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Domenica, 18 Giugno 2017 10:23

Crisi idrica: 10 modi di ridurre gli sprechi

La campagna di EmiliAmbiente SpA con Federconsumatori Parma e Confconsumatori Parma

Parma 15 giugno 2017 - La Regione Emilia Romagna sta chiedendo in questi giorni al Governo lo stato di emergenza nazionale per la crisi idrica: le scarse precipitazioni cumulate da ottobre 2016 ad oggi - in particolare, nel parmense circa 40-50% in meno rispetto a quelle attese - hanno infatti inciso sulla ricarica delle riserve idriche, sia superficiali che nelle falde. La portata del problema diventa chiara se si considera che ogni estate, con l'arrivo del caldo, il consumo d'acqua si moltiplica: per avere un'idea del "quanto", basta pensare che nei soli comuni di Fidenza e Salsomaggiore Terme la quantità di "oro blu" utilizzata aumenta di circa un terzo rispetto al periodo invernale, un incremento pari a circa di 7.500-10.000 metri cubi.

EmiliAmbiente SpA, Federconsumatori Parma e Confconsumatori Parma invitano quindi i cittadini a seguire alcune semplici precauzioni per diminuire al massimo ogni spreco.
Le dieci regole saranno diffuse anche nei diversi canali social delle tre realtà con l'hashtag #crisiidrica2017.

Le dieci regole contro la #crisiidrica2017
1. NON utilizzare l'acqua per usi diversi da quelli strettamente civili (es: innaffiare orti, giardini o colture di tipo agrario, lavare l'auto o simili); in molti Comuni esistono peraltro precise ordinanze del Sindaco che vietano questi comportamenti.
2. Utilizza lavatrici e lavastoviglie solo a pieno carico e privilegia impianti a basso consumo energetico.
3. Applica ai tuoi rubinetti dispositivi frangigetto e limitatori di flusso, che garantiscono un minor consumo a parità di confort.
4. L'installazione di un riduttore di pressione sul tubo di ingresso ti consentirà di risparmiare fino al 20% di acqua.
5. Controlla regolarmente il contatore: nello sportello on line di EmiliAmbiente, su www.emiliambiente.it, c'è la possibilità di monitorare i propri consumi anche con l'ausilio di grafici.
6. Verifica l'efficienza del termostato di misurazione dell'acqua sanitaria: un buon impianto è in grado di "miscelare" l'acqua della doccia in tempi più rapidi.
7. Ripara immediatamente ogni perdita, anche le più piccole.
8. Nell'igiene personale occhio ai piccoli gesti: chiudi i rubinetti mentre ti radi o lavi i denti, preferisci la doccia al bagno, chiudi il getto mentre ti insaponi, scegli il tasto con il getto più adeguato nella cassetta del water.
9. Lava le verdure utilizzando un catino, non il getto dell'acqua corrente.
10. Riutilizza l'acqua di cottura di pasta o verdura per l'orto o il giardino, l'acqua del deumidificatore o del condizionatore per il ferro da stiro, l'acqua di scarico della lavatrice per la pulizia del cortile.

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Domenica, 18 Giugno 2017 09:02

Acqua, è stato d'emergenza in agricoltura

Assenza di precipitazioni - Temperature decisamente sopra la media stagionale stanno provocando una situazione di vera e propria severità idrica in tutta la Regione Emilia Romagna.

Le verifiche effettuate in questi giorni dai Consorzi di Bonifica dell'Emilia Romagna ci consegnano un dato allarmante: i terreni agricoli hanno raggiunto il limite per la sopravvivenza delle coltivazioni agricole, al punto che l'acqua presente nel suolo è addirittura al di sotto dei livelli del dicembre 2016.

Bologna – 15 - 6 -2017 - L'Italia ha sete e l'Emilia Romagna purtroppo si trova in cima a questa speciale classifica e se il clima di questi ultimi sei mesi non lascerà immediatamente spazio a significative precipitazioni che il servizio meteo-clima purtroppo non prevede (se non a carattere temporalesco violento e oltremodo distruttivo come nel caso di ieri sera sull'Emilia Occidentale) nelle prossime due settimane quella che oggi è già una situazione di emergenza supportata da dati inequivocabili potrebbe trasformarsi, in poche settimane, in una emergenza catastrofica, scatenando conflitti per l'acqua tra i territori e danni colossali per l'intero agroalimentare regionale.

L'ANBI Emilia Romagna, forte degli ultimi rilievi registrati direttamente nelle locali falde acquifere superficiali dai suoi esperti (operanti nei Consorzi di Bonifica), aggiunge una ulteriore prova che l'iniziativa del Presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini di chiedere lo Stato di Emergenza per tutta la regione non è stato allarmismo preventivo bensì un dato di fatto già conclamato. I dati rilevati in campo negli ultimi giorni ci dicono chiaramente che a livello regionale le falde sono completamente scariche e che i livelli raggiunti sono, in quasi tutti i territori della Regione, al di sotto di quelli registrati durante l'inverno.

A questo punto la situazione inizia ad essere davvero preoccupante: quantità di acqua nelle falde praticamente nulla, riserve negli invasi quasi azzerate e a differenza delle annate maggiormente siccitose 2011-2012 si aggiunge che tale stato di crisi è arrivata a giugno quando l'agricoltura ha bisogno di massimo apporto di acqua che si protrarrà fino a tutto il mese di agosto. I Consorzi di bonifica che trasportano la risorsa a quasi tutti l'agricoltura regionale lanciano l'allarme richiamando tutti i portatori d'interesse a "fare sistema" mettendo al centro delle loro scelte questa priorità, in caso contrario i prodotti tipici alla base del Made in Italy agroalimentare dell'Emilia Romagna quest'anno potrebbero venire colpiti duramente, provocando perdite enormi. Sotto il profilo della gestione dell'emergenza idrica i Consorzi di bonifica emiliano romagnoli, che approvvigionano di acqua un territorio a sud del Po e quindi chiaramente penalizzato se comparato alle pianure delle regioni più a monte, hanno maturato in questi anni una lunga esperienza elaborando sistemi di monitoraggio, maturato riconosciute competenze sull'utilizzo virtuoso della risorsa, praticato il risparmio idrico tramite la messa in punto di sistemi intelligenti come IRRINET-IRRIFRAME. Certo è che una situazione grave come quella che si è venuta a creare in questo inizio estate 2017 non offre spunti di particolare ottimismo e a questo si aggiunge il timore che le piogge , se arriveranno, siano più distruttive che rigeneranti per l'agricoltura.

Il presidente dell'ANBI ER Massimiliano Pederzoli non ha dubbi "Le falde scariche come mai prima dimostrano che la situazione è di emergenza reale e rischia anche di generare, oltre a danni colossali, anche situazioni di tensione tra i territori se non si metteranno a punto da subito, precise e condivise norme di comportamento in situazioni di tale gravità" .

Anche i grandi invasi presenti nella parte occidentale della regione, per la precisione le dighe piacentine di Molato e Mignano, sono ai minimi storici di capacità d'invaso.

In questo momento solo il Canale Emiliano Romagnolo (CER) conserva disponibilità di acqua ed è in grado di essere anticiclico, finchè gli sarà possibile il prelievo dal fiume Po che nelle ultime ore ha anch'esso registrato comunque un calo rilevante di quasi mezzo metro. Non và infine dimenticato che l'acqua del CER oltre ad essere fondamentale per l'agricoltura di 5 Province approvvigiona anche tre potabilizzatori in Romagna: quello di Ravenna-Bassette, Ravenna-Standiana e Forlimpopoli-Selbagnone. In cifre una fornitura che supera i 1300 litri al secondo (110.000 metri cubi di acqua al giorno) per soddisfare le esigenze di consumo di oltre 500 mila abitanti.

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Pubblicato in Ambiente Emilia

Le Università di Milano e Parma, il direttore generale di ARPAE, il Segretario dell'Autorità di bacino Po e Caire Reggio Emilia all'incontro sulla gestione delle acque organizzato dall'Emilia Centrale a Gualtieri in occasione della Settimana della Bonifica 2017.

Reggio Emilia, 11 maggio 2017

L'acqua, bene comune per eccellenza, è una risorsa primaria, essenziale, preziosa e da custodire per uno sviluppo che possa dirsi, nei fatti, rispettoso dell'ambiente che ci circonda, indispensabile per l'agricoltura moderna e di pregio, per la produzione di energia pulita e per garantire il patrimonio della biodiversità. La risorsa idrica costituisce un asset strategico da preservare, fondamentale per il futuro delle comunità, da coltivare giorno dopo giorno, sapendo raccogliere le sfide e le opportunità che si presentano. E' per questa ragione che il giorno 15 Maggio prossimo presso l'impianto del Torrione in Via Giacomo Matteotti a Gualtieri (Re) - a partire dalle ore 10 – il Consorzio di Bonifica dell'Emilia Centrale in occasione della Settimana Nazionale della Bonifica 2017 organizzerà un incontro pubblico per sensibilizzare la collettività sull'importanza della gestione quotidiana delle acque nel comprensorio reggiano e modenese. L'evento però non si limiterà all'analisi del contesto locale, ma spazierà, attraverso il contributo di esperti estremamente qualificati del settore, ad un vero e proprio focus globale. Dopo l'introduzione del Sindaco di Gualtieri Renzi Bergamini e l'introduzione del direttore dell'Emilia Centrale Domenico Turazza sul tema: La gestione integrata di una rete irrigua complessa si terrà una tavola rotonda moderata dal giornalista Andrea Gavazzoli a cui prenderanno parte Giampiero Lupatelli (Caire Reggio Emilia), Pierluigi Viaroli (Università di Parma), Gian Battista Bischetti (Università di Milano), Francesco Puma (Segretario Generale Autorità di Bacino Fiume Po- Distretto), Giuseppe Bortone (Direttore Generale ARPAE). Le conclusioni saranno a cura del Commissario Straordinario regionale al Consorzio Emilia Centrale Franco Zambelli che approfondirà: valorico, criticità e sfide future.

(Fonte: Consorzio Bonifica Emilia Centrale)

Annunciato anche lo stato di salute complessivamente positivo delle acque destinate all'irrigazione dei canali reggiani: la mappa dettagliata raccolta dagli studenti in collaborazione con il Consorzio dell'Emilia Centrale e ARPAE sarà presentata a breve.

Reggio Emilia, 25 gennaio 2017

Oltre cento studenti dell'istituto Antonio Zannelli hanno partecipato attivamente alla mattinata che l'Istituto agrario reggiano ha ospitato grazie alla collaborazione con il Consorzio di bonifica dell'Emilia Centrale, l'ANBI Emilia Romagna e il Canale Emiliano Romagnolo. L'occasione propizia è stata la presentazione del progetto regionale multidisciplinare delle bonifiche Acqua e Territorio Lab: un excursus tra innovazione tecnologica applicata al risparmio idrico in agricoltura, storia e funzioni dei Consorzi nella difesa e sviluppo del nostro territorio. Dopo l'intervento della dirigente scolastica Rossella Crisafi che ha ribadito la stretta e fattiva sinergia che l'istituto mantiene con il Consorzio dell'Emilia Centrale e ARPAE nell'ambito del progetto sulla "qualità delle acque irrigue erogate dalla bonifica", si sono alternati alla cattedra il direttore generale dell'Emilia Centrale Domenico Turazza, il tecnico consortile Aronne Ruffini, la responsabile del progetto di ANBI ER Patrizia Narducci e Gioele Chiari del CER.

studenti tappa reggiana Acqua e Territorio Lab Zanelli

Particolarmente interessante e approfondito lo spazio che il docente coordinatore delle attività didattiche su queste tematiche Daniele Galli ha dedicato all'intenso lavoro congiunto che i suoi studenti stanno portando avanti con impegno insieme al Consorzio e ad ARPAE per la valutazione dello stato di qualità agroambientale delle acque irrigue distribuite dall'Emilia Centrale alle colture tipiche del nostro comprensorio d nei mesi più caldi dell'anno.
L'ANBI Emilia Romagna insieme al CER ed ai suoi laboratori scientifici che costantemente operano sulla ricerca applicata sul risparmio di acqua in agricoltura stanno riscuotendo particolare consenso con l'iniziativa Acqua e Territorio Lab , una iniziativa che anno dopo anno consolida e diffonde le attività dei Consorzi e il contributo fattivo portato da questi enti all'innovazione tecnologica a supporto delle imprese agricole regionali. Per quanto concerne i dati tecnico-scientifici sullo stato di salute dei canali reggiani i primi risultati degli esami effettuati paiono essere positivi e pianamente in linea con quelli divulgati lo scorso anno , anche se la mappa dettagliata sarà diffusa congiuntamente da Istituto Zanelli, Emilia Centrale e ARPAE tra due mesi circa.

(Fonte: Consorzio Bonifica Emilia Centrale)

Sabato 1 ottobre all'agriturismo Corte Bebbi di Barco di Bibbiano con il Ministro dell'Ambiente Galletti. Incontro presso l'agriturismo Corte Bebbi a Barco di Bibbiano.

Sarà il Ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti l'ospite principale al convegno che il coordinamento Agrinsieme (Cia, Confagricoltura, Copagri, Aci agroalimentare), il Comune di Bibbiano e l'Unione Comuni Val d'Enza organizzano sabato mattina 1 ottobre presso l'agriturismo Corte Bebbi a Barco di Bibbiano, per affrontare l'argomento che da anni agita la valle ed in particolare gli agricoltori: "Acqua in Val d'Enza Quali risposte al fabbisogno idrico?".

Associazioni del comparto agroalimentare ed istituzioni, partendo dalla condivisione di alcune premesse come "la quantità e qualità dei raccolti è per gran parte condizionata dalle fonti e dal governo delle provviste idriche, a maggior ragione per un territorio come quello della Val d'Enza, che vanta un prodotto unico al mondo quale il Parmigiano Reggiano, e per i prati stabili polifiti, garanti della biodiversità locale", cercano quindi una risposta condivisa, in grado di corrispondere alle diverse esigenze di agricoltura e salvaguardia del territorio.

A discutere con il Ministro, dopo il saluto del Sindaco Andrea Carletti e la relazione di Antenore Cervi per Agrinsieme saranno, moderati dal giornalista Gianni Montanari, il prof. Alberto Montanari dell'Università di Bologna, il Commissario al Consorzio Emilia Centrale Franco Zambelli, la consigliera regionale Luciana Serri ed il presidente della Provincia Giammaria Manghi. E' previsto anche un saluto della Sen. Leana Pignedoli e dell'Assessore regionale Agricoltura Simona Caselli.

(Fonte CIA Reggio Emilia)

Dopo la recente inaugurazione del centro scientifico sperimentale "Acqua Campus" a Budrio il CER ottiene finanziamenti per 900 mila euro a sostegno dei nuovi progetti cdi ricerca che spingono forte sulle tecniche più all'avanguardia per il risparmio di acqua in agricoltura.

Bologna, 9 Agosto 2016

Dopo aver guadagnato il finanziamento per alcuni importanti progetti europei e aver inaugurato il rinnovato spazio per le ricerche scientifiche applicate all'agricoltura "Acqua Campus" a Budrio,
I progetti che potranno avere immediati e misurabili riflessi anche sulla realtà quotidiana di chi opera in campagna, avranno una durata che non potrà oltrepassare i tre anni e il cui esito sarà subito diffuso attraverso la Rete del Partenariato europeo per l'innovazione (Pei).
Tra i Goi (Gruppi Operativi per l'Innovazione) che uniscono circa 400 soggetti tra università, enti di ricerca e formazione e imprese agroalimentari i Laboratori scientifici agronomici del Consorzio di Bonifica per il Canale Emiliano Romagnolo hanno ottenuto in questi giorni altri importantissimi risultati che saranno finanziati dalla Regione Emilia Romagna per un totale di circa 900mila euro a conferma dell'ormai più che collaudato metodo di conoscenza operativa e lavoro sul campo legati al risparmio idrico in agricoltura. 8 progetti che vanno ben al di la del valore economico e che testimoniano concretamente come nel corso tempo e soprattutto negli ultimi anni il CER, forte della sua tradizione sessantennale nel settore della ricerca, ricopra sempre di più una funzione scientifica primaria di vero e proprio apripista nell'applicazione al comparto agricolo delle scoperte che consentono e consentiranno nel futuro di migliorare e ottimizzare l'utilizzo "intelligente" della risorsa idrica. Una risorsa naturale esauribile che enti come il CER comprendono al meglio come sia indispensabile conservare e farne un uso oculato e parsimonioso.

Oltre all'opera irrigua esercitata dall'autostrada di acqua rappresentata dal canale che permette alla gran parte delle colture tipiche di tutta la Romagna e di parte dell'Emilia di beneficiare di flussi continui il CER ha messo al centro dei propri obiettivi tutti quei progetti studiati sul campo e che hanno preso corpo direttamente dalle attività svolte per lo più proprio all'interno "Acqua Campus" di Mezzolara di Budrio (Bo). Tra i vari progetti ideati hanno assunto particolare rilievo quello sulla "razionalizzazione dei sistemi irrigui sulle colture arboree in risposta ai cambiamenti climatici" e quello sull' "automazione della rete di consegna delle acque irrigue mediante il calcolo specifico dei fabbisogni delle aziende agricole aderenti a IrriNet"; due progetti molto "pragmatici" legati strettamente a temi agricoli ed ambientali particolarmente attuali e utili alle fasi più operative.

Gli altri progetti sono: 1) Acqua in Mostra 2) Gestione della rete di misura della falda ipodermica in funzione delle precipitazioni e del sostegno dei canali della rete dei Consorzi di Bonifica 3) Automazione della rete di consegna delle acque irrigue mediante calcolo dei fabbisogni delle aziende agricole aderenti a IrriNet 4) Razionalizzazione dei sistemi irrigui sulle colture arboree in risposta ai cambiamenti climatici 5) Sensori e IRRINET: integrazione delle informazioni provenienti da reti di stazioni meteorologiche e sensori privati con il modello di bilancio idrico IRRINET 6) Implementazione nel servizio IRRINET di un software per la gestione della fertirrigazione. Altri due progetti – pensati in collaborazione sinergica insieme a CRPV ed ASTRA – riguardano innovazioni in campo viticolo e frutticolo. "Oltre al risparmio idrico – ha sottolineato il presidente del Canale Emiliano Romagnolo Massimiliano Pederzoli – va evidenziato il valore aggiunto che l'acqua irrigua che portiamo con continuità alle colture genera in termini di reddito quantificabile; oggi – secondo i nostri calcoli più recenti – un ettaro irrigato rispetto ad uno senza risorsa genera un incremento di reddito dovuto all'aumento della produzione di circa 1.100 euro (in un range che va da 500 fino a 4000 euro). E' proprio per questo che i nostri nuovi progetti puntano ai benefici prodotti dall'irrigazione proprio a partire dalla stabilizzazione delle rese".

Il Consorzio di bonifica dell'Emilia Centrale, in collaborazione con il Comune e la Provincia di Reggio Emilia e ARPAE, si fa carico di integrare la portata del Torrente Crostolo.

Reggio Emilia 22 luglio 2016

Anche quest'anno il Consorzio di bonifica dell'Emilia Centrale, in collaborazione con il Comune e la Provincia di Reggio Emilia e ARPAE, si fa carico di integrare la portata del Torrente Crostolo, in questi giorni pressoché inesistente a causa del prolungarsi di una calura estiva che supera di 3-4° la media. Il Consorzio, grazie al suo complesso reticolo di canalizzazioni e impianti, provvederà ad una movimentazione assai rilevante di acqua che raggiungerà anche i 300 litri al secondo nel week end, per un totale di circa 40mila metri cubi interamente destinati a mitigare lo stato di grave sofferenza del Crostolo e a ripristinare un flusso d'acqua nel Torrente assicurando in questo modo le minime condizioni di vivibilità alla fauna acquatica e di qualità dell'acqua nel tratto cittadino.

Questa iniziativa, resa possibile grazie alla collaborazione tra gli enti che a vario titolo concorrono alla gestione del territorio, dimostra come una corretta gestione delle acque superficiali non possa essere declinata solamente in termini di regimazione delle acque piovane e di approvvigionamento della risorsa idrica per l'irrigazione rientrando invece nel più ampio contesto della tutela dell'ambiente e degli ecosistemi. Molto frequenti sono infatti in questi giorni le richieste al Consorzio da parte dei Comuni, non solamente di Reggio Emilia, di immettere acqua nei corpi idrici cittadini che si trovano in condizioni di deficit idrico a causa della stagione siccitosa per farli letteralmente rivivere.

L'acqua costituisce inoltre una fondamentale risorsa energetica e per questo motivo il Consorzio è in questi mesi fortemente impegnato, assieme ad IREN RINNOVABILI S.p.A., nella realizzazione di una centrale idroelettrica sulla Traversa di Castellarano che fornirà, a regime, oltre 7 milioni di kilowattora di energia pulita ad impatto zero sull'ambiente. La missione del Consorzio è, e sempre più sarà in futuro, quella di gestire la risorsa idrica in modo responsabile ed efficiente, conciliando l'esigenza di economicità della gestione con quella sempre più indispensabile della tutela e della valorizzazione dell'ambiente in cui opera.

(Fonte: Ufficio Stampa Provincia di Reggio Emilia)

Resta in montagna la gestione dell'acqua. Il sindaco e il vice: "Abbiamo rischiato di scomparire ma a Roma ci hanno ascoltato e la nostra realtà, che soddisfa tutti i requisiti ambientali e di efficienza, ora è salva"

Toano - Reggio Emilia, 24 dicembre 2015. Domani i toanesi troveranno sotto l'albero di Natale una bella notizia. "L'acquedotto comunale, che abbiamo difeso fino all'ultima goccia - annuncia il sindaco Vincenzo Volpi - continuerà ad esistere".

Spiegano il primo cittadino e il vicesindaco Carlo Benassi: "E' un fatto storico per il territorio, perché la rete locale dell'acqua costituisce un vero e proprio simbolo dell'identità di Toano, in grado ancora oggi di rappresentare un fortissimo elemento di unità tra i nostri borghi e fra le nuove e le vecchie generazioni".

Il provvedimento governativo "sblocca Italia", convertito in legge il 24 novembre 2014, "che in effetti definisce l'affidamento delle gestioni idriche integrate a realtà con dimensioni minime di carattere provinciale - sottolineano i due amministratori pubblici - aveva messo di fatto a rischio la conduzione diretta che da oltre cinquant'anni caratterizza il nostro acquedotto, attualmente tramite la municipalizzata Ast, Azienda servizi Toano. Siamo però riusciti a far inserire un articolo, il 62, nel 'collegato ambientale alla legge di stabilità', approvato a novembre in senato e martedì scorso alla camera, che ha praticamente salvato la nostra realtà e quelle di altri comuni italiani 'virtuosi', cioè con determinati requisiti ambientali e di efficienza, che hanno così beneficiato della nostra azione".
Inaugurato ufficialmente il 31 marzo 1963, l'acquedotto toanese "ha festeggiato nel 2013 - racconta Luigi Fioroni, amministratore unico di Ast - i cinquant'anni di vita. Nel tempo sono stati realizzati importanti investimenti per fornire un servizio sempre migliore, che oggi riguarda il ciclo integrato dell'acqua, cioè captazione, immissione in rete, raccolta e depurazione dei reflui".

Ribadisce il vicesindaco Benassi, assessore al servizio idrico integrato: "La legge sembrava condannare il futuro del nostro acquedotto, e sarebbe stato un provvedimento profondamente ingiusto poiché si tratta di una risorsa che arricchisce il nostro comune e che ha dato prova, nei decenni, della sua funzionalità e validità". E così rincalza il sindaco Volpi: "Non potevamo proprio accettare che finisse così. In questi mesi abbiamo sempre confermato una totale e assoluta determinazione nel difendere la 'nostra' acqua pubblica, sia a Reggio che a Bologna e soprattutto a Roma, salvaguardando l'autonomia di un servizio che esprime un'eccellenza per la comunità toanese e la montagna reggiana".

Concludono Vincenzo Volpi e Carlo Benassi: "Per difendere l'acquedotto eravamo pronti a tutto. Fin dal primo momento abbiamo comunque cercato di individuare un percorso per risolvere al meglio la situazione, muovendoci in vari ambiti, provinciale, regionale e nazionale, al fine di arrivare a una soluzione del problema. Dopo vari tentativi, abbiamo ricevuto il sostegno di alcuni politici, in particolare della senatrice Leana Pignedoli e del senatore Stefano Vaccari, che hanno capito la gravità del problema e hanno contribuito in modo significativo a risolverlo. Oltre a loro, intendiamo ringraziare anche tutte le altre persone che si sono impegnate al nostro fianco in questa importante battaglia, con particolare riferimento alla popolazione toanese, che ci ha trasmesso la forza per non arrenderci, all'assessore del Comune di Reggio Emilia, Mirco Tutino, e al presidente della Provincia, Giammaria Manghi".

 

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 14 - n° 31 2 agosto 2015

(in allegato il formato pdf scaricabile)
Anno 14 - n° 31 2 agosto 2015
1.1 editoriale E' sempre colpa dei giornalisti
3.1 cereali In USA tendenze ribassiste
4.1 Lattiero caseario Continua la crescita del latte spot. Flessione per il Parmigiano Reggiano
5.1 agro mercati Segnali di maggiore dinamismo sul fronte della compravendita dei cereali.,
6.1 frutta Frutta, +500% dal campo alla tavola
6.2 export Peru' I sapori emiliano-romagnoli sbarcano in Perù
6.3 Vini comuni Vini comuni, sempre più forte la leva del prezzo
7.1 Mais e Soia. mais e soia dati previsionali luglio 2015
8.1 acqua Acqua, una risorsa da gestire
10.1 pomodoro In anticipo la raccolta del pomodoro
11.1 eventi Corsa a ostacoli nel fango: una prova per veri duri!
11.2 eventi Ritorna la Sagra di Trecasali
12.2 promozioni "vino" e partners

Cibis 31 ago15 COP

Giornata mondiale dell'acqua. Per chi vuole ammirare l'acqua in tutte le sue forme e apprezzarne il valore, ecco alcune proposte per una domenica alternativa, salutare e istruttiva.

di Alessandra Ardito -  Parma 22 marzo 2015 - Cosa possiamo fare noi, individualmente, per salvaguardare una risorsa così unica come l'acqua?
Chi sposa il messaggio che fa il giro del globo, oggi, con la Giornata mondiale dell'acqua, risponderebbe che questo prezioso liquido dovrebbe essere valorizzato, reso finalmente accessibile a tutti e, in alcuni casi, arginato laddove può provocare catastrofi, spesso cronache annunciate causate dall'incuria dell'uomo.

La ricorrenza di un giorno mondiale dedicato all'acqua venne istituita dalle Nazioni Unite nel 1992 per sottolineare l'importanza di questa risorsa per l'umanità e per il pianeta e si rinnova ogni anno stimolando Regioni ed enti a proporre iniziative che possono diventare giornate alternative, all'aria aperta.

Ognuno di noi, oggi, può celebrare la bellezza e la forza dell'acqua sentendone il rumore e godendo della natura che con essasi sposa. Come? Visitando alcuni dei numerosi luoghi magici del territorio emiliano, spesso inaspettatamente a pochi chilometri da casa.

Ecco, allora, di seguito, qualche spunto per una domenica a contatto con la natura e con l'acqua.
In provincia di Parma, il Parco naturale alte valli del Cedra si distenge lungo le dorsali dell'Appenino parmigiano, tra i passi della Cisa e del Lagastrello. Per le sue numerose conche lacustri è anche chiamato Parco dei cento laghi. Infatti, l'intera zona è caratterizzata dalla presenza di laghi formati dall'azione erosiva dei ghiacciai quaternari.

Sempre nel Parmense, un'altra meraviglia facilmente raggiungibile è il Parco regionale del Taro che si estende per una ventina di chilometri lungo la fascia fluviale di pianura da Ponte Taro fino a Fornovo e comprende i comuni di Collecchio, Fornovo, Medesano, Noceto e Parma. Il fiume Taro dall'aspetto caratterisitico di un enorme greto ciottoloso, svolge la delicata funzione ambientale di fare da corridoio migratorio della valle appenninica. (www.parcotaro.it ).

Imperdibile il Parco naturale di Carrega che occupa un'area di 1270 ettari sulle colline pedeappenniniche in provincia di Parma. I boschi che ne ricoprono la superficie fanno parte dell'antica riserva di caccia dei Farnese, poi dei Borboni e di Maria Luigia d'Austria. Gli ultimi proprietari furono i principi Carrega. Nei boschi sorprende trovare piante esotiche, soprattutto nel parco all'inglese realizzato per volontà della duchessa di Parma. Qui l'acqua si manifesta con grazia e armonia sottoforma di laghetti artificiali (famoso il lago della Navetta) ottenuti sbarrando il corso di alcuni ruscelli. Caprioli, scoiattoli, cinghiali, verzellini, fringuelli, merli sono gli abitanti in cui è facile imbattersi.

Se ci si sposta verso Reggio Emilia ci si può ritrovare nel Parco naturale dell'Alto appennino reggiano, detto anche Parco del Gigante. Qui l'ambiente è quello tipico d'alta quota.
Chiari sono i segni di modellamento del paesaggio operato dai ghiacciai: ampi circhi glaciali, come quello che ospita le sorgenti del Secchia, racchiudono le acque dei principali torrenti e i depositi morenici ospitano spesso laghi e torbiere. Su questi cieli volteggia l'aquila reale. Particolari forme erosive, simili a canyon, precipitano nelle valli dell'Ozola, del Riarbero e del Secchia. I gessi triassici si ergono come spettacolari sculture plasmate dalle forze della natura. Riconoscibili per la struttura microcristallina che li rende simili a marmo bianco, a volte con sfumature grigio chiaro, arancio e rosa.

Il Parco naturale Stirone, che si espande fra Parma e Piacenza, protegge una fascia fluviale lunga 14 km arrivando fino a Fidenza.
Quest'area si trova lungo un'importante rotta migratoria per l'avifauna.

Visitando questi luoghi si può viaggiare indietro nel tempo visto che si possono ammirare preziosi giacimenti di fossili e di reperti paleontologici che si trovano nelle rocce incise dal torrente. Camminando lungo il greto si passa dagli strati più antichi, i più bassi, a quelli più recenti, nei quali è facile riconoscere le forme di antiche conchiglie. Il torrente è dimora da migliaia di anni di meravigliosi uccelli, oltre che di diverse specie di pesci, anfibi e rettili tipici degli ambienti umidi.

Svetta maestosa nella valle dello Stirone la Pietra nera, uno sperone roccioso e scuro, testimonianza delle più remote vicende geologiche che portarono alla formazione dell'Appennino. Rappresenta ciò che rimane di materiali rocciosi che nel giurassico formavano i fondali dell'antico oceano Tetideo. ( www.parchi.parma.it )

Pubblicato in Ambiente Emilia
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