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L’invidia e l’ammirazione viaggiano sempre insieme, come la luna viaggia sincrona intorno alla terra, con un moto coordinato che ha il pregio di mostrare sempre la medesima faccia del nostro satellite, una parte ben visibile e l’altra nascosta all’occhio dell’osservatore, ma sempre illuminata dai raggi del sole.

Di Guido Zaccarelli Mirandola 4 agosto 2019 - L’invidia e l’ammirazione rappresentano la faccia visibile e non visibile della luna umana, dove l’ammirazione delle persone verso coloro che sono in grado di raggiungere i propri obiettivi, viene costantemente tenuta in ombra con l’intento di renderla invisibile agli occhi degli osservatori. L’invidia ruota intorno all’uomo, come la luna intorno alla terra, formando l’immagine speculare una dell’altra.

L’uomo, anziché condividere il valore aggiunto del risultato altrui, cerca in tutti i modi di erigere un muro perimetrale tutt’intorno, costruito con le pietre dell’invidia. Fin dalle sue origini, la luna è sempre stata una fonte di attrazione per tutti i popoli che hanno abitato la terra, per l’alone di mistero proveniente dal lato oscuro, continuamente fonte di immaginazione per i riflessi che poteva avere sulla vita quotidiana. Pensiamo per un momento al libro “Viaggio al centro della terra” e “Dalla terra alla luna” il cui autore, Jules Verne, ha contribuito a spalancare le porte al mondo della fantascienza. Dalla formazione, ai giorni nostri, la terra e la luna si sono reciprocamente influenzati, raggiungendo un moto armonizzato dove il periodo di rotazione del satellite, sul proprio asse, dura esattamente come quello di rivoluzione intorno al nostro pianeta.

L’orbita ellittica influenza la velocità della luna intorno alla terra, (non la velocità su se stessa), più veloce in prossimità e più lenta in lontananza. Ci sono altri fattori che influenzano la visibilità della luna, che dipendono dall’asse di rotazione, più inclinato rispetto alla terra, dall’orbita ellittica e dal movimento della luna che sposta il punto di vista dell’osservatore. Tutti questi fattori, a cui si aggiunge la sincronizzazione, danno origine a movimenti oscillanti che prendono il nome di “librazione lunare” che ci permette di vedere anche una parte del lato nascosto. L’uomo vede sempre il 41% della superficie lunare e non vede il 41% della faccia nascosta. Rimane il 18% che è frutto della oscillazione tra la parte visibile e non visibile. In base al movimento di rotazione, e di rivoluzione, la luna mostra sempre la stessa faccia all’osservatore e la stessa faccia al sole. La metafora della luna ci viene in aiuto per rappresentare il legame dell’invidia con l’ammirazione, dove la prima è sempre visibile all’uomo e l’altra sempre visibile al sole, ma invisibile all’occhio umano. Come mai? L’invidia è la parte speculare dell’ammirazione: più le persone ammirano le qualità e le gesta altrui, maggiore è il senso dell’invidia che provano al proprio interno, legato alla incapacità di non riuscire ad essere come loro, nel lavoro come nella vita sociale. L’unica arma a loro disposizione, è creare tutt’intorno un terreno arido che corrisponda alla morfologia presente nella faccia nascosta della luna, senza vegetazione e con una struttura molto accidentata.

La parola invidia porta ad un significato ampio, “osservare male” una persona, uno stato d’animo reso possibile dalla presenza interiore di ingenerosa astiosità verso l’altro, per le qualità che è in grado di esprimere, difficilmente riscontrabili nell’individuo invidioso. La parola ammirare porta ad “osservare con senso di meraviglia e di stupore” le qualità espresse della persona. Invidia e ammirazione hanno in comune la parola “osservare”, con intenti differenti: la prima di animosità e la seconda di positiva sorpresa. Sarà capitato, ad esempio, di lavorare in azienda e di avere un superiore che tiene a debita distanza il sottoposto quando mostra capacità e qualità in grado di offuscare la propria luce. Quando, ad esempio, vengono avanzate proposte innovative che possono incidere sul fronte organizzativo e lavorativo per migliorare il benessere delle persone. Di essere spostati da un reparto di lavorazione, o ufficio, per evitare di inserire un anello debole nella catena di comando. Di non ricevere risposta alla richieste perché ritenute non pertinenti, ma che al contrario, nel tempo, dimostrano il loro valore e il loro avanzato grado di solidità. Di suggerire una proposta, non accolta, ma successivamente realizzata con riferimenti altrui. Di essere tenuti in ammollo nel mare dell’indifferenza.

Questo nel lavoro, come nella vita sociale. La norma è che l’eccellenza è vista come un problema da evitare attraverso il faro luminoso dell’invidia che oscura la faccia nascosta dell’ammirazione. Il fenomeno della librazione della luna umana dovrebbe intervenire per incrementare la dimensione nascosta dell’ammirazione e annullare quella dell’invidia. In caso contrario si assiste ad un graduale, ma inesorabile, azione di allontanamento delle persone dalla centralità del loro ruolo sociale e professionale.

Non è da sottovalutare il contesto personale nelle quali le persone si trovano, che influisce sulle scelte e sulle decisioni legate a possibili cambiamenti dall’esito incerto. In uno scenario ideale la librazione della luna umana incontra la librazione dell’anima agente sulla capacità di legare la ragione allo Spirito dell’uomo. È in questo caso che l’invidia, da in – dividere in senso negativo, diventa condivisione, con – dividere in senso positivo, in grado di fare affiorare il senso e il valore etico della relazione e soprattutto di fare comprendere all’invidia che “l’ammirazione è l’espressione autentica del dono” dove valorizzare le qualità e le virtù del prossimo, come germoglio motivazionale per costruire una identità del sé illuminata dalla luce del fare insieme. Questa è l’ammirazione a cui le persone dovrebbero tendere per costruire un futuro eticamente sostenibile.

 

Riferimenti bibliografici:
Guido Zaccarelli, La Conoscenza Condivisa, verso un nuovo modello di organizzazione aziendale e Dalla Piramide al Cerchio, la persona al centro dell’azienda, Franco Angeli Editore.

Riferimenti sitografici:
https://www.wikipedia.org/ 
https://youtu.be/dpn9qnLWEIo 

 

CURRICULUM - Guido Zaccarelli, è docente di informatica, consulente aziendale, saggista e collaboratore redazionale di Gazzetta dell'Emilia. È laureato in Comunicazione e Marketing, ha conseguito un Master in Management per il coordinamento delle professioni sanitarie e frequentato la scuola di alta specializzazione per formatore e consulente d'impresa. È stato referente del Servizio Informativo dell'Azienda Sanitaria di Modena, presso il distretto di Mirandola e dal 2008 al 2018 docente a contratto di informatica presso l'Università di Modena Reggio.
Bibliografia: Informatica, insieme verso la conoscenza (2010) - La conoscenza condivisa, verso un nuovo modello organizzativo (2012) - Finestre di casa nostra (2013) - Dalla piramide al cerchio, la persona al centro della azienda (2016)

 

 

Pubblicato in Lavoro Emilia

Autovelox da ridere. Beccato dal radar che "flasha"  l'autovelox ma niente multa, era un treno. Ilarità sui social: è successo, e più volte, a Schiers in Svizzera. La polizia: "No, non dovrà pagare nessuna multa". In germania era stato un "Turbo piccione" a farsi un selfie con l'autovelox.

Un bel guaio se fosse capitato a una persona alla guida. Ma così non è stato. Perché ad essere immortalata da un radar semimobile in zona Schiers in Svizzera su una via lungo la Ferrovia Retica, non è stata una "pirata della strada" bensì della linea ferrata.

Il dispositivo installato dalla polizia comunale in zona 50, ha infatti ripreso un treno che viaggiava sulla linea ferrata oltrepassando il limite di velocità di ben 40 chilometri orari. Un superamento che per un conducente avrebbe comportato una multa (salata) e in Italia la decurtazione di tre punti dalla patente di guida. Ma non per il macchinista ovviamente. Ha generato molta ilarità il video postato sui social diventato virale su Facebook da un macchinista della Ferrovia Retica che ogni giorno faceva scattare un radar semimobile in zona Schiers (GR). Contattata dai media, la polizia conferma che il rilevatore di velocità era rimasto posizionato in quella località dal 2 al 14 maggio.

"Purtroppo con questo tipo di dispositivo non si può impostare quando farlo scattare e quando no", conferma il portavoce della Cantonale Romann Rüegg. A venire immortalati dall'occhio elettronico, infatti, sono stati "parecchi treni ogni giorno" e tutti viaggiavano ad almeno 70 km/h. Ovviamente, le Ferrovie non dovranno pagare nessuna multa. Quindi, nessuna sanzione per chi guidava il treno, solo uno "scatto" (di radar) verso la celebrità che alla stampa d'oltralpe ha voluto dare alla risibile notizia ma, che per Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", la dice ancora tutta su quanto continuino ad essere fallaci i sistemi di rilevazione elettronica delle infrazioni, nonostante i progressi della tecnica.

Insomma, un motivo in più per continuare nella lotta contro l'abuso che si fa di questo tipo di accertamenti, tra la risata che inevitabilmente ingenera la notizia e la miriade di ricorsi che continuiamo a predisporre contro le rilevazioni effettuate con queste macchinette infernali.

(7 giugno 2019)

Pubblicato in Motori Emilia

Cruciverba per mantenere il cervello vigile, attento e allenato nell’età avanzata. A scoprirlo uno studio inglese. Gli appassionati di puzzle e parole crociate tendono ad avere un’età cerebrale fino a 10 anni più giovane della norma.

Invecchiare mantenendo la mente lucida è possibile. Il segreto è passare il tempo libero a fare rebus, sudoku e cruciverba può essere molto più utile e produttivo di quanto sembra. In particolare per il futuro benessere del nostro cervello. Lo hanno scoperto i ricercatori dell’Università di Exeter e la King's College London, nel Regno Unito, secondo cui dedicarsi regolarmente a queste attività enigmistiche presenta enormi benefici per il futuro funzionamento delle nostre capacità cognitive, quali la memoria, l’attenzione, il ragionamento e l’abilità nel risolvere problemi.

«I miglioramenti sono stati particolarmente evidenti nella velocità e nell’accuratezza delle performance dei partecipanti», ha dichiarato la dottoressa Anne Corbatt, leader dello studio. «In alcune aree i miglioramenti sono stati davvero drastici: per esempio nell’ambito del problem-solving, le persone che facevano spesso cruciverba o puzzle avevano un’età mentale di circa 8 anni più giovane rispetto a coloro che non coltivavano questa passione. Non possiamo dire con certezza che fare questo genere di quiz abbassi la probabilità di sviluppare una condizione neurodegenerativa, ma abbiamo visto che l’uso regolare di giochi con parole e puzzle aiuta a mantenere il nostro cervello in funzione più a lungo».

Lo studio, chiamato PROTECT, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è uno dei più complessi degli ultimi 10 anni e gli scienziati incoraggiano tutti gli adulti a dedicarsi a questo genere di attività di enigmistica al fine di mantenere all’erta la mente e i suoi processi cognitivi, al contempo tenendo a bada malattie gravi come la demenza e l’Alzheimer. «PROTECT si è dimostrata una delle ricerche più entusiasmanti del decennio», conferma Clive Ballard, del Dipartimento di medicina di Exeter. «Lo studio ci ha permesso di capire di più sul modo in cui il nostro cervello invecchia, e dunque possiamo cercare di ridurre il più possibile il rischio che corrono le persone anziane di sviluppare la demenza».

Mercoledì, 24 Aprile 2019 06:03

Incubi notturni, verso la scoperta dell'origine

Scoperta (forse) l'origine degli incubi notturni! A chi non è mai capitato di fare brutti sogni? Da sempre si è cercato di scoprire quale sia l'origine degli incubi che rovinano i nostri riposi e che molte volte ci costringono a svegliarci di soprassalto. Una ricerca ha tentato di fornire una spiegazione ai meccanismi del nel nostro cervello quando facciamo un incubo.

Lo studio, condotto da numerosi esperti e pubblicata sulla rivista Journal of Neuroscience, è riuscito ad individuare la firma neurale dei nostri incubi. Fino ad oggi, infatti, gli scienziati non erano in grado di comprendere quali emozioni fossero sottese alla sperimentazione del nostro sonno o di un nostro incubo.

La ricerca in questione ha previsto l'utilizzo di un elettroencefalogramma per analizzare il cervello dei volontari durante le due notti di sperimentazione previste dalla ricerca. Dopo 5 minuti di fase Rem del sonno, ovvero la fase di sonno legata all'azione di sognare, i volontari sono stati svegliati per raccontare le emozioni vissute durante il sonno.

Da qui i ricercatori hanno stabilito un particolare collegamento tra il sentimento di rabbia vissuto all'interno del sogno (incubo) e l'attività cerebrale registrata dall'elettroencefalogramma. In particolare, quando i partecipanti registravano una maggiore attività cerebrale di onde alfa nell'area destra del cervello, sperimentavano, allo stesso tempo, una maggior sensazione di rabbia e quindi di fastidio. E' questa stessa sensazione di rabbia che genera, poi, la manifestazione di un sonno non tranquillo e quindi anche di un incubo.

La firma neurale che predice questo comportamento è chiamata asimmetria alfa frontale (Faa) e dimostra, quindi, che l'attività cerebrale può rappresentare un indicatore della regolazione delle nostre emozioni. In poche parole, se le onde alfa che si attivano negli istanti precedenti al nostro addormentamento risultano maggiori nell'area destra del nostro cervello, esiste una buona probabilità che ci toccherà fare i conti con un incubo notturno.

Nulla ci dice, però, la ricerca, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", se sarà possibile eliminare definitivamente la possibilità di fare incubi, per poter vivere meglio il nostro riposo nella società dello stress.

 

(22 aprile 2019)

L'ANGOLO DI INTESARubrica sul sociale a cura di Associazione Intesa San Martino Parma.

L'osservatorio nazionale sull'adolescenza ci ha fornito dati allarmanti. Il cyber bullismo - usare la prepotenza mediante i mezzi informatici - è in forte aumento ma nell'era di internet sembra che ci siano nuove patologie dovute all'iper-connessione e oggi vorrei elencarne alcune, le più preoccupanti:

La Nomofobia: il bisogno di essere sempre raggiungibili, la paura di rimanere senza connessione, generando ansia, rabbia e fastidio;

• Il Vamping: le notti insonni degli adolescenti impegnati tra social e chat, svegli fino all'alba a chattare, fino ad influenzare negativamente la qualità e la quantità del sonno e determinare difficoltà di concentrazione e di attenzione sul rendimento scolastico, con stati ansiosi, intaccando l'umore e gli impulsi;

• Like Addiction: la dipendenza da like. È una continua ricerca di approvazione, sembra che milioni di adolescenti condividano tutto quello che fanno, sottoponendolo alla macchina dei "mi piace". Le approvazioni accrescono l'autostima, ma i commenti negativi ne condizionano l'umore. Poi i selfie, dove si è disposti a tutto pur di ottenere like, ma il dato più allarmante è che molti li fanno in modo pericoloso e a volte estremo per dimostrare il coraggio, mettendo a repentaglio la propria vita;

• Challenge: le sfide incentrate sull'alcol. Quantità ingenti che possono portare anche al coma etilico favorendo l'insorgenza di un problema della condotta alimentare, anche sotto la soglia clinica.

Viviamo in una società che non è pronta a contenere il dilagare di questi fenomeni, la scuola non è in grado di cogliere i segnali e le famiglie non conoscono la vera entità del problema, e quando scoprono il disagio del figlio, non hanno gli strumenti per parlarne e per gestire in maniera efficace la situazione. Questo fenomeno evidenzia l'abbandono di una fascia di età che è la pre-adolescenza, sensibilissima e complicatissima e adesso è parte integrante dell'adolescenza, con tutto quello che significa in termini di libertà di comportamento. Noi dobbiamo essere un po' meno distratti e indifferenti e capire che i bambini di 13/14 anni fanno oggi quello che prima si faceva a 17/18.

C'è sempre stata questa fase, il problema è che prima c'era qualcuno che sorvegliava. Tutto diventa drammatico se si lascia un bambino abbandonato, c'è da chiedersi: dove sono certi genitori e la scuola?

Rino Basili
Segretario di Intesa San Martino

www.intesasanmartino.org 

Pubblicato in Cultura Parma

Come ogni anno in questo periodo, il design si impossessa della città di Milano. Durante le giornate del Salone del Mobile 2019, in corso presso Rho Fiera dall'8 al 14 aprile, tutta la città si anima con un ricco calendario di appuntamenti, eventi, mostre e migliaia di persone fra professionisti del settore e curiosi.  

Il Fuorisalone, nato spontaneamente nei primi anni '80 dalla volontà di aziende attive nel settore dell'arredamento e del design industriale, si dirama oggi in tutta la città, principalmente fra Brera, Tortona e Ventura. Un appuntamento che rappresenta il più importanee prestigioso legato al mondo del design su scala internazionale e che é capace di richiamare 400mila visitatori.

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Potete trovare inaspettate installazioni ovunque, persino negli spazi dell’Università Statale di Milano dove campeggia una gigantesca scritta 'Help', realizzata dalla designer Maria Cristina Finucci con 5 milioni di tappi di plastica.

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Foto a cura di Francesca Bocchia

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La Corrida 2019, condotta da Carlo Conti, torna in tv questa sera, venerdì 5 aprile, su Rai 1 alle 21.25 per il terzo appuntamento. Fra i concorrenti che parteciperanno, stupendo il pubblico con i loro talenti, vi é il parmigiano Roberto Torelli, detto "il principe degli inventori". 

Grazie alla sua vena creativa, lo scorso marzo si è aggiudicato il secondo posto al Carnevale dei Fantaveicoli di Imola, con un “Transformer” costituito partendo da una vecchia Alfa Romeo.

Dopo aver partecipato a moltissime trasmissioni, come Tu si que Vales a canale5 e I Fatti Vostri su Rai2, verrà presentato, questa sera a La Corrida, dalla cantante parmigiana Cinzia Felloni che ha partecipato quest'anno agli eventi collaterali del Festival di San Remo e ora canta in molte sale da ballo e feste dell'Emilia Romagna. 

Il divertimento è assicurato!

Pubblicato in Costume e Società Parma

Non processabile perché incapace di intendere e di volere. Esprimi la tua opinione in merito.

"Incapace di intendere e di volere" e giustizia. Dal senegalese Ousseynou Sy, che ha sequestrato 51 ragazzini, a Filomena Cataldi barbaramente assassinata dal vicino di casa, l"'incapacità di intendere e di volere" rende NON processabile l'autore del delitto e la vittima e i suoi familiari non può essere risarcita dal fondo vittime di reati violenti.

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"The Artist Is Present", domenica 31 marzo l'incontro - spettacolo "Back To The 80s" e la donazione delle opere realizzate da Enrico Valenti. Interverranno i fondatori del Gruppo 80 Enrico Valenti e Kitty Perria e i conduttori di “Bim Bum Bam” Carlotta Pisoni Brambilla e Roberto Ceriotti.

Parma -

Nell'ambito della seconda edizione di “The Artist Is Present”, che quest'anno prevede a Parma la residenza artistica di Enrico Valenti del Gruppo 80domenica 31 marzo, alle ore 11, in Galleria San Ludovico (borgo del Parmigianino 2) si svolgerà l'incontro - spettacolo "Back To The 80s", ad ingresso libero fino ad esaurimento posti.

Interverranno i fondatori del Gruppo 80 Enrico Valenti e Kitty Perria e i conduttori di “Bim Bum Bam” Carlotta Pisoni Brambilla e Roberto Ceriotti.

Nel corso dell’evento i pupazzi saranno animati da: Stefania Buzzetti (attrice e doppiatrice di “Ullallà”, un personaggio della trasmissione Passaparola), Laura FranzosoDonatella SturlaEnrico Valenti e, per una dimostrazione di teatro su nero, Kitty Perria.

Sempre domenica 31 marzo, nell'ultimo giorno della sua residenza artistica nella nostra città, Enrico Valenti, alle ore 16, al Castello dei Burattini (via Melloni 3/a), donerà le opere realizzate nel laboratorio di via Melloni 1/a durante l'ospitalità a Parma.

 

Pubblicato in Dove andiamo? Parma

Andrà in onda sabato 30 marzo, dalle 12.20 alle 13.20 circa su Rai Uno, la puntata di Linea Verde Life dedicata al territorio piacentino, tra sostenibilità, tradizione e innovazione: dall’uso del legno riciclato come materiale per produrre oggetti di design all’agricoltura 4.0, dal recupero del polietilene all’eccellenza gastronomica delle nostre tipicità, sino alle rubriche della trasmissione dedicate agli animali – si parlerà di cura dei cavalli anziani – e alle piante, con il tutorial sulla potatura. 

Ad accompagnare il pubblico tra centro storico e provincia, andando anche alla scoperta degli atenei universitari cittadini, i conduttori Chiara Giallonardo e Marcello Masi, con la partecipazione di Federica De Denaro. 

Qualche anticipazione in un video sulla pagina facebook del programma: https://www.facebook.com/LineaVerdeRai1/videos/303773363634760/

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