Eccoci giunti alla decima avventura stagionale di questo nuovo ciclo di racconti che hanno come protagonista Rodolfo Lapidario, l'agente di pompe funebri che sapeva parlare con i suoi defunti. "Lo Spirito del Natale".
Eccoci giunti alla nona avventura stagionale di questo nuovo ciclo di racconti che hanno come protagonista Rodolfo Lapidario, l'agente di pompe funebri che sapeva parlare con i suoi defunti. "La festa dei Morti secondo Rodolfo Lapidarioi".
Eccoci all'ottava avventura stagionale di questo nuovo ciclo di racconti che hanno come protagonista Rodolfo Lapidario, l'agente di pompe funebri che sapeva parlare con i suoi defunti. "Rodolfo Lapidario e lo spirito degli affari".
Ecco qui la settima avventura di questo nuovo ciclo di racconti che hanno come protagonista Rodolfo Lapidario, l'agente di pompe funebri che sapeva parlare con i suoi defunti. "Rodolfo Lapidario e il ponte dell'arcobaleno"
Una nuova avventura di Rodolfo Lapidario, l'agente di pompe funebri che sapeva parlare con i suoi defunti. "Lo spirito che voleva venire bene nelle foto."
Capitolo 1 ANDREA - In una giornata di sole, in un piccolo paesino della provincia di Parma, Andrea e l'anziana signora Marta, una donna di 80 anni, senza figli, di corporatura minuta, con gli occhiali, i capelli bianchi, vestita con scarpe nere e una tuta dello stesso colore, rimasta vedova da poco, si incontrano.
_Buongiorno signora Marta, oggi è una bellissima giornata, dove va di bello?
_Buongiorno Andrea, sei sempre molto educato con me. È difficile trovare ragazzi così bravi al giorno d'oggi! Vado a fare compere, speriamo che ci sia poca gente, sono molto stanca. Non sono più giovane e in forma come un tempo.
_Signora non si preoccupi. Io non ho nulla da fare. Resti pure a casa. Vado io a farle la spesa.
_Grazie Andrea. Non so come ringraziarti. Tieni , questa è la lista delle cose da acquistare.
_Dovere e piacere signora Marta, tra poco sarò di ritorno.
_Grazie infinite Andrea. Ti aspetto a casa.
_A tra poco signora.
Andrea è gentile e disponibile con tutti, non nega mai il saluto a nessuno, aiuta spesso le persone più anziane del paese... Andrea, un ragazzo poco curato, ritenuto strano da molti ma dotato di un carisma e una gentilezza fuori dal comune. Cosa nasconde Andrea? Sta solo recitando una parte per nascondere la sua vera natura oppure è davvero un bravo ragazzo!? Poco si sa di lui. Andrea, un ragazzo di 37 anni, robusto, alto, capelli e occhi scuri, stempiato, quasi sempre da solo, malvestito, in cerca forse di conferme da parte degli altri. Qualcuno lo chiama "Lo Zingaro". Non partecipa alle feste di paese, non và ai compleanni delle poche persone che frequenta.....nessuno lo ha mai visto con una donna! Quali sono gli interessi di Andrea? Come passa il tempo libero? Perché esce da solo? Ma soprattutto chi è Andrea?
Capitolo 2 LA FAMIGLIA
_Ecco la spesa signora Marta.
_Già di ritorno. Sei fantastico Andrea. Vuoi che ti preparo qualcosa da mangiare? Resti a farmi un po' di compagnia?
_La ringrazio signora, ma ho alcune faccende da sbrigare a casa. Magari un'altra volta. Arrivederci.
_A presto e grazie Andrea.
Dopo aver salutato la signora, Andrea decide di fare ritorno a casa, una catapecchia vecchia, sporca e disordinata. Non ha fratelli o sorelle. I cugini e gli zii non li vede da anni. Sara, la madre di Andrea, una donna di bell'aspetto, con i capelli scuri e gli occhi neri è morta. Non è mai stata una brava madre, non ha mai ascoltato suo figlio. Fin da piccolo lo ha sempre umiliato e maltrattato.
_Andrea, devi stare alla larga da tutte le donne. Sono tutte prostitute. E non perdere tempo a farti degli amici. Non servono a niente. Un giorno te ne accorgerai. L'unica cosa importante nella vita sono i soldi.
_Va bene, come vuoi tu mamma.
Questo era il discorso che ogni giorno sua madre gli ripeteva. Non gli ha mai permesso di vivere, di essere felice, di amare le persone. Lo ha sempre tenuto al guinzaglio, mandandolo a lavorare anziché fargli proseguire gli studi. Una malattia improvvisa l'ha portata via e Andrea non ha versato neppure una lacrima per lei. Forse questa morte è stata solo una liberazione. Sandro, il padre di Andrea, è un uomo spietato e disoccupato. Un tempo atletico e pieno di vita, bello, con gli occhi azzurri e i capelli neri, dopo la nascita di Andrea, seguita dalla perdita del suo lavoro in un panificio, si lascia andare del tutto, passando la vita in casa a picchiare sua moglie e suo figlio, sfogando i suoi dispiaceri nell'alcool, e costringendo Andrea a pagare i suoi debiti.
_Andrea vieni subito qui! Vuoi raggiungere tua madre!?
_Ma papà che ho fatto? Io....
_Stai zitto lurido figlio di puttana! Per quanto mi riguarda puoi morire anche tu. Non mi fai paura. Per me sei sempre il nanerottolo di tanti anni fa.
_Papà ma che succede!? Hai bevuto ancora?
Sandro si avventa su suo figlio. Lo prende a calci e pugni. Lo stordisce e lo abbandona sul pavimento. Una storia che si ripete spesso, troppo spesso, da anni. Forse proprio per questo motivo il ragazzo è incapace di amare e di stringere rapporti sinceri e duraturi. Andrea non prova amore per nessuno, è indifferente a ogni cosa. Finge che tutto vada bene quando gli capita di incontrare qualcuno, dicendo che i lividi sono causati dalle cadute in bicicletta e in motorino, una scusa utilizzata dai tempi dell'adolescenza, ma Andrea sa che prima o poi esploderà. O forse no. Ormai va bene così.
_Brutto bastardo. Dopo alzati e vammi a comprare le birre.
_Si papà.
Capitolo 3 IL LAVORO
Il lavoro è uno schifo! Suona la sveglia. Tutti i giorni da quando aveva 15 anni. Andrea lavora da una vita in una grande azienda alimentare specializzata nella produzione dei prosciutti. Il capo lo detesta e la cosa è reciproca.
_Datti una mossa Andrea. Non sei pagato per stare fermo!
_Capo ho finito di salare i prosciutti che sono arrivati stamattina. Stavo solo aspettando nuovi ordini.
_L'ordine è di andare a fanculo! E ora levati dalle palle! Il tuo aspetto mi dà la nausea.
Andrea non va d'accordo nemmeno con i colleghi, non partecipa alle cene aziendali, se ne sta sempre in disparte, isolato da tutto e tutti. Lo stipendio è misero e finisce nel giro di pochi giorni perché costretto a pagare i debiti del padre. Le 8 ore sono lunghe e faticose. Forse è meglio farla finita!? O forse no!? Termina la giornata lavorativa. Andrea timbra il cartellino e ritorna a casa.
_Ed ora capo vacci tu a fanculo!
Capitolo 4 LE RAGAZZE E LA DROGA
Ma in amore come vanno le cose? Andrea è un bravo attore, parla bene. In un certo senso ci sa anche fare con le donne. Non ha difficoltà a recitare la parte del ragazzo romantico e innamorato. Le conquista facilmente. Un giorno all' uscita del lavoro si ferma a fare benzina (la sua macchina è un rudere che cade a pezzi, ma per fortuna lo porta al lavoro, una volta Andrea ci andava a piedi, in scooter, in bicicletta e in autostop), e qui nota una ragazza bionda, con i capelli lunghi e lisci, le labbra rosse e carnose, gli occhi blu, un vestitino azzurro e corto che lascia intravedere due bellissime gambe. Il seno è perfetto. Né troppo grande né troppo piccolo. Andrea si avvicina e si presenta. La ragazza ricambia:
_Piacere di conoscerti Andrea. Mi chiamo Giulia.
_Giulia, sei bellissima, il piacere è tutto mio. Sai, io sono abituato a dire ciò che penso, e penso che dovresti invitarmi stasera a casa tua.
Giulia si mette a ridere e incredibilmente accetta. Non le era mai capitato di conoscere una persona in questo modo.
_Dai ragazzo, prendi la macchina e seguimi. Io vivo in città.
_Agli ordini dolce Giulia!
Andrea e Giulia arrivano a casa di lei, un piccolo appartamento al piano terra di una palazzina, ben arredato situato poco lontano dal centro di Parma. Tutto sta andando molto bene. Ma quando si arriva al dunque, quando arriva il momento di fare l'amore Andrea si tira indietro. La bacia, la spoglia, poi......si riveste. Lui preferisce l'autoerotismo e la fantasia. La fa piangere, la prende a schiaffi, la umilia.
_Andrea sei impazzito? Perché mi stai facendo questo!? Lasciami... Vattene!
_Taci puttana! Vergognati. Non mi conosci nemmeno e mi hai portato a casa tua!
Forse Andrea è omosessuale o forse è tutta colpa dei suoi genitori che lo hanno sempre trattato male? Andrea e Giulia non si rivedranno mai più. Lei non racconterà mai a nessuno di quanto accaduto. Forse per paura. Ogni volta gli incontri con le donne vanno così. Col tempo Andrea si avvicina alla droga e smette di frequentare le ragazze. Infondo nessuno ha più voglia di stare insieme. Si lasciano tutti. La gente si sopporta solo per il quieto vivere. Negli spinelli trova la pace e il relax. Lo sballo gli permette di sopportare le botte di suo padre e le angherie del suo capo. Smette di uscire. Non partecipa alle feste di paese, non partecipa alle cene aziendali, non va ai compleanni delle poche persone che frequenta, nessuno lo ha mai visto con una donna, se ne sta in disparte isolato da tutto e tutti.... Ecco chi è Andrea!
(FINE)
Di Nicola Comparato nato a Policoro (MT) il 01-03-1982 residente a Poggio di Sant'Ilario Baganza frazione del comune di Felino in provincia di Parma
Un racconto di Nicola Comparato - seconda parte - Dopo aver salutato il Nonno, mi ritrovo nuovamente nello scenario iniziale. Tra le macerie e le automobili distrutte, noto alcuni cani randagi. Mi guardano. Sembrano affamati. Non so che fare. Passo accanto a loro spaventato e preoccupato, ma proprio in quel momento ricomincia la musica. Il branco si allontana, forse influenzato da quella melodia, quindi proseguo il mio cammino. Nella mia testa la voce della fotografa si fa sempre più chiara:
_Aiutami Nick.... Tutto dipende da te.
La musica continua e mi porta nei pressi di una baracca semidistrutta. La porta è aperta. All' interno sono presenti armi di ogni tipo e seduto su una sedia, davanti ad un tavolo, con un fucile tra le mani, trovo un ragazzo dal fisico possente, tatuato e con la testa rasata, vestito con canottiera bianca, pantaloni mimetici e stivali neri.
_Benvenuto Nick. Sono Davide il Guerriero, non temere. Ti stavo aspettando!
Mi accorgo che nel mondo dove la fotografia e la musica sono proibite, tutti conoscono il mio nome.
_Grazie Davide. La melodia del musicista e la voce della fotografa mi hanno condotto qui.
_Lo so. Tutto comincia e finisce con te. Ma è ancora troppo presto per capire quale sarà il tuo compito. Ti ho preparato dei vestiti nuovi. Getta gli stracci che hai addosso e riposati.
Faccio ciò che mi dice il Guerriero, che nel frattempo mi ha procurato una sedia.
_Non esistono strade per arrivare qui, nel mondo dove la fotografia e la musica sono proibite. Le uniche vie sono l'amore e l'odio. Quando troverai la fotografa e il musicista troverai le risposte che cerchi. Ora dormi. Domani ti porterò dal Nano Filippo. Lui sa dove si trovano la fotografa e il musicista.
Il guerriero posa accanto a me una pistola:
_Questa ti servirà!
Chiudo gli occhi. Nelle mia testa sento di nuovo la voce della fotografa che mi dice:
_Buona notte Nick.
Ed io, sottovoce, poco prima di addormentarmi le rispondo:
_Buona notte fotografa.
Dopo una notte di assoluto riposo, vengo svegliato dalla melodia del musicista. Io e il Guerriero ci prepariamo a partire. Porto con me la pistola, il Guerriero invece decide di iniziare il viaggio disarmato. La sua forza è tutta nelle sue braccia. Per raggiungere il Nano Filippo attraversiamo un ponticello poco distante dalla nostra baracca. Sotto di noi scorre un piccolo torrente. Ne approfittiamo per rinfrescarci e dissetarci. Al di là del ponticello troviamo ad attenderci un uomo di corporatura robusta, con i capelli corti e gli occhiali.
_Vi stavo aspettando, sono lo Scillitano, il guardiano di questo torrente. Nulla sfugge ai miei occhi e alle mie orecchie.
Incuriosito mi rivolgo allo Scillitano:
_Allora anche tu puoi sentire la melodia del musicista e la voce della fotografa?
_Nick, tutti possono sentirla. Bisogna solo volerlo. E in questo mondo dove la fotografia e la musica sono proibite, nessuno ha più voglia di ascoltare. Andiamo tutti insieme dal Nano Filippo. Anche io, come il Guerriero so esattamente dove si trova.
Rattristato e stupito, seguo lo Scillitano insieme al Guerriero. Giunti dinanzi ad un vecchio e gigantesco palazzo di 4 piani, lo Scillitano si ferma.
_Qui è dove dimora il Nano Filippo insieme ai suoi genitori, la fotografa e il musicista. Eccolo, sta arrivando.
Ci raggiunge un ragazzino con i capelli color oro e gli occhi color mare, vestito con un simpatico completo verde e un buffo cappello dello stesso colore. Che sorpresa scoprire che è figlio della fotografa e del musicista!
_Ciao Nick, ciao Guerriero, ciao Scillitano, venite!
Non appena il Nano Filippo ci fa cenno di seguirlo, comincia di nuovo la melodia del musicista.
_Venite, questa è la musica del mio papà, Jacopo il musicista. È un grande compositore! La mia bellissima mamma, la fotografa Valentina lo ama tantissimo. Ma degli uomini cattivi li tengono prigionieri. Seguiamo la melodia, ci porterà da loro.
Ci addentriamo nel palazzo, e ad attenderci al primo piano troviamo i teppisti punk che mi avevano aggredito in precedenza. Dietro di loro, incatenato ad un pianoforte c'è Jacopo il musicista.
_Salvate il mio papà!- Grida il Nano Filippo.
Nella mia testa risuona la voce della fotografa:
_Stai attento Nick!
Decido di combattere per salvare il musicista, infondo ho con me la pistola, ma Davide il Guerriero e lo Scillitano mi bloccano, ed in coro esclamano:
_Ci pensiamo noi!
In un attimo i teppisti sono a terra. Lo Scillitano e il Guerriero da abili combattenti li hanno sconfitti. Il musicista è salvo.
_Non so come ringraziarvi. Ora sarà di nuovo possibile suonare e ascoltare la musica. Nick, corri al quarto piano, troverai mia moglie Valentina, la fotografa.
Stringo la mano allo Scillitano, al Guerriero e al musicista. Il Nano Filippo mi abbraccia dicendomi:
_Grazie Nick, sono felice. Tra poco sarà tutto finito.
Mi dirigo al quarto piano. Eccola li davanti a me, la fotografa Valentina, la ragazza più bella che io abbia mai visto. Sembra una fata. I suoi occhi sono dello stesso colore del cielo e profondi come l'oceano. I suoi capelli sono rossi come il fuoco. Si avvicina a me.
_Grazie Nick. La fine di questo mondo dipende da te. La musica è salva. Ora dobbiamo salvare la fotografia. Prendi la pistola che hai con te, questo è l'ultimo scatto. Solo con la tua fine ci sarà un nuovo inizio.
Non posso credere alle parole della fotografa. Ma decido di crederci. La guardo negli occhi. Lei mi sorride. Senza chiedere spiegazioni mi punto la pistola alla testa e premo il grilletto. Bang!
Mi sveglio di colpo. E scopro.... Che era tutto un sogno.....Peccato!
FINE
"Per rileggere il Cap. 1 https://www.gazzettadellemilia.it/cultura/item/24024-la-fotografa-e-il-musicista-1.html"
Nicola Comparato
Un racconto di Nicola Comparato - I miei vestiti sono a brandelli. Intorno a me solo macerie e automobili distrutte. In sottofondo si ode una musica dolce che nulla ha a che fare con lo scenario circostante. In questo panorama apocalittico vago senza meta, senza ricordare chi sono e dove mi trovo, senza sapere come sono arrivato qui. La voce di una ragazza risuona nella mia testa, sembra chiedere aiuto e mentre sto quasi per impazzire, un losco personaggio addobbato come un punk e armato di manganello si materializza davanti a me gridando:
"Hey tu questa non è zona tua!"
Tra lo stupore e la paura rispondo:
"Non cerco guai, cerco solo delle risposte. Dove mi trovo?"
Il "punk" si avvicina emettendo un suono, una specie di segnale, e nel giro di pochi secondi mi ritrovo accerchiato da una decina di suoi scagnozzi sbucati da chissà dove, armati dalla testa ai piedi.
"Per favore non fatemi del male! Aiutatemi!"
Non faccio in tempo a dire altro, che uno di loro mi colpisce in testa con una mazza facendomi perdere i sensi.
Mi sveglio ore dopo in una specie di officina abbandonata. La voce della ragazza risuona ancora nella mia testa accompagnata da quella musica dolce sentita in precedenza. Mi muovo lentamente cercando una via di uscita, ed arrivato finalmente davanti ad una porta, vengo fermato da un uomo dalla folta barba bianca e i capelli lunghi, vestito con una tuta da meccanico, che non avevo notato fino a quel momento.
"Ragazzo, come ti senti? Quei teppisti combinano solo guai. Uno di loro, il primo che hai incontrato, purtroppo è mio figlio. Solo per questo sei ancora vivo. Gli ho detto di portarti qui quando ho visto che ti stavano trascinando per il sentiero privo di sensi. Qui sei al sicuro. "
Finalmente provo un senso di serenità e fiducia.
"Grazie buon uomo. Ho perso la memoria, non so dove mi trovo e non ricordo il mio nome. Chi è la ragazza che parla nella mia testa? Da dove proviene quella musica? Come vi chiamate?"
L'uomo risponde:
"Qui tutti mi chiamano Nonno. Il tuo nome è Nick. Ti trovi nel mondo dove la fotografia e la musica sono proibite. Cerca la fotografa e il musicista. Sono prigionieri da qualche parte la fuori, in questo mondo reso brutto apposta per non essere fotografato. Segui la melodia del musicista. Lui ti indicherà la strada giusta da percorrere. Dopo averli liberati potrai finalmente tornare a casa. Ma stai attento. Li fuori è pieno di pericoli."
L'uomo apre la porta. Spaventato ma senza alternative, lo saluto e comincio il mio viaggio alla ricerca della fotografa e del musicista.
Nicola Comparato