Domenica, 20 Novembre 2016 12:47

Con l’acqua alla gola? In evidenza

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Alla ricerca del consenso a tutti i costi. La propaganda referendaria, sempre più spregiudicata, ha assunto sin dall'inizio un carattere politico piuttosto che tecnico. E dopo? Dopo inizierà la campagna elettorale. I conti e i problemi dell'Italia resteranno ancora in attesa di soluzione. Quando mai si ripeterà una congiuntura economica come quella degli ultimi due anni e che l'Italia non ha saputo sfruttare?

di Lamberto Colla Parma 20 novembre 2016
Distratti per alcune settimane dall'infuocata campagna elettorale statunitense, divisi tra i sostenitori della lady di ferro rappresentante di quella oligarchia finanziaria che vorrebbe governare il mondo e l'outsider eclettico e verace miliardario Trump, che in totale solitudine ha sfidato tutto e tutti, rappresentante invece di quella media e bassa borghesia statunitense preoccupata per le proprie sorti e per quelle dell'industria americana, abbiamo accantonato le preoccupazioni legate allo stato di salute della nostra economia, del nostro bilancio e della resa dei conti politica che si consumerà, presumibilmente, con il prossimo referendum.

Questa lunghissima campagna referendaria ha fatto perdere un anno di attività politica, quella onorevole, a favore di una azione tutta imperniata sulla figura del Presidente del Consiglio che, occorre dargli merito, ha saputo reggere e contrastare con invidiabile lucidità, spudorata astuzia e onnipresenza fisica. Dalla Radio, alla televisione, un giorno a Washington e il giorno seguente a Bari. Energie che, se fossero state messe a frutto nell'interesse collettivo, avrebbero prodotto la "rivoluzione" da moltissimi auspicata e per la quale, il giovane Renzi, da quando venne incoronato da Giorgio Napolitano, avrebbe ottenuto il consenso anche di buona parte del centro destra moderato.

Il risultato, invece, almeno dal punto di vista economico, è stato miserrimo.

I lacchè governativi hanno esultato all'annuncio dell'ISTAT che registrava, per il terzo trimestre 2016, un +0,3% di PIL che diventava ben 0,9% sui 12 mesi. Ben oltre le aspettative ha dichiarato il Ministro dell'economia Pier Carlo Padoan. D'altra parte cosa ci si può attendere da un Ministro che non sa quanto costa in litro di latte, una retta d'asilo o un litro di benzina. Ben venga che sia ottimista, almeno lui.
Non vorrei però che il Ministro Padoan, il Primo ministro Renzi e tutti gli altri governativi e paragovernativi, ritenessero di essere stati loro e la loro politica economica gli artefici di questa crescita "mostruosa".

Anzi, a ben pensare, sono loro i responsabili di questo disastro economico.
In tre anni la nostra crescita è stata praticamente a ZERO o ZERO VIRGOLA nonostante la concomitanza di fattori macroeconomici favorevoli e irripetibili (dal prezzo del petrolio ai minimi storici e sul quale si è speculato mantenendo i prezzi al consumo elevatissimi), al mega aiuto di Draghi, che sfidando i falchi tedeschi, ha imposto e poi rinnovato il Qe (Quantitive Easing) mantenendo un tasso di interesse prossimo a zero. Un grazie va anche alla grande finanza para-governativa che ha mantenuto lo spread entro valori più che accettabili (da 100 a 120 circa quando al tempo di Berlusconi l'avevano spinto anche oltre 600).

Insomma tutta una serie di aiutini che hanno consentito alle economie di altri Paesi UE in crisi come noi (leggi Spagna ad esempio alle prese tra l'altro con una crisi politica e istituzionale non indifferente) di fare passi da gigante, almeno rispetto a noi.

E allora caro Ministro, se vuole attribuirsi il merito glielo concediamo tutto. Un merito vergognoso di cui Le assegnamo, visto che lo apprezza, tutta la responsabilità professionale e politica.

Ma l'ultima, in ordine di tempo, vergognosa manovra da parte di un manipolo di deputati (12 parlamentari PD) para-governativi, è stata tentata durante la baraonda degli emendamenti alla Legge di Stabilità. Un emendamento, infatti, avrebbe previsto, con la scusa del riordino, di introdurre l'IMI (Imposta Municipale Immobili) in sostituzione e accorpamento di IMU e TASI. Peccato che la nuova imposta avrebbe generato un maggiore gettito fiscale.
Un errore, è stata la giustificazione, e infine Renzi stesso si è gettato nella mischia dichiarando che le "Tasse non si aumentano".

Bene, Ben detto Matteo. Attento che i tuoi vassalli stanno tradendo le tue aspettative.

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Conclusioni
Dopo la figuraccia della cena con Obama e del sostegno alla Trumpata Hillary (tra l'altro il Ministero dell'Ambiente ha versato un sostegno di oltre 100.000€ alla fondazione Clinton), della bocciatura della legge di stabilità presentata in commissione UE (dopo poche ore gli Uemanoidi di Bruxelles si sono accorti che mancavano delle coperture o non tornavano i conti delle spese), il Gianburrasca della politica italiana, alza il tiro e minaccia il Veto al bilancio UE, scatena alcuni "Bravi" a introdurre qualche emendamento correttivo, il tutto mentre macina migliaia di chilometri a promuovere il Si al referendum, di piazza in piazza, e stalkerizzando i residenti esteri con una lettera promozionale (chissà quanto sarà costata al PD) che tra l'altro riporta il sito web sbagliato che punta a un sito Sostenitore del NO!
Un errore dovuto alla fretta e alla paura di perdere, come i sondaggi (per quel che valgono) stanno indicando.

Provare per Credere, cliccate: www.bastausi.it 

Ormai siamo tutti alla frutta!

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