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La nota di Pino Agnetti, promotore dell'appello "Parma non è una discarica. Rifiutiamoci!". Agnetti: "Siamo gli unici a chiedere un cambiamento radicale sul fronte dei rifiuti". -

Parma, 29 settembre 2015 -

"Avere raggiunto e superato le 2.000 firme in poche settimane rappresenta un risultato del tutto insperato per una campagna nata unicamente "dal basso" e che non ha ricevuto, né cercato l'appoggio di nessuno. Se non quello dei cittadini di ogni idea ed estrazione sociale a cui attraverso il mio appello ho inteso dare ancora una volta voce. Nel frattempo, la situazione sul fronte dei rifiuti a Parma è ulteriormente degenerata. Ciò anche a causa di una serie di interventi puramente "pubblicitari" quali le ormai famose "casette". Che nessuno utilizza, ma che in compenso graveranno sempre sulle nostre tasche al pari di un altro "flop annunciato come "l'ecowagon". In questa stessa linea alla "non vedo e non sento", ma spreco (soldi pubblici) e getto fumo negli occhi (dei cittadini), si inserisce anche il recente premio per il Comune più virtuoso in tema di rifiuti ritirato dall'assessore Folli. Un riconoscimento che, in realtà, sa di sonora beffa per i parmigiani costretti ogni giorno di più a vivere in una città ridotta a una pattumiera a cielo aperto. Su questo come su altri fronti, Parma si trova dunque in pieno "codice rosso" e non è chiedendo dei semplici correttivi - tipo l'introduzione dei "cassonetti intelligenti"- che si può pensare di cambiare davvero le cose. Il problema può essere risolto solo affrontandolo nelle sue molteplici facce: dalle bollette astronomiche (tanto più inaccettabili considerando anche la presenza del termovalorizzatore o inceneritore che dir si voglia) agli orari e alle modalità della raccolta; dal decoro urbano all'igiene pubblica, per finire con un diverso approccio anche sul terreno della prevenzione e della repressione dei comportamenti incivili. Minacciare infatti nuove sanzioni contro chi non sa più come e dove mettere i rifiuti di casa, mentre al termine del mercato bisettimanale della Ghiaia i dintorni della Pilotta si trasformano in una scena di degrado orripilante dà la misura di una politica anche in questo caso completamente sbagliata e inadeguata. Ciò che pertanto noi chiediamo è un radicale cambiamento di "sistema" in fatto di raccolta differenziata. Che, pur da salvaguardare come filosofia di base, va però adeguata e sviluppata evitando di farne un obiettivo astratto a cui sacrificare ogni volta gli interessi e i bisogni quotidiani della gente. Siamo gli unici a Parma a chiedere questo e continueremo a farlo finché non sarà davvero possibile additare la nostra città come un modello da seguire e da imitare. Per il momento, siamo diventati solo l'esempio, tristissimo e amaro, di come si possa ridurre una delle più belle città d'Italia e d'Europa a una discarica! Una vergogna e un danno anche d'immagine enormi e che i parmigiani non possono più tollerare. Con l'orgoglio che ci deriva dall'essere stati i primi a dire "no!" e dall'avere a cuore solo il bene di Parma, noi pertanto andiamo avanti."

Pino Agnetti, promotore dell'appello "Parma non è una discarica. Rifiutiamoci!"

Numero firmatari dell'appello: 2.005

Pubblicato in Ambiente Parma

Dall'input del workshop nascerà una nuova rete di coordinamento e monitoraggio per la salvaguardia e rilancio dell'area. Maggiali, "Esperienza che desideriamo ripetere presto". Fulvi, "Ora pronti alla sfida del Modulo ECO" . -

Parma, 28 Settembre 2015 – In fondo alla pagina il docufilm realizzato da Franco Lori -

Cinque giorni intensi di lavoro e formazione hanno arricchito 50 studenti provenienti dalle facoltà universitarie di tutto il Paese. Si è concluso con successo, e non poteva essere altrimenti, il lavoro di piccola riqualificazione, ma importante, - grazie alle tecniche di restauro e recupero sapientemente applicate - svolto dai ragazzi presso il Casino dei Boschi di Carrega, nel Parco Naturale Regionale a Sala Baganza, in provincia di Parma; un sito dalla straordinaria importanza storica e culturale.

Una intensa cinque-giorni di lavoro che ha riscosso all'unanimità sinceri applausi di ringraziamento alla chiusura. L'evento, promosso dall'Ente Parchi dell'Emilia Occidentale e dal Comune di Sala Baganza ed organizzato dalle associazioni culturali "Manifattura Urbana" e "Amici del Parco e del Casino dei Boschi di Carrega", ha permesso agli studenti guidati da docenti e tutor di Manifattura Urbana, di compiere numerosi interventi, ben riconoscibili, come quello sulla manica del colonnato di proprietà pubblica che si estende verso nord e i cui lavori hanno interessato entrambi i fronti, sia est che ovest, oltre all'interno di quei volumi in condizioni di praticabilità e in sicurezza.

002 Ragazzi durante i lavori rid

Le opere svolte internamente non si sono limitate alla pulizia e sgombero dei locali dalle macerie e da materiali impropri: oltre a ciò sono stati effettuati saggi sulle strutture e messi in rilievo ed evidenziate parti costruttive del fabbricato reputate importanti per la conoscenza delle tecniche e per la consapevolezza tecnologica espressa nella costruzione di origine, necessari per valutare un intervento di recupero/restauro più approfondito. Sono stati eseguiti inoltre lavori di pulizia delle ghiacciaie tanto da renderle fruibili: la più grande (situata vicino alla casa di pietra) dopo il lavoro di sgombero da macerie e detriti che la rendeva inaccessibile, è ora ispezionabile e si può pensare ad un suo possibile adeguamento inserendola in un progetto complessivo di fruizione anche di questi suggestivi ambienti. Altri interventi esterni sono stati poi effettuati sulle essenze infestanti a ridosso del fabbricato di fronte ovest, così come la pulizia dei percorsi da erbe infestanti a fronte del porticato e la pulizia da erbe infestanti di alcuni spazi attorno alla casa di pietra al fine di consentirne l'accesso. Persino il forno è stato ripulito da infestanti e sono stati effettuati alcuni smontaggi di murature pericolanti.

Conclusioni ed esiti sono stati presentati e dibattuti alla Rocca Sanvitale di Sala Baganza, in occasione della tavola rotonda "Il Casino e il Parco dei Boschi di Carrega: QUALE FUTURO?", il cui titolo prelude ad un possibile punto di partenza per enti ed istituzioni di competenza, oltre che per gli esperti nel campo dell'Architettura e del Restauro, in quella che si auspica come una nuova sinergia strategica per il recupero ed il rilancio di un complesso monumentale e di un'area di interesse fondamentale sia per il territorio parmense che per la sua collettività.

L'apertura della tavola rotonda è stata affidata alle parole del Presidente dell'Ente Parchi Emilia Occidentale Agostino Maggiali, che ha tracciato con grande soddisfazione un bilancio più che mai roseo dell'iniziativa, ponendo già le basi per un nuovo workshop in primavera e indicando il Parco dei Cento Laghi come plausibile location. «Un'esperienza assolutamente positiva che è nostra intenzione ripetere poiché ci ha permesso di comprendere e penetrare la cultura dei nostri giovani – ha osservato Maggiali – . Siamo consci che è necessario unire le forze e come Ente Parchi stiamo lavorando su ben quattro progetti europei, concentrandoci sulla nostra mission di conservazione e tutela del territorio unita allo sviluppo e alla valorizzazione del settore agroalimentare».

«È nei nostri progetti futuri tornare qui molto presto con una nuova offerta formativa che verta sulla possibilità di effettuare proposte progettuali – ha dichiarato Francesco Fulvi, Presidente di Manifattura Urbana – . Nell'attesa ringraziamo l'Ente Parchi del Ducato per la possibilità e la fiducia concesse, l'associazione "Amici del Casino e dei Boschi di Carrega" per la fondamentale collaborazione ed il grande supporto prestati e gli abitanti di Sala Baganza per averci cordialmente ospitato».

Parere positivo anche nelle parole di Norberto Vignali, Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Sala Baganza, che ha ringraziato studenti, associazioni ed enti per l'impegno profuso; e in quelle del Presidente dell'Associazione "Amici del Parco e del Casino dei Boschi di Carrega" Paolo Bussi, che ha espresso l'intento di voler coinvolgere i comuni di Sala Baganza, Parma e Collecchio in vista delle celebrazioni per il bicentenario dell'arrivo di Maria Luigia a Parma (18 Aprile 1816). Significativa conferma di gradimento è giunta inoltre dall'On. Giuseppe Romanini, Componente della Commissione Parlamentare Cultura, che è intervenuto per un breve saluto prima dell'inizio della conferenza complimentandosi per la buona riuscita dell'iniziativa insieme al sindaco di Sala Baganza Cristina Merusi.

È poi toccato a Roberto Bruni, Coordinatore Scientifico del Workshop/Cantiere e moderatore della tavola rotonda, avanzare la proposta di nuove capillari sinergie tra enti, istituzioni ed esperti che portino ad un rilancio del Casino de' Boschi di Carrega. «La memoria di questi luoghi passa attraverso la costruzione di un nuovo e differente rapporto con le istituzioni e di un coordinamento non slegato da iniziative future, mettendo in rete tutte le conoscenze», ha auspicato Bruni.
Successivamente la serata è proseguita con gli interventi di due illustri ospiti: l'architetto Umberto Rovaldi, paesaggista della mobilità dolce; e il prof. Marco Cillis, docente di Architettura del paesaggio all'Università degli Studi di Parma.

«Adesso ci aspettano numerosi impegni: giovedì 1° ottobre saremo nella sede piacentina del Politecnico di Milano per presentare l'intervento "Il Workshop/Cantiere come Innesco per la rigenerazione urbana" al convegno nazionale "Ambiente: struttura e risorsa – Aspetti contemporanei e prospettiva storica" – ha infine chiuso Fulvi – . Nel frattempo stiamo preparando la nostra prossima offerta formativa sul rilievo e la diagnostica che si svolgerà nel paese di Berceto dal 13 al 16 ottobre. Infine c'è la sfida del Modulo ECO, un piccolo padiglione di circa 60 metri quadrati che sarà costruito con criteri ecosostenibili e sorgerà da novembre a natale per ospitare lo Sportello Energia del Comune di Parma, oltre a rappresentare un presidio anti-degrado ed un esempio di impegno civico e di cittadinanza a disposizione di associazioni, università, studenti, ordini professionali e aziende».

Pubblicato in Cronaca Parma

On line la sesta edizione del report “Sulle tracce dei rifiuti”: dati e mappe per scoprire dove va a finire la raccolta differenziata, già arrivata a quota 51,6% nel bolognese, che alimenta l’economia circolare del recupero e dà lavoro a 17.000 dipendenti in 188 impianti

Bologna - 25 Settembre 2015 -

L’argomento raccolta dei rifiuti e riciclo è sempre all’ordine del giorno e richiama numerose polemiche sulla corretta gestione di raccolta e smaltimento.

Saperne di più non è solo un diritto, ma è anche è possibile: è online la sesta edizione del report “Sulle tracce dei rifiuti” stilato da Gruppo Hera: dati e mappe per scoprire dove va a finire il materiale raccolto.

Il segreto è controllare la filiera del riciclo, tracciarla così da garantire l’effettivo recupero della raccolta, rendendo al contempo chiaro l’intero preocesso che si attiva grazie soprattutto all’impegno ed allo sforzo dei cittadini, ma anche al contributo del Gruppo Hera. Si tratta di numeri arrivati già a quota 51,6% nel bolognese, un risultato che alimenta l’economia circolare del recupero e fornisce lavoro a 17.000 dipendenti in 188 impianti.

Un ottimo traguardo che mira a svilupparsi sempre di più. Sono questi gli obiettivi di “Sulle tracce dei rifiuti”, il report con cui il Gruppo Hera illustra ogni anno mette in evidenza i dati sull’effettivo avvio a recupero dei rifiuti raccolti in modo differenziato.

logo gruppo hera

Uno sforzo di trasparenza per mettere in luce il forte impegno dell’azienda sul fronte della sostenibilità, che si snoda durante tutto il processo di gestione dei rifiuti, dalla raccolta fino al recupero finale: una filiera chiave della cosiddetta economia circolare e della green economy.

Il recupero della raccolta differenziata sale a quota 94,3% nel 2014, percentuali anche quest’anno verificate dall’ente di certificazione indipendente DNV-GL, che tengono conto dei risultati raggiunti in Emilia-Romagna, Marche e nel Nord Est.

Nel report sono riportate 8 mappe, una per ciascun materiale raccolto, che permettono di scoprire quali e dove sono i principali impianti che si occupano del recupero finale. In totale gli impianti coinvolti sono ben 188, di cui 6 nel bolognese, gestiti da 167 aziende, 46 delle quali con sede nel territorio servito dal Gruppo Hera.

Dati che evidenziano un elevato grado di avanzamento nella transizione da una economia lineare, in cui i prodotti sono destinati a diventare rifiuti e a finire in discarica, a un’economia con più recupero, per questo detta “circolare”.

Queste attività si accompagnano alle altre iniziative del Gruppo che promuovono il riuso di prodotti, quali “FarmacoAmico” e “CiboAmico”, che nel 2014 hanno interessato beni per un valore complessivo di circa 380.000 euro, e “Cambia il finale”, che ha consentito di recuperare e riutilizzare oltre 450 tonnellate di ingombranti.

Dall’analisi dei dati, al primo posto per percentuale di recupero si colloca il ferro. Anche del verde occupa una quota importante: nel 2014 nel territorio gestito da Hera il 99% di sfalci e potature hanno trovato nuova vita negli impianti di compostaggio producendo fertilizzanti e terricci o, in misura minore, negli impianti a biomasse ricavandone energia rinnovabile. La plastica, in particolare, viene recuperata all’80,7%, mentre la carta al 96,4%. L’organico, invece, si attesta al 91,1%, ed i metalli contenuti negli imballaggi in alluminio, acciaio e banda stagnata, al 92,9%.

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Il miglioramento della percentuale di rifiuti recuperati è legata anche ai buoni progressi della raccolta differenziata: nelle province dell’Emilia-Romagna servite da Hera il dato ha già raggiunto nei primi 8 mesi del 2015 il 56%. Nel bolognese ad agosto 2015 la raccolta differenziata è arrivata al 51,6%, anche grazie ai primi risultati dei progetti nel capoluogo.

Ma è anche da sottolineare il risparmio che la raccolta differenziata riesce a comportare: fino a 25 euro all’anno a fronte di una qualità più elevata.

Ecco come commenta Stefano Venier, Amministratore Delegato del Gruppo Hera: “Siamo l’unico gestore a pubblicare un report di questo tipo in Italia, uno strumento di trasparenza verso i cittadini che si aggiunge alla rendicontazione che il Gruppo porta avanti da anni con il Bilancio di Sostenibilità – e continua – I risultati positivi sui quantitativi recuperati e sulla differenziata dimostrano l’impegno sempre maggiore del nostro Gruppo nel migliorare l’efficienza di tutta la filiera del riciclo, settore chiave della green economy. Questi risultati sono stati possibili grazie alla realizzazione sul territorio di una decina di impianti esclusivamente dedicati a queste filiere, come ad esempio i biodigestori, che recuperano la frazione organica e producono energia elettrica, e impianti di selezione a lettura ottica per i rifiuti secchi. La volontà è di ridurre sempre di più i conferimenti in discarica: siamo partiti 12 anni fa dal 49% e oggi siamo già scesi al 12,9% (la media nazionale è il 38%) ma non vogliamo fermarci e al 2019 l’obiettivo è di arrivare al 6,8%”.

Pubblicato in Ambiente Emilia
Domenica, 27 Settembre 2015 12:29

Das(h) Auto

Tedeschi rivisti e (s)corretti. Prima o poi la corda si strappa. Il caso Volkswagen per quanto importante sia è solo la punta di un iceberg del (mal)costume tedesco. Essere i primi a tutti i costi e pure irriconoscenti.

di Lamberto Colla - Parma, 27 settembre 2015 -
 Bravi a tenere nascoste le loro magagne, spocchiosi e presuntuosi pensando che nessuno avrebbe potuto dire o fare qualcosa. Pronti a fare le pulci a tutti ma a alzare barriere insormontabili quando sono loro a essere posti sotto osservazione.

Intendiamoci, quello che è accaduto alla Volkswagen non è che un campanello di allarme che sta a indicare come il grande mercato Statunitense non sarà ceduto all'europa tanto facilmente e l'accordo transatlantico (TTIP o TAFTA Transatlantic Trade and Investment o Transatlantic Free Trade Area) dovrà muoversi secondo le linee proposte dagli USA e dalle sue potenti lobbies. Colpire uno per colpire tutti.

Quindi prepariamoci ai rigurgiti di questa vicenda i cui effetti negativi ricadranno su tutta l'economia europea o per effetto diretto, in quanto gran parte della componentistica dell'industria automobilistica tedesca viene prodotta in Italia, sia per effetto indiretto o traslato per le ripercussioni che avrà nella conclusione degli accordi di libero scambio transatlantico che Obama vorrebbe incassare prima della fine del suo mandato e tra i quali gli OGM sono una parte, non la sola, in contenzioso.

Tornando sul settore automobilistico, se la Volkswagen l'ha combinata bella grossa, introducendo un software di frode in grado di accorgersi del test di analisi dei parametri di emissione dei gas, tutte le altre case automobilistiche sicuramente qualche manomissione dei dati non possono non averla realizzata.
Non si comprenderebbe altrimenti come certi veicoli di elevatissima potenza possano dichiarare consumi degni di una utilitaria.

Ma quello che è accaduto altro non è che la rappresentazione del sistema Germania: una solidale complicità tra imprese, governo e sindacati.

Ricordiamo che nei board delle imprese un posto è sempre a disposizione dei sindacati e una frode di queste proporzioni non poteva non essere nota a molti; dagli operai ai consiglieri di amministrazione e quindi al Governo.

Governo che già a luglio era stato chiamato e rispondere a una interrogazione sulla vicenda confermando di esserne a conoscenza e se poi un qualche dubbio ancora ci fosse ecco che il repentino cambio di opinione della Merkel sulla faccenda dei profughi e la sua "marchetta" a favore della grande industria automobilistica tedesca invitando le grandi marche d'argento a assumere i profughi, alla luce dei fatti, altro non era che un infantile quanto spregiudicato tentativo di ripagare il danno inferto, nella speranza che tutto venisse insabbiato o quantomeno negoziato nelle segrete stanze di Berlino o Washington.

Che la ferrea "Portinaia del condominio Europa" si fosse trasformata, nel giro di poche ore, in un agnellino aperta a risolvere i problemi di tutto l'emisfero sembrava più una favola e non poteva che generare pesanti sospetti.

Berlino1

Infatti la posta in gioco è enorme sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista dell'immagine.

Un'occasione che dovrebbe finalmente fare ringalluzzire i partner europei muovendoli a chiedere con forza, finalmente, chiarimenti anche in merito al debito pubblico e ai bilanci delle tantissime banche popolari e regionali che la Cancelliera è riuscita a sottrarre al controllo della BCE attraverso le quali il Bilancio nazionale viene "pulito" o piuttosto realizzate operazioni di riacquisto di titoli invenduti nel mercato primario (l'articolo 101 del Trattato di Maastricht vieta l'acquisto sul mercato primario di titoli di Stato da parte delle banche centrali).

A questo si aggiunga che le obbligazioni emesse dall'analogo istituto della nostra Cassa depositi e Prestiti, il KFW (Kreditanstalt für Wiederaufbau), non rientra nel conteggio del debito pubblico tedesco (circa 500 miliardi) mentre i 300 miliardi della nostra CDP rientrano eccome. Ma sono almeno 5 i trucchi utilizzati per "ingannare" i partner europei e vengono ben illustrati nell'articolo di Francesco Cancellato pubblicato su "LINKIESTA" "del 8/7/2014.

Infine non si creda che la Germania non abbia le sue MPS da gestire e risanare e la crisi Greca è stata una manovra di aiuto alle banche, tedesche comprese, piuttosto che un sostegno alla economia ellenica e quindi al popolo greco.

berlino6

Tedeschi rivisti e (s)corretti.
La perfezione tedesca scricchiola come era da immaginare. La perfezione non è di questo mondo e non poteva essere di esclusivo patrimonio tedesco.

Ma l'arroganza e supponenza tedesca ha offuscato tutti, loro compresi, incoscienti degli aiuti che l'europa ha, non si sa bene per quale motivo, loro destinato. Prima con il condono dei danni di guerra, poi con gli aiuti all'unificazione delle due germanie quindi con la concessione, agli inizi del 2000, a superare il tetto d'indebitamento infine nel concedere quegli artifici contabili vietati agli altri Paesi.

E loro, invece di starsene zitti, probabilmente ritenendo di essere una nazione eletta, hanno continuato a fare le pulci a tutti, a intervenire pesantemente nei fatti politici degli altri Paesi e soprattutto nei nostri. L'Italia unica nazione in grado di contrastare l'industria e la manifatturiera tedesca in ogni parte del mondo è stato per oltre vant'anni il principale obiettivo della germania.

Un'azione costante e spregiudicata di concorrenza sleale per indebolire le nostre aziende e passare all'acquisto a basso prezzo come avvenuto, restando in campo motoristico, con la Lamborghini e la Ducati.

Da questa vicenda non impareranno nulla come nulla impararono dai risultati delle due guerre mondiali e la prova sta nella risposta allo scandalo in corso in queste ore.

Solo una ammissione dei fatti, forse nella speranza di ottenere clemenza, ma nessuna scusa e una risposta di facciata con la "decapitazione" del vertice Volkswagen liquidato con una copiosa provvista economica per di più (si parla tra 28 e 33 milioni di euro).

Già perché Winterkom non era a conoscenza della manipolazione dei dati. Nel comunicato del board infatti si sottolineava che "Winterkorn non era a conoscenza della manipolazione dei dati" e veniva ringraziato "per il suo elevato contributo" alla società.
Ma il danno di immagine potrebbe avere conseguenze pesanti e quel che è peggio contagerà anche l'europa.

I tedeschi non cambieranno mai, toccherà a noi invece cambiare nelle relazioni con loro, aumentando la nostra autostima e soprattutto andando a mettere gli occhi e le mani nelle loro tasche.

Intanto comincino i tedeschi, almeno quelli onesti, a fare ammenda e a pulirsi in casa: Das(h) Auto.

berlino4 stop

Pubblicato in Politica Emilia

Una serata di approfondimento sull' inquinamento ambientale e le ripercussioni che questo ha sui bambini e sulle future generazioni. L'incontro è gratuito e aperto a tutta la cittadinanza. -

Parma, 23 settembre 2015 -

Giovedì 24 Settembre alle 20:30 presso il Teatro al Parco si terrà una serata di approfondimento su alcuni argomenti legati all'inquinamento ambientale e alle ripercussioni che questo ha sui bambini e sulle future generazioni.
L'incontro vuole essere un'appendice della giornata che si svolge a Roma all'Istituto Superiore di Sanità in memoria di Lorenzo Tomatis, in cui i massimi esperti nazionali si confronteranno sullo stato di salute dell'ambiente e su come questo condizionerà le nuove generazioni in Italia.
Aria, acqua, terra, i beni essenziali per la vita che già 30 anni fa Lorenzo Tomatis vedeva compromessi a causa di uno sviluppo miope e dissennato da parte dell'uomo, sono l'oggetto di studio e riflessione di questa VI giornata a Lui dedicata.
Le centinaia di migliaia di sostanze chimiche immesse nel corso dell'ultimo secolo nell'ambiente sono ormai sistematicamente presenti in quasi tutte le matrici ambientali e non solo ne risulta compromessa la qualità di aria, acqua, suolo, ma la stessa salute umana ne è potenzialmente minacciata.

Sarebbe importante che questi temi divenissero di dominio pubblico interessando non solo i luminari della scienza, ma anche tutti i componenti della società civile e politica che, con le loro scelte e con le loro delibere, preservano o deteriorano il territorio in cui vivono.
Per questo motivo la Giostra dei Diritti, associazione di promozione sociale di Parma che organizza la serata, ha chiesto e ottenuto il patrocinio di Provincia e Comune ed estenderà l'invito a tutte le componenti sociali della città, dall'Arpa all'Ausl, dai medici ai pediatri, dall'Università all'Unione Industriali, nonchè Diocesi, Associazioni, Partiti e Movimenti.
L'intento è quello di promuovere un dibattito scientifico in grado di condurre gli interlocutori ad un confronto aperto attorno a temi che coinvolgono tutta la cittadinanza.

E' sempre più urgente l'adozione di politiche e stili di vita in grado di tutelare i beni primari quali terra, acqua, aria e salute. Anche la nostra pianura padana, purtroppo, è un territorio soggetto ad inquinamento.
Relatori dell'incontro al Teatro al Parco saranno due figure di livello internazionale in grado di dare ampio respiro al dibattito: il Dr. Ernesto Burgio, direttore del comitato scientifico ISDE, che arriverà direttamente da Roma dopo aver avuto l'onore di aprire i lavori all'Istituto Superiore di Sanità al mattino e la Prof. Lucia Migliore, docente all'Università di Pisa, una delle più importanti genetiste d'Italia di fama internazionale.

L'incontro è gratuito e aperto a tutta la cittadinanza.
E' gradita la prenotazione tramite mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

24 settembre inquinamento salute locandina

(Fonte: ufficio stampa Giostra dei Diritti)

Pubblicato in Dove andiamo? Parma

Massimiliano Pederzoli, presidente ANBI, risponde al consigliere regionale Tommaso Foti sulla questione sicurezza e sulle competenze specifiche che hanno i Consorzi di bonifica. Dopo gli eventi alluvionali nel Piacentino, il conigliere aveva esposto un'interpellanza rivolta alla Giunta per sapere, se l'esecutivo regionale intendesse sollecitare il Governo ad abolire i Consorzi di bonifica ritendoli responsabili -

Piacenza, 22 settembre 2015 -

"In Emilia Romagna il sistema di bonifica e irrigazione rappresenta oggi più che mai un elemento essenziale per la sicurezza territoriale e per lo sviluppo economico delle comunità da Piacenza a Rimini.
Un reticolo virtuoso di canalizzazioni artificiali, impianti idrovori, di sollevamento e chiuse creati dai nostri padri e migliorati da chi ora si preoccupa quotidianamente di portare ai campi siccitosi l'acqua quando serve per le nostre colture più tipiche e di portarla via quando cade violenta e distruttiva come a Piacenza nei giorni scorsi. Il ruolo dei Consorzi di bonifica, a volte silenzioso ma indispensabile e vitale, potrà anche apparire in taluni casi meno roboante rispetto ad altri, ma essendo certi e soprattutto orgogliosi di ciò che facciamo ogni giorno per la manutenzione del nostro territorio ci spiace ancora una volta constatare che false e mirate operazioni di disfattismo, create ad hoc e a tutela degli interessi più disparati, vogliano minare alla radice ciò che è stato fatto con tanta abnegazione e laboriosità.
Un ex parlamentare di lungo corso come il sig. Foti Tommaso, dopo quattro legislature (dalla XIII alla XVI) passate in parlamento ed una tutt'ora in corso in Consiglio Regionale in Emilia Romagna, ancora non sembra aver preso coscienza delle competenze specifiche che hanno i Consorzi di bonifica, competenze semplici, chiare, alla luce del sole che riguardano le canalizzazioni "artificiali" e la loro manutenzione, il sistema di scolo, la sistemazione di alcuni tratti di collegamento viario minore in montagna.
Ad oggi, ma forse il Foti può smentirci, non ci risulta che i fiumi e i torrenti come il Nure e il Trebbia siano canali artificiali, sono corsi d'acqua "naturali" e competono ad altri soggetti che citiamo solo affinché il consigliere regionale possa prenderne adeguata e non sommaria conoscenza: Autorità di Bacino, Stb, Aipo e Province. Su questo fronte lo invitiamo caldamente a trascorrere una giornata con noi per una lezione di idraulica full immersion e sulle attività che svolgiamo. Detto questo il Consigliere Foti può chiedere l'abolizione di tutto ciò che vuole o vorrebbe, ma non azzardi a mettere in relazione quanto drammaticamente accaduto con il nome e l'operato degli uomini e delle donne della Bonifica perché non fa solo un errore a rigor di legge (che in teoria dovrebbe conoscere), ma scade nel cattivissimo gusto di fare disinformazione e speculazione in un momento tragico come del resto ha già tentato di fare nel bel mezzo dell'alluvione qualche suo amico paladino del mattone. Forse, Foti, in tanti anni trascorsi in Parlamento, avrebbe potuto invece battersi per fare provvedimenti legislativi che non incontrassero solo il favore di chi ha costruito a dismisura in barba alla sostenibilità, consumato e impermeabilizzato i terreni ed edificato in ogni anfratto. L'acqua è la risorsa più preziosa del pianeta, ma può essere la più pericolosa e i suoi effetti devastanti. Ed paradossale e surreale come in questo paese quando capitano certi eventi, ormai ahimè troppo frequenti, chi grida al lupo è spesso proprio chi ha sbranato le pecore."

Di seguito l'interpellanza, a cui si fa riferimento, del consigliere Foti (Fdi-An) alla Giunta: "Dopo il maltempo nel piacentino, risultati sotto gli occhi di tutti: abolire consorzi di bonifica"

"Visti i recenti eventi atmosferici che hanno colpito - nella notte tra il 13 e il 14 settembre - la provincia di Piacenza", che hanno prodotto, "soprattutto nelle zone di montagna, danni gravissimi oltre che alle infrastrutture, alle abitazioni civili, agli immobili ospitanti attività produttive (commerciali e artigianali), alle colture agricole", "non pare proprio che il Consorzio di bonifica di Piacenza abbia assolto le funzioni allo stesso delegate dalla vigente legislazione regionale. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: il Consorzio di bonifica di Piacenza (ma così è, in generale, per tutti) fa acqua da tutte le parti". Lo scrive Tommaso Foti (Fdi-An) in una interpellanza rivolta alla Giunta per sapere, nell'ambito delle sue competenze, se l'esecutivo regionale "intenda sollecitare il Governo ad abolire i Consorzi di bonifica (così recependo le numerose proposte di legge presentate in merito - da un po' tutte le forze politiche - nei due rami del Parlamento)", anche alla luce del fatto "che non si capisce bene quale sia l'utilità della presenza a livello regionale di più enti (autorità di bacino, genio civile, province, consorzi di bonifica, comunità montane, parchi), a cui sono affidate le medesime competenze di salvaguardia del territorio".
 Il consigliere vuole inoltre sapere il giudizio della Regione "sull'utilità di tali Consorzi (in primis, il Consorzio di bonifica di Piacenza) alla luce del costante peggioramento della sicurezza idrogeologica del territorio italiano - a partire da quello piacentino - in conseguenza del quale anche modesti eventi meteorologici causano danni a cose e/o persone con gravissime ricadute sul piano dei costi umani e materiali".
Infine, Foti domanda "se non si possano recuperare dalla soppressione dei Consorzi di bonifica - sulla cui gestione interna peraltro molto vi sarebbe da osservare (è il caso delle spese di 'immagine' che gli stessi sostengono solo per dare notorietà ai suoi rappresentanti legali)- almeno una parte delle risorse necessarie per porre in essere l'improcrastinabile azione di risanamento del dissesto idrogeologico".

Pubblicato in Cronaca Piacenza

Al workshop, presso il Parco dei Boschi di Carrega (Sala Baganza, in provincia di Parma) partecipano 50 ragazzi provenienti dalle Facoltà universitarie di tutta Italia. Bruni, "Siamo qui perché occorre sforzo comune che conservi i valori culturali di questa splendida realtà". -

Parma, 22 Settembre 2015 –

Valorizzare il territorio e il patrimonio culturale facendo formazione: questo l'importante obiettivo che il workshop di restauro del Casino de' Boschi di Carrega si prefigge. E seguendo questo obiettivo, grazie al supporto degli esperti e al lavoro in equipe, cinquanta giovani tra studenti e laureati di architettura provenienti da tutta Italia, saranno impegnati e protagonisti attivi sino al 25 Settembre, svolgendo piccoli interventi di manutenzione e restauro.

All'apertura ufficiale, ieri, del Workshop/Cantiere dopo i saluti del Sindaco di Sala Baganza Cristina Merusi e di Agostino Maggiali, Presidente dei Parchi del Ducato, il coordinatore scientifico Roberto Bruni ha illustrato il programma della manifestazione, promossa dall'Associazione Manifattura Urbana e dagli Amici del Parco e del Casino dei Boschi, con il patrocinio del Comune di Sala Baganza e dei Parchi del Ducato.

Saluti Istituzioni Workshop Casino Boschi rid

«Ognuno di noi deve provare pensare al motivo per cui oggi si trova qui – così Bruni ha voluto avviare ad una prima importante riflessione – : solo in questo modo si potrà giungere ad uno sforzo comune in grado di conservare e portare avanti insieme l'energia, l'economia ed i valori culturali di questa splendida realtà».

Al Presidente Maggiali il compito di presentare i Parchi del Ducato come «area vasta che rappresenta un'opportunità per la promozione turistica e culturale, ma anche per la promozione delle eccellenze e dei prodotti della filiera agroalimentare parmense».

Ottimismo espresso anche dalle istituzioni: «Un complesso monumentale di straordinario interesse per Sala Baganza e per la collettività su cui puntare per la valorizzazione culturale del territorio», ha sottolineato il sindaco Cristina Merusi.

Pubblicato in Cronaca Parma

Parma fra i vincitori dell'edizione 2015 del Premio Comuni Virtuosi. Consegnata all'assessore all'Ambiente del Comune di Parma, Gabriele Folli, la targa a Forlì. -

Parma, 21 settembre 2015 -

Parma si è aggiudicata la targa del Premio Comuni Virtuosi per l'edizione 2015 in materia di rifiuti.
Fra più di 150 progetti presentati dai Comuni provenienti da tutte le parti d'Italia per le categorie Gestione del territorio, Mobilità, Rifiuti, Nuovi stili di vita ed Impronta ecologica, Parma è risultata vincitrice per la categoria Rifiuti, scelta da una giuria composta tra gli altri da Luca Martinelli (Altreconomia), Paolo Pileri (Politecnico di Milano), Maurizio Tira (Università di Brescia), Alessio Maurizi (Radio 24), Laura Guardini (Corriere della Sera) e Andrea Segré (Università di Bologna).

L'assessore all'Ambiente del Comune di Parma Gabriele Folli presente a ritirare il premio ha dichiarato - "Il merito di questo importante riconoscimento va ai cittadini di Parma che con il loro impegno quotidiano separano correttamente i rifiuti recuperabili ed hanno permesso di raggiungere oggi il 72% di raccolta differenziata, ridurre del 9% la produzione complessiva di rifiuti e dimezzare il rifiuto avviato a discarica o incenerimento. I nuovi servizi che stiamo avviando per offrire alternative al calendario di conferimento del porta a porta - Eco-Station ed Eco-Wagon - e lo sforzo costante a rivedere e migliorare il servizio sono l'impegno che ci prendiamo noi con la città per offrire maggior flessibilità, migliorare il decoro urbano e ridurre progressivamente i costi".

Differenziata: al via i controlli nel quartiere Lubiana

Sempre in materia di rifiuti, da questa settimana i vigili ambientali del Comune e il personale di Iren svolgeranno azioni di controllo dell'esposizione della raccolta differenziata nelle diverse zone della città. In caso di conferimenti scorretti metteranno avvisi sui contenitori e poi procederanno a sanzionare i casi in cui verrà rilevata l'infrazione. Per questa settimana la zona in questione è il quartiere Lubiana e a fine settimana si sapranno gli esiti. Come previsto per gli autovelox, il Comune e Iren, informeranno anticipatamente sul quartiere oggetto di controllo.

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Venerdì, 18 Settembre 2015 11:45

La Provincia di Parma porta ad Expo i mini-orti

Domenica 20 settembre dalle 9 alle 24, nella Piazzetta Emilia-Romagna, la Provincia organizzerà un laboratorio di mini orti in cassetta per tutti. -

Parma, 18 settembre 2015 –

La Provincia di Parma - Ufficio Educazione ambientale del Servizio Ambiente, sarà presente all'Expo domenica 20 settembre dalle 9 alle 24, nella piazzetta Emilia-Romagna.


La Provincia partecipa all'Esposizione Universale Milano 2015 nell'ambito delle attività promosse della rete Infeas (Informazione educazione formazione alla sostenibilità della Regione Emilia-Romagna) di cui l'ufficio Educazione ambientale è referente provinciale.
La piazzetta, infatti, verrà animata durante la giornata da alcuni dei soggetti della rete Infeas tra cui la Provincia di Parma, che si alterneranno offrendo laboratori didattici per famiglie su agricoltura, ambiente alimentazione e sostenibilità.

La Provincia realizzerà un laboratorio di mini-orti: presso lo stand i visitatori potranno partecipare alla costruzione di piccoli orti in cassetta che i partecipanti potranno portare a casa insieme a sementi autoctone del territorio offerte dalla Regione. 
Il laboratorio è ormai un classico per la Provincia, che lo realizza da tempo anche durante la manifestazione Kuminda di Parma, ed è stato scelto tra una serie di proposte prevenute alla Regione nei mesi scorsi proprio per la stretta attinenza ai temi di Expo 2015.

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Parma)

Mercoledì, 16 Settembre 2015 13:37

Il Parma Calcio 1913 sostiene la giornata "Bike to work"

La giornata della Fiab promuovere ad enti pubblici, aziende, scuole lo spostamento casa-lavoro in bici è inserita nel programma della settimana europea della mobilita' sostenibile. -

Parma, 16 settembre 2015 -

Il Parma Calcio 1913, condivide lo spirito della "settimana europea della mobilità sostenibile", in particolare la giornata 'bike to work' ("la bici per andare al lavoro") di venerdì 18 settembre 2015, volta a promuovere ad enti pubblici, aziende, scuole lo spostamento casa-lavoro in bici (ma anche a piedi o con mezzi pubblici) promossa da FIAB Parma Bicinsieme. 
Per questo nel pomeriggio di ieri, martedì 15 settembre 2015, dinnanzi la sede del Centro Direzionale di Collecchio, dirigenti, tecnici, giocatori e dipendenti – grazie alla collaborazione con Ciclo Parma che ha messo a disposizione una ventina di biciclette assortite ed alcune maglie da ciclista crociate – ha posato a fianco delle due ruote per contribuire a trasmettere il messaggio di sceglierle per andare al lavoro. Cosa che, purtroppo per motivi di distanza, non è sempre possibile per i calciatori a Collecchio, ma che riesce più facilmente agli impiegati della sede per raggiungere gli uffici al Tardini.

Insomma, muoversi in bici fa bene per sé stessi e alla città e il Parma biologico di Nevio Scala, attento ai valori positivi, volentieri sottoscrive, ricalcando, insieme, l'attenzione sull'aspetto sicurezza: alcuni calciatori, infatti, sulla divisa d'allenamento sfoggiavano una pettorina gialla catarifrangente senza maniche, con il logo Federazione Amici della Bici. 
La proposta che ha visto il Parma Calcio 1913 testimonial è inserita tra le diverse iniziative in città previste per la Settimana Europea della Mobilità (16 - 22 settembre) in collaborazione con Comune e Infomobility per incentivare e migliorare l'utilizzo della bici: non c'è dubbio che la diffusione di questa pratica ecologica, in termini di miglioramento della qualità dell'aria nelle città e di vantaggi per la salute individuale, possa dare grandi risultati come dimostrato ormai in diversi Paesi esteri. In Italia, invece, il percorso è ancora in salita e per facilitarlo è utile l'esempio costituito dalle realtà sociali più avanzate e sensibili al tema: e la neonata società crociata, desiderosa di divulgare valori positivi, con la foto di oggi vuole invitare tutti i tifosi a usare meno i mezzi inquinanti e a muovere di più le gambe. Alcuni collaboratori del Parma Calcio ieri, per raggiungere Collecchio dalla città, a bordo delle proprie biciclette, hanno costeggiato il Baganza, attraverso un percorso che dopo un primo tratto cittadino (v. Baganza e v. Farnese), oltre il sotto passo della tangenziale, è diventato di campagna, a bassissimo traffico e ciclabile in sicurezza.

Pubblicato in Cronaca Parma
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