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Tra le attività istituzionali della Guardia di Finanza rientra la tutela della spesa pubblica che si esplica, tra l'altro, anche mediante i controlli alle cosiddette "Prestazioni Sociali Agevolate", ovvero quelle prestazioni concesse da Enti pubblici a persone con specifici profili reddituali al fine di permettere l'accesso agevolato o gratuito, ad esempio, agli asili nido, alle mense scolastiche, alle borse di studio o all'edilizia residenziale pubblica.

Parma 3 agosto 2017 - Rientrano in questo contesto anche le richieste finalizzate ad ottenere il patrocinio a spese dello Stato e le esenzioni dal pagamento del ticket per i farmaci e le prestazioni specialistiche sanitarie.

Nei giorni scorsi la GdF di Parma ha quindi svolto una serie di controlli a tappeto in materia, mediante attività di intelligence e con l'ausilio delle banche dati in uso alla Guardia Di Finanza, per scovare coloro che hanno volontariamente omesso di inserire nelle certificazioni dell'ISEE alcuni dati reddituali. I controlli irregolari in città e provincia sono stati in totale 23, svolti nei confronti di soggetti sia italiani che stranieri.

A fronte di questi controlli sono stati denunciati complessivamente sette soggetti, tre di questi, uno di Traversetolo, due di Torrile, per aver omesso di indicare parte dei redditi percepiti nell'ISEE presentata per richiedere il patrocinio a spese dello Stato, ovvero quell'istituto che garantisce il patrocinio di un avvocato alle persone che, a causa del reddito basso, non sono in grado di sostenere il costo per munirsene autonomamente.

Tra i soggetti denunciati è significativo il caso di un indagato per il reato di truffa che ha fatto istanza, nel 2015, per essere assistito da un legale a carico dello Stato, dichiarando dei redditi pari a 2.800 euro, quindi inferiori alla soglia, indicata dall'art 76 D.P.R.. 115/2002, di 11.500 euro circa, per ottenere il beneficio.
In realtà, gli accertamenti esperiti dalla Guardia di Finanza hanno consentito di accertare in capo al soggetto redditi ben oltre la soglia prevista che quindi non gli permettevano di ottenere il patrocinio a spese dello stato.

Altri controlli hanno invece riguardato il controllo delle '"autocertificazioni per la determinazione del canone sociale da applicare all'edilizia residenziale pubblica".
Si rammenta che con il termine "edilizia popolare" o "edilizia residenziale pubblica" (ERP) si intende un'iniziativa pubblica che tende a tutelare le esigenze abitative del ceto meno abbiente. All'interno dell'edilizia popolare è possibile individuare tre distinte tipologie: l'edilizia sovvenzionata, agevolata e convenzionata.
L'edilizia sovvenzionata (anche Edilizia Residenziale Pubblica – ERP) si realizza attraverso l'ausilio dei comuni o di aziende pubbliche per la casa e consente la locazione di case a canone contenuto per i ceti più poveri.

L'edilizia agevolata è realizzata invece da privati (promotori immobiliari o cooperative edilizie) con il concorso di finanziamenti pubblici (mutui a tasso minimo/agevolati o, anche, indicizzati) ed è destinata a fornire alloggi in locazione o in proprietà a categorie sociali a reddito medio/basso.

L'edilizia convenzionata nasce da un complesso di norme ed è realizzata direttamente dai privati con copertura dei costi a carico degli stessi. Essa è sorretta da apposita convenzione tra soggetto beneficiario dell'area ed il Comune relativamente alle modalità di utilizzazione della medesima e prevede la concessione ai privati delle aree a costo contenuto e agevolazioni sugli oneri di concessione.

A Parma e a Fornovo di Taro, nel settore, sono stati multati con sanzioni amministrative di € 50.929,73 e successivamente denunciati all'Autorità Giudiziaria due soggetti per il reato di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, per aver indicato redditi inferiori nell'ISEE.
Uno dei due, al fine di ottenere un canone agevolato per l'edilizia residenziale pubblica, ha presentato un'autocertificazione D.S.U./2014 per il calcolo dell'I.S.E.E. contenente dati non veritieri, omettendo di indicare una parte del suo patrimonio mobiliare, cioè 4 Buoni Postali dell'importo complessivo di 195.000,00 euro.

Per tali attività la G. di F. si avvale anche della collaborazione dell'ACER di Parma.
Altri controlli hanno invece riguardato la verifica dell'ISEE presentato all'Università per la determinazione dell'importo delle rate universitarie. A tal proposito è stato denunciato un soggetto di Fidenza perché, indicando redditi inferiori nell'ISEE, ha usufruito di una indebita esenzione consistente nel mancato pagamento della maggiorazione sulla II^ rata delle tasse universitarie, previsto dal Manifesto degli Studi per l'anno accademico 2012/2013 dell'Università degli studi di Parma per un ammontare complessivo pari ad € 206,58. Oltre alla denuncia, il "furbetto" in questione ha dovuto pagare una multa pari a circa 620 euro.

Un'altra persona di origine albanese ma residente a Traversetolo è invece stata deferita per aver presentato l'ISEE con redditi inferiori, al fine di ottenere l'esenzione delle rette dell'asilo nido. Come noto, infatti, i Comuni, con proprie delibere, disciplinano l'applicazione delle tariffe dei servizi scolastici ed extra/scolastici. Per usufruire delle agevolazioni il richiedente deve consegnare, all'atto dell'iscrizione ai servizi, la dichiarazione ISEE. I valori cui far riferimento per l'assegnazione del beneficio sono definiti in apposite tabelle redatte dall'Ufficio Scuola del Comune di competenza che determinano le fasce di reddito per il pagamento delle rette scolastiche.

20170803-gdf-PR-ISEE-6Sono stati altrettanto incisivi i controlli sulla spesa sanitaria. Ben nove controlli irregolari, dall'inizio dell'anno sino ad oggi, nei confronti di chi ha tentato di ottenere l'esenzione del ticket sanitario indicando dati non veritieri, percependo quindi indebitamente erogazioni ai danni dello Stato. Nei loro confronti sono state irrogate sanzioni amministrative per un totale complessivo di circa 5.000,00 euro. Tra i controllati in questo settore, cinque soggetti sono di Parma, uno Torrile, uno di Noceto, uno di Felino e uno di Fornovo di Taro.
La Guardia di Finanza, visti i numeri, osserva che c'è una soglia piuttosto sostanziosa di soggetti che, pur non avendone diritto, chiedono esenzioni per le prestazioni che offre lo Stato. Questi soggetti si trovano in condizioni economiche individuali e familiari che consentono loro di poter sostenere le spese previste per il pagamento del ticket o per tutte le prestazioni sociali che, in realtà, si ricorda spettano ai cittadini che ne hanno effettivo bisogno.

Il comparto dei contributi di tipo sociale e delle esenzioni è importante sia per la tutela degli interessi finanziari degli Enti erogatori sia, soprattutto, per la difesa dell'equità sociale nella redistribuzione delle risorse pubbliche a sussidio dei nuclei familiari che versano concretamente ed effettivamente in condizioni economiche meno favorevoli.

Continueranno pertanto i controlli delle Fiamme Gialle nel settore per, da un lato, salvaguardare gli interessi finanziari degli Enti erogatori e, dall'altro, perseguire obiettivi di "equità sociale", tutelando la corretta redistribuzione delle risorse pubbliche nei confronti di chi ne abbia effettivamente diritto e bisogno e reprimendo le condotte di indebita richiesta e/o percezione di sussidi e agevolazioni.

Pubblicato in Cronaca Parma

Confisca di quote societarie e rapporti bancari intestati ad un imprenditore di Sorbolo, che dichiarava solo sporadici e modesti redditi da lavoro dipendente o da trattamento pensionistico.

Parma, 7 dicembre 2017

La Guardia di Finanza di Parma, a seguito di articolate indagini economico-finanziarie protratte per circa un anno e coordinate dalla Procura della Repubblica di Parma, ha proceduto alla confisca di quote societarie e rapporti bancari intestati ad un imprenditore di Sorbolo (PR) operante nel settore del commercio di materiale informatico, con numerosi precedenti penali per reati fiscali.

La Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Parma, accogliendo le richieste formulate dagli inquirenti, ha anche disposto la misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per due anni dell'imprenditore oltre al sequestro ed alla contestuale confisca dell'intero capitale sociale di due imprese e di un conto corrente bancario riconducibili all'imprenditore ritenuto dai giudici "socialmente pericoloso".

In primo luogo, quindi, è stata accertata la c.d. "pericolosità sociale" alla luce della reiterazione, nel tempo, di numerosi reati fiscali: questo è il requisito soggettivo per essere sottoposti alla normativa delle misure di prevenzione a carattere personale. Per aggredire anche i beni personali dell'incallito evasore fiscale, è stato necessario, inoltre, acclarare la sproporzione tra il tenore di vita tenuto dall'imprenditore stesso e i redditi effettivamente dichiarati.

Sulla scorta degli innumerevoli riscontri ed accertamenti raccolti ed avendo rilevato la sussistenza di entrambi i presupposti previsti dalla legge, il Tribunale di Parma ha deciso di adottare la stringente misura della sorveglianza speciale congiuntamente ai provvedimenti di sequestro e confisca che, la normativa di prevenzione antimafia, allarga a tutti i beni del nucleo familiare, ricomprendendo, quindi, anche il coniuge, i figli ed i conviventi, oltre che alle persone giuridiche, alle società, ai consorzi o associazioni del cui patrimonio il soggetto pericolo possa disporre anche solo indirettamente.

Le misure di prevenzione contemplate dal Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione sono state adottate dal legislatore per prevenire la commissione di reati da parte di categorie di soggetti ritenuti "socialmente pericolosi" nonché per essere applicate sulla base di un quadro indiziario di pericolosità. Le complesse indagini svolte dal Nucleo di Polizia Tributaria hanno, dapprima, dimostrato che l'imprenditore rivestiva un profilo soggettivo connotato da pericolosità, in quanto abitualmente dedito alla realizzazione di traffici delittuosi.

Infatti, dagli accertamenti è emerso che per diversi anni l'imprenditore, avvalendosi della schermatura di plurime realtà societarie operanti nel settore informatico e solo apparentemente riconducibili ad altri soggetti, è stato più volte coinvolto in inchieste per la realizzazione di vaste frodi fiscali a carattere transnazionale. Le Fiamme Gialle di Parma sono state in grado di acclarare che l'imprenditore ed il suo nucleo familiare hanno costantemente tratto sostentamento dai proventi illeciti generati dall'attività criminale, che si è rivelata estremamente redditizia, soprattutto se si raffronta il tenore di vita tenuto da questi con le esigue fonti reddituali "ufficiali". A tal proposito, si pensi che, a fronte delle numerose cariche societarie ricoperte, l'imprenditore dichiarava solo sporadici e modesti redditi da lavoro dipendente o da trattamento pensionistico, assolutamente insufficienti a coprire le spese sostenute.

L'aggressione dei patrimoni illecitamente costituiti non si ferma all'instaurazione di processi nelle aule dei Tribunali, ma prosegue anche dopo le sentenze di condanna. Si tratta di una delle prioritarie azioni di contrasto messe in campo dalla Guardia di Finanza per togliere risorse a chi si arricchisce indebitamente a spese della società. Proprio come quest'ultimo "evasore fiscale seriale".

Pubblicato in Cronaca Parma

Maxi truffa finanziaria per 3 miliardi di euro: sgominata un'associazione criminale che proponeva falsi finanziamenti ad imprenditori in difficoltà. Sei persone arrestate.

Parma, 11 ottobre 2016

Al termine di una complessa attività di indagine durata oltre due anni e coordinata dalla locale Procura della Repubblica, la Guardia di Finanza di Parma ha smascherato un'associazione a delinquere composta da 14 persone e capeggiata dal noto faccendiere parmigiano F.A.P., già coinvolto in precedenti vicende giudiziarie.
L'operazione, scattata all'alba di questa mattina, ha visto impegnati, oltre agli uomini del Nucleo di Polizia Tributaria di Parma, anche le Fiamme Gialle di Forli-Cesena, Bolzano, La Spezia, Lodi, Frosinone, Siracusa e Palermo, che in queste ore stanno ancora eseguendo ordini di custodia cautelare in carcere e provvedimenti di arresti domiciliari nei confronti degli affiliati.
Grazie all'utilizzo di particolari tecniche di indagine, a pedinamenti, all'analisi di centinaia di contratti, nonché ai numerosissimi riscontri sulle banche dati in uso al Corpo, i finanzieri hanno potuto ricostruire un articolato sistema di truffa a danno di decine di imprenditori italiani ed esteri, spesso in stato di difficoltà, che per ottenere finanziamenti si erano rivolti alla società neozelandese INTERNATIONAL WORLD INVESTMENT LOANS (I.W.I.L.).
Quest'ultima, dipinta come ente di intermediazione finanziaria, era in realtà una società fantasma, sebbene - come emerso dalla documentazione sequestrata e dalla pubblicità in rete - vantasse sedi in Nuova Zelanda, Delaware (USA), Israele, Giappone, Singapore e Grecia.
Dietro la fantomatica I.W.I.L. si celava, in realtà, un'organizzazione che fingeva di operare alla luce del sole utilizzando immobili di pregio locati nella città di Parma, così da apparire come un normale operatore nel settore finanziario.
La truffa veniva perpetrata proponendo contratti di finanziamento a tassi agevolati, senza le necessarie misure di garanzia e con la sottoscrizione di un fittizio contratto di investimento che addirittura serviva ad abbattere i costi dell'operazione.
Dopo la sottoscrizione, veniva richiesto il versamento di una somma di denaro a titolo di spese per l'istruzione della pratica, a fronte del quale seguiva anche l'emissione di una fattura fiscale: l'ennesimo artifizio finalizzato a generare una certa rassicurazione nel cliente, tuttavia in grado di permettere all'organizzazione di incassare una somma anche maggiore di denaro.
Alla fine di tale messinscena, non un solo euro di finanziamento è stato erogato.
Le indagini hanno permesso di scoprire che sono state vittime del raggiro non meno di settanta titolari di aziende e che alcuni di loro, in gravi difficoltà economiche, hanno successivamente dichiarato il fallimento.
I militari hanno calcolato che il totale dei finti finanziamenti sottoscritti negli ultimi due anni ammontava a non meno di 3 miliardi di euro e che con questo sistema l'organizzazione ha generato illeciti introiti per oltre 2 milioni di euro.

In ragione di ciò, il GIP presso il Tribunale di Parma - dottor Alessandro CONTI - ha disposto l'emissione di due ordinanze di custodia cautelare in carcere, e di quattro provvedimenti di arresti domiciliari, oltre che il sequestro della sede della I.W.I.L. e l'inibizione dell'accesso e l'oscuramento delle pagine web illecitamente utilizzate.
I 14 indagati dovranno ora rispondere del reato di associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata e continuata.

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Il sindaco Paolo Dosi ha incontrato il nuovo comandante provinciale della Guardia di Finanza, col. Daniele Sanapo, chiamato da pochi giorni a dirigere il comando di Piacenza.

Piacenza, 26 settembre 2016

Questa mattina il sindaco Paolo Dosi ha ricevuto in Municipio il nuovo Comandante provinciale della Guardia di Finanza, col. Daniele Sanapo. Proveniente dal I° Gruppo del comando provinciale di Roma e chiamato da pochi giorni a dirigere il comando di Piacenza, in quanto il comandante uscente Rosario Amato ha assunto un nuovo prestigioso incarico ad Alessandria, il comandante Sanapo ha sottolineato di essere particolarmente lieto di approdare nella nostra città e ha manifestato la volontà di proseguire l'ottimo lavoro portato avanti a Piacenza dai suoi predecessori al vertice delle Fiamme Gialle.
Un incontro dai toni cordiali, nel corso del quale il sindaco Dosi ha formulato al neocomandante i migliori auguri per la recente nomina: "Il dialogo costante tra tutte le istituzioni civili e militari sul territorio – ha detto il primo cittadino – è il presupposto migliore per un lavoro congiunto a beneficio della nostra comunità. Confermo la totale disponibilità dell'Amministrazione comunale per un proficuo e costruttivo rapporto di collaborazione con la Guardia di Finanza e colgo l'occasione per rivolgere al comandante Sanapo un sentito benvenuto nella nostra città".

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In occasione della festività di San Matteo, patrono del Corpo della Guardia di Finanza, è stata celebrata questa mattina, presso la Chiesa Parrocchiale di San Giovanni Battista, una solenne celebrazione liturgica officiata da S.E. il Vescovo di Parma Mons. Enrico Solmi.

Alla funzione religiosa, erano presenti le massime Autorità civili, giudiziarie, militari ed accademiche della provincia.

L'omelia ha rappresentato un importante momento di meditazione per le Fiamme Gialle ed i loro familiari.

Il Comandante Provinciale, Col. t.ST Salvatore Russo, all'inizio della cerimonia, dopo aver ringraziato tutti gli intervenuti per la loro presenza, ha voluto ricordare le vittime della notte del 24 agosto scorso quando una forte scossa di terremoto ha colpito diversi Comuni del Centro Italia; in particolare ha rivolto un pensiero alla memoria al Brig. Marincioni, in servizio presso il Comando Provinciale di Rieti, deceduto, con la moglie ed i suoceri, a seguito del crollo della propria abitazione ad Amatrice, lasciando le due figlie minorenni sopravvissute sotto le macerie; per questo doloroso evento i finanzieri di Parma hanno effettuato una specifica raccolta di fondi.

Guardia di Finanza di Parma Santo patrono messa

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La Guardia di Finanza sequestra quasi un milione di euro in contanti a seguito di indagini condotte sul fallimento di una azienda di Fidenza.

Parma 2 settembre 2016 - Nella mattinata odierna, la Guardia di Finanza di Parma ha eseguito, su delega della locale Procura della Repubblica, un provvedimento del Giudice per le Indagini Preliminari, con il quale è disposto il sequestro preventivo di 875.000 euro depositati sui conti correnti o comunque nella disponibilità di quattro persone indagate per bancarotta fraudolenta.

Le indagini eseguite hanno consentito di rilevare che l'amministratore della società fidentina aveva distratto ingenti risorse finanziarie, per destinarle all'acquisto di partecipazioni in due società parmensi in realtà già costituite un mese prima dalla stessa fallita.

Tali disponibilità erano in ultimo finite nei conti correnti di quattro persone fisiche, tra le quali i due soci di una società fiduciaria di Parma.

I circostanziati elementi probatori raccolti in fase di indagine hanno indotto la locale Autorità Giudiziaria a configurare - a carico del predetto amministratore e degli altri quattro soggetti - il reato di bancarotta fraudolenta.

Il provvedimento di sequestro ha permesso il recupero del profitto del reato di bancarotta che gli indagati erano riusciti a realizzare.

Il contrasto dei reati fallimentari, che consente peraltro di restituire quanto dovuto a tutti i creditori della società, rappresenta un peculiare obiettivo nella diuturna attività di servizio del Corpo e si inquadra nella più vasta attività di repressione dell'inquinamento dell'economia legale determinato dal mancato rispetto delle regole di funzionamento del libero mercato e della leale concorrenza nei vari settori economici.

 

Pubblicato in Cronaca Parma
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