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Imprenditore agricolo modenese, attuale presidente nazionale dell’associazione dei consorzi di bonifica e del consorzio di Burana, Vincenzi conosce in modo approfondito il territorio dell’Emilia-Romagna e le necessità prioritarie dei territori che è chiamato a rappresentare

Mercoledì, 17 Marzo 2021 16:12

CER cambio della guardia al vertice. 

Cambio di guardia al Canale Emiliano Romagnolo:l’imprenditore agricolo Nicola Dalmonte eletto Presidente

Eletti gli amministratori del Consorzio Burana per il mandato 2021-25. Francesco Vincenzi riconfermato presidente

Il nuovo progetto di comunicazione unisce per la prima volta enti e associazioni di categoria con l’unico obiettivo di sensibilizzare attraverso la didattica a distanza gli alunni delle superiori in Emilia Romagna

Pubblicato in Ambiente Emilia

Piccinini (m5s): “decisione del tribunale deve essere estesa a tutta la regione”

Pubblicato in Cronaca Piacenza

 Record di interventi ed opere realizzate dai consorzi di bonifica dall'entrata in vigore della legge nel 2013 . Il risultato del monitoraggio, che conferma la mole di attività realizzata dalle bonifiche nel nostro Appennino, è stata presentata oggi durante l'annuale appuntamento tra Regione Emilia - Romagna, ANBI ER e UNCEM  - (in allegato il file pdf con gli approfondimenti).

Per il nuovo anno scolastico il Consorzio Burana propone lezioni innovative e didattica a distanza
Se per il 2019-2020 si deve archiviare una didattica interrotta bruscamente a causa della situazione sanitaria il Consorzio della bonifica Burana pensa già a nuove proposte per il prossimo anno scolastico senza scordarsi di complimentarsi con la scuola di Pavullo che ha vinto il concorso regionale promosso da ANBI.

La nuova traversa di Cerezzola: Bonifiche di Reggio e Parma unite contro il deficit idrico in Val d’Enza.
Frutto di un progetto ad alta sostenibilità ambientale – curato dai due enti che condividono l’approvvigionamento idrico e le derivazioni per le colture dal Torrente Enza – l’avanzato intervento per la nuova Traversa di Cerezzola del valore di oltre 12 milioni di euro ha ricevuto il placet dell’Autorità Distrettuale del Po e del Ministero delle Infrastrutture.

Lotta al cuneo salino e studio delle falde acquifere, il progetto internazionale prende il via da Comacchio

Grazie ai laboratori del CER in collaborazione con il Consorzio Pianura di Ferrara e alle Università di Padova, Pavia ma anche accademie spagnole, turche e giordane inizia RESERVOIR, progetto destinato a condizionare le future scelte dei paesi del Mediterraneo oggi alle prese con crisi idriche e risalita del cuneo salino

Gli effetti del cambiamento climatico globali mostrano chiare ripercussioni anche nelle regioni del Mediterraneo e l’incremento delle temperature ha proporzionalmente aumentato la diretta dipendenza dalle acque sotterranee come indispensabile fonte di acqua dolce. Una fonte oggi più che mai al centro dell’attenzione corale e con essa gli inevitabili impatti qualitativi e quantitativi che ne derivano. Per rispondere in maniera adeguata a queste nuove rilevanti sfide nasce il progetto RESERVOIR con l'obiettivo di fornire nuovi prodotti e servizi utili all’insegna di una gestione sostenibile delle acque sotterranee da testare in quattro aree scelte in maniera oculata nel Mediterraneo e particolarmente soggette a stress idrico: Italia, Spagna, Turchia e Giordania.

L’area-test italiana è rappresentata da una fetta di territorio composito a ridosso della costa Adriatica, nella zona di Comacchio in provincia di Ferrara, in cui il Canale Emiliano Romagnolo, in stretta collaborazione con il Consorzio di Bonifica della Pianura di Ferrara, si occuperà del miglioramento delle conoscenze sull’impatto sugli acquiferi delle attività agricole e civili in zona anche non lontana ad insediamenti urbani a forte vocazione turistica. In particolare, nell’arco dei 4 anni di durata del progetto, saranno messi a punto modelli di gestione delle acque superficiali adeguati a contrastare l’avanzata del cuneo salino verso le aree interne, con gli immaginabili effetti positivi sulla qualità delle risorse, uno dei principali obiettivi delle Direttive Europee in materia di conservazione delle acque.

I risultati di RESERVOIR saranno utilissimi per le decisioni future, tali da poter incidere sulle politiche nei cosiddetti paesi-target presi in esame e con ogni probabilità potrebbero diventare modello riconosciuto, soprattutto in ambienti con equilibri ambientali fragili, in cui le risorse idriche hanno impatti evidenti su tutti i comparti produttivi: agricolo, industriale e civile. Il Canale Emiliano Romagnolo , forte del suo ruolo di gestore di risorsa idrica superficiale e di ente di ricerca tecnico-scientifica (AcquaCampus) con vasta e maturata esperienza in materia di studio di falde acquifere destinate al soddisfacimento dei fabbisogni idrici delle colture, è partner e parte integrante del team di progetto che raggruppa tra gli altri l’Università di Pavia e le Università di Padova, Alicante (Spagna), Dokuz Eyul (Turchia), Giordania.

 

Canale Emiliano Romagnolo: 26 milioni di euro per “straordinari lavori di manutenzione”. Si inizierà dall’impianto Palantone a Bondeno

Dopo anni di flusso ininterrotto il CER si ferma per consentire gli interventi. il progetto di rafforzamento della struttura strategica per l’irrigazione a sostegno dell’agroalimentare di tutta la Romagna e parte dell’Emilia ottiene il plauso e il finanziamento dal ministero dell’economie e finanze (MEF)

Dopo anni di servizio ininterrotto senza alcuna sosta il CER è “fermo” in inverno per i primi importanti lavori straordinari sui rivestimenti del canale. Il Canale infatti con i suoi 135 km oltre ai 16 del primo tratto del Cavo Napoleonico é il canale più lungo d’Italia, ma le elettropompe dell’impianto principale sul Po, il Palantone, hanno decine di migliaia di ore di funzionamento e i vecchi rivestimenti del primo tratto costruito negli anni ‘60 iniziano a degradarsi.


Il Consorzio ha quindi deciso di fermare il sollevamento delle acque di Po per iniziare la manutenzione delle lastre di rivestimento in un tratto di circa 3 km con un costo di soli 800.000 euro.
Non è ovviamente possibile ricostruire il rivestimento durante il flusso idrico. É un primo lavoro già avviato sul Canale che interesserà i comuni di Castello d’Argile, San Pietro in Casale, San Giorgio di Piano e Bentivoglio e che consentirà anche di valutare le eventuali criticità e le ripercussioni della sosta invernale che nei prossimi 4-6 anni interesseranno i mesi di novembre dicembre, gennaio e febbraio. Oltre alla sistemazione delle lastre su un ulteriore tratto iniziale di circa 3,5 km si provvederà al riammodernamento e potenziamento dell’impianto Palantone sul Po anche implementando le elettropompe sino a raggiungere la dotazione concessa di prelievo da  Po di 68 mc/sec. (68000 litri al secondo). 


I lavori saranno permessi da finanziamenti del Ministero Economie Finanze basati su economie conseguite dal Consorzio negli anni passati. Nei prossimi anni si avvieranno altri interventi sul sistema CER capaci di consolidare ulteriori tratti del rivestimento, ampliare le aree irrigue, proseguire il Canale nel riminese sino alla vasca finale Fontanaccia (137°chilometro) e iniziare un’azione di sostituzione di modifica delle paratoie di derivazione per renderle “intelligenti” cioè gestibili da remoto con sicuro miglioramento dell’efficienza del sistema. 


Questa interruzione del flusso idrico pur determinando problemi é assolutamente necessaria per non rischiare interruzioni di sollevamento e trasporto nel periodo marzo-ottobre nel quale eventuali rotture porterebbero a gravi ripercussioni economiche e sociali al territorio regionale. Oggi, infatti, il CER alimenta i consorzi associati su una superficie agraria di 200.000 ettari con oltre 300 milioni di metri cubi d’acqua rendendo possibile l’agricoltura anche se soggetta al cambiamento climatico, alimenta potabilizzatori romagnoli ed emiliani con circa 24 milioni di metri cubi di acqua grezza assicurando la tenuta degli usi civili e turistici anche nelle annate più siccitose, porta acqua a realtà industriali ed agroindustriali di rilevante importanza e contribuisce ad alimentare aree umide di alto valore naturalistico. 


Massimiliano Pederzoli, Presidente del CER, sottolinea “I lavori in corso e quelli programmati per i prossimi anni daranno garanzia d’acqua al territorio determinando un notevole incremento di valore alle produzioni agricole ed agroindustriali, contribuendo fortemente ad alleviare gli effetti negativi del cambiamento climatico in gran parte dell’Emilia-Romagna”.

 

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