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Venerdì, 15 Gennaio 2016 09:45

Nuovi interventi per le scuole reggiane

Al via lavori di costruzione, ampliamento, messa in sicurezza per 11 milioni, metà dei quali da parte della Provincia. Grazie al decreto mutui che mette a disposizione della nostra regione 50 milioni di euro. Il presidente Manghi: "Finalmente possiamo fare quello che siamo chiamati a fare." Il dettaglio degli interventi. -

Reggio Emilia, 15 gennaio 2016

Grazie al decreto mutui che mette a disposizione della nostra regione 50 milioni di euro, da trasformare in mutui con la Bei, stanno per partire nella nostra provincia lavori di costruzione, ampliamento, messa in sicurezza o ristrutturazione di edifici scolastici di ogni ordine e grado per un importo di 8,5 milioni di euro. Il dettaglio di questi interventi, che sono ricompresi nella prima annualità del Piano triennale 2015-17 della Regione Emilia-Romagna, e di quelli sul fronte della sicurezza che la Provincia di Reggio Emilia effettuerà con fondi propri per altri 2,5 milioni sono stati illustrati ieri mattina dal presidente e dalla vicepresidente con delega all'Istruzione della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi e Ilenia Malavasi, insieme al dirigente del Servizio Infrastrutture Valerio Bussei.

E' stato lo stesso presidente Giammaria Manghi a chiarire i tre distinti fronti di finanziamento che nei prossimi mesi renderanno possibili interventi sulle scuole per circa 11 milioni di euro, circa metà dei quali gestiti dalla sola Provincia di Reggio Emilia, "una somma davvero ragguardevole che non si registrava da tempo e che finalmente ci consente di riaprire un capitolo da troppo tempo chiuso, permettendoci di scendere nella nostra incombenza quotidiana: ovvero riuscire a fare ciò che, dopo la riforma, le Province sono chiamate a fare".

Gli interventi principali sono stati possibile grazie al Decreto mutui Bei che, per questa prima annualità, ha finanziati ben 17 interventi sul territorio provinciale, per un totale complessivo di 8.569.780 euro (di cui 7.367.280 euro finanziati dal Governo, 1.202.500 euro con il concorso di Comuni e Provincia). La sola Provincia ne gestirà 6 per 5 scuole superiori (Zanelli, Secchi e Galvani Iodi di Reggio, Gobetti di Scandiano e Corso di Correggio) per un importo totale di 2.220.000 euro.

"A questi, si aggiungono altri due interventi a favore della sicurezza realizzati con risorse proprie dalla Provincia – ha aggiunto il presidente Manghi – L'adeguamento antisismico del Chierici di Reggio, intervento da 2,5 milioni progettato e finanziato da tempo ma che era stato bloccato dal Patto di stabilità che, come noto, abbiamo deciso di non rispettare. In più, grazie a un avanzo di amministrazione di 70.000 euro, è stato completato il sistema di videosorveglianza al Polo scolastico di via Makallé, con l'installazione di ben 18 telecamere, che entrerà in funzione non appena i singoli istituti avranno approvato i rispettivi regolamenti".

Per quanto riguarda gli interventi realizzabili con i mutui Bei, "quello principale è l'ampliamento, con una spesa di 1,6 milioni, del Gobetti di Scandiano che avrà altre 8 aule in grado di ospitare 200 studenti in più grazie alla sopraelevazione di un piano della nuova ala realizzata nel 2010", ha sottolineato la vicepresidente della Provincia, Ilenia Malavasi, ringraziando i dirigenti Valerio Bussei e Verter Eletti che, con i rispettivi uffici, "hanno anche coordinato le richieste di tutti i Comuni reggiani facendo sì che la nostra Provincia presentasse il maggior numero di progetti insieme alla Città metropolitana di Bologna".
Ora, hanno concluso il presidente Manghi e la vicepresidente Malavasi, gli sforzi della Provincia restano indirizzati alla realizzazione del nuovo Polo di Scienze della terra in via Fratelli Rosselli, un progetto da 5 milioni già realizzato da Palazzo Allende ma fermo a causa dei tagli, per il quale "abbiamo avviato un dialogo importante con la Regione che nel corso del 2016 ci auguriamo possa portare buone novità".

Il dettaglio degli interventi della Provincia di Reggio Emilia

Piano triennale mutui Bei

Ampliamento Gobetti di Scandiano (1,6 milioni). Il polo scolastico "Gobetti" di Scandiano verrà ulteriormente ampliato con altre 8 aule in grado di ospitare 200 studenti in più. Ad aggiudicarsi l'appalto per l'ampliamento del Gobetti è stata l'Unieco di Reggio Emilia, ha offerto un ribasso sui lavori del 7,5% e 100 giorni di anticipo sul termine di ultimazione del cantiere. In pratica verrà sopraelevato di un piano l'edificio inaugurata dalla Provincia nell'ottobre 2010, raddoppiando le aule da 8 a 16: la strutture era stata infatti progettata proprio per consentire una sopraelevazione di un piano, che permetterà alla Provincia di raddoppiare di altri 650 metri quadrati l'edificio. I lavori, considerando i tempi tecnici e burocratici necessari trattandosi di appalto integrato, inizieranno il prossimo giugno, anche per non intralciare lo svolgimento delle lezioni.

Messa in sicurezza Galvani-Iodi di Reggio (150.000 euro). Si tratta di interventi di adeguamento funzionale della palestra, rivolti alla messa a norma della scala relativa all'uscita di sicurezza degli spogliatoi, ad impedire la risalita di umidità dalla pavimentazione e dalle pareti controterra e a migliorare i servizi per i portatori di handicap attraverso la revisione dell'intera zona dei servizi igienici.

Messa in sicurezza Gobetti di Scandiano (130.000 euro). Al Polo scandianese verrà realizzato anche un intervento di manutenzione straordinaria dell'impianto termico dovuto al deterioramento della rete idrica di distribuzione dell'acqua calda nel circuito del piano terra. E'prevista inoltre l'installazione di protezioni passive dei soffitti in laterocemento in alcune porzioni di solaio.

Messa in sicurezza Liceo e Convitto Corso di Correggio (120.000 euro). L'intervento si riferisce ad adeguamenti funzionali e di messa in sicurezza delle sedi esistenti, in particolare degli spogliatoi della palestra, dell'area esterna per migliorare l'accessibilità ai portatori di handicap, all'impianto antincendio integrandolo con nuovi magneti alle porte di accesso al vano scala e alla sostituzione dei corpi illuminanti.

Messa in sicurezza Zanelli di Reggio (120.000 euro). Si tratta di interventi di manutenzione e messa in sicurezza dell'esistente consistenti in adeguamenti ascensori e impianti elettrici alle norme vigenti, sostituzione di serramenti e di cancelli, installazione di recinzioni (intorno alla fossa di accumulo liquami dell'azienda agraria), inertizzazione di una cisterna gasolio non più utilizzata, installazione di veneziane e restauro localizzato del cemento armato esterno danneggiato.

Messa in sicurezza del Secchi di Reggio (100.000 euro). Si tratta di manutenzioni straordinarie puntuali per risanare pavimentazioni, adeguare funzionalmente gli ascensori, completare l'installazione di linee vita in copertura e altre manutenzioni straordinarie al piano terra e pertinenze relative.

Ulteriori interventi con fondi della Provincia

Adeguamento sismico del Chierici (2,5 milioni). Le opere, progettate e finanziate dalla Provincia da tempo ma bloccate dal Patto di stabilità che Palazzo Allende ha deciso quest'anno di non rispettare, sono finalizzate all'incremento complessivo dei livelli di sicurezza statica e sismica dell'edificio, attraverso il completamento della serie di interventi iniziati dal Comune dopo il sisma del 1996, in coerenza con la Direttiva Beni culturali (eliminazione spinte, alleggerimento delle masse, eliminazione vulnerabilità locali, irrigidimento dei solai, ridistribuzione funzionale degli ambienti, eliminazione elementi incongrui, ecc.): inoltre si prevede l'inserimento di un nuovo solaio ligneo, laddove assente, a livello sottotetto. Procedura di gara aperta è in corso con aggiudicazione con il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa. La scadenza della presentazione delle offerte è fissata al 14 marzo 2016. La Provincia prevede di iniziare i lavori nel periodo estivo: nella fase di cantiere saranno comunque previsti tutti i provvedimenti necessari per ridurre le interferenze con le attività didattiche.

Videosorveglianza al Polo di via Makallé (70.000 euro). Il sistema – già operativo in attesa che i singoli istituti approvino i relativi regolamenti - si compone di 18 telecamere installate nei vari punti "strategici" del polo scolastico (aree di accesso, edifici scolastici e aree di parcheggio), in parte su pali e in parte sui fabbricati, per il controllo di tutta l'area cortiliva esterna di pertinenza del polo scolastico.

(Fonte: ufficio Comunicazione e Informazione Provincia di Reggio Emilia)

Martedì, 12 Gennaio 2016 09:33

Pioggia e forte vento, disagi in montagna

Strade allagate a Villa Minozzo e Ramiseto, alberi abbattuti a Ligonchio: al lavoro per tutta la giornata squadre e tecnici della Provincia e una pattuglia della Polizia provinciale. Numerosi disagi oggi in montagna, anche sulle strade provinciali. -

Reggio Emilia, 12 gennaio 2016

Vento forte, con raffiche anche di 100 km/h e piogge battenti, hanno creato numerosi disagi oggi in montagna, anche sulle strade provinciali. Tutte le squadre del Servizio Manutenzione strade della Provincia, coordinate dalla responsabile del Reparto Sud Roberta Guglielmi e dal tecnico Francesco Vasirani, sono state a lungo impegnate, insieme alla pattuglia del Nucelo montagna della Polizia provinciale.
Strade allagate si sono registrate in particolare sulla Sp 9, in comune di Villa Minozzo al confine con il Modenese, a causa dell'esondazione del Rio Riaccio e sulla Sp 15, a Maore e Andrella di Ramiseto.
Diversi gli interventi anche per alberi o rami abbattuti dal forte vento lungo la Sp 18 in comune di Ligonchio.

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

Lunedì, 11 Gennaio 2016 10:57

Black-out, conclusa l’indagine dell’Authority

L'Autorità per l'Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico (AEEGSI) ha chiuso l'indagine conoscitiva avviata in seguito anche all'esposto presentato dall'Assemblea dei sindaci della Provincia di Reggio Emilia sul prolungato black-out verificatosi in seguito alla nevicata del 5 e 6 febbraio scorsi, che come si ricorderà provoco gravi disagi a famiglie e imprese. -

Reggio Emilia, 11 gennaio 2016

L'Autorità per l'Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico (AEEGSI) ha chiuso l'indagine conoscitiva avviata in seguito anche all'esposto presentato dall'Assemblea dei sindaci della Provincia di Reggio Emilia sul prolungato black-out verificatosi in seguito alla nevicata del 5 e 6 febbraio scorsi, che come si ricorderà provoco gravi disagi a famiglie e imprese. Giovedì è stata infatti notificata alla Provincia di Reggio Emilia la delibera dell'Authority 644/2015/E/eel, con la relazione finale allegata al provvedimento che riporta gli esiti dell'istruttoria dalla quale emerge una non corretta gestione del piano delle emergenze da parte delle imprese di distribuzione dell'energia elettrica in Emilia-Romagna e la mancata, tempestiva informazione agli Enti locali delle informazioni relative al numero e alla localizzazione delle utenze non alimentate nonché ai tempi previsti di ripristino del servizio.
In particolare, l'Autorità ha rilevato come nella provincia di Reggio Emilia - risultata quella maggiormente colpita dai disagi (con il 25% degli utenti che sono stati non alimentati per oltre 8 ore) - non sia stato possibile dare informazioni ai cittadini e alle istituzioni a causa di dati forniti assolutamente insufficienti.
Do conseguenza, l'Authority per l'energia elettrica ha disposto di "conferire mandato alla Direzione Sanzioni e Impegni dell'Autorità per valutare eventuali seguiti di competenza" ed ha prescritto "all'Enel Distribuzione di completare il piano di gestione delle emergenze in Emilia-Romagna entro il 31 gennaio 2016".
"Esprimiamo grande soddisfazione per l'approfondito lavoro svolto dall'Autorità per l'Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico, che ha evidenziato il comportamento lacunoso dell'azienda di distribuzione dell'energia nella nostra provincia imponendole di migliorare il proprio sistema di risposta alle emergenze meteo – commentano a nome dell'Assemblea dei Sindaci il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi, ed il sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi - L'Authority ha confermato tutte le nostre perplessità sulla fragilità della rete di distribuzione dell'energia elettrica e, in generale, sulle criticità di un servizio pubblico fondamentale, in particolare dal punto di vista della comunicazione istituzionale in emergenza, circostanza che ha creato non poche difficoltà alle strutture deputate alla tutela della pubblica e privata incolumità. La delibera dell'Authority conferma dunque le ragioni del nostro esposto, che ha certamente contribuito anche a far sì che le imprese distributrici erogassero in tempi brevi i rimborsi contrattualmente previsti agli utenti per il disservizio arrecato, pari a 8 milioni di euro nella sola nostra provincia".
"Piena soddisfazione per l'operato dell'Autorità, che in tempi rapidi ha svolto un minuzioso e importante lavoro" è stata espressa anche dal parlamentare reggiano Paolo Gandolfi, che sulla vicenda aveva presentato a sua volta un esposto, oltre ad una interrogazione parlamentare, e grazie al cui interessamento gli stessi Manghi e Vecchi avevano potuto incontrare ai primi di marzo il presidente dell'Authority, Guido Pier Paolo Bortoni.

I passaggi più significativi della delibera dell'Authority

1. Motivi e obiettivi dell'indagine conoscitiva
La presente relazione costituisce il resoconto conclusivo dell'indagine conoscitiva sulle interruzioni del servizio elettrico occorse nei giorni 6 febbraio 2015 e seguenti in vaste aree delle regioni Emilia Romagna e Lombardia. L'indagine conoscitiva è stata avviata dall'Autorità, con la deliberazione 96/2015/E/eel, in considerazione del fatto che per numerosità di utenti interessati dai disservizi e vastità del territorio colpito dalle eccezionali precipitazioni nevose, non si riscontravano precedenti analoghi negli ultimi dieci anni, nonché a seguito di segnalazioni e richieste di incontri ricevute da parte di istituzioni regionali, provinciali ed enti locali (vd esposto dell'Assemblea dei Sindaci della Provincia di Reggio Emilia) che hanno manifestato preoccupazione per l'impatto, anche sociale, delle interruzioni, per lo stato della rete e per la scarsa efficacia delle procedure di comunicazione e relazione con le istituzioni pubbliche manifestatasi in occasione delle interruzioni. Gli obiettivi dell'istruttoria conoscitiva avviata con la deliberazione 96/2015/E/eel erano di acquisire informazioni e dati utili per valutare: a) se Terna e le imprese distributrici avessero agito nel rispetto degli obblighi di servizio finalizzati ad assicurare la pronta riparazione dei guasti e la tempestiva ripresa del servizio in condizioni di sicurezza; b) se le imprese distributrici avessero agito in conformità ai piani di emergenza da esse predisposti, ai sensi del Testo Integrato della Qualità Elettrica (deliberazione ARG/elt 198/11), in conformità alle linee guida CEI 0-17 del Comitato Elettrotecnico Italiano, e in particolare se vi fosse stata un'adeguata tempestività da parte delle imprese distributrici nell'informare le pubbliche autorità competenti circa le possibili tempistiche di ripresa del servizio; c) gli eventuali presupposti per interventi di natura sanzionatoria in caso di violazione di provvedimenti dell'Autorità; d) i presupposti per possibili interventi, di natura regolatoria e di tipo prescrittivo, in riferimento alle attività di prevenzione e riduzione dei disservizi a fronte di eventi meteorologici di particolare intensità e di tempestivo ripristino del servizio, anche nella prospettiva del nuovo periodo di regolazione che inizia l'1 gennaio 2016.

4.4.3 Enel Distribuzione: valutazioni della conformità della gestione dell'emergenza

Il Rapporto di emergenza della Direzione territoriale rete (DTR) dell'Emilia-Romagna e Marche (ERM) di Enel Distribuzione presenta una significativa carenza rispetto al riepilogo degli stati di emergenza, non esplicitando, per il Centro operativo (CO) di Modena, l'attivazione dell'emergenza di 2° livello e fornendo informazioni incongruenti riguardo l'attivazione dell'emergenza di 1° livello per il CO di Modena rispetto all'Allegato 6 al Rapporto medesimo.
Inoltre il Rapporto di emergenza DTR ERM indica l'attivazione dell'emergenza di 1° livello con medesima ora per i CO di Bologna e di Modena. Tuttavia, il medesimo rapporto fa riferimento a (e contiene) due sole e-mail di attivazione delle emergenze di 1° livello e di 2° livello, che – benché inviate ai capi unità delle Unità Operative "Emilia" e "Romagna" - fanno esclusivo riferimento allo stato di emergenza "per il CO Bologna". Peraltro, nella mattina del 6 febbraio, almeno lo stato di emergenza di 1° livello del CO Modena era attivato, come desumibile dalla presenza di telefonate alla relativa Postazione di assistenza operativa di esercizio (PAOE).
Come per la DTR Lombardia, si rileva la mancata dichiarazione dello stato di crisi, con l'aggravante che nella DTR ERM i disservizi erano più estesi, il gradiente dei clienti disalimentati nel tempo era maggiore e maggiore era il numero dei clienti contemporaneamente interrotti; inoltre, nell'area di competenza della DTR ERM si sono verificati mancati funzionamenti dei sistemi di telecontrollo e dei sistemi telefonici, che sarebbero di per sé un motivo di dichiarazione dello stato di crisi.
Il Piano Operativo della DTR ERM prevede fra le attività svolte dall'Unità di crisi territoriale (UCT) "richieste di rinforzi da Task Force della DTR ERM o di altre DTR". Peraltro al momento della dichiarazione dello stato di emergenza di 2° livello avvenuta alle ore 9:30 del 6 febbraio 2015 era già stato richiesto il rinforzo operativo delle DTR di Triveneto e Lazio, Abruzzo e Molise.
Il monitoraggio delle interruzioni per la Provincia di Reggio Emilia ha trasferito dati incongruenti e ha compromesso, anche dopo due giorni dall'inizio dell'evento interruttivo, le possibilità di fornire informazioni alle Istituzioni in merito a comuni, frazioni, singole vie coinvolte dal disservizio e in merito ai tempi di ripristino.

La delibera con la relativa relazione sono scaricabili al seguente indirizzo: www.autorita.energia.it/it/docs/15/644-15.htm 

Le tappe della vicenda

6 febbraio 2015 In seguito a una forte nevicata, il territorio reggiano viene interessato per alcuni giorni, da una mancata erogazione di energia elettrica (che ha riguardato circa 65.000 utenze nella sola provincia di Reggio Emilia).
2 marzo 2015 A Milano il presidente della Provincia di Reggio Emilia Giammaria Manghi e il sindaco del Comune capoluogo Luca Vecchi - accompagnati dall'onorevole Paolo Gandolfi, grazie al cui interessamento si è potuto svolgere l'incontro – vengono ricevuti dal presidente dell'Autorità per l'Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico (AEEGSI), Guido Pier Paolo Bortoni.
4 marzo 2015 viene convocato per la prima volta a Bologna dall'assessore regionale alla Difesa del Suolo e della Costa, Paola Gazzolo, di concerto con il presidente Stefano Bonaccini, il Tavolo di confronto con Enel sul tema dei rimborsi da parte degli Enti gestori ai cittadini colpiti dai disservizi conseguenti alla nevicata del 6 febbraio 2015. Al tavolo sono presenti i presidenti delle Province emiliano-romagnole e della Città Metropolitana di Bologna e rappresentanti di Anci, Uncem, Enel, Adiconsum e Federconsumatori (il tavolo verrà poi periodicamente convocato sino all'esborso definitivo dei rimborsi dovuti: 8 milioni di euro nella sola provincia di Reggio Emilia).
12 marzo 2015 L'Assemblea dei Sindaci della Provincia di Reggio Emilia approva il testo dell'esposto indirizzato all'Autorità per l'Energia elettrica, il Gas e il Sistema idrico, firmato il giorno stesso dal presidente Giammaria Manghi e dai 45 Sindaci della Provincia di Reggio Emilia, nel quale vengono descritti i gravi disagi a cui erano stati sottoposti i cittadini, situazione aggravata dalla totale assenza di informazioni da parte di Enel e da parte degli altri gestori del servizio elettrico.
7 gennaio 2016 Viene notificata alla Provincia di Reggio Emilia la delibera AEEGSI 644/2015/E/eel del 22 dicembre 2015, nella quale si rileva una non corretta gestione del piano delle emergenze da parte delle imprese di distribuzione dell'energia elettrica in Emilia-Romagna e la mancata tempestiva informazione agli Enti locali delle informazioni necessarie concernenti il numero e la localizzazione delle utenze disagiate. Con questa delibera, l'Authority trasmette gli atti all'ufficio competente per la valutazione del comportamento delle imprese di distribuzione al fine dell'applicazione di eventuali sanzioni.
31 gennaio 2016 Termine ultimo fissato dalla AEEGSI per l'adeguamento da parte degli Enti gestori del proprio Piano di Gestione delle Emergenze, conformemente alle prescrizioni contenute nella delibera AEEGSI 644/2015/E/eel.

(Fonte: ufficio stampa Provincia Reggio Emilia)

La Variante di San Martino in Rio sarà completata con una serie coordinata di opere finalizzate a migliorare la sicurezza degli utenti della strada e in particolare di quelli deboli, pedoni e ciclisti. Nei giorni scorsi la Provincia di Reggio Emilia ha infatti aggiudicato i lavori che relativi all'ampliamento della Sp 105 che attraversa gli abitati di Stiolo e di Osteriola e alla realizzazione di una pista ciclo-pedonale a Molino di Gazzata. "Si tratta di un'opera attesa da tempo dalla comunità, molto importante per la sicurezza di automobilisti, pedoni e ciclisti, ma anche di chi abita lungo la Sp 105, che rappresenta il naturale e necessario completamento della Variante Sud di San Martino in Rio, inserita e realizzata nell'ambito dell'accordo di programma stipulato nel 1998 ad integrazione dell'atto di accordo tra Tav e Provincia relativo agli interventi sulla viabilità funzionali alla realizzazione del quadruplicamento della linea ferroviaria veloce Milano-Bologna", dichiarano il presidente Giammaria Manghi e il consigliere provinciale delegato alle Infrastrutture, Andrea Tagliavini.

L'appalto – per un importo complessivo di 2 milioni di euro – è stato vinto dall'associazione temporanea di impresa composta dalla capogruppo Società Industria Pietrisco Spa di Collecchio e dalla Edil Borgonovi Srl di Cavola di Toano, che ha offerto un ribasso del 17,49% e 90 giorni di anticipo sul termine di ultimazione lavori.

"I lavori previsti riguardano l'allargamento della Sp 105 compreso tra la parrocchia di Stiolo e l'incrocio con via Cà Bruciata attraverso opere il tombamento dei fossati sui due lati della strada; la realizzazione di una pista ciclopedonale di dimensioni adeguate a fianco della Sp 105, nel tratto compreso tra Molino di Gazzata e Stiolo, e la creazione di una rotatoria a Osteriola tra via Stradone, nell'ultimo tratto sufficientemente ampia per accogliere una circolazione più intensa, e via Roma, particolarmente frequentata dai mezzi pesanti in transito da Campogalliano verso San Martino e verso Correggio", spiegano il consigliere provinciale delegato e il dirigente alle Infrastrutture Andrea Tagliavini e Valerio Bussei.

Il cantiere dovrebbe partire entro marzo e i lavori dovrebbero concludersi entro la fine dell'anno.

Mercoledì, 30 Dicembre 2015 13:47

Sorpresi nel Parco nazionale, denunciati 3 cacciatori

Scoperti nel Parco nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano: tre, in particolare, stavano commettendo diversi reati in materia di caccia e armi a Ramiseto. La Polizia provinciale ha anche sorpreso il guardiano di una riserva privata della collina mentre cacciava col fucile senza avere il porto d'armi. -

Reggio Emilia, 30 dicembre 2015

Con l'approssimarsi della conclusione della caccia al cinghiale continua l'attività di vigilanza e controllo effettuata dalla Polizia provinciale nei confronti delle squadre che praticano il metodo della braccata. Il giorno di Santo Stefano, una pattuglia ha scoperto nella zona di Ramiseto alcuni cacciatori all'interno dei confini del Parco nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano: tre, in particolare, stavano commettendo diversi reati in materia di caccia e armi. Un 53enne di Albinea è stato infatti sorpreso con la tenuta di una squadra di cacciatori di cinghiale mentre, con segugio al guinzaglio e fucile a tracolla, tentava di allontanarsi velocemente dalla zona attraverso i boschi: per lui è scattata la denuncia di illecita introduzione di armi nel Parco nazionale. Gli altri due sono stati invece sorpresi nell'atto di finire un cinghiale con l'ausilio di un fucile e dei cani: a entrambi – un 43enne di Bagnolo in Piano e un 50enne di Ramiseto – è stato contestato il reato di caccia all'interno del Parco nazionale, al secondo anche quello di omessa custodia dell'arma dal momento che, nella foga di seguire il cinghiale col collega, aveva imprudentemente lasciato il proprio fucile in bella vista sull'auto posteggiata a bordo strada. Ai tre cacciatori sono state ovviamente sequestrate anche le armi, tre fucili ed un pugnale, e la carcassa del cinghiale appena abbattuto.
Nelle settimane precedenti, nell'ambito della stessa tipologia di controlli, un componente di una squadra al cinghiale che stava operando all'interno di un'azienda faunistica privata della collina era stato invece colto nella flagranza di esercitare la caccia col fucile, pur non essendo titolare della licenza di porto d'armi. La Polizia provinciale, oltre a denunciarlo per il grave reato di porto abusivo d'armi, ha anche sequestrato il fucile, poi risultato di proprietà di una terza persona a sua volta denunciata per il reato di incauto affidamento dell'arma a persona imperita e priva del prescritto titolo. L'episodio è ancora più grave in quanto il cacciatore abusivo era proprio il guardiano dell'azienda faunistica.

(fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

Mercoledì, 30 Dicembre 2015 09:25

Mezzo milione per gli enti culturali reggiani

Quasi mezzo milione di risorse destinato a enti del calibro de I Teatri (di cui la Provincia è socio fondatore), della Fondazione Palazzo Magnani e dell'Istituto Cervi (di cui è socio fondatore e proprietaria dell'immobile) e ancora di Istoreco e Corte Ospitale di Rubiera. Garantita l'operatività degli enti culturali reggiani. -

Reggio Emilia, 30 dicembre 2015

L'operatività degli enti culturali reggiani - e la qualità che hanno da sempre assicurato - è garantita anche per quest'anno. Dalla Provincia di Reggio Emilia - che di questo enti è socio, spesso fondatore, fin dalla loro istituzione – sono infatti in arrivo ben 426.200 euro di risorse regionali che permetteranno la continuità di una serie di iniziative "che è ben di più di una normale attività di promozione culturale", come ha sottolineato ieri mattina incontrando la stampa il presidente della Provincia, Giammaria Manghi.
Il quasi mezzo milione di risorse è infatti destinato a enti del calibro de I Teatri (di cui la Provincia è socio fondatore), della Fondazione Palazzo Magnani e dell'Istituto Cervi (di cui è socio fondatore e proprietaria dell'immobile) e ancora di Istoreco e Corte Ospitale di Rubiera. Tutti enti che - in seguito alla legge di riforma 56/2014 delle Province e alla successiva Legge regionale 13/2015 – la Provincia non avrebbe potuto più finanziare essendosi vista sottrarre e non più riassegnare le funzioni relative alla cultura. "Ma come da un anno a questa parte ho sempre sottoposto all'attenzione del governatore Stefano Bonaccini e all'assessore regionale Massimo Mezzetti, trovando anche in questo caso grande attenzione e sensibilità, non è che trasferendo le funzioni riesci a dare immediata continuità alla storicità che un territorio porta con sé. Il primo quesito da porsi, infatti, è: chi mette le risorse necessarie a una programmazione culturale di qualità fino ad oggi assicurate dalle Province?".

"E siccome ho sempre inteso esercitare questo ruolo non come quello di commissario liquidatore della Provincia e del suo secolare patrimonio, ma come rappresentante istituzionale impegnato in una riforma che ridisegni nuovi e più funzionali enti di secondo grado, da mesi mi sono adoperato per risolvere il doppio ostacolo che rischiava di paralizzare tutti questi enti" ha aggiunto il presidente Manghi. Un doppio ostacolo – di natura giuridico-amministrativa da un lato, economico-finanziaria dall'altrorisolto grazie appunto alla disponibilità della Regione con una serie di atti finalizzati a permettere alle Province "nelle more della ridefinizione legislativa statale e regionale in materia e della completa attuazione delle legge regionale di mantenere le relative partecipazioni e garantire il funzionamento degli enti, fondazioni, associazioni e altre istituzioni operanti in ambito culturale, sportivo e ricreativo".

In soldoni, questo ha significato un bando regionale da 800.000 euro, dal quale la Provincia di Reggio Emilia si è vista assegnare ben 426.200 euro – ovvero il 53% delle risorse - "a conferma di come il livello e la qualità della proposta culturale reggiana rappresenti davvero un'eccellenza in Emilia-Romagna". Risorse che la Provincia ha poi distribuito a sua volta a Teatri e Fondazione Palazzo Magnani (190.000 euro a ogni ente, in linea con i 200.000 euro dell'anno precedente), Istoreco (21.200 euro), Corte Ospitale (15.000 euro) e Istituto Cervi (10.000).

"Sono veramente soddisfatto di essere approdato a un risultato così importante che garantisce un'azione conservativa, ovviamente nella accezione positiva del termine, del nostro patrimonio culturale che non era affatto scontata", ha commentato il presidente Manghi annunciando "la necessità di un ulteriore periodo di transizione anche nel 2016". "Questo non significa comunque stare fermi per un altro anno, ma continuare a lavorare, approfittando proprio di questo periodo di svolta istituzionale che interessa le Province, per conservare il tanto che noi reggiani abbiamo costruito e per ridefinire il palinsesto complessivo della nostra proposta culturale", ha aggiunto il presidente della Provincia sottolineando "la positiva sinergia con il sindaco Vecchi col quale stiamo valutando la possibile unificazione tra Teatri e Fondazione della danza o un ingresso importante del Comune di Reggio Emilia nella Fondazione Palazzo Magnani". "Palazzo Magnani – ha aggiunto Manghi – manterrebbe la sua vocazione espositiva, ma potrebbe ospitare anche attività importanti del Comune, da Fotografia europea al cartellone estivo, e valutare inoltre una positiva sinergia con Palazzo da Mosto della Fondazione Manodori, perché solo facendo sistema sarà possibile ospitare anche a Reggio almeno una mostra di rilievo nazionale all'anno".
Analoga sinergia è stata sollecitata dalla Provincia nei confronti di Istituto Cervi e Istoreco, "per i quali non si parla ad oggi di fusione, ma si auspica una interlocuzione sempre più stretta sui temi della memoria storica, ancor più in vista della Legge regionale sui luoghi della memoria alla quale l'assessore Mezzetti sta lavorando, rivolta in particolare ai ragazzi delle scuole, per far capire loro cosa significhi oggi fare Resistenza e con riferimento alla legalità e alla pacificazione in un mondo sempre più multietnico".

fondi cultura rid

Cronologia

07/04/ 2014 Approvazione della Legge n. 56/2014 recante 'Disposizioni sulle Città metropolitane, sulle Province, sulle Unioni e fusioni di Comuni', la quale prevede all'art. 1 comma 86 le funzioni fondamentali assegnate agli enti di area vasta fra le quali non figura la cultura.

30/07/2015 Approvazione della Legge Regionale 13/2015, recante norme in materia di riordino, tramite la quale vengono ri-delegate alle Province diverse funzioni, fra le quali non è prevista quella di valorizzazione e promozione dei beni culturali. Tuttavia, grazie ad un interessamento della Provincia di Reggio Emilia, viene inclusa una norma transitoria che consente, nelle more del processo di riordino, di provvedere al funzionamento degli enti culturali, consentendo di fatto il 'traghettamento' verso i futuri assetti, tuttora da definire. In particolare, l'art. 57 comma 2 prevede che:
"Nelle more della ridefinizione legislativa statale e regionale in materia e della completa attuazione della presente legge, le Province e la Città metropolitana di Bologna possono mantenere le relative partecipazioni e garantire il funzionamento degli enti, fondazioni, associazioni e altre istituzioni operanti in ambito culturale, sportivo e ricreativo."

21/10/2015 Legge Regionale 18/2015 che prevede il trasferimento di risorse per il funzionamento di enti, fondazioni, associazioni e altre istituzioni operanti in ambito culturale - approvazione dell'assegnazione regionale e ripartizione delle risorse

12/11/2015 Delibera della Giunta Regionale 1770/2015 con cui sono stati definiti criteri e modalità per il trasferimento alle Province e alla Città Metropolitana di Bologna di risorse per sostenere il funzionamento di enti, fondazioni, associazioni e altre istituzioni operanti in ambito culturale.

30/11/ 2015 Delibera di Giunta Regionale n. 2004/2015 sull'assegnazione e concessione alle Province e alla Città metropolitana di Bologna delle risorse per sostenere il funzionamento degli enti, fondazioni, associazioni e altre istituzioni operanti in ambito culturale - anno 2015. Complessivamente 800.000 di cui ben 426.200 (pari al 53%) alla Provincia di Reggio Emilia.

23/12/ 2015 Decreto n. 229 del Presidente della Provincia di Reggio Emilia che ripartisce la risorse trasferite dalla Regione Emilia-Romagna per il funzionamento di enti, fondazioni, associazioni e altre istituzioni operanti in ambito culturale.

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

Giovedì, 24 Dicembre 2015 09:21

Frana di La Fratta, partiti i primi lavori

Avviato il cantiere che permetterà di riaprire la Sp 73 da San Polo a Grassano, chiusa dalla scorsa primavera. Il merito però, non è di Babbo Natale, ma della Provincia che ha aggiudicato con procedura d'urgenza alla ditta Parenti costruzioni snc di Villa Minozzo gli attesi lavori del primo dei due stralci. -

Reggio Emilia, 24 dicembre 2015

Babbo Natale magari esiste davvero. Eppure il cantiere che si è aperto ieri mattina non è frutto del simpatico nonno lappone, ma della Provincia di Reggio Emilia che dal Decreto Farini del 1859 è sempre esistita e, nonostante tutto, esiste ancora. E che - rispettando gli impegni che erano stati ripetutamente presi - nei giorni scorsi ha aggiudicato con procedura d'urgenza alla ditta Parenti costruzioni snc di Villa Minozzo gli attesi lavori del primo dei due stralci con i qualigrazie a un contributo dell'Agenzia regionale di Protezione civileverranno risolti i problemi causati dalla frana La Fratta, che dalla scorsa primavera ha comportato la chiusura della Sp 73 da San Polo a Grassano.
Ne danno notizia il presidente e il consigliere provinciale delegato alle Infrastrutture, Giammaria Manghi e Andrea Tagliavini, annunciando che "già questa mattina è stato avviato il cantiere, rispettando dunque gli impegni che la Provincia si era assunta nei confronti di Comune e cittadini".
Questo primo stralcio – che prevede la realizzazione di un'opera di sostegno costituita da un muro con fondazioni su pali di grande diametro e con una profondità 12 metri – permetterà già di poter riaprire la Sp 73 alla circolazione. "Il secondo stralcio dovrebbe essere finanziato grazie a un ulteriore stanziamento dell'Agenzia regionale di Protezione civile, atteso nelle prossime settimane, con il quale contiamo di effettuare una decina di interventi nel nostro territorio", aggiunge il consigliere provinciale Andrea Tagliavini.
L'intervento a La Fratta rientrava tra le priorità segnalate dalla Provincia di Reggio Emilia all'Agenzia regionale della Protezione civile nel corso del summit svoltosi lo scorso ottobre proprio a San Polo. "Abbiamo ripetutamente detto che i lavori sarebbero stati avviati entro la fine dell'anno ed è quello che è avvenuto, quindi è davvero inesatto e ingeneroso parlare di continue promesse a vuoto da parte della Provincia che, pur nella difficoltà di una situazione finanziaria nota a tutti, si è sempre impegnata con serietà per risolvere il disagio degli abitanti delle frazioni", concludono il presidente Manghi e il consigliere Tagliavini.

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

Bilancio di fine anno sull'attività della Provincia di Reggio Emilia. L'ente prosegue il cammino di riforma verso le aree vaste dopo la Legge 56. I dipendenti dai 391 del 2013 passeranno a circa 190. Manghi: "Nessun esubero, risultato di grande soddisfazione". -

Reggio Emilia, 18 dicembre 2015 -

Tutti i numeri relativi all'attività del Consiglio provinciale, dell'Assemblea dei sindaci e dello stesso Presidente; e ancora un aggiornamento sul personale (prepensionamenti, dipendenti transitati in Regione, in mobilità, comando e rimasti in Provincia) e le cifre relative alla razionalizzazione degli spazi e ai conseguenti risparmi di spesa. E' stato un vero e proprio bilancio di fine anno sull'attività della Provincia di Reggio Emilia – accompagnato da una serie di riflessioni sul cammino di riforma verso le aree vaste dopo la Legge 56 - quello illustrato questa mattina dal presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi.

I numeri

Insieme al segretario generale Alfredo Luigi Tirabassi il presidente Manghi ha fornito i numeri relativi all'attività svolta dalla "nuova Provincia": 22 sedute e 77 atti approvati (delibere, odg, interpellanze, comunicazioni) dal Consiglio provinciale; 5 sedute e 10 atti approvati dall'Assemblea dei Sindaci; 11 sedute e 31 punti trattati dalle Riunioni di Presidenti di Unione, fino ai ben 216 decreti firmati dallo stesso presidente. Numeri, questi ultimi, in linea con quelli degli ultimi due anni - nel 2013 e nel 2014 i decreti erano stati rispettivamente 293 e 188 – quando la Provincia era ancora un ente di primo grado ed era governato da una giunta (impossibile, invece, un raffronto sull'attività del Consiglio provinciale, passato con la riforma da 30 a 10 membri).

Il personale

La riforma ha inciso pesantemente soprattutto sul personale. Oltre al dimezzamento della spesa (da 15 a 7,5 milioni), dai 391 dipendenti del 2013 (pre Legge Delrio), si è passati ai 374 del 2014 (pre Finanziaria 2015) per arrivare al 31 ottobre scorso a 350. Con l'anno nuovo si scenderà ulteriormente a circa 190 (compresa una dozzina di agenti di Polizia provinciale), visto che ci saranno 106 trasferimenti alla Regione (un terzo dei quali verrà però ri-assegnato alla Provincia per deleghe riattribuite a Palazzo Allende), 16 andranno in mobilità (12 verso Comuni e Unioni; 4 verso i Tribunali di Reggio Emilia e Napoli), altri 16 (sui 33 totali nel biennio) andranno in pre-pensionamento e i 55 addetti dei Centri per l'impiego dovrebbero passare a un'agenzia regionale o nazionale (fino a quando non verrà chiarito, rimarranno ovviamente in carico alla Provincia). Ridotti drasticamente anche i dirigenti, passati da 11 a 3. "Ma il numero più importante è lo "zero" che riempie la casella degli esuberi, perché questa era la mia più grande preoccupazione nel momento in cui ho assunto questo incarico", ha detto il presidente Manghi sottolineando "l'altrettanto grande soddisfazione con cui oggi posso dire che nessuno ha perso il posto di lavoro, un risultato che non era affatto scontato almeno fino alla circolare Madia dello scorso gennaio".

Altri risparmi

Oltre al dimezzamento della spesa complessiva per il personale (-7,5 milioni) e, ovviamente, all'azzeramento delle indennità a presidente e consiglieri che con la riforma Delrio lavorano gratuitamente, altri significativi risparmi sono stati ottenuti grazie alla razionalizzazione delle sedi: la chiusura delle sedi di via Mazzini (Servizio Scuola) e via Guido da Castello (Servizio Pianificazione) ha comportato un risparmio tra affitti, spese condominiali e utenze di 230.470 euro (rispettivamente di 158.386 e 72.084 euro). "Stiamo meditando di chiudere anche Palazzo San Giovannino, con risparmio di ulteriori 70.000 euro, mentre la sede di Mancasale passerà in carico alla Regione con il Servizio Agricoltura", ha aggiunto il presidente Manghi ricordando anche come la Provincia abbia ridotte le proprie partecipazioni da 16 a 10.

Il futuro

 "Ora che abbiamo ridefinito funzioni, organici e sistema generale siamo dunque in grado di affrontare il secondo tempo di una riforma che non potrà comunque prescindere, io credo, dalla necessità di mantenere un ente di coordinamento territoriale intermedio tra Comuni e Unioni e la Regione – ha concluso il presidente Giammaria Manghi – Al di là della eliminazione delle Province, che dovrà comunque passare dalla riforma del titolo V della Costituzione e dunque anche dal referendum, il grande dibattito è appunto questo: deve rimanere o no un ente di coordinamento territoriale intermedio? Io credo di sì: si tratta di decidere quale, con quale architettura e per occuparsi di cosa".
E' il tema, insomma, delle cosiddette aree vaste, a proposito delle quali il presidente Manghi si è detto "non convinto da alcune sortite di questi giorni, tese a unire pezzi di province diverse in base all'omogeneità delle aree produttive". "Fatico a immaginare Reggio senza Modena in un progetto di riordino e continuo a vedere l'area Emilia quale approdo migliore per ragioni storiche, omogeneità sostanziale, un brand e quindi una riconoscibilità ottimi, volumi economici pari o in alcuni casi addirittura superiori a quelli dei due poli, Milano e Bologna, tra i quali ci collochiamo", ha aggiunto, precisando di aver riscontrato "buona disponibilità" da parte degli amministratori di Piacenza e Parma ed anche dal sindaco di Reggio, mentre con quelli di Modena "non ho ancora avuto l'occasione di confrontarmi".

Rispondendo alle domande dei giornalisti, il presidente Manghi ha infine definito quali momenti più difficili di questi primi 14 mesi di mandato "appunto il timore degli esuberi, ma anche la chiusura di alcune partite delicate, dalle Fiere a Montefalcone alla Matilde Spa, che rappresentavano un pezzo di storia di questo ente sul quale abbiamo fatto scelte diverse rispetto al passato". "La riforma di buono ha portato gli enti locali direttamente dentro al centro di coordinamento territoriale, ma fare il presidente di una Provincia è decisamente un lavoro massacrante, perché si unisce agli impegni di sindaco di Poviglio e di presidente dell'Unione, che affronto tuttavia con passione anche perché mi offre l'opportunità di vivere in prima persona una fase di cambiamento importante per il nostro Paese", ha concluso il presidente Manghi.

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

Lo spettacolo "Via la maschera bullo!" messo in scena da Galvani-Iodi, Zanelli, Corso e Carrara terzo al concorso nazionale "No bulls be friends": gli istituti si divideranno 3.500 euro. La Provincia ha promosso la partecipazione al concorso, nell'ambito del progetto promosso dall'Unione delle Province d'Italia e finanziato nell'ambito dell'iniziativa Azione ProvincEgiovani, nata da un'intesa tra la stessa Upi e il Dipartimento della Gioventù della Presidenza del Consiglio dei ministri. -

Reggio Emilia, 14 dicembre 2015 -

Si è classificato al terzo posto al concorso teatrale nazionale "No bulls be friends" – che significa un premio di 3.500 euro da dividere tra i quattro istituti coinvolti – lo spettacolo "Via la maschera bullo!" messo in scena dalle scuole superiori Galvani-Iodi e Zanelli di Reggio, Carrara di Guastalla e convitto Corso di Correggio con la collaborazione dell'associazione Pro.di.Gio. e del Centro teatrale europeo Etoile. La buona notizia è stata comunicata l'altro giorno dalla vicepresidente della Provincia di Reggio Emilia con delega all'Istruzione, Ilenia Malavasi, ai dirigenti dei quattro istituti. E' stata infatti la Provincia a promuovere la partecipazione al concorso, nell'ambito del progetto promosso dall'Unione delle Province d'Italia e finanziato nell'ambito dell'iniziativa Azione ProvincEgiovani, nata da un'intesa tra la stessa Upi e il Dipartimento della Gioventù della Presidenza del Consiglio dei ministri: l'iniziativa, aveva come obiettivo principale quello di sensibilizzare le nuove generazioni, attraverso l'arte del teatro, sul fenomeno del bullismo al fine di promuovere una cultura del rispetto e dell'accettazione di sé e dell'altro.
"Davvero complimenti, e un grazie sentito, ai ragazzi che hanno saputo mettersi in discussione su un tema così impegnativo, affrontandolo con impegno, serietà e tanta intelligenza e dimostrando grande capacità di analisi – commenta la vicepresidente Ilenia Malavasi - Come Provincia, cercheremo di dare continuità al progetto, per coinvolgere altre scuole e altri territori, avendo individuato una metodologia innovativa ed efficace, apprezzata tanto dagli studenti, quanto dai docenti".
Dopo aver debuttato a Novellara lo scorso marzo ed essere stato in seguito messo in scena a Correggio (si sta allestendo lo spettacolo anche a Reggio), il video di "Via la maschera bullo!" è infatti risultato tra i più votati online ed è quindi stato sottoposto alla valutazione di una giuria di tecnici che hanno decretato i vincitori. Grazie al terzo posto il progetto reggiano ha ottenuto un premio di 3.500 euro - da utilizzare per materiale didattico o tecnologico – che è stato suddiviso tra i quattro istituti sulla base degli studenti (in tutto 62) che hanno partecipato.
"Quello curato da Etoile e Pro.di.Gio. è stato davvero un bel progetto, che ha permesso ai ragazzi di analizzare e mettere in discussione il concetto di bullismo attraverso un percorso educativo, trovando nella dimensione del gioco drammatico stimoli e motivazioni per comprendere il fenomeno – conclude la vicepresidente della Provincia - Sul tema del bullismo nelle scuole siamo impegnati sia aiutando i ragazzi a utilizzare la loro creatività per trattare, e dunque fronteggiare, un argomento difficile, sia aumentando il controllo e la sorveglianza, come conferma il recente investimento stanziato dalla Provincia per il Polo scolastico di via Makallé. Fondamentale resta comunque il ruolo anche di insegnanti, dirigenti e genitori per eliminare definitivamente uno dei comportamenti più a rischio durante l'adolescenza, spesso preludio di condotte più gravi anche all'esterno del mondo scolastico, che allarmano l'intera comunità».

(fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

Reggio Emilia, buone notizie per le infrastrutture della montagna. A Bologna incontro tra Provincia e Anas per realizzare un secondo lotto di interventi – dal Bocco a Vezzano, dopo quelli tra Felina e Castelnovo – per aumentare sicurezza e scorrevolezza. "L'obbiettivo è quello di arrivare a un secondo Accordo di programma tra Anas e Provincia, dopo quello che ha già portato alla realizzazione di ben 5 interventi, per un importo di circa 9 milioni, nel tratto di Statale 63 compreso tra Felina e Castelnovo Monti, tra cui il nuovo ponte di Pignedolo" - spiega Andrea Tagliavini. -

Reggio Emilia, 12 dicembre 2015 -

Altre buone notizie per le infrastrutture della nostra montagna dall'incontro delle settimane scorse a Bologna tra la Provincia e i vertici regionali di Anas. A due mesi dal confronto a Roma, promosso dalla senatrice Pd Leana Pignedoli, tra lo stesso presidente di Anas Gianni Vittorio Armani, Andrea Tagliavini per la Provincia di Reggio Emilia e i sindaci dei Comuni attraversati dalla Statale 63, a Bologna il consigliere provinciale delegato alle Infrastrutture – insieme al dirigente del Servizio Valerio Bussei – ha incontrato il capo Compartimento dell'Emilia-Romagna di Anas Nicola Prisco e il dirigente dell'Area tecnica Matteo Castiglioni.

"L'obbiettivo è quello di arrivare a un secondo Accordo di programma tra Anas e Provincia, dopo quello che ha già portato alla realizzazione di ben 5 interventi, per un importo di circa 9 milioni, nel tratto di Statale 63 compreso tra Felina e Castelnovo Monti, tra cui il nuovo ponte di Pignedolo - spiega Andrea Tagliavini – Parliamo sempre di opere finalizzate ad aumentare sicurezza e scorrevolezza attraverso allargamenti della sede stradale o rettifiche di curve, questa volta nel tratto più a nord e dunque più vicino alla città, dal Bocco a scendere fino a Vezzano". Anche in questo caso sarà la Provincia di Reggio a predisporre uno studio di fattibilità dei vari interventi che sarà alla base della fase progettuale del nuovo Accordo di programma con Anas, che compatibilmente con le proprie risorse si farà carico di finanziare i progetti.
"Contiamo di completarlo entro fine primavera e di contribuire ad aumentare la sicurezza e a ridurre ulteriormente i collegamenti tra la montagna e la città, dopo gli almeno 20 minuti già "risparmiati" dal 2004 con 10 chilometri e mezzo di nuove strade o di adeguamenti per un investimento di 89,4 milioni di euro grazie a un lavoro di squadra che oltre alla Provincia ha coinvolto Comuni, Regione, Anas e parlamentari", aggiunge il consigliere delegato Tagliavini.

Nel corso dell'incontro di Bologna si è fatto il punto anche sui diversi interventi in corso o in fase di realizzazione da parte di Anas: "Per quanto riguarda il ripristino della frana di Collagna i lavori sono stati realizzati all'80% e Anas conta di concluderli in primavera, mentre da aprile è previsto un altro intervento di messa in sicurezza nella zona degli Schiocchi per un impegno di 600.000 euro – spiega Tagliavini – Mentre per la nuova rotatoria di Vezzano nei pressi della zona industriale vicino al torrente Campola, progettata dalla Provincia e già finanziata da Anas con circa 300.000 euro, l'obiettivo è quello di arrivare a gara entro i primi mesi del 2016".
Confermati infine interventi per 8,8 milioni finalizzati all'ammodernamento e alla messa in sicurezza delle gallerie: impianti di illuminazione e ventilazione, segnaletica, dispositivi di sicurezza, infiltrazioni d'acqua e cablaggio. Per gli 1,1 chilometri di quella di Casina gara e inizio dei lavori sono previsti nel prossimo anno, mentre da gennaio partirà la progettazione esecutiva degli interventi più corposi previsti sui 2,5 chilometri della galleria del Seminario.
La Provincia sta intanto lavorando per il completamento della variante alla Statale 63 a Ponterosso di Castelnovo Monti: dopo l'alienazione dell'immobile ex Car, si stanno cercando le ultime risorse mancanti per far ripartire i lavori il prossimo anno.

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

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