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Familiari Vittime Covid: la CEDU ammette il ricorso In evidenza

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Di Andrea Caldart Cagliari, 21 gennaio 2024 (Quotidianoweb.it) - La grande forza di volontà di opporsi a quell’oblio che si vorrebbe far cadere su quei lutti disumani che hanno colpito i familiari delle vittime dell’Associazione #Serenisempreuniti APS, ma in realtà di chiunque in quell’epoca abbia subito un così enorme gesto disumano, ha visto riconosciuto un grande primo passo, nel cammino verso la verità di queste morti inaccettabili.

Infatti, la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU), per voce della propria Cancelleria ha ufficializzato che: “il ricorso sarà portato all'esame della Corte prima possibile, sulla base dei documenti e delle informazioni fornite”.

Quello che per il mainstream rappresenta un tabù che si vorrebbe far derubricare quale fatto inevitabile e del tutto normale invece, per la CEDU che ha esaminato gli atti, ci sono tutti gli estremi della violazione dei diritti dell’uomo nella gestione della pandemia in Italia, ed è notizia di oggi che il ricorso alla CEDU dei familiari delle vittime, ha passato il primo vaglio di ammissibilità.

Un primo step, storico, importante, che ribalta quanto sta accadendo in Italia dove invece, politici, amministratori, ministri e governatori, dirigenti medici e medici, tentano di sfuggire alle loro responsabilità, con il tacito silenzio dei media e della maggior parte dei cittadini italiani.

Politica e medicina camminavano assieme, non permettendo protocolli di cure già esistenti, terrorizzando e disponendo regole assurde come la “Tachipirina e vigile attesa”, quest’ultimo termine coniato per la prima volta nei trattati dei protocolli medici, in totale contrasto con l’antologia medica.

La soddisfazione di questo primo e unico, ad oggi, importante traguardo lo si legge nel comunicato dei familiari delle vittime che dicono: “Siamo molto soddisfatti dell’accettazione del ricorso presentato dai nostri legali - commentano i membri del direttivo -. Non era scontato questo passaggio, anzi i parametri della Corte europea sono molto stringenti. Ma noi siamo stati sempre convinti della fondatezza del ricorso viste le responsabilità portate alla luce dal lavoro delle Procura di Bergamo, la prima, se non l'unica, ad indagare la gestione della pandemia. Nonostante i tribunali italiani abbiano continuato ad archiviare le posizioni di politici e tecnici, noi continuiamo a lottare per restituire dignità e giustizia ai nostri cari. La strage italiana della pandemia da Covid19 non può essere archiviata come una fatalità o giustificata come un evento straordinario. Noi continueremo a fare memoria e a chiedere giustizia in tutte le sedi opportune”.

Anche l’Avvocato Consuelo Locati del team dei legali ha così commentato: ”Siamo decisamente soddisfatti di questo primo risultato che ovviamente dovrà (come ci auguriamo) essere confermato negli step successivi, ma per ora abbiamo l'evidenza che un organo giudiziario sovranazionale ha ritenuto le nostre argomentazioni degne di approfondimento e di vaglio giudiziale. Attendiamo ora le valutazioni successive della Corte".

Scelte sbagliate e diritti costituzionali negati devono avere una risposta dalla magistratura che deve avere il coraggio di dare una sentenza di giustizia per quelle morti inaccettabili.