Ricorso al Tar da parte dei comuni di Sassuolo, Maranello, Fiorano e Formigine rispetto all'aumento delle tariffe per lo smaltimento dei rifiuti: Cna plaude all'iniziativa dell'Area Ceramiche -
Modena, 26 settembre 2014 -
"Quello lanciato dai sindaci dell'area delle ceramiche è un sasso buttato nel paludoso stagno delle relazioni fra Hera e territorio, una denuncia che appoggiamo e condividiamo, perchè si pone un obiettivo fondamentale nei rapporti tra Hera, e più generalmente le multiutility, e il territorio: la trasparenza e la chiarezza". E' il commento di Andrea Tosi, responsabile delle politiche economiche per la CNA di Modena, alla notizia del ricorso al Tar da parte dei comuni di Sassuolo, Maranello, Fiorano e Formigine rispetto all'aumento delle tariffe per lo smaltimento dei rifiuti".
"Semmai ce ne sia stato uno – continua Tosi - non è più tempo di prendere per buoni gli aumenti automatici che vengono proposte dalle multiutility, in particolare da Hera. Per questo bene hanno fatto i sindaci della zona di Sassuolo, e bene faranno a farlo in futuro i loro colleghi, a non lavarsene le mani".
In effetti, la normativa ha creato una situazione per la quale le tariffe sono "licenziate" da Atersir, sulla base delle proposte delle multiutility, e spesso succede che queste vengano accettate senza troppi problemi.
"Mettendo nel conto tutti gli aumenti, l'Iva, l'aliquota "perdite su crediti" introdotta da alcuni comuni e via dicendo, in certi casi arriviamo a sfiorare un incremento tariffario del 20% in due anni, e tutto questo senza che il servizio all'evidenza sia contestualmente migliorato sotto l'aspetto qualitativo. Dunque, non si può più certo parlare solo di adeguamenti! ".
Va quindi dato merito ai sindaci di Maranello, Fiorano, Formigine e Sassuolo, di aver tolto il coperchio ad una pentola dove cuoce una pietanza sono ad oggi amara per cittadini ed imprese: troppe volte la nostra richiesta di conoscere i costi di smaltimento dei rifiuti non ha trovato risposta, mentre invece Hera deve rispondere in modo esaustivo a questa richiesta".
Si tratta, peraltro, di un problema generale, che coinvolge l'intero territorio, in particolare quello dove opera Hera.
"Riteniamo – conclude il funzionario di CNA – che la comunità abbia il diritto di capire bene i meccanismi di determinazione delle tariffe. Una strada obbligata, se si considera il palese conflitto di interessi delle amministrazioni, che si trovano da un lato a rivestire il ruolo di azionisti di maggioranza delle multiutility, spartendosene i dividendi, dall'altro a dover difendere i cittadini".
(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)
Circa 70 autotrasportatori dell'Emilia Romagna hanno partecipato questa mattina all'udienza con Papa Francesco che si è svolta in Piazza San Pietro -
Modena, 24 settembre 2014 -
Tassisti, autotrasportatori e noleggiatori della CNA-Fita hanno inteso festeggiare la ricorrenza del loro 40° anno di fondazione, ricorrenza avvenuta lo scorso 20 settembre, portando al Papa il loro messaggio d'imprenditori al servizio della collettività. Un messaggio d'impegno operoso, appassionato e desideroso di superare questo difficile momento storico per l'economia mondiale e nazionale, credendo nei valori positivi dell'impresa: lavoro, servizio e legalità. Tutta la CNA-Fita si è unita idealmente al messaggio di scomunica chiaro e intransigente di Papa Francesco contro le mafie e l'illegalità.
La Presidente nazionale di CNA-Fita, Cinzia Franchini, ha sottolineato i valori positivi cui si ispirano le imprese dell'autotrasporto in una lettera che è stata consegnata nel corso dell'Udienza Pontificia. La delegazione emiliano romagnola era guidata da Daniele Giovannini, Presidente CNA-Fita dell'Emilia Romagna.
Per l'occasione è stata consegnata alle autorità del Vaticano una targa commemorativa realizzata da Pierluigi Prata, artigiano bolognese, figlio d'arte, appartenente ad una famiglia di fabbri che lavora a Bologna, sotto le Due Torri, da tre generazioni. E' stata consegnata anche una sottoscrizione tra le imprese dell'autotrasporto destinata a iniziative benefiche del Vaticano.
(fonte: Ufficio stampa CNA Emilia Romagna)
Lunedì 29 settembre, dalle ore 16.00, convegno gratuito organizzato da CNA Modena in collaborazione con CRESME sull'innovazione nella filiera edile -
Modena, 24 settembre 2014 -
L'analisi della situazione congiunturale del settore edile, a livello nazionale ma soprattutto nella realtà modenese, serve come spunto per definire una linea di sviluppo che passa necessariamente attraverso un percorso d'innovazione basato sull'integrazione tra i diversi attori della filiera delle costruzioni. Questo è l'obiettivo del convegno organizzato da CNA che si terrà lunedì 29 settembre, dalle ore 16.00 alle ore 19.00, presso la Sala Leonelli della Camera di Commercio di Modena.
L'innovazione di processo verrà resa ancor più evidente nelle sue potenzialità grazie a uno strumento come il B.I.M. (Building Information Modeling): un sistema di progettazione integrata in 3D che, partendo dalle informazioni riguardanti un edificio o le sue parti, costringe a valutare tutti gli aspetti riducendo i rischi di errore (e quindi i costi), allargando la prospettiva al costo relativo all'intera vita utile di un immobile, invece che al solo investimento iniziale. Questo sistema innovativo rappresenta la strategia verso la quale CNA vuole puntare: una struttura che favorisce una visione globale d'insieme e l'integrazione dei vari soggetti che intervengo nella filiera edile.
Partecipano e promuovono il convegno tutti gli Ordini e i Collegi di professionisti, periti industriali, geometri e architetti, riconoscendo agli iscritti crediti formativi.
Dopo una prima parentesi introduttiva tenuta da Paolo Vincenzi (Presidente Unione Costruzioni CNA Modena) e Paolo Visentin (in rappresentanza dei professionisti), il relatore dell'incontro sarà Lorenzo Bellicini di CRESME, Centro Studi leader in Italia per il mercato delle costruzioni.
Il convegno è gratuito: per l'iscrizione basta registrarsi sul sito www.mo.cna.it oppure rivolgersi a Giorgio Falanelli allo 059-418546, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)
"L'innovazione nell'integrazione energetica edificio impianto": un progetto formativo CNA che mira a fornire competenze tecniche e mantenere un costante aggiornamento nel settore dell'impiantistica -
Modena, 19 settembre 2014 -
Un buon efficientamento energetico si ottiene sviluppando l'integrazione tra struttura e impianto, tramite l'uso di materiali e l'installazione d'impianti che impieghino fonti energetiche rinnovabili. Le tecniche e le capacità di valutazione in questa materia non sono però alla portata di tutti. Ecco perché CNA lancia un progetto formativo che mira appunto a fornire competenze tecniche e mantenere un costante aggiornamento in un settore con alto tasso di evoluzione come quello dell'impiantistica.
"L'innovazione nell'integrazione energetica edificio impianto", è il titolo del percorso che prenderà il via martedì 23 settembre presso la CNA Provinciale, a Modena, in via Malavolti, 27. Un corso della durata di 48 ore nel quale saranno affrontati temi tra i quali la coibentazione energetica, termoregolazione e interventi impiantistici in generale, contrattualistica e normativa, fotovoltaico, pompe di calore e sistemi ibridi.
CNA quindi continua la sua azione di formazione sulla "questione energetica", tema sempre più centrale nel nostro Paese e nel nostro continente, e lo fa a costo zero per i partecipanti, visto che la frequenza sarà completamente gratuita, grazie ai finanziamenti del Fondo Sociale Europeo.
"Oltre all'individuazione di temi d'attualità e di argomenti utili all' aggiornamento tecnico e normativo dei nostri corsi – sottolinea Gennaro Petrillo, Presidente Unione Installazione e Impianti CNA Modena - la strategia di CNA è quella di favorire processi di aggregazioni che, in un mercato globale sempre più competitivo, sono ormai una necessità per un sistema basato su una struttura economica fatta di studi e di piccole e medie imprese. Per questo le iniziative dell'Associazione sono sempre più indirizzate a far ragionare e lavorare insieme gli attori della filiera: imprenditori e lavoratori d'imprese edili, serramentisti e installatori d'impianti energetici e di calore. Perché solo con l'integrazione si può avere una visione d'insieme e riuscire a trovare la giusta via per uscire da questo momento di recessione che colpisce il nostro Paese e che coinvolge più di altri la filiera delle costruzioni".
Per informazioni relative al corso: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
(Fonte: L'Ufficio Stampa CNA MO)
Numerosi addetti ai lavori all'incontro organizzato da CNA sul terzo settore con Giovanni Moro, invitato dall'Associazione modenese a discutere sul mondo del non profit e sul suo saggio dal titolo provocatorio "Contro il non profit" -
Modena, 18 settembre -
Oltre cinquanta persone hanno preso parte all'incontro organizzato da CNA con Giovanni Moro, invitato dall'Associazione modenese a discutere sul mondo magmatico del non profit e sul suo saggio dal titolo provocatorio "Contro il non profit", interesse giustificato dall'attività di consulenza che da oltre vent'anni CNA svolge nei confronti del terzo settore, con seguendo circa 500 società attive in campo assistenziale, sportivo e culturale. Una definizione questa che nasconde in sé una contraddizione e che potrebbe risultare fuorviante: il sociologo romano non critica il terzo settore, ma analizza questo "magma" caotico di norme e definizioni opache caratterizzato solamente per esclusione (non profit). È infatti la stessa origine del fenomeno, secondo l'autore, a determinarne la natura confusa, un calderone dove convivono ristoranti e mense per i poveri.
Durante la serata, Moro ha analizzato le specificità e il problema della normativa che disciplina questo settore, portando ad avere sotto una stessa voce più attività tra loro differenti, non solo nell'attività, ma anche nelle modalità con la quale viene reso il presunto servizio di utilità sociale. "L'invenzione chiamata no profit ha avuto successo – spiega Giovanni Moro - perché attorno ad essa è stato creato un alone di benevolenza che ricade su tutti gli enti che rientrano in questo ambito. Ed è inaccettabile – continua il sociologo - il fatto che un ente previdenziale di categoria – perché capita anche questo - sia considerato come la cooperativa che si occupa di impiegare giovani nei territori confiscati alla mafia, o che fondazioni e imprese private abbiano il diritto di raccogliere il 5xmille. Basti pensare che a Roma operano 22 associazioni di clown terapia e solo 5 che si occupano di assistere i malati terminali e le loro famiglie. E' la stessa cosa? Ovviamente no. In questo marasma nascono così comportamenti scorretti, il più delle volte, però, legali, determinati dalle ambiguità legislative e da una definizione a maglia troppo larga".
Secondo il docente universitario, che ormai da decenni si occupa di queste problematiche, la vera definizione di no profit ruota attorno alla risposta a una domanda: "qual è l'interesse generale che riveste una determinata attività? Che differenza c'è tra un circolo privato e una polisportiva, se pago i campi allo stesso modo o se ho gli stessi servizi. Al contrario, se la società fa pagare meno i ragazzi in difficoltà economica, favorisce l'integrazione, affitta gli impianti a costi minori, allora ho una ricaduta per la collettività che merita di essere premiata".
Insomma, non sono in discussione le agevolazioni al terzo settore, ma la base confusa ed eterogenea alla quale oggi queste si rivolgono. Il problema è soprattutto normativo, affinché i privilegi ossi in essere siano restituiti a chi davvero ne segue i principi.
(Fonte: L'Ufficio Stampa CNA MO)
Calo export Russia e Ucraina: a salvare il settore ci pensa la moda femminile con la carta Europa -
Modena, 18 settembre -
Il botta e risposta di sanzioni tra Europa e Russia sul caso Ucraina, una questione che ha tenuto banco nelle scorse settimane, ha alzato l'asticella dell'attenzione dell'economia modenese coinvolgendo non solo l'agroalimentare, ma anche l'arredamento, il design e il tessile abbigliamento: ad ogni sanzione europea, Putin risponde con misure sempre più restrittive che interessano anche prodotti a marchio Made in Italy. Dall'alimentare all'arredamento, passando per il settore moda e accessori. Settori, questi ultimi, che classificano l'Italia come secondo fornitore della Russia.
Archiviato un primo semestre 2014 già in calo sull'anno precedente (-4,2%, questa la diminuzione denunciata dalle esportazioni modenesi nel settore), il pericolo di perdere clientela russa (un mercato che, assieme a quello ucraino vale quasi 58 milioni di euro) diventa un fattore davvero destabilizzante per il tessile-abbigliamento di casa nostra. "E non solo per chi produce direttamente – ammonisce Tamara Gualandi, presidente di CNA Federmoda Modena – c'è un'intera filiera che rischia le conseguenze di un blocco del mercato russo-ucraino: imprese del tessile, ricamifici, persino i trasporti". In questo contesto cala la fiducia delle imprese e quindi la propensione ad investire".
Del resto, se guardiamo alla nostra Provincia, i dati che emergono dall'indagine statistica congiunturale sul II trimestre della Camera di Commercio di Modena, svolta in collaborazione con CNA e Confindustria, mostra segnali precisi. La maglieria ha subito, rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente, un calo produttivo del -14,7% e il fatturato del -5,2%, al contrario della percentuale di vendita estera che è salita dell' 1,5%. Uguale dinamica per il settore abbigliamento: produzione (-4,9%) e fatturato interno (-2,3%) con segno meno, fatturato all'estero con segno più (+6,2%). Nonostante il calo degli ordini esteri (-3,8% per la maglieria e -26% per l'abbigliamento rispetto al 2013) per le imprese della moda, in particolare quella femminile, continuare a investire sull'export è la chiave di successo per uscire dalla stagnazione che blocca il mercato del nostro paese.
"Importante è quindi individuare nuovi mercati e costruire rapporti commerciali e in questo senso le fiere di settore possono aiutare. Tra le più importanti per le nostre imprese sicuramente rientrano le edizioni di maggio e novembre di Modaprima. Puntare sulla qualità, sperando che la diplomazia, quella buona, abbia la meglio sulla minaccia. È questo di cui abbiamo bisogno e non solo per una questione economica", chiosa Tamara Gualandi. Allora via libera alle spedizioni verso i Paesi UE, tra i mercati più dinamici in questo momento e che assorbe il 50,7% del totale export moda donna.
(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)
Lunedì 15 settembre (dalle ore 16.00) incontro di CNA presso la sede Provinciale in via Malavolti 27 a Modena per riuscire a portare un centro estetico a un livello superiore e potersi differenziare in un mercato sempre più competitivo -
Modena, 12 settembre 2014 -
Conoscenza, consapevolezza, cambiamento e coordinamento. Queste le parole chiave per riuscire a portare un centro estetico a un livello superiore per potersi differenziare in un mercato sempre più competitivo e sempre più spietato. Riuscire a fornire ai propri clienti una consulenza sulla base delle caratteristiche specifiche della singola persona è la chiave del successo per gli imprenditori del benessere per poter rilanciare la propria attività. Un'attività appesantita dal momento di recessione attuale e da un mercato affollato da competitors, con prezzi sempre pù aggressivi.
Per arrivare a questo obiettivo, CNA mette in campo i suoi specialisti del mestiere organizzando i "Lunedì della Bellezza": una serie di incontri per la presentazione di corsi creati su misura per aiutare gli imprenditori a utilizzare al meglio nuove tecniche e conoscenze (teoriche e pratiche) del settore.
Il primo di questi incontri dal titolo "La gestione del centro estetico" si terrà lunedì 15 settembre, dalle ore 16.00 alle ore 17.30, presso la sede CNA Provinciale in via Malavolti 27 a Modena. Relatore della giornata Paolo Casalgrandi di SPA Consulting, esperto in tecniche di gestione e consulenza nell'ambito del benessere, che illustrerà ai partecipanti come poter incrementare le opportunità di guadagno e di crescita professionale per un settore in continua evoluzione. Chiarirà inoltre le materie che saranno oggetto dei corsi di formazione che si svolgeranno nei mesi a seguire in CNA: spazieranno dalla vendita e fidelizzazione della clientela al comunicare con successo, passando per la gestione ed organizzazione delle risorse umane e agli strumenti di marketing e merchandising.
La partecipazione all'incontro è gratuita. Per informazioni o iscrizioni www.mo.cna.it, oppure Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)
Lunedì 15 settembre alla CNA di Modena una serata con Giovanni Moro, per parlare dell'eterogeneo mondo del terzo settore. Ingresso aperto al pubblico -
Modena, 12 settembre 2014 -
Che cosa hanno in comune un'università (non statale) e un doposcuola in un quartiere degradato? Oppure un centro fitness e una società sportiva per disabili? Ben poco, eppure, almeno in Italia, si tratta di realtà che rientrano in quell'insieme magmatico e indistinto definito come "terzo settore". Un paradosso, addirittura una "finzione che va smontata" secondo Giovanni Moro, autore del libro "Contro il no profit", titolo provocatorio.
Proprio Giovanni Moro sarà l'ospite d'onore all'incontro intitolato "Miserie e nobiltà del no profit", una serata organizzata da CNA per lunedì 15 settembre, alle 20.45, presso la Sala Arcelli della sede provinciale dell'Associazione, a Modena, in via Malavolti, 27.
Nel suo ultimo libro, Giovanni Moro - figlio dell'indimenticato Aldo, sociologo e docente universitario, tra i fondatori di Cittadinanzattiva e presidente di Fondaca, centro studi sui temi della cittadinanza – sostiene che non esiste un no profit omogeneo, ma, piuttosto, che esista dietro al no profit un business che inquina questo mondo. Proprio per questo, secondo il sociologo, occorre ridisegnare l'ordinamento giuridico basato sull'ormai obsoleta (è del 1997) legge Zamagni per costruire un sistema di qualificazione che conferisca vantaggi a questi enti sulla base delle attività svolte, della contiguità all'interesse generale e non in relazione alle forme societarie.
Un interesse non nuovo quello di CNA per questo settore, visto che l'associazione modenese da vent'anni è impegnata a fornire consulenza alle organizzazioni no profit "vere". Da qui la volontà di organizzare un momento di confronto al quale sono stati invitati tutti gli enti no profit, le organizzazioni e le istituzioni che operano in un settore la cui attività (pensiamo all'assistenza ai poveri, agli anziani, ai circoli sportivi che svolgono attività per le classi sociali più disagiate) è sempre più importante nella vita della nostra comunità.
L'ingresso è aperto al pubblico.
(Fonte: L'Ufficio Stampa CNA MO)
Lunedì 15 settembre alla CNA di Modena una serata per parlare dell'eterogeneo mondo del terzo settore. Ingresso aperto al pubblico -
Modena, 4 settembre 2014 -
Che cosa hanno in comune un'università (non statale) e un doposcuola in un quartiere degradato? Oppure un centro fitness e una società sportiva per disabili? Ben poco, eppure, almeno in Italia, si tratta di realtà che rientrano in quell'insieme magmatico e indistinto definito come "terzo settore". Un paradosso, addirittura una "finzione che va smontata" secondo Giovanni Moro, autore del libro "Contro il no profit", titolo provocatorio.
Proprio Giovanni Moro sarà l'ospite d'onore all'incontro intitolato "Miserie e nobiltà del no profit", una serata organizzata da CNA per lunedì 15 settembre, alle 20.45, presso la Sala Arcelli della sede provinciale dell'Associazione, a Modena, in via Malavolti, 27.
Nel suo ultimo libro, Giovanni Moro - figlio dell'indimenticato Aldo, sociologo e docente universitario, tra i fondatori di Cittadinanzattiva e presidente di Fondaca, centro studi sui temi della cittadinanza – sostiene che non esiste un no profit omogeneo, ma, piuttosto, che esista dietro al no profit un business che inquina questo mondo. Proprio per questo, secondo il sociologo, occorre ridisegnare l'ordinamento giuridico basato sull'ormai obsoleta (è del 1997) legge Zamagni per costruire un sistema di qualificazione che conferisca vantaggi a questi enti sulla base delle attività svolte, della contiguità all'interesse generale e non in relazione alle forme societarie.
Un interesse non nuovo quello di CNA per questo settore, visto che l'associazione modenese da vent'anni è impegnata a fornire consulenza alle organizzazioni no profit "vere". Da qui la volontà di organizzare un momento di confronto al quale sono stati invitati tutti gli enti no profit, le organizzazioni e le istituzioni che operano in un settore la cui attività (pensiamo all'assistenza ai poveri, agli anziani, ai circoli sportivi che svolgono attività per le classi sociali più disagiate) è sempre più importante nella vita della nostra comunità.
L'ingresso è aperto al pubblico.
(Fonte: L'Ufficio Stampa CNA MO)
CNA Plaude all'attività di controllo che ha portato all'emersione di due centri irregolari a Carpi -
Modena, 25 agosto 2014 -
L'individuazione di due centri massaggi irregolari a Carpi, scoperti dalla Polizia locale, che ringraziamo per questi controlli, dimostra quanto sia diffuso il fenomeno dei centri estetici che svolgono la propria attività senza le necessarie autorizzazioni esiste. Si tratta di un problema grave da un punto di vista economico e sanitario. Nel primo caso, infatti, si tratta della concorrenza sleale che subiscono i professionisti del settore - a Modena stiamo parlando di circa 1800 centri, tra estetica e acconciatura, attualmente attivi - imprenditori che hanno investito risorse personali e finanziarie per ottenere le necessarie qualifiche.
Ma sono almeno altrettanto importanti le implicazioni sanitarie del fenomeno, che si manifestano attraverso i rischi che subiscono coloro che si fanno mettere le mani addosso da gente impreparata, magari con l'utilizzazione di prodotti contraffatti o non testati.
Quello degli attestati di qualifica falsificati è, peraltro, un problema non nuovo: "nelle scorse settimane – rivela Luana Franzoni, presidente dell'Unione Benessere e Sanità della CNA di Modena - ne abbiamo già denunciati un paio, due certificati prodotti in Sicilia e a Milano di cui noi stessi abbiamo rilevato l'irregolarità, avvertendo poi i comuni dove avrebbero dovuto insediarsi queste due attività con prestanome italiani".
"A questo proposito – continua Franzoni - ribadiamo la nostra disponibilità a fornire la necessaria consulenza ai comuni per la verifica degli attestati richiesti dalla legge regionale.
Fortunatamente i comuni modenesi sono tra i pochi a non accontentarsi dell'autocertificazione, ma a richiedere materialmente copia dell'attestato di qualificazione, ovviando ad un paradosso della burocrazia che, per consentire l'apertura di centro estetico oggi richiede di tutto – finanche la certificazione del collaudo degli impianti di ricambio di aria, dove previsti, o la conformità delle vetrate antisfondamento – ma, appunto, non necessita della copia dell'attestato di qualificazione.
E' appena il caso di sottolineare come sia importante, soprattutto in questo settore, l'attività dei centri di formazione accreditati come Ecipar, l'ente di CNA, da anni abilitato all'organizzazione di corsi qualificanti in questo settore.
Sì ai controlli, dunque, è sì anche alla burocrazia, quella sana, quella che serve. E la burocrazia che serve è quella dei documenti che contano, non quella che rifiuta il riconoscimento di un documento perché riporta la dicitura "Pavullo n/F, provincia di Modena" anziché "Pavullo nel Frignano". Perché è capitato anche questo.
(Fonte: L'Ufficio Stampa CNA Mo)
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