e /o contratti a fronte di franchigie scadute o ritardati pagamenti, quindi attenzione alle esecuzioni contrattuali.
L'incertezza dovrebbe avere un tempo di scadenza con i raccolti di marzo e aprile e i dati che saranno rilevati a maggio.
Indicatori internazionali 27 febbraio 2018
l'Indice dei noli è risalito sino a 1191 punti, il petrolio è attorno a 64$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,23412.
(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
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A fronte di previsioni del tempo e di stime altrettanto incerte, il mercato ne approfitta e riprende a rincarare.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 23 febbraio 2018
Le previsioni per le piogge in Argentina sonoin parte rientrate e le previsioni delle produzioni continuano ad essere pessimistiche: ieri la Borsa di Rosario ha stimato la produzione dei semi in Argentina a 46,5 milioni di tonnellate (l'ultimo USDA era a 54) e quella del corn a 35 (USDA a 39).
Di contro però le stime della IGC (International Grain Council) ha stimato la produzione di semi del mondo a 357 milioni di tonnellate contro la loro stima di 349 del mese precedente (L'Argentina è stimata a 50,5 contro il precedente 52 e il Brasile a 112 contro 111,5).
A fronte di tale confusione numerica e di incertezza generale: ...46,5 milioni di tonnellate (l'ultimo USDA era a 54) ). La Borsa di Buenos Aires per il seme è a 47 milioni di tonnellate/ L'Argentina è stimata a 50,5 contro il precedente 52. La speculazione galoppa tanto è vero che mentre stiamo confezionando l'articolo (ore 13,20) il mercato telematico è in segno positivo su tutte le merci.
Tutti i proteici sono in posizione di forza, specialmente le farine di girasole e colza, mentre i cereali sono solo un po' più difesi. Cruscami in costante aumento, fibrosi sempre ben tenuti.
Presumibilmente i prossimi tre mesi saranno all'insegna dell'incertezza, che potrebbe dissiparsi con i raccolti di marzo e aprile e i dati di maggio.
Per il mercato delle bioenergie, è disponibile un lotto di MAIS SCONDIZIONATO con presenza di cappello da stoccaggio.
Indicatori internazionali 23 febbraio 2018
l'Indice dei noli è salito sino a 1167 punti, il petrolio rimbalza a attorno 63$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,23050 appesantendo gli acquisti sui mercati delle materie prime.
(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
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Fondi ricchi di liquidità si sono immessi nel mercato delle merci. Le previsioni meteo sull'Argentina sostengono le speculazioni.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 21 febbraio 2018
Fondi ricchi di liquidità si sono immessi nel mercato delle merci e colgono l'occasione di speculare cavalcando le previsioni meteo dell'Argentina.: "...... previsioni del raccolto di semi in Argentina e la cifra più "gettonata" è intorno ai 47- 49 milioni di tonnellate: sono circa 10 milioni di tonnellate in meno del raccolto della campagna precedente".
Previsioni che solo pochi giorni fa consideravano una perdita di 4-5 milioni e non di 10, da cui è facile determinarne una intenzione speculativa.
I fondi comunque potrebbero anche prendersi i benefici/margini di questi aumenti, senza aspettare il raccolto. Hanno così ripreso forza tutti i proteici, cereali un poco più difesi, cruscami in aumento, fibrosi sempre ben tenuti.
Quest'incertezza presumibilmente durerà ancora circa tre mesi, ovvero sino a i raccolti di marzo e aprile e i dati di maggio.
Sul mercato nazionale continua la fase di stabilità per le quotazioni di mais, frumento tenero panificabile e orzo, mentre tornano a aumentare i semi di soia. In controtendenza invece le quotazioni del frumento duro che stanno calando senza tregua.
Per il mercato delle bioenergie nulla più da segnalare. Svanito il momento di approvvigionamenti di cruscami, anche se sul mercato sono offerti, spezzati di mais e farinette, e farine ricostruite. E' disponibile un lotto di mais scondizionato con presenza di cappello da stoccaggio.
Indicatori internazionali 20 febbraio 2018
l'Indice dei noli è salito sino a 1.117 punti, il petrolio flette attorno 61$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,23040.
(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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