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A Modena nove le famiglie a cui è comunicata la decadenza scolastica: un solo caso al nido, otto all’infanzia. Altri 12 restano fuori dalle materne della Fondazione Cresci@mo.

Modena -

Entro domani, martedì 27 agosto, alle famiglie che, nonostante i ripetuti solleciti, non hanno provveduto a regolarizzare la posizione dei figli in materia di vaccinazioni obbligatorie, sarà consegnata comunicazione della decadenza dell’iscrizione scolastica per l’anno 2019/2020.

Nei servizi educativi del Comune di Modena sono meno di una decina i bambini che, non essendo in regola con la legge n.119 del 2017 recante “Disposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale”, non potranno frequentare nido o scuola d’infanzia.

Per la precisione a ricevere la comunicazione attraverso una visita del messo comunale saranno le famiglie di otto bambini iscritti alle scuole d’infanzia e di un solo bambino iscritto al nido; analoga comunicazione verrà recapitata alle famiglie di 12 bambini che frequentano le scuole d’infanzia della Fondazione Cresci@mo.

La lettera, oltre a menzionare quanto previsto dalla legge, ricorda che per quanto riguarda l’anno scolastico che inizierà a breve, i dirigenti scolastici e i responsabili dei servizi educativi, come delle scuole private e dei centri di formazione professionale, hanno dovuto inviare alle aziende sanitarie locali entro il 10 marzo l'elenco degli iscritti; le Ausl, a loro volta, entro il 10 giugno hanno restituito gli elenchi con l’indicazione di chi non era in regola con gli obblighi vaccinali senza essere nelle condizioni di esonero, omissione o differimento delle vaccinazioni. Nei giorni successivi, il Comune in quanto responsabile dei propri servizi educativi, al pari dei dirigenti scolastici e dei responsabili di servizi privati, ha invitato i genitori, o chi esercita la potestà genitoriale, a regolarizzare la posizione vaccinale dei bambini entro il 10 luglio.

Per chi, scaduti i termini, non ha presentato l’idonea documentazione, la legge prevede la decadenza dall’iscrizione in considerazione “dell’urgenza di garantire in maniera omogenea sul territorio le attività dirette alla prevenzione, al contenimento e alla riduzione dei rischi per la salute pubblica al fine di assicurare il costante mantenimento di adeguate condizioni di sicurezza epidemiologica in termini di profilassi e di copertura vaccinale”.

Il Settore Istruzione del Comune di Modena ha in particolare sollecitato le famiglie contattandole per email e telefonicamente, oltre che inviando la prevista raccomandata. Inoltre, soprattutto in considerazione di quei bambini che si sono iscritti fuori termine provenendo da altre realtà, ha concesso a tutte le famiglie “non in regola” ulteriori giorni per regolarizzare la situazione vaccinale dei figli, decidendo di comunicare la decadenza dell’iscrizione scolastica dopo il 20 agosto.  

Tra le nove famiglie a cui, infine, è arrivata la comunicazione anche tre che, anziché la documentazione hanno presentato una formale richiesta d’appuntamento, nonostante la Regione abbia invece già previsto un percorso preferenziale di accesso agli ambulatori senza appuntamento. Il Servizio Infovaccinazioni della Regione ha infatti ribadito che per i minori per i quali è stato completato tutto il percorso di recupero previsto dalla legge, ma che non hanno eseguito le vaccinazioni, non è più possibile presentare la richiesta d’appuntamento in quanto le aziende sanitarie locali garantiscono il libero accesso agli ambulatori per le vaccinazioni.

 
 
 
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Nella prima mattinata di oggi il bus n. 7 in partenza da Colorno e diretto a Parma, si è dovuto fermare a San Polo di Torrile per circa 30 minuti almeno. L’autobus non ancora carico di studenti, per via della chiusura estiva delle scuole, era comunque occupato da lavoratori e diversi cittadini, che visto il prolungarsi dei tempi di sosta e più che altro per la paura hanno preferito recarsi alla stazione a prendere il treno, con il biglietto del bus già pagato in tasca. 

Chi invece ha scatenato il caos oggi nel mezzo pubblico il biglietto non l’aveva. Ad un normale controllo degli operatori Tep il ragazzo di etnia presumibilmente nord africana, conscio di essere multato, ha dato in escandescenza, rifiutando di dare le sue generalità ed iniziando a vandalizzare il mezzo pubblico, prendendosela anche con l’autista. Momenti di paura da parte dei viaggiatori e del personale a bordo, che è durato fino all’arrivo delle forze dell’ordine.
 
Non sono nuovi episodi del genere sui mezzi pubblici, e la sicurezza di tutti viene continuamente messa a dura prova diventando sempre meno una garanzia doverosa. Molti autobus sono muniti di videosorveglianza e questo consente di riconoscere successivamente chi commette reati e magari si da alla fuga, ma non consente nell’immediato di tutelare gli occupanti dei mezzi. Sarebbe opportuno iniziare a ragionare su come poter evitare o deterrere rapidamente certi atti criminosi. Una buona idea potebbero essere dei tornelli rotanti che si aprono all’inserimento del biglietto. Si potrebbero dotare autisti e controllori di spray urticante con una delibera simile a quella proposta in regione Lombardia, e di tanto in tanto provare a far salire a bordo dei mezzi pubblici, personale delle forze dell’ordine o di vigilanza privata. Troviamo paradossale che un servizio pubblico debba essere sospeso a causa di un solo giovane baldanzoso che da in escandescenza. Non molto tempo da oggi, un treno fu perfino fermato per oltre un ora, a causa di un gruppo di ragazzini pestiferi.
 
Tutto questo è assurdo ed ingiusto nei confronti di chi paga il biglietto e ha una propria vita da portare avanti.
 
Il gruppo 
AMO - COLORNO
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Personale del Commissariato di P.S. di Carpi ha denunciato in stato di libertà un cittadino marocchino di 22 anni per il reato di furto aggravato ai danni del Centro di Promozione Sociale Gorizia.

Al termine di una approfondita e scrupolosa attività di indagine, effettuata anche attraverso l’analisi delle immagini del sistema di videosorveglianza del locale, gli agenti sono riusciti a risalire al giovane straniero, imputandogli la paternità del furto.

Il giovane, nella tarda serata del 18 maggio scorso, aveva forzato una prima porta di sicurezza esterna per introdursi nel Centro e, dopo aver danneggiato un’altra porta i, frantumandone il vetro, aveva raggiunto il locale adibito a bar, asportando il fondo cassa.

A questa denuncia se ne aggiunge un’altra a suo carico per il reato di atti osceni in luogo pubblico in presenza di minori. La Squadra Volante il 24 giugno scorso, era intervenuta in via Lucrezio in quanto un condomino aveva segnalato la presenza di un uomo - per l’appunto il 22enne marocchino - completamente nudo, con una bottiglia di vino in mano, in piedi sopra una panchina, che saltava e ballava, cantando a squarciagola, all’interno del parco pubblico, frequentato da bambini intenti a giocare.

Il marocchino pregiudicato, con numerosissimi precedenti di Polizia per svariati reati, tra cui ricettazione, danneggiamento e furto aggravato, porto di armi ed oggetti atti ad offendere, si trova al momento in carcere a seguito di ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P presso il Tribunale di Modena in relazione ad un furto commesso dallo stesso nella notte tra il 24 e il 25 maggio scorsi ai danni dell’esercizio commerciale “Mercatone A.C.E.” di Carpi. 

 

 

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Chiuse le indagini su una truffa online. Clienti truffati in tutta Italia malviventi che incassavano i soldi e producevano documenti falsi. In agosto grazie ai varchi quasi un veicolo sequestrato al giorno.

 

La Polizia Locale di Formigine ha chiuso nei giorni scorsi un'indagine partita in seguito a ben sette segnalazioni di cittadini formiginesi giunte tra fine 2018 e inizio 2019, relative ad assicurazioni auto stipulate online, i cui documenti cartacei non risultavano validi una volta presentati agli agenti durante normali controlli. Le verifiche hanno condotto a diversi siti Internet, corrispondenti a nomi di agenzie diverse, ma tutti riconducibili allo stesso gruppo di persone, con base in provincia di Caserta.

Il broker di turno, dopo aver incassato i soldi, non li girava alle compagnie assicurative, ignare di tutto, ma inviava comunque per posta la documentazione a chi aveva stipulato la polizza. Ovviamente si trattava di documenti falsificati ad arte. Le indagini di diverse forze dell'ordine, tra cui i Carabinieri di Milano, hanno finito per convergere, ricostruendo nei dettagli la rete e la modalità operative messe in atto dai truffatori, come quella di fingere, da parte dell'interlocutore al telefono, un accento diverso a seconda della provenienza della chiamata.

La Polizia Locale di Formigine ha infine inviato un'informativa alla Procura di Caserta, dove ulteriori indagini provvederanno ad accertare eventuali legami con la criminalità organizzata.

Le attività del comando formiginese relative alle assicurazioni auto procedono anche grazie ai due varchi attivi sul territorio comunale, a Corlo in via Corletto e a Ubersetto sulla via Giardini (solo quest'ultimo registra il passaggio di circa 20.000 veicoli al giorno), grazie ai quali, nell'ultimo mese di agosto, sono stati individuati e sequestrati 27 mezzi privi di assicurazione e 40 non revisionati. 

“I controlli legati ad assicurazioni e revisioni – commenta Marcello Galloni, comandante della Polizia locale di Formigine – sono soprattutto in nome della sicurezza, sia degli automobilisti responsabili delle irregolarità, che si riscontrano nelle più diverse tipologie di veicoli e di proprietari, sia di tutti gli altri utenti della strada”. 

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L’uomo aveva commesso in città sette colpi ai danni di anziani benestanti, ai quali aveva “venduto” un cd-rom vuoto, millantando accordi con i figli dei truffati, di cui studiava abitudini e legami familiari, a cifre tra i 200 e i 300 euro.

MODENA –

Non c’è limite alla fantasia dei truffatori, che se ne inventano sempre una nuova per spillare soldi a malcapitati, spesso anziani e con scarsa conoscenza delle tecnologie, oppure avvezzi a fidarsi ancora del prossimo.

Così un 45 enne di origine napoletana, pluripregiudicato e con precedenti legati a reati di truffa compiuti in tutta Italia aveva messo a punto ben sette “colpi” in città, ai danni di anziani benestanti e con figli. Il truffatore prima sceglieva con cura le sue vittime, tutti over 70, poi ne studiava i legami familiari e le abitudini, lo stile di vita e i luoghi frequentati.

Approfittando di un momento in cui le vittime erano a piedi, li affiancava con la propria auto, li chiamava per nome e raccontava loro di essere un amico o un conoscente dei loro figli. Poi scattava la truffa: il malvivente mostrava loro un banale CD-rom, vuoto e dal costo di pochi centesimi, dicendo loro che vi era un accordo con il figlio per la consegna e chiedendo in cambio una cifra compresa tra i 200 e i 300 euro

Le segnalazioni della truffa arrivate alla Questura di Modena tra febbraio e giugno di quest’anno hanno fatto sì che la Squadra Mobile aprisse subito le indagini, che in tempi rapidi hanno portato a identificare il malvivente, già noto per reati simili. 

Anche grazie alle immagini della videosorveglianza e altri accertamenti tecnici, incrociati con le testimonianze dei truffati, è stato possibile stringere il cerchio attorno al 45 enne. Il sostituto procuratore Giuseppe Amara ha quindi chiesto e ottenuto dal Gip l’ordinanza di custodia cautelare in carcere. È stato poi necessario avviare una seconda indagine per rintracciare l’uomo, che era solito spostarsi in tutta Italia. Lo scorso mercoledì è stato infine identificato e arrestato mentre era in vacanza a Scalea (CS). Il 45 enne è stato condotto in carcere. 

 

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L’episodio è avvenuto a Sassuolo, dove i Carabinieri sono intervenuti per una segnalazione di una giovane donna in lacrime, scalza e con in braccio un neonato, che ha riferito di essere stata malmenata dal fratello, un 32 enne di origine marocchina.

SASSUOLO (MO) –

Era fuggita di casa, scalza e con il figlio neonato in braccio, e si aggirava in strada spaventata, piangendo. Diverse segnalazioni hanno convinto i Carabinieri di Sassuolo a intervenire. Giunti sul posto, hanno trovato una 27 enne di origine marocchina e suo figlio, in preda alla disperazione. Una volta calmata e rassicurata, la ragazza ha riferito di essere stata presa a schiaffi dal fratello, che vive con lei, e di essere fuggita in strada con il figlioletto per sottrarsi alle violenze dell’uomo, che l’avrebbe anche inseguita.

I militari hanno così rintracciato l’uomo, un 32 enne in preda ai fumi dell’alcool che, anche di fronte alle Forze dell’Ordine, ha continuato imperterrito a insultare e minacciare la sorella, la quale, portata in caserma, ha riferito che non era la prima volta che il fratello la picchiava e la minacciava.

Il 32 enne marocchino è quindi stato denunciato in stato di libertà e, vista la tua attitudine violenta, nei suoi confronti è scattata anche l’adozione della misura di allontanamento d’urgenza dalla casa familiare, immediatamente eseguita.

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Si è presentato sotto casa della ex ccompagna violando un provvedimento dell’Autorità Giudiziaria “Divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa” che aveva ricevuto di recente, armato di coltelIo. È successo poco dopo le 20:30 di ieri, quando una donna ha chiamato la Centrale Operativa del 112 chiedendo aiuto.

È successo ad Imola, dove i Carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile hanno arrestato un 31enne italiano per atti persecutori. Grazie all’arrivo tempestivo dei Carabinieri, è stato evitato che la situazione potesse degenerare, considerato che l’uomo, irascibile e desideroso di vendetta nei confronti della vittima che minacciava con frasi del tipo: “…prima o poi ti ammazzo a costo di farmi la galera…” era armato di un coltello a serramanico. Alla vista dell’arma, l’uomo è stato immobilizzato dai militari e accompagnato in caserma per ulteriori approfondimenti. Più tardi, su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna, il 31enne è stato tradotto in carcere.

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“La costituzione di parte civile già nella fase delle indagini preliminari consentirebbe alla Regione di esercitare immediatamente un ruolo attivo nel procedimento penale”.

La Regione incarichi il proprio Ufficio legale affinché, nel procedimento penale nei confronti degli indagati nell’inchiesta “Angeli e demoni” della Procura della Repubblica di Reggio Emilia, sia formalizzata la costituzione di parte civile dell’Ente regionale già nella fase delle indagini preliminari, al fine di esercitare ogni prerogativa riconosciuta dall’ordinamento giuridico in favore della parte offesa. Lo chiedono Michele Facci, primo firmatario, Fabio Callori e Giancarlo Tagliaferri (Fdi) in una risoluzione.

Il presidente della Regione – ricordano i proponenti – ha annunciato che la l’Amministrazione regionale provvederà a costituirsi parte civile nel procedimento penale. Secondo l’articolo 90 del Codice di procedura penale – scrivono i consiglieri nell’atto d’indirizzo – la persona offesa dal reato, oltre a esercitare i diritti e le facoltà ad essa espressamente riconosciuti dalla legge, in ogni stato e grado del procedimento può presentare memorie e, con esclusione del giudizio di cassazione, indicare elementi di prova. Inoltre, in sede di indagini preliminari, ha diritto di ricevere l’informazione di garanzia, proporre querela, nominare un difensore, richiedere al pubblico ministero di promuovere l’incidente probatorio e prendere visione dei relativi atti, assistere agli atti garantiti del pubblico ministero e ricevere l’avviso del loro deposito, disquisire sulla proroga del termine di durata delle indagini, intervenire in merito alla richiesta del pubblico ministero di archiviazione nonché richiedere al procuratore generale l’avocazione delle indagini.

Per questi motivi i tre esponenti di Fdi impegnano la Giunta “a non attendere il rinvio a giudizio delle persone sottoposte a indagine ma a intervenire affinché la Regione assuma un ruolo attivo fin dalla fase delle indagini preliminari”.

(Luca Govoni)

Il brutale omicidio ieri attorno alle 18. Un testimone ha visto entrare un uomo sulla trentina che urlando frasi incomprensibili si è scagliato contro la ragazza colpendola con sette coltellate. Per lei non c’è stato niente da fare. Secondo la madre della vittima l’assassino era un cliente del bar di famiglia.


di Manuela Fiorini Reggio Emilia 9 agosto 2019 -  Un brutale omicidio con ancora una volta vittima una donna, Hui Zhou, 24 anni, detta Stefania, di origine cinese, si è consumato ieri attorno alle 18 al Moulin Rouge di via XX settembre, locale di proprietà della famiglia della giovane dal 2008.


Davanti agli occhi attoniti di un cliente del bar, che al momento è l’unico testimone diretto del delitto, un uomo di circa trent’anni, di origine magrebina, è entrato nel locale brandendo un coltello da cucina con una lama di trenta centimetri. Poi, si è diretto con sicurezza dietro al bancone urlando frasi incomprensibili e con violenza e crudeltà inaudita ha infierito sulla ragazza colpendola con sei o sette fendenti che non le hanno lasciato scampo.


La giovane è crollata in un lago di sangue, e mentre il testimone, probabilmente temendo per la sua vita, è uscito dal bar, l’assassino è uscito con la stessa sicurezza con cui era entrato e, sporco di sangue, si è dato alla fuga in direzione Crostolo.
Mentre gli operatori del 118, intervenuti sul posto, non hanno potuto fare altro che constatare il decesso della giovane Hui Zhou, è scattata la caccia all’uomo, mentre il testimone si è subito messo a disposizione della Polizia per tentare di dare un’identità all’assassino.


Le videocamere di sorveglianza, infatti, hanno ripreso l’omicida, e alla testimonianza del cliente che si trovava nel bar al momento della ferale aggressione si aggiunge quello di Ling, madre della giovane uccisa, che ha parlato di un nordafricano cliente del locale, una persona che probabilmente la vittima conosceva. E proprio su questo si dovrà ricercare il movente del delitto.


Sul posto sono intervenuti il capo della Squadra Mobile Guglielmo Battisti insieme al questore vicario e al pm Marco Marano della Procura di Reggio Emilia, che sta coordinando le indagini della Polizia Scientifica per cercare tracce dell’assassino, ancora senza nome.


Il corpo della povera Zhou, invece, è stato portato all’Istituto di Medicina Legale di Modena per l’autopsia.

 

 

Pubblicato in Cronaca Reggio Emilia

Numerosi i controlli realizzati ieri a Carpi. Nell’ambito del Piano Provinciale di Controllo Integrato del Territorio, personale del Commissariato di P.S., in collaborazione con la locale Polizia Municipale, ha effettuato una mirata attività finalizzata alla prevenzione e al contrasto dei reati predatori, dell’immigrazione clandestina e dello spaccio di sostanza stupefacente. 

Complessivamente sono state identificate 52 persone, di cui 18 di nazionalità straniere e controllati 15 veicoli. 

Per monitorare il flusso veicolare in entrata e in uscita dalla città, sono stati predisposti posti di controllo lungo le principali arterie stradali. 

Nel corso dell’attività, sono state effettuate verifiche all’interno di quattro centri massaggio al fine di accertare le condizioni igieniche dei locali, i prodotti utilizzati e la regolarità dei contratti di lavoro del personale impiegato. 12 le persone identificate, di cui 7 cittadini stranieri, tutti regolari sul territorio nazionale. Sono in corso ulteriori e più approfonditi accertamenti anche da parte dell’AUSL.

Gli agenti hanno infine effettuato controlli a nove soggetti sottoposti a misure di prevenzione e sicurezza, alternative alla detenzione, e misure cautelari personali.

Pubblicato in Cronaca Modena
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