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Domenica, 05 Giugno 2016 09:00

Energia, verso il nuovo piano regionale

Terminato il percorso di confronto con la società emiliano romagnola. Oltre 218 milioni di euro per ricerca, fonti rinnovabili e green economy. Concluso il percorso partecipato che ha portato alla definizione della strategia energetica dell'Emilia-Romagna basata sugli obiettivi europei fino al 2030. Gli interventi concentrati in tre settori: trasporti, elettrico e termico. Ora la Giunta regionale dovrà adottare il Piano, prima del passaggio in Assemblea legislativa per il via libera definitivo.

Bologna - Sono 218,2 i milioni di euro destinati per il prossimo triennio alle nuove strategie energetiche dell'Emilia-Romagna, tra risorse europee, regionali e nazionali. Investimenti dedicati allo sviluppo di energie rinnovabili, al risparmio energetico, alla formazione, alla ricerca e all'innovazione, al rafforzamento dell'economia verde. Si è concluso oggi (30 maggio ndr)  il percorso partecipato, aperto alla società regionale, dedicato alla stesura del nuovo Piano energetico regionale, avviato dopo gli stati generali del 27 novembre scorso e che ha visto la realizzazione di nove convegni e quattro workshop tecnici.
I lavori – aperti dall'assessore regionale alle attività produttive Palma Costi – sono stati conclusi dal presidente della Regione Stefano Bonaccini.
Il documento fissa la strategia e gli obiettivi della Regione Emilia-Romagna per clima ed energia fino al 2030, ed è affiancato del Piano triennale di attuazione dello stesso Piano energetico per il triennio 2017-2019. Ora i documenti saranno sottoposti all'adozione della Giunta regionale, prima del passaggio in Assemblea legislativa per l'adozione definitiva.

Una strategia energetica per l'Emilia-Romagna che fa proprie le linee guida dell'Unione europea in termini di riduzione delle emissioni, di sviluppo delle energie rinnovabili, di sostenibilità e che mette a disposizione, nei prossimi tre anni, 218,2 milioni di euro. Di questi, 104,4 euro derivano dal programma Por Fesr, 27,4 dal Psr Feasr, 85,2 dalla Regione e 1,2 dallo Stato.

La Regione punta ad alzare l'asticella della svolta green partendo proprio dagli obiettivi europei fino al 2030: per raggiungere questo ambizioso traguardo le risorse saranno dedicate a investimenti per lo sviluppo di energie rinnovabili, al risparmio energetico, alla formazione, alla ricerca e all'innovazione nonché al rafforzamento dell'economia verde.

Gli obiettivi del Piano fissano come termini temporali il 2020, il 2030 e il 2050 in materia di clima ed energia come fondamentale fattore di sviluppo della società regionale.
In particolare, gli obiettivi europei sono la riduzione delle emissioni climalteranti del 20% al 2020 e del 40% al 2030 rispetto ai livelli del 1990; l'incremento al 20% al 2020 e al 27% al 2030 della quota di copertura dei consumi attraverso l'impiego di fonti rinnovabili, l'incremento dell'efficienza energetica al 20% al 2020 e al 27% al 2030.
Trasporti, elettrico e termico, con le loro ricadute sull'intero tessuto regionale, sono i tre settori sui quali si concentreranno gli interventi per raggiungere gli obiettivi fissati dall'Unione europea e recepiti dal Piano.

La strategia energetica regionale
Il Piano individua una serie di azioni concrete. Per il risparmio e l'uso efficiente dell'energia, il documento prevede interventi estesi nel campo dell'edilizia, in grado di rendere meno dipendenti dall'energia gli edifici esistenti e di realizzare edifici nuovi a impatto energetico vicino allo zero.

Nei settori economici gli interventi riguardano la riduzione della dispersione di energia, quindi reti di distribuzione e approvvigionamento più efficienti e lo spostamento del consumo dalle fonti fossili a favore dell'elettrico, soprattutto l'autoproduzione da fonti rinnovabili. A questo si aggiungono le certificazioni di qualità sul risparmio e le diagnosi energetiche.

Il settore pubblico gioca un ruolo importante nel Piano, con interventi decisi di riqualificazione sul patrimonio edilizio e sui sistemi di illuminazione pubblica, in grado di ridurre i consumi e le emissioni.

Le altre linee di indirizzo prevedono una decisa virata verso la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, mentre nel settore termico viene incentivata la produzione da pompe di calore, da solare termico e da biomassa.

Un ruolo strategico, all'interno del Piano, lo gioca il sistema della ricerca. La rete Alta tecnologia dell'Emilia-Romagna, infatti, è chiamata a contribuire con prodotti e processi innovativi allo sviluppo e al radicamento di una green economy in grado di generare risparmio energetico, sostenibilità ambientale e nuova occupazione.

I trasporti rappresentano un altro settore nel quale i prossimi anni vedranno interventi decisi per favorire la mobilità elettrica e sostenibile, oltre ad un incremento del trasporto pubblico, di quello ciclopedonale e della mobilità condivisa (car sharing, car pooling...).

Il Piano assegna poi un ruolo fondamentale ai Comuni e agli Enti locali, con l'attribuzione di specifici compiti operativi. Particolarmente importante la partecipazione dei cittadini e delle imprese al processo di de-carbonizzazione della nostra economia. L'Emilia-Romagna potrà raggiungere gli obiettivi europei di riduzione del 40% se il nostro Paese saprà sfruttare appieno le profonde innovazioni che le tecnologie mettono a disposizione e se tutta la società regionale parteciperà alla sfida energetica che abbiamo di fronte.

Energia- Verso il Piano RER 2

(Fonte Regione Emilia Romagna Bologna 30 maggio 2016)

Due mostre fotografiche e due striscioni con il volto di Sandro Pertini e di una donna al voto per l'Assemblea costituente, esposti sull'edificio di viale Aldo Moro, ricordano la nascita della Repubblica e il ruolo storico delle donne nella vita politica.

Bologna 30 maggio 2016

Sono i volti dell'ex Presidente della Repubblica Sandro Pertini, di cui quest'anno si celebrano i 120 anni dalla nascita, e di una donna al voto per l'Assemblea costituente del 2 giugno 1946 a ricordare il 70° anniversario della nascita della Repubblica italiana e del voto alle donne che l'Assemblea legislativa e la Giunta regionale celebrano con una serie di iniziative in programma fino al 10 giugno.

Da oggi fino al 10 giugno, infatti, i visitatori della Regione Emilia-Romagna saranno accolti, tanto all'ingresso, quanto nell'atrio dell'Assemblea legislativa regionale, da due striscioni: quello di Sandro Pertini, comandante partigiano dirigente del Comitato di Liberazione Nazionale, poi nel 1978 eletto presidente della Repubblica con il più alto numero di consensi parlamentari della storia italiana, e quello di una donna al voto a Casinalbo, in provincia di Modena, in occasione del referendum istituzionale che si tenne nel giugno del 1946 per determinare la forma di Stato da dare all'Italia e per l'elezione dei rappresentanti dell'Assemblea costituente.

"La Repubblica italiana si basa su un insieme di diritti e di regole che hanno permesso a tutti i cittadini, di ogni orientamento democratico, di vivere nel rispetto e nella collaborazione reciproca. Per questo, oltre che per celebrarne il 120° anniversario della nascita - ha sottolineato Simonetta Saliera, presidente dell'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna - abbiamo scelto il volto di Sandro Pertini che della Repubblica fu prima padre nella lotta al nazifascismo e poi strenuo difensore negli anni del terrorismo e dello stragismo. L'anniversario della Repubblica non sarebbe celebrato come si deve se non lo coniugassimo con il ricordo del 70° anniversario del primo voto alle donne, con il quale - prosegue la Presidente - si compì l'unità nazionale iniziata a metà dell'800: perché non si può dire che una nazione sia tale se esclude le donne dal voto e dalla vita pubblica" .

"È più che mai importante ricordare questo anniversario - ha dichiarato Emma Petitti, assessore regionale alle Pari opportunità - se si considera che oggi le donne sono 5 su 15 nel Governo in carica, il 31% del Parlamento nazionale e solo il 18% nell'insieme delle Assemblee legislative regionali. In quest'ultimo caso, con forti differenze tra le varie Regioni e con l'Emilia-Romagna che registra il punto più elevato della loro presenza (36%) proprio nell'Assemblea legislativa. Occorre - conclude l'assessore - impegnarsi a promuovere e favorire ancora di più il ruolo delle donne nei processi decisionali e nella rappresentanza attiva. Lo dobbiamo a noi e alle nuove generazioni".

Per celebrare l'anniversario, sono previste anche due mostre fotografiche. La prima è "1946-2016: voto alle donne. 70 anni da protagoniste", che l'Assemblea legislativa della Regione ha realizzato in collaborazione con l'Udi di Bologna, ed è dedicata alla partecipazione delle donne alla vita politica (aperta al pubblico fino al 10 giugno nell'atrio della sede dell'Assemblea legislativa, viale Aldo Moro, 50). La seconda, "Madri della res publica", coinvolge, oltre alla Regione, anche 38 Comuni dell'Emilia-Romagna che già a partire da questa settimana esporranno sulle facciate dei loro palazzi istituzionali gigantografie in bianco e nero delle prime consigliere elette alle amministrative del 1946. Il progetto della mostra è a cura dall'assessorato alle Pari opportunità in collaborazione con l'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna e con il Centro documentazione donna di Modena, che ha anche donato gratuitamente la foto - proveniente da una collezione privata - della donna al voto esposta in Regione.

Che cosa prevede la normativa regionale in materia di rappresentanza delle donne

Con legge regionale n. 6 del 27 giugno 2014, la Regione Emilia-Romagna si è dotata di una legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere, prima Regione in Italia ad avere riunito in modo organico tutte le direttive regionali in materia di pari opportunità. La Regione si è data quale obiettivo di legislatura l'attuazione della legge quadro, sia attraverso le funzioni di indirizzo esercitate della Commissione assembleare, sia con gli strumenti di governo in capo alla Giunta. La legge quadro riguarda diversi settori, dal sistema delle rappresentanze al tema della salute e del benessere femminile, fino al lavoro e alla conciliazione.

La richiesta di uguale rappresentanza politica è stata immediatamente recepita nella legge elettorale regionale approvata il 23 luglio 2014 che impone che nelle liste circoscrizionali, a pena d'inammissibilità, il numero di uomini e donne sia rappresentato in ugual misura. Nelle liste circoscrizionali, quindi, il numero di uomini e donne deve essere uguale se il numero delle candidature è pari; se è dispari, invece, ogni genere deve essere rappresentato in numero non superiore di una unità rispetto all'altro. Inoltre l'elettore può esprimere fino a due preferenze che, in questo caso, devono riguardare candidati di sesso diverso nella stessa lista, pena l'annullamento della seconda preferenza.

(In allegato, alcune immagini degli striscioni)

(Fonte: ufficio stampa ER)

Elaborazioni statistiche della regione Emilia-Romagna per centri superiori e inferiori ai 15mila abitanti. I casi "particolari" dei comuni con un solo candidato e di quello in cui si corre legalmente per il terzo mandato.

Bologna, 26 maggio 2016

Sono 163 i candidati sindaco che domenica 5 giugno si sfidano per le 50 fasce di primo cittadino a disposizione; 34 di essi sono donne, per una percentuale di poco superiore al 20%, ma in due centri sarà sicuramente eletta una donna, non essendosi candidati uomini. In cinque piccoli comuni c'è un solo aspirante sindaco, mentre in un caso un candidato aspira al suo terzo mandato, possibilità compendiata per i comuni al di sotto dei 15mila abitanti. Le liste sono complessivamente 220.
Sono le prime elaborazioni scaturite dal Servizio Statistico della Regione Emilia-Romagna, in relazione ai dati sin qui affluiti dalle Prefetture e dai Comuni interessati.

Comuni con meno di 15mila abitanti

I comuni con popolazione inferiore ai 15mila abitanti sono 41. Si sfidano 114 candidati sindaco, di cui 23 donne (il 20,2%). Le liste sono 114, perché nei piccoli comuni ogni candidato corrisponde a una lista. In media ci sono 3 candidati per comune. Si va da un massimo di 5 candidati a Fontanellato (Pr) al minimo di un solo candidato, ad esempio, a Gaggio Montano (Bo), Montefiorino (Mo), Palagano (Mo) e Neviano degli Arduini (Pr). Per essere eletti sindaco nei comuni con un solo candidato, bisogna superare i quorum previsti dalla legge (267/2000 Tuel enti locali): quindi bisogna riportare un numero di voti validi non inferiore al 50% degli elettori iscritti nelle liste e il numero dei votanti non deve essere inferiore agli stessi iscritti nelle liste del Comune. In 24 comuni su 41 non si è candidata nessuna donna, mentre sarà sicuramente eletta una donna a Gaggio Montano (Bo) e Formignana (Fe), perché qui tutti i candidati sono donne.

Comuni con più di 15mila abitanti

I comuni con popolazione superiore ai 15mila abitanti sono 9, con 49 candidati sindaco di cui 11 donne (il 22,5%). A Rimini le donne sono il 50%, mentre in 3 comuni non si presenta nessuna candidata (San Giovanni in Persiceto, Cesenatico e Cento). Le liste sono 106. In media, in ogni comune di sono 5 candidati e 12 liste e ogni candidato è sostenuto da 2 liste.

Sindaci uscenti

In 33 comuni su 50 il sindaco uscente è al primo mandato e quindi può ricandidarsi. Corrono per il secondo mandato i due terzi dei sindaci uscenti, mentre in 11 comuni il sindaco uscente ha deciso di farsi da parte. In 9 comuni su 50 il sindaco uscente è al secondo mandato. A Sestola il sindaco uscente corre per il terzo mandato (Legge 56/2014 ). Sette comuni al voto sono invece ora in Amministrazione straordinaria: sono i 4 comuni di nuova istituzione più San Giovanni in Persiceto (Bo), Felino (Pr) e Gazzola (Pc).

(Fonte: ufficio stampa Regione ER)

Nei prossimi sei mesi la Regione punta su progetti di innovazione per le Pmi, riqualificazione energetica e valorizzazione dei beni culturali ed ambientali. A Reggio Emilia il Comitato di Sorveglianza sui fondi Por Fesr 2014-2020 ha fatto il punto anche sulle iniziative del prossimo semestre.

Reggio Emilia, 20 maggio 2016

Riqualificazione energetica per le imprese, coinvolgimento delle piccole imprese nei processi innovativi, approvazione dei progetti per la qualificazione dei beni culturali e ambientali. Sono queste alcune delle prossime azioni che saranno attuate nel secondo semestre 2016 dalla Regione attraverso il Programma operativo regionale Fesr 2014-2020, presentate ieri mattina nel Tecnopolo di Reggio Emilia (ex Officine Meccaniche Reggiane) in occasione della riunione del Comitato di Sorveglianza sui fondi Ue.

Nei prossimi mesi si apriranno i bandi per l'acquisizione di servizi per avvicinare le piccole imprese a percorsi innovativi. Inoltre, ed entreranno nel vivo i progetti di valorizzazione degli attrattori culturali delle città relativi all'Asse 6 sui laboratori urbani e alle soluzioni integrate per Smart cities and communities. Al via, anche, per gli interventi in ambito energetico la delibera di istituzione di un fondo multiscopo rotativo di finanza agevolata nonché le start up che prevede 41 milioni di euro di risorse pubbliche e 12 del sistema finanziario.

Ai lavori del Comitato - presieduto dal direttore generale della Regione Morena Diazzi, responsabile dell'Autorità di Gestione del Por Fesr e Fse - hanno partecipato, tra gli altri, Christopher Todd, capo unità Direzione Generale Regio Commissione Europea, Francesca Michielin della Commissione Europea e Federico Lasco dell'Agenzia per la coesione territoriale.

Comitato sorveglianza Ue su fondi Por Fesr2 rid

Il punto sull'attività svolta

Il Comitato di Sorveglianza ha fatto anche il punto su quanto fatto fino ad ora, approvando la relazione annuale di esecuzione. Tra le risorse del Por Fesr 2014-2020 già utilizzate, quelle del bando progetti di ricerca e sviluppo delle imprese, con una dotazione di 31,5 milioni di euro, con 107 progetti finanziati e 234 nuovi ricercatori assunti, e quelle del bando ricerca industriale strategica, per un valore di 35,1 milioni di euro, con 40 progetti finanziati e 1309 ricercatori coinvolti, di cui 525 nuovi. Inoltre, sono 163 le aree produttive che si sono candidate per la realizzazione di infrastrutture in fibra ottica per l'abilitazione alla banda larga e ultra larga; al bando start up, aperto fino al 30 settembre 2016, sono già 50 i progetti presentati, mentre al bando per la promozione dell'internazionalizzazione delle imprese sono 52 le candidature per un totale di 2 milioni di euro di contributo.
Sta per partire la fase di valutazione dei progetti che hanno partecipato al bando per la qualificazione dei beni ambientali, culturali e artistici della Regione: 91 i progetti presentati, di cui 72 culturali e 19 ambientali, e 110 i soggetti che hanno partecipato. Ad APT, invece, è stato affidato un progetto di promozione dei prodotti di area vasta, per ora quelli della Wellness e Motor Valley, che fa parte delle azioni di promozione integrata delle risorse culturali e turistiche.
Inoltre, è stato presentato in anteprima il sistema di monitoraggio della Strategia di specializzazione intelligente - S3, ovvero un cruscotto interattivo di monitoraggio dei dati che permetterà di avere infografiche e visualizzazioni.

(Fonte: ufficio stampa Regione ER)

Giovedì, 19 Maggio 2016 15:44

Sisma, l'Emilia accelera sulla ricostruzione

Quattro anni dopo le scosse del 20 e 29 maggio 2012, 19 mila cittadini rientrati nelle proprie abitazioni, garantita la continuità operativa a 1.680 aziende e esenzioni fiscali per 1.770 micro-imprese nei centri storici con le Zone franche urbane. Dei 16mila nuclei assistiti nella prima emergenza, l'80% è tornato alla normalità. 

Bologna, 19 maggio 2016

L'Emilia accelera nella ricostruzione post sisma. Nell'ultimo anno, da aprile 2015 a aprile 2016, sono aumentati dell'84% i contributi già erogati per risistemare le abitazioni private, arrivati a poco meno di 1 miliardo di euro, e del 105% quelli destinati alle imprese, saliti a 504 milioni. Un ulteriore passo in avanti, in quattro anni di lavoro, per una ricostruzione certificata dai 19 mila cittadini già rientrati nelle loro case, da 8 nuclei su 10 tornati alla normalità e usciti da misure dirette di sostegno e dai cantieri per case (sono complessivamente 10.585 quelle ripristinate) e imprese (nessun posto di lavoro perso, continuità operativa garantita a 1.680 aziende) che procedono veloci. Oltre a un quadro normativo generale che si completa con importanti provvedimenti economici e amministrativi di Governo e Unione europea, dalle Zone franche urbane istituite grazie al Decreto enti locali 78/2015 (39,2 milioni di euro di esenzioni fiscali per 1.770 micro-imprese nei centri storici di 20 Comuni) alla proroga ottenuta dalla Ue fino a fine 2018 per la ricostruzione delle imprese agricole. Il tutto per un risultato oggettivo: il cratere, il perimetro dell'area ribaltata dalle scosse del 20 e 29 Maggio 2012, che si ritira, con 25 Comuni che hanno praticamente completato la ricostruzione o che sono in procinto di farlo.

Si riduce quindi il territorio nel quale concentrare gli sforzi, puntando ora alla ricostruzione dei centri storici, lungo una strada tracciata, che è quella del recupero di piazze e luoghi e non di certo quella delle new town, di nuovi centri urbani diffusi nel territorio.

È questa, in sintesi, la situazione della ricostruzione in Emilia a quattro anni dalle scosse del 20 e 29 maggio 2012, illustrata oggi dal presidente della Giunta regionale e Commissario delegato alla ricostruzione, Stefano Bonaccini, e dall'assessore alla Ricostruzione, Palma Costi. Terremoto che ha investito le province di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia colpendo, nello specifico, 54 comuni e i 4 capoluoghi. A questi si aggiungono i 48 comuni limitrofi che hanno subito solo danni ad alcuni edifici.

«In questi numeri della ricostruzione c'è tutto lo sforzo e il lavoro dei cittadini, delle istituzioni, del mondo produttivo ed economico e delle realtà associative per rendere questa striscia di terra dell'Emilia, in cui si produceva il 2% del Pil nazionale, più bella, più sicura ed economicamente ancora più competitiva di prima», ha evidenziato il presidente Bonaccini. «Ora- ha aggiunto- ci concentreremo sul ricostruire i centri storici che rappresentano l'identità delle nostre comunità: è questa la sfida importante, anche simbolica, che ci resta da vincere. Fu giusta e meritoria la decisione di Vasco Errani, cui va il nostro grazie: le persone avrebbero dovuto tornare a lavorare, studiare, pregare, incontrarsi dove lo facevano prima delle terribili scosse di quattro anni fa. C'è ancora tanto da fare ma questa terra, statene certi, tornerà più forte, più bella e sicura di prima».

Ad oggi per la ricostruzione delle abitazioni e delle imprese sono stati concessi contributi per oltre 2,8 miliardi di euro, con le somme effettivamente liquidate arrivate appunto a 1,5 miliardi di euro.

Anche la ricostruzione pubblica procede, con le strutture e i beni architettonici presenti nei centri storici. Sono già disponibili fondi per 1,06 miliardi (rispetto al miliardo e 664 milioni di danni stimati). I progetti degli interventi presentati rappresentano l'84% di quelli attualmente inseriti nella programmazione del Commissario: di questi, circa la metà risultano in fase di gara d'appalto o di esecuzione. 60 dei 134 soggetti attuatori hanno avuto il 100% delle risorse necessarie per la ricostruzione dei beni pubblici.
Ad affiancare la ricostruzione pubblica sono intervenute anche le risorse legate a donazioni dei cittadini, di aziende e quelle realizzate con i proventi di importanti eventi. In totale, sono stati finanziati 76 progetti, per 33,5 milioni di euro, con oltre 32 milioni di euro derivanti da donazioni. A queste si sommano quelle ricevute e utilizzate direttamente dai Comuni.

Il Report completo sulla ricostruzione è scaricabile sul sito: www.regione.emilia-romagna.it/terremoto 

(Fonte: ufficios stampa Regione Emilia Romagna)

Domenica, 08 Maggio 2016 10:05

Emilia-Romagna, l'eco-svolta

Rifiuti, eco-svolta per l'Emilia-Romagna: differenziata al 73% e tariffazione puntuale per i cittadini. Obiettivo chiusura discariche e spegnimento inceneritori
Con il primo Piano regionale per la gestione dei rifiuti, la Regione punta entro il 2020 su riduzione della produzione pro-capite, riciclo al 70% ed economia circolare.

Bologna - Discariche praticamente azzerate, con il conferimento di rifiuti negli impianti ridotto al 5% (-80% rispetto al 2011), progressivo spegnimento degli inceneritori, il riciclo di carta, legno, vetro, plastica, metalli e organico portato al 70% entro il 2020, la raccolta differenziata innalzata al 73% e la produzione pro-capite di rifiuti ridotta del 20-25%. E ancora: i cittadini che, grazie all'introduzione della tariffa puntuale, pagheranno per ciò che buttano, non più per i metri quadrati dell'abitazione o per il numero di componenti del nucleo familiare; incentivi per i Comuni più virtuosi, quelli che invieranno meno rifiuti allo smaltimento, e per le imprese green, quelle, cioè, capaci di valorizzare le frazioni di rifiuti differenziati nell'ambito di cicli produttivi locali.
É quanto prevede il primo Piano regionale per la gestione dei rifiuti, varato dalla Giunta a gennaio e approvato oggi dall'Assemblea legislativa, che delinea la svolta verde per l'Emilia-Romagna e i suoi territori.

Riduzione della produzione, riciclaggio, contenimento del numero di discariche
Fare dei rifiuti una risorsa, per puntare su un nuovo sistema di gestione che sia sempre più sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico: dopo la legge sull'economia circolare, varata a fine settembre dello scorso anno, la Regione si dota di un altro strumento operativo per raggiungere obiettivi ancor più ambiziosi di quelli richiesti dall'Unione europea. L'Europa, infatti, fissa entro il 2030 il riciclaggio al 65% e lo smaltimento e conferimento in discarica al 10%; una percentuale, quest'ultima, che in Italia attualmente è prossima al 40%.

Il Piano prevede di continuare a garantire con sicurezza l'autosufficienza dello smaltimento nell'ambito regionale, con l'obiettivo di ottimizzare l'uso degli impianti esistenti e creare le condizioni per la chiusura progressiva di quelli non più necessari.

Il modello di gestione delineato è in linea con la cosiddetta "gerarchia dei rifiuti" europea, che si fonda su prevenzione, preparazione per il riutilizzo, riciclaggio, recupero di energia e, infine, smaltimento. L'attenzione si sposta quindi sulla parte a monte della filiera e non più su quella terminale, attraverso la progressiva riduzione dei rifiuti non inviati a riciclaggio e l'industrializzazione del riciclo; un aspetto, quest'ultimo, che sarà affrontato anche con la promozione di Accordi volontari.

Le azioni concrete che consentiranno di raggiungere gli obiettivi del Piano sono la tariffazione puntuale, gli Accordi di filiera in parte già sottoscritti, il fondo incentivante previsto dalla legge regionale sui rifiuti urbani. Al 2020, per i rifiuti urbani indifferenziati sono previsti in Emilia-Romagna solo tre impianti di discarica (Ravenna, Imola e Carpi) e la cessazione dei conferimenti di rifiuti urbani indifferenziati in due degli otto impianti di incenerimento (Ravenna e Piacenza). Un obiettivo da raggiungere progressivamente, sulla base dei risultati ottenuti in termini di riduzione dei rifiuti prodotti, che saranno appositamente monitorati ogni anno.

I Comuni, singolarmente e in forma associata, attraverso la loro Agenzia (Atersir) avranno un ruolo centrale nell'attuazione del Piano. Ad essi infatti spetta il compito di attuare nel proprio territorio le azioni previste in materia di prevenzione, raccolta differenziata e recupero in base alle specifiche peculiarità territoriali.

Un ruolo determinante è poi attribuito ai cittadini, chiamati a collaborare con scelte quotidiane consapevoli, orientando l'acquisto dei prodotti alla riduzione dei rifiuti, all'attuazione di forme di riuso e a una raccolta differenziata di qualità.
(Fonte Regione Emilia Romagna - 4 maggio 2016)

Siglata oggi l'intesa fra la Regione, l'Ufficio scolastico regionale e i due Gruppi motoristici per realizzare un percorso biennale per gli studenti delle Aldini-Valeriani e del Belluzzi-Fioravanti di Bologna.

Bologna, 28 aprile 2016

Una nuova edizione del percorso biennale di alternanza scuola-lavoro, dal 2014 punto di riferimento nazionale per il sistema duale. Il Progetto Dual Education System Italy (Desi II) è stato siglato oggi tra Regione Emilia-Romagna, Ufficio scolastico regionale, Automobili Lamborghini e Ducati Motor Holding. L'intesa, in coerenza con l'accordo aziendale firmato ieri, dà il via ad una nuova progettualità che valorizza l'apprendimento in azienda e permetterà agli studenti degli Istituti Belluzzi-Fioravanti e Aldini-Valeriani di Bologna di vivere un'esperienza di alternanza tra scuola e lavoro altamente qualificata, e conseguire un diploma d'istruzione professionale.

"Nel Patto per il Lavoro ci siamo impegnati a promuovere una maggiore integrazione tra i soggetti formativi e le imprese per intercettare, anticipare e implementare competenze nuove e innovative per lo sviluppo – ha sottolineato il presidente della Regione Stefano Bonaccini - Il progetto che abbiamo siglato oggi va esattamente in quella direzione, confermandosi punto di riferimento a livello nazionale per il sistema duale".

"DESI II conferma la capacità di istituzioni, parti sociali, autonomie formative e imprese d'eccellenza del territorio di lavorare insieme per costruire opportunità innovative per la formazione dei giovani e la loro transizione verso il lavoro. L'accordo raggiunto ieri in sede aziendale e le importanti novità dell'intesa che firmiamo qualificano l'intera infrastruttura educativa e formativa regionale e rafforzano uno dei suoi segmenti strategici - ha detto l'assessore regionale a Scuola, Formazione e Lavoro Patrizio Bianchi - perché superano la fase di sperimentazione del duale in Emilia-Romagna per porsi come esperienza riproducibile a livello regionale".

"L'avvio di questo progetto costituisce un ulteriore passo in avanti nella qualificazione dei percorsi di istruzione professionale, qualificazione - ha ricordato il direttore dell'Ufficio scolastico regionale Stefano Versari - che si realizza sia in termini di nuove metodologie di apprendimento sia in termini di arricchimento di saperi e competenze che migliorano l'occupabilità degli studenti una volta diplomati. Si tratta di un obiettivo specifico dell'istruzione, confermato anche dalla recente legge di riforma, che chiede alle scuole di stringere alleanze strutturate con i soggetti operanti nel territorio di riferimento, alleanze che in Emilia Romagna sono una tradizione che si rinnova."

Sulla base dell'esperienza maturata con il progetto Desi I avviato nel 2014, l'accordo Desi II prevede la realizzazione negli anni scolastici 2016/2018 e 2017/2019 di due percorsi biennali di istruzione e formazione nelle classi quarta e quinta dei due istituti scolastici bolognesi, percorsi caratterizzati dall'alternanza scuola-lavoro e finalizzati al conseguimento del diploma quinquennale d'istruzione professionale e all'acquisizione di ulteriori competenze tecnico-professionali spendibili e richieste dal mercato del lavoro.

L'obiettivo è costruire un sistema duale, cioè un'esperienza di alternanza scuola-lavoro rafforzata, con una presenza degli studenti nell'ambiente aziendale, più ampia di quella prevista dall'ordinamento scolastico degli istituti professionali, sulla base di un progetto formativo unitario, articolato all'interno dell'orario curriculare e attraverso attività extracurriculari.

Nell'anno scolastico 2016/17 potranno accedere al progetto venticinque studenti del quarto anno dell'IIS Belluzzi-Fioravanti e venticinque studenti dell'IIS Aldini-Valeriani. In entrambi i casi si tratta di studenti dell'istituto professionale, a indirizzo "Manutenzione e Assistenza Tecnica". L'anno successivo 2017/18 parteciperanno al progetto le conseguenti due classi quinte e due nuove classi quarte, e l'anno 2018/19 le conseguenti due classi quinte.

Gli studenti dell'Aldini-Valeriani svolgeranno la formazione in azienda presso la Automobili Lamborghini Spa, mentre quelli del Belluzzi-Fioravanti la svolgeranno presso la Ducati Motor Holding Spa. Tra ciascuna scuola e l'azienda partner sarà stipulata una specifica convenzione. Gli studenti saranno impegnati per circa 1000 ore. Sulla base dell'intesa siglata oggi, agli studenti coinvolti nelle attività sarà riconosciuta da parte della Regione Emilia-Romagna e attraverso le scuole una indennità di tirocinio di 450 euro, calcolata sulla base della legge regionale e sui periodi di attività extracurriculare svolti presso i training center aziendali.
Il percorso Desi verrà presentato a tutti gli studenti, e alle loro famiglie, delle classi terze dei due istituti professionali, in tempi utili per raccogliere le domande di partecipazione e per costituire le classi. Le domande saranno valutate sulla base di criteri attitudinali, motivazionali e di merito.

Il Progetto Desi I

Realizzato in collaborazione con la Fondazione dipendenti Volkswagen, Ufficio Scolastico regionale per l'Emilia-Romagna e la Regione Emilia-Romagna. Lamborghini e Ducati, le due società bolognesi del Gruppo Audi, a partire da settembre 2014 hanno offerto a 48 giovani selezionati in base al merito e alle condizioni legate al reddito, la possibilità di fare un'importante esperienza scolastica e formativa attraverso un programma ispirato al sistema duale tedesco. Dopo una prima fase didattica che si è svolta a scuola, si è tenuta una sessione pratica presso i due moderni Training Center Lamborghini e Ducati. In collaborazione con i due istituti superiori Aldini-Valeriani e Fioravanti-Belluzzi di Bologna, le aziende hanno sviluppato un programma congiunto di attività didattica in aula e training on the job, al fine di stabilire un doppio percorso tra scuola e azienda. /BM

(Fonte: ufficio stampa Regione ER)

Tra il 28 e il 30 aprile, la firma della convenzione tra Regione e Conferenza episcopale per rilanciare le antiche vie dei pellegrini, l'avvio ufficiale della candidatura Unesco della Francigena e un convegno internazionale per i primi 15 anni dell'Associazione europea dedicata al percorso Romeo.

Bologna, 25 aprile 2016

La firma della convenzione tra Regione e Conferenza episcopale per valorizzare la Via Francigena e gli altri antichi cammini dell'Emilia-Romagna, l'insediamento del Gruppo di coordinamento ministeriale per la candidatura a patrimonio Unesco dell'umanità della Francigena e una tre giorni per festeggiare il 15° anniversario della fondazione dell'Associazione europea delle Vie Francigene (Aevf).

A Fidenza (Pr) e Piacenza dal 28 al 30 aprile si concentreranno questi tre appuntamenti internazionali.

Le iniziative saranno aperte dalla firma della convenzione tra la Regione Emilia-Romagna e la Commissione regionale per il turismo, sport, tempo libero e pellegrinaggi della Conferenza Episcopale, rappresentate dall'assessore al Turismo e commercio Andrea Corsini e dal vescovo di Fidenza, monsignor Carlo Mazza. L'obiettivo è dare avvio ad un tavolo di lavoro congiunto per valorizzare il turismo religioso, premessa per la creazione di un circuito turistico regionale ad hoc. A seguire si terrà la prima riunione del Gruppo di coordinamento per la candidatura Unesco della Via Francigena: la strutturaministeriale che raggruppa le istituzioni e i territori. Collante sarà l'Aevf, attraverso il convegno "Via Francigena, via di pace" organizzato per i suoi primi 15 anni di attività, cui prenderanno parte ospiti ed esperti internazionali, unitamente alla Regione Emilia-Romagna e ad una delegazione del Governo italiano.

"La data del 28 aprile segna una giornata molto importante per il turismo itinerante e dei cammini storici dell'Emilia-Romagna", ha spiegato l'assessore regionale a Turismo e commercio, Andrea Corsini. "Fidenza e Piacenza saranno il palcoscenico di iniziative che fanno compiere un passo avanti all'Emilia-Romagna, nel segno di una crescente valorizzazione internazionale della Via Francigena che, insieme agli altri 9 nostri cammini storici, rappresenta un patrimonio collettivo di interesse mondiale. Stiamo lavorando con gli Enti locali e il territorio per poter offrire, lungo i quasi 1800 chilometri di percorsi complessivi, sempre più servizi e un'accoglienza di qualità".

Il sindaco di Fidenza, Andrea Massari, ha aggiunto: "Non poteva esserci occasione migliore del XV anniversario della fondazione dell'Associazione europea delle Vie Francigene, che prese il via proprio qui a Fidenza, per ufficializzare l'avvio dell'iter formale e tecnico di candidatura della Via Francigena e della nostra bellissima Cattedrale a patrimonio dell'Umanità Unesco. La Via Francigena è un progetto al quale la città per prima ha creduto e che ha continuato a sostenere, grazie anche ad Aevf. La candidatura Unesco nasce qui nella primavera 2014 e da qui si espande con un grande progetto di rete sostenuto dal Ministero dei Beni Culturali, dalla Regione Emilia-Romagna, dalla Diocesi di Fidenza e da tutti coloro che hanno condiviso con noi questo sogno. C'è ancora tanto lavoro da fare, ma siamo una squadra affiatata e determinata".

"La Francigena rappresenta un sistema ricco di potenzialità culturali, storiche, paesaggistiche ed enogastronomiche in grado di sostenere una proposta turistica esperienziale e internazionale", ha commentato il sindaco di Piacenza, Paolo Dosi. "In quest'ottica Piacenza valorizza l'antica Via di pellegrinaggio in collaborazione con l'Aevf, che dal 2014 ha sede operativa nel prestigioso Palazzo Farnese. Il convegno internazionale sulla "Via Francigena, via di Pace" si concentrerà, a Piacenza, sui temi dell'imprenditoria sostenibile e sul ruolo delle associazioni nella costruzione della Francigena e aiuterà ad avviare un percorso di progettazione per proporre la Via come prodotto turistico attrattivo ma anche come percorso di storia capace di conservare le memorie identitarie nel tempo".

L'orgoglio per i primi 15 anni di vita dell'Associazione europea delle Vie Francigene è stato espresso dal presidente dell'Aevf, Massimo Tedeschi, secondo il quale "la Via Francigena è divenuta esempio internazionale virtuoso di turismo sostenibile e di sviluppo, in particolare di territori di campagna e centri urbani di piccole dimensioni, posti belli, ricchi di storia ma esclusi dai circuiti turistici. La Via Francigena è divenuta palestra di dialogo fra enti locali, istituzioni, mondo del volontariato, università, operatori culturali, economici e turistici. I camminatori che lo scorso anno hanno percorso almeno un tratto di Via Francigena sono stimati in 40.000 unità. Numero in aumento nel 2016 con un trend di crescita previsto pure nei prossimi anni. La conferma della certificazione di 'Itinerario culturale del Consiglio d'Europa' alla Via Francigena e l'avvio del riconoscimento Unesco costituiscono una duplice, lampante attestazione dell'importanza e delle potenzialità del progetto della Francigena".

Il programma

Giovedì 28 aprile, Fidenza

Alle ore 11.30, nella Torre medievale di piazza Duomo, la Regione firmerà, per la prima volta, con la Commissione regionale per il turismo, sport, tempo libero e pellegrinaggi della Ceer (la Conferenza Episcopale Emilia Romagna) una convenzione per valorizzare il turismo religioso e per ampliare l'offerta di ospitalità e servizi ai turisti lungo gli antichi cammini. All'incontro parteciperanno l'assessore regionale Andrea Corsini; monsignor Carlo Mazza, vescovo delegato della Conferenza episcopale dell'Emilia-Romagna; la presidente di Apt, Liviana Zanetti, il sindaco di Fidenza, Andrea Massari. La Convenzione dà avvio ad un tavolo di lavoro congiunto tra l'assessorato regionale al Turismo e la Conferenza episcopale dell'Emilia Romagna.

Oltre alla convenzione sarà ufficialmente presentata anche la nuova cartomappa "Lungo le Antiche Vie dei Pellegrini in Emilia-Romagna". Stampata in 10.000 copie in italiano e inglese, è dedicata ai turisti che vogliono andare alla scoperta dei 10 storici cammini dei pellegrini che attraversano l'Emilia-Romagna, dalla Via Francigena alla Via Romea Strata, per ognuno dei quali si riporta il livello di difficoltà, le tappe percorribili in un giorno di cammino, i luoghi dove ottenere le credenziali del pellegrino, la possibilità di accoglienza lungo i percorsi e altre informazioni utili.

Alle ore 12.00, nella sala del consiglio del palazzo municipale di Fidenza (Piazza Garibaldi, 1), si terrà la riunione d'insediamento del Gruppo di coordinamento per la candidatura della Via Francigena a patrimonio Unesco, di cui fanno parte il consigliere del Ministro per i Beni e le Attività culturali Paolo Piacentini; i rappresentanti degli uffici Unesco, Maria Grazia Bellisario, Adele Cesi, Fiora Bellini, Maddalena D'Alessandro; il sindaco di Fidenza, Andrea Massari; tecnici e amministratori delle Regioni attraversate dal percorso.

Alle ore 15.00, nella cornice del Teatro Magnani a Fidenza, prenderà il via il convegno internazionale "Via Francigena, via di pace", che celebra il XV anniversario della fondazione dell'Associazione europea delle Vie Francigene e apre i tre giorni di dibattito che si svolgeranno tra Fidenza e Piacenza. Il convegno è realizzato con la collaborazione dei Comuni di Fidenza e Piacenza, con il contributo della Fondazione di Piacenza e Vigevano e con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna e della Province di Piacenza e Parma.

"Via Francigena: Itinerario culturale del Consiglio d'Europa e patrimonio Unesco" è il tema del primo giorno di lavoro, che vedrà tra i relatori Velia Ann Coffey, della Città di Canterbury e vice presidente Aevf; Pierre Frustier, dell'Università La Sorbona di Parigi; Michel Thomas-Penette, direttore dell'Istituto europeo Itinerari culturali del Consiglio d'Europa dal 1997 al 2011; Stefano Dominioni, direttore dell'Istituto europeo degli Itinerari culturali di Lussemburgo e segretario esecutivo dell'Accordo parziale allargato sugli itinerari culturali del Consiglio d'Europa. Per la parte istituzionale interverranno, tra gli altri: Riccardo Nencini, vice ministro a Infrastrutture e trasporti; l'assessore al Turismo e commercio della Regione Emilia-Romagna, Andrea Corsini; il sindaco di Fidenza, Andrea Massari; Adele Cesi, dell'Ufficio Unesco MiBact; Silvia Costa, presidente della commissione Cultura del Parlamento europeo; i parlamentari dell'Intergruppo Via Francigena; il presidente dell'Aevf, Massimo Tedeschi; il vescovo di Fidenza Carlo Mazza.

Venerdì 29 aprile, Piacenza

Alle ore 9.00 nella Cappella Ducale di Palazzo Farnese si svolgerà la seconda sessione del convegno "Via Francigena, via di pace". Nel corso della mattinata si affronteranno: "L'economia della Via Francigena", "Casi di studio nei territori", "Gli imprenditori della Francigena". Alle ore 15.00, nella terza parte, si parlerà di: "La Francigena per tutti. Le voci dai territori", "La linfa della Via: condivisione e animazione. Festival Europeo Via Francigena Collective project".

Sabato 30 aprile, Fidenza

Alle ore 9.30, al Ridotto del Teatro Magnani, il convegno si concluderà con l'Assemblea generale dell'Associazione europea delle Vie Francigene.

In allegato il programma dettagliato e la locandina delle iniziative.

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Domenica, 17 Aprile 2016 08:39

Vinitaly 2016: il bilancio dell'Emilia Romagna

Molti gli aspetti positivi, ne parlano Presidente e Direttore di Enoteca Regionale. «Sono molti gli aspetti positivi che abbiamo riscontrato in questo 50esimo Vinitaly.

Quello che però ci preme sottolineare particolarmente è la grande affluenza che abbiamo riscontrato, nonostante la nuova politica di accesso all'evento stabilita da Verona Fiere. Mentre prima si poteva pensare che il Padiglione 1 Emilia Romagna fosse frequentato, oltre che per il business, per la grande accoglienza e l'ospitalità, che certo non sono mancate, quest'anno abbiamo avuto la conferma che è alto l'interesse per i nostri vini anche da parte degli addetti al settore che per tutte e 4 le giornate hanno affollato il Padiglione 1. Conferma che ci è arrivata anche dai 200 produttori presenti, tutti unanimi a sottolineare il successo ottenuto», commenta a caldo Pierluigi Sciolette, Presidente di Enoteca Regionale, in chiusura della manifestazione italiana fra le più importanti a livello internazionale per il settore vino. «L'Emilia Romagna è una delle poche regioni italiane ad avere all'interno del Vinitaly un'identità e un'idea di insieme. Riusciamo ad avere sotto uno stesso "tetto" piccole, medie e grandi imprese, gruppi privati e cooperative: siamo una regione che fa sistema e, insieme, raggiungiamo traguardi importanti».

Conclude Sciolette: «Nell'organizzazione abbiamo avuto attenzione per il territorio, il vino e il food nel suo insieme, attraverso lo slogan della "via Emilia, dal 187 A.C. un viaggio nel buon gusto" che accompagna e unisce tutte le entità enogastronomiche, e non solo, della nostra regione, da Rimini a Piacenza, passando per il ferrarese».

Per dare la dimensione del successo, ma anche del grande lavoro che prende vita all'interno del Padiglione 1, il Direttore di Enoteca Regionale, Ambrogio Manzi, racconta: «è una macchina organizzativa importante quella del nostro Vinitaly, con 500 vini nei 7 banchi d'assaggio, tante iniziative in programma nei vari stand nell'area eventi (tra le quali la presentazione dall'App "Via Emilia Wine & Food", con l'intervento dell'Assessore regionale all'Agricoltura Simona Caselli), moltissime le degustazioni tutte fatte in modo professionale con un'attenzione minuziosa anche ai dettagli, come la fornitura di ghiaccio (in 4 giorni ne sono stati distribuiti circa 40 quintali!), di spumantiere personalizzate, bicchieri sempre perfetti. L'Emilia Romagna è l'unica a dare l'opportunità agli espositori di fare incontri di lavoro all'interno del proprio ristorante (che "sfornava" circa 350 coperti al giorno)».

Prosegue Manzi: «C'è un grande lavoro già prima dell'apertura della fiera: abbiamo 1000 persone da gestire tra addetti ai lavori e aziende, 30 persone dedicate ai 15.000 bicchieri, 40 persone dedicate al ristorante, 20 sommelier addetti alle degustazione e ai banchi d'assaggio, oltre a quelli presenti nelle singole aziende, un ufficio comunicazione dedicato al Vinitaly composta da 10 persone tra giornalisti, blogger, operatori TV, un ufficio segreteria permanente di 6 persone. Numeri che sottolineano la complessità di questo grande evento»
(fonte Regione Emilia Romagna - enoteca emilia romagna)

Dal 10 al 13 aprile i vini dell'Emilia-Romagna saranno protagonisti al Vinitaly di Verona. Tra le novità che verranno presentate la nuova App "Via Emilia Wine & Food". Caselli: "Un settore dinamico che si sta riposizionando verso la fascia alta del mercato". Sciolette: "Attraverso il vino valorizzare le eccellenze di un territorio". Dal 2012 al 2015 oltre 100 milioni di risorse per il settore. Nel 2016: 7 milioni per gli investimenti in cantina. In arrivo 6 milioni per la promozione extra Ue.

Bologna, 1 aprile 2016

Dal 10 al 13 aprile i vini dell'Emilia-Romagna saranno protagonisti al Vinitaly di Verona, con 200 tra aziende produttrici e consorzi; 500 etichette e sette banchi d'assaggio; un ristorante con un menù fortemente legato al territorio, in cui sarà protagonista la pasta fresca artigianale; 40 tra cuochi e camerieri; 15 sommelier e oltre 15 mila calici. Il tutto negli oltre 4mila metri quadrati del Padiglione 1 gestito dall'Enoteca regionale dell'Emilia-Romagna. Un percorso nel gusto, lungo il filo conduttore della Via Emilia, che è stato presentato ieri a Bologna. "Il vino rappresenta una voce fondamentale del nostro agroalimentare – ha spiegato l'assessore regionale all'agricoltura Simona Caselli - e nel 2016 abbiamo messo a disposizione 7 milioni di euro per gli investimenti e l'innovazione in cantina, raddoppiando le risorse dell'anno precedente. Siamo di fronte a un settore dinamico, che si sta riposizionando sempre più nella fascia alta del mercato. E' un trend positivo che va sostenuto. Tra il 2012 e il 2015 il settore ha potuto contare su 100 milioni di euro". Tra le novità che verranno presentate al Vinitaly, Caselli, ha anticipato la nuova App "Via Emilia Wine & Food" che offrirà un panorama completo dei vini, dei prodotti Dop e Igp, degli eventi e dei pacchetti vacanze, "integrando l'offerta enogostronomica e turistica". Un abbinamento quello tra cantine, prodotti tipici, agricoltura e paesaggio che rappresenta anche per il presidente dell'Enoteca regionale dell'Emilia-Romagna la strada da percorrere. "Stiamo lavorando con la Regione – ha detto Pierluigi Sciolette - per una promozione turistica unitaria, per mettere a sistema e valorizzare tutte le eccellenze della nostra straordinaria regione, di cui il vino è l'ambasciatore. Seguendo il percorso della via Emilia il territorio emiliano romagnolo è, infatti, connotato da alcuni vitigni trainanti: Albana e Sangiovese per la Romagna, Pignoletto per il bolognese, Fortana per il ferrarese, Lambrusco per il modenese e il reggiano, Malvasia per il piacentino e il parmense, Gutturnio per il piacentino".

Con una nuova App, alla scoperta del vino e del territorio emiliano-romagnolo

Ad aiutare i visitatori attesi al Padiglione 1, Enoteca Regionale ha realizzato una nuova web App in italiano e inglese, che permetterà di approfondire l'esperienza dei banchi d'assaggio, scoprendo cantine e vini.
Questa web App sarà raggiungibile tramite un "bottone" dall'App "Via Emilia Wine & Food" di Apt Servizi Emilia Romagna, gestita in collaborazione con gli assessorati regionali Agricoltura e Turismo in collaborazione con l' Associazione Italiana Sommelier Emilia e Romagna e Unioncamere. L'App "Via Emilia Wine & Food" scaricabile gratuitamente da Apple Store e da Google Play, sarà presentata ufficialmente domenica 10 aprile all'interno dell'area eventi del Padiglione 1.
Come ha spiegato il direttore di Enoteca Ambrogio Manzi l'intero Padiglione 1 sarà trasformata in un' unica grande "In Cantina", dal nome del ristorante, enoteca, wine-bar che Enoteca Regionale ha a Francoforte. Un innovativo format di comunicazione per i prodotti dell'Emilia Romagna, che dopo alcuni anni di "rodaggio" sul mercato tedesco è ora pronto per essere esportato in Europa e oltre Oceano. Oltre al ristorante e ai banchi assaggio il Padiglione ospiterà eventi, degustazioni, incontri, workshop.

Diminuiscono le esportazioni di sfuso, aumentano quelle di vino in bottiglia

La Regione spinge su investimenti e promozione. Nel 2016 le risorse messe a disposizione per l'innovazione nelle cantine ammontano a circa 7 milioni, quasi il doppio del 2015. E sono in arrivo ulteriori 6 milioni per la promozione extra Ue, grazie alle risorse dell'Ocm Vino (il 17 marzo è stato approvato il decreto in Conferenza Stao/Regioni e il riparto è atteso a breve). In media ogni anno il comparto in Emilia-Romagna può contare su circa 25 milioni di euro per interventi sulla promozione, la ristrutturazione e conversione di vigneti, gli investimenti in cantina e le assicurazioni.
Tra il 2005 e il 2015 l'export di vino emiliano-romagnolo è cresciuto dell'80%. Il calo dell'11% verificatosi nel 2015 va letto come l'effetto di alcuni fattori concomitanti (la crisi del mercato russo, la diminuzione dei consumi in Germania, il pressing competitivo della Spagna sull'export di vino sfuso), ma anche come il segnale di un progressivo riposizionamento qualitativo dei vini emiliano-romagnoli. Una conferma in questa direzione - ha spiegato Claudio Pasini, segretario generale di UnionCamere - viene anche dall'aumento del numero di piccole e medie imprese esportatrici (+50% dal 2008) un dato importante in un settore tradizionalmente molto concentrato su pochi grandi gruppi. Confermano il trend anche alcuni dati di Nomisma. Tra il 2012 e il 2015 il peso dello sfuso sul valore complessivo delle esportazioni di vini emiliano-romagnoli è sceso dal 47% al 38%; tra il 2015 e il 2014 l'export in Germania e Francia, principali importatori di vino sfuso è diminuito del 20 e del 29%, mentre di contro è in atto una forte crescita delle esportazioni di vino imbottigliato verso gli Stati Uniti (+40%), Canada (+10%), Gran Bretagna (16%) e Giappone (+3%). Oggi il mercato extra Ue assorbe il 48% delle esportazioni emiliano-romagnole; dieci anni fa appena il 32%.

Il calendario completo con i dettagli di ogni appuntamento (degustazioni, tavole rotonde, seminari...) sarà pubblicato sul sito www.enotecaemiliaromagna.it/it . Sui canali social, Facebook (Enoteca Regionale Emilia Romagna) e Twitter (EnotecaEmiliaRomagna; @EnotecaEmRom), sarà possibile seguire gli eventi live con aggiornamenti, foto e materiale multimediale.

(Fonte: ufficio stampa Regione ER)

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