Mercoledì, 05 Giugno 2024 06:34

New Tardini, Dall’Olio: “conferenza servizi chiede alternative progettuali e localizzative” In evidenza

Scritto da Gabriele Majo

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  •  Di Gabriele Majo Parma, 5 Giugno 2024 - (Gmajo) – La locandina dell’incontro di domenica mattina, 2 giugno 2024, al Circolo Castelletto, aveva attratto la mia attenzione anche per via del titolo: “Nuovo Stadio Tardini: Riapriamo la partita”, con interventi di Anna Kauber, presidente del Comitato Tardini Sostenibile, Enrico Ottolini, consigliere comunale di Europa Verde-Possibile e soprattutto di Nicola Dall’Olio, candidato di Alleanza Verdi Sinistra (Circoscrizione Nord Est),
  • che già avevamo intervistato non molto tempo fa nella zona ex Mercati, laddove lui non avrebbe visto male una delocalizzazione dell’Ennio. Sempre sul volantino si leggeva: “La variante urbanistica richiesta al Comune dal Parma Calcio permette di riaprire la partita sullo stadio”, promettendo di spiegare il perché. Ma come potrete ascoltare direttamente dalla voce di Nicola Dall’Olio, che per l’occasione è tornato all’interno del cortile della scuola Pezzani in via Puccini, da lui frequentata, l’attuale impasse è dovuto alla Conferenza di Servizi, che dunque non sarebbe chiusa, a differenza di quanto racconta il mainstream
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  • 1V https://youtu.be/eQJ828bCAqE

    Nicola Dall’Olio, sulla vexata quaestio del Tardini, quali le novità?

    “La principale novità, intanto, è che la procedura della Conferenza di Servizi non si è ancora chiusa e deve essere approvata una variante urbanistica, ma soprattutto è stata aperta una procedura di valutazione di sostenibilità ambientale e territoriale che si chiama Valsat che prevede che il proponente del progetto debba presentare non solo delle alternative progettuali, ma anche delle alternative localizzative.
    Nel documento presentato, queste alternative localizzative non ci sono e noi riteniamo, appunto, che il procedimento sia fermo proprio per questo, perché mancando delle giustificazioni e delle motivazioni che spieghino perché il Parma Calcio vuole demolire e ricostruire lo stadio proprio qua, perché diversa sarebbe la situazione se si parlasse di una ristrutturazione, come è stata fatta, per esempio, a Bergamo, per stralci, che consentirebbe, tra l’altro, alla squadra di continuare a giocare al Tardini, senza dover far spostare i tifosi, e poi, con vari stralci, si potrebbe avere uno stadio nuovo, ristrutturato.

    Qui è evidente che l’interesse della società Parma Calcio non è solamente quello di fare uno stadio, lo stadio è un di cui, ma il fare un qualcosa in cui c’è anche uno stadio, in cui ci sono soprattutto 9.000 metri quadrati di superficie commerciale, viene raso al suolo tutto e ricostruito con un progetto nuovo che a questo punto noi riteniamo non debba stare qua, perché ha degli impatti troppo pesanti sulla realtà circostante, sul tessuto urbano che è qua addosso, perché questo comporterebbe comunque per i tifosi delle trasferte per lungo tempo in altri stadi o in questo chimerico stadio provvisorio, che solo adesso gli amministratori del Parma Calcio scoprono essere un po’ complicato, perché non è che uno per fare uno stadio provvisorio prende un campo e lo tira su. Tra l’altro ci sono esempi di stadi provvisori diventati stadi definitivi come a Cagliari, ma al di là di questo ci vuole anche lì un’autorizzazione, una variante urbanistica, un procedimento, un progetto…

    A me sembra che stiano un po’ prendendo in giro i tifosi: ci vogliono degli anni anche per lo stadio provvisorio. E allora ci domandiamo: se c’è da realizzare uno stadio provvisorio, per poi fare un altro stadio qua, perché non troviamo una localizzazione dove fare lo stadio nuovo, diversa da questa? Noi abbiamo proposto da tempo l’area degli ex mercati, che è un’area di proprietà del Comune di Parma e in questo modo la squadra potrebbe continuare a giocare dentro lo Stadio Tardini, fintanto che i lavori non sono finiti, il nuovo stadio è a disposizione, tra l’altro accessibilissimo, e a quel punto ci sarebbe il trasferimento.

    Credo che questo metterebbe insieme tante cose, dalle richieste fatte dal Consiglio Comunale, che erano soprattutto per una ristrutturazione, che verrebbero disattese se venisse fatta una demolizione e ricostruzione; dalle richieste che arrivano anche dai tifosi, e credo sarebbe anche nell’interesse della Società Parma Calcio, perché un cantiere qui dentro, con i palazzi che ci guardano in continuazione, con i residenti contro, forse Krause, essendo un americano, arriva da un’altra realtà e non conosce il contesto locale; un cantiere del genere non durerà due anni, ma secondo me non ne durerà né tre, né quattro, né cinque, perché ci saranno continuamente delle osservazioni a quanto sta avvenendo all’interno del cantiere, basterà un po’ di rumore in più, un po’ di polvere, un ritrovamento nel terreno e questo prolungherà tantissimo i lavori. Quindi, anche raccontare che ci vogliono due o tre anni, veramente anche questo non corrisponde alla realtà.

    Quindi c’è un interesse comune, da parte del Comune e della Giunta, da parte dei residenti, da parte anche dei tifosi e della stessa Società, a trovare una soluzione diversa: siccome la partita non è chiusa, perché il procedimento è ancora aperto e bisogna passare dal Consiglio Comunale, allora credo che sia venuto il momento davvero di ridiscuterne e trovare una soluzione che vada bene per tutti”.

    Secondo il mainstream i tecnici della Conferenza di Servizi avevano passato la palla ai politici per le due sedute del Consiglio Comunale (variante urbanistica e durata della concessione) che avrebbero dovuto svolgersi a maggio, ma ora siamo già ad inizio giugno…

    “Siamo ad inizio giugno e non ci sono previsioni di una prossima seduta, quindi penso che questo sia indicativo del fatto che qualcosa si è incagliato e che ci sono dei procedimenti, in particolare, ribadisco, questo della valutazione della sostenibilità ambientale e territoriale che è in capo alla Provincia, che non si è ancora chiuso e fin tanto che questo non si chiude, non si può poi andare avanti sulla parte della variante urbanistica e quindi poi chiudere la Conferenza di Servizi.
    Poi, va aggiunto che la variante urbanistica, come nel caso dell’aeroporto, è un atto politico, non è un atto meramente tecnico che il Consiglio Comunale deve semplicemente ratificare: può anche votare contro, se non corrisponde, soprattutto, ad un impegno che è stato preso a maggioranza dal Consiglio nei riguardi del Sindaco e della Giunta di mantenere determinate caratteristiche del Tardini e preservare anche gli elementi storici più importanti, che questo progetto, di sicuro, non preserva...”

    Qualora si verificasse una clamorosa marcia indietro e si tornasse al procedimento a stralci?

    “Questa, per me, rimarrebbe la soluzione prima: un conto è riqualificare una struttura esistente, appunto procedendo a stralci e mantenendo la continuità del gioco, in campionato, dentro il Tardini; ma qui stiamo parlando di un qualcosa di diverso, e cioè di abbattere, costruire e creare qualcosa che non è solo uno stadio, anzi lo stadio è solo una parte, ma è tutto quello che ci gira attorno che evidentemente interessa alla proprietà. Qui, però, non è che siamo in Inghilterra, dove i tifosi vengono a passare sei giorni alla settimana dentro ad acquistare il merchandising, e comunque ci saranno anche centri commerciali di altro tipo. Tra l’altro siamo a 300-400 metri dal Barilla Center: ha anche degli impatti, sul tessuto insediativo (c’è una scuola, ci sono dei negozi) che sono veramente insostenibili su quest’area. Diverso se fosse la ristrutturazione: la ristrutturazione sarebbe è una funzione che già esiste, che verrebbe mantenuta, ma non ne verrebbero aggiunte delle altre.” Gabriele Majo

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    gabriele-majo-per-slide.jpegGabriele Majo

    Gabriele Majo, 60 anni (giornalista pubblicista dal 1988 e giornalista professionista dal 2002), nel 1975, bambino prodigio di soli 11 anni, inizia a collaborare con Radio Parma, la prima emittente libera italiana, occupandosi dei notiziari e della parte tecnica dei collegamenti esterni. Poi passa a Radio Emilia e quindi a Onda Emilia. Fonda Radio Pilotta Eco Radio. Nel 1990, dopo la promozione del Parma in serie A, è il responsabile dei servizi sportivi di Radio Elle-Lattemiele, seguendo l'epopea della squadra gialloblù in Italia e in Europa, raccontandone in diretta agli ascoltatori i successi. Contemporaneamente è corrispondente da Parma per Tuttosport, Repubblica, Il Messaggero, L'Indipendente, Paese Sera ed altri quotidiani. Dal 1999, per Radio Capital è inviato sui principali campi della serie A, per la trasmissione "Capital Gol" condotta da Mario Giobbe. Quindi diviene corrispondente e radiocronista per Radio Bruno. Nelle estati dal 2000 al 2002 è redattore, in sostituzione estiva, di Sport Mediaset, confezionando servizi per TG 5, TG 4 e Studio Sport. Nel 2004 viene chiamato al Parma F.C. quale "coordinatore della comunicazione" e direttore responsabile del sito ufficiale www.fcparma.com. Nel 2009, in disaccordo con la proprietà Ghirardi, lascia il club ducale. Nel 2010 fonda il blog StadioTardini.com di cui nel 2011 registra in Tribunale la testata giornalistica (StadioTardini.it) divenendone il direttore responsabile. Il rifondato Parma Calcio 1913, nel 2015, gli restituisce l'incarico di responsabile dell'ufficio stampa e comunicazione. Da Luglio 2017 a Dicembre 2023 si occupa dello sviluppo della comunicazione e di progetti di visibilità a favore di Settore Giovanile e Femminile della società. Dal 2010, a conferma di una indiscussa poliedricità, ha iniziato un percorso come attore/figurazione speciale di film e cortometraggi: l'apice l'ha raggiunto con il cammeo (parte parlata) all'interno del pluripremiato film di Giorgio Diritti "Volevo Nascondermi" (con presenza nel trailer ufficiale) e partecipazioni in "Baciato dalla Fortuna", "La Certosa di Parma", "Fai bei sogni" (del regista Marco Bellocchio), "Il Treno dei bambini" di Cristina Comencini, "Postcard from Earth" del regista Darren Aronofsky, "Ferrari" del regista Michael Mann. Apparizioni anche nei cortometraggi nazionali "Tracce", "Variazioni", "L'Assassinio di Davide Menguzzi", "Pausa pranzo di lavoro"; tra i protagonisti (Ispettore Majo) della produzione locale della Mezzani Film "La Spétnèda", e poi nei successivi lavori "ColPo di Genio" e "Franciao".