Bruciante sconfitta per 4 a 0 a Empoli contro la scatenata capolista. Due gol per tempo affondano i crociati, incapaci di tenere il passo della squadra di Andreazzoli. I ducali mostrano limiti tecnici e fisici e per D'Aversa ora si fa dura.
di Luca Gabrielli - Parma, 18 febbraio 2018 -
Una squadra senz'anima e priva di un gioco
Doveva essere la gara della svolta in casa della capolista Empoli e invece si è dimostrato il punto più basso della stagione del Parma.
Una stagione che rischia seriamente di compromettersi se al più presto non si troveranno soluzioni per tornare in carreggiata. Il sogno promozione diretta da qualche giornata è ormai pura utopia ma ora c'è da preoccuparsi per l'obiettivo minimo, quei playoff che a giugno decideranno la terza squadra valevole per la Serie A. I giocatori visti ieri e nelle ultime giornate sono da promozione solo per i nomi che portano ma non per l'apporto tecnico e soprattutto mentale che danno quando scendono in campo. L'Empoli ha strapazzato il Parma dal primo all'ultimo minuto riuscendo ad andare a segno ogni volta che decideva di spingere sull'acceleratore. Andreazzoli ha saputo dare un'anima e soprattutto un gioco ai suoi uomini compattando la difesa e sfruttando al meglio le bocche di fuoco che ha davanti. Donnarumma e Caputo ieri hanno fatto il bello e il cattivo tempo tra le maglie crociate segnando tre reti e riportando sulla terra i giocatori ducali, tanto osannati per le qualità tecniche che ben poche volte si sono viste in questa stagione.
Ha ceduto come un castello di carte anche la difesa gialloblù, l'unica ancora di salvezza che dava qualche speranza ai tifosi di poter affrontare le squadre più forti della categoria.
Lucarelli e soci non ci hanno capito niente e non hanno potuto arginare le azioni offensive molto ben orchestrate dai padroni di casa. Il centrocampo, punto focale di ogni squadra, non ha mai fatto filtro venendo surclassato anche sul piano fisico dagli avversari e l'attacco, come al solito, non ha creato pericoli sufficienti per impensierire il portiere. Ciciretti e Ceravolo predicano nel deserto in una squadra che non ha mordente, non corre e soprattutto non ha un gioco.
A D'Aversa gli si può rimproverare proprio questo. Dopo 26 giornate i giocatori sembrano scendere in campo senza un'idea precisa su cosa fare ma dando l'impressione di improvvisare sul momento.
Durante la settimana l'allenatore dovrebbe preparare precisi schemi e far ripetere continuamente movimenti difensivi e offensivi in modo tale da vedere al sabato trame di gioco oleate che poi possono anche non riuscire, per carità, ma almeno da dimostrare che alla base di tutto ci sta un pensiero di gioco. Questo non si vede dall'inizio della stagione e a preoccupare è anche la tenuta mentale della squadra che alla prima difficoltà si disunisce senza reagire come dovrebbe fare una squadra in lotta per la promozione.
Per D'Aversa saranno ore molto importanti per il suo futuro che ad oggi sembra un po' più lontano da Parma. Vedremo se la dirigenza deciderà se concedergli ancora un'opportunità o se sceglierà di non dare più alibi a questi giocatori cambiando scelta tecnica
Un pareggio che sa tanto di sconfitta conferma la crisi che la squadra di D'Aversa attraversa da mesi. Il campionato non aspetta più e ora c'è davvero da lottare per raggiungere il risultato minimo dei playoff. L'ex Cerri applaudito dalla Curva dopo il goal.
Parma, 11 febbraio 2018 - di Luca Gabrielli - La crisi non ha fine e ora si fa davvero dura.
Non ci sono più aggettivi per descrivere il momento tragico del Parma Calcio. La squadra costruita l'estate scorsa avrebbe dovuto giocarsela tra le prime della classe ma oggi, a 3/4 di campionato già giocato, i tifosi si interrogano sulle reali possibilità di poter come minimo raggiungere i playoff per poi giocarsi il tutto per tutto per la promozione in A.
L'ennesima opportunità di avvicinarsi alle prime è stato vanificata dalla prestazione scialba e priva di carattere della squadra, scesa in campo con il piglio sbagliato e capace di dare timidi segnali di risveglio solo dopo essere andata in svantaggio con il goal del figliol prodigo Alberto Cerri, nato e cresciuto proprio a Parma.
I crociati non hanno saputo sfruttare il famoso "fattore campo" e insieme al Perugia hanno dato vita a una partita davvero noiosa, priva di spunti e azioni pericolose.
Giunti al 60' minuto nessuno dei due estremi difensori ha mai seriamente rischiato di capitolare dinanzi a un tiro pericoloso, fino a quando il ragazzino cresciuto nel vivaio gialloblu, Alberto Cerri, non incorna uno splendido cross dalla destra di Mustacchio battendo un incolpevole Frattali.
Il bomber perugino si scusa immediatamente sotto la Curva Nord alzando le braccia al cielo in segno di perdono e immediatamente partono gli applausi degli ex tifosi con una punta non tanto velata di contestazione verso i giocatori crociati.
D'Aversa decide allora di giocarsi il tutto per tutto mettendo in campo una formazione ultra offensiva con davanti Da Cruz, Ceravolo, Di Gaudio e il neoacquisto Ciciretti. Proprio quest'ultimo, insieme a Ceravolo, dà la scossa alla squadra prendendo in mano il gioco del Parma.
Tutte le azioni partono dai suoi piedi e all'84' Da Cruz viene atterrato in area di rigore, costringendo l'arbitro a fischiare il penalty. Dagli undici metri si presenta Ceravolo che spiazza il portiere Leali e ristabilisce il punteggio di parità. La partita sembra aver preso una svolta favorevole e pochi minuti dopo sempre Ceravolo colpisce il palo dopo una splendida girata ma è ormai troppo tardi.
Il match finisce uno a uno e parte la contestazione civile dei tifosi che fischiano la squadra. Il capitano Lucarelli cerca di chiarirsi sotto la Nord con i Boys che intonano il coro "Noi vogliamo gente che lotta".
Come fare per dare una svolta alla stagione?
Questa è la domanda che tutti i tifosi crociati si stanno ponendo. Aspettando il posticipo del Palermo è impensabile credere di poter raggiungere la promozione diretta e allora si deve entrare nell'ottica di ridimensionare l'obiettivo e lavorare d'ora in poi per entrare senza affanni nei playoff.
Le prossime saranno ore calde per capire se continuare con la gestione attuale del mister D'Aversa o dare uno scossone all'ambiente e cambiare allenatore. Sicuramente i due punti fermi da qui alla fine del campionato dovranno essere Amato Ciciretti e Fabio Ceravolo che nei pochi minuti visti insieme hanno dato l'impressione di essere davvero di una categoria superiore.
In più, i due hanno davvero una splendida intesa dentro e fuori dal campo, affinata negli passati insieme a Benevento. D'Aversa, o chi ci sarà al posto suo, dovrà ripartire proprio dall'alchimia di questo duo per cercare di riportare il Parma nelle zone alte della classifica.
Settore giovanile, strutture e crescita globale: il movimento gialloverde punta in alto. In primavera l'inaugurazione del centro. Il dg Stefano Chiesa: "La nostra idea di futuro non lascia indietro niente e nessuno"
Colorno 7 febbraio 2018 - Momento di grande crescita per il Colorno e per il movimento calcistico gialloverde: settore giovanile, prima squadra e progetto globale del club procedono a vele spiegate verso una nuova dimensione, dimensione che proietterà il club tra le società meglio strutturate della nostra nazione.
La costruzione del centro federale è giunta quasi al termine: nel cuore della nostra Emilia sorgerà una della cattedrali del nuovo calcio, avamposto di innovazione che avrà il compito di alimentare il dialogo e di proporre una crescita generale del calcio in Italia.
Diversi gli sponsor istituzionali che hanno deciso di affiancare il club del presidente Saccani in questa rivoluzione totale, ai sostenitori più affezionati si sono aggiunte realtà produttive come Bisport, Mondo Spa e Turci Sport oltre ad associazioni di rilievo come Confimi Parma, associazione che raggruppa le piccole e medie imprese del territorio. Gli imprenditori associati svolgono tutti i loro incontri e le loro riunioni proprio presso il centro sportivo gialloverde, preferendo la club house del Colorno ai business hotel.
Stefano Chiesa (Direttore generale): "La nostra idea di futuro non lascia indietro niente e nessuno"
"Dobbiamo crescere in modo omogeneo, senza lasciare indietro niente e nessuno. Solo così riusciremo a costruire una struttura solida ed utile alla nostra comunità" così Stefano Chiesa, direttore generale del Colorno, il dirigente sportivo ha continuato dicendo: "La nostra idea di futuro non lascia indietro nessuno. Il settore giovanile, la Juniores, la prima squadra, le strutture, l'offerta formativa dedicata ai giovani, il rapporto con le famiglie e col territorio: tutto deve crescere di pari passo. Solo così saremo certi di procedere nella giusta direzione".
Il direttore generale ha parlato anche della prima squadra, apostrofando così l'andamento della corazzata gialloverde nel difficile campionato di Promozione: "Attualmente siamo primi nel girone A, ma non sarà semplice mantenere questa posizione vista la qualità delle inseguitrici. Siamo retrocessi dall'Eccellenza l'anno scorso, ma siamo riusciti a ripartire col piede giusto, sfruttando la retrocessione come opportunità di crescita e non come un dramma sportivo. I problemi sono altri, il calcio resta solo un gioco. A mio avviso la Promozione è molto più indicata per chi, come noi, intende avvicinare sempre di più i giovani di casa alla prima squadra. L'Eccellenza è davvero molto più difficile e complicata e spesso è difficile schierare dei ragazzi alla prima esperienza, in questa stagione siamo riusciti ad avvicinare alla prima squadra tanti under 20, e questo ci ha permesso di creare una sorta di nuovo ciclo vincente e unito, gruppo che certamente farà la fortuna del Colorno anche nei prossimi anni, qualsiasi sarà la categoria in cui militerà la squadra."
Sergio Giaroli (Responsabile settore giovanile): "Questi ragazzi faranno la fortuna della prima squadra"
Dai trenta gol del bomber Filippo Pettenati, punta di diamante degli Allievi, alle prestazioni superlative del portiere Michele Giaroli per passare poi al grande rendimento della squadra dei Giovanissimi, che occupa la prima posizione in campionato così come gli Allievi nel raggruppamento regionale. Senza dimenticarci della classe dei Giovanissimi Regionali, Campioni Interprovinciali della passata stagione che hanno già conquistato la Winter Cup giocata nella pausa invernale, esprimendo un gioco di qualità.
Ragazzi di valore, talenti di casa che si fanno spazio, che crescono e che portano il marchio di una Scuola Calcio vincente: quella del Colorno.
Negli anni futuri il diesse Wainer Guerreschi avrà una vita molto più facile, visto che l'ossatura della prima squadra sarà composta anche dai migliori talenti del settore giovanile casalingo.
"Stiamo investendo moltissime energie nel coordinamento del settore giovanile, nella scelta degli allenatori e nella valorizzazione dei nostri elementi" così Sergio Giaroli, responsabile del settore giovanile e vicepresidente della società. L'imprenditore originario di Sorbolo, dopo anni a ricoprire il ruolo di dirigente accompagnatore, è passato alla guida della cantera gialloverde, con ottimi risultati.
Il bilancio dopo una decina di mesi è più che ottimale: "Stiamo lavorando molto bene, la dirigenza è unita e rema nella stessa direzione. Nel settore agonistico ci siamo posti come primo obiettivo di essere competitivi, creando quindi un motore importante anche per i più piccoli della scuole calcio. In aggiunta stiamo operando per consolidare i rapporti con i club professionistici. Stiamo facendo bene e a dirlo è anche il numero di provini e di richieste che riceviamo ogni settimana: Parma, Reggiana, Carpi, Piacenza, Cremonese... I club professionistici ci seguono e comprendono la qualità del nostro lavoro" il dirigente ha concluso dicendo: "Le strutture di primo livello, il progetto comune e la qualità dei nostri allenatori fanno del Colorno sicuramente uno dei migliori settori giovanile di Parma"
(foto della squadra classe 2001 del Colorno)
Cavion regala il successo alla Cremonese nella sfida playoff con il Parma, prima del girone di ritorno. Il gol dell'1-0 messo a segno all'89' vale i tre punti necessari per scavalcare gli stessi crociati. Pessima gara giocata dai ducali, senza idee per lunghi tratti del match
di Luca Gabrielli Parma, 21 gennaio 2018 -
La cronaca
Peggio di così non poteva incominciare il 2018 per i crociati che alla prima di ritorno escono sconfitti con un goal segnato all' 89'. La prima frazione di gioco vede le due squadre affrontarsi a viso aperto con un Parma che nel primo quarto d'ora dà l'impressione di poter far male ai padroni di casa. Di Gaudio e Calaiò sfiorano la rete del vantaggio ma si dimostrano poco sterili come tutta la manovra offensiva dei ducali. La Cremonese prende piano piano le misure e nella fine del primo tempo sbagliano due goal semplici con Arini e Cavion che si fa ipnotizzare da Frattali.
La ripresa è di stampo prettamente cremonese con il Parma messo alle corde. Gagliolo al 56' rischia l'autogoal e al 69' si assiste ad un doppio miracolo di Frattali nel giro di venti secondi. Al'82' viene annullato la rete dei padroni di casa con Arini che viene pescato in fuorigioco ma è il preludio alla doccia fredda che arriva all'89' con Cavion che raccoglie una respinta e insacca. Il Parma non ha il tempo per reagire e torna a casa a mani vuote e sconsolato.
Attacco impresentabile in attesa dei nuovi acquisti
L'allarme attacco è davvero preoccupante. Il Parma non segna da ben quattro gare e la manovra offensiva sembra avere avuto una preoccupante involuzione. Per fortuna il mercato ha regalato negli ultimi giorni colpì molto interessanti che però non si sono visti a Cremona. D'Aversa ha voluto dare fiducia ai "vecchi" e purtroppo non ha avuto ragione. Calaiò e Ceravolo sono tornati dai rispettivi infortuni senza creare pericoli alla difesa lombarda e probabilmente il botto di mercato sarà proprio un centravanti di peso dal goal facile. Faggiano nel frattempo ha regalato alla platea ducale Amato Ciciretti, un lusso per questa categoria che però di mestiere fa l'esterno offensivo. Il direttore generale dovrà ora adoperarsi per quel profilo "stile Matri" che tanto serve alla squadra. Il girone di ritorno è appena iniziato ma bisognerà fin da subito tornare in carreggiata per la promozione in A
Il Parma è quinto in classifica con trentatré punti, Cremonese sesta con trentadue: non bastassero questi semplici dati a mettere pepe sullo scontro diretto di sabato pomeriggio allo Zini (si gioca alle 15), aggiungiamoci che il Venezia (la prima squadra ad oggi fuori dai play out) di punti ne ha ventinove e il Frosinone secondo dietro al Palermo (a trentanove) ne ha trentasette. Insomma, la corsa promozione è decisamente affollata e nessuno può permettersi distrazioni.
Per questo la gara di Cremona potrebbe rappresentare uno snodo fondamentale per il Parma: dopo la sosta invernale la squadra di D’Aversa dovrà dimostrare di aver smaltito la ruggine e i carichi di lavoro e dovrà cercare di dimenticare i quattro pareggi consecutivi che avevano caratterizzato e rallentato i gialloblu prima dello stop. In quanto a pareggi, però, nemmeno la Cremonese scherza: undici su ventuno partite totali, dunque la metà delle gare disputate dai grigiorossi sono terminate pari (solo la Ternana con dodici ha fatto peggio).
Il pareggio è anche il risultato più frequente allo Zini (cinque su dieci), campo sul quale però è passato solo il Palermo (e soltanto con il minimo scarto). Il Parma in trasferta, invece, ha già perso a Carpi, Frosinone e Perugia, ma è anche vero che ha vinto a Cittadella, Foggia, Venezia e Novara. Per questo la partita di Cremona può essere un banco di prova decisivo per i gialloblu, una sorta di prova di maturità contro una squadra decisamente organizzata, che concede pochissimo all’avversario ed è cinica quando c’è da punire gli errori degli avversari. Non a caso, la difesa del Parma è la migliore del campionato insieme a quella del Palermo (diciassette le reti incassate), ma la Cremonese ne ha subite soltanto quattro in più.
L’attacco grigiorosso, invece, si fa preferire rispetto a quello dei gialloblu: ventinove le reti all’attivo per Paulinho e compagni, mentre Insigne e soci si sono fermati a ventisette. Ed è il gol che è mancato al Parma nelle ultime uscite, perché se è vero che Frattali ha chiuso con la porta inviolata nelle ultime tre, è altrettanto vero che gli avanti gialloblu non sono riusciti a scalfire i muri difensivi avversari. Insomma, bene l’imbattibilità, ma bisognerà anche riprendere a segnare, altrimenti si rischia di accumulare distacchi preoccupanti o, peggio, farsi rimontare dalle inseguitrici. E in questo senso la classifica cortissima di questa “pazza” Serie B non aiuta. Come detto, però, lo Zini non è proprio il campo più agevole della Serie B e infatti secondo i bookmakers l’1 è il segno favorito (la quota si aggira su 2.4, mentre sia l’X che il 2 superano quota 3).
Viste le statistiche delle due difese, inevitabile pensare ad una gara con poche reti e infatti l’Under 2.5 è largamente favorito rispetto all’ipotesi Over 2.5 (1.6 contro 2.3). Per gli ottimisti, buona anche la quota della doppia chance X2, che vale anch’essa 1.6 volte la posta. Per chi volesse scommettere sulla gara, è possibile anche approfittare dei bonus di benvenuto di alcuni dei più importanti bookmakers. È possibile ritrovarne una rassagna dettagliata su www.sportytrader.it.
Quarto pareggio consecutivo per i crociati che nell'ultima partita dell'anno non vanno oltre lo zero a zero contro lo Spezia. Gara compromessa dopo l' espulsione nel primo tempo del capitano Lucarelli.
di Luca Gabrielli
I tifosi gialloblu speravano in un fine anno migliore e invece giunge il quarto pareggio consecutivo che vede la squadra ancora attaccata al treno delle prime ma con le classifica che inevitabilmente cambierà in peggio dopo gli scontri delle altre big. Il gioco nell'ultimo mese ha evidenziato un'involuzione nella manovra offensiva a causa della mancanza di Calaiò e del lungodegente Ceravolo. L'unica nota positiva è il fatto di aver comunque mosso la classifica in queste giornate di crisi in attacco e aver mantenuto quella compattezza nei reparti ormai consolidata.
Il campionato va in vacanza e riprenderà il 20 gennaio. Nel frattempo aprirà il tanto agognato mercato di riparazione e la nuova società cinese potrà fin da subito mostrare l'impegno rivolto verso i colori ducali. Faggiano ha un ventaglio di nomi per il tanto famigerato centravanti di cui D'Aversa ha bisogno come il pane. Ultima suggestione è il giovane Pinamonti dell'Inter che ha bisogno di fare esperienza in qualche club minore per mostrare le sue enormi qualità tecniche. Si è fatto il nome di Parma ma anche altre società di Serie A lo seguono e sarà molto dura accaparrarselo. Per i tifosi non resta che attendere e seguire le varie notizie che rimbalzeranno quotidianamente ma non c'è dubbio che che un attaccante arriverà.
La maldestra espulsione di Lucarelli non dà scampo ai crociati
D'Aversa nel match di fine anno contro lo Spezia non cambia praticamente nulla rispetto alla trasferta di Bari e ripropone al Tardini il tridente leggero composto da Di Gaudio, Baraye e Insigne. Nel primo tempo l'unica vera nota di cronaca è il rosso a Lucarelli che al 42' va sotto la doccia per un fallo di mano molto ingenuo che gli costa il secondo giallo. Per i crociati la gara si mette in salita e nella ripresa gli ospiti hanno un maggiore possesso di palla ma non impensieriscono particolarmente Frattali. E' invece il Parma che al 58' sfiora il colpaccio con un contropiede magistrale orchestrato da Insigne e concluso da Scozzarella che trova però l'ottima parata del portiere spezzino.
La gara termina a reti bianche e i crociati si devono mangiare le mani per l'occasione persa nell'ultima gara dell'anno.
Chiamatele, se volete, prove di maturità. L'ennesima, ci verrebbe da dire. Già, perché il Parma finora ne ha già superate tante, eppure ci si aspetta sempre qualcosa di più. È come se ci fosse qualcuno ad attendere al bivio Lucarelli e compagni per capire se questa favola possa realmente avere un lieto fine o debba accontentarsi, almeno per quest'anno, di essere incompiuta. La partita di Bari potrebbe dare delle risposte, seppur non definitive ovviamente, allo scetticismo generale che pervade una parte della critica, perché uscire con un risultato positivo dal San Nicola darebbe un segnale importante a tutto il campionato. Non sarà semplice, naturalmente, perché il Bari in casa ne ha vinte otto su dieci e ha perso solamente contro il Venezia alla seconda e contro la capolista Palermo nell'ultima gara interna, ma è anche vero che il Parma in trasferta ha uno score invidiabile (sei risultati utili su nove, quattro vittorie e due pareggi).
Una gara tutto sommato equilibrata, almeno nelle previsioni: il Bari è inevitabilmente favorito, non fosse altro perché si gioca nel suo stadio, ma per i bookmakers la vittoria dei padroni di casa non è così scontata: la quota dell'1 risultato finale supera soglia del 2 (2.1 per la precisione), mentre l'X e il 2 sono dati a circa 3.5 volte la posta). L’equilibrio però è evidente quando si guarda alle possibili scommesse sui gol: l’Under 2,5 (cioè meno di tre reti segnate) vale 1.7 mentre l’Over 2,5 sale a più di 2. L’opzione segnano entrambe le squadre è data a 1.9, esattamente come il No Gol. Questo solo per testimoniare l’equilibrio atteso al San Nicola giovedì sera e dare un'idea del feeling generale. Per approfittare di queste quote, ci si può iscrivere su uno o più siti di scommesse. I bonus di benvenuto sono passati in rassegna dal sito wincomparator.
Comunque vada, la classifica delle due squadre testimonia l'ottimo campionato disputato finora: si affrontano la terza (il Parma, appunto, a pari merito col Frosinone) e la seconda in classifica (ovviamente il Bari) separate da un solo punto (trentuno contro trentadue) entrambe lanciate all'inseguimento del Palermo capolista (che di punti ne ha trentacinque). È anche vero, però, che la classifica è talmente corta che è inevitabile controllare anche ciò che accade alle spalle: il Venezia, ad esempio, che attualmente occupa l'ottava posizione, l’ultima utile per i play-off, di punti ne ha ventotto, soltanto tre in meno dei gialloblù. Anche per questo tornare a casa dalla Puglia con un risultato positivo sarebbe fondamentale.
Dopo un momento di sbandamento, coinciso soprattutto con la sconfitta di Chiavari contro l’Entella due turni fa, cui poi ha fatto seguito la débâcle interna contro il Palermo (che però poteva starci), il Bari ha dimostrato di avere carattere reagendo a Perugia (1-3 il risultato finale dell’ultima gara). Insomma, anche i Galletti non ci stanno a passare per “meteore”. I due pareggi consecutivi, invece, hanno un po’ rallentato il ritmo del Parma, ma hanno comunque confermato l’affidabilità e la compattezza di un gruppo che regge anche nei momenti di non particolare brillantezza. Non a caso si parla di Bari come prova di maturità…
I crociati passano subito in vantaggio con un eurogol di Di Gaudio ma si fanno raggiungere nella ripresa da Tremolada. Non sfruttata la possibilità di una mini fuga e classifica cortissima.
Parma, 11 dicembre 2017 - di Luca Gabrielli - Di Gaudio illude i crociati con un colpo da campione.
È il campionato dei "ciapa no" dove appena una squadra raggiunge la vetta, nel turno successivo è certo che pareggerà o perderà, permettendo ad un'altra squadra di diventare temporaneamente capolista.
Il Parma non viola questa regola e contro la Ternana porta a casa un pareggio che lascia l'amaro in bocca perché poteva dare una scossa importante al campionato.
I ducali partono molto bene e al 21' sono già in vantaggio grazie ad una prodezza di Di Gaudio che si invola sulla sinistra e batte il portiere con un perfetto tiro a giro sul secondo palo. Il match si mette subito in discesa ma è solo un impressione perché la Ternana non ci sta a perdere e dopo vari tentativi, al 74' della ripresa raggiunge il meritato pareggio: Tiscione pesca Tremolada in area che gira al volo sul palo più lontano senza che Frattali possa farci niente.
La gara finisce con una X giusta che fa tornare a casa i crociati con la sensazione di aver perso un' ottima occasione per mantenere la testa della classifica. E invece cambia nuovamente la capolista con il Palermo che vola al primo posto grazie alla vittoria a Bari nel big match del posticipo di domenica. Il Frosinone approfitta del pari dei crociati per raggiungere gli uomini di D'Aversa a 30 punti con la vittoria per due a zero a Brescia. Sale anche l'Empoli che vince a Carpi con un rigore di Donnarumma.
Arrivare con più punti possibili al mercato di gennaio
L'obiettivo a breve termine è giungere al mercato di riparazione senza perdere posizioni in classifica. Per il Parma sarà fondamentale la finestra di gennaio del calciomercato per regalare a D'Aversa un centravanti integro e in grado di dare il cambio a Calaiò, infortunato da un paio di giornate.
L'emergenza che si è venuta a creare in attacco è il tallone d'Achille di questa squadra che in estate aveva puntato tutto sulla coppia Ceravolo-Calaiò e che ora si trova con un Baraye fuori ruolo davanti. La speranza è che il nuovo Presidente cinese Lizhang voglia presentarsi al meglio alla piazza con un colpo di mercato che possa se non altro dare maggiore tranquillità nelle scelte al mister.
I nomi che si fanno sono tanti ma è ancora presto e la squadra non deve perdere la concentrazione per il match di domenica contro il Cesena.
Accordo tra Jeunes Restaurateur, Infront e ACF Fiorentina: l’alta cucina JRE e il grande calcio insieme per 19 appuntamenti da gustare.
Venerdì 01 Dicembre 2017 -
L’alta cucina incontra il grande calcio per far vivere un evento esperienziale unico che tocca la passione per lo sport unendola con quella per la buona tavola. Questo è il progetto portato avanti da Jeunes Restaurateur e Infront Sport &Media, partner marketing di ACF Fiorentina, un accordo che vede la presenza di 19 chef JRE Italia durante le altrettante partite giocate in casa dalla squadra viola.
Diversi appuntamenti, ognuno dei quali contraddistinto da uno chef pronto a cimentarsi nella creazione di un piatto tradizionale tipico della Regione simbolo della squadra ospite, servito nelle aree hospitality dello Stadio Artemio Franchi di Firenze.
Un percorso iniziato ad agosto, che proseguirà fino a metà maggio 2018, volto a fornire maggiore impulso nei confronti di un’ottica che vede il calcio non solo un momento legato allo sport, ma anche occasione di scoperta, socializzazione ed esperienza. Da qui lo spunto fornito dalla piacevolezza di assaporare piatti stellati in un contesto diverso, che vuole essere di incontro positivo e divertimento.
JRE diventa così l’elemento cardine di questo viaggio emozionale, la sorpresa gustativa che si sublima in un’esperienza da ricordare e vivere, nella spinta verso la scoperta di tradizioni e percezioni sempre nuove, reinterpretate dagli chef Jeunes Restaurateurs.
“La passione per la cucina e la passione per lo sport. Esiste una linea continua che unisce il vivere e l’essere di ciascun Jeunes Restaurateur – ha commentato Luca Marchini, Presidente JRE Italia - Un cammino ricco di storia, tradizione e conoscenza, che ci rigenera continuamente, che stimola in noi nuove intuizioni, che ci spinge a considerare e a interpretare il cibo in modo ogni volta diverso. In tale prospettiva il nostro successo è il risultato dei progetti che abbiamo realizzato, dei momenti di condivisione culturale, di ogni idea costruttiva, di ogni miglioramento. Oggi siamo chiamati ad un grande appuntamento di serie A. Siamo onorati di questa nuova sfida e fieri di diffondere la qualità della nostra cucina in questo nuovo grande progetto, in collaborazione con Infront e ACF Fiorentina“.
Il prossimo appuntamento è previsto per domenica 3 dicembre, quando la Fiorentina giocherà contro il Sassuolo. A portare la bandiera del territorio modenese sarà lo chef stellato Luca Marchini, presidente JRE Italia e titolare del ristorante “L’Erba del Re” di Modena, che racconterà i sapori della sua città con un piatto della tradizione rivisitato in chiave creativa: Gnocchi di patate, salsiccia, spinaci e brodo di Parmigiano Reggiano.
“Con la mia cucina cerco di raccontare le diverse identità del cibo– spiega lo chef Luca Marchini – infiniti linguaggi, storie ed evoluzioni. Nella mia cucina la parola d’ordine è equilibrio, il tutto armonico espresso dall’unicità dei sapori racchiusi in ogni boccone. Ogni elemento del piatto ha un’identità riconoscibile al servizio degli altri ingredienti, questo è il mio stile”.
JRE: NEVER ENDING PASSION
JRE è l'associazione che raccoglie i più giovani e rappresentativi chef dell’alta gastronomia, accomunati dall’amore per la cucina e dal desiderio di condividere esperienze e valori. Una realtà fondata sulla ricerca, sull'eccellenza e sullo scambio continuo quale fonte di crescita.
Nata in Francia nella metà degli anni Settanta, conta oggi più di 350 ristoranti affiliati, distribuiti in 15 paesi differenti, rappresentanti di altrettante esperienze e interpretazioni culinarie: Austria, Belgio, Croazia, Danimarca, Germania, Francia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Olanda, Polonia, Slovenia, Spagna, Svizzera e Regno Unito.
La compagine italiana, oggi composta da 83 chef, è guidata dallo chef Luca Marchini, titolare del Ristorante L'Erba del Re di Modena.
INFRONT SPORTS & MEDIA
Infront Sports & Media è la più rinomata azienda di marketing sportivo del mondo e gestisce un portafoglio di aziende leader a livello internazionale. Guidata dal Presidente e CEO Philippe Blatter, Infront si occupa della gestione di eventi sportivi di grande successo sotto tutti gli aspetti - compresi la distribuzione dei diritti media, sponsorizzazioni, produzioni media, organizzazione eventi e digital solutions – e si è conquistata un’ottima reputazione per i suoi elevati standard di erogazione. In qualità di primo attore negli sport invernali, e con un ruolo guida nel calcio negli sport estivi ed in quelli di resistenza, Infront ha instaurato collaborazioni di lunga durata con 170 rights-holder nonché con centinaia di sponsor e di aziende nel settore dei media.
Con sede a Zug, Switzerland, Infront si avvale di un team di oltre 900 professionisti che lavorano in oltre 35 sedi, situate in più di 15 paesi, erogando ogni anno 4,100 giornate di eventi sportivi del massimo livello, in ogni parte del mondo. A novembre 2015, Infront è stato assorbito da Wanda Sports Holding, partecipata della società conglomerata cinese Dalian Wanda Group.
Scialba prestazione dei crociati contro un modesto Carpi. Inizio shock, sotto di due reti dopo appena 10'. I ragazzi di D'Aversa accorciano subito le distanze con il solito Insigne ma nella ripresa non riescono a trovare lo spunto per il pareggio.
Parma, 26 novembre 2017 - di Luca Gabrielli
Un passo indietro rispetto alle ultime prestazioni. Così si può riassumere la trasferta nel derby modenese contro il Carpi in un sabato uggioso che lascia l'amaro in bocca nei crociati.
Nei primissimi minuti il Parma dà l'impressione di essere sceso in campo con l'atteggiamento giusto delle ultime giornate ma è basta una sola discesa offensiva dei padroni di casa per scalfire le sicurezze della squadra.
In dieci minuti i crociati rovinano la partita andando sotto di due goal evitabili che denotano disattenzioni palesi in difesa. Nella prima rete Pasciuti riesce, senza opposizioni, ad avventarsi su una ribattuta di Frattali su un calcio piazzato e al decimo minuto arriva il raddoppio shock su un contropiede ben orchestrato dal Carpi ma con un Parma troppo molle nell'opposizione.
Questo uno-due iniziale indirizza decisamente la gara sui binari modenesi nonostante il Parma accorci quasi subito le distanze con la rete di Insigne, imbeccato molto bene da Baraye, impiegato per l'occasione come punta centrale al posto dell'infortunato Calaiò. Ma è solo un'illusione perché nella ripresa D'Aversa & Co non impensieriscono più il portiere del Carpi, mostrando difficoltà a creare occasioni da goal contro squadre che si chiudono per proteggere il risultato.
Non perdere fiducia e restare attaccate alle prime
Il Parma torna a casa con zero punti che alla vigilia non erano per niente immaginabili, anzi. Le ultime gare avevano portato entusiasmo e soprattutto punti importanti che avevano portato la squadra in cima alla classifica. La gara di Carpi riporta i ducali con i piedi per terra, dimostrando una volta di più che il campionato di Serie B non regala niente a nessuno e ogni gara sarà una battaglia dall'inizio alla fine.
Il Parma scende in terza posizione, scavalcato da un Palermo vittorioso ad Avellino e momentaneamente primo, in attesa della gara del Bari contro il Foggia.
Per i crociati un piccolo passo falso che non deve mettere di nuovo in discussione il buon lavoro di D'Aversa degli ultimi mesi. L'importante è non perdere il filo e ripartire dalla solidità difensiva e dalle ripartenze veloci orchestrate da Di Gaudio e dal sempre più convincente Insigne.
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