Venerdì, 20 Settembre 2024 06:46

Bambin Gesù: rischio morte improvvisa per un ragazzo su dieci In evidenza

Scritto da Ingrid Busonera

Di Ingrid Busonera Roma, 19 settembre 2024 - È allarmante quanto emerso da uno studio effettuato su quasi 600 adolescenti di età media 15 anni in carico nel principale nosocomio romano pediatrico.

I giovani erano stati sottoposti a elettrocardiogramma per il rilascio della certificazione sportiva agonistica. Uno su dieci rischia il malore improvviso.

Quotidianamente ci imbattiamo in notizie tragiche che raccontano l’improvvisa scomparsa di giovani atleti. Soprattutto nell’ultimo triennio, le notizie si susseguono all’ordine del giorno, e ci troviamo a domandarci come sia possibile che tali eventi, si possano manifestare con una frequenza importante, in soggetti ampiamente controllati dal punto di vista medico e cardiaco.

La maggior parte dei giovani morti a causa di malore improvviso o morte improvvisa, svolgeva attività sportiva a livello agonistico, con regolare certificazione, e non aveva mai manifestato segni o disturbi che facessero presagire eventuali patologie cardiache.

Se prima si trattava di eventi relativamente rari, con l’avvento delle vaccinazioni mRNA, il malore improvviso, soprattutto nella popolazione giovane, sana e sportiva, è diventato molto frequente. Rimane lecito domandarsi quanto le inoculazioni, stiano giocando a favore di questi tragici eventi che spesso non trovano spiegazione neanche nelle autopsie, ma che continuano a manifestarsi con assiduità, in modo spaventoso e incessante.

Prevalentemente maschi, sani, sportivi. Ben 581 giovani sono stati sottoposti a screening cardiologico attraverso elettrocardiogramma. Il 9% degli atleti, apparentemente sani e senza patologie pregresse, si è rivelato essere affetto da patologia cardiaca che mette a potenziale rischio di morte improvvisa. Il 3% è stato sospeso a livello precauzionale dallo svolgimento dell’attività sportiva.

Lo studio, portato avanti dall’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, e pubblicato sulla rivista della società Europea di Cardiologia Pediatrica, evidenzia dati preoccupanti.

Sulla totalità dei ragazzi analizzati, ben 53 hanno mostrato anomalie della ripolarizzazione ventricolare. Successivamente sono stati effettuati ulteriori accertamenti (risonanza magnetica, TAC, specifici markers, RX) che hanno permesso di scoprire che il 3% dei ragazzi esaminati, aveva una cardiopatia mai evidenziata in precedenza.

L’esecuzione di ulteriori esami diagnostici nei ragazzi con anomalie dell’ECG ha evidenziato le seguenti patologie:

  • Due anomalie coronariche
  • Cinque anomalie del decorso delle arterie coronariche
  • Otto cardiomiopatie
  • Due miocarditi

Su un precedente studio effettuato dai ricercatori dell'università di Padova e dell’Ulss2 Marca Trevigiana in collaborazione con l’University of Washington, è emerso che, l’0,3% di bambini tra i 7 e i 18 anni su un campione di 22.000 soggetti, era a rischio di morte improvvisa.  Percentuale relativamente minore rispetto a quanto emerso oggi.

Lo screening che si avvale anche della prova da sforzo, fondamentale per scoprire anomalie non note, evidenziò patologie del muscolo e del sistema elettrico del cuore, forme aritmiche ventricolari gravi e cardiopatie congenite nei ragazzi reputati soggetti a rischio di “morte improvvisa”.

Molto prezioso, l’intervento a QuotidianoWeb del medico cardiologo dottor Francesco Di Meco, il quale precisa che: “Sarebbe utile realizzare e mettere in pratica un protocollo di screening per cercare di fare diagnosi precoce sia di Displasia aritmogena cardiaca e sia di infiammazioni miocardiche subcliniche, ma che comunque possono produrre cicatrici miocardiche potenzialmente aritmogene. Purtroppo, troppo spesso ci sono pazienti che presentano sintomi, anche se a volte appena accennati, ma non abbiamo alcun riscontro strumentale alla comune diagnostica cardiologica, intendo che l’elettrocardiogramma, l’ecocardiogramma ed il test da sforzo risultano negativi per patologia. Alcuni con forte sospetto di miocardite pregressa sono stati sottoposti a risonanza magnetica miocardica, che ha dimostrato la presenza di cicatrici miocardiche come esito del processo infiammatorio. Tali cicatrici possono causare aritmie maligne e possono anche evolvere verso la disfunzione contrattile del cuore con lo sviluppo di Cardiomiopatia. Certo, i costi elevati non permettono di fare uno screening di massa con la risonanza magnetica, ma è possibile effettuare frequenti controlli sierati nel tempo per fare diagnosi precoce prima ancora dello sviluppo infausto della malattia, sia come ridotta qualità della vita che come aumento della mortalità. Discorso a parte va fatto per la Pericardite, che può accompagnare la Miocardite od essere isolata. In ogni caso la Pericardite va curata per lungo tempo per l’elevata possibilità di recidiva, diciamo sei mesi, e la sospensione della terapia deve essere sempre graduale”.

“L’elevata incidenza di morti improvvise negli atleti ci impone anche di verificare se l’attuale protocollo diagnostico per la concessione dell’idoneità sportiva sia giusto ed efficace. Di fatto noi Cardiologi stiamo vivendo un dramma in assenza di certezze diagnostiche nella comune routine di lavoro, ma è nostro dovere non essere superficiali e considerare ogni sintomo sospetto, anche se blando, come potenziale espressione della malattia, effettuare frequenti controlli e fare un uso più diffuso della Risonanza magnetica miocardica”.

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