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L'iniziativa, che consiste nella attribuzione di un contributo di 5.000,00 Euro a fondo perduto, si inserisce nel più ampio quadro di misure assunte dall'Amministrazione Comunale

Piacenza, 30 gennaio 2014 - Il Comune di Piacenza, attraverso il Bando Giovani e Idee di Impresa, ha inteso promuovere la partecipazione attiva dei giovani favorendone l'autoimprendorialità. A tale scopo ha stanziato 35.000 Euro a fondo perduto per le start up di impresa giovanili nei seguenti settori: valorizzazione del patrimonio culturale e/o ambientale; turismo sociale, sostenibile e responsabile; commercio equo e solidale o di prossimità; arte, design, creatività, artigianato, tecnologie e web 2.0.

L'iniziativa, che consiste nella attribuzione di un contributo di 5.000,00 Euro a fondo perduto, si inserisce nel più ampio quadro di misure assunte dall'Amministrazione Comunale alla luce delle progettualità sviluppate in collaborazione con la Provincia di Piacenza e la Regione Emilia Romagna all'interno dei P.d.Z. del benessere e la salute e della legge 14/2008 e dell'accordo di programma Geco 2. Tali misure sono volte a favorire da un lato la promozione diretta dell'imprenditorialità giovanile e, dall'altro, a sviluppare e promuovere la collaborazione tra soggetti attivi sul territorio in grado di creare occupazione nei territori dei Comuni di Piacenza, Gossolengo, Pontenure e Rottofreno.

Per dare attuazione a quanto sopra esposto da Maggio a Settembre 2013, sono stati organizzati una serie di incontri per raccogliere le idee imprenditoriali dei giovani ed avviare un percorso formativo finalizzato alla valutazione della fattibilità delle stesse. Nel mese di ottobre è stato pubblicato il bando "Giovani e Idee di Impresa" a seguito del quale sono state presentate 15 idee di impresa.

13 provenienti da giovani residenti nel Comune di Piacenza, 1 dal Comune di Rottofreno e 1 dal Comune di Gossolengo; 7 le idee giudicate idonee dalla Commissione esaminatrice, 3 i soggetti che hanno sottoscritto l'atto di impegno ed accettazione del contributo a fondo perduto di 5.000,00 Euro

In breve le idee di impresa vincitrici:

ENERGY AUDIT S.A.S – CHINOSI - CARINI
Consulenza per le aziende in ambito energetico: audit elettrico, termico e strutturale.
Su richiesta servizio di segnalazione su prodotti e liberi professionisti per mettere in pratica le indicazioni ricevute.

DSEGNO – ERIKA CALDERONI
Per la riconfigurazione di ambienti nei quali inserire gli elementi/complementi d'arredo.
Produzione di complementi d'arredo a partire da elementi di recupero. Progettazione e consulenza.

PETIT PAS- OTTAVIA MARENGHI
Creazione di un A.S.D. che si occupi di danza, teatro, musica, benessere della persona, espressività artistica.

(Fonte: ufficio stampa Comune di Piacenza)

Pubblicato in Comunicati Lavoro Emilia

Le iscrizioni sono aperte fino al 2 febbraio 2014 -

Modena, 29 gennaio 2014 -

Progettare azioni di marketing per la grande distribuzione: un lavoro che richiede preparazione specifica, conoscenza del contesto e tanta inventiva. Se è vero che la terza qualità richiesta non si insegna, sulle prime due è possibile lavorare in modo specifico. CNI Ecipar, la società dell'universo CNA specializzata nella formazione professionale, organizza un corso dedicato.

Il corso intitolato "Dal marketing al trademarketing, innovazione organizzativa per la Grande Distribuzione Organizzata" è destinato a 15 lavoratori, dirigenti o titolari d'azienda che intendono migliorare le proprie conoscenze sulle strategie e sui criteri di progettazione in questo particolare settore. Il corso, per la durata di 32 ore di cui 8 di project work (un'esercitazione individuale legata ai temi trattati in aula) prenderà il via nel mese di febbraio.

L'obiettivo del corso è facilitare la comprensione delle logiche di gestione dei clienti, migliorando al contempo la qualità delle decisioni nel campo del marketing attraverso l'analisi delle strategie più moderne a livello internazionale.

Le lezioni si svolgeranno presso la sede di CNI Ecipar in via Malavolti 27 a Modena. Il termine ultimo per l'iscrizione è il 2 febbraio 2014. Il corso è totalmente gratuito in quanto finanziato dal Fondo Sociale Europeo, e prevede il rilascio di un attestato qualificante.

Per informazioni contattate CNI Ecipar: Tel: 059/269.800 Fax: 059/253.488.

(Fonte: L'Ufficio Stampa CNA Modena)

 

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Dallari, CNA: "Mancano gli strumenti e il sostegno per "fare impresa". Il 18 febbraio scendiamo in piazza a Roma con Rete Imprese Italia per avere risposte concrete" -

Reggio Emilia, 28 gennaio 2014 -

"I numeri del rapporto Unioncamere sull'avvio di nuove imprese nel 2013 certificano il tributo che le imprese artigiane hanno pagato, e continuano a pagare, alla crisi. Nella provincia di Reggio Emilia il saldo delle attività artigiane cessate nel 2013 è di 374 unità in meno con un -1.80%, mentre sul totale delle imprese la provincia reggiana registra una perdita di 575 unità (-1%). Cifre da brivido". Nunzio Dallari, Presidente provinciale CNA, commenta così gli ultimi dati delle rilevazioni statistiche di Movimprese.

"I settori maggiormente colpiti - continua Dallari - sono stati: le costruzioni (-322 imprese), le attività manifatturiere (-164 imprese) e il trasporto (-72 imprese). E' tempo di invertire la rotta. Dobbiamo abbandonare una politica fatta solo di tagli e di tasse. Il rigore è necessario ma senza investimenti e senza il rilancio dei consumi porta alla distruzione del sistema produttivo e all'indebolimento progressivo del Paese".

"A livello nazionale nel 2013, nonostante la crisi, - incalza Nunzio Dallari - è stato aperto un numero di imprese maggiore di quelle chiuse, con un saldo di oltre 12mila attività in più (+0,2%) mentre l'artigianato, al contrario ha perso quasi 28mila imprese (-1.94%). Questo significa che la vitalità dell'imprenditoria italiana dipende fortemente dal mondo artigiano. Ai nostri artigiani e imprenditori non manca la "voglia di impresa": mancano gli strumenti e il sostegno necessari a svilupparla".

"Vogliamo delle risposte e un impegno serio da parte del Governo – conclude il Presidente CNA – ecco perché il 18 febbraio per la prima volta artigiani e commercianti scenderanno in piazza insieme a Roma per una grande mobilitazione indetta da Rete Imprese Italia, a cui parteciperanno anche gli imprenditori di CNA Reggio Emilia. Le nostre richieste? Ristabilire la concertazione con le parti sociali per coinvolgerle nella risoluzione dei problemi; avere una flessibilità regolativa del lavoro che tenga conto del momento negativo e un fisco meno opprimente e più chiaro per ridurre il caos fiscale e una pressione fiscale troppo elevata, come se il lavoro fosse un bene di lusso, e liberare risorse da destinare a investimenti e consumi".

(Fonte: ufficio stampa CNA RE)

 

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Lo studio che ha analizzato la dinamica degli stanziamenti bancari erogati nella nostra regione nel corso del 2013 rivela Parma fanalino di coda in Emilia Romagna con un calo dei prestiti veramente sensibile -

Bologna, 28 gennaio 2014 -

"Limitare l'accesso al credito alle imprese artigiane equivale a decretarne il mancato sviluppo ed in molti casi la stessa sopravvivenza", così il Presidente di Confartigianato Emilia Romagna Marco Granelli commenta lo studio che ha analizzato la dinamica degli stanziamenti bancari erogati nella nostra regione nel corso del 2013. "In un quadro generale di perdurante recessione, che periodicamente sposta in avanti l'uscita dal tunnel della crisi - prosegue Granelli - si è aggravata l'emergenza credito, creando maggiori difficoltà nel reperimento dei finanziamenti necessari per la liquidità aziendale e per gli investimenti".

I dati di Banca d'Italia aggiornati al 30 Settembre 2013, relativi all'erogazione del credito alle imprese suddivisi per Regione e classe dimensionale, indicano uno stock totale di 808,8 miliardi di Euro di finanziamenti concessi al totale delle imprese italiane con un calo del 7,5% rispetto a Settembre 2012. Nello specifico l'Emilia-Romagna ha visto stanziamenti pari a 90,2 miliardi di euro, equivalente ad un calo del 6,3%, ma se consideriamo le imprese con meno di 20 addetti otteniamo un monte finanziamenti di 16,8 miliardi in calo del -5,8%, superiore al dato medio nazionale del -5,5%. "Abbiamo un dato peggiore rispetto a quello nazionale - prosegue Granelli - una conferma della particolare criticità che vivono nella nostra regione le piccole imprese che sono alla ricerca di credito, necessario per realtà storicamente sottocapitalizzate e per questo ancora più bisognose. E sebbene le piccole imprese rappresentino il 97% del totale si trovano a ricevere solo il 19% dei finanziamenti, al restante 3% delle aziende va oltre l'80% del credito".

Le prime sei regioni assorbono il 74,5% del totale dei finanziamenti erogati: la Lombardia è prima con il 27,9% del credito, l'Emilia Romagna è seconda con l'11,2%, terza posizione per il Veneto con l'11,1%, seguono il Lazio con il 10,7%, la Toscana con il 7,1% e il Piemonte con il 6,5%. Complessivamente il Centro-Nord assorbe ben l'86,1% del credito erogato a favore delle imprese (il Nord-Ovest pesa per il 36,8%, il Nord-Est per il 27,3% ed il Centro per il 21,9%), mentre il mezzogiorno assorbe il restante 13,9% (il Sud pesa per il 9,7% e le Isole solo per il 4,3%).
Le imprese con meno di 20 addetti assorbono il 19% del credito con scostamenti molto ampi che vanno dal 36,3% del Molise e dal 35,7% del Trentino Alto Adige al 9,1% del Lazio e al 13,6% della Lombardia in cui si concentrano maggiormente le imprese di grande dimensione. L'Emilia-Romagna con il 18,7% è sostanzialmente in linea con la media nazionale, mentre il calo di erogazioni per le imprese con più di 20 addetti è inferiore (-6,4%) al dato Italia (-8%).

Analizzando la dinamica provinciale del credito erogato nella sola Emilia Romagna troviamo un andamento molto diversificato: il calo medio è del 6,3% ma con scostamenti significativi che vanno dal -3,7% di Ravenna ad un astronomico -11,1% di Parma. Se consideriamo poi le piccole imprese con meno di 20 dipendenti, rispetto ad un calo regionale del 5,8%, gli scostamenti vanno dal -2,5% di Ferrara al -9% di Parma.

"Il dato dell'Emilia Romagna, pari al 5,5% del totale credito - commenta Granelli - evidenzia la pesante penalizzazione del settore artigiano nell'erogazione del credito, non solo rispetto ad altre regioni del Centro-Nord (Piemonte 7%, Veneto 6,2%, Toscana 6,4%, Marche 9,7%) ma soprattutto rispetto all'incidenza del comparto sul totale del registro imprese delle Camere di Commercio. Nella nostra Regione le imprese artigiane attive al 30 settembre 2013 erano 137.542 cioè ben il 32,7% del registro ditte che contava 420.537 imprese. Ed anche l'articolazione del credito all'artigianato nelle Province dell'Emilia-Romagna evidenzia questa contraddizione con significativi scostamento territoriali". Rispetto alla media nazionale (-6,4%) di erogazione del credito all'artigianato nell'ultimo anno, tranne Bologna (-6,1%) tutte le altre province dell'Emilia-Romagna registrano cali molto più marcati con punte massime a Ravenna (-12,4%) Reggio Emilia (-10,7%) Piacenza (-8,7%) Rimini (-8,3%) e Modena (-8,1%).

"Un ulteriore elemento di criticità è rappresentato dal costo del credito, le imprese italiane pagano tassi di interesse molto più alti rispetto ai concorrenti europei - sottolinea Granelli - sui nuovi finanziamenti avviamo un tasso di 79 punti base superiore a quello medio dell'Eurozona e lo spread massimo è di 137 punti base con la Germania. Insomma le nostre imprese ricevono poco denaro e quanto riescono ad ottenerlo lo pagano molto più caro dei concorrenti diretti, una morsa nella quale finiranno per rimanere stritolate. Questo stato delle cose deprime gli investimenti e rallenta i processi di innovazione tecnologica, di conseguenza cala la produttività, uno dei più noti fattori critici dell'economia italiana".

Secondo gli ultimi dati diffusi a novembre da Banca d'Italia a giugno 2013 le imprese con meno di 20 addetti pagano tassi più alti in Calabria (10,60%), Campania (10,14%) e Umbria (10,00%) mentre il credito per le piccole imprese è relativamente meno costoso nella provincia autonoma di Bolzano (6,11%), provincia autonoma di Trento (6,64%) ed Emilia-Romagna (7,89%). Rispetto a giugno 2012 il tasso di interesse pagato dalle imprese è cresciuto in particolare in Puglia (+42 punti base), Friuli-Venezia Giulia, provincia autonoma di Trento e Umbria (tutte a +35 punti base) mentre è diminuito in Valle d'Aosta (-90 punti base), Abruzzo (-49 punti base) e Molise (-39 punti base). Nel confronto con i tassi di interesse con le imprese medio-grandi con 20 o più addetti si osserva che le piccole imprese pagano tassi maggiori rispetto alle medio-grandi in tutte le regioni: nel dettaglio lo spread maggiore si osserva in Liguria (382 punti base), seguita da Friuli-Venezia Giulia (344 punti base) e Piemonte (331 punti base) mentre quello minimo è rilevato in Molise (51 punti base), preceduto dalla provincia autonoma di Trento (145 punti) e provincia autonoma di Bolzano (147 punti base). L'Emilia-Romagna con uno spread di 215 si colloca tra le regioni più virtuose del Centro-Nord. A livello provinciale i tassi medi applicati alle imprese per finanziamenti per Cassa al 30 giugno 2013 riferiti ad operazioni in essere registrano le migliori condizioni a Forlì-Cesena (4,52%), Parma (4,58%), Ravenna (4,62%), Bologna (4,72%) e Rimini (4,77%) mentre i tassi più elevati si applicano a Modena (5,27%), Ferrara (5,18%), Reggio E.(4,95%) e Piacenza (4,83%).

"Non ci stancheremo mai di ripetere - prosegue Marco Granelli - che per affrontare l'emergenza credito è fondamentale il ruolo dei Confidi a supporto delle imprese che non dispongono di sufficienti garanzie reali richieste dal sistema bancario in modo generalizzato e di importi sempre più elevati, a volte anche superiori al finanziamento concesso. In Emilia-Romagna questo ruolo è affidato ad Unifidi, consorzio regionale unitario di Garanzia, costituito anni fa da Confartigianato e Cna che ha raggiunto livelli di operatività tra i primi in Italia e in Europa. Purtroppo recessione e restrizioni nell'accesso al credito hanno avuto ripercussioni anche su questo importante strumento, pur confermandosi a livelli di prim'ordine per l'artigianato e la piccola impresa".
Nel 2013 sono state approvate 7.778 domande per un importo complessivo di finanziamenti pari a 620,4 milioni di euro, con un finanziamento medio di 79.765 euro e una garanzia media del 48,5%. Rispetto al 2012 si registra un calo del 13% sulle pratiche e un aumento di ben il 16% sul garantito a conferma delle crescenti difficoltà di accesso al credito per le piccole imprese e della richiesta crescente di garanzie reali da parte del sistema bancario.
La dinamica provinciale vede confermarsi al primo posto Bologna con 1.356 pratiche deliberate seguita da Modena (1.153), Ravenna (1.171), Reggio Emilia (797), Piacenza (732), Forlì-Cesena (672), Rimini (637), Ferrara (556) e Parma (548).
Per quanto riguarda le motivazioni dei finanziamenti garantiti da Unifidi il 32,9% è per investimenti e il 67,1% per liquidità aziendale. Nel 2012 gli investimenti erano al 58% e la liquidità al 42%. La forma tecnica prevalente è con mutui chirografari (51,8%) seguita dai fidi in conto corrente (14,1%) e dall'anticipo fatture (6%). Di particolare rilievo il dato sui nuovi soci del 2013 (2921), che assieme alle integrazioni di capitale consentono di corrispondere alle esigenze di capitalizzazione richieste dalla Vigilanza di Banca Italia.

"Purtroppo questi importantissimi strumenti per favorire l'accesso al credito, negli ultimi anni non hanno ricevuto più il sostegno delle istituzioni ai vari livelli di competenza e responsabilità che sarebbero necessari per riaprire i canali dei finanziamenti alle piccole imprese - conclude Marco Granelli, Presidente di Confartigianato Emilia Romagna – serve un rafforzamento patrimoniale dei Consorzi di Garanzia e il Governo potrebbe farlo con una semplificazione normativa che eviti inutili semplificazioni di adempimenti già svolti dalle banche, come l'anti-riciclaggio, e l'applicazione di criteri di vigilanza attenuati e meno onerosi. La prima richiesta è inserita nella Legge di stabilità 2014, ma occorre aspettare il parere dell'Unione Europea e il solito Decreto attuativo. Anche il governo della nostra regione deve fare uno sforzo straordinario per sostenere la categoria nell'accesso al credito. Confartigianato ha fatto richieste precise: aumento della capitalizzazione di Unifidi; coordinare gli interventi del FEI con il nuovo POR 2014-2020 per cartolarizzazioni sintetiche delle Garanzie; attivazione della lettera L)art.18 della Bassanini affinché il Fondo Centrale di Garanzia venga utilizzato in Emilia Romagna esclusivamente in controgaranzia con i Confidi; costituzione di un Fondo rotativo per gli investimenti delle imprese artigiane con contributi in conto-interesse ripristinando sostanzialmente la Legge Reg.le 3; costituzione di un Fondo rotativo per il Microcredito per sostenere la costituzione e il decollo di nuove imprese artigiane."

Prestiti alle imprese* e all'artigianato e dinamica nell'ultimo anno nelle Regioni

Stock al 30 giugno 2013 in milioni di euro, var. % rispetto a giugno 2012 e incidenze. Sofferenze incluse

 

           Sistema

           Produttivo

Var.%

ARTIGIANATO    

           %                  Var.ass.                             % su sistema

sul totale         giu.2012 –giu.2013       Var.%         produttivo

    

 

Abruzzo

15.316

-5,5

1.125

2,3

-113

-9,1

7,3

Basilicata

3.962

-1,9

318

0,6

-14

-4,3

8,0

Calabria

8.973

-2,4

683

1,4

-30

-4,2

7,6

Campania

37.396

-5,4

1.115

2,2

-42

-3,6

3,0

Emilia-Romagna

102.388

-4,3

5.666

11,3

-525

-8,5

5,5

Friuli-Venezia Giulia

17.544

-3,9

1.172

2,3

-101

-7,9

6,7

Lazio

103.811

-10,5

1.718

3,4

-86

-4,8

1,7

Liguria

20.595

-1,7

1.176

2,4

-65

-5,3

5,7

Lombardia

250.791

-5,1

10.746

21,5

-649

-5,7

4,3

Marche

26.405

-4,2

2.566

5,1

-207

-7,5

9,7

Molise

2.107

-5,2

191

0,4

-19

-9,0

9,1

Piemonte

59.762

-2,4

4.209

8,4

-327

-7,2

7,0

Puglia

28.178

-2,4

1.964

3,9

-80

-3,9

7,0

Sardegna

12.385

-2,9

956

1,9

-66

-6,5

7,7

Sicilia

30.592

-3,3

1.923

3,9

-106

-5,2

6,3

Toscana

67.906

-2,5

4.320

8,7

-214

-4,7

6,4

Trentino-Alto Adige

28.092

-3,7

2.524

5,1

-123

-4,6

9,0

Umbria

13.529

-2,3

1.217

2,4

-81

-6,2

9,0

Valle d'Aosta

1.675

-6,0

129

0,3

-4

-3,3

7,7

Veneto

100.790

-3,4

6.222

12,5

-545

-8,1

6,2

Nord-Ovest

332.823

-4,4

16.260

32,6

-1.047

-6,0

4,9

Nord-Est

248.814

-3,9

15.584

31,2

-1.294

-7,7

6,3

Centro

211.651

-6,8

9.821

19,7

-589

-5,7

4,6

Mezzo-giorno

138.909

-3,9

8.275

16,6

-470

-5,4

6,0

Centro-Nord

793.288

-4,9

41.665

83,4

-2.929

-6,6

5,3

ITALIA

932.197

-4,7

49.940

100,0

-3.399

-6,4

5,4

* totale Ateco 2007 al netto della sezione U cioè società e quasi-società non finanziarie e famiglie produttrici

Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Artigiancassa da fonte Banca d'Italia e Banca d'Italia

 

Prestiti alle imprese e all'artigianato e dinamica nell'ultimo anno nelle province 

 

Stock al 30 giugno 2013 in milioni di euro, var. % rispetto a giugno 2012 e incidenze.

Sofferenze incluse

Provincia

Mn di euro

%

Var. % su

  giugno

    2012

Rank

Bologna

1.027

2,1

-6,1

56

 

Ferrara

339

0,7

-7,8

83

 

Forlì-Cesena

766

1,5

-7,8

83

 

Modena

821

1,6

-8,1

87

 

Parma

609

1,2

-8,0

86

 

Piacenza

389

0,8

-8,7

95

 

Ravenna

505

1,0

-12,4

106

 

Reggio Emilia

717

1,4

-10,7

104

 

Rimini

494

1,0

-8,3

  89

 

 

Tassi di interesse a breve termine per dimensione di impresa nelle Regioni.

 

Dicembre 2009-giugno 2013; tassi e var. in punti base; rischi autoliquidanti e a revoca

 

 

Regioni

Piccole imprese

(meno 20 addetti)*

Imprese

medio-grandi

(20 o più addetti)**

Dicembre

2009

Dicembre

2010

Dicembre

2011

Dicembre

2012

Giugno

2012

Marzo

2013

 

    

Giugno             Rank

2013     

Var. su

giugno 2012

in p.b.

Giugno

2013

Gap

con piccole

imprese

in p.b.

 

Abruzzo

7,98

7,93

9,10

9,58

9,96

9,57

9,49

9

-47

7,21

228

Basilicata

8,69

8,53

9,34

9,07

9,83

9,60

9,52

8

-31

6,86

266

Calabria

8,78

8,63

9,75

10,07

10,53

10,66

10,60

1

7

8,94

166

Campania

8,88

8,47

9,23

9,70

9,94

10,48

10,14

2

20

7,89

225

Emilia-Romagna

6,25

6,30

7,39

7,77

7,91

7,94

7,89

18

-2

5,74

215

Friuli-Venezia Giulia

7,13

6,77

7,78

8,50

8,20

8,59

8,55

14

35

5,11

344

Lazio

7,70

7,00

7,80

8,40

8,50

8,80

8,60

13

10

7,10

150

 

Liguria

8,31

8,42

9,40

10,20

10,04

10,17

9,96

5

-8

6,14

382

Lombardia

7,54

7,24

8,17

8,93

8,74

8,97

8,86

11

12

5,68

318

Marche

6,97

7,03

8,14

8,71

8,83

8,96

8,80

12

-3

6,56

224

Molise

7,57

6,77

7,77

8,62

8,75

8,17

8,36

15

-39

7,85

51

P.A. Bolzano

4,90

5,18

5,80

5,87

6,05

5,97

6,11

21

6

4,64

147

P.A. Trento

5,16

5,01

5,81

6,48

6,29

6,64

6,64

20

35

5,19

145

Piemonte

7,94

7,45

8,47

8,96

8,95

9,14

8,96

10

1

5,65

331

Puglia

7,85

7,72

8,71

9,39

9,56

10,20

9,98

4

42

7,56

242

Sardegna

8,35

8,04

8,97

9,33

9,52

9,52

9,46

9

-6

7,51

195

Sicilia

8,52

8,15

9,09

9,53

9,50

9,56

9,59

7

9

7,89

170

Toscana

7,90

7,60

8,90

9,70

9,50

9,90

9,80

6

30

6,80

300

Umbria

7,68

7,59

8,92

9,45

9,65

10,02

10,00

3

35

7,01

299

Valle d'Aosta

7,51

7,78

8,85

8,45

9,11

8,41

8,21

17

-90

5,87

234

Veneto

6,96

6,54

7,70

8,37

8,31

8,49

8,35

16

4

5,62

273

_______________________________________________________________________________

* Società in accomandita semplice, Società in nome collettivo, Società semplici, Società di fatto e Società individuali con meno di 20 addetti

** Società semplici, società di fatto, società in accomandita semplice e società in nome collettivo con un numero di addetti almeno pari a 20, società di capitali, cooperative e altre tipologia giuridiche (ad es. consorzi) per l'esercizio di attività di impresa


Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Banca d'Italia.

 

Cassinelli commenta i dati sul credito presentati ieri mattina a Bologna

«La situazione del credito nella nostra provincia è preoccupante. Parma è fanalino di coda in Emilia Romagna, il calo dei prestiti è veramente sensibile (-11%). Non è un caso che da anni denunciamo questa situazione. Confartigianato Imprese Apla sta facendo il possibile per le proprie imprese cercando di sostenerle grazie a Unifidi e al nostro servizio crediti, ma questo non basta, le banche devono tornare a fare le banche. Anche per questi motivi il 18 febbraio prossimo a Roma manifesteremo assieme alle associazioni di categoria che fanno parte di Rete Imprese Italia». Leonardo Cassinelli, presidente di Confartigianato Imprese Apla Parma ha commentato così i dati dell'Ufficio Studi di Confartigianato (basati su dati Banca d'Italia) presentati ieri mattina a Bologna da Confartigianato Emilia Romagna.
«Come ha giustamente ribadito il presidente regionale Marco Granelli senza credito non si può sperare di uscire dalla crisi – ha concluso Cassinelli»

(Ufficio stampa: Confartiginato Parma)

 

 

Martedì 28 gennaio (ore 18.00) presso la Sala delle Mura di Castelnuovo Rangone (via della Conciliazione, dietro la chiesa) -

Modena, 27 gennaio 2014 -

Cina e Russia sono mercati alimentari profondamente diversi da quello italiano: per potenzialità inespresse, naturalmente, ma anche per norme di tutela e metodi utilizzati. Dotati di imponenti barriere all'ingresso, sono mercati che tuttavia nascondono enormi opportunità per chi sia preparato ad affrontarli con gli strumenti giusti.
I requisiti igienico-sanitari e amministrativi da rispettare per chi vuole esportare prodotti alimentari in Cina e Russia saranno oggetto di un seminario a cura di CNA e LAPAM che si terrà domani, martedì 28 gennaio (ore 18.00) presso la Sala delle Mura di Castelnuovo Rangone (via della Conciliazione). In particolar modo si parlerà delle norme relative all'immissione sul mercato dei prodotti di origine animale: carni fresche, prodotti composti, budella e altre interiora.
Interverranno la dottoressa Alessia Garofano del Ministero della Salute; il dottor Marco Pierantoni dei servizi veterinari della Regione Emilia-Romagna; il dottor Oliviero Bassoli dei servizi veterinari AUSL di Modena; e l'avvocato Paola Righi, esperta in materia di esportazione.
L'introduzione al tema verrà affidata al dottor Giorgio Nannetti, direttore dei servizi veterinari AUSL di Modena, assieme ai presidenti provinciali di CNA e Lapam per il settore alimentare, Primo Bertagni e William Toni.
L'incontro è gratuito e aperto al pubblico.

(Fonte: L'Ufficio Stampa CNA
 Modena)

 

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Due appuntamenti in via Maiella per capire come ottimizzare l'uso dei siti web e delle strategie di promozione sui social network -

Reggio Emilia, 27 gennaio 2014. -

Le nuove sfide e le nuove regole imposte dal mercato globale passano anche da nuove forme di comunicazione e di promozione dell'immagine aziendale. Per questo motivo CNA Giovani Imprenditori ha deciso di promuovere due seminari, tenuti dal dott. Paolo Vallicelli, partner del gruppo LEN esperto in marketing strategico e operativo, per fare luce sulla comunicazione web e sulle strategie di promozione sui social network. Il primo appuntamento è per martedì 28 gennaio dalle 19.30 alle 21 presso la sede Provinciale CNA in via Maiella, 4.

Nel corso della prima serata, dopo i saluti del Presidente provinciale CNA Nunzio Dallari, il dott. Vallicelli parlerà di gestione e ottimizzazione del sito web, di come fare un uso consapevole dei motori di ricerca e della pubblicità su internet, degli strumenti a disposizione per la fidelizzazione del cliente (mailing, newsletter e blog). Inoltre, al termine del seminario si terrà l'Assemblea Elettiva riservata agli Associati CNA per l'elezione del nuovo Presidente provinciale del Gruppo Giovani Imprenditori.

Mercoledì 12 febbraio sarà la volta delle strategie di promozione sui social network: dalla pianificazione di una presenza aziendale sul web alle strategie di e-commerce, alla pubblicità (Facebook, LinkedIn, YouTube).

"Oggi qualsiasi attività imprenditoriale – spiega il Presidente CNA Nunzio Dallari - deve avere un'immagine chiara da comunicare al più vasto pubblico possibile. Internet è lo strumento ideale perché permette una comunicazione rapida, accessibile a tutti e strategie di promozione mirate. Spesso però non si sfruttano tutte le potenzialità di questo strumento o se ne fa un uso poco consapevole, limitando i risultati che una buona presenza sul web comporta. CNA vuole aiutare gli imprenditori a capire le dinamiche del web e a cogliere tutte le opportunità per lo sviluppo della propria attività".

Per info e adesioni contattare CNA Giovani Imprenditori Reggio Emilia Rif. Ughetta Fabris, Tel. 0522-356366 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

(Fonte: ufficio stampa CNA RE)

 

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Tra i cibi spiccano il Parmigiano Reggiano e l'Aceto balsamico tradizionale. In vetrina, nell'artigianato, Ars Canusina e Tarsia di Rolo -

Reggio Emilia, 23 gennaio 2014 -

Parmigiano Reggiano, Aceto Balsamico, Ars Canusina e Tarsia di Rolo: vi sono anche quattro eccellenze reggiane coinvolte nel progetto "Made in Italy, eccellenze in digitale" lanciato da Google in collaborazione con il ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Unioncamere, Fondazione Symbola e Università Ca' Foscari.
Si tratta, in sintesi, di una nuova piattaforma digitale interamente dedicata a quelle eccellenze italiane che continuano a suscitare forte interesse in tutto il mondo, tanto che le ricerche relative a prodotti made in Italy sono aumentate del 12%, solo nel 2013, sul grande motore di ricerca.
Parmigiano Reggiano e Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia spiccano tra i prodotti già in vetrina su www.google.it/madeinitaly nella sezione "cibo", su segnalazione diretta del Ministero delle Politiche agricole.
Ars Canusina e Tarsia di Rolo sono invece in evidenza nella sezione "artigianato" grazie all'iniziativa assunta dalla Camera di Commercio di Reggio Emilia in stretta collaborazione con il Consorzio dell'Ars Canusina di Casina e il Museo della Tarsia del Comune di Rolo.
Accanto all'arte orafa fiorentina, alla liuteria cremonese e al vetro di Murano, la nuova piattaforma di Google propone così due grandi simboli dell'artigianato artistico reggiano.
Ars Canusina è, infatti, il nome dell'artigianato artistico delle antiche terre di Matilde di Canossa.
Nata nella prima metà del Novecento a Reggio Emilia, l'Ars Canusina trae ispirazione dal repertorio dei motivi ornamentali romanici dell'area matildica e deve la primogenitura a Maria Bertolani Del Rio, insigne psichiatra e storica.
I campi più esplorati oggi sono il cotto intarsiato, il vetro policromo, la pietra lavorata, i tessuti ricamati, il decoro applicato ai nuovi sistemi luminosi, il ferro battuto, la ceramica, i tessuti dipinti a mano, il legno intarsiato e sbalzato.
La proprietà del marchio "Ars Canusina" è del Comune di Casina, che lo ha conferito in concessione unicamente al Consorzio Ars Canusina, che certifica ogni singola produzione.
Il marchio "tarsia di Rolo" viene apposto su manufatti in legno intarsiato progettati in chiave moderna o comunque non strettamente vincolati alla tradizione, prodotti nell'ambito territoriale rolese.
Il marchio "Tarsia tradizionale di Rolo" (cui sia affianca anche quello denominato "Tarsia di Rolo"), a sua volta, viene apposto esclusivamente sui manufatti in legno che si richiamano alle forme e alle decorazioni dei mobili intarsiati tipici della manifattura di Rolo, rielaborate con spirito creativo da un nuovo e raffinato gusto artistico.
Negli ultimi anni, a seguito dell'attività di studio e promozione svolta dal Museo della Tarsia di Rolo, sono nate nel Comune alcune botteghe dedite alla produzione artigianale, al restauro e alla commercializzazione dei mobili intarsiati di Rolo.

(Fonte: Dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)

 

Lunedì 27 gennaio all'Hotel Classic le Associazioni daranno voce alle loro proposte politiche per garantire la sopravvivenza di migliaia di imprese -

Reggio Emilia, 23 genniao 2014 -

Le Organizzazioni Nazionali dei Carrozzieri, CNA di Reggio Emilia, Modena, Parma e Piacenza unitariamente con Confartigianato delle stesse province, viste le disposizioni in materia di RC auto contenute nell'articolo 8 dell'ultimo provvedimento del Governo denominato "Destinazione Italia", esprimono vivissima preoccupazione per la sopravvivenza di migliaia di imprese e addetti del settore e organizzano il prossimo lunedì 27 gennaio a partire dalle 20.30 presso il Classic Hotel a Reggio Emilia, un'Assemblea generale dei carrozzieri per dare voce alle loro proposte politiche.

In particolare, fanno sapere le Associazioni: "si contesta l'obbligo del risarcimento in forma specifica che oltre a ledere la libertà di scelta dei consumatori, metterebbe in ginocchio 2/3 delle imprese di carrozzeria indipendenti che non operano in convenzione con le compagnie di assicurazione. Far riparare il veicolo incidentato esclusivamente dalle officine di carrozzeria convenzionate con l'assicurazione altererebbe gravemente la concorrenza sul mercato delle riparazioni".

"Siamo pienamente d'accordo – continua la nota congiunta - che il mercato dell'autoriparazione sia disciplinato da regole chiare e trasparenti ma chiediamo altresì che ciascun soggetto possa svolgere le proprie funzioni senza improprie imposizioni, pesanti condizionamenti ed inaccettabili ingerenze".

A questo proposito durante l'Assemblea si discuterà delle azioni sindacali intraprese e da intraprendere e ci saranno, tra gli altri, gli interventi di Franco Mingozzi, Presidente Nazionale CNA Unione Servizi alla Comunità, Silvano Fogarollo, Presidente Nazionale Confartigianato ANC, e dell'Avv. Davide Martinelli, esperto in materia assicurativa.

Per maggiori informazioni e adesioni contattare CNA Servizi alla Comunità tel. 0522 356395, email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure Lapam Autoriparazione Carlo Alberto Medici tel. 059637411, email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

In allegato locandina

(Fonte: ufficio stampa CNA RE)

 

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Gli effetti della disastrosa inondazione, si sono combinati a quelli del sisma e della crisi. "C'è necessità di risposte urgenti e concrete; le imprese sono in ginocchio" -

Modena, 22 gennaio 2014 -

"E' la gravità dalla situazione creatasi a richiederlo con forza: è indispensabile istituire una fiscalità di vantaggio", questa secondo Rete Imprese Italia Modena la priorità, di fronte al dramma vissuto dalle imprese del territorio modenese.

"Non è ancora terminata l'emergenza sisma – fanno sapere Ascom Confcommercio Fam, Confesercenti, Cna e Lapam Confartigianato - e lo stesso territorio viene colpito da un'altra immane calamità naturale. L'alluvione che ha investito l'area a Nord Est della Provincia di Modena provocando danni per ora incalcolabili, e destinati ad aumentare ancora, rischia di dare il colpo di grazia a tante, troppe imprese, piccole e medie che ancora non avevano assorbito il contraccolpo del post sisma. E quello che si profila è l'affossamento dell'intera economia della nostra Provincia se le Istituzioni non interverranno a sostenere la volontà degli imprenditori di ripartire. Volontà che questa volta corre anche il tangibile rischio di venir meno, se gli interventi non saranno tempestivi, certi e non gravati dal carico burocratico, a fatica sopportato se pensiamo a quello relativo alla ricostruzione post sisma".

"Come Rete Imprese Italia riteniamo assolutamente urgente e necessario prevedere da subito misure per il credito agevolato: c'è necessità di risorse immediate per far ripartire le aziende, e gli impianti e macchinari di produzione debbono essere rimessi in funzione al più presto. Si debbono in molti casi ricostituire le scorte, per questo occorre uno sforzo finanziario che deve essere assolutamente sostenuto dal sistema creditizio con costi azzerati come in occasione del sisma. Sempre in tema di sostegno finanziario ad imprese e cittadini occorre inoltre sospendere immediatamente le rate in scadenza dei mutui in corso"

"Riteniamo inoltre – prosegue Rete Imprese - altrettanto urgente un'immediata proroga delle scadenze fiscali per imprese e cittadini dell'area colpita dall'alluvione, dato che la priorità in queste ore va data al lavoro di ripristino delle condizioni di operatività delle imprese e del ritorno nelle abitazioni dei cittadini, non certo agli impegni burocratici connessi agli adempimenti fiscali e amministrativi".

"Sarà poi necessario, così come recentemente avvenuto in occasione dell'alluvione che ha colpito la Sardegna, destinare adeguate risorse per l'indennizzo dei danni, diretti ed indiretti, subiti da imprese e cittadini. Queste risorse dovranno essere rese disponibili attraverso sistemi semplificati e non gravati da quell'enorme carico burocratico che sta ostacolando la ricostruzione post sisma".

"In un territorio così duramente e ripetutamente colpito da calamità naturali – conclude Rete Imprese - non è più pensabile che non vengano accettate le richieste che abbiamo più volte avanzato di istituire una fiscalità di vantaggio che può incoraggiare molti imprenditori ad affrontare anche questa ennesima sfida, oltre che a dare un impulso ad una economia stremata da anni di crisi e da catastrofi di portata storica".

(Fonte: ufficio stampa Rete Imprese Italia)

 

Pubblicato in Comunicati Lavoro Emilia

Al momento si stima siano 2000 le imprese colpite, CNA chiede con forza che si attivi un percorso per verificare la possibilità di dar vita a forme di fiscalità di vantaggio -

Bologna, 22 gennaio 2014 -

Dopo lo straripamento del Secchia e la piena del Panaro, è ancora dramma per i comuni della provincia di Modena, già duramente colpiti dal sisma del 2012. Siamo di fronte a un territorio molto vasto, ampio quasi 80 chilometri quadrati e dove vivono circa 25.000 persone, che sono oggi costrette ad affrontare questa nuova catastrofe ad appena un anno e mezzo di distanza dal terremoto.

La Regione si è impegnata a finanziare gli interventi di prima emergenza, che CNA ritiene debbano essere attuati col massimo di efficienza e adeguatezza. "E' inoltre indispensabile – sottolinea Paolo Govoni Presidente CNA Emilia Romagna – chiedere lo stato di emergenza ed inserire, già nel decreto Mille proroghe, la possibilità, così come avvenuto per il terremoto, anche per chi ha subito danni causati dall'alluvione, di poter sospendere il pagamento di contributi e tributi e dilazionare le rate dei mutui eventualmente contratti."

Al momento si stima siano 2000 le imprese colpite. "CNA - prosegue Govoni - chiede con forza che si attivi un percorso per verificare la possibilità di dar vita a forme di fiscalità di vantaggio, operando contemporaneamente, affinché gli aiuti siano messi in campo con il minimo di burocrazia possibile e nei tempi più rapidi."

(Fonte: ufficio stampa CNA Regionale)

 

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