Di Andrea Caldart Cagliari, 16 novembre 2022 (Quotidianoweb.it) - L’annuncio ieri durante l’incontro con la stampa a Mar-a-Lago in Florida, dove ha esordito dicendo: "Il ritorno dell'America comincia oggi".
In tutto il suo discorso, pronunciato con la solita “carica” che abbiamo conosciuto quando era presidente, ha dominato il presentare Joe Biden, quale inadeguato presidente che ha portato l’America: "In declino, umiliata e derisa sulla scena internazionale, dal caotico ritiro dall'Afghanistan al conflitto in Ucraina con cui ha portato il Paese sull'orlo di una guerra nucleare".
Inoltre, ha detto: "La gente è impazzita e arrabbiata e noi abbiamo un presidente che si addormenta ai vertici internazionali”.
Nella sua conferenza ha sciorinato tutti i successi della sua precedente esperienza come presidente promettendo di tenere l'America "fuori da ogni guerra" dicendo infine che, l’invasione dell'Ucraina con lui "non sarebbe successa".
Non ha mancato di fare cenno alle questioni giudiziarie ironizzando di avere il "record" dei mandati di comparizione, dicendosi più perseguitato di Al Capone.
Nel suo discorso, durato poco più di un’ora, ha sostenuto un po' i suoi vecchi slogan, su immigrazione, città insicure, ha dichiarato che istituirà la pena di morte per gli spacciatori di droga e che riassumerà tutti i membri dell’esercito che erano stati congedati per essersi rifiutati di fare il vaccino contro il coronavirus.
Infine, ha detto: “Due anni fa eravamo una grande nazione e presto lo saremo di nuovo” con il suo nuovo slogan: “America First”.
Sconsigliato da più parti molto vicine a lui, ad iniziare dalla sua famiglia con in testa la figlia Ivanka, Trump deve fare i conti anche con la sconfitta di una parte dei candidati repubblicani nelle elezioni di midterm.
Non solo, a rendere la “strada in salita” all’ ex presidente anche la riconferma, sempre in casa repubblicana, del governatore della Florida, Ron De Santis, da sempre indicato come il volto nuovo del partito.
Critico nei confronti di Trump anche il miliardario Rupert Murdoch il quale, possiede numerosi media molto influenti negli ambienti della destra americana.
Tra questi, il “New York Post”, più favorevole nei confronti di una candidatura del governatore della Florida e l’influentissima “Fox News”, che, di recente, non ha risparmiato critiche dirette a Trump.
Il “Tycoon” però non è solo perché oltre a De Santis, altri repubblicani pare stiano scaldano i motori come, il governatore uscente del Maryland, Larry Hogan, il governatore della Virginia Glenn Youngkin e l’ex vicepresidente Mike Pence.
Chissà se la storia si ripeterà e Trump bisserà il risultato di Grover Cleveland che finora, è l’unico presidente americano che riuscì ad ottenere due mandati non consecutivi, uno nel 1884 e uno nel 1892.