Martedì, 05 Marzo 2024 10:41

Inge Carli: quando la sanità diventa barbarie e si accanisce sulla vita In evidenza

Scritto da Andrea Caldart

Di Andrea Caldart Cagliari, 5 marzo 2024 (Quotidianoweb.it) - La storia di Inge Carli, mamma livornese di due bimbi all’epoca dei fatti, ha davvero dell’incomprensibile umano, perché è terribilmente sconvolgente quanto abbia potuto subire il suo corpo fisico e la sua bimba.

Entra in ospedale perché essendo risultata positiva al tampone, pensava che con le cure che avrebbe dovuto ricevere, tutelava la bimba che aveva in grembo, di appena 29 settimane.

Invece ne è uscita con danni permanenti alle vie respiratorie e un calvario che non potrà dimenticare, ma che purtroppo l’accompagnerà per tutta la vita.

Quello che hanno subito la Dottoressa Carli e la sua bimba, contiene tutto quello che di inumano si è verificato con una scellerata campagna vaccinale, voluta e imposta da sciagurati personaggi senza scrupoli e senza anima.

Nelle 36 pagine di relazione della Dottoressa Balanzoni si ripercorre quella che appare una violenza fisica dovuta ad un’intubazione “costretta” per un parto cesareo davvero inconcepibile.

Tutto questo accanimento contro il grembo di Inge fa nascere un sospetto, che si volesse dare un “ammonimento” alle donne “no-vax” in gravidanza in quel periodo?

Fa venire i brividi ripercorre il dramma di questa mamma perché, da come emerge dalla lettura delle carte, sembra quasi si sia voluto “giocare” con queste due vite e, allo stesso tempo, si percepisce la prepotenza del pericolo umano e sociale in cui il nostro Paese è piombato.

Inge psicologa psicoterapeuta di professione, ha difficoltà a parlare a causa della fibrosi tracheale e, come ci conferma la Dottoressa Barbara Balanzoni, la Dottoressa Carli ha rischiato di morire due volte a seguito della alveolare e del conseguente pneumomediastino.

La Balanzoni, inoltre, ci spiega che queste lesioni, sono state provocate da una ventilazione troppo aggressiva. Tra l’altro Inge è stata inspiegabilmente estubata troppo precocemente pur essendo ancora eccessivamente sedata e, per questa ragione è stata nuovamente intubata e poi tracheostomizzata in un crescendo di condotte atipiche e prive di razionali, “che ancora oggi non mi sono spiegata”.

Come dice la dottoressa Carli: “non posso più fare quello che facevo prima, anche una semplice rampa di scale diventa un incubo respiratorio, perché poi devo stare almeno cinque minuti ferma prima di recuperare un ritmo naturale. La grande passione della mia vita, la corsa, non è più lontanamente immaginabile poterla fare.”

Nel doloroso e triste racconto della sua esperienza si avverte che oltre al danno vocale, quello che ha subito è la totale assenza di rispetto umano per il suo corpo e per le sue libere scelte di cittadina italiana.

Basta leggere alcuni documenti, ad esempio, il verbale di accesso al pronto soccorso la sera del 15 dicembre 2021 nel quale viene riportata la dicitura: “non vaccinata”

Questa che la Costituzione sancisce come libera scelta, e che i governi Conte e Draghi hanno invece “abolito” con il consenso dei rappresentanti parlamentari, per milioni di italiani invece si è trasformata in un calvario.

Assieme alla Dottoressa Barbara Balanzoni e all’ Avvocato Emanuele Fusi, Inge sta cercando di capire quali violazioni siano state commesse sull’attività di cure attuata dal personale sanitario.

Inge ha il terribile sospetto che, essendo entrata in ospedale senza la “vaccinazione obbligatoria” perché esentata dalla sua ginecologa, abbia subito un trattamento molto negligente che le ha provocato lesioni permanenti alla trachea.

Avvocato Fusi, partiamo da questo aspetto, quello che pensa la sua cliente, potrebbe davvero essere successo?

Io credo di sì. I fatti sono tutti a nostro favore, compresa la corretta e precisa analisi dei medesimi con la ineccepibile Relazione della Dott.ssa Barbara Balanzoni, che ringrazio di cuore.

Avvocato, c’è la possibilità che la giustizia riporti la vera verità su questi fatti accaduti alla Dottoressa Carli?

Anche in questo caso la risposta è affermativa. I tempi stanno per cambiare, come diceva Battiato in una sua famosa canzone, e anche i Tribunali e i Giudici stanno iniziando a capire quello che è realmente successo con la "scusa" della pandemia. In diverse realtà lavorative e non, vi fu un abuso dei poteri sia da parte dei membri delle varie PP.AA che da parte dei privati, verso chi in quel momento faceva parte di una "minoranza" - i non vaccinati - su cui era stato costruito un odio specifico da parte dei Governi e da una classe politica quasi unanime, oltre che da parte dei Giornalisti del mainstream. Ma adesso - dopo quel terribile periodo - si può ragionare a mente lucida sui troppi misfatti che sono stati compiuti con la scusa dell'emergenza, e che non possono essere lasciati impuniti.

E soprattutto, non possiamo dimenticare cosa è successo.

Dottoressa Balanzoni, leggendo la sua perizia possiamo affermare che la Dottoressa Carli ha rischiato di morire almeno tre volte nei trattamenti che ha subito?

Inge è andata in arresto cardiaco nel reparto riabilitativo molto verosimilmente a causa della mancata aspirazione delle secrezioni che le occludevano la cannula. Infatti, Inge ricorda come ultima cosa di aver chiesto aiuto suonando il campanello. A ripensarci bene forse sono più di tre le volte in cui ha rischiato di morire…

Dottoressa Balanzoni, cosa possiamo fare affinché la giustizia non vada ad archiviare, decretando la morte della realtà?

Sarebbe sufficiente fare indagini in modo scrupoloso, ascoltare le dichiarazioni di Inge Carli, e leggere la cartella con senso critico in ottica forense perché nelle carte c'è già tutto ciò che serve. Non servono super poteri insomma. 

Dottoressa Carli, abbiamo raccontato questa sua storia che supera ogni imaginario di malasanità, ma che va oltre, cosa può dire ai nostri lettori affinché situazioni come la sua non si possano più verificare?

Quello che posso dire ai lettori è di leggere sempre molto attentamente i consensi informati e di chiedere sempre quali e se ci sono alternative, al trattamento che viene proposto. Infine, pretendere di far seguire la vicenda costantemente dai familiari da fuori.

Probabilmente per chi è ferito nel corpo e nell’anima sarà difficile trovare una cura per entrambi, ma la giustizia italiana non può essere complice di tutta questa barbarie che hanno subito Inge Carli e la sua bimba.

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