Nuovo allarme ambientale. Mare del Nord, nave cargo finisce nella tempesta, oltre 270 container cadono in mare. Una delle più grandi navi container nel mondo ha perso una parte del suo carico mentre navigava da Anversa a Bremerhaven. Almeno un container può contenere materiali pericolosi
Allarme ambientale al largo della Norvegia: martedì 1 gennaio 2019 onde alte 5 metri hanno sorpreso la nave portacontainer "MSC Zoe" nel Mare del Nord, al largo della costa olandese.
Il forte vento, unito alle onde, ha causato la caduta in mare di 270 container e il danneggiamento di altri 30. Il carico perduto, tra cui un container che può contenere materiali pericolosi utilizzati per la produzione di plastica.
Almeno 21 container, hanno invaso oggi le isole olandesi di Vlieland, Terschelling e Ameland. Testimoni oculari hanno postato su Twitter immagini di oggetti come giocattoli, lampadine, vestiti o mobili.
La "MSC Zoe", evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti",lunga 400 mt è una delle più grandi navi porta-container del mondo e può trasportare circa 19.000 contenitori standard. Batte bandiera panamense. Le autorità portuali olandesi hanno immediatamente inviato nella zona a nord-ovest di Borkum un imbarcazione, un elicottero delle Forze armate tedesche, una boa e la nave polivalente "Neuwerk" per localizzare il container e recuperare il carico pericoloso che non è stato ancora localizzato. Nel tardo pomeriggio di oggi sono stati individuati sei container.
(2 gennaio 2019)
Riceviamo e pubblichiamo la replica del gruppo AMO Colorno che peraltro si dichiara disponibile a un incontro pubblico con i vertici di AIPO, "al fine di aprire un serio dibattito" sulla questione, " al fine di mettere in sicurezza il centro storico di Colorno e l'intero paese fin da subito".
Con la seguente comunicazione, il gruppo AMO - COLORNO intende replicare alla nota emessa da AIPO e pubblicata sul gruppo ufficiale del comune di Colorno, presente sul social network Facebook, il giorno 31 dicembre alle ore 19:50.
In merito alle porte vinciane del Lorno sulle quali l'Ing. Roberto Colla, membro del coordinamento del gruppo per la parte rischi idrogeologici, aveva dimostrato perplessità sul corretto montaggio delle stesse, teniamo a precisare che è comprensibile che tutta l'acqua del Parma non possa essere deviata nel Lorno. L'acqua che dovrebbe passare è solamente la quantità in eccesso. Una minima parte di acqua al fine di evitare allagamenti del centro di Colorno, e della reggia. Già tempo fa l'ex assessore del comune di Colorno, Stefano Mori, aveva sottolineato in un articolo di stampa, la privazione della possibilità di regolare l'impianto in funzione di diversi scenari. A tal proposito torna doverosa la proposta dell'Ing. Colla, in merito all'installazione di paratie mobili regolabili e torna attuale la richiesta di commissionare uno studio atto a chiarire se il torrente Lorno possa essere realmente utilizzato come scolmatore della piena del Parma, nelle quantità minimi atte ad evitare allagamenti in paese. Ci preme ricordare che in passato anche il partito PSI aveva sottolineato l'importanza di valutare la possibilità di deviare una parte di acqua del torrente Parma.
Premesso che il gruppo AMO - COLORNO, non ha mai voluto sminuire l'utilizzo e l'importanza dei presidi idraulici oggi in funzione, in merito all'argine del Và e vieni, lato ovest, che è stato rialzato, vogliamo ribadire l'importanza del concetto precedentemente elaborato dai nostri antenati, che diede importanza all'argine più basso per, in casi eccezionali, salvaguardare il paese, deviando l'acqua in eccesso verso l'esterno, in aree poco antropizzate. Perfetto esempio di sfioramento laterale in zone poco antropizzate tramite stramazzo in parete grossa tipo Belanger.
In merito invece alla garanzia della gestione coordinata atta a diminuire drasticamente i rischi da esondazione che Aipo riporta nella sua comunicazione, pensiamo che sarebbe già dovuto essere così con il solo utilizzo della cassa di espansione del Parma, avendo la stessa, la possibilità di fermare un'ampia quantità di acqua, salvaguardando Colorno dalle alluvioni, come evinto dalle considerazioni fatte a suo tempo.
Infine sulle esondazioni controllate, siamo pienamente convinti che vi sia la possibilità di riconoscere e "sfruttare" aree non o poco antropizzate, senza danneggiare agricoltori o sporadiche aree residenziali. Il tutto non in sostituzione della costosa cassa di espansione sul Baganza, o del bacino di Armorano, ma in supporto e come "tampone" in attesa dei tempi tecnici e burocratici per la costruzione del manufatto idraulico. Tempi che potrebbero prolungarsi fino a dieci anni.
Siamo a chiedere quindi un incontro pubblico con i vertici di Aipo, al fine di aprire un serio dibattito in merito. Incontro pubblico incentrato sul tema atto a trovare soluzioni attuabili nell'immediato al fine di mettere in sicurezza il centro storico di Colorno e l'intero paese fin da subito, non potendo attendere tempi lunghissimi per una cassa di espansione che noi riteniamo insufficiente per il nodo idraulico di Colorno.
Il gruppo
AMO - COLORNO
Da qualche parte bisogna pur iniziare a risanare l'ambiente dalle plastiche. Dal 1 gennaio 2019 in Italia è vietata la vendita dei cotton fioc di plastica. Lo Sportello dei Diritti: "Non gettateli nel wc"
Il nuovo anno si preannuncia all'insegna della lotta alla plastica, con l'Italia in prima fila. Entra, infatti, in vigore il divieto di produrre e vendere cotton fioc con il bastoncino di plastica. L'Italia è il primo paese dell'Unione europea ad adottare questa misura, contenuta nella legge di bilancio del 2017.
Dal primo gennaio sarà possibile produrre e vendere solo cotton fioc biodegradabili e compostabili. Inoltre, i produttori dovranno indicare nell'etichetta le regole per smaltire i cotton fioc in maniera appropriata.
I bastoncini di plastica dei cotton fioc, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", rappresentano il 9% dei rifiuti ritrovati sulle spiagge italiane, una media di 60 per ogni spiaggia.
Quello che non si può monitorare, sono gli animali marini che muoiono per aver ingerito queste plastiche. Nella stessa legge di bilancio era contenuta anche un'altra misura, quella relativa alla bando delle microplastiche, particelle di diametro inferiore ai 5 millimetri, usate di solito nei prodotti cosmetici o per l'igiene. Si tratta di minuscoli granelli di plastica che finiscono nei fiumi e nei mari, vengono mangiati dai pesci e attraverso la catena alimentare finiscono sulle nostre tavole.
Un altro divieto che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2020 le microplastiche nei prodotti cosmetici da risciacquo ad azione esfoliante o detergente. Altra previsione importante è l'autorizzazione ai pescatori a portare nei porti la plastica raccolta con le reti, invece che ributtarla in mare, come sono costretti a fare oggi dalla legge vigente.
Anche l'Unione europea sta lavorando da tempo per mettere al bando i prodotti di plastica monouso come cotton fioc, piatti e posate di plastica, tra le principali cause dell'inquinamento degli oceani e delle acque di superficie.
Lo scorso ottobre il Parlamento europeo ha approvato una proposta per vietare questi prodotti, proposta che ora dovrà essere negoziata con il Consiglio Ue, l'altro organo legislativo dell'Unione. Se non ci saranno intoppi le nuove misure dovrebbero essere approvate entro marzo, ma perché entrino in vigore nei paesi Ue bisognerà attendere fino al 1° gennaio 2021.
(1 gennaio 2019)
Editoriale: - Buon 2019, senza il bazooka di Draghi. - La maschera della felicità - Alcuni chiarimenti sulla fatturazione elettronica - Parmigiano Reggiano: il MIPAAFT approva le modifiche integrative al piano delle regolazione dell'offerta 2017-2019 -
SOMMARIO Anno 17 - n° 52 30 dicembre 2018
1.1 editoriale
Buon 2019, senza il bazooka di Draghi.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Gran tonfo per il prezzo del latte spot estero.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercato "sospeso".
3.1 BIS cereali e dintorni Cereali e dintorni - le tendenze rilevate al 18/12/2018 - nuovi grafici -.
6.1 lavoro marketing La maschera della felicità
7.1 amministrazione e fisco Alcuni chiarimenti sulla fatturazione elettronica
7.2 amministrazione e fisco Consiglio e Fondazione nazionale dei commercialisti: la fatturazione elettronica tra privati, ecco il manuale d'uso
8.1 ambiente Coltaro (PR), impianto di bonifica e canalizzazioni rimessi a nuovo
9.1 Parmigiano Reggiano Parmigiano Reggiano: il MIPAAFT approva le modifiche integrative al piano delle regolazione dell'offerta 2017-2019
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Il Consorzio ha avviato un programma generale per la risistemazione e l'efficienza dei suoi manufatti idrovori sul territorio
Sissa Trecasali (PR) – Il Consorzio della Bonifica Parmense ha recentemente promosso un piano generale di riqualificazione complessiva degli impianti idrovori che gestisce disseminati sul territorio provinciale e progressivamente, attraverso interventi tecnici e tecnologici mirati, sta notevolmente incrementando i livelli di efficienza idraulica e irrigua delle aree sottese alle strutture.
Tra i manufatti che hanno beneficiato per primi delle azioni di restyling generale spicca quello di Coltaro, nel Comune di Sissa Trecasali, fondamentale per il sollevamento delle acque dal Fiume Po e per la successiva distribuzione della risorsa idrica nelle campagne circostanti a beneficio delle colture locali in particolare quella del pomodoro: un ruolo a sostegno delle aziende agricole del comprensorio che in periodi sempre più siccitosi durante il corso delle stagioni più calde risulta essenziale e pertanto serviva ottimizzarne utilizzo e resa.
Ed è in quest'ottica che la governance del Consorzio della Bonifica Parmense ha operato ponendo al centro degli interventi di sostanziale miglioria sia l'edificio, centro strumentale di tutto l'impianto (riportato mediante un restauro conservativo al suo aspetto originale), sia la parte legata alla distribuzione dell'acqua caratterizzata da una sistemazione delle condotte di mandata, dalla zincatura delle tubazioni per diminuire la dispersione dei flussi disponibili e dalla pulitura da detriti e ramaglie che ostruivano parte delle condotte stesse.
Al termine del lavoro il direttore generale della Bonifica Parmense Fabrizio Useri si è ritrovato con tutto lo staff dell'ente che ha eseguito i lavori (operai, tecnici e progettisti) per effettuare le attività di collaudo dell'impianto che è risultato di livello più che soddisfacente ed in grado di svolgere al meglio la propria funzione.
"Eseguire con l'ausilio delle nostre maestranze i lavori che fanno parte di un programma di riqualificazione generale degli impianti gestiti dal nostro Consorzio con propri fondi ci soddisfa – ha commentato il presidente Luigi Spinazzi – e consente di programmare al meglio e con dati sempre più aggiornati le stime di previsione sulla risorsa e sul suo utilizzo che oggi risultano indispensabili per far fronte soprattutto a periodi di carenza o stress idrico".
Editoriale: - Ancora un Natale firmato. Terrorismo - Gran tonfo per il prezzo del latte spot estero - Cereali e dintorni. Mercato "sospeso" - Il distretto del Po in Cina con i più grandi fiumi del mondo - PARMIGIANO REGGIANO: annunciato un nuovo indice genetico - Frena la crescita della spesa alimentare domestica -
SOMMARIO
Anno 17 - n° 51 23 dicembre 2018
1.1 editoriale
Ancora un Natale firmato. Terrorismo
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Gran tonfo per il prezzo del latte spot estero.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercato "sospeso".
3.1 BIS cereali e dintorni Cereali e dintorni - le tendenze rilevate al 18/12/2018 - nuovi grafici -.
6.1 ambiente Il distretto del Po in Cina con i più grandi fiumi del mondo
7.1 zootecnia genetica PARMIGIANO REGGIANO: annunciato un nuovo indice genetico
7.2 consumi domestici Ismea - Frena la crescita della spesa alimentare domestica
8.1 emilia romagna Emilia Romagna - Oltre 5 milioni per innovazione e ricerca
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Agricoltura. Oltre 5 milioni per l'innovazione, la ricerca e la sostenibilità delle imprese agricole dell'Emilia-Romagna: dal 7 gennaio 2019 aprono nuovi bandi del Piano di sviluppo rurale per i gruppi operativi innovazione
L'assessore Caselli: "Ulteriori risorse per continuare a investire sull'innovazione. Mondo agricolo e della ricerca assieme per un'agricoltura di qualità che rafforzi la sua capacità di competere sui mercati, migliorando performance ambientali e sociali". I fondi dedicati alla produttività delle filiere e a nuove pratiche nel settore forestale. Le domande fino al 9 aprile 2019.
Bologna – Ricerca, innovazione e sostenibilità. Sono queste le parole chiave dei nuovi bandi Goi, Gruppi operativi innovazione, finanziati con oltre 5 milioni di euro nel 2019 dal Programma di sviluppo rurale 2014-2020. I bandi, che apriranno il 7 gennaio per chiudersi il 9 aprile 2019, interessano le filiere e il settore forestale con alcune importanti novità.
La prima riguarda una richiesta avanzata in sede europea dalla Regione e accolta positivamente dalla Ue. Si tratta della semplificazione della procedura amministrativa con l'introduzione dei "costi standard" per il calcolo dei costi del personale dipendente e con il riconoscimento di una quota forfettaria di spese generali pari al 15% delle spese di personale.
La seconda, invece, riguarda il riconoscimento dell'Iva nel caso di soggetti per i quali questa rappresenta un costo netto. Infine, vengono equiparati ai Gruppi operativi i soggetti che già associano le due componenti richieste (ricerca e produzione).
"L'innovazione in agricoltura è al primo posto del nostro impegno- afferma l'assessore Caselli-. Abbiamo stanziato 50 milioni di euro per l'intera durata del nostro Programma di sviluppo rurale 2014-2020 a favore di progetti di ricerca e innovazione, l'importo più alto tra le regioni italiane ed europee. Investiamo nell'azione dei Goi perché consideriamo strategica l'alleanza tra mondo agricolo e della ricerca. Gli attuali 93 gruppi in Emilia-Romagna, sui 150 attivati in Italia, danno la misura dell'impegno della Regione in questo campo, a cui si aggiunge la volontà di semplificare le procedure e di riconoscere in pieno le attività dei partner che compongono i Gruppi d'innovazione. Rispetto ai precedenti bandi, abbiamo chiesto e ottenuto dalla Commissione europea di introdurre elementi di semplificazione e di riconoscimento dei costi gestionali per ridurre il carico amministrativo a vantaggio delle attività di sviluppo dell'innovazione".
Quattro milioni di euro per aziende agricole sempre più innovative
Il primo bando riguarda la competitività dei produttori primari e il miglioramento dell'integrazione di filiera (Focus area P3A), per una disponibilità di 4 milioni di euro. Prevede la realizzazione di piani di innovazione per il rafforzamento delle filiere, favorendo sostenibilità economica, ambientale e sociale. Possono fare domande aziende dei settori ortofrutticolo, lattiero-caseario, dei seminativi, sementiero, delle oleoproteaginose, foraggero, suinicolo, vitivinicolo avicolo e di altri settori di produzioni vegetali e produzioni animali.
Le spese ammissibili sono comprese tra i 50 mila e i 250 mila euro e il progetto potrà avere durata massima di 30 mesi. Il sostegno previsto è pari al 70% della spesa ammissibile.
Oltre 1 milione di euro per la forestazione: più carbonio nel terreno
Il secondo bando sulla forestazione (Focus area P5 E), con una copertura finanziaria di un milione e 100 mila euro, si rivolge a progetti per lo sviluppo di innovazione organizzativa, di processo e di nuovi sistemi di qualità volti a promuovere la conservazione e il sequestro del carbonio. La spesa ammissibile dei progetti va dai 50 mila ai 200 mila euro e il sostegno sale al 100% della spesa ammissibile. Anche in questo caso il progetto deve avere durata massima di 30 mesi.
Le domande vanno presentate come per tutti i bandi Psr sulla piattaforma on line di Agrea, l'agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura.
Le spese ammissibili comprendono i costi relativi alla realizzazione del Piano d'innovazione dei Gruppi e le spese di esercizio della cooperazione, studi preparatori (di mercato, di fattibilità, piani aziendali), realizzazione, divulgazione sulla rete europea Pei, (Partenariato europeo per l'innovazione) un network per la comunicazione sui progetti. I Gruppi operativi che candidano progetti di forestazione (Focus area P5E) sono soggetti al "regime de minimis "e i relativi contributi saranno concessi in base a quanto indicato dal regolamento Ue 1407/2013.
I Gruppi operativi per l'innovazione riuniscono aziende agricole ed enti di ricerca in partenariato pubblico-privato per favorire l'innovazione, rafforzare la capacità di competere sui mercati, migliorare le performance ambientali e ridurre l'impatto su acqua, aria e suolo. /OC
Il distretto del Po, insieme a Rio delle Amazzoni, Nilo, Niger e Danubio, inserito nel forum mondiale Unesco sulle politiche dell'acqua svoltosi in Cina
Il Segretario Berselli ha partecipato all'elaborazione di proposte per la gestione dei bacini e ha portato all'attenzione collettiva l'esperienza-modello di PoGrande che vuole guadagnarsi al più presto la valorizzazione da parte di UNESCO.
Wuhan (Cina) – L'Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po ha partecipato ai lavori della seconda edizione del Great Rivers Forum in Cina, una vera e propria full immersion mondiale sui corsi d'acqua e sul ruolo giocato dagli stessi negli equilibri socio-economici, ma anche storico-culturali dei paesi che attraversano. L'evento si è tenuto a Wuhan presso la sede del Museo della Civilizzazione del Fiume Azzurro ed è stato organizzato da UNESCO Pechino in sinergia con la municipalità di Wuhan (capoluogo della Provincia di Hubei) situata alla confluenza del Fiume Azzurro con il fiume Han.
Tema principale dell'incontro è stato: "Civiltà dei Grandi Fiumi – Sviluppo di alta qualità per un futuro sostenibile" e nel corso delle giornate di studio gli esperti provenienti da tutto il mondo si sono divisi in tre sessioni parallele e un tavolo di discussione approfondita con l'obiettivo generale di individuare le future linee di azione delle politiche UNESCO per la salvaguardia del patrimonio idrico mondiale. Sessione 1 – Cultura fluviale: conservare e lasciar evolvere il patrimonio ambientale e culturale dei grandi fiumi. Sessione 2 – Visualizzare "Mondi Acquatici" lungo i grandi fiumi: i musei dell'acqua, patrimonio, memoria e senso di appartenenza. Sessione 3 – Sviluppo urbano lungo i grandi fiumi: riconnettere la città con il suo fiume.
Autorità di bacino distrettuale del fiume Po ha preso parte al tavolo di discussione di alto livello, assieme a rappresentanti delle autorità di gestione dei bacini del Rio delle Amazzoni, Niger, Nilo, Danubio, Sava, e altri bacini cinesi, cui è stata invitata a partecipare per la sua consolidata esperienza nell'integrazione degli aspetti socio-culturali e di protezione del patrimonio ambientale e storico all'interno delle politiche di gestione integrata del bacino idrografico del fiume Po, e per la recentissima (settembre 2018) candidatura della media valle del fiume Po a Riserva Unesco Uomo-Biosfera.
Il Forum si è concluso con diversi intenti da tradurre in linee di programma "take home messages" e all'elaborazione di "messaggi chiave" e diverse proposte di attività future condivise dall'ampia comunità di scienziati e amministratori presenti. In sintesi questi i punti salienti per le attività future: dal tavolo di discussione di alto livello è emersa la necessità di gestire i grandi bacini idrografici come complessi sistemi socio-ecologici quali sono, integrando le dimensioni ambientali, umane, culturali, economiche. Particolare attenzione deve essere posta nell'integrazione bacini idrografici – mare, acque superficiali - acque sotterranee, protezione del patrimonio ambientale e culturale. I partecipanti hanno anche evidenziato l'importanza di coinvolgere tutti i soggetti diversi portatori d'interesse: gli amministratori, il mondo scientifico della ricerca, le popolazioni locali e in particolare i giovani e le associazioni.
Al termine del Forum cinese il Segretario Generale dell'Autorità di bacino Po Meuccio Berselli ha sottolineato "la rilevanza dello scambio di esperienze di modelli di gestione volti a migliorare l'impatto e la buona conservazione della risorsa idrica e degli habitat che ne traggono beneficio e che, al contempo, devono ottimizzarne i livelli di difesa idraulica delle comunità insediate". Berselli ha evidenziato anche ai presenti che la candidatura di PoGrande a sito UNESCO, sostenuta con forza dal nostro Ministero ed ora al vaglio della commissione Unesco a Parigi, rappresenta un passo decisivo per rendere più utile, sostenibile, fruibile e turisticamente appetibile il nostro grande fiume.
Editoriale: - L'Europa non regge alla "Prova del Nove" - Lattiero caseari. Flessione per il latte spot estero - Cereali e dintorni. Nessuna sorpresa dall'USDA - Il Sale italiano in mani francesi?- Perché è un errore la cassa di espansione sul Baganza...
SOMMARIO Anno 17 - n° 50 16 dicembre 2018
1.1 editoriale
L'Europa non regge alla "Prova del Nove"
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Flessione per il latte spot estero.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni - le tendenze rilevate al 10/12/2018 - nuovi grafici -
3.1 BIS cereali e dintorni Cereali e dintorni. Nessuna sorpresa dall'USDA.
5.1 IGP e sale italiano Il Sale italiano in mani francesi?
6.1 ambiente ponti Ponte sul Po di Colorno: firmato il contratto col consorzio Coimpa
6.2 ambiente Perché è un errore la cassa di espansione sul Baganza
7.1 lattiero caseario ONAF – La tradizione casearia italiana descritta dai suoi nuovi assaggiatori
7.2 bonifica nomine Bonifica Parmense, alla vicepresidenza l'imprenditore Giacomo Barbuti
8.1 Ambiente Bonifica Centrale, il piano triennale 2019-2021
9.1promozioni "vino" e partners
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Staffetta con Marco Tamani: l'allevatore bardigiano produttore di latte per Parmigiano Reggiano affiancherà Luigi Spinazzi insieme all'altro vicepresidente Giovanni Grasselli
Parma, 14 Dicembre 2018 – L'ultimo Consiglio di Amministrazione del Consorzio della Bonifica Parmense ha visto la nomina alla vice presidenza dell'ente dell'imprenditore bardigiano Giacomo Barbuti che affiancherà il presidente Luigi Spinazzi e l'altro vice presidente Giovanni Grasselli.
Barbuti, espressione dell'associazione agricola Coldiretti, riceve il testimone da Marco Tamani che ricopriva quel ruolo anch'esso dal 2011 e che resterà nella governance consortile con la carica di componente del Comitato Esecutivo.
Giacomo Barbuti, 54 anni, è un allevatore di bovine da latte per la produzione di Parmigiano Reggiano di qualità e fa parte del Consiglio di Amministrazione del Consorzio dal 2011. Come "uomo di montagna" è profondo conoscitore delle criticità del territorio Appenninico nel suo complesso ed in particolare delle criticità da dissesto idrogeologico in Val Ceno e Val Taro.
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