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Mercati relativamente stabili. Le maggiori variazioni di prezzo derivano prevalentemente dalle oscillazioni del cambio valutario. Sul mercato interno calano i cereali per l'alimentazione umana e i consumi restano molto tiepidi.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 20 aprile 2017
Il mercato di Chicago e non solo, continua a manifestare una relativa staticità. I tenui segnali rialzisti sono fortemente condizionati dal cambio valutario. A imprimere una controtendenza verso il basso sono i livelli di scorte consistenti e le positive previsioni di produzione.

Le uniche notizie rialziste che in questo momento possono influenzare le quotazioni sono connesse alla scarsa piovosità invernale, ormai registrata in quasi tutta l'Europa.

Sul mercato nazionale prosegue la tendenza delineatasi durante le settimane precedenti: continuano a calare i cereali per alimentazione umana (frumento tenero delle classi qualitative superiori, e frumento duro), mentre il mais e i semi oleosi sono addirittura in lieve crescita.
I consumi continuano ad essere "tiepidi" per la zootecnia e l'industria mentre si stanno decisamente risvegliando per l'industria delle agroenergie (biodigestori).
Sui futuri i cereali sono visti in leggero rialzo, e i proteici sono considerati ancora troppo cari per dare il via agli acquisti, sul pronto continua il rincaro dei cruscami di grano, e del seme di soya nazionale ogm free, anche se gli arrivi di maggio del prodotto dal sud e nord America dovrebbero portare ad una netta frenata.

Indicatori internazionali 20 aprile 2017


l'Indice dei noli è risalito a 1278 punti, il petrolio è fermo a 51$/bar e l'indice di cambio segna 1,07713.

 

DATI USDA APRILE 2017

20170401-USDA

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

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Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Il mercato di Chicago continua a mostrare andamenti altalenanti, con modesti ridimensionamenti dei valori alternati da modesti tentativi di ripresa, peraltro sempre più frequenti e consistenti.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 11 aprile 2017
Il seme è alla soglia dei 950 punti, per la farina scesa sotto i 310 dollari alla tonnellata corta la soglia dei 300 dollari vicina ma sembra irraggiungibile e la soglia di resistenza 305 è molto forte. Mais e grano restano al palo schiacciati dalle immani quantità mondiali.

Nel mercato interno continua a regnare una costante calma e stabilità, i consumi languono, comunque mais stabile, praticamente fermo sul vicino, in aumento sul medio periodo, sospinto dai rischi e dalle paure dovute alla scarsità di riserve idriche. Grano ed orzo in calo contenuto. I proteici si sono ben ridimensionati ma su soglie di resistenza significative, come sopra descritto .

Ancora in aumento i cascami di grano tenero e duro, ben tenute le polpe e le buccette di soya.
Star del mercato ancora il seme di soya nazionale che sta vivendo il suo momento di gloria.

Difficile poter fare delle previsioni attendibili sulla base delle incertezze dettate dai "venti di guerra", dalla crisi idrica sempre più concreta e da un mercato che continua a mostrarsi dormiente.
Per il mercato delle bioenergie è quasi certo che realizzeranno fughe in avanti dei valori perché agli aumentati consumi si è opposto lo svuotamento delle trincee di pastoni e trinciati. inoltre, se la prossima campagna maidicola dovesse essere meno generosa di massa verde della scorsa campagna il mercato reagirebbe con netti rialzi.

Indicatori internazionali 11 aprile 2017


l'Indice dei noli è risalito a 1231 punti, il petrolio è fermo a 53$/bar e l'indice di cambio segna 1,05898.

 

DATI USDA APRILE 2017

20170401-USDA

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

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Settimana contrassegnata da un mercato di Chicago che ha alternato modesti ridimensionamenti con altrettanti modesti tentativi di ripresa. A portare apprensione sono i venti di guerra.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 07 aprile 2017
Questa settimana è stata contrassegnata da un mercato di Chicago che ha alternato modesti ridimensionamenti dei valori con altrettanto modesti tentativi di ripresa, che del resto dopo quasi 50 giorni tendenza in calo si possono considerare fisiologici.

Per il seme, sceso sotto quota 1000 punti, la soglia del 950 punti tiene fatta eccezione per il maggio a 939, per la farina invece, scesa sotto i 310 dollari alla tonnellata corta, la soglia dei 300 dollari per quanto vicina sembra irraggiungibile. Mais e grano sono quasi senza storia, schiacciati dalle immani consistenze mondiali.
Tutto sembra andare bene, dal meteo alle rese, alle scorte, e le vendite/consumi mondiali tengono il loro passo costante. Occorre vedere se i "venti di guerra" avranno un seguito e quindi conseguenze sui prezzi internazionali.

DATI USDA APRILE 2017

20170401-USDA

Nel mercato italiano regna una costante calma e stabilità, i consumi languono. Il mais stabile sul vicino, in aumento sul medio periodo, grano ed orzo in calo contenuto, i proteici si sono ben ridimensionati ma ancora non si avvertono i desideri di ricoperture che ci si attendeva. In forte ripresa i cascami di grano tenero e duro che potrebbero continuare il loro trend di crescita per tutto il mese di aprile. Già si ipotizza il farinaccio oltre i 150 euro e i cruscami a 140 euro. Ben tenute le polpe e le buccette di soya. Star del mercato il seme di soya nazionale che sta vivendo il suo momento di gloria, è ricercato perché ogm free, e sta assistendo a due mercati quello degli oleari che sono costretti a comperare per produrre farine ogm free, disposti a pagare prezzi fuori mercato, quella dei tostatori che vendono il prodotto nazionale e girano le loro produzioni sul geneticamente modificato approfittando del differenziale di prezzo ormai sensibile.
Le rinnovate tensioni sui fronti di guerra potrebbero stravolgere ogni ipotesi plausibile di tendenza dei mercati. Quindi avanti passo dopo passo ma pronti a cambiare velocemente il proprio atteggiamento sui vari segmenti.

Il mercato delle bioenergie cerca alternative ai cascami di grano ma ha il solo sbocco delle farinette di mais, e della farina di mais tossinata, resta sempre più difficile da trovare il mais tal quale tossinato, altra alternativa sono i sottoprodotti industriali che logicamente adeguano il prezzo al rialzo.
E in questo settore potremmo vedere delle fughe in avanti dei valori perché i consumi sono aumentati di pari passo allo svuotamento delle varie trincee di pastone, e trinciati. E se la prossima campagna maidicola dovesse essere meno generosa di massa verde della scorsa campagna il mercato reagirebbe con netti rialzi.

Indicatori internazionali 07 aprile 2017


l'Indice dei noli è sceso a 1215 punti, il petrolio è risalito a 53$/bar e l'indice di cambio segna 1,06491.

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

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Il mercato continua il suo ridimensionamento, ormai in corso da otre un mese. I grafici mostrano segnali positivi a partire dal 14 di febbraio. Stock e previsioni ottimistiche sui raccolti, sulle semine e le buone previsioni del meteo quasi ovunque, prevalgono sulle vendite.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 28 marzo 2017
Le immissioni di liquidità si sono ormai ridotte, l'ottimismo post elettorale sta scemando e una prova ne è anche l'indebolimento del Dollaro.
I Fondi d'investimento dal 14 febbraio sono passati da un lungo di oltre 790.000 contratti, a un lungo di 230.000 contratti circa a dimostrazione della consistente riduzione.
L'Usda di fine mese comunque incombe e questo ha portato i valori in terreno positivo.

Nel mercato domestico regna sempre la calma. Fatta eccezione per i cruscami di grano e per il seme di soya nazionale o ogm free, dimostrando di essere un mercato a parte che risente in misura minore del calo del mercato principale.
Un problema di fisicità/scarsità di merce, potrebbe arrivare sulla farina di soya ogm free sui mesi futuri prima del nuovo raccolto. Questo potrebbe far aumentare ancora il differenziale che ormai è prossimo a 80 euro ma, come già visto in un recente passato, potrebbe anche raggiungere e superare i 100 euro tonnellata.

Qualche prezzo di ieri 27 marzo: farina soya normale 332 ,proteica 343 sul disponibile ma anche sino a giugno (fatta eccezione Venezia che rimane a quota leggermente superiore), il luglio dicembre qualche euro in più, il 2018 a 338/350 su Ravenna. Il girasole proteico 193/195 euro partenza dai porti sino a giugno, bucce di soya da luglio a dicembre 138 euro partenza porto di Ravenna, colza sul pronto 260 partenza silos interni 265/370 arrivo dall'estero, mais in base alle qualità e alle varie origini da 176 a 183 euro partenza mentre arrivo dall'estero da 183 a 185, grano 185-188 partenza silos interni e 188 arrivo dall'estero, orzo 175 sia arrivo che partenza.

Cruscami di grano in forte deciso rialzo specie per i farinacci. Il mondo delle bioenergie continua a rincorrere i cruscami e cerca di accaparrarsi areali a trinciato e o pastone di mais.
Indicatori internazionali 28 marzo 2017 
l'Indice dei noli è risalito nuovamente a 1282 punti, il petrolio è attorno a 48,00$/bar e l'indice di cambio segna 1,08454.

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

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Situazione dei mercati ancora relativamente calma. Momenti di fibrillazione derivano dalle rapide operazioni in acquisto o in vendita dei fondi. Timori per le riserve idriche nazionali che potrebbero compromettere la produzione maidicola.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 21 marzo 2017
Continua la fase di relativa calma, tutti i dati di base sono buoni e le previsioni meteo pure ma i fondi ,con dei semplici Clik in acquisto o in vendita, influenzano enormemente l'umore dei mercati.
Tanto è vero che lo scoperto del grano ha fatto un balzo a - 100.629 contratti da - 63.189 della settimana prima, quindi fortemente ribassisti. Il corn/mais ha visto un "corto" di - 23.602 contratti contro un "lungo" precedente di +80.081, quindi da rialzisti a ribassisti. Il "lungo" del seme di soya si è ridotto a + 98.354 contro + 127.638, quindi un po meno rialzisti. Il "lungo" della farina di soya praticamente non si è modificato di molto +59.944 contro + 61.533 e invece hanno abbandonato le posizioni lunghe dell'olio.

Nella seduta di lunedi sono ricomparse le vendite e il mercato ha chiuso con modesti segni negativi fatta eccezione per l'olio. Per poter esprimere giudizi più attendibili occorrerà attendere la posizione definitiva della amministrazione Trump in merito al ventilato taglio dei sussidi all'agricoltura con conseguenze immediate poco immaginabili.

In linea generale il mercato potrebbe/dovrebbe scendere ma i giochi sono nelle mani dei fondi che hanno liquidità e rapidità di movimento ben superiori allo scambio fisico di prodotto. Occorrerà quindi agire sui futuri con la loro stessa velocità quando questi arriveranno a prezzi ragionevoli.

Nel mercato interno regna calma, anche se fuoco sotto la cenere ne cova.

Il settore delle bioenergie è in fermento per gli approvvigionamenti stante il fatto che le trincee cominciano a svuotarsi. Il calo dei cruscami di grano sembra terminato e probabilmente inizierà una fase ascendente che perdurerà sino a tutto aprile.

Continua a perdurare la minaccia derivante dalla scarsità di riserve idriche che potrebbe influenzare specialmente il mercato del mais, per il quale si prevede una riduzione di areali di semina dal 3 al 5%. Di Mais non ne mancherà di certo nel mondo ma una minore produzione interna di trinciato potrebbe compromettere i conti delle bioenergie prima e quello della zootecnia, basata sull'auto approvvigionamento, subito dopo.

Indicatori internazionali 21 marzo 2017


l'Indice dei noli è risalito nuovamente a 1205 punti, il petrolio è attorno a 48,00$/bar e l'indice di cambio segna 1,07635.

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Il mercato è in una fase, tutto sommato, stazionaria e i dati di base sono positivi così come lo sono le previsioni meteo. Ciononostante i fondi continuano a tenere le loro posizioni: sempre rialzisti sul comparto soia, mentre al ribasso sui cereali.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 14 marzo 2017
In linea generale o meglio stante la situazione degli indicatori, il mercato potrebbe scendere ma i padroni del gioco sono difficilmente interpretabili nelle loro rapide azioni alla breve portata di un click.

Sul mercato interno continua a regnare la calma, anche se segnali di attività cominciano a manifestarsi. Il seme di soia nazionale è relativamente caro e il mercato ancora poco liquido mentre per i grandi arrivi dall'estero occorre attendere il mese di maggio. I cereali sono fermi-tenuti, ma cominciano a manifestarsi le preoccupazioni legate alla campagna maidicola per la scarsità d'acqua che si prevede.

Il grano di base è sempre più ricercato mentre è ben offerto quello di qualità, l'orzo è in fase di stasi ma potrebbe anche iniziare una fase arretramento dei listini. Riguardo ai proteici è da segnalare che il delta di prezzo fra soya geneticamente modificata e convenzionale 44% è ormai prossimo ai 70 euro alla tonnellata.
Per quanto riguarda le normali farine di soia, ormai da mesi il differenziale dei prezzi tra Ravenna e quelli di Venezia sono significativi e dell'ordine tra i 5 e i 10 euro ton. Non vi è abbondanza di merce sul mercato.
I sottoprodotti sono fermi-tenuti. Le crusche hanno pressoché finito di scendere e si presume che presto torneranno a rincarare.

In generale la dipendenza dall'estero del mercato domestico è sempre più marcata e questo potrebbe generare qualche problema a alcune filiera DOP.
Il settore delle bioenergie è in fermento per gli approvvigionamenti, stante il fatto che le trincee cominciano a svuotarsi.

Indicatori internazionali 14 marzo 2017


l'Indice dei noli è risalito nuovamente a 1099 punti, il petrolio è attorno a 48,00$/bar e l'indice di cambio segna 1,06397.

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Domenica, 12 Marzo 2017 08:52

Cereali e dintorni. Dati USDA con sorpresa.

Si attendono reazioni dai dati diffusi dall'USDA. In Brasile si stima una produzione di semi di soia di 108 milioni ben sopra le ultime stime.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 10 marzo 2017

A seguire i dati diffusi da USDA

20170310-USDA

 

I dati diffusi sono effettivamente consistenti soprattutto per quanto riguarda il Brasile per il quale si stimano 108 milioni di semi di soia.
Il mercato quindi giovedì sera ha così reagito:

20170310-USDA-prezzi

Indicatori internazionali 10 marzo 2017


l'Indice dei noli è risalito forte a 1064 punti, il petrolio è attorno a 50,0$/bar e l'indice di cambio segna 1,05911.

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Alcuni segnali di cedimento su diversi mercati ma sostanzialmente i mercati hanno chiuso in linea con le aperture. Attesa per i dati USDA che potrebbero stimolare un ridimensionamento dei mercati.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 08 marzo 2017
Ieri il mercato ha dato segni di cedimento su tutti i fronti nonostante sia la vigilia dei dati USDA. E' probabile che gli stock in serie positiva e le previsioni ottimistiche sui raccolti, e sulle semine sostenuti anche da buone previsioni meteo quasi ovunque, hanno prevalso sulla immissione di liquidità. Un segnale che potrebbe preludere a un ridimensionamento dei mercati che ormai da settimane mantengono invariati i valori.

Al momento le posizioni sono rimaste pressoché invariate subendo solo alcune lievi variazioni nonostante qualche rapida flessione in positivo e negativo. Il corn/mais sempre oltre i 370 punti (cents/bushels), il grano oltre i 430 punti, il seme di soya tra i 1014 e 1032 punti e infine la farina tra i 327/333 dollari per tonnellata corta.

Sul mercato interno ancora nessuna nuova salvo il solito grano che rincara limitatamente alle qualità di minor pregio. Per le qualità di base, ieri pagato 192/195 euro arrivo, Nord Italia, non per le alte qualità. L'orzo tiene le proprie posizioni e il mais ha azzerato il differenziale fra quello di qualità 5 di aflatossine e 4000 di Don rispetto al 20 di aflatossine e 8000 di Don. I proteici ben tenuti specie le farine di soya per le medesime ragioni che si ripetono nelle ultime settimane. Seme di soya nazionale è scambiato sui 415-420 euro arrivo, mentre per le farine ieri eravamo sul pronto a 374 per la soya proteica e 360 per la normale 44%, mentre per la convenzionale 44 il prezzo corrente era 422 partenza quindi con un delta sensibile sulla geneticamente modificata. I prezzi del pronto con poche variazioni negative arrivavano sino al 31/12 mentre per il 2018 erano a 359 e 371 rispettivamente per la 44 e la proteica.
Per i cereali si conferma che sui mesi avanti si registra ancora tensione per il futuri mesi.

Il settore delle bioenergie sta cercando di anticipare il mercato dei trinciati, che comunque al momento registra prezzi in linea con la precedente campagna.

Indicatori internazionali 08 marzo 2017


l'Indice dei noli è risalito forte a 1033 punti, il petrolio è attorno a 53,0$/bar e l'indice di cambio segna 1,05648.

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Prosegue il periodo stabilità dei prezzi. Il grano di base prosegue verso punte più elevate. Rimane la preoccupazione per la fluttuazione dell'indice di cambio Euro/Dollaro.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 3 Marzo 2017
L'ottimismo della ripresa Americana continua, tra alti e bassi, ad alimentare il mercato, che conferma le sue posizioni numeriche da settimane. Il corn/mais sempre oltre i 375 punti (cents/bushels), il grano oltre i 430 punti, il seme di soya tra i 1025 e 1035 punti e per quanto riguarda la farina tra i 328/335 dollari per tonnellata corta.

I fondi continuano a comandare i giochi e non hanno intenzione di fare sconti anzi, in forza di una maggior liquidità determinata dagli andamenti della borsa finanziaria USA, rafforzano la loro posizione dominante.

Nel mercato interno non vi è quasi nulla da segnalare di novità, salvo che il grano continua la sua passeggiata al rialzo seppure limitatamente alle qualità di base e non per le migliori. L'orzo tiene le proprie posizioni e il mais ha quasi azzerato il differenziale fra quello di qualità 5 in aflatossine e 4000 di Don, rispetto al 20 di aflatossine e 8000 di Don.
I proteici reggono bene, specie le farine di soia, grazie alla presenza di merce fisica e a qualche problema sugli impianti produttivi che non girano al massimo delle potenzialità e infine per un mercato del seme di soia che resta sostenuto.

I cereali comunque mostrano segnali di tensione sui mesi futuri nonostante corra un po' di scetticismo tra gli operatori sulla reale quantificazione dei rincari che potrebbero non essere poi così tanto significativi.

Il mondo delle bioenergie sta cercando di anticipare il mercato dei trinciati e quelli più avveduti approfittano della frenata dei cruscami per opzionarli sui mesi sino a giugno, mentre altri iniziano a muoversi sulla granella del nuovo raccolto.

L'unico vero fattore calmierante è limitato ai consumi interni che languono ma questo non preserva dai movimenti finanziari sulle merci internazionali.

Indicatori internazionali 3 marzo 2017


l'Indice dei noli è risalito a 904 punti, il petrolio è attorno a 53,0$/bar e l'indice di cambio segna 1,05610.

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Mercoledì, 01 Marzo 2017 08:32

Cereali e dintorni. Stabilità ad alta energia.

Prosegue il periodo di apparente stabilità dei prezzi. L'unico rincaro reale si è registrato sul grano. A preoccupare sono le alte fluttuazioni dell'indice di cambio Euro/Dollaro.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 23 febbraio 2017
Giovedì e Venerdì scorso si è tenuto il forum dell'USDA che ha ipotizzato i seguenti prezzi/valori per la campagna 2017/2018:
- il corn/mais 350 punti (cents/bushels),
- il grano 430 punti,
- il seme di soya 960 punti.
Come si può osservare il vero rincaro è limitato al grano, mentre per il resto nulla di nuovo. Il mercato resta sostanzialmente stabile con i fondi che continuano a comandare il gioco, ben poco orientati a fare sconti per potersi ancor più avvantaggiare di maggiore liquidità in previsione dei positivi trend della borsa finanziaria USA. Nonostante le "gaffes" e i contrasti a questi primi 30 giorni di politica di Trump, l'ottimismo sulla ripresa Americana regna sovrano.

Le fluttuazioni del cambio continuano a essere molto marcate e nella giornata di lunedi 27/2 l'indice è passato da 1,052 a 1,062. Il rischio di un trend che vada a indebolire l'Euro e rafforzare il Dollaro si fa sempre più concreto.

Nel mercato nazionale è da segnalare che il grano sta di nuovo rincarando, specie per le qualità di base, mentre così non accade per la merce di alta qualità. L'orzo tiene le proprie posizioni e il mais ha quasi azzerato il differenziale fra quello di qualità, 5 di aflatossine e 4000 di Don, rispetto al 20 di aflatossine e 8000 di Don. Inoltre sui prezzi dei prossimi mesi sta crescendo la tensione per gli effetti della scarsa piovosità e della scarsa copertura nevosa e, novità di questi giorni, perché con l'innalzarsi delle temperature anche ad Est Europa, alcune rotte commerciali si spostano preferibilmente sul Mar Nero generando ulteriori complicazioni per le importazioni essendo il nostro mercato servito prevalentemente con treni e camion.

Purtroppo, occorre ripetersi, ma lo scenario in cui gli operatori nostrani operano non è dei più semplici, specie nel medio lungo termine.

Il comparto delle bioenergie sta cercando di anticipare il mercato dei trinciati e gli operatori più avveduti approfittano della pausa dei prezzi dei cruscami per opzionarli sui mesi sino a giugno, mentre altri iniziano a muoversi sulla granella di nuovo raccolto.

L'unico vero fattore calmierante è limitato ai consumi interni che languono, ma questo non preserva dai movimenti finanziari sulle merci internazionali.

Indicatori internazionali 28 febbraio 2017


l'Indice dei noli è risalito a 875 punti, il petrolio è attorno a 54,0$/bar e l'indice di cambio segna 1,05951.

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

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Pubblicato in Agroalimentare Emilia
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