Purtroppo sono ormai a decine di miglia le persone che, fidandosi dell’Autorità, hanno oggi effetti avversi che li accompagneranno per tutta la vita, rendendoli inabili a un qualsisia futuro, ma allora, perché il governo del nostro Paese insiste ostinatamente con la promozione pubblicitaria della campagna vaccinale?
Sembra quasi che, sfruttando la “mutazione” genetica, culturale e valoriale degli italiani “accompagnati” verso un nichilismo completo, la macchina della pubblicità di Stato sulla vaccinazione, non voglia proprio fermarsi.
Osservando come i vari canali televisivi propinano come sicuri questi vaccini come, ad esempio, farsi inoculare nella stessa seduta il vaccino mRNA anticovid e antiinfluenzale, fa allarmare.
Anche perché è la stessa Comirnaty (Pfizer) che nell’aggiornamento del 23 dicembre 2023, dichiara di non aver studiato nulla relativamente a questa somministrazione contemporanea.
Fa riflettere anche il fatto che, un governo si metta la tuta della Ferragni per vestire i panni dell’influencer, per gestire un’attività pubblicitaria prossima all’inganno, parlando di sicurezza, quando è la stessa Aifa che, in tribunale, ammette di non aver dati sull’efficacia dei vaccini e sugli effetti avversi da essi.
Ma l’attuale governo anche davanti a tutto questo e tanto altro che nel tempo è emerso, continua con il pandoro (vaccino) alla Ferragni, attraverso un’ipercomunicazione compulsiva da sindrome del “mi piace”, o “non mi piace”, creando “paradisi artificiali” per far dimenticare “inferni reali”.
Sembra che non si sia imparato nulla dagli ultimi tre anni, perché si persevera nell’andare oltre il confine della plausibilità, per continuare a spianare la strada al “vaccino salvifico”.
Scoperto il “pandoro” Aifa non è sconcertante che una campagna vaccinale si vada a ridurre a mere questioni di comunicazione e non si basi su dati veri, testati, studiati e allora, per quali interessi questi nostri politici si stanno muovendo?
In realtà c’è da chiedersi perché Chiara Ferragni va indagata e il governo può fare pubblicità pur essa apparentemente ingannevole?
Nel video della campagna pubblicitaria vaccinale Covid ed influenza, una nonna racconta alla nipote la favola della protezione, e riferendosi ai vaccini, usa proprio le parole protezione, sicuri ed efficaci, ma se tutto questo ormai è ampiamente dimostrato che non lo è, chi dovrebbe intervenire per tutelare il cittadino?
(il video di copertina https://www.youtube.com/watch?v=qnWoT8dD1-w )
Almeno un dato incoraggiante c’è ed è quello che, tutta questa insistenza comunicativa ha prodotto una grandissima astensione alla vaccinazione, ma siamo ancora molto, ma molto distanti, dall’ammettere l’inganno del passato.
Non possiamo inocularci un adattamento privo di giudizio facendoci calare dall’alto un modello decadente da “influencer di Stato”, perché per noi rimane il ragionamento autonomo, il pensiero critico e il giudizio libero fintanto che siamo liberi.
E proprio in questo momento che la libertà di critica è in pericolo, soprattutto alla luce del fatto che, cambiando il Regolamento Sanitario Internazionale (RSI), l’OMS chiede il pieno controllo di tutti i media internazionali.
Se ciò dovesse accadere, solo l’OMS potrà avere l’autorità di decidere quale potrà essere l’unica verità medica e non ci sarà più un contradditorio scientifico, e tutti i Paesi dovranno censurare a forza con qualsiasi mezzo, qualunque altra verità scientifica venga dimostrata.
Cambia il colore del governo, ma quello che sta nuovamente accadendo è la stessa rappresentazione ciclica di un “accanimento terapeutico” che, di fronte all’evidente mancanza di dati, insiste come non ci fosse un domani.
Ma oggi rispetto a tre anni fa, molta parte della massa, è più informata e cosciente, e quei patti (DCPM) che hanno tentato di legare la società civile, vengono via via stralciati, per fare posto a nuove sfide.