Parma piena di immondizia e perche' no... Parma abbandonata... ma prima, Parma usata ...Parma che sta morendo...
Gentile Direttore,
chiedo cortese ospitalità al fine di evidenziare anche al di fuori delle mura cittadine la triste realtà che sta vivendo la nostra bella Parma.
Città profumata di violetta che ha conosciuto i fasti di una corte raffinata e cosmopolita di cui andiamo ancora fieri ora è ridotta ad immondezzaio fisico e morale da chi dovrebbe ben governarla e invece la sfrutta solo per le proprie ambizioni politiche e di comodo.
Si sta spopolando a scapito di etnie che nulla hanno a che fare con le solide tradizioni e la voglia di curare e preservare la bellezza antica di cui è tanto ricca.
Sta morendo perché più nessuno desidera investire lasciando a quei pochi sfruttatori la possibilità di ingrassare con la complicità di joker fedeli...
Attività commerciali che piangono i loro investimenti e per tutto quello in cui hanno creduto ma che nessuno ascolta perché chi dovrebbe farlo ha altre priorità ... prima su tutte la VISIBILITA' in vista di Parma 2020 dove è previsto che, come al solito, si trasformi la città in uno splendido contenitore che racchiude all'interno carcasse putrefatte. Ma l'importante è che non si vedano da fuori e nemmeno se ne senta l'olezzo.
Concludo con una frase, che descrive bene l'idea di come la nostra bella città è nel cuore dei suoi abitanti, scritta da Marcel Proust nel volume "La Strada di Swann" :
«Il nome di Parma, una città dove desideravo più andare da quando avevo letto "La Certosa" mi appariva compatto, liscio, color malva e morbido, se mi si parlasse di una casa qualunque di Parma nella quale sarei stato ricevuto, mi si causava il piacere di pensare che abiterei una residenza liscia, compatta, color malva e morbida, che non aveva relazione con le residenze di nessun'altra città d'Italia.»
Ringrazio per l'attenzione e porgo cordiali saluti.
"Lettera Firmata"
(vedi servizio Gazzetta dell'Emilia del 15 giugno 2015)
E' successo ieri mattina in zona Morane. I due malcapitati bimbi sono scesi insieme ai Vigili del Fuoco con l'autoscala e stanno bene
"Pentolino in fiamme e mamma bloccata fuori casa, bambini soccorsi dal balcone„
Poco dopo le ore 10 di ieri mattina i Vigili del Fuoco sono stati impegnati in un intervento in via Tignale del Garda, quartiere Morane. Un tegame lasciato sul fuoco della cucina di un appartamento al civico 72 ha preso fuoco, sprigionando un fumo che ha invaso velocemente i locali. All'interno dell'abitazione si trovavano due bambini piccoli, rimasti improvvisamente soli in quanto la madre era rimasta accidentalmente chiusa fuori casa.
I pompieri hanno quindi impiegato l'autoscala per raggiungere il balcone, dal quale i bambini sono stati tratti in salvo e fatti scendere a terra. Si è poi intervenuti per spegnere il piccolo principio di incendi, che non ha causato danni particolarmente significativi.
Da una prima verifica dei sanitari del 118 pare che i bambini siano del tutto incolumi.
Le aggressioni alle Forze di polizia continuano ad aumentare: fa oramai parte della quotidianità, è diventato così normale ed abituale che non fa notizia. La volontà legislativa è finalmente sui passi giusti, dotare le polizie di dissuasori elettrici. Ciò pare valere per tutti, ma non per la Polizia Locale.
Ebbene, il taser (o storditore elettrico), attualmente in uso alle Forze di Polizia in circa 107 Paesi, già contemplato nel primo Decreto Sicurezza (d.l. 113/2018) all'articolo 19, non è di gradimento alle amministrazioni comunali di sinistra.
Scelta diversa ed, aggiungerei, di buon senso, è, invece, la realizzazione di quanto ben previsto dal Ministro degli Interni, in città guidate da amministrazioni di centrodestra.
I sindaci, tutti, avrebbero potuto già approfittare di quanto stabilito dal Decreto sicurezza. Ma, per una inutile quanto dannosa faziosità, sarebbe logico e sensato comprendere l'efficacia dello strumento.
Si resta sconcertati quando certa parte politica resta sorda alle richieste dei 60.000 poliziotti locali d'Italia, avversando la riforma della categoria che dovrà riconoscere parità di diritti e tutele con le altre Forze dell'Ordine.
Leggendo i report dei vari Corpi di Polizia Locale dei medi e grandi centri urbani, risultano evidenti le tipologie di attività ad alto rischio di aggressione, identiche a quelle svolte da altre Forze di Polizia, e le città interessate dal Decreto (comuni capoluogo di provincia, nonché quelli con popolazione superiore ai centomila abitanti) non primeggiano certo sul tema Sicurezza.
E' di questi giorni la pronuncia d'inammissibilità della Corte Costituzionale sui ricorsi di alcune Regioni governate dalla sinistra, che hanno impugnato delle disposizioni del Decreto sicurezza. Peraltro, tutto ciò non sorprende, se un importante esponente del maggior partito di sinistra, nonché primo cittadino di Pesaro e vice presidente dell'Anci, in un acceso dibattito tv di alcuni mesi fa, sostenendo un assurdo teorema, ha dichiarato che la polizia locale "non interviene sullo spaccio ma sulle multe", pasticciando sulle qualifiche ed i compiti della Polizia Locale.
Ed a Parma? Ad oggi, il taser non sembra trovare posto nell'agenda del governo cittadino.
Del resto, a più riprese, Ugl ha rilevato come il tema sicurezza non sia la priorità dell'attuale Amministrazione. Senza questo deterrente, le violenze contro le Forze di Polizia, anche a Parma incrementeranno.
Parma, 24.06.2019
Matteo Impagnatiello
Segretario prov.le Ugl Parma
Sabato 22 giugno nel controllo del parco cittadella l'Associazione Polizia di Stato su segnalazione di alcuni cittadini, ha individuato un esemplare ferito di Biancone, rapace di specie particolarmente protetta. Allertato il centro recupero rapaci, veniva finalmente tratto in salvo e portato al Centro Recupero Fauna Selvatica dove veniva sottoposto alle cure mediche veterinarie.
Intensa attività di controllo del territorio da parte della Polizia di Stato nel centro cittadino. Arrestato in flagranza di reato per rapina aggravata commessa in pieno centro, H. t., cittadino italiano di anni 19.
Parma 19 giugno 2019 - Negli ultimi due mesi, sulla base di una attenta strategia elaborata dal Questore di Parma (dal 14 aprile al 14 giugno), sono stati intensificati i controlli nel centro cittadino.
Durante i servizi la Polizia di Stato ha identificato circa 1200 persone e controllato oltre 500 veicoli, mettendo in campo oltre 180 pattuglie, tra quelle dell'UPGSP e quelle del Reparto prevenzione crimine di Reggio Emilia.
Per disincentivare e punire coloro che vendono o somministrano sostanze alcoliche ai minorenni, fenomeno che sicuramente aumenta il rischio di episodi di aggressione determinati anche dall'abuso delle predette sostanze, sono stati approntati dei servizi in borghese.
Ai suddetti controlli hanno partecipato attivamente la Divisione Polizia Amministrativa della Questura, a cui ha collaborato la Polizia Locale e l'Ausl.
Durante i predetti controlli sono stati verificato 5 locali del centro cittadino, dove sono state comminate 4 sanzioni amministrative, per violazioni di natura igienico sanitaria e in relazione alla mancata esposizione degli orari e della SCIA.
Sul versante delle sanzioni amministrative, volte sempre a prevenire aggressioni o fenomeni criminali nel centro cittadino, si è deciso, sempre su disposizione del Questore di Parma, il Dott. Gaetano Bonaccorso, di lavorare fianco a fianco con la Polizia Municipale, in modo tale che ognuno potesse esprimere al meglio le proprie competenze. Durante i servizi interforze, la Polizia Locale ha adottato, dopo i controlli di Polzia della Polizia di stato, oltre 15 diffide di allontamento dalle zone cd. zonizzate ed inserite all'interno del Regolamento di polizia urbana di Parma, nonché due sanzioni amministrative nei confronti di coloro che all'interno delle predette zone transitano con bevande alcoliche all'interno di contenitori di vetro.
Nella serata del 14 giugno 2019, alle ore 21.00, personale appartenente alla locale Squadra Volante, ha tratto in arresto il nominato in oggetto per il reato di tentata rapina aggravata in concorso con altri 9 soggetti al momento ignoti.
I fatti si sono svolti nei pressi del Battistero di Parma, notoriamente zona di ritrovo di gruppi di giovani. Qui la vittima, un ventenne italiano, è stato circondato da un gruppo di una decina di giovani che gli hanno intimato di consegnar loro il denaro che aveva con sé. Egli è riuscito a fuggire ma è stato inseguito dal gruppo: rifugiatosi in un negozio, è stato lì raggiunto, scaraventato in terra e picchiato. Il gruppo si è poi dato alla fuga una volta che la negoziante ha chiamato il 113.
Dalle descrizioni ricevute, il gruppo di aggressori è stato individuato nelle strade limitrofe. Tutti si sono dati alla fuga, ma uno di loro è stato raggiunto, bloccato e quindi tratto in arresto e condotto in carcere a disposizione dell'A.G.
La vittima è stata medicata per le lesioni patite, riportando una prognosi di 5 gg
Roma 18 giugno 2019 - Incapace di intendere e di volere e tenuto a scontare 10 anni in una struttura sanitaria, la REMS: questa la sentenza emessa dal Giudice Mattia Fiorentini nei confronti di Guilin Fang, 36enne di origine cinese che nel pomeriggio del 22 agosto 2018 ha ferocemente ucciso Filomena Cataldi, mamma e compagna di 44 anni , tolta all'affetto della sua famiglia e ora, dopo la sentenza dell' 11 giugno scorso, vittima per la seconda volta.
In quel tardo pomeriggio estivo Filomena aprendo la porta al suo vicino di casa non immaginava certo che da lì a poco sarebbe stata picchiata e uccisa.Tutto è accaduto in pochi minuti, in quella palazzina di San Polo di Torrile, nella bassa Parmense dove Filomena viveva col suo compagno e la figlia, e dove il suo assassino abitava al piano di sopra con la moglie e i due figli.
Lui, l'assassino, si era convinto che Filomena e il suo compagno stessero tramando un piano per ucciderlo e approfittando dell'assenza del compagno di Filomena si era presentato alla sua porta e dopo un alterco l'avrebbe colpita e strangolata infierendo poi sul suo corpo ormai senza vita con un oggetto contundente.
Una tragedia, che forse si poteva evitare. Sì, perchè dalle testimonianze raccolte dagli inquirenti era apparso subito chiaro che l'assassino non era nuovo a comportamenti violenti, segnalati dai vicini di casa, per le liti che avevano coinvolto spesso la moglie oltre che buona parte del vicinato. Qualcuno addirittura per questi motivi stava seriamente pensando di trasferirsi altrove.
L'ossessione ingiustificata di Fang ha posto fine alla vita di Filomena, alla sua quotidianità fatta di lavoro, affetti e famiglia. Tutto è cambiato da quel momento per i suoi famigliari che hanno dovuto arginare un'assenza incolmabile e un dolore incontenibile, nella speranza almeno di una sentenza equa per quel feroce assassinio, una sentenza che restituisse almeno un po' di giustizia alla memoria di Filomena.
Ma non è stato così.
Incapace di intendere e di volere e 10 anni all'interno di una REMS, Residenza per l'Esecuzione delle Misure di Sicurezza, struttura sanitaria non carceraria di accoglienza per gli autori di reato affetti da disturbi mentali. Questa la sentenza del giudice per l'assassino di Filomena, che forse poteva essere curato prima, evitando così tanto dolore.
Ora i familiari di Filomena non devono solo far fronte al loro dolore, ma anche alla rabbia di una sentenza che non rende giustizia e che oltre tutto li obbliga a portarsi addosso il peso dei costi diretti e indiretti di questo tragico evento. Infatti dal momento che il cinese è stato dichiarato incapace di intendere e di volere, quindi non processabile, ne consegue che non si arriverà a sentenza definitiva e perciò resta impossibile proporre domanda di risarcimento.
Non posso e non voglio per tutto questo rimanere indifferente all'accorato appello che a mezzo stampa mi ha lanciato la sorella di Filomena, Rosangela, chiedendomi in quanto parlamentare di Parma di farmi portavoce in questo consesso, coinvolgendo anche le altre colleghe dei vari schieramenti, della urgente e ormai inderogabile necessità di promuovere una campagna legislativa a favore delle vittime dei reati violenti, andando a colmare quel vuoto normativo che non garantisce un'equa giustizia e per di più non protegge i familiari delle vittime.
Ma due parole vale spenderle anche per le REMS, residenze per l'Esecuzione delle Misure di Sicurezza, dove vengono attuati percorsi di responsabilizzazione, cura, riabilitazione e reinserimento sociale da parte dei servizi di salute mentale per chi è stato sottoposto a misure restrittive della libertà da parte dell'autorità giudiziaria. Il reo confesso Fang, che dopo l'omicidio aveva rilasciato una confessione scritta in cinese subito dopo l'arresto, grazie alla sentenza del giudice avrà quindi una vita "quasi libera" in una struttura protetta, nel caso specifico proprio nella REMS di Mezzani di Parma, destinata peraltro alla chiusura a novembre dell'anno in corso, per essere sostituita da una nuova REMS a Reggio Emilia.
A conti fatti da queste strutture non è difficile allontanarsi e sottrarsi dal controllo, tant'è che in 3 anni sono stati 5 i soggetti che sono riusciti ad allontanarsi dalla REMS presente a Mezzani. Per questo risulta spontaneo pensare che mentre i familiari di Filomena resteranno incarcerati nel loro dolore, privati degli affetti e di un'assistenza idonea per le vittime dei reati violenti, gli assassini come Fang ricoverati in queste strutture godono di una quasi libertà.
Qualcosa di veramente sconcertante.
Qualcuno sta iniziando a chiedersi se queste strutture siano veramente la giusta soluzione, se sia giusto continuare a tenerle aperte o se sia piuttosto opportuna una grande riforma che preveda se si compie un delitto che sia riconosciuta la responsabilità e venga emesso un giudizio , qualcuno inizia seriamente a pensare che le strutture sanitarie devono affiancare quelle giudiziarie e carcerarie e non sostituirsi ad esse. Mi sento di condividere appieno questa riflessione, convinta che chi ha commesso un delitto debba andare a processo. Il resto viene tutto dopo.
Forse solo in questo modo si potrà veramente rendere giustizia a Filomena e a chi come lei è stata vittima di chi ha problemi di salute mentale. Non facciamo cadere l'appello di Rosangela, che ci chiede giustizia per sua sorella.
Il VIDEO dell'Intervento: https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=1963464187092957&id=1228534263919290
(Foto Francesca Bocchia - Roma gennaio 2019)
Sequestrate: Una pistola semiautomatica priva di matricola, di marca Walther PPQ, di fabbricazione tedesca, calibro 9x19, Parabellum, dotata di caricatore bifilare contenente 15 cartucce calibro 9x19 ( arma clandestina con munizionamento da guerra); una pistola semiautomatica con matricola abrasa, di marca sconosciuta calibro 7,65 dotata di un caricatore monofilare , contenente 4 cartucce calibro 7,65 (arma clandestina); una scatola per cartucce di marca fiocchi contenente trenta cartucce calibro 357 Magnum.
Nell'ambito dell'attività investigativa gli uomini della Squadra Mobile della Questura di Parma, venivano a conoscenza che il cittadino albanese KERCUKU Armand classe 1987, già conosciuto dagli investigatori, deteneva nella propria abitazione armi e munizioni.
Pertanto, in data 10 giugno veniva perquisita l'abitazione dell'albanese, in via Martinella. L'atto permetteva di rinvenire all'interno del'abitazione trenta proiettili di pistola calibro 357 magnum.
L'ttività investigativa, permetteva di accertare anche che il soggetto aveva in uso un capannone adibito a officina meccanica, ubicato in un quartiere artigianale nella zona di via Paradigna, pertanto la perquisizione effettuata anche con l'ausilio di due unità cinofile anti esplosivo, veniva estesa anche in quella direzione. L'atto permetteva di rinvenire, all'interno di un cassetto di una scrivania, le due pistole sopra descritte, nonché un rilevatore di frequenze spesso utilizzato da persone dedite a traffici illeciti, al fine di individuare la presenza di eventuali captatori ambientali.
Al termine delle operazioni, l'uomo veniva tratto in arresto per aver detenuto armi clandestine con relativo munizionamento da guerra, ed associato presso la locale Casa Circondariale così come disposto dalla Dott.ssa Emanuela PODDA Sost,. Proc.a disposizione della A.G.
Sono in corso ulteriori approfondimenti investigativi, grazie anche alle competenze tecniche della Polizia Scientifica, per capire da dove provengano le armi poste sotto sequestro e se queste possano essere state usate in una qualche scena del crimine.
L'uomo, un 28 enne di origine africana, ma con passaporto finlandese, si era reso protagonista di molestie sessuali nei confronti di una donna poliziotto all'interno degli uffici della Polfer della stazione di Reggio Emilia. Le reazioni del segretario del Sap – Sindacato Automomo di Polizia Stefano Paoloni. E Matteo Salvini su FB annuncia che chiederà spiegazioni.
REGGIO EMILIA – Era stato arrestato per violenza sessuale nei confronti di una poliziotta, alla quale aveva palpeggiato il seno, per poi iniziare a masturbarsi davanti di lei, il tutto all'interno degli uffici della Polfer della stazione di Reggio Emilia, dove era stato portato per le operazioni di identificazione dopo che era stato visto aggirarsi in stato di alterazione psicofisica.
Ma l'uomo, un 28 enne di origine africana con passaporto finlandese, è stato scarcerato per ordine del Pm, che ha valutato il fatto "tenue" e del fatto che lo straniero fosse incensurato. Il questore di Reggio Emilia, Antonio Sbordone, tuttavia, ha disposto nei suoi confronti un decreto di allontanamento, dal momento che l'uomo, avendo passaporto finlandese, risulta cittadino comunitario e non può essere espulso.
Immediata la reazione di Stefano Paoloni, segretario generale del Sap – Sindacato autonomo di Polizia. "Nonostante l'accusa gravissima e la presenza di una donna poliziotto oggetto di molestie, il soggetto è stato immediatamente rilasciato, poiché il giudice ha ritenuto il fatto di lieve entità Può la violenza sessuale essere di lieve entità?". "Inconcepibile", ha proseguito Paoloni, "Rilasciare chi compie tali atti significa legittimarlo a continuare. Probabilmente, domani la prossima vittima sarà la figlia, o la moglie, di qualcun altro. Alla collega giunge tutta la nostra solidarietà, per gesti di pure inciviltà e degrado da parte di soggetti irrispettosi innanzitutto delle donne e dopo delle istituzioni".
Non si è fatta attendere anche la reazione del Ministro dell'Interno Matteo Salvini, che riportando la notizia sulla sua pagina Facebook ufficiale ha commentato: "È una situazione inaccettabile. Intendo scrivere al collega Bonafede per chiedere spiegazioni e valutare un'ispezione".
Scomparsa una ragazza sulla nave da crociera Norwegian Epic: ricerche in corso da stamattina nelle acque nord-occidentali dell'isola di Minorca nelle Baleari in Spagna. Nelle operazioni sono impegnate due elicotteri, una motovedetta e un aereo (SAR). Lo Sportello dei Diritti: "Le navi da crociera la location ideale per sparire! 315 persone scomparse dal 2000"
- Ricerche sono in corso da stamatina nelle acque nord-occidentali dell'isola di Minorca nelle Baleari in Spagna da parte delle Capitanerie di porto dopo la segnalazione della scomparsa di una passeggera della nave da crociera Norwegian Epic. Vi partecipano due elicotteri, una motovedetta e un aereo (SAR) del centro di soccorso Marittimo delle Isole Baleari. La scomparsa della ragazza che indossava un pigiama rosa, sarebbe avvenuta dopo le ore 01:00 di sabato. Centinaia di passeggeri della lussuosa nave norvegese Epic si sono uniti alla ricerca dell'adolescente che secondo quanto è stato riferito "non sa nuotare". La nave, aveva lasciato Cannes venerdì e doveva attraccare a Palma di Maiorca, nelle prime ore del sabato. Un portavoce di Norwegian Cruise Lines ha dichiarato al Sun Online: "La mattina presto dell'8 giugno, un'ospite coreana adulta è andata fuori bordo mentre la nave stava navigando da Cannes, in Francia, a Palma di Maiorca, in Spagna."Non appena è stato redatto il rapporto, le autorità sono state informate e ne è seguita un'operazione di ricerca e soccorso."La ricerca è ora cessata e, purtroppo, l'ospite non è stato trovato: i nostri pensieri e le nostre preghiere sono con la famiglia dell'individuo in questo momento difficile".
L'industria crocieristica è un vero affare.
Ogni anno, più di 25 milioni di persone scelgono questo tipo di vacanza per godere momenti rilassanti. Queste navi offrono il massimo dell'ospitalità, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti". Molte persone considerano la crociera il modo più sicuro per viaggiare, liberi dalle seccature dei controlli in aeroporto o dover orientarsi su percorsi sconosciuti. Ma quello che i passeggeri forse non realizzano è che appena si passa attraverso acque internazionali, l'effettivo percorso è in un paese dove non c'è polizia. Infatti, una volta che si naviga a circa 12 km dalla costa, non si è più protetti dalle forze di polizia del proprio Paese né da quelle del Paese più vicino. Al contrario, per la legge marittima, qualsasi reato commesso è responsabilità della nazione in cui la nave è registrata.
Secondo Ross Klein della Canadian University of Newfoundland, più di 20 persone spariscono ogni anno dalle navi da crociera. Il professore di studi marittimi ha documentato 315 episodi simili dal 2000. Molti casi sono dovuti al suicidio, altri agli incidenti, spesso a causa dell'abuso di alcol. "Tuttavia, è preoccupante che in circa il 30 percento di tutti i casi non vi sia alcuna indicazione di cosa potrebbe essere successo ai passeggeri", ha dichiarato Klein.
Il numero di persone che scompaiono in mare suscita notevole preoccupazione, soprattutto quando la maggior parte dei casi riguarda un incidente o un suicidio, con poca o nessuna indagine. Moltissimi passeggeri non è consapevole dei rischi connessi a una crociera, non sanno che una volta che è la nave parte dal porto, si trovano in mare aperto e sotto totale controllo di altri paesi. Non serve a nulla rivolgersi alla sicurezza che si trova a bordo poiché non hanno nessun potere. Alcuni sono ex poliziotti ma altri non hanno alcuna esperienza in fatto di indagini o sul trattamento delle vittime di reati. È inspiegabile che una città galleggiante che ospita fino a 8.000 persone, possa navigare senza forze di polizia o personale addestrato che abbia l'autorità legale dello Stato di bandiera per indagare e arrestare e finché non sarà conseguito questo obbiettivo a soffrirne saranno i passeggeri.
(9 giugno 2019)
Due giorni consecutivi di controlli straordinari del territorio nel centro cittadino per controlli nei confronti della "movida"
Durante la serata di giovedì la Questura ha organizzato un servizio di controllo straordinario del territorio finalizzato al controllo della movida cittadina, ciò a seguito di segnalazioni da parte della cittadinanza e come comunque avviene dall'inizio della stagione estiva.
Sono state messe in campo diverse forze, pattuglie della Squadra volante, 3 pattuglie del Reparto prevenzione crimine, ed una pattuglia della Polizia Municipale.
La presenza della Polizia municipale non è scontata ne casuale, la volontà del Questore è quella di mettere in campo tutte le forze di polizia e tutte le competenze specifiche di ognuna.
Infatti, la polizia locale, date le sue peculiarità, si è occupata della verifica di situazioni che violano il regolamento di polizia urbana del Comune di Parma, in cui sono inserite le zone più sensibili, urbanisticamente e per la concentrazione di persone della città. Si pensi ad esempio alla zona della Cattedrale, del Battistero, della Pilotta e del Teatro Regio.
Proprio in queste zone, la scorsa sera sono stati adottati 9 provvedimenti diffida ed una sanzione amministrativa.
Le 9 diffide in relazione allo stazionamento, con tanto di bevande alcoliche nella zona antistante il teatro regio, zona che appunto è vincolata dal regolamento di polizia urbana. Diffida a cui, nel caso di violazione da parte dello stesso soggetto può scattare una sanzione amministrativa.
Quest'ultima è stata comminata nei confronti di un soggetto in Via Imbriani, il quale stazionava nella zona con una bottiglia di vetro contenente alcol. Condotta, quest'ultima, anch'essa punita ai sensi del regolamento di Polizia urbana.
I controlli, che mirano a far rispettare le regole da parte dei cittadini che frequentano il centro cittadini, continueranno in maniera assidua, ciò per far sì che aggregazioni numerose di persone condite dal consumo di grandi quantità di alcol non possa degenerare in situazioni pericolose per la sicurezza pubblica.
Durante i controlli serali sono state identificate circa 50 persone, controllate nelle zone predette, compresa Via d'azeglio e Borgo del Gallo.
Controlli che sono proseguiti nel pomeriggio di ieri, Venerdì 7 giugno, giornata di sole che ha visto grandi concentrazioni di persone nel centro cittadino.
L'impiego di forze ha visto in campo 5 pattuglie della Polizia di Stato, tra squadra volante ed R.p.c, ed una pattuglia della Polizia Municipale.
Sono state identificate in tutto altre 46 persone, e anche in questo caso sono stati adottati provvedimenti di diffida, in totale 7, di cui 4 al battistero e tre al teatro regio, sempre per violazioni al regolamento di polizia urbana.
Nei confronti, invece, di un soggetto responsabile di accattonaggio molesto nei pressi della Steccata, è stata adottata una sanzione amministrativa con ordine di allontanamento.
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20-03-2017 Messaggi Personali
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