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Parma, 2 ottobre 2013
 
Sarà Pierluigi Pizzi ad allestire la grande mostra su "Bodoni Principe dei tipografi nell'Europa dei Lumi e di Napoleone" che, nel bicentenario della morte, si potrà ammirare a Parma dal 5 ottobre 2013 al 12 gennaio 2014 alla Biblioteca Palatina e alla Galleria Nazionale, contigua al Teatro Farnese -
È una mostra che nasce da lontano, da un progetto ideato da Andrea De Pasquale, direttore tra il 2008 e i primi del 2012 della Biblioteca Palatina e del Museo Bodoniano, e poi continuato in piena sinergia con l'attuale direttore della Biblioteca e del Museo, Sabina Magrini e con il Soprintendente per i Beni Artisti e Storici di Parma Mariella Utili. L'intera iniziativa è stata resa possibile grazie al contributo di Fondazione Cariparma.
Accanto alla Biblioteca Palatina e alla Galleria Nazionale che ospitano l'esposizione negli spazi prestigiosi deel complesso monumentale della Pilotta dove, tra l'altro, Bodni visse ed operò, hanno collaborato alla co-organizzazione della manifestazione la Fondazione Museo Bodoniano e la stessa Fondazione Cariparma: istituti di natura diversa che contribuiscono, ciascuno secondo le proprie funzioni, all'impresa di illustrare ad un pubblico più ampio possibile l'importanza dell'artista che ha reso grande la storia della tipografia italiana nel mondo.

La Fondazione Cariparma con la generosità consueta nei confronti delle iniziative di grande rilevanza ospitate in città, ha curato, inoltre, gli aspetti gestionali del progetto. Dal canto loro, il Museo, la Biblioteca e la Galleria hanno lavorato fianco a fianco, nell'ambito della diverse competenze di ciascuno, con l'intento comune di rendere al meglio - in un contesto spettacolare quale la Galleria Petitot e i Saloni Neoclassici della Galleria Nazionale - l'atmosfera degli anni in cui Bodoni fu attivo, gli interlocutori eccellenti a cui fu legato, le edizioni straordinarie che seppe concepire e commercializzare.

In spazi, che da soli giustificano una visita, saranno esposti i raffinati volumi bodoniani e le testimonianze dell'intero processo di realizzazione e di commercializzazione di capolavori che, per contenuto come per qualità di stampa, erano contesi da corti, accademie, biblioteche e intellettuali dell'Europa a cavallo tra Sette e Ottocento. Accanto alle meraviglie uscite dai torchi di Giambattista Bodoni, a rivivere in mostra è il mondo culturale, economico e istituzionale, sono le corti italiane ed europee appunto, che in Bodoni trovarono l'artigiano-artista in grado di dar forma di libro alle loro istanze, idee ed ideali.
Ed è proprio a "Bodoni, gli ambienti culturali e le corti" che è riservata una delle due sezioni della esposizione. Nella scenografia suggestiva di ambienti meno noti del Teatro Farnese rivivranno i suoi primi passi nella tipografia paterna della natia Saluzzo, quindi il trasferimento a Roma e il lavoro alla stamperia di Propaganda Fide.
Successivamente l'approdo alla corte di Parma, tra le più "illuminate" ed internazionali nell'Italia frammentata dell'epoca.

E da questo momento tutto muta: non è più lui a proporsi alle diverse corti europee ma sono re, papi e principi a recarsi a Parma, nella sua "Stamperia" per commissionargli o assicurarsi le sue ambite edizioni.
Da Napoli vengono o gli inviano propri emissari prima i Borbone e poi Murat, altrettanto fanno i Borbone di Spagna e l'Imperatore, ovvero Napoleone in persona. Così come, da Milano, Eugenio Beauharnais ViceRe d'Italia e, con lui, l'ambiente culturale che aveva in Brera il suo epicentro. Bodoni divenne anche riferimento per il mondo culturale ed intellettuale, di scrittori, pensatori, storici: Parini, Monti, De Azara, Alfieri, Pindemonte, Foscolo, Benjamin Franklin, Madame de Staël, Stendhal con tanti altri. Alle loro idee seppe dare non solo forma fisica, trasponendole in libri di grande eleganza e rigore, ma anche ampia diffusione.
Questo magnifico "affresco di un'epoca" della storia italiana ed europea, con le sue luci e le sue inevitabili ombre, vive in mostra, all'interno della Galleria Nazionale, grazie alle vedute e ai ritratti dei personaggi che animarono la vita politica ed economica dell'epoca realizzati da grandi artisti, Goya innanzitutto, ma anche, Anton Raphael Mengs, Angelica Kauffmann, Francois Gerard e i molti altri già presenti nelle collezioni ducali tra cui Andrea Appiani, Antonio Canova, Bernardo Bellotto, Robert Hubert.
Alla "Fabbrica del libro perfetto" è riservata l'altra grande sezione della mostra; nel suggestivo spazio della Galleria Petitot della Biblioteca Palatina sono esposti dapprima i capolavori che raccontano la storia del libro a stampa: dalla Bibbia di Gutenberg della metà del XV secolo, alle più importanti edizioni della tipografia europea. Poi Bodoni e la sua rivoluzione del gusto e della tecnica. Qui, gli strumenti per la fusione dei caratteri in piombo e la composizione dei testi, le prime edizioni ma soprattutto gli esemplari più belli usciti dai torchi bodoniani, evidenziano, ricorrendo anche all'utilizzo intelligente di strumenti multimediali, quanto radicale sia stata la sua "rivoluzione" nella storia dell'arte tipografica. Una rivoluzione frutto, come la mostra ben documenta, di una maniacale attenzione per ogni fase del lavoro, sempre con obiettivi di qualità e eleganza elevatissimi. Dalla scelta, e ideazione, del carattere tipografico (ancora oggi il "Bodoni" ispirato ai caratteri da lui creati è tra i più utilizzati), alla composizione grafica, al perfezionamento delle tecniche di stampa su carte naturalmente selezionatissime, ma anche supporti speciali come seta e pergamena. E, ancora, l'attenzione alle incisioni; veri capolavori d'arte. Infine la stampa a colori e le legature di sobria, perfetta eleganza.

«Quanto più un libro è classico tanto più sta bene che la bellezza de' caratteri vi si mostri sola», affermava Bodoni. Di qui non solo l'attenzione ai caratteri, che lui stesso disegnava, ma anche a quella che oggi definiremmo come impaginazione, in un perfetto equilibrio pieno – vuoto, tra scrittura e spazi bianchi. Con Bodoni si può parlare di una vera e propria rivoluzione nell'arte della stampa, ruolo di cui lui stesso era consapevole, tanto da affermare orgogliosamente che le sue edizioni avevano «introdotto una nuova armonia nella semplice e maestosa formazione de' frontespizi, ed una migliore e più vaga proporzione nelle pagine adattate alle varie qualità delle carte e de' formati».

In mostra i suoi volumi, esposti in originale, potranno anche essere virtualmente sfogliati grazie ai supporti multimediali a disposizione dei visitatori.
Ma il genio bodoniano si rivela anche in quello che oggi definiremo come marketing delle sue preziose edizioni. E' celebre la sua orgogliosa affermazione "Io non voglio che cose magnifiche e non lavoro per la volgarità dei lettori". Tuttavia egli era perfettamente consapevole che il libro, per quanto perfetto come oggetto, trovava – allora come oggi – la sua vera vita solo tra le mani dei lettori. E la sua fortuna conferma come sapesse bene convincerli all'acquisto.
Sito della mostra: www.mostrabodoni.it
(Fonte: studio Esseci)
Pubblicato in Dove andiamo? Emilia
Martedì, 17 Settembre 2013 17:16

US!factory: danza di strada per i giovani

Parma, 17 settembre 2013 -
Con il contributo del progetto ACRI "fUNDER35", "Aima" prima nazionale il 21 settembre -

L'iniziativa fUNDER35

Il progetto fUNDER35 – il fondo per l'impresa culturale giovanile, nato da un'idea della Commissione per le Attività e i Beni Culturali dell'Acri, mira ad accompagnare le imprese culturali giovanili nell'acquisizione di modelli gestionali e di produzione tali da garantirne un migliore posizionamento sul mercato e una maggiore efficienza e sostenibilità.

Si tratta di un'iniziativa, nata con l'obiettivo di rendere più solide e stabili le migliori imprese culturali giovanili, attorno alla quale hanno stabilito di concentrare le proprie risorse ben 10 fondazioni di origine bancaria italiane tra cui Fondazione Cariparma: l'impegno delle fondazioni è motivato dalla diffusa fragilità delle imprese culturali giovanili - aggravata dall'attuale crisi del bilancio pubblico - che si associa, peraltro, a una scarsa frequentazione dei cosiddetti "luoghi di cultura" da parte delle giovani generazioni.

Il progetto US!factory (Urban Street Dance factory)

Tra le realtà selezionate dall'edizione 2012 di fUNDER35 figura la Compagnia Ambrose di Parma con il progetto US!factory (Urban Street Dance factory): si tratta di un'idea nata nel 2010, in collaborazione con i Centri Giovani del Comune di Parma (e prossimamente anche Reggio Emilia e Modena), con l'obiettivo di valorizzare i giovani talenti della danza di strada e offrire a questi ragazzi la possibilità di vivere un'esperienza di danza professionale all'interno di una compagnia che unisce danza contemporanea, hiphop e breakdance. Si ricorda che nel mese di ottobre partiranno i corsi di hiphop (rivolti ai giovani dai 13 ai 25 anni) nei centri giovani Esprit e Federale di Parma, mentre il 5 ottobre ci saranno le audizioni a Parma per entrare in compagnia (più informazioni: www.usfactory.it).

La prima nazionale di "Aima (Orfeo /Euridice)"

Nell'ambito di US!factory il Teatro al Parco di Parma ospita la prima nazionale (sabato 21 settembre alle ore 21,00) dello spettacolo di teatro danza "Aima (Orfeo/Euridice)" realizzata in collaborazione con l'Associazione Centro Antiviolenza di Parma e con il Teatro delle Briciole Solares Fondazione delle Arti.

Aima (sangue, in greco) affronta il tema della violenza. In Aima, però, il sangue non è mai protagonista della scena, e nemmeno la violenza fisica, ma lo sono le forme di violenza meno tangibili: oppressione, umiliazione, sottomissione, nelle loro declinazioni molto attuali di femminicidio e bullismo.

Il linguaggio utilizzato in scena unisce la danza contemporanea con la danza di strada (hip-hop e breakdance), in un vertiginoso oscillare tra introspezione, tribalismo ipnotico, straniamento.

Nella prima parte il duo dei due danzatori Ambrose Laudani e Erika Melli esprime lo stridente contrasto tra l'amore perfetto e ideale di Orfeo ed Euridice e la sua rivisitazione in chiave contemporanea, che svela la spirale di violenza che si nasconde sotto lo stereotipo dell'amore idealizzato.

Nella seconda parte, le coreografie di Ambrose Laudani per nove danzatori traggono spunto dal mito di Orfeo, essere libero, geniale e anticonformista che viene punito e perseguitato dagli dei. Nella trasposizione in chiave contemporanea, alla naif tè di Orfeo si contrappone la freddezza e l'impetuosità del "gruppo" che con rituali dal sapore ancestrale lo spingono verso l'omologazione e la perdita d'identità.

La pièce è frutto della collaborazione con l'Associazione Centro Antiviolenza di Parma (che ha coinvolto i danzatori e altri ragazzi dei centri giovani di Parma nella realizzazione di laboratori sul tema della violenza e che sarà inoltre presente la sera della prima con un punto informativo per sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema della violenza) e con il Teatro delle Briciole Solares Fondazione delle Arti, che ha messo a disposizione il Teatro al Parco per le prove dello spettacolo e ne ospiterà il debutto.

Produzione: Urban Street Dance factory

In collaborazione con Centro Antiviolenza di Parma e Teatro delle Briciole

Con il contributo di FUNDER35 - bando 2012

Concetto: Ambrose Laudani ed Erika Melli

Danza e Coreografia: Ambrose Laudani, Erika Melli, Fatima Tchalimbo, Alessandra Nigro, Giulia Lo Giudice, Giordana Tedesco, Sophie Ghamlouche, Ivan Pancrat e Chiron Mahesu

Disegno luci: Yannik De Sousa

Musica: autori vari

Si ringraziano i centri giovani "Esprit" e "Federale" di Parma
 
(Fonte: ufficio stampa Fondazione Cariparma)

Parma, 13 settembre 2013 -

L'attività culturale di Palazzo Bossi Bocchi, sede della Fondazione Cariparma, riprende per il periodo autunno-inverno – dal 17 settembre al 15 dicembre - con nuove, interessanti iniziative:

La Collezione Cozza
Si apre al pubblico l'esposizione permanente della Collezione Cozza, una importante raccolta d'arte antica, che raccoglie mobili di provenienza veneta, lombarda e emiliana, oltre a ceramiche, argenti, porcellane, sculture lignee e dipinti con particolare riferimento alla pittura fiamminga e ferrarese.

Cartoline dal Centenario verdiano del 1913
In occasione del Bicentenario Verdiano sarà possibile scoprire – grazie all'esposizione di un nutrito numero di ingrandimenti – il fondo di cartoline d'epoca (di proprietà della Fondazione Cariparma) dedicato alle celebrazioni a Parma e a Busseto del fastoso centenario verdiano del 1913; tale singolare percorso sarà inoltre guidato da un filmato multimediale che prevede anche immagini dell'Archivio Storico Comunale di Parma con registrazioni d'epoca concesse dalla Casa della Musica di Parma; saranno inoltre esposti autografi verdiani dell'Otello e del Simon Boccanegra di proprietà della Fondazione.

I capolavori bodoniani della Fondazione Cariparma
La sede della Fondazione Cariparma ricorda inoltre un altro importante bicentenario, quello di Giambattista Bodoni: a latere della grande mostra che sarà inaugurata ad inizio ottobre presso il Palazzo della Pilotta (Bodoni 1740-1813. Principe dei tipografi nell'Europa dei Lumi) presso gli spazi di Palazzo Bossi Bocchi sarà visitabile – esplicata da dettagliati pannelli espositivi – la collezione dei capolavori bodoniani di proprietà della Fondazione.

L'apertura al pubblico per tali iniziative è prevista nei pomeriggi di martedì e di giovedì (dalle ore 15.30 alle ore 18.30) e nelle giornate di domenica (orari: 10/12.30 – 15.30/18.00).

È inoltre previsto – in collaborazione con Artificio Società Cooperativa - un calendario di visite guidate (con inizio alle ore 16) sia dedicate alle iniziative sopra descritte sia alle collezioni permanenti di Fondazione Cariparma:

Domenica 22 settembre: Visita alla Collezione Andrea e Maria Cozza.
Domenica 20 ottobre: Omaggio a Giuseppe Verdi.
Domenica 27 ottobre: I capolavori di Fondazione Cariparma/1.
Domenica 10 novembre: Omaggio a Giuseppe Verdi.
Domenica 17 novembre: Visita alla Collezione Andrea e Maria Cozza.
Domenica 1 dicembre: I capolavori di Fondazione Cariparma/2.
Domenica 8 dicembre: Il valore e la bellezza: visita alla Collezione di Cartamoneta.

Prosegue inoltre il già annunciato ciclo di conferenze "Alla scoperta delle Collezioni d'Arte" dedicato ai capolavori conservati a Palazzo Bossi Bocchi (tali incontri avranno inizio alle ore 17.00):

Martedì 17 settembre: Donne a palazzo. Le teste coronate di Parma: duchesse e principesse.
Martedì 24 settembre: Goliardo Padova e Renato Vernizzi: due chiaristi a confronto.
Martedì 22 ottobre: Donne a palazzo. Madri, mogli, figlie: compagne di una vita.
Martedì 12 novembre: Mino Lusignoli: arte e vita nel secondo Novecento.

La visita e la partecipazione a tutte le iniziative presso Palazzo Bossi Bocchi è gratuita e non necessita di prenotazione. Per Informazioni: Fondazione Cariparma 0521-532111 – www.fondazionecrp.it.

(Fonte: ufficio stampa Fondazione Cariparma)

 

Giovedì, 20 Giugno 2013 09:29

Parma- firmato un accordo anticrisi

 

Parma, 20 Giugno 2013 - -

Fondazione Cariparma ha posto le basi per le azioni condivise. Istituzioni, enti e terzo settore uniti in contrasto alle povertà emergenti

 

Parma, 11 Giugno 2013 --
Attenzione per la famiglia e per i giovani: questo l'insieme di contributi – per un totale di 1.600.000 Euro che Fondazione Cariparma, nell'ambito del Bando 2013 rivolto ai "Servizi alla Persona", ha recentemente deliberato in favore del Comune di Parma:

Pubblicato in Cronaca Emilia
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