Dalla Bonifica Centrale un cambio di rotta epocale. Approvati 29 progetti per interventi preventivi in montagna (Parma, Reggio e Modena). 3,5 milioni di euro saranno destinati dalla Regione Emilia Romagna esclusivamente a strutture private che ancora non abbiano subito danni dal dissesto idrogeologico.
Di Lamberto Colla Reggio Emilia, 14 novembre 2019 - Nel 2020 il Consorzio di Bonifica Centrale potrà disporre di circa 6 milioni di euro per combattere il dissesto idrogeologico. Ma la grande novità, hanno spiegato questa mattina i vertici della Bonifica, è rappresentato dal fatto che gli ultimi 3,5 milioni approvati dalla Regione Emilia Romagna andranno a finanziare interventi prevenzione e non di emergenza e benficiari saranno soggetti privati dei comprensori di montagna che potranno così rafforzare le difese contro il dissesto idrogeologico.
"Il nostro lavoro, ha commentato il presidente Matteo Catellani, è al servizio delle aziende agricole che sono i veri custodi del territorio".
Un passaggio epocale che potrebbe portare notevoli benefici strutturali e economici al territorio. Infatti, come ha sottolineato il direttore Avv. Domenico Turazza, i costi per interventi di emergenza sono ben 5 volte superiori a quelli per interventi di natura preventiva. "Questi 29 progetti approvati, sottolinea il direttore, fanno parte di misure straordinarie di interventi di natura agroambientale contro il dissesto idrogeologico. I 3,45 milioni di euro sono suddivisi in 29 progetti, 3 dei quali in zona parmense per circa 400.000 euro, 14 per la montagna reggiana per un valore di circa 1,88 milioni e infine 12 interventi nel modenese per un importo di 1,1 milioni. Nel 2020, quindi si apriranno i bandi e verranno avviati i cantieri che presumibilmente si concluderanno entro il 2021. "
La natura del bando è stato esposto dall'ing. Pietro Torri il quale ha ben specificato che "in questo caso si parla di opere di prevenzione dove ancora non vi sia alcun danno conclamato. Il bando è rivolto alle aziende agricole le cui strutture ancora non abbiano subito danni e i terreni siano ancora coltivabili."
La destinazione privata è una novità per i consorzi di bonifica, chiamati a interventi a favore di enti e manufatti pubblici. "Spesso, chiosa il direttore Turazza, veniamo chiamati a sostegno delle amministrazioni comunali per la capacità progettuale del Consorzio" indispensabile per gestire questo tipi di intervento.
(In allegato i progetti finanziati per provincia)
Piacenza, 12 settembre 2019 - Si è riunito il 12 settembre, presso la sede del Consorzio di Bonifica di Piacenza, il Nucleo Tecnico Politico per la Montagna - all’uopo istituito – per fare il punto sull’avanzamento dei lavori in tema di difesa del suolo e per avviare la programmazione degli interventi per il prossimo anno (concertazione stabilita dall’art. 3 della Legge Regionale n. 7 del 6 luglio 2012).
In apertura i tecnici consortili hanno illustrato lo stato di attuazione del Programma contro il dissesto per il 2019; in fase di realizzo, all’interno del comprensorio montano: drenaggi, briglie, sistemazione di versanti, difese spondali e regimazione, pulizia e risagomatura di fossi.A seguire è stato riferito in merito al bando PSR 2014/2020 misura n. 5.1.01 (linea di finanziamento regionale indirizzata a investimenti in azione di prevenzione volte a ridurre le conseguenze delle calamità naturali e avversità climatiche – prevenzione danni da fenomeni franosi al potenziale produttivo agricolo) ora in fase di istruttoria e per cui si è in attesa di conoscere i progetti ammessi a finanziamento entro la fine di ottobre.Il tavolo di lavoro ha poi deciso il timing per arrivare al piano delle opere di difesa per il 2020, fissando il 4 di ottobre come termine entro il quale le Unioni Montane e i Comuni dovranno far pervenire le richieste di intervento a cui faranno seguito i sopralluoghi tecnici propedeutici alla stesura dell’elenco dei lavori con relative stime economiche e una prima valutazione di priorità di intervento. Del piano di lavoro impostato come sopra se ne discuterà durante un nuovo incontro del Nucleo Tecnico Politico per la Montagna.
Soddisfazione, da parte degli intervenuti, sulla metodologia applicata, organica e con visione d’insieme, in grado di poter monitorare complessivamente il territorio e poterne programmare gli interventi in base alle priorità.
Erano presenti all’incontro il Sindaco di Bettola Paolo Negri (Presidente Unione Montana Alta Val Nure), il Sindaco di Bobbio Roberto Pasquali (Presidente Unione Montana Valli Trebbia e Luretta e Consigliere del Consorzio di Bonifica), il Sindaco di Morfasso Paolo Calestani ( Presidente dell’Unione Comuni Montani Alta Val d’Arda e consigliere consortile), il Sindaco di Alta Val Tidone Franco Albertini, l’Assessore del Comune di Gazzola Ferdinando Calegari, e il Consigliere del Consorzio di Bonifica Luigi Bertuzzi.
Per il Consorzio presenti Angela Zerga (Direttore Generale), Filippo Volpe (Direttore dell’Area Tecnica), i geometri Gianluca Fulgoni, Edorado Rattotti, Alex Bertonazzi e l’Ingegner Monica Chiarelli.
Reggio Emilia
Venerdì 12 Aprile 2019 -
Il fenomeno progressivo del dissesto idrogeologico che interessa le aree montane e pedecollinari rappresenta una delle principali criticità per la cura puntuale del nostro paese. Le comunità delle terre alte sono spesso penalizzate dagli effetti negativi conseguenti ai cambiamenti climatici su un territorio geomorfologicamente anche piuttosto fragile. La conseguenza diretta, spesso, diventa l’abbandono di queste aree o in ogni caso un incremento notevole delle difficoltà quotidiane negli spostamenti per avere raggiungere i servizi primari. In questo contesto assai complesso intervenire in prevenzione con puntuali opere di risistemazione, consolidamento e difesa dei versanti e reti viarie e d’acqua diventa non solo opportuno perché strategico, ma assolutamente rilevante per creare le pre-condizioni per poter una economia , spesso di tipo agricolo, che non sia solo di prossimità.
Così ogni anno il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale chiama tutti i sindaci dei territori interessati del comprensorio gestito per comunicare gli interventi che realizzerà entro l’anno in corso. L’individuazione delle zone su cui intervenire, frutto di attento monitoraggio dello staff tecnico dell’ente coordinato dall’ingegner Pietro Torri e di una fattiva collaborazione con le amministrazioni locali rappresenta un esempio modello di azione in tempi utili. Il rapporto tra la cura preventiva del territorio e quella successiva ad una emergenza è di circa 1 a 5 e questo la dice lunga anche sul risparmio sui costi di realizzazione generato dal fare le opere per tempo. Questo tipo di attività è consentita soprattutto dalla possibilità concreta che il Consorzio ha – a differenza di altri enti che necessitano di processi burocratici più lunghi - di poter immediatamente destinare fondi propri e avviare il cantiere.
Ecco l’azione concreta sul territorio montano in numeri:
Complessivamente l’Ufficio Tecnico è al lavoro su ben 78 progetti per un importo complessivo di € 8.350.000 di questi 45 progetti per € 4.333.000 hanno sono già finanziati con fondi consortili (€ 1.561.000) o pubblici, Comunitari e regionali (€ 2.772.000). Per altri 33 progetti, che ammontano complessivamente a € 4.017.000 il Consorzio ha presentato domande di sostegno sulla misura 4.03.01 del PSR. Inoltre il Consorzio sta lavorando su altri 7 progetti da realizzarsi per conto di Comuni situati sempre nel territorio montano e collinare che comporteranno un investimento complessivo di 1milione di euro. Degli 85 progetti 47 sono collocati nella Provincia di Reggio Emilia per un valore di € 5.5200.000, 30 nella Provincia di Modena pari a € 3.026.000 ed infine 8 in quella di Parma per 593.000 euro.
“Complessivamente - ha commentato il direttore generale Domenico Turazza - tradotto in proporzionale valore in termini economici l’impegno messo in campo dai tecnici del Consorzio ammonta a 9.350.000 ovvero superiore al triplo della contribuzione che annualmente il Consorzio chiede ai propri consorziati del comprensorio di montagna”. Così pure l’economia agricola, che costituisce un caposaldo del sistema economico della montagna, risulta essere diretta destinataria degli interventi finanziati, o da finanziarsi, con fondi del PSR (pari a € 4.363.000) e con fondi LIFE (€ 1.515.000) che sommano a quasi 6 milioni di euro.
Dichiarazione Presidente Matteo Catellani
“ Questi numeri costituiscono per certi versi la “punta dell’iceberg” dell’attività che il Consorzio Emilia Centrale svolge in montagna con i suoi 7 tecnici e 2 dirigenti – ha chiosato il presidente del Consorzio Matteo Catellani - perché non tengono conto dell’attività di sorveglianza e monitoraggio quotidiano del territorio e delle sue criticità, di assistenza ai Consorziati e ai Comuni che costituiscono la base su cui l’attività progettuale si fonda. L’indicatore statistico caratterizzato da questi dati è comunque assai significativo del ruolo che l’ente è in grado di svolgere a sostegno delle comunità locali e di una economia a vocazione agricola in un territorio particolarmente esposto al rischio idrogeologico ed allo spopolamento. Impegno – ha concluso Catellani - che la nuova amministrazione consortile si propone di proseguire e se possibile incrementare”.
Nuovo Progetto LIFE AgriCOlture
Particolare attenzione merita il progetto Life AgriCOlture promosso dal Consorzio Emilia Centrale in qualità di capofila di un gruppo di altri enti (Consorzio di Bonifica di Burana, Ente Parco dell’Appennino Tosco Emiliano, CRPA) che si propone di valorizzare il ruolo che l’agricoltura può avere in collina e montagna per prevenire il dissesto idrogeologico e per favorire la cattura di anidride carbonica. Si tratta di un progetto pilota a livello comunitario che potrebbe avviare un processo di pagamento dei servizi ecosistemici – PES – a sostegno dell’agricoltura montana.
Piacenza, 17 ottobre 2018 - Sarà presentato giovedì 18 ottobre alle ore 12, presso l'e-Qbo installato nel piazzale della stazione ferroviaria, l'andamento del progetto europeo GRACE con partner il Consorzio di Bonifica di Piacenza e l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza.
Grace (GRowing Advanced industrial Crops on marginal lands for biorEfineries) è un progetto finanziato dalla piattaforma BBI - Bio-Based Industry, presentato dall'Università tedesca di Hohenheim nel 2016 insieme ad altri 21 partner provenienti da tutta Europa.
Il progetto è stato avviato nel giugno 2017 e ha come obiettivo quello di dimostrare e ottimizzare la redditività tecnico-economica e la sostenibilità ambientale della biomassa a base di miscanto al fine di un loro utilizzo anche per la prevenzione del dissesto idrogeologico su fasce tampone e terreni marginali.
Il Consorzio di Bonifica di Piacenza, nell'ambito del progetto si sta occupando della coltivazione di miscanto in un terreno periferico sulle colline di Ponte dell'Olio e sulle fasce tampone di un canale in comune di Cortemaggiore ponendosi come obiettivo finale quello di dimostrare che le radici di questa erba perenne permettono un rinsaldamento dei versanti prevenendo l'erosione e quindi il dissesto idrogeologico.
Il gruppo di ricerca del prof. Stefano Amaducci, Dipartimento di Scienze delle Produzioni Vegetali Sostenibili dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, sta conducendo altre prove sperimentali con diversi genotipi di miscanto e canapa in zone marginali della provincia di Piacenza al fine di dimostrare sia la fattibilità della coltivazione di canapa e miscanto a specifiche destinazioni d'uso che l'adattamento dei vari genotipi a condizioni di coltivazione marginali.
Nel 2018 sono stati trapiantati oltre 10 ha tra canapa e miscanto e nei successivisi anni (2019-2021) verranno monitorati la produttività dei vari genotipi e l'effetto di tali genotipi sulla fornitura di alcuni importanti servizi ecosistemici quali il contenimento dell'inquinamento idrico e la stabilizzazione dei versanti.
Maggio con la Bonifica 2018: presentate a Parma le attività più avanzate per la lotta al dissesto idrogeologico. Provenienti da tre regioni e numerose province vicine i tecnici dei Consorzi di Bonifica hanno condiviso tecnologia, progettazione ed esempi concreti di mitigazione del fenomeno a basso impatto ambientale.
Parma, 17 Maggio 2018 – Le soluzioni ingegneristiche-geologiche, tecniche e tecnologiche, più avanzate e meno impattanti sull'ambiente a beneficio del territorio di monte e di valle nella lotta quotidiana al fenomeno del dissesto idrogeologico sono state presentate a Parma nella sede del Consorzio della Bonifica Parmense nell'ambito del calendario di eventi del Maggio con la Bonifica 2018 in collaborazione con ANBI.
Esempi virtuosi di azione diretta sulle criticità che si manifestano sempre con maggior frequenza laddove il cedimento dei terreni mette a repentaglio costantemente la stabilità delle strade, degli argini e spesso di interi versanti montani con conseguente pericolosità per gli insediamenti abitativi, per il traffico veicolare, l'agricoltura e l'industria.
In un comprensorio come quello locale che lotta strenuamente contro il dissesto con opere di manutenzione – in un periodo in cui non è sempre facile intercettare finanziamenti adeguati alle necessità anche più impellenti – era importante condividere le pratiche operative più efficaci, meno costose e a basso impatto con l'ambiente in cui sono inserite.
Ed è in questo contesto che ingegneri, geologi, geometri e tecnici specializzati di bonifica provenienti da Emilia Romagna, Lombardia e Liguria si sono dati appuntamento – in occasione del workshop organizzato dalla Bonifica Parmense – per approfondire e condividere le esperienze avanzate più replicabili ed esportabili.
Alla presenza del Vice Presidente consortile Giovanni Grasselli il convegno è stato introdotto dal direttore generale del Consorzio della Bonifica Parmense Fabrizio Useri e moderato dal giornalista Andrea Gavazzoli.
Al microfono si sono alternati i relatori: Manuel Cortesi – Consorzio Bonifica Parmense (Consolidamento del movimento gravitativo interferente con la viabilità comunale in località "Case Schianchi" in Comune di Langhirano). Oliviero Zucchini – Consorzio Bonifica Territori del Mincio (Lavori di ripresa di sponda nel Canale Molinelle in comune di Roverbella mediante la posa di reti antinutria ed antigambero e difesa dall'erosione di sponda nel canale Parcarello; Fabrizio Gozzi – Terre di Gonzaga in destra Po (Interventi di compensazione e mitigazione nuovo impianto idrovoro di Mondine); Italo Iotti – Consorzio di Bonifica Emilia Centrale (Mitigazione spondale sul canale di Rio in comune di Rio Saliceto). Massimo Borghi e Daniele De Togni (Primo intervento: Linee guida per la redazione di capitolati per l'impiego di rete metallica a doppia torsione e recepimento all'interno delle NTC. Secondo intervento:
La riduzione del rischio idrogeologico mediante la realizzazione di trincee drenanti prefabbricate: considerazioni tecniche, casi applicativi e risultati del monitoraggio cantieri-studio Regione Emilia-Romagna ed Università di Bologna; Consumo del suolo e produzione di CO2 sulla base del concetto Carbon Footprint in diverse tecniche applicative, esempi di opere idrauliche a basso impatto. Opere stutturali in gabbioni chiodati (Nail Gabions) ed assimilabili: casi applicativi).
All'incontro, tra gli altri, hanno preso parte il Presidente di ANBI Liguria Massimo Morachioli e il direttore Corrado Cozzani.
Maggio con la Bonifica Parmense 2018 proseguirà il 24 Maggio prossimo dalle 10 alle 12 presso l'Istituto Magnaghi-Solari di Fidenza con il convegno "Valore e Tutela dell'Acqua: il caso DMV" organizzato dal Consorzio della Bonifica Parmense in sinergia con numerosi portatori di interesse del territorio e in collaborazione con le Università di Parma, Torino, Piacenza e Alessandria.
Se l'inverno appena trascorso è stato "clemente" questo non deve consentire di abbassare la guardia. Sottoscritto nella sede del Consorzio della Bonifica Parmense – che coordinerà l'intera attività – il protocollo volto ad individuare nuovi fabbisogni e soluzioni strategiche per contrastare la siccità.
di LGC - Parma 29 marzo 2018 - Le carenze di approvvigionamento idrico in particolari periodi dell'anno stanno sempre più interessando anche i nostri territori. Le precipitazioni cadute in modo violento e in tempi molto ristretti, a testimonianza di una variabilità idrologica quasi endemica, rischiano di non essere più sufficienti per soddisfare a pieno il fabbisogno idrico complessivo Per quanto concerne l'utilizzo irriguo dell'acqua a sostegno indispensabile delle produzioni tipiche del nostro territorio l'anno appena trascorso ha dimostrato quanto sia necessaria un'azione concertata da parte di chi svolge gestione e governo dei flussi volta ad un utilizzo consapevole e virtuoso della risorsa disponibile.
Ecco quindi che il Tavolo Permanente, per quale si è sottoscritto l'accordo presso la sede del Consorzio di Bonifica Parmense, tra i molti soggetti coinvolti, sarà un punto d'incontro tra le politiche territoriali attuate da parte di ognuno dei singoli soggetti coinvolti che insieme individueranno le tematiche di sviluppo prioritarie.
"Probabilmente avremo un'una estate con problematiche molto inferiori a quella precedente - sottolinea Filippo Fritelli presidente della Provincia, ma questo non deve farci abbassare la guardia. Il problema dell'acqua va gestito con una forte consapevolezza, in cui tutti insieme ci uniamo e portiamo avanti un lavoro congiunto sul tema dell'acqua e delle risorse idriche del nostro territorio, perché se questo inverno è stato un po' più clemente e ci lascia pensare che avremo di fronte, facendo gli opportuni scongiuri, un'estate meno problematica di quella precedente questo non ci deve fare abbassare la guardia su quello che è un discorso di prospettiva."
"E' un passo importante, sottolinea invece il presidente della bonifica Luigi Spinazzi, perché abbiamo cercato di coinvolgere le varie forze migliori del territorio parmense che possono dare un contributo, in termini di proposte, progetti concreti, a queste problematiche al quale dovremo dare un seguito da trasmettere ai livelli decisionali superiori, Regione, Ministero, Unione europea."
Il fabbisogno idrico, anche nella nostra provincia, è mutato. Le criticità dovute al fenomeno della siccità si fanno pressanti a tal punto che nell'estate 2017 anche la Provincia di Parma è stata tra le prime in Italia a dichiarare lo stato d'emergenza.
Gli ultimi dati sul fabbisogno minimo giornaliero di acqua pro capite si attestano complessivamente intorno ai 57 litri comprendenti i diversi utilizzi: dall'uso alimentare a quello igienico-sanitario. Per l'OMS, al di sotto dei 50 litri pro capite, si è in presenza di manifesta sofferenza idrica. Gli Italiani ne consumano in media oltre 200 litri al giorno con variazioni notevoli da regione a regione.
Per queste ragioni i soggetti che oggi sottoscrivono il Protocollo d'Intesa che attiverà il Tavolo Provinciale Permanente sulla Crisi Idrica hanno acquisito la consapevolezza delle criticità diffuse conseguenti al contesto sopra citato e la conseguente necessità di intraprendere una gestione oculata e virtuosa della risorsa idrica a beneficio della comunità e del patrimonio agrario.
Avviato per competenza in fase emergenziale dalla Provincia di Parma di concerto con le Istituzioni Regionali, il Tavolo sarà da oggi coordinato dal Consorzio della Bonifica Parmense. Al centro del documento l'obiettivo di contribuire ad incrementare il valore sociale, ambientale ed economico del proprio territorio. Le Istituzioni coinvolte condivideranno e concerteranno tutte le esperienze maturate nei rispettivi ambiti di azione costituendo un unico "Big Data" di patrimonio informativo al fine di creare una rete che realizzi progetti concreti mirati e strategici per il futuro del territorio alla luce dei suoi nuovi fabbisogni.
Il Tavolo Permanente sarà un punto d'incontro tra le politiche territoriali attuate da parte di ognuno dei singoli soggetti coinvolti che insieme individueranno le tematiche di sviluppo prioritarie.
Nel corso dell'incontro odierno, tenutosi nella sede del Consorzio della Bonifica Parmense, alla presenza di numerosi esponenti di Istituzioni, associazioni e stakeholders, i rappresentanti degli enti sottoscrittori hanno inoltre dichiarato:
"Il lavoro d'insieme è utile perché non unisce solo le professionalità riconosciute dei vari enti, ma anche i traguardi da raggiungere – dichiara il Presidente della Provincia di Parma Filippo Fritelli – per un lavoro di verifica e di programmazione importante. Come ente abbiamo avviato già dalla fine dell'estate scorsa questo coordinamento: lo affidiamo oggi al Consorzio di Bonifica come organismo tecnico competente in cui riponiamo massima fiducia per la verifica del fabbisogno idrico del territorio parmense e le possibili soluzioni praticabili".
"La siccità che ha colpito i territori della nostra provincia nell'estate 2017 è stata non semplice da affrontare non solo per la disponibilità d'acqua potabile, ma anche per quella destinata all'agricoltura e all'industria – sottolinea il Presidente della Bonifica Parmense Luigi Spinazzi – . La funzione di ente coordinatore affidata al Consorzio è un onere che accogliamo con grande senso di responsabilità e impegnandoci a mettere insieme le valutazioni sulle esigenze e sui fabbisogni del nostro territorio".
"Il mio ringraziamento al Consorzio della Bonifica Parmense per aver promosso una così importante sinergia per il territorio parmense – così il Rettore dell'Università degli Studi di Parma Paolo Andrei – : fare squadra intorno alle criticità certificate da questo protocollo ci consentirà, grazie all'unione delle singole competenze, di studiare insieme le soluzioni da attuare per raggiungere gli interlocutori più adeguati".
OBIETTIVI E FINALITÀ DEL PROTOCOLLO (ART. 3)
- promuovere il territorio tenendo conto delle sue peculiarità, con particolare attenzione ai temi dell'innovazione, dell'ambiente, dell'agricoltura, dello sviluppo rurale, dei diversi comparti industriali e in particolare dei settori idroesigenti;
- analisi dei fabbisogni dei territori coinvolti;
- rappresentare i fabbisogni dell'intero territorio a livello regionale (in particolare per i finanziamenti a valere sui fondi strutturali), nazionale ed europeo;
- incentivare la capacità di aggregazione e sviluppo di strategie comuni rivolte a progetti condivisi quali ad esempio: miglioramento della qualità dell'acqua, nuovi bacini di stoccaggio idrico, prevenzione e individuazione delle perdite di rete per ridurre al massimo la dispersione, l'applicazione di tecniche di risparmio irriguo specifiche per l'area e per le colture più idroesigenti, l'adozione di pratiche agronomiche in grado di limitare i consumi irrigui;
- coinvolgere i soggetti pubblici e privati che operano nel territorio creando maggiori occasioni di partecipazione ai progetti europei e di acquisizione di risorse;
- organizzare e gestire al meglio il patrimonio informativo posseduto dalle diverse strutture in una logica di ottimizzazione delle risorse, evitando la duplicazione di attività che possono essere gestite in maniera coordinata tra gli Enti;
- creare una collaborazione di professionalità dotate di idonea e complementare competenza tecnica, finalizzata alla progettazione o supporto nella progettazione;
- promozione ed organizzazione di attività di formazione, informazione, comunicazione e sensibilizzazione interne ed esterne (enti di categoria, imprese, enti di formazione, cittadinanza ecc.);
- monitoraggio, raccolta, analisi, studio e tempestiva diffusione interna delle opportunità relative a bandi ed eventi.
I FIRMATARI dell'intesa:
Consorzio di Bonifica Parmense, Provincia di Parma, Comune di Parma, Università di Parma, Unione Industriali, Agenzia per il Po, AIPO, ARPA, ATERSIR, Emilia Ambiente, IRETI, Montagna 2000, Confagricoltura, CIA, Ente Gestione Parchi e Biodiversità, Comune di Palanzano, Società degli Utenti Naviglio Taro, Ordine degli Ingegneri e Ordine dei Geologi.
(Foto - membri del Tavolo, da sinistra: Tiziana Benassi, Filippo Fritelli, Luigi Spinazzi, Paolo Andrei e Fabrizio Useri)
Piacenza, 29 marzo 2018 - La primavera è da poco cominciata e si contano, nei territori montani e appenninici, i danni dell'inverno appena trascorso. La Regione Emilia Romagna ha chiesto al Governo lo stato di emergenza nazionale per gli esiti del maltempo delle ultime settimane. In vista di tale richiesta anche il Consorzio di Bonifica di Piacenza ha provveduto a inviare alla Regione una stima dei danni nel nostro Appennino, per quanto è di competenza dell'attività che il Consorzio stesso svolge in ambito montano e collinare. Sia per il settore montano Ovest che per quello Est, le due zone nelle quali è diviso il nostro territorio per la gestione della bonifica montana, dopo un accurato monitoraggio, è stata fatta una stima di 217.000 euro, per quanto riguarda gli interventi di pertinenza del Consorzio.
La bonifica montana, comprendente anche le azioni mirate per la lotta al dissesto idrogeologico, è una delle attività principali compiute dal Consorzio (insieme a Irrigazione e Protezione Idraulica).
Un esempio relativo alla tipologia di opere compiute è l'intervento sulla strada di bonifica San Gregorio-Cassimoreno Roffi (Ferriere). A seguito dell'alluvione del 2015 si erano resi necessari, per i quattro chilometri di strada, sei interventi. L'intervento più significativo è consistito nella realizzazione di 4 briglie in gabbioni sul Rio dei Cogedazi in località Cassimoreno (Ferriere) per rallentare il corso dell'acqua e in conseguenza, evitando erosioni, salvaguardare la strada. I lavori per la realizzazione delle briglie erano terminati nel 2016 ma solo a seguito delle ultime precipitazioni dell'inverno appena concluso l'opera è entrata in funzione e se ne è potuto fare un "collaudo naturale".
In generale la BONIFICA MONTANA gestita dal Consorzio di Bonifica di Piacenza si concretizza nella gestione e manutenzione di 125 chilometri di viabilità consortile e di 46 acquedotti rurali. Il territorio, diviso a seconda della vallata di appartenenza, è governato da due responsabili, sotto la guida del Direttore di Area Tecnica. Le strade di bonifica (tutte a fondo bituminato) e gli acquedotti rurali sono stati realizzati principalmente negli anni Sessanta e Settanta come opere a sostegno dell'agricoltura. Gli interventi per la gestione di strade e acquedotti vengono programmati dall'ufficio tecnico sulla base di un attento e costante monitoraggio del territorio.
Agli interventi realizzabili coi contributi dei consorziati si aggiungono, per la manutenzione delle strade, quelli straordinari che la Regione Emilia Romagna ha già stanziato per il triennio 2017-2019. Gli interventi vengono per lo più affidati a ditte esterne.
Per quanto riguarda invece la LOTTA AL DISSESTO IDROGEOLOGICO il Consorzio di Bonifica di Piacenza, come previsto dalla legge regionale del 6 luglio 2012 (numero 7) interviene a seguito di una strutturata concertazione con le amministrazioni locali.
E' di recente creazione infatti un nuovo e strategico strumento (il Nucleo Tecnico Politico della Montagna) che pone attorno allo stesso tavolo gli amministratori locali e il Consorzio di Bonifica di Piacenza, per raccogliere le segnalazioni e pianificare gli interventi.
Si tratta di operazioni di varia natura per regimentare i corsi d'acqua con strutture (per esempio briglie che ne riducano la velocità), per consolidare le sponde e diminuire l'erosione in alveo. Si procede anche al recupero di zone franose, al ripristino degli argini, al controllo dell'erosione, al contenimento del deflusso delle acque, ...
La lotta al dissesto idrogeologico non si ferma in quota ma prosegue nelle SCUOLE. Nell'anno scolastico in corso è iniziata infatti un'attività didattica direttamente negli istituti scolastici che si rivolge anche alle scuole superiori. Recentemente, presso il Liceo Scientifico Statale "L. Respighi", i nostri tecnici e geologi hanno presentato agli studenti gli interventi svolti in montagna e gli strumenti tecnologici e cartografici per il monitoraggio del territorio. L'iniziativa si è svolta proprio all'interno di un laboratorio dedicato alla lotta al dissesto idrogeologico.
Bonifica Parmense: primo incontro sulla Campagna Irrigua 2018 con le associazioni agricole.
Parma 26 marzo 2018 – A fronte di una stagione invernale agli sgoccioli, ma che ancora non molla la presa e che potrebbe riservare nuove gelate dagli effetti distruttivi per molte colture del territorio il Consorzio di Bonifica Parmense e le associazioni agricole Coldiretti, Confagricoltura e CIA si sono riuniti nella sede consortile per analizzare - con sufficiente anticipo ed in modo approfondito - le possibili criticità e soprattutto le soluzioni praticabili in caso di siccità nei prossimi mesi.
Da più osservatori metereologici infatti trapela che per l'estate in arrivo le condizioni climatiche potrebbero riservare caldo intenso e afoso come nel 2017 e che questo contesto generale potrebbe alternare anche violenti fenomeni temporaleschi violenti ed improvvisi: una condizione non agevole che impone una pianificazione mirata per l'impiego di ogni quantitativo di risorsa idrica disponibile alla luce del fatto che dall'Appennino al Po, nella fascia tra la pedemontana e la pianura, non esistono invasi per trattenere i flussi nelle stagioni in l'acqua cade abbondantemente. Le necessità irrigue di quest'area di conseguenza sono ormai strutturali e occorre anticiparle.
Nel corso dell'incontro tecnico si sono alternati negli interventi il presidente del Consorzio di Bonifica Spinazzi, il direttore generale Useri e i vice presidenti dell'ente Tamani e Grasselli alla presenza di numerosi rappresentanti delle associazioni di categoria Corsini (Coldiretti), Zedda (Confagricoltura) e CIA e altri consorzi coinvolti tutti chiamati a partecipare alla condivisione delle scelte strategiche più idonee.
A tal proposito la giornata del 29 Marzo prossimo sarà assai rilevante tenuto conto che un panorama molto più esteso di soggetti istituzionali si ritroverà per la firma del protocollo che metterà nero su bianco alcune azioni virtuose da attivare in caso di crisi emergenziale.
Agenzia Stampa Agroalimentare - Una "spy story" che sembra uscita da un romanzo di Ian Fleming. - Lattiero caseari. Latte spot in leggera ripresa. - Latte di soia, rischio ormonale per le bambine? - Salmonella nel salamino toscano - Cereali e dintorni. Incertezze sulle future semine - SOMMARIO Anno 17 - n° 11 18 marzo 2018 -
1.1 editoriale Una "spy story" che sembra uscita da un romanzo di Ian Fleming.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Latte spot in leggera ripresa.
3.1 export Export reggiane: +8,7% nel 2017.
4.1 latte di soia Latte di soia, rischio ormonale per le bambine?
4.2 sicurezza alimentare Salmonella nel salamino toscano
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. I dazi iniziano a influenzare i mercati.
6.1 food & Wine Identità golose 2018 - L'arte in cucina evolve e prende forma.
7.1 ambiente prevenzione Nuovo Centro operativo del Consorzio di Bonifica Emilia Centrale in Val d'Enza
7.2 cultura musica Federcultura esprime apprezzamento per la nuova legge regionale sulla musica
8.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Tra dazi, clima e stime aggiornate.
9.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Incertezze sulle future semine.
10.1 consumi - agrosserva Agrosserva, agroalimentare record per consumi ed export nel 2017
12.1promozioni "vino" e partners
13.1 promozioni "birra" e partners
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Editoriale: - Elezioni 2018 - "Annamo bene, propio bene" - Lattiero caseari. Primi segnali di ripresa del latte spot. - "Quello Vero è uno solo". Il consorzio torna "On Air" con il terzo soggetto - Cereali e dintorni. Confermate le minori produzioni argentine.
SOMMARIO Anno 17 - n° 10 11 marzo 2018
1.1 editoriale
Elezioni 2018 - "Annamo bene, propio bene"
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Primi segnali di ripresa del latte spot. .
3.1 sicurezza alimentare Clorpirifos nei peperoncini
3.2 lavoro impresa Il talento invisibile di una giovane studentessa
4.1 parmigiano reggiano "Quello Vero è uno solo". Il consorzio torna "On Air" con il terzo soggetto
4.2 danni fauna selvatica Rimborsi fino al 100 per cento per i danni alle attività agricole causati dalla fauna selvatica.
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. I dazi, la nuova variabile negativa.
6.1 clima come affrontarlo "Il cambiamento climatico nel Parmense va affrontato con la scienza e il progresso in agricoltura"
7.1 Appennino e dissesto "La montagna è una priorità assoluta, ecco tutti gli interventi per il 2018"
7.2 bioenergie Verso Bioenergy: per le energie rinnovabili è l'anno della svolta
8.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Confermate le minori produzioni argentine..
9.1 allerta alimentare Allerta alimentare per senape non dichiarata
11.1promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners
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