Il mercato, per quanto riguarda il comparto soya, sembra proprio sul fondo; quello che non hanno ritirato gli acquirenti Cinesi è stato acquistato da altri stati che hanno approfittato del netto ribasso registrato dal comparto. Gli Usa cercano accordi commerciali con altri partner, così come sta facendo la Cina stessa.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 20 luglio 2018 -
L'attenzione, oltre alla soia, deve essere orientata anche al comparto grano che, quando s'infiammerà, sarà da traino per tutto il mercato:
"Le notizie in giro per il mondo non sono positive: pertanto, l'Euronext/Matif si è apprezzato del 1% ieri (il settembre è passato da 184 del 9/7 a 188 di ieri) e il grano francese vale euro 190 contro 184 del 9/7. Anche il grano 12,5 proteine dal Mar Nero per il settembre è passato da dollari 205 del 3/7 a 215 di ieri " (Pellati).
Il telematico delle 8,40 di venerdi 20 luglio registrava aumenti in tutti i comparti.
La situazione di mercato è abbastanza in stallo per il comparto soya e chi fosse nelle necessità di effettuare ricoperture valuti sui propri costi di trasformazione anziché ipotizzare altri ribassi che, al momento, sono improbabili. Da porre attenzione, ovviamente, alle oscillazioni del tasso di cambio €-Dollaro.
Nel mercato interno: mais in lieve calo, pressato come è dalla grande quantità di grano declassato ad uso foraggero e dalla prossima campagna ormai vicina, orzo carissimo si cerca merce pesante che ormai supera i 200€ tonnellata, grano nella peggiore condizioni ipotizzabili tra qualità e prezzo resta nel limbo della confusione.
Proteici più tenuti sia sul caricabile che sul medio-lungo termine. Le quotazioni di giovedi 19/7/18: le più aggressive erano al porto di Venezia: caricabile 351€ tonn. per la 44% e 361€ per la proteica, un € in meno sino a dicembre 18 mentre il 2019 veniva proposto a 332€ e 342€. Girasole proteico 240€ caricabile, Farina di Colza tra i 245€ e i 250€ in base ai luoghi di carico e di produzione, scarseggia il Panello di lino. La farina di soya convenzionale ogm free veniva proposta a 380€ partenza luoghi di produzione da ottobre 18 a settembre 19. Cereali: il grano al porto 190€ tonn caricabile, merce molto bella. Il mais caricabile, sia a Ravenna che Venezia, 180€ mentre per il nuovo raccolto da novembre 18 a marzo 19 177€ e sino a giugno a 179€ stessi valori anche sugli stessi periodi 2018-2020.
Per il settore delle bioenergie, la crusca è sempre sulla rampa di lancio se dovessero ripartire le esportazioni di pellet, che al momento sta frenando la salita della farina. Scarseggiano vari prodotti e il mais tossinato non solo è introvabile ma proibitivo nel prezzo (175€ reso zona mantova).
Attenzione alle difficoltà solite del mese di agosto dovute essenzialmente a: carenza di mezzi e personale, divieti di circolazione, chiusure di fabbriche e silos che già stanno creando problemi su alcune merci di derivazione agroindustriale.
Indicatori internazionali 20 luglio 2018
l'Indice dei noli è risalito sino a 1688 punti, il petrolio è a 68-70,00$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,16555
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(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
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Le operazioni di raccolta stanno per concludersi e i prezzi delle materie prime nazionali stanno raggiungendo la quotazione più congrua.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 17 luglio 2018 -
Le operazioni di raccolta stanno per concludersi e i prezzi delle materie prime nazionali stanno raggiungendo la quotazione più congrua. Si rafforzano le quotazioni del frumento tenero e dell'orzo mentre per il duro si confermano i problemi connessi alla qualità.
Voci positive stanno invece attraversando i continenti e in particolare "Citibank ha sostenuto che ci sarà una rinegoziazione se non addirittura la fine della guerra commerciale tra USA e Cina prima delle elezioni di metà mandato di novembre" inducendo il mercato a reagire di conseguenza: il mercato ha reagito di conseguenza:
Il telematico stamane alle 8,09 registrava aumenti in tutti i comparti.
Sintesi sul mercato interno: mais fermo, orzo carissimo si cerca merce pesante che potrebbe arrivare a superare a breve i 200€ tonnellata, grano nella peggiore delle confusioni qualitative e di prezzo, e il triticale quest'anno rischia di essere un ottimo cereale biscottiero. Proteici più tenuti sia sul caricabile che medio lungo termine (forse giovedì e venerdì scorso si è toccato il fondo del mercato)
Per il settore delle bioenergie la crusca rischia di ripartire, se ripartiranno le esportazioni di pellet che al momento sta frenando la salita della farina.
Attenzione alle difficoltà più ricorrenti nel mese di agosto: carenza di mezzi e personale, divieti di circolazione, chiusure di fabbriche e silos.
Indicatori internazionali 17 luglio 2018
l'Indice dei noli è risalito sino a 1666 punti, il petrolio è ridisceso a 68,00$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,17112
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
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Ormai il problema dazi sembra possa aver dato forse quello che poteva dare. Prezzi accettabili per il mercato al consumo che però spera sempre in valori più bassi
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 13 luglio 2018 -
Ieri sera stime USDA in fase discendente per il comparto soya e rialziste per il comparto cereali ma alla fine il mercato ha così chiuso:
da ciò si deduce quindi che l'effetto grano ha influenzato anche il comparto soia.
Ormai il problema dazi sembra possa aver dato forse quello che poteva dare, e ieri correvano voci che il Brasile potesse acquistare in Usa per poi trasferire e rivendere alla Cina bypassando il problema impositivo statunitense.
Il telematico di questa mattina (13/7/2018 - 8,30) registra cali contenuti per il comparto soia e mais e aumenti per il grano.
Ieri (12/7) il 2019 veniva proposto a Venezia a 331€ per la farina di soya 44%, e 341€ per la proteica, mentre la farina di soya 44% convenzionale ogm free veniva trattata da ottobre 18 a settembre 19 a 380€ partenza Verona.
Prezzi accettabili per il mercato al consumo che però spera sempre in valori più bassi che difficilmente potranno arrivare. Ciononostante certezze in questo campo non esistono e la valutazione all'acquisto corre sul filo delle ricoperture in base ai consumi e ai valori di trasformazione zootecnica.
Per i cereali sono state fatte ricoperture sul porto di Ravenna novembre 18/giugno 19 e novembre 19/giugno 2020 a 180€. Ben tenuto l'orzo, grano di base è invece nella confusione più totale causa la qualità e il Don e il mercato ha una forbice molto elevata da 165€ arrivo a 185.
Per il settore delle bioenergie forse varrebbe la pena fare un po' di scorta di crusca che potrebbe ben presto riprendere quota. Disponibili anche i residui della lavorazione del mais dolce.
Indicatori internazionali 12 luglio 2018
l'Indice dei noli è risalito sino a 1632 punti, il petrolio è a 70,00$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,16536
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
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La raccolta dei frumenti teneri e duri è ancora in corso nelle zone interne del Centro-Nord. I prezzi sono simili alla chiusura della campagna scorsa relativamente al frumento duro mentre un po' più bassi per il tenero. Continuano a calare mais e soia e l'orzo invece è in aumento.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 09 luglio 2018 -
Venerdì scorso il mercato ha chiuso in forte aumento in quanto sono state effettuate diverse ricoperture. Il mercato era sceso in modo sensibile, di fronte al fatto che le sanzioni fossero in essere. Chi aveva venduto prima ha ben pensato di ricoprirsi con ampi margini di guadagno.
Chiusure di venerdi sera:
Il telematico delle ore 9,10 di lunedi 9/7:
SEMI Lug -6,4 Ago -9,50 Sett -9,0
FARINA Lug -3,3 Ago -2,90 Sett -2,7
OLIO Lug 0 Ago -0,03 Sett 0
GRANO Lug -3,2 Sett - 8,6 Dic -7,4
CORN Lug -3,2 Sett -3,6 Dic -4
La guerra commerciale è appena iniziata, occorrerà attendere la decisione della Cina se ritirerà o stornerà i 3 milioni di tonnellate già prenotati. Questo potrebbe avere influenze sull'Usda di giovedì prossimo, intanto AgriCensus parla di una cancellazione in essere da parte Cinese di 432,000 tonnellate di seme di soya.
Troppo presto per ipotizzare dei prezzi, che comunque saranno più alti di quelli di venerdì, troppo presto anche per fare previsioni. Comunque prima dell'impennata di venerdì solo pochi hanno effettuato ricoperture sul "fondo del mercato".
I giochi sono ancora tutti aperti e intanto in Brasile il seme ha raggiunto gli stessi valori del mercato USA, a conferma di quanto più volte ribadito che i mercati sono un sistema di vasi comunicanti.
Per il settore delle bioenergie potrebbe essere l'ultima occasione per acquistare la crusca prima di una probabile ripartenza.
Indicatori internazionali 09 luglio 2018
l'Indice dei noli è risalito sino a 1622 punti, il petrolio è a 74,00$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,17651
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venerdi 6 luglio 2018
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Meno traumatico del previsto l'apertura dei mercati all'indomani dell'introduzione dei dazi USA / Cina. A una prima flessione ha fatto seguito un rialzo, specie per la soya, che seppur di piccola intensità, ha riacceso una speranza negli operatori.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 7 luglio 2018 -
La prima giornata dei dazi e il mercato ha chiuso come di seguito:
da notare il sensibile rialzo del grano dovuto a stime che danno produzioni nella UE di 6 milioni di tonnellate in meno rispetto alle previsioni; così anche per Russia/Ucraina/Kazakistan dove il delta negativo arriverebbe a 8 milioni di tonnellate.
Quindi grano in tensione e questo potrebbe risultare da traino per tutte le commodities.
Per il comparto soya, nella primissima mattinata del 6 luglio, il telematico riportava un andamento positivo. Un rialzo non particolarmente sensibile, ma psicologicamente inaspettato.
E' certo che il mercato è sceso molto. Prendendo a riferimento il solo mese di luglio come la farina dal massimo di 406,10 dollari tonnellata è scesa a 328,20 quindi – 19,18%; il seme dal massimo di 1090 centesimi di dollaro per bushel è sceso a 835,40 quindi 23,35%. (quasi quanto i dazi), tenendo poi conto che l'origine Sud America è invece aumentata del 15-20% possiamo dedurne che i mercati si sono quasi livellati. Difficilmente la Cina potrà stornare gli acquisti già fatti o rinunciare a breve al mercato USA e questo porta a ritenere che si sia toccato il fondo.
Troppo presto per ipotizzare dei prezzi.
Per il settore delle bioenergie forse varrebbe la pena di acquistare la crusca che potrebbe ben presto riprendere quota.
Indicatori internazionali 06 luglio 2018
l'Indice dei noli è risalito sino a 1612 punti, il petrolio è a 72,00$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,17043
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ultima ora - Venerdi 6 luglio 2018
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ll raccolto italiano dei frumenti è entrato ormai nella fase centrale e i listini nazionali iniziano a rilevare i primi prezzi. Imprevedibilità sui mercati internazionali.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 02 luglio 2018 -
Il frumento tenero a Bologna si è proposto con quotazioni inferiori rispetto alla chiusura della campagna precedente, mentre per il frumento duro, almeno per quanto concerne il Sud, ha registrato prezzi in aumento. Mais e semi di soia ancora in diminuzione.
Sui mercati internazionali l'imprevedìbilità regna sovrana, venerdì i dati USDA avrebbero dovuto essere tendere al rialzo e invece:
Questa mattina (ore 11,45) tutto in discreto rialzo, i motivi più disparati: i dati emessi dalla Commissione Europea sulle produzioni del grano 137 milioni di ton. contro le quasi 142 dell'annata precedente; che unita al dato della Russia e Ucraina con quasi 14 milioni di tonnellate in meno, potrebbe diventare un fattore incendiario; il fatto che il mercato sia sceso quasi quanto prevede l'imposizione dei dazi; i premi aumentati in sud America ma diminuiti nel Nord.
Certo il mercato non può solo scendere e serpeggia una certa inquietudine tra gli operatori a fronte di un mercato che è già quasi sceso della quota dei dazi e all'ipotesi di sussidi agli agricoltori.
I valori odierni ruotano a 354/364 sul disponibile agosto dicembre 352/362 e per il 2019, il primo semestre 346/356 e il secondo a 335/344 partenza porti per trasformarli in un reso occorre valutare da 10 a 15/17 € tonnellata per il Nord Italia.
Indicatori internazionali 02 luglio 2018
l'Indice dei noli è risalito sino a 1385 punti, il petrolio è a 74,00$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,16582
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Prezzi in flessione. Riportiamo alcune note interessanti che stanno circolando tra gli operatori.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 27 giugno 2018 -
Ieri sera il mercato ha continuato a scendere, seppure in modo contenuto e non univoco:
Il mercato, in questo momento (ore 9,36), è tutto in territorio positivo la volatilità è alta e i nervi degli operatori sono tesi. I pareri, le opinioni, le notizie si susseguono e a tal riguardo ne riportiamo due particolarmente significative:
"E' in essere un'altra presa di posizione del governo USA contro la Cina. Il Wall Street Journal ha riportato che sarebbero in studio norme impedire a quelle società possedute almeno al 25% da capitali cinesi di comprare compagnie impegnate in USA nella "tecnologia industriale significativa".
Se tale mossa fosse attuata vuol dire che non ci saranno ripensamenti prima del 06 luglio.
L'altra notizia che avrà peso in futuro è stata diffusa da Agricensus Brasile: "La Cina probabilmente cercherà di importare seme di soia da 68 paesi che si sono impegnati a unirsi alla sua iniziativa "One-belt-one-road" nei prossimi 15 anni, secondo un nuovo studio, in quanto il paese cerca di minimizzare l'eccessivo affidamento sulle importazioni statunitensi. Il rapporto, pubblicato martedì dal primo rapporto sullo sviluppo agricolo cinese dell'Accademia cinese delle scienze agricole (CAAS), illustra la strategia della Cina per il periodo compreso tra il 2020 e il 2035 e analizza i risultati potenziali. Il rapporto indica che la Cina darà priorità alla produzione interna di grano e riso con gli incentivi politici necessari, cercando al contempo di diversificare l'offerta di soia." Il conflitto commerciale tra Cina e Stati Uniti genera effetti negativi per entrambi i paesi. L'esportazione statunitense di prodotti agricoli verso la Cina declina e il benessere dei consumatori cinesi è influenzato negativamente dagli aumenti dei prezzi ", ha affermato l'accademia. Il risultato della simulazione per il periodo del 2020 e del 2035 mostra che "la tassazione bilaterale tra Stati Uniti e Cina farà sì che le esportazioni di prodotti agricoli statunitensi verso la Cina si riducano del 40%. Tra questi, l'esportazione di soia e altri prodotti diminuirà del 50% circa ". In risposta a questo scenario, la Cina spera di "rafforzare i commerci con paesi a una sola strada e aumentare l'importazione di sostituti di soia", ha affermato il CAAS. La Cina imporrà le importazioni statunitensi di semi di soia il 25% dal 6 luglio, quando uno scambio commerciale tra le due maggiori economie del mondo si trasformerà in una guerra commerciale. La Cina consuma circa un terzo di tutta la soia prodotta, mentre gli Stati Uniti producono circa la stessa quantità."
Per ora è ancora da classificarsi come nota fantasiosa ma potrebbe avere un fondo di verità.
Quindi, come al Circo, le difficoltà sono sempre più elevate e spesso si aumenta il rischio togliendo la rete.
Il mercato è sceso molto ma, se non ci saranno ripensamenti potrebbe perdere ancora dei punti, seppure è buona norma ricordare che i prezzi non sono comprimibili all'infinito, considerato che i costi di produzione esistono in tutto il globo.
Indicatori internazionali 27 giugno 2018
l'Indice dei noli è sceso sino a 1323 punti, il petrolio è a 71,00$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,16571
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E' partita la schermaglia dei dazi tra USA e Cina. 25% sul valore è la percentuale che entrambi i contendenti hanno dichiarato di applicare alle rispettive liste di prodotti.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 18 giugno 2018 -
Gli USA hanno stilato un elenco di 1.102 prodotti, pari ad un valore di 34 miliardi di dollari, che saranno sottoposti a dazi sul 25% sul valore, decorreranno dal 6 luglio mentre per 284 (pari ad un valore di 16 miliardi di dollari) i dazi verranno applicati in un secondo momento.
La Cina ha immediatamente reagito con un elenco di 545 prodotti (pari ad un valore di 34 miliardi di dollari), su cui verrà applicato un dazio del 25% sul valore, e per altri 50 prodotti (pari ad un valore di 16 miliardi) con applicazione idei dazi posticipata in un secondo momento.
Nell'elenco dei "cinesi" come previsto vi sono i semi di soia, il sorgo, la carne suina, la carne bovina, quella di pollo, prodotti caseari, succo d'arancia, frutta, pesci ecc...
Naturalmente sussiste la speranza che sopraggiungano ripensamenti entro il 6/7 oppure delle revisioni all'ultimo minuto. Per ora comunque l'atmosfera è pesante e i fondi di investimento, hanno preferito alleggerirsi su tutta la linea dando maggior peso al calo. Venerdì sera il mercato ha chiuso:
mentre stamattina l'andamento è stato misto: comparto soya in leggero recupero, comparto cereali in leggero calo.
L'Europa deve augurarsi che la Cina non cerchi sbocchi commerciali in acquisto per i cereali nei paesi d'influenza Russa.
I primi valori di farina di soya in uscita stamattina sul mercato sono stati: farina di soya 44% 360 e proteica 370€ luglio dicembre 362/372€ e il 2019 gennaio giugno proteica a 364 e luglio dicembre proteica 346 mentre la 44 per un anno 343. partenza porti.
Sul mercato interno si segnala un sensibile calo dei cruscami i cui valori sono quindi appetibili aggirandosi sui 128-130€ sul disponibile e 135 sul luglio-dicembre. L'orzo è in preda alla problematica del peso specifico, che risulta essere molto leggero, il mais instabile in base alle voglie di vendita per fare spazio ai cereali estivi.
Per le bioenergie abbiamo disponibilità di mais bianco e di seme di girasole scondizionato. Chi fosse interessato a queste commodities può contattare Mario Boggini al +39 338 6067872.
Indicatori internazionali 18 giugno 2018
l'Indice dei noli è salito sino a 1445 punti, il petrolio è a 64,00$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,15803
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I dati diffusi da USDA nelle scorse ore erano mediamente rialzisti. Le stime di fine raccolta in USA sono, per corn e seme di soya, più basse del previsto.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 13 giugno 2018
Le sorprese più grandi possono arrivare dal grano in quanto l'USDA ha condiviso e avvallato le previsioni dei cali di produzione da parte di Russia/Ucraina/Kazakistan. Infatti, la produzione di quei paesi è uscita a 123,74 milioni di tonnellate contro 127,44 dell'USDA di maggio (e i 142,22 del 2017/18). Il calo è tutto imputabile alla Russia la cui produzione è stata stimata a 68,50 contro 72 di maggio (era 85 quella del 2017/18).
Le produzioni degli altri Stati più importanti per la produzione del grano, quali Australia/Canada/Argentina, sono rimaste invariate rispetto alle previsioni di maggio, così come pure quella degli USA è rimasta praticamente invariata (49,74 contro 49,57). Alcontrario quella della UE è diminuita di 1 milione di tonnellate: 149,40 contro 150,40.
Sui semi di soia invece sorprende che l'USDA continui a non diminuire le sue stime sull'esportazione dagli USA: sono sempre l'11% in più di quelle della scorsa campagna. Forse l'USDA non ha timori sui problemi politici di USA/Cina. La produzione Argentina è stata ridotta 37 milioni di tonnellate, era 39 in maggio e 57,80 quella della campagna precedente. E' stata aumentata la produzione brasiliana a 119, era 117 in maggio e 114,10 quella della campagna precedente.
Il mercato quindi ha così chiuso in serata del 12 giugno:
Con grande meraviglia il mercato telematico della mattinata seguente stava trattando tutto in territorio negativo. Il seme da meno 7 a meno 9 punti, (centesimi di dollaro per bushel) la farina da 2 a 3 dollari meno per tonnellata corta,(per trasformala moltiplicare per 1.1023) il mais meno 1 punto, e sorpresa il grano da meno 5 a meno 7,75 punti.
Poco da commentare sul mercato interno. Il grano è sempre in tensione, il mais segnato dalle vendite di stoccatori e produttori che devono fare spazio al grano e all'orzo (quest'ultimo non si prevede di qualità). Il calo dei cruscami potrebbe essere una occasione imperdibile.. Il calo delle farina di soya è determinato da una penuria di merce che sta per finire, e il calo della farina di soya convenzionale è principalmente sostenuto da una guerra a tre tra produttori.
Per le bioenergie nulla di nuova sotto il sole. Chi fosse interessato vi è disponibilità di mais bianco macchiato, tossinato e di seme di girasole scondizionato. Per informazioni contattare dottor Mario Boggini +39 338 606787.
Indicatori internazionali 13 giugno 2018
l'Indice dei noli è salito sino a 1391 punti, il petrolio è a 66,00$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,1732
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
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A fronte dell'indebolimento del seme e della farina, resta comunque la resistenza del grano, in quanto sussiste pessimismo sulle produzioni Ucraine e Russe.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 11 giugno 2018 -
Il mercato, condizionato dalle varie tensioni dei dazi, è sceso ancora. La notizia che il Messico, uno dei principali importatori di carne suina dagli USA, abbia intenzione di imporre un dazio all'import ha fatto infatti ridimensionare i valori di mercato, ed ecco che il seme è sceso sotto i 1000 punti e la farina si avvicina ai 350 dollari per tonnellata corta, anche grano e mais in ridimensionamento.
A fronte dell'indebolimento del seme e della farina, resta comunque la resistenza del grano, in quanto sussiste pessimismo sulle produzioni Ucraine e Russe. Si stimano infatti 120 milioni di tonnellate contro le 142 della precedente campagna.
Sul mercato interno:
Troppo presto per dare dei valori. In queste circostanze occorre prendere al balzo queste occasioni e, se del caso, valutare i futuri a 6/12 mesi. Venerdì un primario importatore quotava:
- farina di rsoya proteica partenza porto di Ravenna 393€ alla tonnellata sul caricabile, 389€ sulla seconda quindicina di giugno, il luglio-settembre 383€ e l'ottobre-dicembre 360 € per il 2019 gennaio-giugno 375€ e il luglio-dicembre 360€. questi valori sul 2019 si stanno avvicinando a soglie di interesse per delle parziali coperture.
Gli operatori auspicano una farina di soya ancora più bassa, ma occorre porre molta attenzione a quello che può scatenare il grano, che quando rincara trascina tutto il mercato delle Materie Prime Agricole.
Il mais sembra abbia già finito la sua fase di rincaro, influenzato probabilmente dall'arrivo dell'orzo e dall'avvicinarsi del raccolto del grano ma sui mercati esteri, dove Orzo e Grano arrivano generalmente più tardi, la situazione non cambia. Il mais "comunitario" (rumeno/bulgaro), per il giugno, venerdì era quotato ad euro 175 contro 173 di giovedì, mentre il luglio non era quotato.
L'ottobre/novembre/dicembre erano quotati ad euro 167 contro 166. Persiste la scarsità di cruscami che quotano ancora prezzi alti sia per la zootecnia che per le bioenergie.
Nulla di nuovo da segnalare nel mercato delle bioenergie, dove continua la vana caccia al mais tossinato e a cruscami a basso costo. Ancora disponibile il seme di girasole scondizionato ma con il 35% 40% di olio. Entro breve saranno disponibili gli avanzi di lavorazione del mais dolce, con valori intorno ai 25 € alla tonnellata se nel raggio di 80 km dal luogo di produzione. Chi fosse interessato a queste commodities può contattare Mario Boggini al +39 338 6067872.
Indicatori internazionali 11 giugno 2018
l'Indice dei noli è salito sino a 1391 punti, il petrolio è a 65,00$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,18042
@Pastificio.Andalini
(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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