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Mercoledì, 09 Giugno 2021 07:15

La DAD come specchio della vita.

Tutti parlano di dad, ma come ci ha cambiati veramente? Come la vivono i diretti interessati? Tutti dall’esterno cercano di dare il loro parere ma secondo me, prof, studenti e tutta la comunità scolastica ne sanno più di tutti sull’argomento. 

Di Alice Quinodon (*) Greve in Chianti, 8 giugno 2021 - In seguito a una conversazione con il mio professore di filosofia, Franco Banchi, sono affiorati diversi pensieri sia positivi che negativi sulla scuola a distanza.

Non si può riflettere sulla dad senza prendere in considerazione anche tutta la vita quotidiana, poiché la scuola non è una bolla ma è parte integrante della vita ordinaria. 

Una cosa è certa, la DAD ha sconvolto il nostro modo di pensare alla scuola e anche di come viverla.   Noi studenti  ci siamo dovuti adattare, cambiare le nostre abitudini; chi non è riuscito a fare ciò si è trovato in grave difficoltà.

Infatti, professori e studenti hanno dovuto modificare i loro metodi, purtroppo però è successo che alcuni di questi hanno continuato come se fossero in una situazione normale e nel caso dei professori, penso che vada a ricadere negativamente sugli studenti e in particolare sul loro tasso di apprendimento in forza di una tecnica d’insegnamento non adatta alla “distanza”. 

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La scuola a distanza ha accresciuto alcuni problemi, che in condizioni normali sarebbero stati latenti, come ad esempio l’ansia di affrontare gruppi di persone oppure  in taluni ha aumentato la pigrizia,  determinata data dal fatto di restare sempre a casa, perché, se ci si pensa bene, l’ “andare a scuola” ha tutto una sua routine dietro:  ci si prepara per uscire, si prendono dei mezzi dove si possono incontrano amici con cui parlare, ridere e scherzare e poi si entra a scuola, un luogo pieno di persone e di altre regole. 

La dad è tutto il contrario: ci si sveglia, si fa colazione e si ritorna al solito luogo in cameretta davanti a un dispositivo elettronico, comunicando con i propri compagni tramite chat. Nessun contatto, nessun profumo, nessuna emozione scambiata.

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Pensandoci è molto triste.

Ma bisogna anche guardare i lati positivi. Questa nuova situazione ci ha fatto misurare la nostra abilità a di risolvere i problemi. Nonostante i giorni ci sembrino tutti uguali bisogna prendere in mano le cose e organizzare le giornate per riempirle come meglio si può e trarre la maggiore soddisfazione e gratificazione.  

Il professore mi ha detto che lui e i suoi colleghi si sono avvicinati molto di più al mondo dei social, e quindi anche ai ragazzi, avendo più modalità e strumenti  per comunicare insieme in modo collettivo e confrontarsi. Quest’aspetto secondo me è molto positivo, perché come ho potuto appurare, abbiamo l’occasione di sperimentare e acquisire un’organizzazione molto migliore e, in caso di problemi, la via di comunicazione era diretta e rapida nonostante la distanza fisica. 

La dad ha cambiato anche il modo di socializzare; molto più tempo attaccato ai attraverso social più che al vedersi, in ragione della impossibilità di uscire, del lockdown e del “coprifuoco”.

Personalmente mi sono accorta di essere stata molto più attaccata al telefono. Malgrado questo, a parer mio, il rapporto di gruppo della classe è migliorato rispetto agli altri anni precedenti, forse è dovuto al fatto che potersi vedere non era più così scontato o forse come reazione solidale nella condivisione delle difficoltà comuni. L’aiutarsi a vicenda in questa situazione un po’ complicata ci ha fatto, molto probabilmente, avvicinare.

La dad è completamente un altro mondo e un altro stile di vita, perché non si tratta solo di scuola ma di tutta la giornata e della vita sociale di uno studente e di un’insegnante a venire modificata, per non dire stravolta.   

La scuola non è una bolla isolata e non si può parlare solo di programma non completato come fanno purtroppo alcuni professori, ma bisogna prendere in considerazione lo stato d’animo e la condizione dello studente prima di trarre conclusioni. Tralasciare la psicologia di una persona è un grave errore in condizioni normali, lo è a maggior ragione in condizioni di estrema difficoltà.

Alla fine di questa riflessione sono venuti fuori molti aspetti, sia positivi che negativi, ma penso ho rilevato che il pensiero più diffuso sia quello di voler ritornare al più presto e al 100% in presenza, con i nostri compagni e professori senza più il disagio di una pandemia e poter affrontare la scuola nel modo più sereno possibile.

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Autore (*) 

Alice Quinodon, studentessa.

4°A liceo scientifico ordinario, Piero Gobetti .

Bagno a Ripoli (FI)

Il sogno di Alice è poter arrivare a essere una apprezzata divulgatrice scientifica.

Il percorso di studi post liceo sarà indirizzato verso ordinamenti scientifici ma nel frattempo vuole prendere confidenza con la comunicazione in generale e il giornalismo in particolare.

Un percorso di studio integrativo e complementare con l’indirizzo accademico principale.

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Imponente operazione dei Carabinieri di Bologna contro il traffico di stupefacenti. Più tardi tutti i dettagli.

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Pubblicato in Cronaca Emilia
Lunedì, 04 Novembre 2019 06:28

Serie A: Punto prezioso del Parma a Firenze

I crociati pareggiano al Franchi grazie una rete nel primo tempo del solito Gervinho. Nella ripresa la Fiorentina prende in mano il pallino del gioco e raggiunge il meritato pareggio con la rivelazione dell’anno Castrovilli.

di Luca Gabrielli Parma, 4 novembre 2019 - Il Parma, dopo la sconfitta al Tardini contro il Verona, si risolleva contro la Fiorentina e torna a casa con un punto meritato soprattutto nel primo tempo. Come accade da qualche partita, la squadra scende in campo con il piglio giusto e grande determinazione mettendo in difficoltà i padroni di casa fin da subito. D’Aversa come di consueto imposta la squadra con il baricentro basso e spazi chiusi con licenza di attaccare tramite le ripartenze di Karamoh e soprattutto Gervinho. Ed è proprio il capitano ivoriano a colpire verso la fine della prima frazione di gioco attraverso un contropiede magistrale che sfrutta al meglio superando Dragowski con uno scavetto di sinistro. I crociati legittimano in pieno il vantaggio e rientrano negli spogliatoi soddisfatti dei primi 45’. Nella ripresa si fa probabilmente sentire la stanchezza e specialmente la Fiorentina prende in mano la partita affacciandosi pericolosamente dalle parti di Sepe. La rete del pari è nell’aria e giunge al 67’ con un potente colpo di testa del sorprendente Castrovilli che sfrutta un preciso corsa dalla sinistra del brasiliano Dalbert. Il forcing della Viola si affievolisce complice la stanchezza e la pioggia e la gara termina con un pari giusto per lo spettacolo visto in campo.

Si muove la classifica in attesa del recupero degli infortunati

D’Aversa può essere soddisfatto del risultato raggiunto a Firenze con la squadra decimata negli ultimi tempi dai tanti infortuni. Dopo tre gare giocate in una settimana quasi sempre con gli stessi undici, la classifica continua a sorridere con la zona retrocessione distante sette lunghezze e tantissime squadre alla spalle. Domenica, ancora alle 18, verrà al Tardini una Roma in grande forma negli ultimi tempi e forse qualche elemento verrà recuperato. Uno su tutti il capitano Bruno Alves al centro della difesa che tornerà probabilmente a comandare il reparto. Si è rivisto in panchina anche Cornelius, fondamentale punto di riferimento in attacco dopo aver giocato le ultime gare in emergenza senza un vero centravanti. Basterebbero questi due elementi a dare qualche opzione in più a D’Aversa per affrontare al meglio la squadra giallorossa, specialmente in attacco dove Kulusevski si sta improvvisando falso nueve.
In ogni caso la strada tracciata negli ultimi mesi sembra quella giusta, soprattutto nell’approccio mentale alla gara. La squadra non deve perdere la grinta e la voglia di raggiungere a tutti i costi il risultato per arrivare alla sosta delle nazionali tranquilli in classifica e recuperare gli ultimi infortunati.

 

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Pubblicato in Calcio Emilia
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