Lunedì, 08 Maggio 2023 06:28

Covid OMS: Fine della prepotenza scientista In evidenza

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Negli ultimi tre anni abbiamo visto la politica trasformarsi in scienza, personalizzandosi con prepotenza liberticida, nei dogmi delle case farmaceutiche, ben distanti da quelli che sono i protocolli di cure mediche.

Di Andrea Caldart Cagliari, 7 maggio 2023 (Quotidianoweb.it)  - Lo stesso Ippocrate, già nel quarto secolo a. c. affermava che: “il medico doveva essere necessariamente dedito alla propria arte e avere il massimo rispetto per il malato”.

Esattamente tutto ciò che è mancato nella stragrande maggioranza dei medici che si sono limitati a seguire acriticamente protocolli e direttive politiche, anziché imitare quei sanitari che fin dall’inizio, curavano precocemente i malati a domicilio, salvandoli.

Tre anni di devastazione indotta da una manipolazione dell’informazione senza precedenti, che ha falsato ogni realtà su ciò che era il Covid, ieri hanno visto l’annuncio di Tedros Ghebreyesus, il direttore generale dell’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, che l’emergenza è finita.

Dunque, il gran capo dei sacerdoti della credenza virale della fanta pandemia, sostenuto dai finanziamenti soprattutto privati, ha definitivamente messo la parola fine.

Da quel 30 gennaio 2020 ad oggi, sono passati 1.221 giorni di manche verità che hanno prodotto 20 milioni di morti nel mondo e ancora, non si conosce bene il dato di quanti invece, rimarranno devastati nel corpo e nella loro vita per sempre.

Tre anni drammatici dove si è alimentato lo scontro sociale che oggi lascia nei popoli proprio quello che vogliono gli “ideatori”, ovvero, metterci gli uni contro gli altri.

Nel dialogo che doveva alimentare la difesa dell’individualità personale, la discussione sul dubbio, ha generato il conflitto culturale che ha messo al centro lo scientismo, a scapito dei reali bisogni della persona.

Una sorta di test di un sovra nazionalismo che dimentica o prova a cancellare la vita dei singoli, con la colonizzazione ideologica di nuovi concetti riduttivi delle libertà individuali.

Viene allora da chiedersi come mai l’attuale medico del Papa, il professor Roberto Bernabei, quando era membro del divino, sacro e altissimo Cts definì pubblicamente più volte il Covid, una malattia normale.

Come mai gli organismi governativi, sospendevano quei medici che, determinati a rivendicare la propria autonomia di lavorare in scienza e coscienza, salvavano vite?

E come mai gli stessi organismi non incentivavano le cure domiciliari?

Chissà se avremmo mai una risposta, ma loro, i vari Brusaferro, Anelli & Co, sono stati premiati da Mattarella con la medaglia d’oro per la sanità pubblica.

Uno schiaffo a quei 190.000 morti, a quelli che ogni giorno muoiono improvvisamente, e a tutte quelle persone che soffriranno per sempre di eventi avversi.

Ma noi gli ignoranti complottisti della prima ora che amiamo il Vero e non giudichiamo in modo emotivo o pregiudizievole, abbiamo il dovere di pretendere che siano effettuate le necessarie riforme di rottura con il passato.

E ora con la fine della pandemenza, cosa faranno quei vedovi dell’emergenza che per tre anni, hanno terrorizzato a reti unificate, milioni di persone?

Ma soprattutto tutte quelle persone terrorizzate che, sotto spinta ipnotica del telemarketing scientista, correvano a farsi sforacchiare il braccino, ora che la verità sta emergendo, non si sentiranno un po' come titoli di coda?

E se anche la lunga notte del Covid è finita, stiamo attenti a non commettere l’errore di guardare alla luna senza vedere il quotidiano.

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