C'è una bella storia che parte da Parma e arriva al subcontinente indiano. Una storia di cambiamenti, di idee, di dialogo fra diverse culture. Questa storia inizia a Parma diciotto anni fa, nel 2001. A Baganzola nasceva in quegli anni una piccola organizzazione di promozione sociale, denominata "Il Filodijuta”, che ancora oggi si occupa principalmente di promozione sociali in Bangladesh. Filodijuta ha mosso i suoi primi passi in terra bengalese, nel sud del Paese.
Il viaggio di Alessandro Mossini e il suo racconto del Bangladesh
Alessandro Mossini, responsabile di Filodijuta in Bangladesh, arriva nella terra dei grandi fiumi il 4 ottobre del 2001. Si stabilisce nel villaggio di Chalna, alle porte della foresta del Bengala, conosciuta con il nome di Foresta del Sunderbon. Qui passa due anni in una struttura della Comunita' Papa Giovanni XXIII dove impara la difficile lingua bengali, un dolce suono che deriva dal sanscrito, la lingua usata dal famoso poeta Robindronath Tagore. In questo periodo Alessandro oltre a studiare il bengalese, comincia ad addentrarsi nella conoscenza della cultura locale di questo Paese, che è un melting pot di culture e religioni diverse.
Sino al 1947, questo Paese era una regione dell'India. La famosa regione del Bengala, che comprendeva anche Calcutta. Gli inglesi, che regnarono in India dal 1700 al 1947, avendo provato sulla loro pelle che tra tutte le regioni indiane, il Bengala era la meno gestibile e governabile, pensarono di dividerla in due parti (Divide et impera). West Bengal, che oggi e' rimasta all'India con capitale Calcutta e East Bengal, l'attuale Bangladesh, con capitale Dacca. Ma la storia per questa piccola porzione di territorio non è mai stata benevola.
Nel 1947, quando gli inglesi lasciarono definitivamente la loro colonia indiana, e l'India diventò libera e indipendente, due regioni chiesero ed ottennero l'indipendenza dalla grande Madre India. Le regioni erano il Punjab e l'East Bengal. Il 14 Agosto del 1947, nacque lo Stato islamico del Pakistan. Uno Stato anomalo, formato da due diverse ali distanti quasi 2000 chilometri l'uno dall'altro, con lingue diverse e cultura totalmente differente. La convivenza andò avanti in modo forzato per 23 anni. Poi nel 1971, scoppia la guerra di liberazione, che porterà alla nascita dello Stato del Bangladesh, il 16 dicembre 1971. Una guerra che costerà moltissimo in termini di vite umane. Un vero e proprio genocidio, dove i pakistani massacrarono 3 milioni di bengalesi.
Il Bangladesh e' una repubblica popolare e la religione di stato e' l'Islam, che convive in modo più o meno pacifico con l'hinduismo, il buddhismo e la risicata presenza cristiana che sono lo 0,6 % dei 165 milioni di abitanti dello Stato piu' densamente popolato del pianeta.
L'Associazione Filodijuta in Bangladesh
Filodijuta dal 2001 è una presenza concreta in questo Paese e cerca di creare opportunità per chi opportunità proprio non ne ha. In questi dicannove anni sono state aperte sei scuole, in sei diversi villaggi nella regione di Khulna, alle porte della foresta. Le scuole contano un totale di quasi mille iscritti e sono tutti bambini della fascia piu' povera del Paese. In Bangladesh tutti i servizi, anche quelli che per noi sono scontati, come sanità e istruzione, vengono forniti dallo Stato a pagamento. La quasi totalità della popolazione non puo' permettersi di pagare quasi nulla. Cosi il risultato e' che soprattutto nelle aree rurali c'è ancora analfabetismo diffuso, per ciò che riguarda l'istruzione, mentre per la sanità, la maggior parte della gente non riuscendo ad accedere agli ospedali e alle cure, sceglie di farsi curare dagli stregoni di villaggio, con erbe, foglie, rametti secchi, sterco di vacca e tante formule magiche.
Anche per poter intervenire a livello sanitario, Filodijuta ha creato un fondo sanitario accessibile a tutti coloro che non possono permettersi le cure. Il progetto sanitario comprende anche la cura dei pazienti psichiatrici. Il servizio sanitario psichiatrico nasce da una sensibilità particolare da parte nostra per questa tipologia di povertà. E’ chiaro che se lungo la strada si incontra un bambino, chiunque si ferma. Se vediamo un anziano, comunque fa tenerezza e ci si ferma. Ma se ci si trova davanti un cosiddetto “matto”, in Bangladesh la gente non solo non si ferma, ma scappa impaurita o ancora peggio, gli tira i sassi. Ancora oggi si vedono persone “matte” legate con catene o portata in giro legate a guinzagli di corda.
Qui non c’è la conoscenza della malattia psichiatrica, ma c’è invece la cultura della punizione, del malocchio e della stregoneria. Molto spesso le famiglie non sanno nemmeno a chi rivolgersi se in casa hanno un parente con problemi psichici, e dunque si rivolgono ai medici locali che non hanno le competenze necessarie per intervenire. Solitamente intervengono con molti farmaci e costosi, le famiglie non hanno i soldi per acquistare e mantenere questo genere di terapie e dunque spessissimo le iniziano però poi abbandonano. Un paziente psichiatrico in casa crea un disagio enorme. Diventa un po’ il punto di riconoscimento della famiglia: “Tu sei il figlio del matto”, “la moglie del matto”.
Spesso, quando sono donne, diventano oggetto di violenza da parte del marito. Quando lei smette di cucinare o si comporta in modi che non corrispondono agli usi canonici, il marito crede che siano capricci della moglie la quale poi spesso viene punita a suon di botte. La conseguenza di questa violenza sovente è la fuga. Ed è per questo poi che non è raro trovare in Bangladesh donne visibilmente con problemi psichiatrici, che vagano nude per le strade, che si sono perse, prive di memoria. E’ all’ordine del giorno che queste donne “matte” e perse poi di notte vengono violentate in giro per le strade, da uomini che non hanno nulla da perdere. Nascono cosi bambini, figli di nessuno, che vengono parcheggiati negli istituti tipo di Madre Teresa o negli orfanotrofi.
Il nostro progetto sanitario comprende anche il nuovo centro di fisioterapia che ad oggi da la possibilità a 29 persone con problemi post traumatici o con disabilità fisiche sin dalla nascita, di poter essere trattati.
Le collaborazioni
Poi negli anni i contatti di Filodijuta si sono espansi e sono arrivate le collaborazioni. Quella con il Comune di Firenze per il progetto acqua potabile, nel villaggio di Shibnogor. Attraverso il finanziamento del'Amministrazione fiorentina, abbiamo implementato un di filtro ad osmosi inversa che fornisce acqua a 1750 persone. La collaborazione con la ONLUS Pangono Pangono di Rosignano Solvay e' diventata nel tempo una fusione. Infatti in Bangladesh ci siamo fusi sotto la forma giuridica di Organizzazione Non Governativa internazionale.
I nostri progetti e le nostre attività vengono finanziate dalle tante attività che Filodijuta ogni anno organizza sul territorio. L'Emporio di Natale di Baganzola che da diciannove anni è tappa fissa per i regali di Natale dei parmigiani.
La campagna di Pasqua "Voi aprite le uova, noi apriamo le scuole", attraverso la vendita davanti alle chiese di Parma di uova di Pasqua solidali. E poi i mercatini per la vendita dell'artigianato bengalese che periodicamente importiamo dal Bangladesh. Ancora, ci trovate nei centri commerciali della città con pesche di beneficienza e riffe, sempre per il sostegno ai progetti in Bangladesh.
Il programma di "Adozione a Distanza"
Invece, per poter permettere di frequentare la scuola agli alunni iscritti, abbiamo avviato sin dai primi anni, il programma di "Adozione a Distanza".
Un altra forma di sostegno e' la scelta del 5x1000 a favore di Filodijuta.
Attraverso la vostra collaborazione e il vostro appoggio, riusciamo a garantire a tutte le persone che chiedono il nostro aiuto, una risposta concreta. Non lavoriamo tanto per lo sviluppo ma per il progresso. Pensiamo che il progresso sia più inclusivo, perché comporta sia uno sviluppo di una situazione economica e sociale, ma soprattutto uno scatto culturale che porta l'uomo a cambiare uno stile di vita. Piu rispettoso per se e per l'ambiente e la società che lo circonda.
In Bangladesh ci sono diverse fasce sociali: le donne e i bambini, i disabili, le caste più basse che sono quotidianamente calpestate dal potere e da una cultura e tradizione che potenzialmente tende a schiacciare il più debole. Ecco che la scelta che Filodijuta ha fatto, è una scelta che arriva dal cuore, e che ci mette dalla parte di chi da solo non ce la fa.
Alessandro Mossini,
Responsabile Associazione Filodijuta in Bangladesh
Un quartiere mobilitato per l’oncologia di Parma. E l’edicolante di via Trieste firma, a nome di tutti i donatori, l’assegnone per la raccolta fondi “insieme CON te”.
Parma -
Tutte le mattine va a prendere il giornale per lui e per la sua vicina che non può uscire di casa, solidarietà tra persone non più giovanissime. Ma la parola oncologia gli evoca antichi ricordi.
“Posso mettere 2 euro?”. “Ma certo”, risponde Giampaolo il Giornalèr di via Trieste che ha trasformato la sua edicola in un punto di raccolta per il nuovo Centro oncologico che ha coinvolto tutto il quartiere San Leonardo.
E il giorno successivo lo stesso signore torna con altri 2 euro “Anche la mia vicina vuole contribuire…”. Così il salvadanaio si riempie, grazie a tanti piccoli gesti di generosità e alla disponibilità di commercianti e residenti che hanno sparso la voce e organizzato un aperitivo nel quartiere con intrattenimento per grandi e piccini. Al momento della fatidica apertura, avvenuta alla presenza del presidente del Consiglio comunale di Parma Alessandro Tassi Carboni, il contatore fa segnare 1.460 euro, cifra che viene trasferita nel simbolico assegnone pronto per la firma. Con quella donazione il gruppo che si ritrova su facebook con il nome “Il bello di essere del San Leonardo” aggiunge un prezioso mattoncino di cuore per il nuovo Centro Oncologico e firma uno dei mattoncini verde, in numero limitato, che comporrà la cornice del plastico di prossima realizzazione.
I residenti del quartiere San Leonardo sono stati, infatti, i primi a mobilitarsi per creare quelli che stanno diventando i Punti di raccolta per il nuovo Centro oncologico di Parma, iniziative spontanee di cittadini che propongono il loro originale sostegno. E le idee si stanno moltiplicando. Per informazioni occorre mandare una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Sabato 11 maggio appuntamento con la spesa solidale. 28 i punti vendita Conad e 370 i volontari per tendere una mano alle famiglie in difficoltà.
Parma -
Olio, tonno, legumi, carne in scatola, cracker, pasta, riso, farina, latte uht, biscotti, merendine e zucchero ma anche bagnoschiuma, dentifricio e shampoo: sono i prodotti non deperibili che, sabato 11 maggio, potremo scegliere di mettere nel carrello facendo la spesa in uno dei 28 punti vendita Conad coinvolti nella sesta edizione della raccolta alimentare Dona una spesa. L’appello a partecipare alla gara per contrastare emarginazione e povertà, è stato lanciato stamattina in una conferenza stampa, nella nuova sede di Emporio.
Sabato, due parti di città si tenderanno la mano: da una parte chi è in forte difficoltà, dall’altra chi è in grado di aiutare. E aiutare sarà ancora più facile grazie all’operazione bis che Conad propone anche quest’anno: per tanti prodotti, uno lo compri, uno è in omaggio.
Sono 370 i volontari coinvolti. Provengono darealtà diverse ma tutti indosserannola medesima pettorina con il logo di Parma non spreca, la Piattaforma solidale promossa da una rete di associazioni e istituzioni, nata per recuperare e ridistribuire i prodotti non conformi o prossimi alla scadenza. “Il volontariato è un punto di incontro che fa da collante fra chi dona e chi riceve, ha detto Giacomo Vezzani di Emporio, che ha portato la voce delle associazioni coinvolte. E’ una grande cordata quella che rende ogni anno possibile che si realizzi questo sabato fortunato”.
Credo che il fatto che siano sei anni che si sta facendo questa raccolta alimentare, -ha proseguito Rosanna Cattini di Conad Centro Nord, da una parte denota che il bisogno, purtroppo, esiste, però dimostra anche che i clienti dei nostri punti vendita hanno fatto loro un valore che è di Conad, quello della solidarietà. Quando si parla di solidarietà noi non possiamo non esserci”.
In città e provincia, all’ingresso delle Conad i volontari inviteranno ad acquistare qualcosa in più per le tavole di oltre 3000 famiglie in difficoltà. Saranno poi gli Empori solidali di Parma, Lesignano e Borgotaro, le mense Caritas, le Caritas parrocchiali e alcune piccole associazioni e realtà religiose, a ridistribuire gli alimenti a chi vive ancora la povertà, proprio nella food valley. Tante famiglie, italiane e straniere, per le quali fare la spesa è un lusso che non possono concedersi.
I dati ci continuano a confermare la difficoltà che ricadono sulla vita quotidiana delle persone in povertà, che non riescono a fare una spesa
Nella mappa della solidarietà, sono tanti i luoghi dove la porta è aperta a chi bisogno, a prescindere. Perché la fame non ha colore, non ha età, non può avere prerequisiti e il volontariato questo lo sa. Luoghi a volte nascosti, tesori dei quali andare fieri come cittadini di questo territorio.
Ma nessuno può farcela da solo e la passione dei volontari non può colmare un bisogno che resta crescente. Con Dona una spesa, tutti siamo chiamati a essere parte di questo generoso progetto di solidarietà che continua da cinque anni. Fino a oggi sono state raccolte quasi 100 tonnellate di generi alimentari. Un’azione importantissima perché gli alimenti donati costituiscono il granaio di tante famiglie che in questo modo possono affrontare i mesi futuri con un po’ di serenità in più.
Un ringraziamento particolare va a due aziende, presenti fin dalla prima edizione: Flexopack che ha offerto le shopper e lo scatolificio Sandra SPA, che ha donato le scatole che verranno riempite e caricate dai volontari su tredici mezzi che le faranno arrivare a Borgotaro, Fidenza e Parma.
Fonte: Forum Solidarità
Fondazione Assistenza Pubblica Parma lo ha donato alla Onlus - Parma, 8 maggio 2019 – Dal primo maggio, sull'automedica dell'Assistenza Pubblica Parma Onlus, è entrato in uso iViz, un ecografo portatile. È uno strumento di elevata qualità e prestazioni, che è stato donato dalla Fondazione Assistenza Pubblica Parma, per contribuire allo sviluppo e alla qualità del servizio della Papa 30.
Parma è la prima sede di automedica in provincia a dotarsi di un ecografo portatile; non è ancora definito da linee guida o studi scientifici che tale strumento sia assolutamente necessario in automedica, ma si sta diffondendo sempre più nel soccorso extraospedaliero.
La diagnostica ultrasonografica, infatti, è diventata negli ultimi anni una metodica diffusa, non più di stretta competenza radiologica, ma di altre categorie di medici e infermieri.
Con l'ecografo iViz, che fornisce immagini di ottima risoluzione ed è così robusto e compatto da poter essere trasportato e utilizzato in modo rapido sulla scena di un trauma, di un arresto cardiaco e di altre emergenze, si possono ottenere – senza uso di raggi X – informazioni in diversi distretti dell'organismo: torace, cuore, addome, strutture vascolari e nervose. Il radiologo rimane lo specialista di riferimento per la diagnostica fine, ma accanto a lui, nell'attività ordinaria e in emergenza, altre figure professionali hanno acquisito competenze nell'uso, con la possibilità di una diagnosi immediata di problematiche acute.
«Dotare di un ecografo la nostra automedica – spiega la dottoressa Cristiana Madoni, direttore sanitario della Pubblica –, era da tempo nell'ordine delle idee perché, grazie a questo strumento, il medico può riconoscere la causa di un arresto, analizzare la contrattilità del cuore, identificare una raccolta di liquido addominale; può identificare strutture vascolari, riconoscere patologie acute polmonari. Aver conosciuto un presidio come quello che è stato acquistato, sviluppato dall'azienda produttrice per l'esercito e, dunque, idoneo proprio per le emergenze e gli ambienti "ostili", ci ha convinto a portare avanti il progetto, che si è però potuto realizzare pienamente solo grazie alla donazione di Fondazione Assistenza Pubblica Parma, sempre attenta ai bisogni del nostro ente».
«Abbiamo scelto di donare alla Pubblica questo ecografo portatile – afferma Filippo Mordacci, presidente di Fondazione Assistenza Pubblica Parma – perché vogliamo fornire alle persone che vengono soccorse, la professionalità e la strumentazione migliore e più completa, cercando di poter anticipare il percorso di diagnosi e cura più appropriata anche già sul luogo di un evento, di una emergenza. È nostro compito naturale, quello di sostenere la Onlus, ma siamo sinceramente soddisfatti quando uniamo, all'aspetto benefico, un concreto contributo di innovazione e crescita per il bene dei cittadini. Impagabile, poi, vedere questo strumento nelle mani dei volontari della Pubblica che, dal 1902, svolgono gratuitamente la loro opera con immutato amore verso il prossimo».
Si è svolto sabato 4 maggio presso gli impianti del Palacus di Modena il 1° torneo benefico "UNDER FUTSAL FOR ASEOP" riservato alle categorie giovanili under 17 e Under 19.
La giornata ha avuto inizio con una breve presentazione del presidente del Cus Diego Caravaglios, che ha dapprima ricordato come il Cus sia sempre in prima linea nell'organizzazione di iniziative di beneficenza e sport ringraziando tutte le società partecipanti per la presenza. In seguito ha ricordato come il Cus e l'Università per la promozione e la crescita del Futsal partecipino tutti gli anni ai campionati nazionali universitari con la speranza quindi che tale manifestazione possa veicolare tanti ragazzi presenti a far parte nei prossimi anni della nostra selezione universitaria in collaborazione con le loro società sportive per portare in alto i colori di Modena e Reggio Emilia.
Infine ha preso la parola il presidente di Aseop che ha ringraziato le società partecipanti per le donazioni e la presenza e promosse diverse delle iniziative proposte da Aseop.
Le 12 squadre della regione partecipanti: Alchemia, Cavezzo, Cus Mo.Re, Eagles Sassuolo, Fossolo 76, I Love Wainer, Gennarini, Modena C5, Montale Fc, Olympia Regium, Real Casalgrandese, Sant'agata Futsal, hanno così iniziato a giocare sui tre campi del Palacus battagliando nel pieno fair play per la qualificazione alle fasi finali.
Tutte le squadre hanno donato la loro quota d'iscrizione ad Aseop (Associazione Sostegno Ematologia Oncologia Pediatrica) e durante tutta la manifestazione atleti e tifosi hanno continuato a donare presso lo Stand Conserve della Nonna.
Per quanto riguarda il Torneo ad aggiudicarsi la manifestazione è stata l'Olympia Regium che in finale ha superato il Sant'Agata Futsal al termine di una finale combattuta ed emozionante. L'Olympia ha dimostrato la sua superiorità vincendo tutte le partite del girone e le successive partite a eliminazione diretta. Secondo posto per i bolognesi del Sant'agata che dopo aver perso cpoi padroni di casa del Cus Mo.Re nel girone hanno macinato gioco e vittorie fino alla finale persa appunto contro l'Olympia Regium.
Terzo posto deciso ai tiri liberi con Gennarini che dimostra maggior freddezza di Alchemia conquistando così il bronzo. Dal 5 al 8 posto si qualificano Cus Mo.Re, Cavezzo, Real Casalgrandese e Montale Fc.
Ed alla fine del torneo terzo tempo con tutte le squadre a scambiarsi battute e chiacchiere tra cibo ed allegria.
Grandi attestati di stima da parte di tutte le squadre partecipanti e un grande grazie al magnifico staff del nostro Luigi Frigieri per come ha saputo organizzare questa fantastica manifestazione.
Si chiama “In The Name of Africa” l’iniziativa che si terrà – in occasione della festa della Mamma - a Parma, in Piazza Duomo, sabato 11 maggio a partire dalle ore 9.00 (fino alle 19.00). L’obiettivo è raccogliere fondi per sostenere le madri di Beira e fornire loro cibo sano e nutriente, ma anche sementi e strumenti per l’agricoltura.
Parma
10 mila piatti “vuoti” da riempire. Oltre 5 mila palloncini rossi a forma di cuore. Un grande spazio pubblico, simbolo dell’Italia: Piazza Duomo a Parma. E’ questa la ricetta di “In the Name of Africa”, progetto che darà vita – in occasione della Festa della Mamma - alla più grande opera di Pixel Art partecipata e solidale, mai realizzata al mondo. Durante una performance, che vedrà coinvolti tutti i presenti, i piatti disposti nella piazza verranno girati per dar vita all’immagine – ideata e realizzata dal fumettista Altan - di una donna africana, che rimanda a una delle madri di Beira in Mozambico. Obiettivo dell’iniziativa sarà quello di sensibilizzare e raccogliere aiuti proprio per le donne di Beira. Si tratta di un’idea di CEFA ONLUS, realizzata in collaborazione con i Lions Club, con il sostegno della Fondazione Barilla e il patrocinio del Comune di Parma e il Comitato Parma 2020.
L’evento nasce come un momento di partecipazione e sostegno concreto per le mamme della città di Beira, in Mozambico, con l’obiettivo di dare loro cibo sano e nutriente, sementi e strumenti per la formazione, necessaria per ripartire dopo le disastrose conseguenze del ciclone Idai che ha colpito la zona. Sconfiggere la fame si può, insieme.“Il ciclone ha causato in Mozambico centinaia di morti e migliaia tra feriti e sfollati, colpendo pesantemente anche l’agricoltura locale. Per arginare l’emergenza, il World Food Programme ha selezionato CEFA come uno degli enti incaricati nella distribuzione di alimenti di prima necessità. Ma c’è da arginare anche la perdita della produzione agricola, che comporterà una grave crisi alimentare nei prossimi mesi, e resta da affrontare il problema della potabilizzazione dell’acqua attraverso il cloro, perché l’acqua stagnante ha già provocato 7.500 casi di malaria. Questa iniziativa vuole aiutare subito le persone del posto, ma anche dare un contributo per far ripartire l’agricoltura locale”, ha spiegato Raoul Mosconi Presidente CEFA.
“La situazione del Mozambico è comune a quella di tante altre realtà, dove alla mancanza di cibo si uniscono i danni del cambiamento climatico. In questo caso tali cambiamenti sono visibili nei danni generati dal ciclone Idai, che rendono impossibile alle popolazioni locali la produzione agricola. Pensare che buona parte di questi fenomeni climatici estremi sono generati e influenzati anche dal modo in cui produciamo il cibo rende chiara l’esigenza di ripensare i nostri sistemi alimentari. In questo percorso di cambiamento il ruolo delle donne appare centrale, visto che rappresentano il 43% della forza lavoro legata all’agricoltura e producono il 70% delle risorse alimentari disponibili (in Africa la percentuale sale all’80%), ecco perché iniziative come questa giocano un ruolo importante nell’auspicato processo di trasformazione che stiamo invocando”, ha spiegato Anna Ruggerini, Direttore Operativo di Fondazione Barilla.
“Il bisogno umanitario che sta affrontando la comunità di Beira non ha lasciato indifferenti i Lions Club di Parma che, in accordo con il Governatore del Distretto 108 TB, hanno messo in campo tutte le loro capacità e competenze per fornire un aiuto concreto. I Lions di tutto il mondo sono uniti dall’impegno di contribuire ad eliminare la fame e la povertà. Da questa manifestazione,unica nel suo genere, si diffonde un importante messaggio sociale di stimolo, sensibilizzazione e riflessione affinché ognuno di noi si interroghi sul “cosa” si possa fare di concreto per combattere la fame nel mondo. I Lions di Parma sono particolarmente felici di essere promotori di questo evento e di condividerne principi e finalità”, ha dichiarato Mauro Delsante, Presidente del Lions club Langhirano Tre Valli, anche a nome degli altri club Lions di Parma che hanno collaborato all’organizzazione della manifestazione
L’iniziativa che si svolgerà con il patrocinio e la collaborazione dell’Assessorato alla Cooperazione Internazionale del Comune di Parma viene presentata con entusiasmo anche dall’assessora Nicoletta Paci. “Un nuovo ponte tra Parma e l’Africa verrà istituito nel cuore di Parma. Un’iniziativa che sottolinea i bisogni di un Paese che sentiamo vicino e che ci chiama alla responsabilità della solidarietà. Non posso che essere orgogliosa, poi, che Parma abbia ideato ed ospiti una manifestazione coinvolgente e di impatto che va a sottolineare i bisogni di donne, madri e bambini”.
Per l’occasione, Piazza del Duomo a Parma verrà allestita con circa 10mila piatti vuoti, a rappresentare la fame e malnutrizione. Volontari e partecipanti all’evento daranno vita ad una rappresentazione artistica senza precedenti: i piatti, infatti, saranno girati per creare un profilo di donna, una mamma africana, motore e simbolo dello sviluppo del Paese.
La performance di Pixel Art, anteprima per Parma 2020, quando la Città sarà Capitale Italiana della Cultura, è un evento che va oltre la cooperazione e la solidarietà. Si pone anche l’obiettivo di attivare pratiche nuove di difesa degli spazi pubblici dove lo spirito di cittadinanza ed il senso di comunità trovano espressione attraverso l’aspetto ludico ed informale che è espressione naturale di una performance artistica.
COSA PUOI FARE TU?
Partecipa all’evento e contribuisci a diffondere la consapevolezza che la figura della mamma, e della donna, è importante per sconfiggere la fame e la malnutrizione in Mozambico.
Ognuno di noi può fare qualcosa, essere un “piccolo pixel” per la costruzione di un’immagine, una visione per un mondo più giusto ed equo. Con una donazione di € 5.00, riceverai un palloncino a forma di cuore da posizionare sui piatti vuoti e riceverai una tovaglietta ricordo disegnata per l'evento da Altan.
Aiutare è semplice: con bonifico bancario c/o Banca Intesa IBAN IT11V0306902482074000004107 a CEFA.
Prova ad essere anche tu il futuro per qualcun altro, fai la tua parte! Nel pomeriggio, eventi artistici e culturali daranno vita al clima festoso che trascinerà i presenti fino alle ore 19, quando “In The Name of Africa” si concluderà.
Per info e contatti:
CEFA Onlus - tel. 051/520285 - email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Iniziativa spontanea del quartiere San Leonardo per il nuovo Centro Oncologico di Parma. Per tutto il mese di aprile donazioni libere presso l’edicola di via Trieste 106. Alla fine, firma dei “mattoncini di cuore” a testimonianza dell’impegno profuso. Nella prima settimana di lancio della raccolta fondi raccolti più di 13mila euro
Non si sono certo persi in chiacchiere gli abitanti del San Leonardo: all’indomani della presentazione del nuovo Centro oncologico avevano già organizzato una raccolta fondi nel quartiere che proseguirà per tutto il mese di aprile. Semplicemente parlando con le persone e esponendo i materiali illustrativi di quello che diventerà un punto di riferimento dell’oncologia dell’intero territorio.
Ad oggi sono 40 le donazioni che hanno raccolto con il passaparola. “Assolutamente libere, ciascuno dona secondo le proprie possibilità”, precisa Giampaolo, al Giornalèr di via Trieste 106 che ha messo a disposizione la sua edicola quale punto di raccolta accreditato per la campagna “insieme CON te”. Alla fine del mese apriranno il loro salvadanaio per versare il contenuto sul conto corrente di Fondazione Munus dedicato esclusivamente al Centro oncologico di Parma e firmeranno il “mattoncino di cuore” che andrà a costituire il verde basamento del Centro, riprodotto con i classici mattoncini Lego. A testimonianza di un quartiere che non molla mai, “putòst che cédor… limòn” recita il motto della pagina facebook che ne difende l’orgoglio: “il San Leonardo non lo puoi spiegare, San Leonardo lo hai nelle vene”. E nelle vene, questa volta, stanno facendo scorrere tanta generosità.
Il nuovo Centro oncologico, donare è semplice
La raccolta fondi ha come obiettivo sia migliorare l’accoglienza ai pazienti sia mettere a disposizione dei cittadini le tecnologie più avanzate in campo oncologico.
La gestione delle risorse finanziarie raccolte è assegnata a Fondazione Munus alla quale spetta il compito di assicurare trasparenza nella gestione garantendo che ogni euro donato venga destinato interamente al progetto. Ogni persona, associazione, azienda può portare il proprio “mattoncino di cuore” per costruire il futuro dell’oncologia di Parma. Ad una settimana dal lancio sono stati raccolti 13.200 euro.
Donare è semplice
Chi volesse diventare Punto di raccolta per il nuovo Centro oncologico può mandare una mail con una breve presentazione dell’iniziativa a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. E otterrà tutto il supporto necessario.
La raccolta fondi ha il sostegno di: Azienda Ospedaliero-Universitaria, Comitato Consultivo Misto aziendale, Azienda Usl, Università degli Studi di Parma, Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria, Fondazione Cariparma, Unione Parmense degli Industriali.
SOLIDARIETÀ OLTRE LA RETE: una partita benefica con i campioni della Italian Volley Master over 48 vs 56 - Domenica 14 aprile, ore 17 presso la Palestra Oltretorrente in via Pintor n.7 Parma - Ingresso libero, ad offerta.
Parma -
Una domenica all’insegna dello sport e della solidarietà: è il nuovo appuntamento con Parma per gli Altri realizzato in collaborazione con Modena per Gli Altri (Moxa).
Domenica 14 aprile alle ore 17 si sfideranno i campioni dell’Italian Volley Master, over 48 vs over 56 presso la Palestra Oltretorrente di via Pintor. Il riscaldamento avrà inizio alle 16.30 ed il ricavato della partita sarà devoluto in favore di www.oltrelarete.com, il progetto formativo-educativo di sport e cooperazione internazionale destinato ai giovani in Etiopia e in Italia.
L’obiettivo del progetto, sul territorio etiope, è di promuovere e agevolare l’attività motoria, il gioco e la pratica sportiva presso le scuole di due comunità rurali formando, al contempo, operatori sportivi locali. Sul territorio italiano Oltre la rete si prefigge l’obiettivo di sensibilizzare giovani atleti e studenti ai temi della cooperazione internazionale, del volontariato e della solidarietà, attraverso attività e iniziative educative, formative e di crescita umana.
Un legame, quello fra Italia ed Etiopia che rappresenta non solo l’area di intervento di Oltre la Rete bensì il cuore pulsante delle attività di Parma per Gli Altri.
L’appuntamento di domenica è reso possibile grazie al supporto di Cavazzini s.p.a. Distribuzione bevande 1934 e il gruppo di majorettes Le Fenici.
Aiutateci a spargere la voce: Vi aspettiamo!
Per il 4° anno consecutivo, in occasione del compleanno di Luciano Ligabue, il gruppo Facebook "13-03 i fan di Ligabue per il GRADE" ha deciso di attivare una raccolta di fondi da devolvere al Gruppo Amici dell’Ematologia. Numerosi supporter della rockstar correggese hanno aderito a questa proposta solidale, donando alla Fondazione reggiana 1000 euro, che sono stati consegnati nella sede GRADE, al piano terra del CORE.
I fondi raccolti andranno a sostenere il nuovo progetto GRADE-No-Limits, che ha l’obiettivo di raccogliere 1 milione di euro per finanziare 6 dottorati di ricerca a favore di giovani medici dell’Ausl Irccs – Cancer Center di Reggio Emilia, e anche a sostenere l’acquisto del nuovissimo Digital Spatial Profiling (già avvenuto attraverso un finanziamento attivato dal GRADE), uno strumento altamente tecnologico (il primo in assoluto in Italia e fra i primi 5 in Europa) per ottenere informazioni molto più precise e rilevanti sui tumori in molti ambiti di ricerca quali linfomi, tumori al seno, immunoterapia, fibrosi polmonare e altri. Strumento che nei prossimi mesi arriverà a completare la dotazione del Laboratorio di Ricerca Traslazionale del Santa Maria Nuova.
I fan di Ligabue continuano quindi a mostrare la loro solidarietà nei confronti di una Onlus cara al cantautore e per il quarto anno consecutivo si sono adoperati a favore della comunità e in particolare delle numerose persone che fanno riferimento all'oncoematologia reggiana.
Inaugura domani, sabato 23 marzo alle ore 11, la nuova sede di “CREAZIONI”, in via Santa Maria 3 a Correggio, il laboratorio dell’Associazione Sostegno e Zucchero Onlus, che da oltre vent’anni con la propria attività volontaria sostiene le persone affette da sofferenze psichiche e i loro famigliari.
Saranno presenti il vice sindaco di Correggio Gianmarco Marzocchini, il Direttore del Distretto Ausl Davide Fornaciari, il Maresciallo della Stazione locale Carabinieri Antonio Fanelli e il parroco dell’Unità pastorale 19 della “Beata Vergine delle Grazie” don Sergio Pellati.
Il progetto, promosso in collaborazione con il Comune, i Servizi sociali e il Servizio psichiatrico dell’Ausl, è attivo sul territorio correggese da circa un anno, grazie al lavoro di un gruppo di volontarie: Giuliana, Orianna, Paola, Rosanna e Rosaria guidate da Antonella, tutor e responsabile del laboratorio.
Un impegno di oltre 1000 ore di presenza costante in affiancamento a uomini e donne fragili o disagiati di ogni nazionalità che assistono nello svolgimento di piccole attività manuali, cucito e bricolage, aiutandoli ad acquisire maggiore autonomia e una migliore qualità di vita attraverso lo sviluppo di nuove abilità.
“Nel corso dell’anno la richiesta di partecipazione è via via aumentata e questo ha comportato un impegno sempre maggiore per i volontari – ha spiegato la tutor Antonella Vezzali – per questo siamo alla ricerca di uomini e donne volontarie disponibili a darci una mano in questa preziosa attività a favore di persone che hanno davvero bisogno”.
Il laboratorio è aperto tutti i mercoledì mattina dalle 9.30 alle 12 e il martedì e venerdì pomeriggio dalle 15 alle 18.
Per informazioni: Antonella Vezzali 340.4933120
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03-12-2024 Comunicati Sanità Parma
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03-12-2024 Comunicati Ambiente Emilia
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29-11-2024 Comunicati Trasporto e Viabilità Parma
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29-11-2024 Comunicati Ambiente Emilia
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27-11-2024 Comunicati Ambiente Emilia
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26-11-2024 Comunicati Agroalimentare Emilia
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25-11-2024 Comunicati Agroalimentare Emilia
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20-11-2024 Comunicati Ambiente Emilia
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19-11-2024 Comunicati Ambiente Emilia
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15-11-2024 Comunicati Ambiente Emilia
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26-11-2024 Salute e Benessere
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26-10-2024 Salute e Benessere
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03-07-2024 Energie Rinnovabili
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24-06-2024 Salute e Benessere
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10-02-2024 Salute e Benessere
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17-12-2023 Salute e Benessere
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