In primo luogo, il sottoscritto non appartiene ad alcuna forza politica né parlamentare, né extraparlamentare, essendosi sempre posto in dialogo (anche critico a volte, ma sempre rispettoso) con l'intero arco costituzionale.
In secondo luogo, è totalmente da respingere un mio coinvolgimento in un inesistente "Governo di Liberazione nazionale" come "Ministro per gli Affari costituzionali" nonostante notizie in questo senso apparse, ad ottobre 2020, nel quotidiano "La Repubblica" e nel settimanale "L'Espresso". Infatti, una volta informato della cosa ho subito preso le distanze.
Peraltro, nella giornata del cosiddetto "insediamento", non solo non mi trovavo nella capitale, ma ero impegnato in altro seminario a Belluno come si può facilmente dimostrare.
All'obiezione circa la pubblicazione di articoli e interviste uscite in "L'Italia mensile", nonché partecipazioni a convegni (mai manifestazioni), si deve replicare come queste attività siano state e continuino ad essere svolte trasversalmente anche per altre forze politiche con le quali ho un rapporto di collaborazione indipendente in ragione della mia attività di insegnamento e di ricerca, sposando quelle battaglie politiche che reputo giuste a prescindere dai soggetti proponenti: pubblicazioni ne "Il Borghese", nella rivista "Ragioni e Conflitti" del Partito Comunista italiano, in inFormazione cattolica, nel sito web di Ancora Italia per la sovranità democratica, interviste su Radio Radicale, conferenze con gli amici di 3V, di Ancora Italia, con esponenti della Lega, del Gruppo misto della Camera dei Deputati e dell'associazione MMT, dibattiti (come in occasione del referendum costituzionale del 2016) con parlamentari del Partito Democratico, scuole di formazione organizzate per Fratelli d'Italia-Treviso etc...
Ovviamente il quotidiano "Domani", benché siano tutte informazioni facilmente reperibili nel web, non ne fa menzione, mancando nell'adempimento di un compito, deontologicamente rilevante, che è quello di fornire una rappresentazione dei fatti "olistica" e "sinottica".
Appare, inoltre, errata pure la ricostruzione della mia appartenenza all'associazione apartitica Vicit Leo, sorta nel luglio 2020, e volta a difendere, lo si evince dall'atto costitutivo, i valori cattolici e della tradizione cristiana che ha rapporti con partiti e realtà associative che si rispecchiano nelle finalità statutarie.
Pur avendo contribuito alla fondazione della stessa, ne sono rimasto all'interno unicamente dal luglio ad ottobre 2020 senza mai un incontro (neppure in modalità da remoto) e questo sia per impegni di natura accademica, sia per l'entrata in vigore della normativa emergenziale a seguito della cosiddetta "seconda ondata".
Questo, ovviamente, non ha mai intaccato il rapporto di stima reciproca con gli attuali membri.
Da ultimo, non può che ritenersi di una assoluta faziosità il solo riferimento, negli articoli in oggetto, alla mia produzione scientifica concernente lo studio di alcune vicende della storia costituzionale italiana relative al fascismo ed alla natura giuridica della Repubblica sociale italiana senza minimamente citare la monografia, uscita nel 2014 per Jovene Editore, intitolata "Le variazioni territoriali delle Regioni", o il lavoro sulla riforma delle Province (per Cleup) a seguito della legge ordinaria dello Stato n. 56/2014 con il prof. Maurizio Mistri dell'Ateneo patavino, o gli articoli referati pubblicati su riviste cartacee e telematiche di fascia A sul regionalismo differenziato, sui rapporti tra la Cedu e l'ordinamento interno etc...
Per un certo tipo di stampa (non tutta fortunatamente) ritengo abbia ragione il cantautore Vasco Rossi: "la stampa è veloce nell'informare, ma dannatamente ritardata nel comprendere". Ergo, vergognatevi....
P. S. Un ringraziamento di cuore al senatore Luca De Carlo (Fratelli d'Italia) e agli amici di Ancora Italia per la vicinanza e l'affetto.