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Illustrato in Provincia ai tecnici comunali l'intesa in campo urbanistico sottoscritta dal Comune capoluogo con la Prefettura. Il Presidente della Provincia di Reggio Emilia Giammaria Manghi: "Strumento molto importante contro le infiltrazioni".

Reggio Emilia, 1 marzo 2016

E' stato illustrato ieri mattina in Provincia a tutti i tecnici comunali il Protocollo di legalità sottoscritto lo scorso novembre fra Comune di Reggio Emilia e Prefettura per la prevenzione dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nei settori dell'edilizia privata e dell'urbanistica. Come previsto dalla dichiarazione di intenti siglata il 19 novembre scorso tra il prefetto Raffaele Ruberto e il presidente della Provincia di Reggio Emilia Giammaria Manghi, Palazzo Allende intende infatti promuovere in tutti i Comuni reggiani il Protocollo del Comune capoluogo che – spiega il presidente – "consente di estendere l'azione di controllo e di contrasto ai tentativi di infiltrazione da parte della criminalità organizzata anche all'edilizia privata e all'urbanistica attraverso, ad esempio, l'allargamento a nuove e diverse tipologie di strumenti della verifica tramite l'informativa antimafia; l'obbligo della comunicazione antimafia anche per permessi di costruire al di sotto dei 70mila euro; controlli puntuali su una parte rilevante delle ristrutturazioni".

Dopo un primo passaggio nelle settimane scorse alla Conferenza dei presidenti delle Unioni, l'intesa promossa dal Comune di Reggio è stata illustrata dall'assessore comunale alla Rigenerazione urbana e del territorio, Alex Pratissoli, ai tecnici di Comuni e Unioni che hanno affollato la Sala del Consiglio provinciale. "Anche in questo modo intendiamo riaffermare il ruolo centrale della 'nuova' Provincia, così come delineato dalla Legge di riforma del 2014, nell'azione di coordinamento e supporto tecnico ai Comuni", spiega il presidente Manghi ricordando come "in questa nuova veste Palazzo Allende sia già protagonista in diversi settori, a partire dalla Stazione unica appaltante alla quale hanno aderito ben 16 Comuni, 3 Unioni e 2 aziende di servizi alla persona".

In particolare, la Provincia si è impegnata ad assicurare ai Comuni e alle Unioni intenzionati ad adottare il Protocollo di legalità nei settori dell'edilizia privata e dell'urbanistica la necessaria assistenza tecnica e amministrativa, al fine di attuare correttamente le norme. A coordinare l'attività sarà il segretario generale della Provincia di Reggio Emilia, Alfredo Tirabassi.
"Per la nostra Provincia si tratta di un'altra importante attività amministrativa nell'azione di contrasto alle mafie – conclude il presidente Giammaria Manghi - un obiettivo che da sempre vede Palazzo Allende impegnato in prima linea e che ci ha visto sottoscrivere, sempre con la Prefettura, diversi Protocolli di legalità, da quello del 2007 sulla regolarità nei cantieri a quello del dicembre 2010 sugli appalti pubblici".

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

La Provincia di Reggio Emilia che a Monte Faraone di Carpineti e a Pioppa di Villa Minozzo si sono verificati smottamenti causati dalle abbondanti piogge: sensi unici alternati sulle Sp 7 e 9.

Reggio Emilia, 29 febbraio 2016

La Provincia di Reggio Emilia informa che sulla Sp 9 delle Forbici, in località Pioppa di Villa Minozzo, a seguito delle incessanti piogge delle ultime ore si è verificato il cedimento del piano viabile e della scarpata di valle: al fine di consentire il transito in condizioni di sicurezza, fino al termine dei necessari lavori di ripristino, si viaggerà pertanto a senso unico alternato regolato da impianto semaforico e con limite di velocità a 30 km/h.

Si viaggia a senso unico alternato, in questo caso regolato a vista, e con limite di velocità a 30 km/h anche sulla Sp 7 Pratissolo-Felina, all'incrocio con la Sp 64 in località Monte Faraone di Carpineti, dove si è verificato uno scivolamento del materiale della scarpata di monte sulla sede stradale, potenzialmente pericoloso per la circolazione dei veicoli.

Per info in tempo reale sulla viabilità e in caso di eventuali emergenze consultare il profilo Twitter della Provincia di Reggio Emilia @ProvinciadiRE.

(fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

Mercoledì, 24 Febbraio 2016 11:35

Tutti i numeri della scuola reggiana

Nuova edizione dell'Annuario della Provincia: aumentano a 83.740 gli studenti, ma calano gli iscritti a nidi e scuole dell'infanzia. Il presidente Giammaria Manghi annuncia: in autunno via al cantiere del nuovo polo scolastico in via Fratelli Rosselli.

Reggio Emilia, 24 febbraio 2016

Ancora in crescita, seppur in maniera contenuta, la scuola reggiana, che al suono della prima campanella, lo scorso settembre, ha registrato in provincia 83.740 studenti, 253 in più rispetto all'anno scolastico 2014-15. Nelle scuole statali, l'aumento è stato dello 0,2% nella scuola primaria (le elementari), dell'1,9% nella secondaria di I grado (le medie) e dell'1,1% nella secondaria di II grado (le superiori). Nel segmento 0-6 anni si registra invece per il terzo anno consecutivo un calo di iscritti, che passano da 4.459 a 4.350 nei servizi per la prima infanzia e da 14.800 a 14.563 nella scuola dell'infanzia.

Questi i principali dati dell'ultimo numero dell'Annuario della Scuola reggiana, l'importante pubblicazione curata dal professor Luciano Bonacini e da Silvia Ballabeni per la Provincia e l'Ufficio scolastico regionale (ex Provveditorato agli studi) che contiene tutti i dati e le statistiche delle scuole reggiane di ogni ordine e grado. L'Annuario – che fornisce a tutti gli operatori della scuola, in modo esauriente e dettagliato, un quadro informativo sia quantitativo sia qualitativo del sistema scolastico provinciale e giunge quest'anno alla ventiduesima edizione - è stato presentato ieri a Palazzo Allende dal presidente e dalla vice presidente con delega all'Istruzione della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi e Ilenia Malavasi, e dal dirigente dell'Ufficio scolastico regionale XI Reggio Emilia Antino Ponticiello insieme ai curatori dell'Annuario, Luciano Bonacini e Silvia Ballabeni, ai dirigenti dei Servizi Infrastrutture e Scuola della Provincia Valerio Bussei e Anna Campeol e a Luciano Rondanini, già dirigente tecnico del Miur.

In autunno via ai lavori del "nuovo Secchi"

Nell'occasione il presidente della Provincia Giammaria Manghi ha annunciato per il prossimo autunno "l'avvio dei lavori di costruzione della nuova scuola in via Fratelli Rosselli destinata a ospitare l'istituto per geometri Secchi completando il Polo scolastico del territorio con Motti e Zanelli e, al contempo, consentendo uno sfogo al Polo scolastico di via Makallé che oggi ospita ben cinquemila persone". Progettato negli anni scorsi, già andato a gara, ma poi bloccato a causa dei tagli alle risorse delle Province, il primo lotto (24 aule su due piani ad alta efficienza energetica, in grado di ospitare circa 500 studenti) prevede un costo di 5,2 milioni di euro: "Noi abbiamo accantonato da tempo 1,8 milioni, ai quali in queste ore si aggiungeranno altri 2,4 della Regione Emilia-Romagna, che sta per portare in aula una delibera che ripartisce una ventina di milioni fra le varie province – ha spiegato il presidente Manghi – Il restante milioni contiamo di ottenerlo con altre dismissione patrimoniali abbastanza vicine al traguardo: avendo già effettuato la gara, contiamo di avviare i lavori il prossimo autunno in modo che possano essere ultimati per l'inizio del 2018".
"Il progetto predisposto dalla Provincia per il Polo del territorio – ha aggiunto la vicepresidente Ilenia Malavasi – prevede altri due lotti successivi per spazi aggiuntivi a disposizione anche di Motti e Zanelli, che comunque potranno probabilmente utilizzare anche alcune delle 24 aule del primo stralcio, ed impiantistica sportiva, ovviamente se ci saranno le risorse".

Presentando l'Annuario scolastico 2015-2016, il presidente Manghi si è quindi soffermato "su un macrodato complessivo che conferma una contenuta crescita sostanziale, ma un lieve calo nella pre-scuola che, in particolare nella fascia 0-3 anni, interessa tutti i comuni, a dimostrazione di come con la crisi diverse famiglie si trovino in difficoltà nel sostenere le rette e, dunque, sia forse necessario aggiornare, con maggiore flessibilità, il sistema di offerte". "Ma i dati più significativi sono senza dubbio l'alta percentuale di studenti stranieri, il 16,5%, e di studenti diversamente abili, il 3,1% - ha concluso Manghi – Si tratta di numeri di assoluta rilevanza che confermano come Reggio sia una comunità vera, in grado di farsi carico dei più deboli, e che offrono lo spunto anche per considerazioni di natura politico-istituzionale, perché in questa sfida di civiltà stati importanti ed evoluti d'Europa non sono arrivati ai nostri livelli, basti pensare che in Svezia esistono ancora la scuole speciali".
Oltretutto "si allunga la permanenza scolastica dei ragazzi diversamente abili, che in numero sempre maggiore arrivano fino alle superiori, in maggioranza negli istituti professionali, anche se crescono le iscrizioni a licei e tecnici", ha aggiunto la vicepresidente Ilenia Malavasi sottolineando anche "la continua ascesa del tempo-pieno, salito dal 33,9 al 35,9% e un lieve allargamento della forbice tra iscritti ai licei e agli altri istituti, anche se il numero di studenti di tecnici e professionali resta ancora ampiamente superiore ai dati nazionali, grazie anche alla stretta collaborazione tra scuola e impresa".

Il provveditore Antimo Ponticello si è quindi complimentato con la Provincia e con i curatori dell'Annuario "per il lavoro puntuale svolto al fine di assicurarci un ottimo strumento in grado di guidarci in tutte le nostre scelte di programmazione". In quanto alle alte percentuali di studenti stranieri e diversamente abili, il dirigente le ha giudicate "anche un punto di forza, in grado di stimolare l'innovazione della didattica" confermando la "piena sinergia tra enti locali e Ufficio scolastico nel trova la migliore soluzione possibile per ogni singolo caso". Un compito, ha aggiunto l'ex ispettore del Ministero Luciano Rondanini, facilitato da un "rapporto tra ragazzi e insegnanti di sostegno che, anche se non è più di 1 a 1 come in passato quando gli studenti disabili erano notevolmente meno, resta comunque piuttosto positivo, di 1 a 2 , grazie anche al Ministero che ha sempre garantito una discreta dotazione dell'organico, calato invece di 80.000 unità per quanto riguarda i posti comuni".

I numeri principali della scuola reggiana

Per quanto riguarda la scuola secondaria di II grado, dopo le profonde trasformazioni avvenute con l'entrata in vigore dei regolamenti di riordino delle scuole superiori, nel 2015-16 gli iscritti nell'area liceale rappresentano il 37,1% (+2,1%), mentre l'area tecnica, che si attesta al 32,6% (-1,8%), e quella professionale (30,3%, -0,3%), subiscono un lieve calo rispetto all'anno scolastico precedente.

Dalle pagine dell'Annuario emergono chiaramente anche diversi aspetti peculiari del sistema scolastico reggiano, che si conferma come inclusivo ed accogliente, con una presenza di alunni stranieri sul totale della popolazione scolastica provinciale pari al 16,5%, sostanzialmente stabile nell'ultimo quinquennio, di cui oltre la metà sono nati in Italia. Anche la presenza di alunni disabili nelle scuole statali reggiane si conferma rilevante (il 3,1% sul totale degli alunni) ed in crescita alle superiori, a riprova della tendenza al prolungamento degli studi.

I risultati scolastici del 2014-15 nelle scuole secondarie di I grado, vedono un ulteriore miglioramento: la percentuale di alunni respinti, dopo l'impennata nell'anno scolastico 2008/09 dovuta alla reintroduzione dei voti numerici in cui era salita al 5%, è diminuita costantemente arrivando al 2,6%. Nelle scuole superiori, al contrario, i risultati complessivi sono peggiorati rispetto all'anno scolastico precedente. La percentuale di alunni respinti è stata infatti del 12,5% (+0,6% rispetto allo scorso anno): in dettaglio, nel primo biennio, che rappresenta il passaggio più difficile dell'intero percorso scolastico, la percentuale di respinti è stata del 17,6% (+1,1%), nel triennio del 7,9% (+0,3%). "L'insuccesso – ha commentato Luciano Bonacini – resta in ogni caso un 'problema' più maschile che femminile".

Una sezione della pubblicazione è inoltre dedicata ai corsi serali presso le scuole secondarie di II grado, alla luce della riorganizzazione dell'istruzione per gli adulti con la messa a regime dei nuovi Centri Provinciali d'Istruzione per gli Adulti (CPIA), sui quali si è soffermata in particolare Silvia Ballabeni.

L'Annuario, che viene distribuito gratuitamente ai numerosi soggetti che operano nel sistema d'istruzione del territorio provinciale e regionale, è disponibile anche online sul sito della Provincia di Reggio Emilia nella sezione "Scuola e Università".

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

Grazie a 1,8 mln di fondi europei assegnati dalla Regione alla Provincia. A cantieri ultimati si potrà considerare conclusa l'emergenza creatasi tra il febbraio e il marzo dello scorso anno. Manghi e Tagliavini: "Ottimo lavoro di squadra tra istituzioni per chiudere l'emergenza della scorsa primavera."

Reggio Emilia, 22 febbraio 2016

Altri quasi due milioni di euro dalla Regione Emilia-Romagna per contrastare il dissesto idrogeologico del nostro territorio. Ne danno notizia il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi, e il consigliere delegato alle Infrastrutture Andrea Tagliavini sottolineando come "la Regione abbia mantenuto l'impegno che si era assunto lo stesso presidente Bonaccini lo scorso aprile qui a Palazzo Allende, stanziando un'ulteriore somma di 1 milione e 835.000 euro per 11 interventi che interessano strade provinciali". Le risorse assegnate alla Provincia di Reggio Emilia - che in questi mesi ha iniziato sondaggi e perizie geologiche su cui impostare i progetti esecutivi - fanno parte degli 11 milioni complessivamente destinate all'Emilia-Romagna dalla Commissione europea per le alluvioni che a ottobre e novembre 2014 colpirono la nostra regione insieme a Liguria, Toscana, Piemonte e Lombardia.
"Regione e Provincia hanno svolto davvero un ottimo lavoro rispettivamente per recuperare le risorse e per progettare gli interventi, in alcuni casi anche di complessa soluzione – dichiarano il presidente Giammaria Manghi e il consigliere provinciale delegato alle Infrastrutture Andrea Tagliavini – A cantieri ultimati si potrà considerare conclusa l'emergenza creatasi tra il febbraio e il marzo dello scorso anno, quando si erano attivati una ventina frane su strade provinciali e numerosi altri dissesti su quelle comunali. Un capitolo emergenziale molto delicato affrontato grazie alla collaborazione stretta tra Regione, Provincia e Comuni: ognuno ha mantenuto gli impegni assunti con un buon lavoro di squadra che ci ha consentito di agire per priorità senza però lasciare indietro nessun territorio".
Gli interventi finanziati da quest'ultima tranche sono 11 e interessano 6 comuni: San Polo, Villa Minozzo, Viano, Carpineti, Ramiseto e Baiso. La Provincia prevede di completare le progettazioni entro la primavera per poi avviare tutti i cantieri entro l'estate. Queste risorse si aggiungono al milione e 105.000 euro stanziato tra l'estate e l'autunno: di quei lavori restano da completare gli interventi ad Albinea, Vezzano sul Crostolo, Baiso e il primo stralcio a La Fratta di San Polo, mentre è in progettazione l'intervento sulla Sp 7 tra Carpineti e Felina.

Il dettaglio degli interventi

Grazie ai quasi 2 milioni stanziati in questi giorni dalla Regione, la Provincia di Reggio Emilia conta di avviare 11 cantieri: sulla Sp 73 a La Fratta di San Polo il secondo stralcio che prevede la realizzazione di una palificata tirantata, drenaggi profondi e il ripristino della sede stradale (160.000 euro); interventi analoghi sulla Sp 5 a Villa Minozzo tra gli abitati di Minozzo e Sologno(200.000 euro); sulla Sp 27 a Fontanella di Baiso per il rinforzo della paratia esistente, il completamento di quella di valle e l'installazione di drenaggi sub orizzontali (610.000 euro in due lotti); sulla Sp 103 a Taviano di Ramiseto per il consolidamento della scarpata di valle con inserimento di palificazioni, realizzazione di drenaggi e regimentazione delle acque superficiali (220.000); sulla Sp 7 nei pressi della zona industriale di Viano per il ripristino della scarpata di valle con opera di sostegno alla base e sistemazione dello scolo delle acqua superficiali lungo la strada (75.000); sulla Sp 15 in prossimità del bivio per Taviano a Ramiseto per la sistemazione della scarpata di valle e la realizzazione di opere di sostegno della sede stradale e di drenaggi profondi (250.000); sulla Sp 63 a Carbonaso di Viano per opera di sostegno della sede stradale mediante la realizzazione gabbionate e realizzazione di drenaggi lungo il versante di valle (85.000); sulla Sp 7 a Montefaraone di Carpineti per il ripristino della scarpata di monte con pulizia del materiale instabile, la posa di geostuoia e la realizzazione di opera di contenimento alla base (50.000); sulla Sp 76 tra Carpineti e il castello per la realizzazione di opera di sostegno a valle strada e ripristino della scarpata e rifacimento della sede stradale (105.000); sulla Sp 76 a Carpineti nei pressi del bivio per Villaprara per opere di drenaggio e il rifacimento della sede stradale (80.000).

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

Buone notizie dopo il sopralluogo del presidente Stefano Bonaccini – accompagnato dal sottosegretario Andrea Rossi e dagli assessori regionali a Turismo e Difesa del suolo, Andrea Corsini e Paola Gazzolo – insieme al presidente della Provincia di Reggio Emilia Giammaria Manghi e al sindaco Luca Bolondi.

Reggio Emilia, 20 febbraio 2016

Grazie a un lavoro di squadra istituzionale, ed in particolare alle risorse della Regione Emilia-Romagna, il castello di Canossa è salvo. Questa la buona notizia emersa dopo il sopralluogo compiuto ieri pomeriggio a Canossa dallo stesso presidente Stefano Bonaccini – accompagnato dal sottosegretario Andrea Rossi e dagli assessori regionali a Turismo e Difesa del suolo, Andrea Corsini e Paola Gazzolo – insieme al presidente della Provincia di Reggio Emilia Giammaria Manghi e al sindaco Luca Bolondi.
"Con questa visita abbiamo confermato l'impegno della Regione, che fin da subito ha seguito con attenzione e interesse i problemi legati al futuro del castello di Canossa che Comune e Provincia ci hanno segnalato, consapevoli che nel nostro territorio, insieme a tante bellezze, c'è anche un prezioso patrimonio artistico-culturale che ci rende davvero orgogliosi - spiega il governatore Stefano Bonaccini – A supporto del nostro intervento c'è anche un dato estremamente importante, per Canossa, di circa 20.000 visitatori all'anno, che dimostra come anche il turismo culturale possa rappresentare un volano di crescita per la nostra regione".
Tre, in particolare, i campi di intervento sui quali le istituzioni si impegneranno non solo per tutelare, ma anche per rilanciare Canossa e più in generale l'area matildica. "Per quanto riguarda la gestione del castello, la Regione assegnerà alla Provincia 15.000 euro grazie ai quali potremo prolungare fino all'estate l'apertura della struttura", annuncia il presidente Giammaria Manghi. "Dopo l'estate – aggiungono i presidenti Bonaccini e Manghi – abbiamo avviato contatti con il Ministero dei Beni e delle attività culturali che si è impegnato ad inserire il castello di Canossa tra i 15 siti di interesse nazionale la cui gestione verrà affidata con un bando ministeriale".
"Canossa e l'area matildica nel suo complesso saranno poi al centro di un progetto di promo-commercializzazione per il quale la Regione Emilia-Romagna si è pure impegnata a stanziare alcune decine di migliaia di euro", annuncia il sindaco Luca Bolondi, ringraziando i vari livelli istituzionali "che si sono spesi per questo grande risultato".
Infine la messa in sicurezza del castello e dell'area. "Le situazioni più problematiche riguardano i calanchi ai piedi dell'area del parcheggio e la solidità della rupe in generale", spiegano il presidente Manghi e il sindaco Bolondi. "Come Regione ci siamo impegnati a estrapolare dal bilancio circa 250.000 euro per i primi interventi – conclude il presidente Stefano Bonaccini - che dovrebbero unirsi ai 600.00 euro previsti dal piano nazionale contro i dissesti "Italia sicura", in attesa di copertura finanziaria".

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

Concluso a Castelnovo Monti il corso di specializzazione per ricerca dispersi, dopo quelli su rischio idraulico (Gualtieri) e motoseghe (Guastalla e Castelnovo): coinvolte oltre 200 persone. Quello conclusosi sabato a Castelnovo Monti rientra tra i diversi corsi di specializzazione che Provincia e Coordinamento del volontariato.

Reggio Emilia, 2 febbraio 2016

Una cinquantina di volontari del Coordinamento provinciale delle organizzazioni di Protezione civile sono state impegnate sabato, all'ombra della Pietra di Bismantova, nella prova conclusiva del corso di specializzazione per unità cinofile e operatori di supporto alla ricerca di persone disperse. Promosso dalla Scuola permanente di formazione di Protezione civile, costituita dalla Provincia di Reggio Emilia e dallo stesso Coordinamento del volontariato, il corso si è svolto durante il mese di gennaio a Casina ed è stato curato da Corrado Bernardi con il coordinamento di Ugo Artioli e Marcello Margini. Durante l'esercitazione conclusiva, che ha visto la collaborazione di Vigili del fuoco e Soccorso Alpino Emilia-Romagna, i volontari hanno effettuato prove specifiche sull'utilizzo del Gps, sulla cartografia e sulla ricerca applicata al ritrovamento di una persona dispersa, nonché manovre di ricerca a pettine e con le unità cinofile. Alla fine, la prova è stata brillantemente superata da tutti i volontari, appartenenti alle associazioni Alpini, Unità Cinofile I Lupi dell'Appennino Reggiano - Casina, Legambiente Reggio Emilia, Bentivoglio-Gualtieri, Croce verde Castelnovo Monti, I Custodi della Montagna di Ligonchio, Team Reggio Fuoristrada, Protezione Civile Albinea, Val D'Enza Radiocomunicazioni, Il Campanone Scandiano e Noc Traversetolo.

Quello conclusosi sabato a Castelnovo Monti rientra tra i diversi corsi di specializzazione che Provincia e Coordinamento del volontariato, attraverso la Scuola permanente di formazione di Protezione civile costituita nel 2008, tengono periodicamente per poter disporre di volontari in grado di affrontare con competenze e capacità ogni diverso tipo di emergenza. "A dicembre si è concluso a Gualtieri, con la prova pratica coordinata da Aipo, il corso specialistico di secondo livello sul rischio idraulico tenuto da Denis Sepali che ha coinvolto volontari delle associazioni Bentivoglio, Città del Tricolore, Croce rossa di Quattro Castella, Gruppo Brescellese, I Ragazzi del Po, Icaro, Il Campanone, Legambiente, Nubilaria, Radioclub Antenna Amica, San Venerio, Sesto Continente, Team Reggio Fuoristrada, Vigilanza Antincendio Boschivo e Val d'Enza Radiocomunicazioni – spiega il presidente provinciale (e regionale) del Coordinamento del volontariato Prociv, Volmer Bonini – A breve seguiranno altri due corsi, a Guastalla e Brescello: l'obiettivo è di arrivare formare circa 120 persone, perché l'esperienza ci insegna che in caso di piene critiche come quella del Po del novembre 2014, occorrono centinaia di turni di volontari specializzati".

A novembre si erano invece tenuti, a Guastalla e Castelnovo Monti (tutor rispettivamente Denis Sepali e Ercole Domenichini), altri due corsi di addestramento per l'utilizzo di motoseghe, rivolto ai volontari impegnati sui rischi idraulico, idrogeologico e da meteo avverso per la pulizia in emergenza di sponde e alvei dei corsi d'acqua, per liberare strade da tronchi spezzati o mettere in sicurezza le alberature inclinate da frane. Ben 130 i volontari che sono stati impegnati, in questo caso appartenenti alle associazioni Alpini, Vigilanza Antincendio Boschivo, Val D'Enza Radiocomunicazioni, Città del Tricolore, Bentivoglio, Gruppo Brescellese, I Ragazzi del Po, Icaro, Legambiente Reggio Emilia, San Venerio, Pubblica assistenza Castelnovo Sotto, Nubilaria, Sesto Continente, Radioclub Antenna Amica, I Lupi dell'Appennino Reggiano, Il Campanone di Scandiano e I Custodi della Montagna. Le prove pratiche, supervisionate dal Corpo forestale dello Stato, si sono svolte con la collaborazione di Emak Spa, che ha messo gentilmente a disposizione personale, motoseghe e dispositivi di protezione individuale.

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

Conclusi due corsi-base per le associazioni della montagna e di Campegine e Poviglio promossi dalla Scuola permanente di formazione costituita nel 2008 dalla Provincia. A confermare l'elevata "professionalità" che, pur in un ambito di volontariato, contraddistingue da sempre la Protezione civile reggiana, i vari corsi di specializzazione che la Scuola permanente di formazione della Provincia continua a promuovere. -

Reggio Emilia, 29 gennaio 2016

Continua a pieno ritmo l'attività della Scuola permanente di formazione di Protezione civile, costituita dal 2008 da Provincia di Reggio Emilia e Coordinamento provinciale delle organizzazioni del volontariato: nelle scorse settimane si sono infatti conclusi altri due corsi base, obbligatori per i cittadini che desiderano diventare volontari operativi del sistema regionale di Protezione civile. Settanta i nuovi volontari formati dopo lezioni – tenute da volontari esperti e funzionari della Provincia - su normativa, organizzazione del sistema, sicurezza e autoprotezione, gestione emergenze, cartografia, primo soccorso e radiocomunicazioni. A Campegine sono stati 33 gli scritti alle nuove organizzazioni di Campegine e Poviglio che hanno partecipato al corso che ha avuto come tutor Mauro Ferrarini: 37 invece i partecipanti al corso tenuto da Ercole Domenichini a Castelnovo Monti, per conto delle associazioni Alpini, Lupi dell'Appennino reggiano, Aiut Appennin, Gruppo comunale di Protezione civile di Carpineti e i Custodi della montagna.
Le prove pratiche finale dei due corsi – entrambe curate dai coordinatori del volontariato in emergenza Marcello Margini e Ugo Artioli - si sono tenute rispettivamente al Polo logistico allestito dalla Provincia all'ex cantiere Tav di Villa Cella, struttura di emergenza di valenza regionale, e in piazza Baisi a Ramiseto, con il supporto della locale sede degli Alpini.
"La piena riuscita e i numeri di questi due corsi rappresentano un altro importante risultato, frutto della fondamentale sinergia tra istituzioni e volontariato finalizzata a mantenere vivo il sistema territoriale di Protezione civile, uno dei più consistenti e attrezzati della nostra regione", commenta il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi.
A confermare l'elevata "professionalità" che, pur in un ambito di volontariato, contraddistingue da sempre la Protezione civile reggiana, i vari corsi di specializzazione che la Scuola permanente di formazione della Provincia continua a promuovere: "Si sono da poco conclusi quelli sull'utilizzo delle motoseghe e quello sul rischio idraulico, coordinati rispettivamente da Ercole Domenichini e Denis Sepali, mentre sabato 30 gennaio alla Pietra di Bismantova, in collaborazione con Vigili del Fuoco e il Soccorso alpino Emilia-Romagna, si concluderà il corso per cinofili e volontari in supporto alla ricerca di persone disperse tenuto da Corrado Bernardi a Casina", spiega la responsabile della Protezione civile provinciale, Federica Manenti.

(ufficio stampa: Provincia di Reggio Emilia)

Mercoledì, 27 Gennaio 2016 17:53

Il presidente Manghi alla Giornata della memoria

Dapprima in sinagoga, poi in Prefettura per la consegna delle medaglie d'onore ai familiari di cinque internati militari reggiani. Il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi: "L'accoglienza resti un pilastro della nostra comunità". -

Reggio Emilia, 27 gennaio 2016

Anche il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi, ha partecipato questa mattina alle celebrazioni per la Giornata della memoria, dapprima nella sinagoga in via dell'Aquila, poi in Prefettura per la consegna delle medaglie d'onore concesse ai familiari di cinque internati militari reggiani.

In sinagoga - dopo la deposizione di una corona a ricordo degli ebrei deportati e la lettura di un salmo da parte del rabbino Beniamino Goldstein - davanti agli studenti di quattro classi di terza media dell'istituto comprensivo Manzoni, il presidente Manghi è intervenuto offrendo tre spunti "emersi dal toccante incontro di ieri mattina tra gli studenti che parteciperanno al Viaggio della memoria 2016 e Helga Weissova, superstite del campo di Terezin e autrice della mostra "Disegna ciò che vedi" ospitata proprio in questa sinagoga".
"Intanto un dato storico che non va mai dimenticato ogni 27 gennaio, ricorrenza dell'apertura dei cancelli di Auschwitz: ovvero che quel giorno di 71 anni fa la maggior parte delle persone purtroppo non c'era più. E, dunque, non bisogna mai dimenticare le dimensioni della immane tragedia rappresentata dall'Olocausto, a maggior ragione quando ancora oggi - come stiamo drammaticamente vivendo anche in Europa – si continua a utilizzare una supposta diversità per abbruttire e annientare l'"altro"', ha detto il presidente della Provincia.
"Mi ha molto colpito ascoltare Helga Weissova ricordare quando, da ragazzina, insieme alla famiglia guardava il planisfero per vedere dove poter andare 'perché in ogni luogo a noi vicino ci era impedita la possibilità di esistere come gli altri', che è lo stesso interrogativo che si pongono oggi tanti migranti cercando terre lontane dove ottenere migliori condizioni di vita e una dignità che è loro ancora troppo spesso negata da paesi non democratici", ha aggiunto Manghi indicando nella "accoglienza un pilastro forte della nostra comunità, che deve concedere pari opportunità a tutti, e lo stesso Trattato di Schengen non può prescindere da questo pensiero".
"Infine è necessario riflettere sul motivo per cui questa splendida persona, a 86 anni, continua a girare l'Europa e a incontrare persone e soprattutto giovani: il dovere della memoria, da parte di chi per fortuna è riuscita a sopravvivere a quella terribile esperienza, per far capire alle nuove generazioni, e ricordare a tutti noi, che quegli orrori non si possono e non si devono ripetere – ha concluso il presidente Manghi - Un impegno che deve essere anche nostro, che ci portiamo appresso questa pesante eredità di non essere ancora riusciti a costruire un mondo sano e giusto, ed anche per questo portare anche quest'anno mille studenti reggiani ai Viaggi della memoria rappresenta un investimento importante perché ci permettere di consegnare ai ragazzi conoscenze e esperienze grazie alle quali potranno concorre insieme a noi a realizzare una società migliore".
Dopo la cerimonia alla sinagoga, il presidente della Provincia ha quindi partecipato in Prefettura – insieme ai sindaci – alla consegna delle medaglie d'onore ai familiari di cinque internati militari reggiani: Peppino Balestrazzi di Cadelbosco Sopra, Guido Domenico Romei di Castelnovo Monti, Egidio Carbognani e Sergio Tagliavini di Gattatico e Salvatore Mancino di Reggio Emilia.

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(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

Giovedì, 21 Gennaio 2016 09:16

Un anno di attività della Polizia provinciale

Il report 2015 del lavoro svolto dalla Polizia provinciale di Reggio Emilia è stato presentato dal presidente Manghi insieme al nuovo comandante Lorenzo Ferrari. "A 15 mesi dalla legge di riforma la Polizia provinciale resta dunque in carico alle Province, un esito niente affatto scontato visto che nell'ultimo anno si erano avanzate le più disparate ipotesi circa il destino di un Corpo che ha una propria specifica vocazione, in particolare in campo faunistico e venatorio, che, in questo modo, viene salvaguardata – ha detto il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi".

Reggio Emilia, 21 gennaio 2015

Tempo di bilanci anche per la Polizia provinciale di Reggio Emilia. La presentazione del report sull'attività di vigilanza svolta dal Corpo nel corso del 2015 – che ha rappresentato anche l'occasione per illustrare il nuovo profilo della Polizia provinciale in seguito al riordino istituzionale e per presentare il nuovo comandante – è avvenuta ieri mattina a Palazzo Allende, dove il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi, ha incontrato gli organi di informazione insieme al dirigente Valerio Bussei e al nuovo comandante della Polizia provinciale di Reggio Emilia, Lorenzo Ferrari.

"A 15 mesi dalla legge di riforma la Polizia provinciale resta dunque in carico alle Province, un esito niente affatto scontato visto che nell'ultimo anno si erano avanzate le più disparate ipotesi circa il destino di un Corpo che ha una propria specifica vocazione, in particolare in campo faunistico e venatorio, che, in questo modo, viene salvaguardata – ha detto il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi – Anche i numeri del 2015 mesi dicono che, pur in un anno complicato in cui si è ridisegnato l'ente, la Polizia provinciale reggiana ha svolto con alacrità e serietà un'attività importante. E, in questi giorni in cui si fa molto ironia, anche questi numeri confermano che, come dice la legge, le Province non sono state cancellate, ma continuano a esistere anche se sono stati rideterminati i loro compiti. E continueranno comunque a esistere - a prescindere dell'esito del referendum costituzionale - se non col nome di Province, comunque come ente intermedio tra la Regione e i singoli Comuni".

Tutti i numeri della Polizia provinciale

E' stato lo stesso comandante Lorenzo Ferrari ha illustrare i dati dell'attività di controllo, prevenzione e repressione di comportamenti illeciti in diversi ambiti di competenza, ma soprattutto in materia di caccia e gestione della fauna selvatica, svolta dalla Polizia provinciale nel corso del 2015, "Numeri decisamente rilevanti – ha detto - nonostante l'ormai cronicamente ridotto organico a disposizione del Comando, che hanno visto gli agenti impegnati anche in campo ambientale e di Protezione civile, nel controllo del Polo scolastico di via Makallé e nel rispetto del Codice della strada".

Nello specifico gli agenti della Polizia Provinciale di Reggio Emilia (15 operatori ad inizio anno divenuti 12 col passare dei mesi), hanno contestato 444 verbali in materia di caccia (332 dei quali, però, relativi solo al mancato rispetto di formalità burocratiche connesse al tesserino di cui i cacciatori sono tenuti a munirsi). Inoltre 9 persone sono state denunciate alla Procura della Repubblica per bracconaggio o altri reati connessi all'attività venatoria. Per 4 denunce nei confronti di ignoti, invece, non si è purtroppo potuto risalire ai colpevoli di uccisioni di animali domestici o protetti.

L'attività di controllo in campo ambientale ha portato alla contestazione di 27 verbali per violazioni connesse allo smaltimento dei rifiuti o alla gestione dei reflui zootecnici. Sono state inoltre constatate 6 violazioni in materia di pesca e tutela della fauna ittica, 3 violazioni ai regolamenti delle Aree Protette o della Rete Natura e 6 violazioni tra disciplina della raccolta di funghi e tartufi e Prescrizioni di Polizia forestale.

I dati relativi ai sequestri, tra amministrativi e penali, sono i seguenti: 48 verbali per un totale di 50 animali (25 vivi ed altrettanti, purtroppo, morti) 40 attrezzi vietati (trappole, tagliole, lacci, richiami acustici, strumenti da taglio, ecc...), 6 fucili e 48 munizioni, 3 canne da pesca, 1 tramaglio (rete vietata), funghi, eccetera.

In tutti gli ambiti di competenza l'ufficio della Polizia provinciale ha inoltre gestito tutti i verbali, in totale 731, provenienti anche da tutti gli altri enti con potere d'accertamento quali la Polizia municipale, la Polizia stradale, il Corpo forestale dello Stato, l'Arpa, le Guardie ecologiche volontarie, i guardiacaccia e i guardiapesca volontari.

L'attività di controllo sulla circolazione ha portato alla contestazione di 151 verbali per violazioni al Codice della Strada. Sono stati posti sotto sequestro o fermo 7 veicoli tra auto e motocicli e sono stati decurtati complessivamente 178 punti dalle patenti di conducenti indisciplinati.

Ma l'attività della Polizia provinciale non si è limitata all'accertamento di violazioni: risultano infatti effettuati 22 recuperi, con consegna a centri di riabilitazione autorizzati, di animali selvatici feriti; è stato inoltre assicurato l'appoggio, in numerose altre situazioni, al Cras Matildico, il soggetto incaricato del recupero degli animali selvatici incidentati o in difficoltà per conto della Provincia. "L'impegno nell'assistenza alla circolazione stradale si è reso particolarmente utile in occasione di eventi climatici a partire dalla nevicata dello scorso febbraio, in caso di piene, allagamenti o delle varie frane che flagellano il nostro Appennino, circostanze che hanno visto le pattuglie spesso impegnate nel dirottamento del traffico per interruzioni o modifiche alla viabilità in collaborazione con il personale delle Unità operative di Manutenzione stradale della Provincia", ha concluso il comandante Ferrari..

Da non trascurare anche la frequente collaborazione della Polizia provinciale ad attività di Protezione civile, specie in occasione della ricerca di persone disperse per le quali il Corpo è dotato anche di una unità cinofila (il pastore tedesco Ciaki), e – come ha sottolineato il dirigente Valerio Bussei - "l'organizzazione e l'esecuzione dei piani di limitazione della fauna selvatica dannosa all'interno delle zone precluse all'attività venatoria, i sopralluoghi per la verifica di atti predatori da parte di lupi o altri canidi, per la presenza di bocconi avvelenati, gli interventi per narcotizzare animali problematici e varie attività di monitoraggio e raccolte dati relativi alla fauna selvatica". "Nel 2015 sono ammontati a 167.000 euro i danni alle colture agricole accertati prodotti dalla fauna selvatica", ha spiegato Bussei ricordando anche i circa 300 incidenti stradali provocati, nella maggior parte dei casi da caprioli.
La presenza della Polizia provinciale sul territorio risulta inoltre molto utile per la continua attività di informazione svolta a favore della cittadinanza, specialmente in ambiti di competenza particolari, contribuendo a favorire una corretta ed aggiornata conoscenza delle norme.

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

Firmata a Roma intesa Stato-Enti locali. Il via alla trasformazione di Autobrennero in una società interamente pubblica alla quale il Ministero potrà affidare direttamente la concessione autostradale, nel rispetto della normativa europea. Manghi e Tagliavini: "Più vicine opere fondamentali come l'autostrada Cispadana e la Campogalliano-Sassuolo con la Variante Sud di Rubiera." -

Reggio Emilia, 15 gennaio 2016

Dopo mesi di trattative, è stato firmato ieri a Roma l'accordo di programma tra Stato e enti locali che avvia il percorso destinato a concludersi con la concessione trentennale della gestione di Autobrennero a una società totalmente pubblica, partecipata e controllata dai soci pubblici stessi. Erano presenti il ministro alle Infrastrutture Graziano Delrio con il sottosegretario agli Affari regionali Gianclaudio Bressa, i presidenti della Regione Trentino-Alto Adige e delle Provincie di Bolzano, Modena, Mantova e Verona e, in rappresentanza della Provincia di Reggio Emilia, il consigliere alle Infrastrutture Andrea Tagliavini delegato dal presidente Giammaria Manghi.
"Con questo accordo si dà il via alla trasformazione di Autobrennero in una società interamente pubblica alla quale il Ministero potrà affidare direttamente la concessione autostradale, nel rispetto della normativa europea – dichiarano il presidente Giammaria Manghi e il consigliere delegato Andrea Tagliavini - L'intesa, in particolare, sblocca importantissime opere infrastrutturali come la bretella ferroviaria Brennero-Verona, la bretella autostradale Campogalliano-Sassuolo, che prevede la Variante Sud alla via Emilia a Rubiera per oltre 500 milioni di euro, e l'autostrada regionale Cispadana tra Reggiolo e Ferrara, per oltre un miliardo di euro, nonché interventi di miglioramento della viabilità di adduzione ai caselli autostradali. Si tratta di opere che non solo produrranno un balzo in avanti infrastrutturale per i nostri territori, accrescendo la competitività delle imprese, ma saranno anche fondamentali per i posti di lavoro che si creeranno per alcuni anni per la loro realizzazione".
Lo stesso ministro Delrio ha evidenziato l'importanza dell'atto approvato ieri, nel pieno rispetto della normativa europea, nell'interesse delle comunità coinvolte e di tutto il Paese per gli importanti investimenti sull'asse ferroviario e per lo spostamento del traffico merci dalla gomma alla rotaia.

(Fonte: ufficio Comunicazione e Informazione Provincia di Reggio Emilia)

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