Giovedì, 22 Agosto 2019 09:18

HIV: Il coraggio di Romina Scaloni In evidenza

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Di Nicola Comparato - 22 agosto 2019 - Riceviamo e pubblichiamo il videomessaggio di Romina Scaloni, nata il 25 giugno del 1971 ad Ancona, ma attualmente residente ad Agugliano, un piccolo paese limitrofo, insieme a suo figlio Giacomo di 21 anni.

Romina con grande coraggio ci racconta come vive e affronta l'HIV ogni giorno della sua vita. Dopo essere stata contagiata dal suo ex ragazzo, che non le aveva detto di essere sieropositivo, la coraggiosa Romina ha deciso di non arrendersi e di andare avanti, per se stessa, per gli altri e per suo figlio.

Il presunto "untore", è notizia dello scorso 31 luglio, ha depositato il ricorso in Corte d'Assise di Appello dopo essere stato condannato in primo grado a 16 anni e 8 mesi di reclusione (rito abbreviato). La condanna è stata disposta lo scorso 13 marzo dal GUP Paola Moscaroli per omicidio volontario, riferito alla compagna Giovanna Gorini morta il 24 giugno del 2017 a seguito di una malattia correlata all'Hiv, e per lesioni gravissime nei confronti di Romina alla quale avrebbe trasmesso il virus nascondendole di essere sieropositivo.

Il testo del video:

Romina Scaloni2.jpg


"Ciao a tutti sono Romina Scaloni, la Gazzetta dell’Emilia e Nicola Comparato della provincia di Parma mi hanno dato l’opportunità di raccontarmi e raccontare. Sono nata in Ancona il 25 giugno del 1971 e sono cresciuta ad Agugliano paese immerso nel verde dove attualmente vivo con mio figlio Giacomo di 21 anni. Nonostante abbia avuto una vita sentimentale un po’ burrascosa, non ho mai smesso di credere nell’amore che mi ha condotto negli anni a conoscere il mio ex fidanzato Claudio Pinti. La nostra storia è iniziata il 2 febbraio del 2018 era una persona che conoscevo già e che abitava con la sua compagna Giovanna nel mio stesso paese. Conoscevo bene Giovanna, ero a conoscenza del suo stato di salute ma ignara della causa come tutto il resto del paese tranne le persone a loro vicine che sapevano ma aimè hanno omesso! Purtroppo all’età di soli 32 anni precisamente il 24 giugno del 2017 la stessa Giovanna è deceduta e a distanza di 7 mesi il destino mi ha portato a intraprendere un incontro più approfondito con Claudio fino a farci innamorare, almeno così pensavo. Il nostro rapporto era fondato su piccoli gesti quotidiani costanti dove lui mi dava tutte le attenzioni che a me sono sempre mancate. Era tutto così amplificato tanto da conoscere in breve tempo sua figlia: una bambina bisognosa di amore a cui mi sono affezionata moltissimo. Tutto andava bene, con lui ero felice, ma col tempo ho cominciato a stare male. L’8 aprile del 2018 ho avuto un’influenza persistente con febbre durata cinque giorni e un mal di gola lancinante che non riuscivo a debellare con nessun farmaco datomi dal mio dottore e dall’otorino a cui frequentemente mi appellavo per il mio stato anomalo. Dopo 20 giorni di agonia continua, la situazione sembrava migliorare anche se il mio corpo non rispondeva correttamente come prima. Per una settimana circa ho svolto la mia solita routine, con dubbi che comunque balenavano continuamente in testa dato che non riuscivo ancora a riprendermi completamente. Poi tutto ebbe una spiegazione: il 4 maggio ricevetti un messaggio dalla cognata di Claudio che chiedeva informazioni sul mio stato di salute dicendomi di essere preoccupata date le condizioni di lui. Non capendo cosa intendesse dire la chiamai per un chiarimento approfondito che portò a svelarmi la sieropositività di Claudio Pinti, lo stesso giorno lo affrontai chiedendogli spiegazioni e lui ha continuato sempre a negare l’evidenza e dopo aver fatto il test ho scoperto di essere affetta da HIV. L’ho scoperto in quel modo praticamente ho visto la mia vita che se ne stava andando. Ho fatto un’esperienza di premorte perché non conoscevo e non sapevo come funzionassero oggi le cose! Non avendo idea di tutto questo ero già morta dentro ed è una sensazione che nessuno dovrebbe provare. Il 16 maggio del 2018 ho sporto la denuncia dopo essermi confrontata con il mio avvocato, collaborando in tutto e per tutto con la squadra mobile di Ancona che ha investigato sul caso. Il 12 giugno del 2018 dopo essere uscita dall’ospedale ho avuto la mia rivincita: Claudio Pinti è stato arrestato e condannato a 16 anni e 8 mesi con l’accusa di omicidio volontario e lesioni gravissime volontarie. Giovanna è morta a causa dell’aids, essendo stata plagiata, ricattata da Claudio e indotta a non curarsi, tranne durante la gravidanza così da proteggere il feto e far nascere la loro figlia sana e libera. Entrambe siamo state ingannate da una persona di cui ci fidavamo e amavamo. Io sono fortunata ad essere ancora qui, posso contare su mio figlio e sugli amici, mi sto curando per cercare di vivere la mia vita nel modo più normale possibile. Lui ora si trova in carcere, vorrei poter parlare con lui, fargli capire come mi sento per ciò che mi ha dato e ciò che mi ha tolto. Tutta questa terribile vicenda mi spinge a divulgare perché servisse alle altre persone. Vorrei che a nessun altro accada quello che ho passato, sono stata sottoposta a uno stress psicologico enorme, vado avanti cercando di non soffrire troppo pensando alla vecchia Romina ma cercando la forza in una Romina nuova che ancora molti non conoscono perché la mia vita in sè per se non è cambiata ma dentro nulla è più come prima, devo trasformare il dolore battendomi per aiutare chi come me sta attraversando periodi senza luce. Quel momento interrompe la vita, la ferma per un attimo, ma la vita non è fata per questo, il mio scopo è mettermi a disposizione per informare. Voglio che le persone sappiano, che aprano gli occhi e non incappino in queste emozioni laceranti che ho provato io. Lo farò con ogni mezzo che ho a disposizione nel mio piccolo e raccontarvi tutto ciò che ho raccolto in maniera tale che possa essere di supporto e di aiuto a chi è già capitato, ma anche che serva da monito per tutte le altre persone e comprendere che non accadono soltanto agli altri, non sono solo notizie che ascoltiamo ma succedono e io ne sono l’esempio ecco perché vorrei che questo video servisse. Oggi questa malattia se curata con i dovuti farmaci da la possibilità di vivere dignitosamente. Credo fortemente e fermamente nella sanità e alle cure adeguate per ogni tipo di problema o prevenzione, questo posso assicurarvelo. Grazie a questi si ha l’opportunità di vivere. Dobbiamo affidarci ad essi e alle cure medico legali oltre alla nostra forza mentale e al calore delle persone che ci circondano. Non affidate le vostre vite a millantatori o negazionisti che vi convincono di procedere con inefficaci e inesistenti cure. Io vi prego con tutto il mio cuore di denunciare, di curarvi e di non sottovalutare mai la cosa più importante che abbiamo... la vita! Non vi è nessun motivo per sentirsi emarginati e vivere nel buio, affrontate tutto a testa alta con coraggio e senza alcun tipo di vergogna fatelo per voi stessi, per chi vi ama e per tutti gli altri, come ho fatto io. Vi abbraccio grazie."

(Video: https://youtu.be/IzcTWT3KWM8)

 

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