Mercoledì, 31 Gennaio 2024 08:58

Sanremo 2024: nessun diritto di replica sul palco, per i danneggiati da vaccino In evidenza

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Di Andrea Caldart Cagliari, 30 gennaio 2024 (Quotidianoweb.it) - Parte l’edizione N. 74 di Sanremo, ma a ben vedere la kermesse sembra essere più importante nel suo aspetto mediatico, rispetto invece a ciò che dovrebbe rappresentare, ovvero il valore della cultura della musica italiana.

Per il Comune di Sanremo e la Rai stessa, la priorità sembra più il lato economico che il valore culturale e sociale, ma peggio ancora, a distanza di un anno, entrambi sono “passati sopra” l’oltraggiosa gag di Fiorello e Amadeus che sbeffeggiavano le persone con effetti avversi da “vaccino”.

È evidente che per gli organizzatori, permettere dall’Ariston di prendere in giro le decine di migliaia di persone che soffrono per essere state costrette a sottostare ad un obbligo lesivo dei propri diritti costituzionali e individuali, val bene una risata.

Noi di QuotidianoWeb invece non solo siamo rimasti inorriditi, ma abbiamo chiesto al Sindaco di Sanremo e alla Rai, di patrocinare gratuitamente e concedere uno spazio esterno antistante la Piazza dell’Ariston, per allestire una postazione giornalistica per dare risalto alla situazione dei danneggiati.

Ad oggi le nostre PEC sono rimaste lettera morta come a dire che, per Sanremo, la Rai, Amadeus & Co., sbeffeggiare chi soffre, chi oggi è discriminato, impossibilitato ad una vita normale, val bene appunto, una risata nazional popolare.

Lo stesso possiamo dire per la Rai perché anche qui, la nostra PEC alla Presidente Dott.ssa Marinella Soldi e all’Amministratore Delegato Dott. Roberto Sergio, non ha avuto nessuna risposta.

La musica può fungere da collante sociale, unendo le persone attraverso la condivisione di valori, tradizioni e identità comuni. Investire nella cultura musicale può contribuire a promuovere la coesione sociale, non certo però sbeffeggiando chi soffre, dal palco musicale noto in tutto il mondo.

Ripristinare la spaccatura che si è creata contribuirebbe a garantire che tutti i cittadini danneggiati possano avere la possibilità di realizzare il proprio potenziale, riducendo la discriminazione e favorendo un senso di appartenenza e di solidarietà verso di essi.

La nostra richiesta non voleva turbare la kermesse musicale, ma promuovere essenzialmente quel dibattito pubblico negato e sbeffeggiato e, ripetiamolo pure, oltraggiato da quella entrata a gamba tesa di Fiorello sulla questione danneggiati da vaccino, nella gag con Amadeus dell’anno scorso.

La salute dei cittadini dovrebbe essere la priorità fondamentale di una Nazione, dei suoi governanti, e soprattutto della corretta informazione che tenga conto del dramma che anche questo Governo cerca di ignorare, nascondendo la verità, anziché adoperarsi nel cercare di dare risposte e aiuto a questi nostri cittadini, malati da vaccino di Stato.

Un primo vero gesto concreto nel contesto che si presenterà dal 6 al 10 febbraio prossimo, sarebbe quello di permettere ad alcune delle persone danneggiate, di poter salire in quel palco, per lanciare la richiesta di quell’aiuto istituzionale che ad oggi è completamente negato e ignorato.

Quindi se in quel palco “a canone” si può offendere il dolore fisico e la vita di questi cittadini italiani esercitando il diritto di “libertà musicale”, allora allo stesso tempo deve essere data quella bilancia di libertà d’espressione e verità che ad essi è stata lesa.

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