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Giovedì, 30 Luglio 2015 12:36

Acqua, una risorsa da gestire

Simona Caselli: "In Emilia Romagna dobbiamo rapidamente ragionare sugli invasi, almeno sui medi invasi, perché non si può più procrastinare la soluzione del problema." -

- di LGC - Parma, 30 luglio 2015 -

Di acqua se ne è discusso ieri sera nel tradizionale convegno che inaugura la Fiera Agricola di Trecasali. Moderato dall'Assessore alle attività produttive del Comune di Sissa Trecasali Igino Zanichelli, il convegno ha visto la partecipazione oltre che del Sindaco Nicola Bernardi di illustri accademici dell'Università di Firenze e di Parma, Stefano Cecchi e Afro Quarantelli, del Direttore del Consorzio della Bonifica Parmense, Meuccio Berselli e della Assessore all'Agricoltura della Regione Emilia Romagna, Simona Caselli.

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Dopo le presentazioni e i ringraziamenti di rito degli amministratori locali, il rappresentante dell'Università di Firenze ha portato i risultati dell'indagine da loro realizzata su richiesta dell'AMIS, volta a misurare l'efficienza dei sistemi di irrigazione, in particolare mettendo a confronto il sistema di irrigazione a pioggia (aspersione) con quello a "goccia". Inaspettatamente, il sistema da noi maggiormente diffuso, quello per aspersione, è risultato vincente a parità di qualità e quantità di prodotti raccolti.

"Questi risultati, sottolinea il professor Cecchi, non sono inaspettati ma tutti perfettamente riconducibili alla scienza agronomica". Il sistema a goccia, in sintesi, ha dimostrato "una minore efficienza agronomica condizionata anche dalle condizioni pedoclimatiche verificate nell'ambiente delle coltivazioni. In particolare per quanto riguarda i volumi distribuiti, in colture diverse, in 9 casi su 11 sono stati distribuiti volumi di acqua superiori agli omologhi appezzamenti irrigati per aspersione da un minimo di pochi millimetri, come nel caso della coltivazione di Tabacco nel veronese nel 2010, fino a un massimo di 85 millimetri nel caso di pomodoro da industria, registrato in provincia di Parma nel 2011. 85 millimetri, vale la pena di ricordare, corrispondono a 850.000 litri di acqua in più distribuita per ettaro, pur realizzando produzioni analoghe dal punto di vista qualitativo e quantitativo".

A seguire, l'intervento del secondo accademico, il professor Afro Quarantelli del dipartimento di Veterinaria dell'Università di Parma, ha sviscerato l'importanza dell'acqua nella salute e nella attività produttiva delle bovine da latte.
"Finalmente - introduce Quarantelli - si è compreso che l'acqua è un elemento nutriente a tutti gli effetti. Gli animali e l'uomo assumono l'acqua attraverso tre canali, gli alimenti (assunzione esogena), da bevanda (esogena) ma anche per via endogena ovvero attraverso l'azione metabolica."

"L'acqua, - prosegue Quarantelli - svolge un ruolo importantissimo; partecipa alla digestione, interviene nell'assorbimento dei principi nutritivi nella eliminazione dei prodotti di scarto ma soprattutto ha un ruolo importante nel mantenimento del bilancio idrico, un punto sul quale fare molta attenzione".

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Da alcune tabelle mostrate dal docente, si evince quanto sia la necessità d'acqua della bovina in piena lattazione, che può arrivare anche a 190 litri al giorno e che potrebbero sensibilmente aumentare all'incremento delle temperature esterne. Considerando perciò che l'animale è pigro e impiega 4-5 ore per mangiare e soli 20-30 minuti per bere, occorre che gli allevatori pongano particolare attenzione al bilancio idrico di ogni capo in azienda, poiché a uno sbilancio del 10% del fabbisogno si manifestano segni di prostrazione dell'animale per giungere alla morte con un deficit idrico del solo 16-17%.

Il professore ha quindi illustrato dettagliatamente le caratteristiche che devono possedere le acque per mantenere in efficienza l'animale a favore della sua salute e della produzione lattiera. "La pregiata secrezione mammaria è composta per circa l'85% da acqua ed è appunto nella lattazione che la bovina perde la maggior parte del prezioso nutriente." ha ricordato Quarantelli.

A Meuccio Berselli, direttore del Consorzio di Bonifica parmense, il compito di illustrare quali siano le soluzioni possibili per una più corretta distribuzione d'acqua, dopo avere chiarito i compiti a cui è chiamato il Consorzio di Bonifica - "Il consorzio ha tre funzioni principali: la prima riguarda il dissesto idrogeologico, il secondo è lo scolo e il drenaggio delle acque meteoriche e il terzo compito, di cui si parla stasera, è quello dell'irrigazione. Un tema delicatissimo, quest'ultimo, perché soprattutto in questo momento, i nostri partner - gli agricoltori - stanno soffrendo in modo particolare".
Molti gli interventi di manutenzione e ristrutturazione della rete distributiva sulla quale il Consorzio sta investendo notevoli risorse, ma insufficienti a risolvere il problema se non affiancati da interventi strutturali che sono in capo ad altri organismi. "Nella nostra provincia non sono state fatte delle scelte politiche forti negli anni precedenti. Secondo me, questa provincia - sottolinea Berselli - proprio per le eccellenze produttive e gastronomiche di eccellenza che possiede non può più aspettare. Per quanto riguarda il Consorzio di Bonifica noi possiamo fare dei progetti europei per migliorare le condotte e al riguardo è in cantiere un progetto di 12 milioni di euro che prevede la sostituzione di 5 km di canalette."

Il problema, posto dal direttore all'Assessore regionale, riguarda la cattura delle acque affinché tutta l'acqua che scorre a valle venga in qualche modo trattenuta per essere distribuita secondo le diverse necessità e quindi non corra direttamente in Po come sta sino ad ora accadendo. Il tema degli invasi, perciò, è di fondamentale importanza per la migliore efficientazione del sistema idrico provinciale.

Le conclusioni del convegno sono state lasciate a Simona Caselli, Assessore all'Agricoltura della Regione Emilia Romagna, peraltro chiamata in causa dall'intervento precedente. "La risorsa acqua - introduce la Caselli - sarà sempre più scarsa e la sua gestione è centrale per nutrire il pianeta. L'argomento, legato al cambiamento climatico, deve essere in cima ai nostri problemi." Ad Expo, - informa l'Assessore - sono esposte molte tecniche agronomiche innovative e ben presto si vedranno in campo. "Dobbiamo tornare a investire sulle tecniche agronomiche e sull'efficientamento dell'acqua e della sua distribuzione". Cruciale è per l'Amministratore regionale perseverare sull'agricoltura di precisione sulla quale la Regione punta molto. La nostra agricoltura è già all'avanguardia, ma occorre investire anche sulle strutture. "Il punto vero - sottolinea la Caselli - è che abbiamo bisogno di ragionare sugli invasi". "L'acqua ci vuole, -rimarca l'Assessore - e occorre la sicurezza di poterla gestire per tutto il corso dell'anno. Per cui mi aspetto con metodo partecipativo e concertativo, che si arrivi ad una soluzione molto rapida." In conclusione, l'Assessore ha voluto rimarcare l'estrema necessità - "Almeno sui medi invasi occorre che si comici a fare" .

Pubblicato in Ambiente Emilia

"Parma 2015. Al cuore dell'estate", appuntamento, questa sera, in piazza della Pace, alle 21, con l'incontro dal titolo: "Coltivare fiori in balcone per il benessere psicofisico" e la giornalista Lorena Lombroso di "Giardinaggio". -

Parma, 30 giugno 2015 -

Cosa c'è di più rilassante che curare e veder crescere e sbocciare fiori e piante? Che siano sul balcone o in un giardino, il verde ha un potere terapeutico sulle persone infondendo benessere e proprio di questo si parla questa sera nell'ambito della rassegna "Parma 2015. Al cuore dell'estate", promossa dall'Associazione culturale Multimedia con il patrocinio e la coorganizzazione del Comune e la partecipazione di Ausl. Alle 21, in piazza della Pace, all'interno degli appuntamenti verdi curati da Angela Zaffignani, l'incontro dal titolo: "Coltivare fiori in balcone per il benessere psico – fisico", con la giornalista di "Giardinaggio" Lorena Lombroso.

Lorena Lombroso si occupa di giardinaggio divulgativo; è autrice di numerosi libri, manuali e riviste per vari editori. Tra le sue opere, i volumi "Il verde in terrazzo", "Il grande libro dei fiori" e "In giardino con mamma e papà", dedicato al giardinaggio con e per i bambini. Attualmente dirige la rivista Natù e collabora con varie testate sui temi del giardino, orto e turismo nei giardini in Europa e nel mondo.
L'incontro con Lorena Lombroso sarà l'occasione per approfondire l'importanza terapeutica del verde.

Coltivare fiori e piante, anche sul proprio balcone, il rito ancestrale di infilare le mani nella terra, riconciliarsi con gli elementi e i ritmi della natura, con una nuova dimensione della vita, sono attività che hanno un effetto benefico sul benessere psicofisico. Autentici momenti di relax, alla portata di tutti.

Pubblicato in Dove andiamo? Parma

Dalla Regione arriva la conferma ufficiale sulla questione rifiuti liguri: toccherà a Piacenza smaltire le 10mila tonnellate in 50 giorni. -

Piacenza, 28 Luglio 2015 -

Era già stato annunciato nei giorni scorsi, ma ora la Regione conferma ufficialmente l'arrivo in Emilia-Romagna dei rifiuti provenienti dalla Liguria. Toccherà alla provincia di Piacenza smaltire 200 tonnellate di rifiuti al giorno, per un totale di 50 giorni.

Le rassicurazioni arrivano dall'Assessore all'Ambiente Paola Gazzolo: «Piacenza è stata scelta per il principio di prossimità e lo smaltimento rientrerà comunque nei limiti provinciali autorizzati – e precisa - la Liguria pagherà la stessa tariffa dei cittadini piacentini, più un rimborso ambientale di 14 euro a tonnellata al Comune di Piacenza. Dobbiamo ricordare che quella della Liguria è un'emergenza vera. Come abbiamo sempre ribadito non prenderemo rifiuti da fuori regione a meno che non si tratti di emergenze conclamate e limitate nel tempo. Le scelte dell'Emilia-Romagna in materia di rifiuti sono chiare e coerenti con il progetto di legge da poco approvato dalla Giunta e che sarà in aula a settembre. Con quel testo puntiamo a superare il 70% di raccolta differenziata nel 2020 e a chiudere in prospettiva discariche e inceneritori».

In conclusione, sempre la Gazzolo aggiunge: «La decisione di oggi è stata presa con il coinvolgimento dei territori e dei capigruppo dell'Assemblea legislativa, tutti hanno condiviso il nostro approccio, ad eccezione del Movimento 5 stelle che ha perso l'occasione di dimostrare di condividere il valore della solidarietà. Complessivamente dalla Liguria arriveranno massimo 10.000 tonnellate di rifiuti. Una quantità facilmente gestibile se pensiamo che la sola provincia di Rimini produce nel mese di agosto quasi il doppio di rifiuti».

Sulla questione ha preso pozione anche l'Iren, i cui vertici che hanno in gestione il termovalorizzatore, hanno parlato durante una conferenza stampa a Borgoforte proprio per puntualizzare alcuni aspetti molto importanti, nonché per tranquillizzare la comunità. Ad intervenire è stato l'ingegner Claudio Mazzari, responsabile della struttura: «Partiamo col dire che è ingiusto chiamarlo inceneritore perché qui con i rifiuti produciamo energia elettrica». Da Iren precisano - «I nostri dipendenti questa preoccupazione non ce l'hanno, anzi, sono più preoccupati per l'ipotetica chiusura dell'impianto nel 2020, rispetto all'arrivo dei rifiuti dalla Liguria. Però è vero che l'impianto è saturo: stiamo smaltendo oltre 300 tonnellate al giorno di rifiuti urbani, quando il massimo possibile è poco sopra i 400».

«Noi facciamo quello che gli enti ci dicono – spiega invece l'amministratore delegato di Tecnoborgo Giovanni Chinosi -, a fronte di un ingresso dei rifiuti liguri, dovremo dirottare rifiuti speciali verso altre parti perché siamo pieni. Risolvere la situazione della Liguria per noi significa trovare impianti che possano recepire i nostri rifiuti speciali, visto che il nostro impianto è saturo. Dovremmo prendere i rifiuti speciali di Piacenza e portarli altrove. Va detto che gli impianti, per questi ultimi, idonei e pronti, sono più facili da trovare».

Pubblicato in Cronaca Piacenza

La Provincia di Parma ha concluso gli interventi per circa 73.500,00 euro. Le opere sono finanziate dal Ministero dell'Ambiente. -

Parma, 24 luglio 2015 -

Consegnato il primo stralcio dei lavori che interessano la messa in sicurezza dei canali del reticolo minore di Busseto per circa 73.500,00 euro. La messa in sicurezza ha riguardato il risezionamento degli alvei, la sistemazione delle scarpate e degli argini così da garantire il regolare deflusso delle acque e la stabilità delle stesse strade provinciali. Le opere sono finanziate dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del territorio e del mare.
I lavori hanno interessato anche il Consorzio di Bonifica che ne trae beneficio poiché l'intervento di sistemazione permette alle acque del canale di scorrere senza impedimenti. Si rinforza la sponda e si ripristinano le condizioni nei punti più delicati. In tempi brevi verrà consegnato anche il secondo stralcio di lavori.

"Grande soddisfazione" - ha dichiarato il Consigliere Provinciale Andrea Censi - "per un altro esempio di efficienza ed efficacia da parte della Provincia di Parma e ringraziamento ai tecnici sempre impegnati nella salvaguardia del territorio. Sottolineo che la sinergia fra gli enti produce sempre effetti molto positivi per la messa in sicurezza e la valorizzazione del territorio. Si tratta di lavori fondamentali e funzionali alla sistemazione dell'intera Bassa Ovest".

Maria Giovanna Gambazza, sindaco di Busseto ha così commentato: "Il Comune di Busseto ha molto a cuore l'ambiente. Sottolineo l'importanza della collaborazione fra enti: c'è attenzione a tutti i livelli istituzionali per garantire la sicurezza e la tutela dei cittadini, delle abitazioni e delle coltivazioni. Rimane ancora tanto da fare ma la strada e la direzione sono quelle giuste per arrivare a una piena sicurezza del territorio".

Al sindaco si aggiunge anche il commento di Luca Concari, assessore all'ambiente del Comune di Busseto. "Negli ultimi anni, grazie all'impegno delle amministrazioni provinciale e comunale e del Consorzio di Bonifica, sono stati raggiunti importanti risultati per la riduzione del rischio idraulico sul nostro territorio comunale. Citiamo i più significativi: la vasca di laminazione del cavo Onginella e quella del cavo Viola, gli interventi di difesa della Casa Natale di Giuseppe Verdi in Roncole e ora questi ultimi lavori consegnati. C'è grande attenzione per la salvaguardia del territorio e delle sue tipicità".

Anche Meuccio Berselli, Presidente del Consorzio di Bonifica si è detto soddisfatto: "La manutenzione, la prevenzione e la cura del territorio sono un obiettivo comune alla Provincia e al Consorzio di Bonifica. Gli interventi condivisi dedicati alle nostre Comunità testimoniano l'attenzione che Provincia e Consorzio hanno per i propri cittadini e per il territorio".

(fonte: ufficio stampa Provincia di Parma)

L'atto d'indirizzo chiede anche l'abbassamento delle tariffe e ribadisce la priorità di utilizzo dei rifiuti urbani rispetto a quelli speciali. Al vaglio anche uno studio di fattibilità per la gestione pubblica dell'acqua e l'istituzione di un tavolo interprovinciale per l'area vasta "Emilia".

Parma, 27 luglio 2015 –

Ultima assemblea dei sindaci prima della pausa estiva. Al vaglio dei primi cittadini dei Comuni del Parmense tre atti d'indirizzo: valutazione della richiesta di Iren di aumentare la capacità d'incenerimento del termovalorizzatore e, quindi, dalle attuali 130.000 tonnellate all'anno a 195.000 e di utilizzare rifiuti provenienti anche da fuori provincia e da fuori Regione; valutazione di uno studio di fattibilità per capire le dinamiche economiche, giuridiche e di gestione relative alla costituzione di una società pubblica per la gestione del Servizio Idrico Integrato dei Comuni della provincia di Parma; istituzione di un tavolo di lavoro interprovinciale per la definizione dell'area vasta "Emilia".

L'assemblea dei sindaci vota l'atto di indirizzo (approvato con tre voti di astensione) relativo alla richiesta di Iren per l'adeguamento dell'autorizzazione integrata del PAIP così da aumentare la capacità di incenerimento del termovalorizzatore di Ugozzolo e per utilizzare rifiuti solidi urbani e speciali extra-provinciali ed extra-regionali. L'atto votato esprime la ferma e incondizionata contrarietà, da parte dell'assemblea, al potenziamento della capacità di smaltimento del termovalorizzatore di Parma e all'utilizzo di rifiuti solidi urbani e speciali provenienti al di fuori dell'ambito provinciale; l'atto richiede l'impegno del Presidente della Provincia e del Sindaco del Comune di Parma a chiedere agli Enti preposti che venga mantenuto il rispetto degli impegni assunti in sede di pianificazione e di autorizzazione del PAIP e che, in ogni caso, vengano previste tariffe più favorevoli per il territorio provinciale qualora, a seguito della sopravvenuta normativa, presso il PAIP dovessero smaltirsi rifiuti originati in zone esterne al territorio della Provincia di Parma.

Assemblea Sindaci rid

Il Sindaco del Comune di Parma, Federico Pizzarotti e la Consigliera Provinciale all'ambiente e sindaca di Colorno, Michela Canova, hanno sottolineato la questione delle tariffe: "A fronte di utilizzo di rifiuti da fuori provincia o da fuori regione la richiesta è che le tariffe non siano uguali a quelle degli altri (che sono già più basse) ma che vengano ulteriormente abbassate: è un grande risultato".

Approvato anche l'atto (con un voto d'astensione) per la realizzazione di uno studio di fattibilità tecnico-economica, da parte dell'Università degli Studi di Parma in collaborazione con ATERSIR (che si è già espressa favorevolmente), per evidenziare problemi e criticità nella costituzione di una società interamente pubblica per la gestione del servizio idrico integrato; approvata anche la costituzione di un forum tecnico in cui i rappresentanti delle amministrazioni possano discutere gli aspetti più interessanti e critici dello studio di fattibilità e la programmazione di una riunione consiliare per ciascun Comune per la presentazione dell'iniziativa. L'operazione non comporta alcun onere per la Provincia e i Comuni del territorio.

Infine approvato, con un voto di astensione, l'atto di indirizzo per l'istituzione di un tavolo di lavoro interprovinciale per la definizione dell'area vasta "Emilia". Il Presidente della Provincia e il Consiglio Provinciale proporranno la costituzione di un tavolo di concertazione con le altre Province dell'area vasta Emilia e, in particolare, con le Province di Piacenza, Reggio Emilia e Modena. Infatti nel riordino istituzionale inaugurato dalla Legge 56/2014 (cosiddetta Del Rio) e proseguito con legge di riordino istituzionale della Regione Emilia-Romagna, le Province possono agire in modo propositivo coordinando tavoli di confronto e discussione.

Interventi del sindaco di Zibello, Andrea Censi, che ribadisce la necessità di un tavolo poiché "è fondamentale il tema della pianificazione strategica nel disegno della legge regionale sull'uso del territorio ed è necessario immaginare le modalità di stare insieme e i temi che l'area vasta dovrà affrontare". Anche Paolo Bianchi, sindaco di Collecchio, ricorda come "la legge regionale non ha preso in considerazione i confini dell'area vasta e ci sono 120 giorni per definire che cosa devono essere queste aree vaste".

Anche il sindaco Pizzarotti sottolinea l'importanza del percorso da delineare e il suo voto favorevole all'iniziativa così come il sindaco di Borgo Val di Taro, Diego Rossi, che ha sottolineato "come la proposta sia utile se accompagnata da un lavoro d'integrazione fra i Comuni anche in vista di possibili unioni e fusioni, per fare in modo che il territorio non sia sempre più distante dai luoghi decisionali".

(fonte: ufficio stampa Provincia di Parma)

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha pubblicato una nota di chiarimento relativa ai dispositivi di ancoraggio per la protezione contro le cadute dall'alto. -

Parma, 27 luglio 2015 -

In risposta alle numerose richieste di spiegazioni, come specifica la circolare, riguardanti l'utilizzo, durante l'esecuzione dei lavori in quota, dei dispositivi di ancoraggio a cui vengono collegati i sottosistemi per la protezione contro le cadute dall'alto, il Ministero, in accordo con il Ministero dello Sviluppo Economico e il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, sentito l'INAIL, precisa che esistono due tipologie di dispositivi distinguendoli in dispositivi di protezione individuale, che sono quelli che seguono il lavoratore e non sono installati in maniera permanente nelle opere di costruzione, e i dispositivi installati nelle opere stesse, che hanno la caratteristica di essere fissi e non trasportabili, ovvero, quei dispositivi e sistemi che non seguono il lavoratore alla fine del lavoro ma restano attaccati alla struttura.

I primi sono portati in loco e messi in opera dal lavoratore e sono rimossi al termine del lavoro dal lavoratore stesso. I secondi invece, "destinati ad essere installati permanentemente in opere di costruzione sono da considerare prodotti da costruzione e come tali rientrano nel campo di applicazione del Regolamento UE n.305/2011 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 9 marzo 201 che fissa condizioni armonizzate per la commercializzazione dei prodotti da costruzione e che abroga la direttiva 89/106/CEE del Consiglio."

Fonte: Polistudio Azienda Sicurezza sul Lavoro

Pubblicato in Comunicati Lavoro Emilia

Aldo Caffagnini porta d'esempio la vicenda dell'isola ecologica a Vittoria Apuana nel Comune di Forte dei Marmi. -

Parma, 21 luglio 2015 -

Forte dei Marmi, Versilia, ha da anni un efficace sistema di raccolta differenziata porta a porta.
Vengono recuperate a domicilio le frazioni di plastica, vetro, carta-cartone, tetrapack e indifferenziato.
A Vittoria Apuana insisteva però fino all'estate scorsa un'isola ecologica open air, che altro non era che una serie di cassonetti interrati con bocche esterne suddivise per tipologia di rifiuto.
I cosiddetti cassonetti intelligenti, quelli che a Parma l'opposizione indica come soluzione ottimale alla gestione dei rifiuti domestici.
Il top del top, secondo i fenomeni locali.
L'isola ecologica di Vittoria Apuana è stata immortalata innumerevoli volte letteralmente "sommersa" di rifiuti di ogni genere, che residenti e vacanzieri solerti collocavano alla rinfusa, in enormi cumuli maleodoranti.
I cassonetti intelligenti...
Talmente tali che quest'anno l'amministrazione ha preso una drastica decisione: chiudere l'isola.
Con tanto di avviso che indica nella maleducazione il casus belli che ha portato allo stop.
L'isola che non c'è più è ora transennata ma non mancano regali tardivi dei vacanzieri disattenti.
La soluzione dei rifiuti è nella nostra mani, nelle dieci dita che con poche e semplici manovre consentono di differenziare ciò di cui non abbiamo più bisogno avviandolo nella corretta corsia che porta al riciclo.
Ci sono ancora difetti, ma sono a monte.
Se si permette ancora di produrre materiali non riciclabili o di difficile gestione qualcosa rimarrà sempre.
Se non si ribalta il pensiero comprendendo che i rifiuti hanno ancora un valore economico non indifferente, li considereremo ancora ciò che non sono, scarti da gettar via.
O da bruciare.
Con conseguenze pesanti sul benessere nostro e dei nostri figli.

Aldo Caffagnini

Il Consorzio di Bonifica dell'Emilia Centrale ha deciso di partecipare al piano di eradicazione e controllo delle nutrie nelle province di Reggio Emilia, Modena e Mantova per salvare gli argini dei canali dalle minacce dell'insidioso animale. -

Parma, 18 luglio 2015 -

Oltre 100mila capi, in costante aumento. A tanto ammonta il numero di nutrie, stimato, nel comprensorio del Consorzio di Bonifica dell'Emilia Centrale. Una situazione insostenibile per i gravi danni riscontrati.
"La pericolosità delle nutrie – spiega Marino Zani, presidente Consorzio di Bonifica dell'Emilia Centrale – oltre ai danni provocati nei raccolti, costituisce un fattore di grande minaccia per la stabilità delle sponde e degli argini dei canali consortili in quanto nidifica nelle sponde dei canali creando grosse e pericolose voragini".

"Riprendiamo l'allarme lanciato da Coldiretti Reggio Emilia – prosegue il presidente –, il Consorzio di Bonifica dell'Emilia Centrale, ribadendo che la fauna selvatica, ed in particolare la nutria, costituisce un fattore di grande rischio per la sicurezza idraulica oltre che per l'incolumità di tutti coloro che, per motivi professionali o si svago, percorrono gli argini dei canali di bonifica. Per cui auspichiamo che i piani di controllo e eradicazione delle nutrie vengano al più presto resi operativi".

"La bonifica – aggiunge Domenico Turazza, direttore Consorzio di Bonifica dell'Emilia Centrale – non intende restare passiva di fronte a questa emergenza ed ha pertanto deciso di partecipare ai piani di eradicazione e controllo delle nutrie predisposti dalle province di Reggio Emilia e di Modena, oltre che dal Comune di Moglia, con un significativo contributo alla loro realizzazione".

In Emilia Romagna i danni accertati e risarciti ammontano a 2 milioni di euro, 1,4 milioni dei quali pagati dall'ente pubblico e 600 mila euro dagli Ambiti territoriali di caccia (Atc), ma si tratta solo di una parte dei danni realmente subiti che, secondo stime Coldiretti regionale, ammontano ad oltre 3 milioni.

"Purtroppo – aggiungono dal Consorzio – il caso di un argine perforato, soprattutto in inverno, ma anche in estate può causare danni di dimensioni incalcolabili se si considera come larghi territori della Bassa siano interamente difesi dalle acque proprio da argini e canali. Basti pensare che nella Relazione stilata da alcuni tra i più importanti nomi dell'idraulica la causa scatenante la rottura dell'argine del Secchia del 18 gennaio 2014 è stata individuata proprio nelle tane degli animali selvatici che hanno ridotto la resistenza del corpo arginale del Secchia".

Pubblicato in Ambiente Emilia
Mercoledì, 15 Luglio 2015 11:10

Dossier Hera sul mercato libero dell'energia

Il nuovo numero online da questa settimana. Liberalizzazioni dei mercati dell'energia elettrica e gas: concorrenza, tutela e prezzi. Una sfida per il futuro che garantirà sempre di più efficienza e convenienza -

Parma, 15 luglio 2015 -

Dossier Hera: le nuove frontiere dell'energia

I Dossier Hera arrivano a quota 11: da questa settimana è on line il nuovo numero degli approfondimenti web della multiutility, dedicato al mercato libero dell'energia.
Un tema di grande attualità su cui non sempre i cittadini hanno le idee chiare e sono spesso disorientati tra le tante offerte. Oggi, infatti, nuovi fornitori di gas ed elettricità possono accedere ai mercati e i consumatori sono liberi di scegliere con chi stipulare i contratti. Per le famiglie questo è possibile dal 2003 nel mercato del gas e dal 2007 nel mercato elettrico. E, sempre per le famiglie, è prevista la possibilità di restare nei servizi cosiddetti "a tutela", alternativi al mercato libero: in quel caso, manterranno le tariffe stabilite dall'Autorità per l'Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico (Aeegsi), aggiornate ogni tre mesi.

Concorrenza, tutela e prezzi. Di questo si occupa il nuovo Dossier web del Gruppo Hera, on line da oggi con video interviste, articoli, infografiche e fotogallery, per dare una panoramica di cosa sta succedendo in Italia e in Europa nel settore dei servizi energetici.

Qualche dato sul mercato libero

Sono passati quasi 20 anni, infatti, da quando, nel 1996, le prime direttive dell'Unione Europea hanno dato impulso alle liberalizzazioni dei settori dell'energia elettrica e il gas, storicamente a presenza monopolistica. Queste misure hanno aperto e armonizzato il mercato europeo dell'energia, garantendo un equo accesso alle infrastrutture, trasparenza, tutela dei consumatori e una vivace concorrenza.
Negli ultimi anni i tassi di switch, cioè dei passaggi al mercato libero, sono cresciuti tantissimo anche in Italia e riguardano circa un quarto dei clienti domestici. Per quanto riguarda l'elettricità, i dati dell'Autorità indicano che nel 2014 i volumi di energia venduta sul mercato libero domestico sono cresciuti dell'11,2% rispetto al 2013. Nella vendita del gas, la crescita dei volumi sul mercato libero domestico è stata più contenuta (+1,1% sul 2013) ma bilancia la netta contrazione dei volumi venduti in regime di mercato tutelato (-23,6% sul 2013). In termini assoluti, infine, nel 2014 sono stati venduti 186,1 TWh di energia elettrica a mercato libero e 42.528 milioni di metri cubi di gas, sempre a mercato libero.

Il cliente al centro

La concorrenza generata dall'apertura dei mercati ha fatto sì che i clienti oggi possano scegliere tra le tante offerte disponibili, basandosi anche e soprattutto sulla qualità del sistema di relazione post-vendita messo in campo dalla società proponente. Per un cittadino non riuscire a fare una voltura, non avere chiarimenti su una bolletta o aspettare mesi per un cambio di contatore sono elementi che possono generare costi, perdite di tempo e difficoltà.
Il Gruppo Hera, consapevole del valore elevato che i clienti stanno attribuendo al servizio post vendita, in questi anni ha investito sempre più nella formazione del personale, nel miglioramento delle piattaforme informatiche e nel potenziamento dei canali di contatto, sia remoti/virtuali come il call center e il sito web, sia fisici sul territorio, con una rete di oltre 120 sportelli. Un sistema di relazione con i clienti che nel panorama nazionale è unico, per qualità e quantità dei canali di comunicazione, ed è soggetto a periodiche verifiche da parte di società esterne per valutare il grado di soddisfazione di chi ne usufruisce.

Hera: a SOStegno di chi è in difficoltà

Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da uno scenario economico sfavorevole. A protezione delle fasce di reddito meno abbienti, sono state attivate dall'Authority delle misure per combattere il disagio economico: si tratta di bonus sociali, introdotti per legge, che consentono a chi ne abbia di diritto di avere sconti fino al 20% su elettricità e gas. Con lo stesso spirito, Hera ha introdotto volontariamente ulteriori misure a sostegno dei propri clienti in difficoltà, come per esempio il bonus teleriscaldamento e la rateizzazione delle bollette, con la possibilità per alcune categorie (cassaintegrati, disoccupati, lavoratori in mobilità) di distribuire le rate su 6 mesi senza interessi.
Per dare comunicazione di tutti gli strumenti messi in campo, la multiutility ha pubblicato "SOStegno Hera": una guida pratica e completa che illustra le opportunità per contenere le spese su gas, energia elettrica, teleriscaldamento e acqua, dedicate a chi versa in una condizione di disagio fisico e/o economico. Si può scaricare dal sito del Gruppo o richiedere agli sportelli clienti presenti sul territorio.

Tutti i Dossier disponibili sul web

Del Dossier Hera sull'energia a mercato libero, come accaduto con quelli dedicati a energie rinnovabili, smart cities, efficienza energetica e rifiuti, sarà pubblicata una sintesi sui principali quotidiani della regione e sulle loro edizioni web. Tutti i numeri del Dossier sono sempre consultabili on line, sul sito di Hera www.gruppohera.it/dossier.

Pubblicato in Economia Emilia

Sabato ci sarà la manifestazione promossa dal Comune di Parma per fermare l'applicazione dell'articolo 35 del decreto noto come "Sblocca Italia", che liberalizza il conferimento dei rifiuti anche al di fuori dei confini regionali, e soprattutto di stoppare la richiesta di Iren di incrementare la portata dell'inceneritore di Parma a 195.000 tonnellate l'anno. La nota stampa di Aldo Caffagnini: "Nessun Dorma, chissà che questo appello-invito non scuota anche le loro coscienze." -

Parma, 7 luglio 2015 -

Di fronte al rischio di trasformare Parma in una pattumiera dei più svariati rifiuti per qualità e provenienza, stupisce il silenzio di chi maggiormente dovrebbe essere sensibile e attento alla difesa del valore territoriale del nostro lembo d'Italia.
I consorzi di tutela, le piccole e grandi industrie dell'alimentare, fondano le loro fortune sul buono&sano, concetti che non stanno insieme con incenerisco&fumo.
Il silenzio di chi è colpevole.
Di aver lasciato crescere sulla propria terra un enorme, inutile, desueto, camino.
L'11 luglio ci si aspetterebbe anche da loro una presenza compatta e rumorosa, se non altro per difendere gli interessi minacciati da un business miope e lontano dal territorio.
Invece ad oggi dobbiamo registrare solo sospiri.
E mulini con le pale ferme, senza una parvenza di vento, nonostante il grande e possente motore nascosto sotto le pale.
Spiace dover constatare che i grandi temi e passioni green, su cui si investono molti quattrini, sono nella migliore delle ipotesi una buona intenzione, sbriciolatasi sul muro della concretezza.
Se mi presento al mondo come pasionario dei valori fondamentali come il diritto al cibo e l'attenzione per l'ambiente, non mi posso permettere l'assoluta indifferenza verso quello che sta succedendo sulla mia terra (addirittura a qualche centinaio di metri dalla mia fabbrica).
Il rischio di passare per ipocriti è molto alto.
Una candida bandierina sventolata in mezzo al nero pulviscolo smette presto il proprio lindore per uniformarsi al grigio circostante, diventando in breve tempo inconfondibile con il resto.
Il favore del pubblico non è un assioma definitivo ma un traguardo inseguito all'infinito con imponenti investimenti che cercano di mantenere costante l'immagine del prodotto e del produttore.
Chissà cosa succederà quando i consumatori metteranno sulla stessa prospettiva i due camini per capirne le differenze e la similitudini.
Nessun Dorma, chissà che questo appello-invito non scuota anche le loro coscienze.

Aldo Caffagnini

Pubblicato in Cronaca Parma
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