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Continua senza sosta l'impegno dei Finanzieri di Rimini a salvaguardia della legalità economica nel settore del mercato dei beni e servizi, finalizzata alla tutela dei consumatori ed orientata ad accertare la conformità e la veridicità in ordine all'apposizione sui prodotti commercializzati di una serie di obbligatorie indicazioni da fornire al consumatore, come quelle relative al nome o ragione sociale o marchio e alla sede legale del produttore o di un importatore stabilito nell'Unione Europea.

Rimini 24 gennaio 2018 - Per il notevole numero dei prodotti sottratti dal mercato, rilevante è il dato degli ultimi due interventi effettuati nei giorni 19 e 22 gennaio dalla Fiamme gialle del Gruppo di Rimini - nell'ambito dell'operazione "fake buster", pianificata e coordinata dal Comando Provinciale, che prevede di eseguire mirati interventi sulla base dello sviluppo investigativo di quanto rilevato nel corso della costante attività di controllo economico del territorio, anche avvalendosi dell'incrocio di elementi acquisiti sul campo e di quelli tratti dalla banche dati in uso al Corpo.

In due distinti esercizi commerciali, siti nel capoluogo di provincia e gestiti entrambi da cittadini bengalesi sono stati individuati e sequestrati, infatti, complessivamente oltre 1.600.000 prodotti; si tratta di articoli per lo più provenienti dalla Repubblica Popolare Cinese, da considerare pericolosi per la salute del consumatore, sulla maggior parte dei quali è stata rilevata altresì l'omessa indicazione delle informazioni in lingua italiana riguardanti la composizione merceologica, la provenienza, i materiali impiegati, le istruzioni, nonché tutte le ulteriori prescrizioni d'impiego previste dal Codice del Consumo, dirette a garantire la corretta e completa informazione a beneficio dell'acquirente finale (consumatore), relativamente alle caratteristiche dei beni riconoscibili in prodotti sicuri.

Assoluta importanza riveste la riscontrata assenza di tali informazioni soprattutto in relazione ai potenziali danni conseguenti al contatto con la pelle di alcuni prodotti sequestrati quali orologi, bracciali, anelli, collane ed orecchini, composti di materiali diversi tra metallo, gomma e legno, spesso destinati ad un'ampia platea di consumatori minorenni, ovvero, più in generale, per la sicurezza d'uso, quali batterie non sicure o chiavette USB di incerta qualità e sicurezza tecnica.

Per i due esercenti non in regola, si profilano, oltre alla possibile confisca della merce cautelata dai Finanzieri, le previste sanzioni pecuniarie che saranno applicate dalla Camera di Commercio di Rimini, alla quale gli stessi sono stati segnalati.

In ordine alla provenienza degli articoli sono in corso gli opportuni approfondimenti di polizia economico-finanziaria mirati a verificare anche le eventuali responsabilità in capo agli importatori; su di essi, peraltro, ricade per legge l'obbligo di fornire ai propri distributori/clienti le schede di conformità e l'analisi di certificazione della qualità dei prodotti immessi in commercio.

I risultati complessivamente raggiunti in queste prime settimane del 2018 testimoniano quanto sia alta l'attenzione della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Rimini nell'attività di tutela dei consumatori e delle imprese che rispettano le regole del mercato.

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Bancarotta e omesso versamento IVA. La Guardia di Finanza sequestra beni per il valore di circa 1 milione di euro. Al termine di articolate attività investigative, i Finanzieri del Comando Provinciale di Rimini hanno dato esecuzione nei giorni scorsi ad un provvedimento di sequestro preventivo di beni per un valore stimato di circa un milione di euro nei confronti di un settantaduenne B.V., imprenditore del settore della vendita di automobili e ricambi, la cui società era stata dichiarata fallita nel 2015.

Le indagini di polizia economico-finanziaria svolte dai finanzieri e coordinate dalla Procura della Repubblica di Rimini, hanno consentito di accertare che i 4 indagati avevano posto in essere tra il 2014 e il 2015 una serie di condotte delittuose in danno dei creditori, ed in particolare anche dell'Erario, consistenti, in sostanza, nella falsificazione dei bilanci societari e nella dissimulazione dello stato di insolvenza della società, cosa che consentiva, nonostante lo stato di decozione della medesima, il ricorso abusivo al credito e quindi l'aggravamento di oltre 2 milioni del passivo della società, con una sopravvalutazione dell'attivo per circa 6 milioni di euro.

Dagli accertamenti contabili effettuati, relativamente alla dichiarazione dei redditi del 2013, emergeva che la società non aveva provveduto al previsto versamento dell'Iva dovuta per circa 900.000 euro, in violazione dell'art. 10 ter del Decreto Legislativo 74/2000, che per l'omesso versamento dell'imposta, superata la soglia dei 250.000 euro, prevede la reclusione da 6 mesi a 2 anni.

Pertanto, in presenza di tale ipotesi di reato tributario, condividendo le argomentazioni e sulla base delle relative risultanze investigative rappresentate dalle fiamme gialle la Procura della Repubblica di Rimini avanzava richiesta di sequestro preventivo "per equivalente" su disponibilità e beni di pari valore dell'imposta evasa.

Il G.I.P. presso il Tribunale di Rimini, ritenendo sussistere i presupposti che avevano portato ad avanzare la richiesta, ha emesso il provvedimento di sequestro preventivo per equivalente che è stato operato dai Finanzieri riminesi apponendo il vincolo giudiziario su 3 immobili e 10 terreni, per un valore complessivo stimato pari a circa 1 milione di euro, riconducibili a B.V., nella sua qualità di liquidatore della fallita.

A margine si coglie l'opportunità di segnalare che il Reparto operante, denominato Nucleo di Polizia Tributaria di Rimini, dal primo gennaio 2018 – in attuazione del decreto legislativo 29 maggio 2017, n. 95 - ha assunto la nuova denominazione di "Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria", al fine di meglio allineare la denominazione del Reparto con le funzioni di polizia economico – finanziaria a competenza generale attribuite alla Guardia di Finanza, restando tuttavia sul piano sostanziale ed ordinativo immutate le competenze e le attribuzioni.

(Rimini 6 gennaio 2018)

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Martedì, 31 Ottobre 2017 10:37

Operazione "Cannabis Hills".

Si è conclusa con gli arresti e le ultime perquisizioni l'operazione denominata "Cannabis hills" che ha portato all'individuazione da parte dei Carabinieri Forestali della stazione di Rimini sulle colline di Covignano, già nella serata di sabato 28 ottobre, di una estesa piantagione di Canapa indiana con annesso laboratorio di prima lavorazione e all'arresto di due riminesi: il proprietario del terreno, incensurato, e il cosiddetto "custode" con analoghi precedenti di detenzione e spaccio.

cannabis-coltivazione-CC 1Dalla successiva perquisizione della residenza del "custode", disposta dalla Procura di Rimini che ha fin da subito coordinato le attività di indagine, è scaturito il ritrovamento di una soffitta nascosta e completamente adibita ad essiccatoio e laboratorio di lavorazione delle infiorescenze di cannabis.

E' stato posto sotto sequestro l'intero appezzamento di terreno di circa 1500 metri quadrati, situato tra le colline di ulivi del Colle di Covignano, nascosto alla vista con reti ombreggianti; sul terreno sono state ritrovate, pronte per essere tagliate e raccolte circa 250 piantine di Cannabis sativa del peso medio di circa 1 Kg. mediamente a pianta.

Sul posto era anche presente moltissimo prodotto vegetale raccolto e selezionato in base alla tipologia organolettica (infiorescenze, foglie, fusti ecc.), circa una cinquantina di Kilogrammi. di materiale verde, oltre a materiale per la prima lavorazione ed essicazione della cannabis. E'
proprio l'odore acre che proveniva dall'appezzamento, a causa dalla ventilazione forzata esercitata da un essiccatore ad aria, che ha insospettito i militari della Stazione Carabinieri Forestale di Rimini che, nella serata di sabato stavano perlustrando il territorio collinare della città di Rimini. E' così stato avviato il controllo che ha portato alla scoperta della coltivazione a cielo aperto e dell'annesso laboratorio di prima trasformazione e di una roulotte.

Sequestrati in loco anche bottiglie contenenti foglie di mariuyiana e rhum, contenitori e materiali per il trasporto, la coltivazione (forbici, fertilizzanti, impianto di irrigazione), la selezione e il frazionamento (bilancini) oltre ad una dose di 10 gr. pronta per la vendita, denaro in contanti e una sciabola in metallo.

L'area è stata posta sotto sequestro ed è tutt'ora oggetto di sorveglianza da parte dei militari della specialità forestale in attesa della disposizione che ne decreti la distruzione.

Sul posto era presente il riminese A.B., classe 1969, custode dell'appezzamento con precedenti specifici, direttamente coinvolto nell'attività di coltivazione che è stato arrestato. Successivamente è stato arrestato il proprietario del terreno V.C., riminese classe 1960, incensurato e anch'esso coinvolto nell'attività di coltivazione e detenzione. Entrambi dopo essere stati foto segnalati dai militari del Comando Provinciale CC di Rimini sono stati tradotti in carcere nella giornata di domenica.

Già nella notte, e a seguire nella giornata di domenica, le attività di indagine hanno interessato l'appartamento di proprietà di A.B. in Rimini – San Giuliano dove i militari hanno scoperto una soffitta, a cui si accedeva solo attraverso una botola, destinata all'essicazione e alla preparazione per la commercializzazione delle infiorescenze di cannabis.

Stimato un quantitativo di circa 50 kg. di materiale essiccato o in essicazione. Annientata l'attività di coltivazione, produzione e prima lavorazione della cannabis, proprio in prossimità del centro urbano di Rimini, sono in corso indagini finalizzate alla caratterizzazione
della rete di spaccio del materiale stupefacente.

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Numeri ancora in crescita per la sesta edizione del GIS, le Giornate Italiane del Sollevamento e dei Trasporti Eccezionali, che aprirà i battenti a inizio ottobre a Piacenza: a meno di un mese dall'evento continuano ad aumentare le richieste da parte degli espositori e degli operatori del settore, superando il record delle precedenti edizioni.

Piacenza 21 settembre 2017 - Oltre trecento marchi già confermati, richieste che continuano ad arrivare e aspettative da record: siamo ormai entrati nell'ultimo mese che precede l'inaugurazione ufficiale delle GIS, le Giornate Italiane del Sollevamento e dei Trasporti Eccezionali che si apriranno presso gli spazi di Piacenza Expo il prossimo 5 ottobre, proseguendo fino al sabato con un ricco programma di eventi, incontri e dibattiti che porteranno la nostra regione sotto i riflettori in Italia e non solo.

Oltre 300 marchi a Piacenza
L'attenzione degli operatori e degli interessati, però, è rivolta soprattutto alla partecipazione dei grandi brand del settore: come detto, a un mese dal taglio del nastro sono già 300 i marchi che hanno confermato la propria presenza a Piacenza, ma il trend è in continua ascesa e, come spiega l'organizzatore Fabio Potestà, "se il numero delle prenotazioni manterrà questo ritmo il centro espositivo di Piacenza sarà completamente riempito per la prima volta dalla nostra prima edizione".

Crescono anche i visitatori
Ci sono forti aspettative anche sul numero di visitatori, che hanno da tempo avviato le procedure di registrazione attraverso il modulo disponibile sul sito ufficiale dell'evento: le previsioni, in questo caso, parlano del superamento di quota diecimila unità, "cifra estremamente elevata, considerando che i visitatori della nostra manifestazione sono principalmente utilizzatori o responsabili degli acquisti delle macchine, attrezzature e veicoli esposti in fiera", conclude ancora Potestà.

Un nuovo record
L'ottimismo e l'entusiasmo degli organizzatori sono facilmente comprensibili guardando i numeri consuntivi dell'ultima edizione, svoltasi nel 2015, che è stata anche quella di maggior successo finora: 189 espositori diretti e circa seimila visitatori qualificati, con una incidenza straniera sensibile ma limitata (per la precisione, 29 aziende e circa un migliaio di partecipanti, provenienti da 34 differenti Paesi esteri). Quella di ottobre dovrebbe pertanto elevare di gran lunga l'asticella della quantità (praticamente raddoppiando i volumi), ma anche quella della qualità, a testimonianza anche dell'importanza dei temi trattati nel mercato contemporaneo.

Una manifestazione di portata europea
Le GIS si confermano anche una manifestazione che, cambiando insieme al mercato e agli interessi degli addetti al lavoro, ha saputo conquistarsi una posizione di prestigio e di autorevolezza nel panorama fieristico europeo, aprendosi anche a settori collaterali al comparto core dell'esposizione, che resta la produzione di macchine e attrezzature per il sollevamento e tutto quello che riguarda la logistica meccanizzata e mezzi per il trasporto pesante.

Le nuove tendenze del mercato e l'apporto del Web
Il valore della manifestazione si rivela anche nella capacità di anticipare le evoluzioni del contesto internazionale, raccontando (e in certi casi anticipando) le tendenze commerciali; questa edizione non farà ovviamente eccezione, con una serie di focus dedicati alla della formazione degli operatori e alla sicurezza, argomenti centrali e fondamentali, ma anche alle possibilità rappresentate dalla tecnologia. Oggi infatti è possibile noleggiare questi mezzi anche online, grazie ad esempio ai servizi offerti da Giffi Noleggi, azienda italiana all'avanguardia in questo settore, che consente agli operatori di avvicinarsi al noleggio piattaforme aeree a Rimini o in tutta la regione.

Un punto di riferimento per il settore
D'altra parte, l'Italia continua a essere il secondo Paese produttivo più grande in Europa, e quindi l'ambizione delle Gis è quella di essere un punto di riferimento per tutte le imprese che utilizzano quel tipo di macchine e attrezzature, coinvolgendo pertanto le aziende di sollevamento e trasporti eccezionali, le società di noleggio, le imprese di edilizia: in parole povere, tutta la filiera interessata da queste tematiche, guidandola verso i nuovi sbocchi del mercato.

 

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Domenica, 03 Settembre 2017 09:50

Rimini, catturato anche il capo branco

Cercava di fuggire il più lontano possibile ma è stato fermato sul treno stamane all'alba. E' stato preso dagli agenti dello Sco e della Squadra mobile di Rimini e Pesaro. 

Si chiama Guerlin Butungu, 20 anni, congolese, rifugiato residente a Vallefoglia, nel Pesarese. La forte pressione esercitata sulla comunità magrebina e l'organizzazione e professionalità degli agenti della Polizia di Stato di Rimini ha avuto successo e consegnato alla giustizia i quattro componenti della banda di giovanissimi che otto giorni fa avevano aggredito una copia di turisti polacchi e poche ore dopo violentato una transessuale.

 

 

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Brutta avventura per una coppia di turisti quarantenni di Parma in riviera adriatica. Arrestato il 34enne marocchino in procinto di violentare la donna.

Nonostante fosse in evidente stato confusionale l'uomo della coppia parmigiana è riuscito a contattare il 112 e a dare indicazioni corrette sul luogo ove si stava consumando il delitto.

Solo grazie al tempestivo intervento dei carabinieri del Comando provinciale di Rimini si è evitato il peggio. I militari hanno infatti - riferisce la nota ANSA - trovato il marocchino, nudo, mentre tentava di portare a termine il proprio delitto, sul lungomare di Marina Centro intorno alle 5,00.

Alla fine quindi il marocchino è stato arrestato dagli uomini della benemerita, per estorsione e stupro.

 

 

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Proseguono senza sosta le indagini per consegnare alla giustizia il branco che, nella ssrata tra venerdi e sabato scorso, ha aggredito una coppia di turisti polacchi consumando anche violenza sessuale sulla ragazza, completando la notte brava esercitando violenza anche su una transessuale.

Il branco aveva già colpito. Secondo quanto riportato dall'ANSA, prima di violentare la turista polacca, di aggredire e rapinare l'amico e poi stuprare una prostituta transessuale peruviana, sempre in quattro avevano aggredito in strada a Miramare una coppia di turisti di Varese. Presumibilmente sempre gli stessi quattro, si ritiene di origine magrebina, la notte del 12 agosto scorso, in via Vienna a Miramare, hanno avvicinato la coppia, lei 30 anni, lui 32, minacciandola con il collo di una bottiglia rotta, e si sono fatti consegnare il portafogli. Poi hanno tentato di inseguire la donna, di prenderla come poi avrebbero fatto con la polacca e la peruvianaMa la coppia era scappata e all'indomani aveva sporto denuncia ai carabinieri di Miramare. Ora la segnalazione è stata inserita nel fascicolo d'indagine sul doppio stupro, perché per modalità e luogo dove si è consumata quella rapina ha molte cose in comune con l'aggressione in spiaggia.

Gli inquirenti, che presto saranno affiancati anche da colleghi polacchi, stanno mettendo sotto pressione la comunità magrebina con l'inteno di condurli a una collaborazione in grado di assicurare alla giustizia i quattro delinquenti. Così, nella mattinata di ieri, gli uomini della Polizia Municipale e della Polizia di Stato sono tornati a setacciare le colonie abbandonate sul confine tra Miramare e Riccione e l'hotel, anch'esso abbandonato, 'Le Conchiglie'.  

La Regione vicina alle vittime"Voglio ringraziare gli inquirenti che stanno conducendo le indagini con competenza e determinazione, per assicurare prima possibile alla giustizia i delinquenti che si sono resi protagonisti di un indicibile atto violento. E le recenti dichiarazioni rilasciate dalla Procura di Rimini, che sta conducendo le indagini, ci fanno ben sperare".

Lo dice Emma Petitti, assessore regionale con delega alle pari opportunità, che da subito ha garantito la vicinanza della Regione Emilia-Romagna alle persone che a Rimini, nei giorni scorsi, sono stati oggetto di orribili atti di violenza.

"E' evidente che la Regione- ha spiegato Petitti- si costituirà parte civile nei confronti di chi sarà accusato di essersi macchiato di questo atto disumano, così come abbiamo fatto in altri casi analoghi"

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L'episodio di violenza a Rimini. L'assessore Petitti "Siamo vicini alle vittime di una violenza senza limiti. Quanto accaduto non è un fatto solo criminale,, ma va oltre ogni confine di umanità. Condanna netta della Regione sui fatti che hanno sconvolto la città turistica "Chiediamo giustizia, Rimini è modello di apertura e accoglienza, non permetteremo che un gruppo criminale metta in discussione la nostra convivenza civile"

Bologna - "Gli episodi di violenza e orribile terrore che si sono verificati nella nostra città sono inaccettabili e intollerabili. Stiamo seguendo con ansia il lavoro delle nostre forze dell'ordine nell'attesa che i responsabili vengano consegnati alla giustizia il prima possibile".

L'assessore regionale al bilancio e alle pari opportunità Emma Petitti esprime lo sdegno suo e dell'intera Giunta regionale per i gravissimi fatti di cronaca avvenuti ieri a Rimini.
"Quanto accaduto non è un fatto solo criminale ma va oltre ogni confine di umanità. Spero che ognuno faccia la propria parte affinché non accada più. Lo dico molto chiaramente: non c'è posto per le bestie nelle nostre città. Rimini è modello nel mondo per la sua apertura e la sua accoglienza, non permetteremo che un gesto di un gruppo criminale metta in discussione questo. Abbiamo fatto della legalità, in ogni settore, la nostra base di lavoro perché non ci può essere turismo senza sicurezza.
Alle vittime va tutta la vicinanza della Regione Emilia-Romagna e l'augurio che possano riprendersi al meglio da questo terribile incubo./OC

Pubblicato in Cronaca Emilia
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