Giorni particolarmente intensi per il personale della Polizia di Stato in servizio presso il Compartimento Polizia Ferroviaria per l’Emilia Romagna che, in concomitanza del primo grande esodo estivo di fine luglio, ha intensificato i servizi di prevenzione e repressione dei reati sia a bordo dei treni che negli impianti ferroviari, assicurando la tutela agli utenti che, in questi particolari fine settimana, aumentano in maniera esponenziale.
Altri due arresti in collaborazione con i cittadini e un efficace piano di controllo messo in atto dalla Questura di Reggio Emilia.
Arrestato dalla Polizia di Stato cittadino Italiano colto nel tentativo di forzare una colonnina dei pagamenti di un autolavaggio
I Carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile di Imola (BO) hanno arrestato un quarantaseienne italiano per minaccia e violenza aggravata a un pubblico ufficiale e porto abusivo di armi.
E’ successo alle ore 11:00 di ieri, quando la Centrale Operativa del 112 ha ricevuto la richiesta di aiuto di un’assistente sociale, terrorizzata da un soggetto armato e col volto travisato da un passamontagna, che era entrato negli uffici dell’ASP – Azienda servizi alla persona Nuovo circondario imolese di Viale Francesco d’Agostino, minacciando tutti di morte se non lo avessero messo in contatto con sua figlia, affidata in via esclusiva alla madre: “Vi taglio la gola! Vi ammazzo a tutti. Faccio una strage e dovete farmi vedere mia figlia anche per solo dieci minuti!”.
Parma – Il giorno 20 maggio due equipaggi della Squadra Volante della Questura di Parma, impegnata in questi giorni per garantire la salute e la sicurezza pubblica monitorando e scongiurando eventuali assembramenti, hanno tratto in arresto un soggetto resosi responsabile del reato di oltraggio e minacce a Pubblico Ufficiale oltre che del reato di porto di oggetti atti a offendere.
Un arrestato e due denunciati: continua l’attività di prevenzione e repressione della Squadra Volante della Questura di Parma. .
Parma 16 maggio 2020 – Nella giornata del 15 Maggio 2020, gli Operatori in forza presso la Squadra Volante della Questura di Parma hanno svolto una eccezionale attività di prevenzione generale e contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Nella mattina odierna, personale della Squadra Mobile di Modena, grazie alla collaborazione del Commissariato di Tivoli, ha eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del tribunale di Modena, nei confronti del trentenne T. M. ed il ventinovenne N. P. M. , entrambi di origine iraniana irregolari sul territorio nazionale e senza fissa dimora, ritenuti responsabili, in concorso tra di loro, della rapina aggravata perpetrata lo scorso 9 novembre presso l’esercizio commerciale Euronics sito in questa via Lamborghini.
Nello specifico, il 9 novembre 2019, due uomini, entrano all’interno dell’esercizio commerciale Euronics simulando di dover fare un banale acquisto. Mentre uno dei due resta nei pressi dell’entrata, evidentemente con la funzione di “palo”, l’altro, si avvicina al punto informazioni del negozio e gesticolando, cerca di catturare l’attenzione della commessa che, tuttavia, inizialmente non cade nella trappola e prosegue nella sua attività dirigendosi alla postazione cassa.
Di lì a poco, i due uomini, raggiungono le casse e mentre il “palo” guadagna la via mediante l’uscita “senza acquisti”, evidentemente per poter monitorare l’eventuale intervento di terzi soggetti, il complice, si avvicina alla donna ed inizia a parlarle gesticolando, cercando di carpirne lo sguardo tanto da distogliere la sua attenzione per il tempo necessario ad avventarsi sulla cassa e ad asportare la somma di 650 €.
Acquisita la notizia, sono partite le indagini della Squadra Mobile di Modena, coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Modena, Dott. Luca Guerzoni, che hanno consentito di individuare i due malfattori, risultati pluripregiudicati per reati predatori analoghi a quello in commento.
Dagli accertamenti esperiti è emerso trattarsi di veri e propri “trasfertisti”, che si muovono sull’intero territorio ed anche all’estero, dotati di una tecnica altamente professionale, evidentemente frutto di doti manuali acquisite nel corso del tempo.
Pertanto, per addivenire al loro rintraccio, sono state predisposte stringenti attività investigative che hanno consentito di localizzare i due uomini a Tivoli, dove sono stati catturati e tradotti presso la Casa Circondariale di Regina Coeli di Roma, al termine delle incombenze di rito.
I carabinieri della stazione di Parma centro hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla corte d’appello di Roma terza sezione penale nei confronti di un cittadino italiano nato a Roma classe 92 residente a Parma celibe censurato.
Lo stesso sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari per il reato di maltrattamenti in famiglia veniva tradotto presso la casa circondariale di Parma.
Il soggetto che vanta numerosi precedenti sia per reati contro il patrimonio (rapina, furto) che reati In materia di stupefacenti, si è reso più volte responsabile dal 2015 ad oggi di resistenza a pubblico ufficiale e di maltrattamenti in famiglia.
In particolare il primo episodio risale al 7 dicembre 2015 quando a Milano aveva aggredito e minacciato di morte l’allora compagna ,dopo averla sbattuta violentemente contro il muro e ferita ad una mano con il collo di una bottiglia veniva tratto in arresto.
Il 27 ottobre 2017 solo grazie all’intervento dei vigili del fuoco e del nucleo operativo di Vimercate-Milano si riusciva a liberare l’allora compagna trattenuta contro la propria volontà all’interno dell’abitazione. Il soggetto veniva tratto in arresto per resistenza a pubblico ufficiale sequestro di persona.
Il 13 gennaio 2019 si rendeva nuovamente responsabile di maltrattamenti in famiglia nei confronti dei genitori ,Che di fronte all’ennesimo episodio non potevano far altro che denunciarlo. Veniva nuovamente arrestato e condannato a scontare la pena nel carcere di Regina Coeli.
Attualmente ristretto in Parma nel regime degli arresti domiciliari, A causa di sopraggiunte esigenze della famiglia che l’ospitava, veniva su disposizione della corte di appello di Roma condotto presso la casa circondariale di Parma.
La Polizia di Stato arresta residente a Mirandola per il reato di Resistenza a Pubblico Ufficiale. Un tunisino invece rapina un marocchino e viene arrestato.
Verso le ore 23:40 del 28 febbraio u.s., personale del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Mirandola ha tratto in arresto per il reato di Resistenza a P.U. un cittadino italiano classe ’78.
Gli agenti sono intervenuti su segnalazione da parte di un ristoratore di Mirandola che riferiva di avere problemi con un avventore che in evidente stato di alterazione alcolica aveva tentato di pagare il conto con una carta di credito non valida e che al momento non aveva contanti per farlo.
L’uomo sentito in merito alla vicenda immediatamente poneva un atteggiamento ostile verso gli operatori e veniva accompagnato presso il commissariato per procedere all’identificazione.
All’arrivo in ufficio l’uomo sferrava un colpo ad uno degli agenti ed un calcio all’altro prima di essere bloccato definitivamente. Durante le suddette fasi l’uomo continuava ad offendere ripetutamente con frasi ingiuriose e minacciose gli agenti che alla luce dei comportamenti messi in atto procedevano all’arresto per i reati di cui sopra.
Nella mattinata odierna al termine del giudizio effettuato con rito direttissimo l’uomo è stato condannato alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla P.G.
Un tunisino rapina un marocchini, arrestato.
Nella serata del 28 febbraio, invece, personale della Squadra Volante della Questura di Modena ha tratto in arresto un cittadino tunisino di 34 anni, sedicente e clandestino, per il reato di rapina ai danni di un cittadino marocchino.
Gli agenti sono intervenuti in via Emilia Centro angolo Corso Duomo su segnalazione di una rapina consumata in zona centro ai danni di un cittadino nordafricano che in contatto con la sala operativa stava inseguendo il malfattore.
La perfetta sinergia tra gli operatori delle due volanti intervenute sul posto consentiva di bloccare il malvivente che, visto l’orario e il contesto del centro cittadino, aveva cercato di mescolarsi tra la gente al fine di evitare il fermo, senza però riuscirci.
Dai racconti della vittima si accertava che due cittadini nordafricani gli avevano strappato il telefono e lo avevano percosso e spintonato per poi allontanarsi in direzioni opposte, uno a piedi e l’altro con la bicicletta di proprietà della vittima.
L’uomo è stato medicato da personale medico del 118, con prognosi di giorni 4, mentre l’autore della rapina è stato tratto in arresto e su disposizione del P.M. di turno associato presso la locale casa circondariale.
Molesta la titolare, distrugge il bar più volte e più volte fermato dalle forze dell'ordine, torna a minacciare e forzare l'abitazione anche del padre. La settimana di L.M., un "vivace" trentenne tutto parmigiano.
Parma 28 febbraio 2020 - Era il 25 febbraio quando (L.M.) venne tratto in arresto per aver distrutto un bar ed essere risultato molesto verso la titolare dell'esercizio, dopo che già la sera precedente era stato denunciato per atteggiamenti analoghi.
Il 26 febbraio, per direttissima, gli viene dato il divieto di dimora a Parma ma già nel pomeriggio dello stesso giorno si ripresenta nei pressi del bar di via Savani da dove è stato richiesto l'ennesimo intervento, questa volta da parte dei carabinieri.
Nella mattinata del 27 febbraio, dal medesimo bar, partono di nuovo diverse chiamate al 113 per segnalare la presenza dell'uomo. Sul posto giunge la volante ma nel frattempo il trentenne si era presentato in Questura sostenendo che con "gli angeli verdi" doveva preparare una sostanza psico farmaceutica per una nota azienda parmense del settore.
Dalla Questura è stato immediatamente attivata la procedura per un trattamento sanitario obbligatorio (TSO) e quindi il soggetto viene trasferito al pronto soccorso. Il medico psichiatra lo rileverà, per la seconda volta, privo di patologie psichiatriche e perciò rimesso in libertà.
In men che non si dica torna a farsi vedere nei pressi del bar e dell'abitazione del padre, poco distante dall'esercizio commerciale più volte preso di mira, dove tenta di scardinare la porta costringendo il genitore, su suggerimento della polizia che nel frattempo era intervenuta, a esporre denuncia. Dopo pochi minuti una nuova chiamata segnala al 113 che il L.M. era stato segnalato nel poggiolo dell'abitazione del padre sfondando la porta finestra per entrare nella abitazione del genitore minacciandolo di morte e costringendolo alla fuga.
Il pronto intervento della volante intercetta il reo che stava uscendo dall'abitazione del padre, quindi preso in flagranza di reato, bloccandolo ma per tutta risposta reagisce con calci e pugni agli operanti intervenuti e per questo motivo è stato tratto in arresto per i reati di violazione di domicilio aggravata, e per resistenza aggravata. Intorno alle 18,30, su disposizione del Pubblico Ministero, visto anche il pericolo di incolumità anche dello stesso arrestato, verrà accompagnato alla casa circondariale di Parma in attesa del processo per direttissima.
Il Bar la Gustosa, oggetto delle attenzioni del trentenne, ha esposto su facebook il suo inopportuno disappunto verso l'operato dello Stato a commento di un video che riprende il ragazzo durante uno dei momenti di intemperanza e aggressione al locale. https://www.facebook.com/2194185603958708/videos/500869867533315/