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Latte, Mercuri (alleanza cooperative): Eccesso di produzione e mercato al ribasso. A gennaio -10% di domanda interna. Aperto tavolo di confronto della cooperazione.

Roma - "Il mercato del latte è in piena défaillance. Perché non ce la fa ad assorbire l'eccesso di produzione del 5%, determinato dalla fine delle quote latte, e perché contemporaneamente ha subito gli shock dell'embargo russo, la diminuzione dell'export verso la Cina e la caduta dei consumi nazionali che a gennaio ha fatto registrare un -10%. Per questo a fine mese la cooperazione italiana – che rappresenta il 70% della materia prima nazionale - aprirà un confronto per reagire al cedimento del settore".

Lo ha detto il presidente dell'Alleanza delle Cooperative Italiane agroalimentari, Giorgio Mercuri, che ha aggiunto: "A soffrire di più sono le aziende ben strutturate, che negli anni hanno fatto investimenti importanti e che ora faticano a sostenere quei costi; per questo occorre invertire la tendenza e individuare nuovi strumenti che portino alla riduzione delle produzioni e che possano agevolare il superamento di questo momento di fortissimo squilibrio tra domanda e offerta. Noi siamo pronti a fare la nostra parte per sostenere le imprese, per cui sarebbe opportuno prevedere anche misure in grado di legare il prezzo del latte al valore del mercato dei formaggi Dop e garantire così una giusta remunerazione, come peraltro espressamente previsto dal regolamento comunitario sulla regolamentazione dell'offerta di tali prodotti".

Mercuri ha poi annunciato che la cooperazione ha aperto un confronto all'interno dei propri organi per arrivare entro pochi giorni alla definizione di alcune proposte concrete: "È in agenda – ha detto - un incontro del coordinamento settoriale dell'Alleanza delle Cooperative agroalimentari, per definire le strategie finanziarie e le misure strutturali oltre che per dare risposte concrete al comparto". Un confronto interno che nasce anche in seguito a quanto espresso dal presidente di AOP Latte Italia (associazione delle organizzazioni di produttori), Carlo Mizzi, dopo l'ultimo Cda della realtà cooperativa che vale il 10% della produzione nazionale e rappresenta 1000 soci.
Con 27.550 allevamenti (pari al 68% del totale in Italia) e circa 700 imprese cooperative che raccolgono il 70% della materia prima nazionale (quasi 7 milioni di tonnellate di latte), la cooperazione contribuisce al sistema lattiero-caseario nazionale con un valore economico di circa 7 miliardi di euro (export all'11%), che corrisponde al 45% del fatturato complessivo della filiera. Un valore, quest'ultimo, che esprime il 19% del fatturato globale della cooperazione agroalimentare.

(Alleanza Cooperative 19 febbraio 2019)

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Cereali, mercati in catalessi. latte, ancora crisi. Vino, cresce del 22% l'export dei vini toscani. Nuove IGP, tocca ai cappellacci ferraresi. Cirio cresce nel Regno Unito. Editoriale: Epidemia si o epidemia no, Zika contro meningite.

SOMMARIO Anno 15 - n° 06 14 febbraio 2016
1.1 editoriale Epidemia Si, Epidemia No. Zika contro meningite
3.1 cereali Cereali, in balia dei flutti finanziari
4.1 Lattiero Caseario Ancora stato di crisi per il latte e i suoi derivati.
5.1 prezzo del latte Prezzo "a riferimento" del latte industriale. III quadrimestre 2014
5.2 eventi vino Il 50° Vinitaly dedica a Giacomo Tachis una degustazione storica dei suoi vini
5.2 nomine E' Francesco Zambonini il nuovo responsabile della Zona CIA di Reggio Emilia
6.1 vino L'export dei vini toscani cresce del +22%
7.1 energia e cooperazione Power Energia, cresce ancora la base sociale
7.2 nuove IGP IGP ai Cappellacci di zucca ferraresi
8.1Cereali Cereali, mercati in "catalessi"
9.1 eventi Le varie identità del Parmigiano Reggiano
9.2 export Export, non si arresta il boom dei prodotti Cirio in Regno Unito. +20%
10.1 eventi L'agricoltura Urbana sposa la creatività e diventa arte
11.1 promozioni "vino" e partners

Cibus 6 14feb2016COP

Latte: accordo su sistema di indicizzazione del prezzo e firmato decreto per ripartizione dei 25 milioni di euro Ue agli allevatori. Il meccanismo di indicizzazione del prezzo del latte.

Roma - Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che si è svolta a Roma la prima riunione del Comitato consultivo previsto dall'accordo di filiera per il sostegno al comparto lattiero caseario siglato al Ministero a novembre. All'incontro hanno partecipato i rappresentanti delle organizzazioni agricole, dell'industria, delle cooperative e della grande distribuzione.

È stato definito il sistema base di indicizzazione del prezzo del latte, attraverso un meccanismo oggettivo che tiene conto dei costi di produzione e dell'andamento dei prezzi del latte e dei formaggi sul mercato interno ed estero. L'industria lattiera ha confermato l'impegno a definire un modello di contratto standard e di promuovere tra i propri associati l'utilizzo degli indici elaborati sul sistema base nei contratti che verranno stipulati per l'acquisto di latte.

Per quanto riguarda i 25 milioni di euro previsti per il settore zootecnico dall'intervento straordinario europeo, il Ministro Maurizio Martina ha firmato il decreto per la ripartizione degli aiuti diretti alle imprese di allevamento per il latte prodotto e commercializzato nei mesi di dicembre 2015, gennaio e febbraio 2016. L'impatto stimato della misura è di 1 centesimo per litro di latte venduto alla stalla. Il decreto è stato già trasmesso ad Agea per l'erogazione dei contributi a circa 36 mila allevatori.

Al tavolo la Grande distribuzione ha presentato un programma delle attività di promozione straordinaria dei prodotti lattiero caseari italiani, che sarà caratterizzata dall'utilizzo di un marchio che consenta di individuare in maniera chiara e omogenea i prodotti lattiero caseari di origine 100% italiana sugli scaffali.

"Continuiamo a lavorare concretamente - ha detto il Ministro Maurizio Martina - per sostenere tutto il sistema lattiero caseario italiano. Dopo l'accordo di novembre, siamo passati alla fase operativa, mantenendo gli impegni presi per interventi strutturali, a partire dalla definizione del meccanismo di indicizzazione del prezzo. Un punto centrale, atteso da anni, per tutelare meglio il reddito dei nostri allevatori, tenendo in considerazione parametri reali come i costi di produzione. La collaborazione tra le componenti della filiera va avanti e può diventare un fattore determinante per la ripresa del settore. Ora sarà importante applicare le decisioni prese e rispettare la durata minima dei contratti che deve essere di almeno un anno. Sul fronte degli aiuti europei, ho firmato il decreto di ripartizione dei 25 milioni di euro che Agea provvederà a erogare già dalle prossime giornate. C'è tanto da fare, ma stiamo gettando le basi per rendere più competitivo questo comparto strategico. Al primo posto viene la giusta remunerazione del lavoro dei nostri allevatori".

IL MECCANISMO DI INDICIZZAZIONE DEL PREZZO DEL LATTE

Il sistema base elaborato da Ismea prende in considerazione 4 gruppi di riferimento selezionati:
1- prodotti a medio-bassa stagionatura (Provolone Val Padana fresco e maturo, Mozzarella, Gorgonzola, Italico)
2- prodotti a elevata stagionatura (Parmigiano Reggiano e Grana Padano in vari gradi di stagionatura)
3- prodotti esteri (Latte scremato in polvere Francia, Oceania e Germania, Edamer Germania, Latte intero in polvere Germania)
4- input di produzione (mais, farina di soia, sorgo, crusche, farinacci).
All'interno delle 4 componenti sono stati scelti i primi 5 prodotti con il coefficiente più alto, per un totale di 20 prodotti. L'ampiezza dei panieri e la loro articolazione rappresenta un elemento importante in termini di stabilità dell'indicatore in quanto evita che fluttuazioni impreviste o indotte di singoli componenti possano determinare variazioni consistenti. Il sistema individuato è:
- oggettivo, in quanto elaborato attraverso l'applicazione di tecniche statistiche che escludono ogni criterio di soggettività nella scelta dei parametri di ponderazione e dei prodotti che compongono i singoli componenti;
- affidabile, perché costruito attraverso l'individuazione di fonti non influenzabili dalle parti in causa; con un aggiornamento dei dati immediato (il mese successivo a quello di riferimento) e continuativo;
- articolato, in modo da comprendere tutte le variabili in grado di influire su costi di produzione del latte e i suoi derivati e sufficientemente complesso da non subire "shock" da parte di fluttuazioni repentine e improvvise di prezzi puntuali.
- neutrale, in quanto elaborato e implementato da una parte terza al sistema di contrattazione;
- trasparente, in termini di disponibilità dei dati di partenza, delle elaborazioni e dell'indice stesso.

(Mipaaf - Ufficio Stampa Roma, 28 gennaio 2016)

Latte e derivati in crisi profonda. Cede il burro su tutti i fronti e crolla il latte spot. Se l'ultimo mese ha riportato il sorriso sui volti dei produttori di Parmigiano Reggiano e in parte anche dei padanisti, al contrario i produttori di latte hanno ben ragione di lamentarsi.

di Virgilio 23 dicembre 2015

LATTE SPOT Profondo rosso. Il latte spot crolla nell'ultima settimana del 2015. Il latte scremato spot di provenienza estera addirittura cede quasi il -30% nelle ultime 5 settimane. Più contenuta la perdita del latte crudo spot nazionale che, nella settimana in corso, cede il -1,49% mentre il pastorizzato spa di provenienza estera lascia sul campo il -6,67%. Nello specifico, le quotazioni scaligere, delle tre merceologia, sono così riassumibili:
- latte crudo spot nazionale: 32,99 - 35,05 €/100lt. latte
- latte pastorizzato spot estero: 27,84 - 29,90 €/100lt. latte
- latte scremato pastorizzato spot estero: 11,39 - 13,46 €/100lt. latte.

BURRO E PANNA Indietro tutta. Unica nota positiva è il mantenimento del valore della panna di centrifuga a uso alimentare quotata a Verona che mantiene il prezzo delle ultime otto settimane. Tutti gli altri prodotti oggetto di analisi sono in arretramento di 5 centesimi e addirittura -10 centesimi perduti dalla crema milanese.

Borsa di Milano 21 dicembre:
BURRO CEE: 2,75€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 2,90€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 1,90€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 1,70€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE: 1,42€/Kg.

Borsa Verona 21 dicembre:
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,50-1,55 €/Kg.

Borsa di Parma 18 dicembre:
BURRO ZANGOLATO: 1,35€/kg.

Borsa di Reggio Emilia 22 dicembre
BURRO ZANGOLATO: 1,30 - 1,30€/kg.

GRANA PADANO Continua la leggera crescita del Grana Padano. Ancora +5 centesimi al chilo guadagnati sia dal 9 che dal 15 mesi e oltre di stagionatura. In particolare:
9 mesi: 6,45 - 6,55 €/Kg
15 mesi: 7,20 - 7,85/kg.

PARMIGIANO REGGIANO Mercato euforico per il re dei formaggi. + 10 centesimi guadagnati dal 12 mesi e ben +15 centesimi dal 24 mesi. Una cavalcata che porta a valorizzare i magazzini a vantaggio di coloro che hanno creduto nella ripresa tanto agognata.
12 mesi: 7,85 - 8,15 €/kg.
24 mesi: 9,05 - 9,35 €/kg.

 

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Non accenna a rallentare la crisi del latte. Ancora in discesa, per la quarta settimana consecutiva, i listini del latte spot. Burro e crema stazionari. Le prossime festività dovrebbero contribuire a fare recuperare quotazioni al Parmigiano Reggiano.

di Virgilio Parma, 9 dicembre 2015

LATTE SPOT Non s'arresta la caduta del latte. Alla borsa scaligera il latte crudo spot nazionale replica la flessione della scorsa settimana e consolida la flessione negativa che ormai prosegue da un mese (-2,17%). Analogo andamento ha riguardato anche il latte intero pastorizzato di provenienza estera (-2,36%) mentre è precipitato (-11,11%) il latte scremato pastorizzato spot estero. Nello specifico quindi il latte nazionale si è collocato tra 34,02 e 35,57€/100 litri di latte, l'intero pastorizzato spot estero tra 31,45 e 32,48€/100 litri e infine lo scremato estero 16,04-17,08€/100 litri di latte.

BURRO E PANNA Nessuna quotazione rilevata a Milano lo scorso lunedì 7 dicembre. Invece, come era prevedibile, a Parma lo zangolato ha ceduto 5 centesimi adeguando quindi il listino alla quotazione di Reggio Emilia di martedì scorso. Invariato il listino veronese relativamente alla crema a uso alimentare.

Borsa di Milano 30 novembre:
BURRO CEE: 2,80€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 2,95€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 1,95€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 1,75€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE: 1,52€/Kg.

Borsa Verona 7 dicembre:
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,50-1,55 €/Kg.

Borsa di Parma 4 dicembre:
BURRO ZANGOLATO: 1,35€/kg.
Borsa di Reggio Emilia 01 dicembre
BURRO ZANGOLATO: 1,35 - 1,35€/kg.

GRANA PADANO Nessuna quotazione a Milano e perciò sono confermati, almeno formalmente, i listini della scorsa settimana.
Per memoria riportiamo le ultime quotazioni rilevate: 6,35-6,45 €/kg per il 9 mesi di stagionatura e 7,10-7,75 €/kg per il 15 mesi e oltre di invecchiamento.

PARMIGIANO REGGIANO Vitalità ritrovata in extremis per il Re dei formaggi. Ulteriori 10 centesimi guadagnati dal 24 mesi di stagionatura e solo 5 per il 12 mesi di invecchiamento.
Nello specifico, alla borsa di riferimento comprensoriale di Parma, il 12 mesi è stato quotato 7,70-8,00€/Kg e il 24 mesi di stagionatura tra 8,80 e 9,10€/Kg.

PRRE 4dic15

 

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Domenica, 29 Novembre 2015 10:19

Mercuri: bene incontro De Castro - Hogan

Santandrea (Coordinatore Vino - Alleanza Cooperative Italiane): Dossier Etichettatura banalizza il nostro patrimonio vitivinicolo. "Ci auguriamo – ha concluso - che dopo l'incontro con De Castro, il Commissario Hogan sappia ascoltare e farsi interprete presso gli uffici della direzione generale Agricoltura e Sviluppo Rurale della Commissione europea

Roma, 25 novembre 2015)
"Fa ben sperare l'incontro avvenuto tra Paolo De Castro, coordinatore del gruppo S&D della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, e Phil Hogan, Commissario europeo all'agricoltura". Queste le parole con cui il presidente dell'Alleanza delle Cooperative agroalimentari, Giorgio Mercuri, ha commentato la notizia del colloquio tra i due big dell'agricoltura europea avvenuto ieri presso la sede del Parlamento europeo a Strasburgo.

"Sappiamo – ha proseguito Mercuri - che tra i temi discussi da De Castro e Hogan vi sono alcuni dossier determinanti per la cooperazione, come la tutela dei vini identitari, ovvero tutti quei vini che prendono il nome dal vitigno, sul quale segnaliamo una forte preoccupazione del mondo della produzione per il rischio liberalizzazione paventato dall'esecutivo comunitario e che dobbiamo assolutamente scongiurare, i programmi di frutta, latte e verdura nelle scuole e l'atto delegato relativo alle AOP per il settore ortofrutticolo. Tre settori, quelli del vino, dell'ortofrutta e del lattiero-caseario, che per la cooperazione italiana valgono circa 20mld di euro l'anno. L'augurio – ha concluso Mercuri – è che il Commissario Hogan dimostri su questi temi la stessa sensibilità e capacità di ascolto con cui mesi fa decise di affrontare l'embargo russo".

Per la coordinatrice del settore vitivinicolo dell'Alleanza delle Cooperative italiane, Ruenza Santandrea: "Quello che arriva da Strasburgo è un primo segnale positivo per bloccare il dossier di riforma delle regole di etichettatura dei vini europei, tra le cui pieghe si nasconderebbe il pericolo di una vera e propria banalizzazione di alcuni dei principi su cui si regge la forza del nostro settore vitivinicolo. Queste misure – ha proseguito Santandrea - rischiano di vanificare il lavoro di anni nella promozione e nella valorizzazione di alcune tra le più importanti produzioni vitivinicole italiane e con esse le economie di quelle aree. "Ci auguriamo – ha concluso - che dopo l'incontro con De Castro, il Commissario Hogan sappia ascoltare e farsi interprete presso gli uffici della direzione generale Agricoltura e Sviluppo Rurale della Commissione europea delle ragioni di quel mondo produttivo che ha trovato nel binomio biodiversità – territorio il proprio modello di business". Nel 2014 il settore vino della cooperazione – che rappresenta il 58% della produzione nazionale - ha generato un fatturato di 4,3mld di euro, di cui 1,8mld provenienti dalle esportazioni.

Per il presidente di Alleanza Cooperative Italiane agli storici problemi del settore si è aggiunto l'aumento della produzione all'interno dell'UE, la fine del regime delle quote latte, l'embargo russo e la minore domanda cinese. Una combinazione di cause che si sono sommate a quelle strutturali.

Roma, 26 novembre 2015. "L'obiettivo era mettere a riparo il lattiero caseario dalla tempesta perfetta che sta subendo: le misure intraprese devono servire a riprendere fiato e a cambiare rotta". Lo ha detto oggi il presidente dell'Alleanza delle Cooperative agroalimentari, Giorgio Mercuri, a commento dell'accordo per la stabilità e la sostenibilità della filiera lattiero-casearia italiana, siglato oggi al Mipaaf dai principali attori del comparto.

"L'aumento della produzione di materia prima nell'Ue – ha proseguito Mercuri – la fine delle quote latte, l'embargo russo e la minor domanda cinese sono la causa combinata della crisi sul prezzo del latte agli allevatori, ma i problemi strutturali c'erano prima e ci saranno anche dopo. Perciò, se da una parte ci si è finalmente convinti dell'importanza di avviare un dialogo con tutta la filiera, dall'altra occorre stabilizzare il settore partendo dalle sue fondamenta. Per quanto ci riguarda – ricorda il presidente dell'Alleanza agroalimentare – la cooperazione ha rappresentato in questo periodo un riparo vitale per i quasi 28mila soci, con le 700 cooperative che hanno potuto pagare un prezzo sempre superiore a quello del mercato. Per questo motivo sarà sempre più importante intraprendere percorsi di aggregazione in sintonia con logiche di filiera integrate, ed è anche questo che ci impegneremo a promuovere nei prossimi tavoli".

Alleanza delle Cooperative italiane – settore agroalimentare contribuisce al sistema lattiero-caseario nazionale con un valore economico di circa 7 miliardi di euro e rappresenta il 58% della produzione e il 70% della trasformazione italiana.

Etichettatura discriminante. Cereali all'insegna della stabilità e i dati USDA sono incoraggianti. Frodi e olio, Latte, crisi e piagnistei tardivi. Agromercati, la carne risente dell'allarme OMS (in allegato il formato pdf scaricabile)

SOMMARIO Anno 14 - n° 46 15 novembre 2015
1.1 editoriale UE, etichettatura discriminante.
2.1 cereali Segnali incoraggianti dai dati USDA.
3.1 cereali Cereali, all'insegna della stabilità.
4.1 Lattiero caseario Parmigiano Reggiano, verso una ripresa?
5.1 #vino #export Ismea-UIV: balzo del 60% dell'importazioni cinesi di vino nei primi nove mesi del 2015
5.2 emilia romagna Territorio. Programmi speciali d'area.
6.1 Olio e frodi commerciali Olio made in Italy, o quasi.
6.2 Latte e ricerca in cina Accordo tra Cornell University e Yuli (Cina)
7.1 protesta latte quando le vacche son già scappate...
7.2 latte Firmato decreto Fondo Latte
8.1 Quote latte PR-RE In un anno 18 milioni di scambi
9.1 agromercati L'allarme Oms sulle carni scompiglia i mercati zootecnici
10.1 promozioni "vino" e partners

Cibus 46 COP 15Nov2015

Domenica, 15 Novembre 2015 10:14

Accordo tra Cornell University e la cinese Yili

Accordo strategico tra Cornell University e il colosso Cinese del latte Inner Mongolia Yili Industrial Group. La prestigiosa Università statunitense (ben 43 premi nobel nel suo palmarès) svilupperà una ricerca sostenuta da una delle 10 principali imprese lattiero casearie mondiali.

di Virgilio - Parma, 12 novembre 2015
Tra non molti anni la popolazione mondiale raggiungerà quota 9 miliardi e il problema della nutrizione connessa a una sostenibilità dell'agricoltura, che peraltro erano i temi fondanti l'Expo Milano 2015, potrebbero entro brevissimo tempo diventare un pericoloso fattore limitante della già fragile coesione tra i popoli.
Dalle colonne di CLAL News, Leo Bertozzi, informa di una strategica collaborazione tra la blasonata università statunitense e il gruppo Yili cheprevede la realizzazione di programmi di ricerca per accrescere l'innovazione nel settore lattiero-caseario, il miglioramento qualitativo e la sicurezza alimentare, partendo dalla gestione dell'allevamento fino alla trasformazione del latte, per creare prodotti innovativi con alto valore aggiunto.

In particolare, la Yili finanzierà l'università di Cornell per sviluppare una nuova tipologia di formaggio adatta al mercato cinese, usando componenti del latte ed altri ingredienti particolarmente graditi ai consumatori asiatici come ad esempio le proteine ottenute dalla soia.

La Cornell University (Ithaca, NY) è sempre stata aperta svolgere collaborazioni di ricerca applicata sul campo anche in Italia. Tra il 2007 e il 2010, ad esempio, svolse una ricerca in collaborazione con l'Università di Parma, Facoltà di Veterinaria e il Consorzio Agrario di Parma nella ricerca della digeribilità della Fibra Neutra Detersa (NDF), applicata al razionamento delle bovine allevate nel comprensorio del Parmigiano Reggiano. Un percorso iniziato con il Professor Van Soest, poi proseguito e concluso con il Professor Van Amburgh.


Nella Foto di repertorio (8/1/2010) il professor M.E. Van Amburgh della Cornell University a destra con il dottor Lamberto Colla (all'epoca direttore del Consorzio Agrario di Parma) nell'evento di chiusura della ricerca che ha coinvolto le due istituzioni e la facoltà di Veterinaria di Parma.

(Fonte CLAL e Cornell University)

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Domenica, 15 Novembre 2015 09:17

Firmato decreto Fondo Latte

Martina: 55 milioni di euro per sostegno alla liquidità, alla ristrutturazione del debito e agli investimenti degli allevatori. Un intervento che si aggiunge alla cancellazione dell'Imu sui terreni e dell'Irap.



Roma 09 novembre 2015 -

 Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che è stato firmato dal Ministro Maurizio Martina il decreto attuativo del Fondo Latte.
"Il Fondo latte - ha dichiarato il Ministro Martina - sarà uno strumento utile per sostenere la liquidità, la ristrutturazione dei debiti e gli investimenti degli allevatori italiani. Si tratta di un intervento da 55 milioni di euro che rientra nel nostro Piano straordinario per il settore lattiero e si aggiunge alla cancellazione dell'Imu sui terreni, dell'Irap e all'aumento della compensazione Iva al 10% approvati con la legge di Stabilità. Siamo in campo con tutti gli strumenti a disposizione per sostenere il reddito degli allevatori che affrontano in questo momento una situazione di mercato preoccupante".

Il fondo latte, in particolare, prevede interventi per la ristrutturazione del debito, come l'abbattimento dei costi di garanzia e interessi nel limite del de minimis, e per favorire gli investimenti attraverso la possibilità di accedere al Fondo credito Ismea.
Ufficio Stampa MIPAAF

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